[Stml20] [stml20] Missione 13 - proposta folle
federico pirazzoli
cmdrtkar a gmail.com
Dom 9 Ago 2015 08:16:40 CEST
Buongiorno equipaggio!
Scusate se vi disturbo mentre molti di voi sono in licenza, ma vi rompo le scatole (cosa che - tra l'altro - a Rekon riesce benissimo) anche per conto del nostro Capitano per parlarvi di una "idea malsana" covata dal trio Ileana&Franco&Federico...
Come ben sapete, molti di noi sono presenti sia in questa Sim che su quella di Deep Space 16 Gamma e - per caso o per destino - abbiamo completato le missioni in corso più o meno contemporaneamente. Inoltre le due Sim sono tematicamente molto legate (DS16 é il principale avamposto Federale nel Quadrante Gamma e la Marconi lo utilizza come base di appoggio per le proprie esplorazioni).
Già DS16 é stata ampiamente utilizzata come location per il teaser della nuova missione della Marconi, così volevamo proporvi di provare una cosa finora mai fatta su Starfleet Italy: una missione unificata a cui partecipino contemporaneamente due sim. Non siamo ancora del tutto certi delle modalità di esecuzione...la nostra idea erano pezzi a 4 mani fatti da un Ufficiale di DS16 e da uno della Marconi - cercando di evitare le sovrapposizioni di turni - in cui vengono mostrati gli eventi dai due punti di vista, ma abbiamo vagliato anche altre opzioni (tipo l'umificazione temporanea delle liste in un "superlistone" da 10 giocatori... Le missioni sarebbero poi pubblicate su entrambi i siti come un unico racconto.
Che ne dite? Vi interessa imbarcarvi in questa avventura? Avete idee o suggerimenti?
Presto che, nel frattempo, la Marconi é stata sabotata e precipita!
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Inviato da myMail per Android venerdì, 07 agosto 2015, 07:57PM +02:00 da "Reis Squiretaker" < vanessa_reis_squirtaker a outlook.it> :
>U.S.S. Marconi - 14/01/2395 Ore 10:31- Plancia -
Flashback
>Il Capitano Shran fece segno di
chiudere la conversazione cercando di mantenere un contegno imperturbabile,
mentre fissava l’amico sorridere maliziosamente.
>Nihal, infatti, si era offerto di
rimorchiare la Marconi per le riparazioni. E nel formulare la sua proposta si
era lanciato in una serie di irritanti battutine sulle varie tipologie di
aggancio e traino.
>Aveva addirittura offerto il
“servizio taxi” fino ad Andoria ove la nave federale avrebbe potuto contare di
tutte le prestazioni di solito riservate alla Flotta Imperale.
>Se a Shran dava fastidio l’apparente
imperturbabilità che l’amico aveva indossato così poche ore dopo la catastrofe
cui avevano assistito con la distruzione dell’Isola e di tutti i suoi ignari
abitanti, di certo non poteva sopportare l’idea che potesse pavoneggiarsi di
questa sua missione di soccorso per tutti i mesi in cui la Marconi doveva
rimanere ferma in cantiere.
>Tutti sulla nave federale dovevano la
vita alla Terza Flotta di Andoria e di ciò era orgoglioso: solo il suo popolo
aveva risposto presente alla sua richiesta d’aiuto, ma non avrebbe mai dato una
tale soddisfazione a Nihal.
>A bordo della Marconi c’erano ottimi
elementi ed era grazie a loro che la nave orbitava ancora nello spazio: erano i
suoi uomini e quell’equipaggio era il migliore possibile, a prescindere da ciò
che ne pensava Nihal o chiunque altro, dentro o fuori la
Federazione.
>Osservò il personale in plancia:
tutti ai propri posti in attesa dei suoi ordini.
>Si vedeva dalle loro facce che erano
tutti scossi: chi più chi meno.
