<div dir="ltr"><div>Dunque eccomi qui. </div><div>Sono arrivato al pelo, ma onestamente fino a ieri pensavo di non farcela. E' stata una coppia di settimane intensa, figuratevi che nella mia percezione ho accettato il turno due-tre giorni fa..... :O</div><div>Comunque, spero piaccia e spero abbia senso, non è lunghissimo proprio per la carenza di tempo. </div><div>Passiamo al brano. Ho cercato di dare una spiegazione agli eventi (ne riparliamo alla fine della mail :P) anche per cercare di indicare una chiusura per non dilungarci troppo.</div><div>Detto ciò vi lascio alla lettura del brano. Ah, Ric, leggi fino in fondo, compreso le note, anzi, soprattutto le note!</div><div><br></div>============================<br>Brano: 15-08 - Prigionia<br>Precendente: 15-07 - Giustizia è stata fatta<br>Autore: Tenente Comandante Sev Nathel (Federico/Sev)<br>============================<div><br><div><p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Navetta di
osservazione, Plancia</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">DT 16/07/2395,
ore 10:28 - D.S. 72538.18</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal">Kuribayashi era agitatissimo. Camminava avanti e indietro
nella navetta. Gli ufficiali superiori a bordo erano intenti a lavorare per
raggiungere la Novalis alla massima curvatura possibile. Nel frattempo la USS
Shadow e USS Superior erano in rotta anche loro, si sarebbero incontrati tra
poco meno di due giorni, ma non aveva senso aspettare.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Nessuno osava proferire parola.<span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Luogo
ignoto</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">DT
16/07/2395, ore 12:57 - D.S. 72538.47</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span> </span></p>
<p class="MsoNormal">Nimosit era rimasto per un tempo indefinito a guardare la
testa del cadetto pensando a tutto ciò che era successo nelle precedenti ore
cercando di capire cos’era successo e perché. <span></span></p>
<p class="MsoNormal">Ma non tornava niente.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">*Prima la nave che arriva e ci attacca, poi noi che la
inseguiamo, poi noi che la distruggiamo e ora questo…Forza Coral…c’è qualcosa
che ti sfugge…*<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Quasi all’improvviso si ricordò di Tulamb. Il ricordo fu
doloroso, ma in un qualche modo gli diede la calma necessaria. Cercò di
costruirsi le strutture mentali che il vecchio compagno gli aveva spiegato più
volte. E in effetti funzionò. Riuscì a mettere ordine tutto quello che era
successo, ogni causa e ogni effetto. All’improvviso realizzò cosa mancava,
spalancò gli occhi e si stupì della banalità della scoperta.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Perché…? Perché sta succedendo tutto questo? E dov’è il
resto dell’equipaggio?”<span></span></p><p class="MsoNormal"><br></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Luogo
ignoto<span></span></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Nello
stesso momento<span></span></span></b></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black"><span> </span></span></b></p>
<p class="MsoNormal">I cadetti avevano ripreso conoscenza da qualche tempo e si
erano ritrovati in una strana prigione. Ognuno di loro era in una cella
separata, ma erano tutte vicine, creando una strana sensazione di essere
osservati.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Ognuno aveva reagito in modi differenti, ma alla fine tutti
si erano ritrovati a procedere con il loro “ruolo”.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Hugh piano piano aveva preso il comando, mentre Morein aveva
cercato di mantenere calmi e concentrati i suoi colleghi. <span></span></p>
<p class="MsoNormal">Bod aveva cercato di forzare la serratura della sua cella,
ma senza successo. Evrellia Lee e Rizaich stavano cercando una debolezza
strutturale nelle sbarre.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Va’Lah era in piena fase meditativa. <span></span></p>
<p class="MsoNormal">Ad un certo punto un forte rumore metallico attirò
l’attenzione di tutti.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Un individuo imponente si mise a girare attorno alle gabbie,
restando sempre nell’ombra. <span></span></p>
<p class="MsoNormal">Hugh si alzò in piedi e con voce autoritaria chiese:<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Chi siete? Cosa volete? Avete attaccato una nave della
Flotta Stellare, e rapito l’equipaggio. Rilasciateci subito e mostreremo
clemenza.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal">L’individuo continuò a muoversi per fermarsi davanti alla
cella dell’umano.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Lo sappiamo.” Fu la semplice risposta e riprese a camminare
intorno.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Quando passò vicino alla prigione di Bod, questi allungò rapidamente
una mano per afferrarlo, ma lo mancò di pochi millimetri.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">L’individuo si fermò e ciò che disse fece rabbrividire
tutti.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Ve ne pentirete.” E se ne andò.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">I cadetti si guardarono con un misto di curiosità e paura.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">Hugh si avvicinò alle sbarre e fulminò Bod.<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Che diavolo ti è preso?!” <span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Qualcuno doveva fare qualcosa…”<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“E cosa hai ottenuto?”<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Niente….” Si fermò un attimo e poi riprese “Nemmeno un
cenno di pensiero o emozione.”<span></span></p>
<p class="MsoNormal">“Quindi, o sono quadrilobi, oppure artificiali.” Intervenne
Va’Lah sintetizzando.<span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span> </span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Navetta di
osservazione, Plancia</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">DT
17/07/2395, ore 17:08 - D.S. 72541.68<span></span></span></b></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black"><br></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Sulla navetta gli ufficiali erano molto stanchi.
