[Stml20] Keane - 11.07- Il piano B - REV
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Gio 6 Nov 2014 21:50:40 CET
Ottimo!
Il 06/nov/2014 18:07 "mokia a libero.it" <mokia a libero.it> ha scritto:
> Non ho aspettato il week end e ho apportato leggere modifiche: sono stata
> sul vago in merito al nostro obiettivo (tanto da inguaiare chi scriverà
> dopo di me :P ) e ho modificato una frase per far capire che vogliamo solo
> tutelarci in caso di voltafaccia di 3 di 14.
>
> ditemi se va meglio
>
> Monica
>
>
> -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> USS Marconi – Corridoio Sala teletrasporto – 05 luglio 2394 ore 17.38
>
>
>
> Charlie stava per entrare nell’ascensore per tornare in plancia, quando si
> sentì chiamare :
>
> “ Chuck! Benedetto ragazzo, lo sapevo che gliel’avresti fatta!” Tara, la
> Bath’let assicurata alla schiena con ciò che restava della giacca della
> divisa e con ancora i segni del corpo a corpo con i Borg, aveva appena
> girato l’angolo, anche lei diretta allo stesso ascensore. In un attimo gli
> fu accanto e, prendendolo a braccetto, continuò.
>
> “Allora, quando avremo un po’ di tranquillità, voglio che mi racconti
> tutti i particolari: deve essere stata una manovra pazzesca e mi dispiace
> di essermela persa, ma con Dal impegnato in plancia, ho dovuto dare una
> mano nel contenere le intrusioni Borg. Bravo!” terminò la mezzo klingon,
> mentre le porte dell’ascensore si aprirono facendoli entrare in quello
> spazio troppo ristretto, per i gusti di Charlie. Il povero ragazzo, che non
> riusciva a guardare negli occhi una donna per più di mezzo secondo, abbassò
> lo sguardo in automatico, ma finì sulla canotta che a stento conteneva le
> forme generose del Capo OPS. Col viso in fiamme rialzò gli occhi e
> farfugliò qualcosa, senza capire di preciso cosa stesse dicendo.
> Sicuramente avrebbe preferito affrontare una decina di cubi Borg, piuttosto
> che essere lì adesso.
>
> Finalmente l’ascensore si fermò e le porte si aprirono sulla plancia:
> Charlie riuscì a svincolarsi da Tara e si diresse verso la sua postazione.
>
> “Signor Wyandot, ottimo lavoro.” Questa volta era il Capitano che lo fece
> fermare “ Spero che abbia altri conigli da tirar fuori dal cilindro, perché
> ci potrebbero servire presto.”
>
> “Ggrazie Signore.” Rispose semplicemente e si mise subito a pensare a
> quali tra gli schemi che aveva provato, sarebbe stato il più utile.
>
> Quindi Shran si rivolse a Tara:
>
> “Comandante tutto bene?”
>
> “Si Signore: abbiamo avuto qualche ferito, ma stavolta per fortuna nessuna
> vittima.”
>
> “Molto bene: credo che suggerirò al Comando di mettere le bath’let come
> arma d’ordinanza per le navi che operano in territori a rischio di contatto
> con i Borg!” Disse Shran inclinando leggermente le antenne.
>
> “Penso sia un’ottima idea Signore.” Rispose Tara con un sorriso
> soddisfatto, sedendosi alla sua postazione, per eseguire diagnostiche sui
> sistemi principali, per valutare i danni che per primi dovevano essere
> sistemati.
>
> “Io invece avrei una proposta per quello che concerne le divise.”
> Intervenne Jaran dalla sua postazione, ricevendo un sorriso malizioso da
> Keane e uno sguardo severo dal Capitano, anche se, in effetti, ne
> condivideva il pensiero!
>
>
>
> Uss Marconi - Sala Tattica . 06 luglio 2394 - ore 0.45
>
> 3 di 14 era tornata al suo cubo per rigenerarsi e Shran ne approfittò per
> convocare i suoi ufficiali e Odo: da quando era salita a bordo, la femmina
> Borg era stata un’ombra quasi costante alle spalle del Capitano della
> Marconi e l’Andoriano non era più riuscito a comunicare con i suoi uomini
> con la dovuta discrezione. Quindi un minuto dopo che le particelle di 3 di
> 14 si erano dissolte nel teletrasporto, aveva indetto subito la riunione.
>
> Seduti al tavolo della Sala Tattica gli ufficiali superiori della Marconi,
> portavano tutti sul volto i segni della stanchezza e della tensione per la
> difficile situazione in cui erano. Senza indugiare ulteriormente Shran
> prese la parola.
