<div dir="ltr">Spero che questo messaggio arrivi ^_^ <div>mi è piaciuto molto il brano, è stato interessante vedere come tutti alla fin dei conti cercassero di non pensarci e alla fine non facessero altro che pensare a quello ^_^ mi è piaciuto molto anche il pezzo su Kuz</div></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 18 agosto 2015 15:22, Silvia Bianchini <span dir="ltr"><<a href="mailto:ltcomm.sibi@gmail.com" target="_blank">ltcomm.sibi@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><p dir="ltr">Ottimo pezzo! Concordo con il nostro XO... Il pezzo giusto al momento giusto!<br>
Il contrasto tra la volontà e l'ordine è a volte molto tormentato...<br>
Bravo!<br>
S.<br><br></p>
<p dir="ltr">=========================<br>
Lt. Commander Dwalla Thevek<br>
Counselor (CNS)<br>
USS Novalis - NCC-1792<br>
=========================<br>
"Se ti guardi sempre indietro non puoi vedere quello che hai davanti"<br>
______________________________<br>
Private comunicator: <a href="mailto:ltcomm.sibi@gmail.com" target="_blank">ltcomm.sibi@gmail.com</a></p>
<div class="gmail_quote"><span class="">Il 18/ago/2015 12:37, "Federico Gotti" <<a href="mailto:federtrek@gmail.com" target="_blank">federtrek@gmail.com</a>> ha scritto:<br type="attribution"></span><div><div class="h5"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Continuo a non capire se la lista funziona correttamente o<br>
meno...pertanto invio a tutti. (Guardando da<br>
<a href="http://gioco.net/pipermail/stml2/" rel="noreferrer" target="_blank">http://gioco.net/pipermail/stml2/</a> non vedo messaggi, quindi mi pare<br>
offline, ma potrei sbagliarmi)<br>
<br>
Premetto che ho scritto questo brano partendo da nessuna idea...ho<br>
iniziato a buttare giù qualcosa e piano piano le idee sono venute<br>
fuori (l'appetito vien mangiando, o qualcosa di analogo :D).<br>
Contrariamente al solito ho usato (osato) molto i vari pg, ovviamente<br>
spero di averli gestiti e descritti nel modo giusto. Se dovessi aver<br>
cannato qualcosa mi scuso e vi chiedo di dirmelo che correggo. Allo<br>
stesso modo, se crea casino con la trama ditemelo che correggo.<br>
<br>
Detto questo, vi lascio con il brano. Buona lettura e ci sentiamo con<br>
i commenti!<br>
<br>
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Brano: 14-03 – Semi<br>
Precendente: 14-02 – I primi minuti<br>
Autori: Tenente Comandante Sev Nathel (Federico/Sev)<br>
============================<br>
<br>
USS Novalis - NCC 1772 - Plancia<br>
D.T. 22/06/2395 – Ore 5.45 – D.S. 72471.89<br>
<br>
Nimosit era seduto sulla poltrona del Capitano mentre supervisionava<br>
il turno gamma.<br>
Come al solito le attività di plancia erano routine, e questo aumentava la noia.<br>
*La prossima volta che voglio scommettere sarà il caso che mi ricordi<br>
di questi simpatici momenti…*<br>
Il tempo passava lentamente, molto lentamente, troppo lentamente.<br>
Controllò qualche rapporto rimasto indietro, ma anche questo compito<br>
fu terminato molto prima della fine del turno e nuovamente gli tornò<br>
in mente la richiesta d’aiuto. E le parole di Dwalla. Difficile<br>
ignorarle. Ma gli ordini sono ordini. E il Capitano era stato<br>
decisamente chiaro. Il Comando di Flotta lo era stato addirittura di<br>
più.<br>
*Inutile pensarci ancora…*<br>
Ma il discorso era stato chiuso troppo precipitosamente. Per fortuna a<br>
breve avrebbe finito il turno e sarebbe potuto andare a letto e,<br>
forse, avrebbe smesso di pensarci.<br>
In quel momento entrò Sev.<br>
“Comandante, cosa fa sveglio?” Chiese Nimosit.<br>
“Buongiorno Signore. Ispezione a sorpresa. Non vogliamo mica che<br>