>Chuck tamburellava con le dita
muovendosi impercettibilmente avanti e indietro alla sua postazione. Tara si
sforzava di mantenere il suo abituale approccio ma i suoi occhi erano velati da
una grande tristezza. Salen si asteneva dallo snocciolare i problemi come invece
era suo solito. Jaran cercava di mantenersi occupato per non pensare e la
presenza ingombrante della neo arrivata responsabile tattica era un motivo in
più per svolgere con ancor maggior senso del dovere le proprie incombenze.
Durani dal canto suo sembrava quella meno colpita da ciò che era successo, ma
Shran poteva facilmente intuire cosa albergava ben nascosto nell’animo guerriero
della klingon.
>Ci vollero pochi istanti per maturare
nella sua mente gli ordini necessari.
>“Signor Wyandot la prego di voler
raggiungere il ponte 7: il Consigliere la sta aspettando.”
>“Ca.. capi.. ehm capitano.. io.. si
io.. vo.. vorrei rimanere qua”
> “Chuck
non ho bisogno di lei al momento, appena potremo intraprendere il nostro viaggio
le assicuro che tornerà alla sua consolle.. fino ad allora ho bisogno che si
riposi e che parli di ciò che ha vissuto col nostro Consigliere.. è una cosa che
dovremo fare tutti.. quindi non discuta. Il mio è un consiglio per ora, non lo
faccia diventare un ordine con effetto immediato”
>Charles si alzò dalla sua postazione
come se avesse sulle spalle un macigno: aveva il terrore di abbandonare l’unico
luogo che gli dava sicurezza e si sforzava di non considerare il fatto di dover
parlare di ciò che provava con una donna.. non ci doveva pensare o sarebbe
entrato nel panico.
>Si trascinò pertanto stancamente
verso le porte dei turbo ascensori, in un’atmosfera di semi immobilità della
plancia che sembrava irreale.
>Solo dopo la sua uscita, il Capitano
ricominciò coi suoi ordini:
>“Signor Keane voglio tutti gli uomini
della sua sezione all’opera. Tenga solo una squadra di riserva ed imponga loro
di dormire. Lo stesso vale per la sezione ingegneria. Pretendo una diagnostica
di livello 1. Voglio capire esattamente cosa funziona e cosa
no”
>“Bene signore, c’è
altro?”
>“Si! Voglio che si coordini
direttamente col vice ingegnere Seville. Per quanto possibile, lasci riposare il
vecchio Rekon. Dica espressamente alla Seville che se non riesce a controllarlo
cerchi quanto meno di ingannarlo: gli faccia svolgere lavori per tenerlo
occupato, ma che non siano troppo impegnativi. Il dottore dice che l’abbiamo
riportato a bordo appena in tempo”
>“Dubito che il capo
ing..”
>“Lo so, ma tentare non nuoce..
laddove ci siano riparazioni non necessarie o eccessive da svolgere isoli il
settore con campi gravitazionali.. se non ricordo male è esperta in materia.. la
mia priorità è riprendere la navigazione quanto prima”
>“Bene capitano”
>Shran sapeva di poter contare sul suo
Capo OPS: pur essendo anche lei a pezzi, la sua parte klingon la rendeva
abbastanza tosta da reggere la pressione.. e la sua meticolosità nello svolgere
il proprio lavoro avrebbe rappresentato uno sprone per tutti a dare il
massimo.
>Avrebbero ignorato ciò che successo? Sarebbero riusciti
a mettere da parte angoscia e dolore per svolgere il loro lavoro? Avrebbero
dimenticato le urla di dolore di Klan? Tara sarebbe stata in grado di arginare
tutto ciò? O era meglio..
>Un leggero colpo di tosse riscosse il
Capitano dai propri pensieri: era Salen.
>Shran non si era accorto di essersi
bloccato a pensare per qualche minuto e la voce impassibile del vulcaniano lo
riscosse come una doccia gelata.
