[Stml20] Keane - 11.01- Ospiti e regali
[Krynn] Dalamar
dalamar a krynn.it
Ven 18 Lug 2014 10:00:45 CEST
Buongiorno!
Questa volta non sono l'ultimo!!! :D :D
Il pezzo mi e' piaciuto, ora si va a caccia di borg!!
Qualche errore di spaziatura qua e là come un "cardassi ano" a meno che
non fosse un riferimento sessuale di qualche tipo......
Ok siamo a venerdì e sono fuso.
Ermes
On 17/07/2014 16.53, mokia a libero.it wrote:
> Con un paio di giorni di ritardo ecco il mio pezzo: spero vi piaccia!
> baci
> Monica
>
>
> --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> Pianeta dei Fondatori 27 giugno 2394 – ore 20.47
>
> Shran fu il primo a riprendersi dalla sorpresa di ritrovarsi davanti Odo e il
> suo primo pensiero fu *e adesso come mi rivolgo a lui?*
> Fece un passo avanti e disse.
> “Connestabile Odo, sono il Capitano Shran della Marconi: l’Ammiraglio Rex mi
> aveva detto che avremmo trovato aiuto su questo pianeta, ma non speravo in
> tanto. È un vero onore poter lavorare con lei.” E allungò la mano destra. Odo,
> che ricordava bene il modo di salutare in uso tra i solidi della Federazione,
> strinse la mano che Shran gli porgeva con fermezza.
> “Grazie Capitano. La situazione è grave, ma se uniremo le nostre forze, forse
> siamo ancora in tempo.”
> “Speriamo Odo. Posso presentarle il capo della Sicurezza della Marconi?
> Tenente Dal.” Il mezzo bajoriano/cardassi ano fece un passo avanti e chinò la
> testa in segno di saluto.
> “Connestabile!”
> Odo osservò i lineamenti di Dal e disse “Lei non è un cardassiano puro vero?”
> più come constatazione che come domanda.
> “Esatto Signore: l’altra metà è bajoriana.”
> “Mix interessante! Non vedo l’ora di lavorare con lei.”
> “Se è pronto, possiamo risalire.” Disse Shran e dopo il segno d’assenso di Odo
> chiamò la Marconi.
> =^=5 da far risalire.=^=
> =^= Subito Signore. =^= rispose l’addetto al teletrasporto.
>
> USS Marconi – sala teletrasporto 1 – ore 20.55
>
> Una volta smaterializzato, Shran vide che il Com. Keane era presente.
> “ Signor Keane come vede il nostro ospite misterioso è il Signor Odo: vorrei
> che provveda alle sue necessità per il periodo che sarà a bordo con noi. Prima
> però convochi gli ufficiali superiori in sala tattica: voglio che tutti sentano
> quello che Odo ha da dirci.”
> “Agli ordini Capitano.” Rispose Tara solerte, mentre osservava il mutaforma
> incuriosita.
>
> Sala tattica- dieci minuti dopo
>
> Odo sedeva a capotavola, alla parte opposta a Shran e quando tutti gli
> ufficiali furono presenti, cominciò a parlare.
> “Immagino che sappiate tutti che la minaccia, che il Domini sta affrontando
> sono i Borg. Purtroppo non sanno come combatterli e peggio ancora non vogliono
> accettare l’aiuto che la Federazione è disposta a offrire, grazie anche all’
> esperienza che ha ottenuto dai precedenti scontri avuti con loro.”
> “Ma se non vogliono il nostro aiuto, cosa ci andiamo a fare sino là?” chiese
> Kuwano seccato dall’inutile rischio che, secondo lui, la Flotta faceva loro
> correre.
> “Per il momento ci limiteremo a osservare le intenzioni dei Borg. Sappiamo che
> si sono indeboliti, ma non possiamo permettergli di riprendersi e di estendere
> il loro controllo così vicino allo spazio della Federazione.” Rispose il
> Capitano che continuò:
> “La funzione di Odo sarà d’intermediario tra noi e il Dominio, nella speranza
> di far capire loro che, questa volta, una collaborazione tra le nostre due
> fazioni sarebbe quantomeno opportuna, se non indispensabile. Arriveremo in
> territorio del dominio tra dodici ore e per quel momento voglio avere tutti i
> sistemi della nave operativi al 100%. Per il momento è tutto: in libertà.”