Avevano fatto i turni per dormire nei due posti letto a disposizione, e già era
una fortuna averli. <span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Romanov interruppe il silenzio “Signore. La USS
Shadow ci raggiungerà tra poco meno di due ore.” <span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Kuribayashi si alzò e si diresse alla console. <br>
“Hanno accelerato. Bene.” Poi si rivolse verso Kuz e le chiese “Quanto tempo
mancherà all’arrivo alle coordinate una volta imbarcati sulla Shadow?”<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">L’ufficiale scientifico fece qualche rapido conto e
rispose:<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“Circa 6 ore.”<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“Grazie.” Si rivolse verso tutti gli ufficiali.
“Appena saliremo a bordo chiederò al Capitano qualche alloggio, avremo 4 ore
per sistemarci e riposare un po’, poi ci vedremo in sala tattica per discutere
sul piano d’azione.”<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Tutti gli ufficiali fecero un cenno di assenso.<span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black"><br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Luogo
ignoto</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">DT
17/07/2395, ore 19:30 - D.S. 72541.95<span></span></span></b></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black"><br></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">I cadetti erano rimasti vigili e all’erta da quando
l’individuo si era allontanato dopo averli minacciati. Si erano alternati in
modo da essere sempre pronti. All’ora presunta dei pasti gli veniva
teletrasportato del cibo, poca roba, ma meglio di niente.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Morein e Lee erano di guardia quando qualcuno entrò
dalla porta. Immediatamente tutti si alzarono.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Un individuo, probabilmente lo stesso del giorno
prima, iniziò a girare intorno. Questa volta aveva qualcosa in mano. Si diresse
verso la gabbia di Bod e, sempre restando nell’ombra, appoggiò per terra un
sacco. Si allontanò e prima di uscire proferì parola.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“Questo è per insegnarvi. Imparate.” Ed uscì<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Bod aspettò qualche secondo poi si volse verso i
suoi compagni. Hugh con un cenno gli fece capire che poteva aprire il sacco.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Il betazoide lo aprì e trattenne a stento un urlo.
Ciò che aveva in mano era la testa del Comandante Nimosit.<span></span></span></p><p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black"><br></span></p>
<p style="margin:0cm 0cm 0.0001pt;text-align:justify;background-image:initial;background-position:initial;background-size:initial;background-repeat:initial;background-origin:initial;background-clip:initial"><b><span style="font-size:11pt;font-family:arial,sans-serif;color:black">Luogo
ignoto</span></b><span style="font-size:9.5pt;font-family:arial,sans-serif"><span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Nello
stesso momento<span></span></span></b></p><p class="MsoNormal"><b><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black"><br></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Il tempo aveva perso ogni significato. Gli unici
momenti che si potevano usare per tenere traccia dello scorrimento del tempo
erano i rifornimenti. E anche quelli temeva che non fossero regolari.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Da quando si era svegliato non aveva ancora visto o
sentito nessuno. Il cibo gli veniva teletrasportato.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Aveva ispezionato la stanza e aveva individuato una
porta, senza maniglia all’interno.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Si stava addormentando quando la porta si aprì.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Un fascio di luce potente entrò e lo accecò. Dopo
chissà quanto tempo rivedeva una luce.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">Poi una voce parlò.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“Nome.”<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">In un primo momento non disse nulla cercando di
abituarsi alla luce per cercare di capire chi era l’individuo.<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“Nome!”<span></span></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-family:arial,sans-serif;color:black">“R…Roland...” balbettò. Poi si alzò e noncurante
della luce si mise sull’attenti. “Roland McInnis, Cadetto Flotta Stellare.
Numero di matricola 38983-SD-24.”<span></span></span></p></div><div><br></div><div>===END OF TRASMISSION===</div><div><br></div><div><br></div><div>Eccoci qui.</div><div>Primo. Ric, Nimosit è vivo!! E con la testa sulle spalle (non ho saputo resistere :D)</div><div>Onde evitare che non si capisca vi dico che il fatto che McInnis è ancora vivo dovrebbe far intuire che sia Nimosit che McInnis non sono morti e che è una simulazione.<div>Ho fatto questo perchè mi sembrava poco realistico che ci siano tutte ste falle nella Flotta e nemici che saltano fuori dall'ombra. Quindi ho pensato che potesse essere TUTTA una simulazione, anche per gli ufficiali. Ovviamente è una simulazione fuori dalle righe, quindi potrebbe verificarsi anche una battaglia burocratica-legale per rimuovere queste simulazioni troppo esagerate. L'idea di uccidere un cadetto mi andava bene, non avevo niente in contrario, l'ho "resuscitato" solo per rendere coerente l'idea della simulazione.<br></div></div><div>Spero vada bene, ma se per caso ho esagerato ditemelo che correggo (rifaccio) il brano.</div><div>Ciao a tutti</div></div></div>