>“Capitano, io credo dovremmo
accettare l’offerta del Comandante Nihal. Per quanto non molto onorevole,
permetterebbe di risparmiare il personale già fortemente scosso da questa
tragedia e la nave sicuramente potrebbe beneficiare appieno delle capacità
ingegneristiche del suo popolo non solo per tornare ad una piena efficienza, ma
anche per un refit completo. Dalle prime stime dei danni, sarebbe di grande
utilità e, a rigor di logica…”
>“Negativo Numero Uno, viaggiare fino
ad Andoria in queste condizioni non è ipotizzabile.. almeno non con me al
comando. La stazione federale più vicina è DS16 Gamma: è lì che torneremo e lo
faremo coi nostri motori, alla velocità che riusciremo ad ottenere anche se
fosse un 10% di impulso, se occorre.. tutto chiaro?”
>La voce di Shran si era fatta
pungente ed i suoi occhi assunto un’espressione dura, tanta era la
determinazione con cui aveva pronunciato quelle parole.
>La maggior parte del personale di
plancia fu colpito da ciò e riprese le proprie attività con alacrità
raddoppiata. Solo in due reagirono in maniera diversa: la neo arrivata alla
postazione tattica ed il primo ufficiale. Una si limitò a grugnire qualcosa
nella sua lingua, strappando un sorriso a Tara, l’altro sollevò leggermente un
sopracciglio prima di fare spallucce.
>Fra le qualità di Salen più
apprezzate da Shran, oltre a quel perverso divertirsi ad esperire le pratiche
più noiose, c’era infatti la sua particolare imperturbabilità. Certo era una
caratteristica tipica del suo popolo, ma molti vulcaniani spesso tenevano il
punto ribadendo il loro punto di vista condito da molte osservazioni formulate
dalla loro stringente logica.
>Salen non era uno di questi. La sua
imperturbabilità era come se fosse selettiva e settata in modo tale da reagire
in maniera diversa a seconda dello stimolo ricevuto. Quando aveva a che fare col
capo ingegnere, ad esempio, la sua imperturbabilità era come se scomparisse. Non
tollerava facilmente le escandescenze del vecchio tellarita, ma non aveva il
sangue freddo per imporsi. E ciò era strano vista la colorazione del suo sangue
e la tipicità della sua razza.
>Col Capitano, invece, Salen aveva
imparato che quando assumeva certi toni era meglio lasciar perdere ed
eventualmente fornire per iscritto, in un secondo tempo, le proprie lamentele.
Pertanto, si limitò ad annuire in silenzio e riprese ad esaminare i vari report
che giungevano in plancia dai vari ponti della nave.
>“Molto bene, signor Salen.. a lei il
comando. Signor Dal a lei la postazione tattica. Tenente Durani mi segua prego.
Ci aggiorniamo fra un’ora!”
>
>DS16 Gamma - 21/01/2395 Ore 21:11- Ufficio del Capitano
Tomphson - Flashback
>“Cosa significa esattamente che è
inopportuno il ritorno della USS Marconi, signor
Ambasciatore?”
>“Né più né meno di quanto le ho già
detto Capitano. Avevo organizzato il rapido trasbordo di Durani’Kanjis per
evitare problemi alla base con la sua presenza. Nell’Impero la situazione della
sua famiglia non è.. come dire.. rosea e la sua incolumità per motivi che non le
so a spiegare è molto importante per me, ma non lo è affatto per buona parte del
mio seguito”
>“Di questo abbiamo già parlato Signor
Ambasciatore, ma la USS Marconi è una nave federale che si trova in difficoltà
ed avrà da questa base tutto l’aiuto necessario, a prescindere da chi ha a bordo
e dagli eventuali problemi che ciò può comportare”
>“Non nego che ciò sia corretto, ma
debbo insistere. Non ho il potere di controllare i miei uomini. Se lo facessi,
rischierei di trovarmi un immediato richiamo in patria e di sicuro al mio posto
manderebbero qualcuno molto più intransigente di me”
>“Perdoni la domanda, ma teme più per
l’incolumità del Tenente o per il suo status, signor
Ambasciatore?”