> Si alzarono tutti dai loro posti, diretti alle rispettive postazioni
> consapevoli di quello che gli aspettava, lasciando il nuovo Capitano della
> Marconi solo con Odo e con le sue nuove responsabilità.
>
> Alloggio di Tara Keane – 28 giugno 2394 – ore 01.10
>
> Tara, dopo aver effettuato un ultimo controllo per verificare che tutti i
> sistemi della nave fossero efficienti al massimo delle loro possibilità,
> rientrò nel suo alloggio per riposare almeno qualche ora. L’arrivo nello spazio
> del dominio era previsto tra circa sette ore e Kuwano aveva fatto in modo che,
> a tutti gli ufficiali, arrivasse un non velato messaggio, il cui succo era che
> avrebbe preferito che la Marconi fosse guidata da uomini in cui il cervello
> fosse abbastanza lucido e il corpo adeguatamente riposato. Così poco alla volta
> tutti i suoi colleghi avevano raggiunto i loro alloggi per concedersi un po’ di
> riposo, nel caso in cui poi si sarebbero dovuti affrontare turni prolungati.
> La donna prese una tisana calda dal replicatore per rilassarsi e si sedette
> sul divano: non aveva sonno, quindi pensò di suonare un po’ il suo amato
> violino. L’occhio, però, le cadde sulla scrivania, dove ancora impacchettato,
> aveva messo il pacco inviatole dalla sua famiglia e caricato a bordo durante l’
> ultima sosta a DS16. Adesso era il momento giusto per aprirlo.
> S’alzò dal divano incuriosita di sapere chi, tra i membri della sua numerosa
> famiglia, aveva pensato che le potesse mancare qualcosa. Scartò l’involucro con
> la frenesia tipica più di una bambina, che di una donna e viste le notevoli
> dimensioni della scatola che quello avvolgeva, il pavimento fu presto coperto
> da pezzi di carta. Non diede troppo peso al contenitore di legno massiccio,
> chiuso da una serratura a scatto: lo aprì e si ritrovò davanti una bat’leth
> nuova, con la lama finemente cesellata con rune celtiche di protezione.
> La impugnò e vide subito che era stata fatta apposta per le sue misure: era
> perfettamente bilanciata, davvero perfetta.
> Fu allora che vide sul fondo della scatola un biglietto. Lo prese e lo aprì
> con emozione crescente e riconobbe subito la calligrafia del padre.
> Il biglietto diceva:<< Ho pensato che quando occuperai il mio posto, dovrai
> avere una bat’leth degna di te e del nostro casato, così ho fatto fondere l’
> arma che era appartenuta a tuo nonno e ho ordinato al miglior artigiano dell’
> impero di crearne una su misura per te. Portala con onore e ricorda che i Borg
> non si possono adattare a questa!>>.
> Tara si chiese per un istante come il padre facesse a sapere della loro
> missione, ma poi pensò alle conoscenze in altissimo loco che il klingon aveva,
> e si rassegnò al fatto che lui, finché era in vita, l’avrebbe sempre tenuta
> sotto controllo. Poi le venne in mente il giorno in cui suo padre le aveva
> messo in mano la sua prima bat’leth e le aveva insegnato i rudimenti sul suo
> uso. Il suo viso si aprì in un sorriso sereno e cominciò a roteare l’arma
> ricordando quei momenti sereni.
>
> Plancia – 28 giugno2394 – ore10.10
>
> Avevano superato da circa un ora il confine con lo spazio del Dominio quando
> Berthier disse:
> “Capitano i sensori a lungo raggio hanno rilevato tracce di un’esplosione.”
> “Di che tipo Tenente?”
> “Da quello che vedo a una prima lettura dei dati, c’è stato un combattimento:
> sono esplosi siluri e purtroppo rilevo anche i resti di una nave.”
> “Riesce a individuare a chi apparteneva quella nave?” chiese Shran.
> Julie presa dai dati che scorrevano sul suo terminale, sembrò non aver sentito
> la domanda del suo capitano, ma dopo pochi istanti la risposta non si fece
> attendere.
> “La nave esplosa era del Dominio e Signore c’è una traccia di trans curvatura
> in prossimità dell’evento.”
> “Signor Wyandot si faccia dare le coordinate dal Tenete Berthier e ci porti lì
> alla maggior velocità possibile: andiamo a vedere se qualcuno è sopravvissuto
> allo scontro.”
>
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