qualcuno si addormenti durante il turno no?” Rispose gioviale come<br>
spesso il Capo Sicurezza faceva.<br>
“Assolutamente no….” Si fermò e capì le parole di Sev e si rizzò nella<br>
poltrona. In effetti il pensare in quel silenzio con le luci abbassate<br>
l’aveva fatto sprofondare nella poltrona.<br>
“Ti vedo pensieroso…”<br>
Nimosit conosceva Sev da tempo e il suo essere schietto e diretto,<br>
anche a dispetto delle regole, erano spesso d’aiuto.<br>
Fece cenno al bajoriano di seguirlo in sala tattica e lì, In breve,<br>
mise al corrente il collega della situazione. Man mano che il racconto<br>
proseguiva l’aria serena di Sev svaniva per lasciare posto a<br>
preoccupazione e disappunto.<br>
“L’autenticità del messaggio è stata confermato?”<br>
“Si, ma il codice era vecchio.”<br>
“Posso parlare liberamente?” Chiese Sev<br>
Nimosit fu colto alla sprovvista, di solito Sev parlava sempre liberamente.<br>
“Si certo…Nat…quando mai non l’hai fatto?”<br>
“Non mi piace per niente, Coral. Lo sai come sono cresciuto e come la<br>
penso. Non si lascia…”<br>
“…indietro nessuno, lo so.” Completò il Primo Ufficiale. “Ma non<br>
sempre si può salvare tutti.”<br>
“Sono consapevole di questo, ma ciò non toglie che salterei sulla<br>
navetta con Dwalla per andare a vedere.”<br>
“Infrangendo gli ordini di Kuribayashi e del Comando?”<br>
“Per salvare qualcuno e potenzialmente acquisendo informazioni per<br>
salvare la Federazione? E me lo domandi?”<br>
La discussione si stava animando, Nimosit era in sintonia con Sev, e<br>
la pensava esattamente come lui, ma…<br>
“Nat, gli ordini sono troppo chiari, non puoi interpretarli in<br>
modo…artistico, come spesso fai…”<br>
Nimosit si rese conto che invece di aiutarlo Sev lo stava mettendo a<br>
disagio e soprattutto stava complicando le cose, e stava per perdere<br>
la pazienza.<br>
Apparentemente anche Sev se ne rese conto.<br>
“Si…hai ragione…ma…” Sev appariva sconfitto, e deluso.<br>
“Amico mio, temo che questa volta non ci sia spazio per i ma…” disse<br>
Nimosit mentre appoggiava una mano sulla spalla dell’amico, in fondo<br>
anche lui odiava non soccorrere qualcuno, ma erano ufficiali, e gli<br>
ufficiali devono obbedire.<br>
Sev portò la mano destra sull’orecchino e giocò un po’ con il<br>
ciondolo. Poi iniziò a lisciarsi la barba. Era chiaramente alla<br>
ricerca di una via d’uscita.<br>
Nimosit attese un minuto, poi vedendo che il bajoriano non diceva più<br>
niente fece per uscire. Proprio in quel momento Sev lo bloccò per un<br>
braccio.<br>
“Gli ordini sono che non possiamo andare là, ma qualcuno ci impedisce<br>
di guardare là?”<br>
“Bè, il Comando ci ha ordinato di ignorare il messaggio…”<br>
“E se noi ignoriamo il messaggio ma indaghiamo su cosa può esserci di<br>
interessante in quel settore?”<br>
“Non regge…” rispose con rammarico Nimosit e fece per uscire, ma Sev<br>
strinse più forte la mano costringendo il Primo Ufficiale a girarsi e<br>
a guardarlo direttamente negli occhi. Sev era famoso per il suo<br>
approccio poco canonico, ma questa volta rischiava di esagerare.<br>
“Non possiamo ignorarlo. Tutti noi, gli agenti sotto copertura, il<br>
personale dislocato nelle basi di spazio profondo, chi presta servizio<br>
a bordo di vascelli ai confini con zone di guerra…tutti noi ci siamo<br>
arruolati per esplorare e portare pace, tutti noi siamo pronti a dare<br>
la vita per questo, tutti noi sappiamo che potremmo dover essere<br>
abbandonati per tutta una serie di cause, tutti noi desideriamo che<br>
ciò non accada…ma tutti noi facciamo quello che facciamo perché<br>