>“Non sia sciocco Capitano. Ci
conosciamo ormai da più di un anno. Dovrebbe conoscere abbastanza bene come
funzionano le cose nella politica del mio popolo. Ciò che ritengo io è
irrilevante in questioni di una certa importanza per l’Impero. I Kanjis sono
stati banditi e non posso apparire debole a riguardo. Ne andrebbe non solo del
mio status o della mia stessa vita e soprattutto delle persone a me
care.”
>“Molto bene.. è ciò che volevo
sentire. Lei reciti pure la sua parte, ma nessuno e ripeto NESSUNO a bordo della
mia base potrà osare toccare un ufficiale della Flotta Stellare. Da parte mia mi
assicurerò che il Tenente Durani sia adeguatamente scortata e che non ceda ad
eventuali provocazioni che sicuramente qualcuno vorrà mettere in
pratica”.
>“Capitano, riaffermo che non posso
controllare tutto il mio seguito né mi posso allontanare a lungo dalla base.. da
quello che mi ha detto è possibile che le riparazioni durino un paio di mesi,
forse più! Una mia lontananza in quel periodo senza motivo equivarrebbe ad altro
tradimento se accompagnata alla presenza di una Kanjis qua a
bordo!”
>“L’Impero non vorrà creare un
incidente diplomatico vero? Abbiamo già sostenuto questa conversazione una
volta.. quand’era? Due settimane fa? E le avevo dato ragione ed assecondato le
sue richieste. In questo caso non posso e soprattutto non voglio. La Marconi è
reduce da un bruttissimo scontro. Il suo equipaggio ha bisogno di ogni aiuto
psicologico e materiale per riprendere la sua missione. Ed è mia precisa
intenzione dar loro tutto quello che mi richiedono.”
>“Tomphson lei non
capisce”
>“Capisco benissimo ambasciatore, ma è
in arrivo una delegazione dal Comando di Flotta per indagare su quanto successo.
Non ci sono altre vie se non quella di calmare le teste calde che ha fra i suoi
uomini.”
>“Non la posso accontentare Capitano,
ma farò il possibile”
>“Lo spero signor Ambasciatore.. lo
spero vivamente! Perché a volte io sono un tipo superstizioso, sa? E se nella
durata della sua licenza nella mia base, dovesse mai capitare un incidente di
qualsiasi tipo al Tenente Durani, o se si dovesse prendere un colpo di phaser
partito accidentalmente, o se la trovassero impiccata nei suoi alloggi e se
fosse persino colpita da un fulmine.. qualcuno ne sarebbe responsabile.. e può
star certo che allora io non perdonerò. Non ci saranno immunità diplomatiche in
grado di fermarmi.”
>P'sat Duy'a' K'ooD scrutò dall’alto
dei suoi 197 centimetri la ben più bassa sagoma di Tomphson con un occhiata
carica di muta e furiosa rassegnazione, prima di fare un cenno di assenso e
lasciare la stanza in silenzio.
>
>DS16 Gamma - 05/02/2395 Ore 10:05- Alloggio del Tenente
Durani - Flashback
>“Quanto avrei voluto ficcargli i miei
d'k tahg in gola a quel bastardo! Feccia lui ed il suo Clan.. arrivisti parvenu
pieni solo di arroganza senza rispetto.”
>“Calmati Durani,
calma!”
>“Tara tu mi dici di stare calma? Io
qua impazzisco.. io sono una Kanjis e devo sorbirmi gli insulti di quei
pezzenti? Se ci fosse qua mio nonno o anche solo tuo padre quei maledetti non
oserebbero nemmeno parlare”
>“Tu conosci G'hart, mio
padre?”
>“Certo! Siede nell’Alto Consiglio! Ed
era dalla nostra parte, proprio come tu sei qui con me. L’hanno zittito come
hanno fatto con molti altri pur di privarci del nostro onore. E ora vogliono
banchettare su quello che resta del mio Clan.. ma che io sia dannata se glielo
lascio fare.. ora esco e sistemo la faccenda a modo mio”
>“Durani l’hai promesso a Shran e pure
al Capitano Tomphson!”