>
> “Signori, tra poco più di sette ore arriveremo in prossimità del nostro
> prossimo obiettivo Borg: da quanto riferito da 3 di 14 la tattica che
> abbiamo usato per distruggere il nodo, dovrebbe essere ancora valida, in
> virtù del fatto che le sette collettività formatesi dopo l’intervento di
> Janeway, sono scollegate tra loro. Quindi sicuramente hanno registrato
> l’esplosione del nodo, ma non sanno come sia successo. Ora, supponendo che
> ciò sia vero e apportando le dovute modifiche, perché questa collettività
> sarà sicuramente in uno stato d’allerta, dovremmo riuscire a distruggere
> anche questo accesso allo spazio del Dominio. Ma la mia paura è un'altra!”
>
> “Che cosa faranno i nostri scomodi alleati Borg una volta che non gli
> saremo più utili?” la voce di Keane diede vita ai pensieri che
> attraversavano un po’ tutte le menti dei presenti.
>
> “Esattamente Comandante. Dopo che li avremo aiutati nell’eliminare la
> concorrenza, niente gli impedirà di distruggerci o, peggio ancora, di
> assimilarci.” Disse Shran.
>
> “Il Dominio può inviare le navi non impegnate su altri fronti e che siano
> a una giusta distanza in supporto, ma non credo che basti.”
>
> “Potremmo aver bisogno di un piano di scorta, nel caso le intenzioni di 3
> di 14 e dei suoi compari non siano più amichevoli.” Intervenne Dal.
>
> “Signor Wyandot crede di riuscire a modificare le sue traiettorie in modo
> da obbligare uno dei due cubi ad essere un po’ troppo vicino
> all’esplosione, in modo da esserne così danneggiato?” chiese Shran al suo
> talentuoso pilota.
>
> “D-devo fare qualche calcolo, ma credo s-sia possibile.”rispose Charlie .
>
> “Ha in mente un piano Signore?” chiese Tara seduta alla sua destra.
>
> “Può darsi: in prossimità del nostro obiettivo c’è una nebulosa, giusto?”
>
> “Si Signore: la nebulosa Kilda di classe 11..” rispose Berthier, mentre un
> leggero sorriso le illuminò il viso stanco.
>
> “Con presenza di gas sirillio altamente infiammabile: vuole arrostire i
> nostri amici?” disse Dal che aveva intuito l’idea che stava prendendo forma
> nella mente del Capitano.
>
> “Non mi dispiacerebbe.”
>
> “ L’unico problema è che all’interno di quella nebulosa anche i nostri
> sensori saranno ciechi.” Ribatté Salen, il nuovo primo Ufficiale rimasto
> zitto sino a quel momento.
>
> “E’ vero, ma noi abbiamo un’arma segreta: Tara confido che non abbia perso
> il suo tocco.” Rispose Shran che aveva studiato il curriculum del suo capo
> OPS e sapeva della sua peculiarità di sapere sempre trovare la giusta rotta.
>
> “Tranquilli, non sarebbe la prima volta che attraverso la selva oscura,
> ritrovo la dritta via.”rispose la Klingon con la sicurezza tipica della sua
> razza. Si misero quindi a studiare i dettagli del piano appena abbozzato.
> Due ore dopo, tutto era stato definito, ma la stanchezza data dalla somma
> dei combattimenti sostenuti il giorno prima e la scarsità di sonno, era più
> che evidente sui loro volti.
>
> “Signori per il momento non possiamo fare di più: adesso andate a riposare
> almeno un paio d’ore.”
>
> Non se lo fecero ripetere due volte e tutti gli ufficiali presenti
> lasciarono la Sala, tranne Salen, che si rivolse al Capitano.
>
> “Signore io non ho bisogno di riposo, rimango io in plancia.”
>
> “Sì è una buona idea.” Rispose Shran, anche se dubitava di riuscire a
> prendere sonno, ma sicuramente una bella doccia l’avrebbe rimesso in sesto.
> Prima di tornare al suo alloggio chiamò l’unico dei suoi Ufficiali che non
> era stato presente alla riunione appena conclusasi: Kuwano, che a causa dei
> numerosi feriti, subiti negli scontri con i Borg era rimasto in infermeria
> e conoscendolo, sapeva che non stava di certo riposando nonostante l’ora.
>
> “Shran a Kuwano”
>
> Il nipponico alzò gli occhi dal tricorder medico con cui stava
> controllando i valori di un giovane guardiamarina e rispose: ”Qui Kuwano:
> qualche problema?”
>
> “Dottore tra qualche ora avrò bisogno che gli uomini in plancia siano al
> 110% delle loro capacità: può fare qualcosa per aiutarli?”
>
> “Non si preoccupi: quando sarà il momento, farò un salto su da voi e vedrà
> che la stanchezza sarà solo un ricordo. Capitano però che non divenga
> un’abitudine, perché è al limite del regolamento quello che vi
> somministrerò e potrebbe avere spiacevoli effetti collaterali per
> qualcuno.” Disse il Dottore pensando principalmente a Dal, poiché la
> sostanza che aveva intenzione di somministrare non era stata testata sui
> cardassiani.
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