sappiamo, inconsciamente, che nessuno verrà abbandonato. Questa è la<br>
molla. Se viene ignorata una richiesta di soccorso cade questa<br>
fiducia.” Lasciò il braccio di Nimosit e con sguardo serio e<br>
sconsolato riprese. “Non farlo accadere.”<br>
Nimosit non rispose, si girò ed uscì per terminare il peggior turno<br>
gamma della sua vita.<br>
<br>
USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Kuribayashi – D.S. 72471.94<br>
D.T. 22/06/2395 – Ore 6.15<br>
<br>
Il Capitano era rientrato nel suo alloggio molto pensieroso. La<br>
situazione lo infastidiva. Non era tipo da ignorare una richiesta di<br>
soccorso, tanto più se proveniva da un agente della Flotta. Ma gli<br>
interrogativi erano molteplici, troppi. Credeva veramente a ciò che<br>
aveva detto a Nimosit. Spesso la Flotta aveva una visione d’insieme<br>
che ai Capitani mancava, per questo l’assegnazione delle missioni<br>
arrivava direttamente dal Comando.<br>
Ma d’altro canto nello spazio aperto i Capitani avevano un ampio<br>
margine decisionale. Questa autonomia era stata pensata perché,<br>
nonostante il Comando fosse estremamente informato, poteva capitare<br>
che solo il Capitano avesse tutti i dati per poter decidere.<br>
Ma era inutile dilungarsi con questo pensiero, non era questa la situazione.<br>
Si sedette su una poltrona sorseggiando un thè nella speranza di rilassarsi.<br>
Un flusso incontrollato di pensieri lo portò ad analizzare il<br>
comportamento dei suoi ufficiali. Se per indentificarsi in loro o<br>
prevedere eventuali iniziative non lo sapeva. Ovviamente conosceva a<br>
memoria i vari curriculum, ma doveva applicare le sue conoscenze e le<br>
sue impressioni.<br>
Nimosit aveva espresso le sue impressioni chiaramente, ma era un<br>
ottimo ufficiale, avrebbe seguito gli ordini. Nonostante questo, era<br>
sicuro che ci avrebbe ragionato su, in fin dei conti, questo era uno<br>
dei motivi che lo rendevano un ottimo Primo Ufficiale.<br>
Dwalla. Su di lei non c’erano dubbi. La conosceva poco, ma sicuro che<br>
era intenta a meditare nel tentativo di trovare una scusa per andare a<br>
salvare il suo amico. La capiva benissimo.<br>
Moore. Lo conosceva poco, meno di Dwalla, ma era un ufficiale Tattico<br>
come pochi. Calcolava attentamente le mosse e cercava di avere sempre<br>
il vantaggio. Sicuramente le informazioni potenziali lo potevano<br>
ingolosire.<br>
Kuz. La Trill aveva seguito gli ordini senza problemi e confidava<br>
nella naturale saggezza del simbionte.<br>
Oxila era a bordo da poco, ottimo timoniere. Di più era difficile dire.<br>
Sev. Ecco, lui era un problema. Ci poteva scommettere la nave che<br>
sarebbe partito al salvataggio. Quel testardo bajoriano poteva creare<br>
problemi. Lo conosceva da anni e aveva imparato ad apprezzare, a volte<br>
odiare, quel suo spirito ribelle.<br>
Di Maria. È un medico, se qualcuno è pericolo e necessita di cure<br>
mediche non ci pensa due volte. Ma è comunque un ufficiale, sa qual è<br>
il suo dovere.<br>
Borodin. L’ingegnere Capo era l’ultimo arrivato, doveva affidarsi al<br>
suo curriculum. Era pericolosamente simile a Sev. E il suo passato tra<br>
le fila della milizia bajoriana lo avvicinava al capo della sicurezza.<br>
<br>
Finito il thè si rese conto che questi pensieri avevano un unico<br>
scopo: proteggersi da un ammutinamento.<br>
Rabbrividì al pensiero, e ricacciò subito i vari dubbi. La Novalis<br>
aveva un equipaggio di cui andare fiero, non era una nave di pirati.<br>
Ogni ufficiale aveva la sua morale, le sue idee.<br>
Forse potevano disubbidire agli ordini, era vero, ma, e ora ne era<br>