>“Lo so, ma non posso continuare a
vivere mesi scortata notte e giorno.. sentire insultare il mio onore e fargliela
passare liscia! Esco e li distruggo.. ci vorrà pochissimo, non mi sporco nemmeno
dai”
>“Non te lo posso lasciare
fare”
>“Non capisci? Sei mezza klingon e non
capisci? Il mio onore è sacro!”
>“Capisco benissimo Durani, ma ti
faresti buttare fuori dalla Flotta e finiresti nelle loro mani. E’ quello che
vogliono!”
>“Hai ragione, ma io spacco tutto qua
dentro!”
>“Di nuovo? Sarebbe la terza volta in
quindici giorni”
>“Devo sfogarmi! Prima la distruzione
dell’Isola e ora questi palloni gonfiati”
>“Sono sconvolta più di te per Klan e
la sua gente.. in fondo io li ho conosciuti”
>“Si ma avrei potuto fare di più..
dovevo distruggere quel Tylca e la sua banda di assassini prima che speronassero
l’Arca”
>“Non potevi
saperlo..”
>“Avrei dovuto
dannazione!”
>“Eppure dicevano che avevi sangue
freddo..”
>“Ce l’ho.. ce l’ho.. non posso fare
più nulla per Klan ma per quei pagliacci si! Vado da loro li ammazzo, poi torno
e ci beviamo due belle Warnog.. che problema c’è?”
>“E se saltassimo le uccisioni e
passassimo subito alle Warnog? Dove sono?”
>Senza rispondere verbalmente, Durani
lanciò fluidamente tre pugnali d'k tahg nei posti ove erano stivate le
bottiglie, con un sordo ringhio furioso per calmare i nervi.
>
>DS16 Gamma - 08/03/2395 Ore 10:05- Hangar di riparazione
- Flashback
>“Ehi tu orecchie a punta, non ti
azzardare a toccare nulla.. quella è la mia nave e non metterai le tua mani dove
non devi o te le stacco! Sono stato chiaro?”
>“Resed che diavolo fai? Quel condotto
così non funzionerà mai.. muoviti pelandrone o ti prendo a calci fino a che non
rifai il lavoro come si deve!”
>“Cosa sono questi? No non mi
interessa da chi sia partito l’ordine.. dite a Vok che ho trent’anni di
esperienza più di lei e che quindi pretendo mi venga fornito esattamente cosa
voglio sennò niente!”
>“Seville non perdere d’occhio nessuno
dei nuovi, se vedo qualcosa fuori posto li faccio pentire di essere entrati
nella Flotta!”
>L’ingegnere capo della Marconi era un
fiume in piena: ce l’aveva con tutti e con tutto da giorni.. quello che era
successo l’aveva colpito nel profondo e quell’animo burbero aveva reagito
nell’unico modo che gli dava pace: pretendere ben più del massimo da se stesso e
da chiunque nelle riparazioni.. non vedeva l’ora di far ripartire la sua
bambina.
>“E tu Dal che diavolo
vuoi?”
>“E’ sempre un piacere
Rekon”
>“Se sei venuto qua a farmi perdere
tempo puoi tornare da dove sei venuto.. ci pensano già i tuoi uomini assieme a
quelli di Riccardi.. tutta gente che puzza ancora di latte ma che mi impedisce
di fare il mio lavoro!”
>“E’ di questo che volevo
parlare”
>“Sputa il rospo ragazzo non ho tutto
il giorno!”
>“Hanno trovato un paio di tecnici
messi ko.. per quello abbiamo rafforzato la sorveglianza!”
>“Ma non possiamo liberarci di quella
dannata klingon? Certo sa sparare ma non ne abbiamo bisogno.. basti te e noi ci
leviamo un problema!”
>“Non è detto che sia per lei, i due
hanno detto che a stordirli non sono stati dei klingon.. quindi occhi
aperti!”
