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<p> L'ho cambiato un po', ho tolto tutte le indicazioni a un prossimo imbarco. ditemi se è meglio.</p>
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<p> <span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span></p>
<p><strong>SBARCO DALLA NOVALIS – Tutte le cose belle finiscono</strong></p>
<p><strong>Plancia della USS Novalis</strong></p>
<p><strong>01/04/2396 ore 12,00</strong></p>
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<p>La Novalis era attraccata a Utopia Planitia e Aleksei stava finendo di controllare le ultimi controlli, la nave era veramente ridotta male chissà se l’avrebbero riparata, ma qualcosa gli diceva di no. Era stato concesso a tutto l’equipaggio tre mesi di licenza e poi alla fine chissà. Quell’ultima missione era stata veramente difficile e soprattutto l’ultimo combattimento. Aleksei era veramente esausto, e non solo lui ma tutto l’equipaggio aveva bisogno di riposo.</p>
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<p><strong>Ufficio del Primo Ufficiale</strong></p>
<p><strong>01/04/2396 ore 13,00</strong></p>
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<p>Aveva consegnato al comandante Nimosit il rapporto sulla sua stazione e aveva chiesto di poter scendere subito, aveva ricevuto una convocazione dall’Ammiraglio Powers. Nimosit l’aveva guardato e gli aveva chiesto in tono tranquillo “E’ una di quelle missioni?”</p>
<p>Chiunque altro avrebbe ricevuto uno sguardo gelido e un ‘non sono affari suoi’ ma con il Comandante Nimosit, anzi con tutto l’equipaggio della Novalis si era formato un rapporto speciale che non aveva avuto con gli altri e così rispose “penso di si comandante.”</p>
<p>“Mi raccomando Aleksei stia attento. Spero di rivederla un giorno, lei è un ottimo ufficiale ” Disse Nimosit poi si alzò e allungò la mano che Aleksei strinse con forza.</p>
<p>Mentre usciva Aleksei si sentiva turbato, primo era la prima volta che il comandante Nimosit lo chiamava per nome e poi si era preoccupato per lui, era una cosa che non gli era mai accaduta, nessuno si era mai preoccupato per lui.</p>
<p>Stava quasi per arrivare alla sala Teletrasporto che il badge suonò “Comandante Romanov venga nel mio ufficio.” Era il Capitano.</p>
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<p><strong>Ufficio del Capitano Kuribayashi</strong></p>
<p><strong>01/04/2396 ore 13,30</strong></p>
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<p>Una chiamata del tuo capitano non si rifiuta anche se in teoria lui era già in licenza. Arrivato davanti alla porta suonò e dopo il permesso del suo superiore, Aleksei entrò e si mise sull’attenti “Tenente Comandante Romanov a rapporto, signore.”</p>
<p>Tetsuya Kuribayashi continuò a leggere lo schermo che aveva davanti poi girò la testa e guardò attentamente Aleksei, come sempre il giovane russo sentì un brivido di inquietudine, quando il capitano lo guardava così, sembrava leggergli dentro ed era una sensazione spiacevole per un tipo come lui.<span style="font-family: Calibri; font-size: small;"> </span>Non si sarebbe mai abituato allo sguardo acuto dell'uomo Poi il capitano disse “Riposo comandante. Ho sentito che ha chiesto di lasciare la nave in anticipo.”</p>
<p>“Si signore. L’Ammiraglio Powers mi ha convocato al Comando.” Rispose Aleksei.</p>
<p>“E’ per un’altra di quelle missioni.” Chiese il capitano. Stessa domanda ma in tono diverso, più brusco.</p>
<p>Aleksei rispose allo stesso modo.</p>
<p>“Aleksei, lei, tu sei un bravo ufficiale e nell’ultima missione hai chiesto molto alle tue forze e così tutti noi, e sei esausto. Vuole un consiglio signor Romanov, rifiuti quella missione e si riposi, solo per questa volta.” Disse il capitano Kuribayashi.</p>
<p>“Grazie signore, ci penserò.” Fece Aleksei.</p>
<p>“Bene. Il Comandante Nimosit l’ha avvertita che questa sera ci sarà un party per tutti i membri dell’equipaggio.”</p>
<p>“No signore. Non lo sapevo.”</p>
<p>“Se ne sarà scordato. Bene l’avverto io. E voglio che ci sia anche lei, è un ordine. ” Disse Kuribayashi con tono severo ma con un sorriso.</p>
<p>“Ci sarò Signore.”</p>
<p>Aleksei aveva preso il teletrasporto che lo aveva depositato sulla Base Spaziale e da lì aveva preso una navetta che l’avrebbe trasportato sulla Terra, aveva preferito così per pensare un po’ in tranquillità. Alek guardò dall’oblo della navetta mentre si allontanava dalla Novalis. Quella nave era stata la sua casa solo per un anno ma l’aveva sentita sua più di qualunque altra cosa su cui era stato. Era una strana sensazione, sapeva che gli sarebbe mancata come gli sarebbe mancato il suo equipaggio.</p>
<p>Ma ormai quella era una fase della sua vita che si chiudeva. Gli venne in mente un detto che aveva sentito tempo fa: ‘Tutte le cose belle finiscono’ ed era vero. Questa sera c’era la festa in cui sarebbero stati insieme per l’ultima volta e poi chissà se in futuro avrebbe incontrato qualcuno di loro. ‘Chi vivrà vedrà’ si disse. ‘Ora doveva convincere l’Ammiraglio Powers che aveva bisogno di riposo, e poi gli sarebbe piaciuto passare un po’ di tempo a visitare le alpi austriache, aveva sentito che la montagna era molto riposante di rilassante.’ E lui ne aveva davvero bisogno, al suo ritorno avrebbe deciso cosa fare.</p>
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