sicuro più che mai, lo avrebbero fatto solo se spinti al limite. E se<br>
questo succedeva non doveva trattarli come insubordinati, ma doveva<br>
ascoltarli e prendere in considerazione seriamente le loro obiezioni.<br>
No, non sarebbe stata una giornata facile.<br>
<br>
USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Kuz – D.S. 72471.94<br>
D.T. 22/06/2395 – Ore 6.15<br>
Kuz era tornata nel suo alloggio intenzionata a riprendere a dormire,<br>
ma oramai era troppo tardi e lei era troppo sveglia. Ne approfittò per<br>
fare una colazione lenta, cosa che non le capitava mai, e ripensò al<br>
sistema Entrax e alle sue analisi. Qualcosa non tornava…o meglio, le<br>
sembrava che la situazione non fosse…chiusa.<br>
Con questi pensieri terminò la colazione e si diresse verso il<br>
laboratorio scientifico 1 e prese servizio con un ora di anticipo. Si<br>
chiuse nel suo ufficio e iniziò a guardare la consueta pila di<br>
rapporti che rimaneva indietro.<br>
Per quanto si sforzasse non riusciva a concentrarsi del tutto sui<br>
rapporti, qualcosa le richiamava alla mente il sistema Entrax.<br>
<br>
USS Novalis - NCC 1772 – Alloggio Thevek – D.S. 72472.11<br>
D.T. 22/06/2395 – Ore 7.45<br>
Dwalla si trovava da tempo nel suo alloggio intenta in una profonda<br>
meditazione. Per rilassarsi e cercare una soluzione. La situazione era<br>
surreale. L’unica cosa che voleva…no, doveva fare, non poteva farla.<br>
Gli ordini erano troppo chiari e precisi. Ma doveva trovare una<br>
soluzione, doveva forzare la mano al Capitano e alla Flotta e andare a<br>
salvare Selk. Non c’erano alternative, glielo doveva. E più ci girava<br>
intorno più chiaro diventava. Non c’erano alternative.<br>
Il codice di sicurezza era vecchio, ma forse era l’ultimo di cui era<br>
riuscito ad entrare in possesso…probabilmente era sotto<br>
copertura…magari la copertura era saltata ed era stato catturato e<br>
tenuto prigioniero per quattro anni.<br>
Interruppe la meditazione e gli venne in mente un antico filosofo<br>
terrestre, Occam, e il suo principio. “A parità di fattori la<br>
spiegazione più semplice è da preferire”.<br>
Era troppo complicato pensare ad una trappola ordita con codici<br>
antiquati. L’unica spiegazione che aveva davvero senso era una: la<br>
richiesta era vera.<br>
Forse si poteva comunicare con Selk.<br>
Si alzò, si sistemò l’uniforme e uscì dall’alloggio con passo deciso.<br>
Aveva bisogno di Kuz e Moore. Per primo doveva trovare il Nathan, che,<br>
se non ricordava male era di turno in plancia.<br>
<br>
USS Novalis - NCC 1772 - Plancia – D.S. 72472.14<br>
D.T. 22/06/2395 – Ore 8.00<br>
Moore entrò in plancia per prendere il posto di Nimosit. Il Primo<br>
Ufficiale aveva passato le ultime due ore a fare tutto quello che gli<br>
capitava, anche semplici compiti da Guardiamarina, tutto pur di non<br>
pensare alle parole di Sev.<br>
Salutò Moore e gli fece il consueto rapporto pre passaggio comando ed<br>
entrò nel turboascensore.<br>
Lentamente si avviò al suo alloggio salutando con un cenno il<br>
personale che incrociava e passò davanti all’alloggio di Sev e ripensò<br>
allo scambio intercorso poche ore prima mentre continuava il suo<br>
tragitto.<br>
Quando finalmente poté sdraiarsi sul letto ebbe la consapevolezza che<br>
il suo riposo sarebbe stato disturbato dal fantasma di quell’ultima<br>
frase. “Non farlo accadere.”<br>
*La fa facile lui…come diavolo crede che io possa farlo?!?!*<br>
Mentre malediceva Sev per avergli turbato il futuro riposo, scivolò in<br>
un tormentato sonno.<br>
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