>“Che ci provino soltanto a toccare la
mia nave e li faccio pentire di essere nati non solo loro ma anche le loro madri
ed i loro padri per almeno tre generazioni”
>
>DS16 Gamma - 22/04/2395 Ore 10:05- Ospedale della Base -
Reparto di Psichiatria - Flashback
>Lo studio aveva una forma squadrata
su due lati mentre gli altri due con vetrata assumevano un paio di curvature ad
esse. Era arredato discretamente ma era decisamente asettico e privo di
vitalità.
>Seduti dietro ad una lunga scrivania,
sgraziata rispetto alla stanza c’erano tre ufficiali psichiatri della sezione
medica. Loro compito era valutare lo status psicoattitudinale dell’equipaggio
della Marconi, avvallando o respingendo le valutazioni fornite loro dal
Consigliere di Bordo Oxila Lightning.
>Era appena terminato il terzo
incontro col Dottor Kuwano.
>Il giapponese, come nelle precedenti
occasioni, si era fatto aspettare per una buona mezz’ora, offrendo
giustificativi banali senza nemmeno sforzarsi a renderli
credibili.
>Detestava quei papaveri in uniforme
pronti a sputare sentenze, con le loro domande inutili.
>Odiava il loro tentativo di tracciare
il suo profilo psicologico.
>Disdegnava il loro desiderio represso
di farsi gli affari degli altri.
>Li considerava insulsi ed inutili, la
sua idea di medicina era basata sul lato pratico ed efficace non su iperboli
mentali e su fantasie psicologiche piene di fronzoli e di giusti approcci
verbali nei confronti dei pazienti.
>La Marconi non aveva fallito la
missione. Era stato quel fanatico di Tylca a distruggere l’arca, ma ormai era
tutto passato da tre mesi.. il tempo era semplicemente trascorso e la percezione
che ognuno poteva provare relativamente allo scorrere degli eventi era
irrilevante.
>Quei tre dovevano solo decidere chi
aveva ancora i nervi saldi per stare a bordo e chi no. Non perdersi in quelle
inefficaci domande da strizzacervelli. Fosse stato al loro posto avrebbe
concluso da tempo quelle stupide indagini.
>Invece no, quei tre si permettevano
di mettere in discussione anche le valutazioni fornite dal Consigliere di Bordo
e lasciavano tutti a marcire in quella base in attesa di sapere se potevano o
meno tornare in servizio effettivo..
>* Potrei ricreare un virus geneticamente.. un bel virus
intestinale! Un lassativo è quello che vi serve. E un nugolo di persone che vi
facciano domande sui perché della vita mentre siete piegati in due dal dolore di
stomaco *
>
>DS16 Gamma - 06/07/2395 Ore 10:37- Ufficio del Capitano
Tomphson - Flashback
>“Io continuo a sostenere che con il
Capitano Talia tutto ciò non sarebbe successo, dovremmo rivalutare le
assegnazioni. A rigor di logica è stato un azzardo mettere un andoriano alla
guida della Marconi. La sua indole guerriera ha sicuramente influito sul cattivo
esito della missione di salvataggio”
>“Come osa? Il mio popolo è fra i
fondatori della Federazione così come il suo ammiraglio! Se non mi giudica
adatto a ricoprire il mio ruolo mi espliciti le mie colpe, non si permetta di
ragionare dietro paraocchi mentali”
>“Nessun paraocchi Capitano, i fatti
sono abbastanza chiari. Non è riuscito a far fronte alla minaccia. Persino un
cargo bajorano ha reagito meglio di lei alla minaccia degli Adesto. E per
salvare la pelle dalla propria incapacità si è rifugiato dietro alla Terza
Flotta di Andoria al posto di sollecitare ogni aiuto possibile al Capitano
Tomphson!”
>“E’ un’offesa che non le permetto di
rivolgermi, qualunque sia il suo grado!”
>“SILENZIO!! ORA BASTA!!
Contrammiraglio Rivak tenga per lei le sue opinioni. Il curriculum del Capitano
Shran è eccellente. Se è stato valutato idoneo dalla Commissione Assegnazioni,
il suo parere negativo non andrà ad influire su quella decisione e le ricordo
che sono io a guidare questa commissione d’inchiesta. Posso sospenderla seduta
stante dal suo incarico!”
>A parlare era stato il vice
ammiraglio Witeli, un umano di corporatura robusta, dal mento pieno e dai
piccoli occhi neri. L’aria era paciosa, sembrava innocuo ed infatti per tutti i
mesi di indagine non si era mai scaldato, né aveva alzato la voce. Mai prima di
allora.
>Era un perfezionista del codice di
procedura. Aveva controllato più volte ogni rapporto fornito da ciascun
ufficiale della Marconi, più volte esaminato i dati del computer di bordo, del
diario del Capitano e di quello del Primo Ufficiale.
>Si era fatto un’idea precisa di ciò
che era successo, idea avvallata anche da altri due membri della commissione di
inchiesta: i contrammiragli Vogan e Krjll. Il primo era un ingegnere bajorano,
la seconda una tattica trill. Certo ognuno di loro aveva idee leggermente
differenti, ma il succo delle loro relazioni era che al di là di qualche errore
più o meno marginale, la contrapposizione di forze era tale che la Marconi non
avrebbe potuto fare di più.
>Le relazioni tecniche richieste sia
al CEO della Marconi sia alla Vok, la Responsabile dell’Ingegneria della base,
suffragavano in pieno le valutazioni di Vogan così come le informazioni
riportate dai dati di bordo avvaloravano la convinzione della Krjll che la nave
si era ben comportata in fase di combattimento.
>L’unico parere contrario era quello
del contrammiraglio Rivak, l’esperto comportamentista vulcaniano, peccato che
col passare degli anni, la sua predilezione verso la propria specie stava
diventando una paranoia insopportabile. Nessuno era meglio dei Vulcan. In
qualunque campo ed in qualunque momento.
>Aveva sottoposto a mesi di sedute di
analisi tutto l’equipaggio della Marconi e si era persuaso che dovesse essere
sostituito Shran al comando, mettendoci il Vulcaniano Salen.
>Il fatto che quest’ultimo non avesse
mai avuto un proprio comando, non spaventava affatto Rivak che anzi intendeva
sottoporre promozioni a quasi tutti i Vulcan presenti sulla Marconi. Gli unici,
a parer suo, che avevano recuperato pienamente dalla tragedia che aveva segnato
l’ultima missione della nave federale.
>“Posso parlare
signori?”
>La voce del primo ufficiale della
Marconi fu come un coltello che tagliava l’aria resa
incandescente.
>Il primo a reagire fu
sorprendentemente Rivak: il suo viso imperturbabile si aprì in una lieve quanto
inaspettata espressione di soddisfazione e fece segno al suo prediletto di poter
parlare.
>“La ringrazio per la fiducia
contrammiraglio, ma non mi sento pronto per assumere il comando. A rigor di
logica, il comportamento del mio attuale superiore si è rivelato ottimale per
permettere il completo recupero dell’away team e la sopravvivenza del proprio
equipaggio. L’obiettivo era quello di salvare l’Arca degli Allesto ed il CEO
Rekon, pur essendo detestabile sotto molti aspetti, ha rischiato la propria
incolumità fisica fino all’ultimo pur di ripristinare l’efficienza energetica
della nave aliena, in modo tale da permetterle eventualmente di sfuggire
all’attacco della sua controparte Adesto. Non era preventivabile il carattere
kamikaze del Capitano Tylca. Se il suo piano fosse stato fin dall’inizio la
completa distruzione di sé stesso e dei suoi uomini avrebbe provveduto
immediatamente allo speronamento dell’Arca. Invece si è ritrovato costretto a
ciò grazie alla caparbietà del mio attuale capitano e di tutto l’equipaggio che
ho l’onore di guidare come primo ufficiale. Se la colpa del mio superiore è
stata quella di voler difendere la specie erede degli Allesto dall’attacco
fanatico degli Adesto, allora ne sono colpevole pure io. Pertanto in caso di
revoca dal suo incarico del Capitano Shran, chiedo fin da ora il trasferimento.
Non intendo assumere il comando”
>Il timido ed appena accennato sorriso
sul volto di Rivak si era spento quasi subito, lasciando il posto ad
un’espressione impenetrabile di fortissimo disappunto.
>In compenso, fu il faccione di Witeli
ad illuminarsi
>“Molto bene Comandante, apprezzo
veramente molto il suo intervento. Direi risolutivo.. Dichiaro conclusa
l’indagine sulla tragedia occorsa nell’ultima missione e dichiaro il completo
reinserimento in servizio attivo di buona parte dell’equipaggio della Marconi,
con l’eccezione del personale già comunicato in precedenza.”
>Il Capitano Shran fece per parlare,
ma Witeli lo interruppe immediatamente con un gesto secco:
>“Il Tenente JG Wyandot sarà dei
vostri, Capitano. Ma dovrà seguire alla lettera le indicazioni del Consigliere
di Bordo. Il suo stato di servizio è molto buono e pertanto non intendo privarla
di un ottimo timoniere. Ciò non toglie che fra gli ufficiali sia quello che
maggiormente sta faticando a riprendersi, per via del suo carattere
particolarmente sensibile e della sua giovane età.”
>“Grazie ammiraglio”
>“Non servono i ringraziamenti. Avete
fatto il vostro dovere. Mi aspetto quanto prima di vedere la Marconi prendere il
volo e ricominciare la sua missione di esplorazione nel settore 15 Lambda. In
libertà!”
>
>Settore 15 Lambda - USS Marconi - 24/07/2395 Ore 11:21-
Plancia
>“Capitano, rilevo alcune anomalie
provenienti da un pianeta nel raggio dei sensori”.
>“Anomalie di che tipo Comandante
Berthier?”
>“Le letture non mi paiono corrette..
ci sono forti sbalzi che compromettono una completa mappatura della
situazione”
>“Signor Keane avvii una diagnostica
sui sistemi sensori, prima di avvicinarci ulteriormente a quel
pianeta.”
>“Ricevuto Capitano”
>“Signor Berthier di cosa possiamo
essere certi al momento?”
>“Si tratta di un pianeta
dall’atmosfera apparentemente abitabile, di tipo roccioso, che orbita attorno ad
una sola Stella.. una nana rossa direi, di dimensioni simili a SOL forse più
massiccia. Sicuramente più brillante e notevolmente più vecchia. I sensori
indicano un approssimazione di circa un miliardo d’anni. I raggi sembrano
surriscaldare la superficie di quel pianeta ben oltre i livelli di guardia e ciò
genera dei campi elettromagnetici di interferenza che possono interferire sui
sensori, sebbene ritengo che non sia quello il problema”
>“Si spieghi meglio”
>“I sensori sembrano disturbati da
qualcosa, così come qualunque tipo di connettività presente sul pianeta pare
bloccata.. da una prima indagine potrei azzardare che il pianeta sia abitato, ma
qualcosa mi impedisce di svolgere indagini più approfondite.. e non riesco a
capire se sia un problema tecnico o qualcosa di diverso”.
>“Capitano?”
>Era la voce di
Tara.
>“Confermo che abbiamo un problema ai
sensori. Rilevo anomalie. Ho già avvertito una squadra della mia sezione ed
allertato la sala macchine”
>=^= Rekon a Plancia. Qualche idiota
su DS16 Gamma ha fatto qualche modifica non autorizzata da me.. stiamo perdendo
potenza! E ci sono difformità energetiche un po’ ovunque nel circuito EPS!
=^=
>Shran fece segno di chiudere la
comunicazione quando dal comunicatore iniziarono ad uscire solo più una serie
crescente di improperi che persino il traduttore universale della nave si
rifiutava di riportare.
>Ad accrescere la preoccupazione ci
pensò la voce di Chuck:
>“Ca.. ca.. capitano.. la nave sta
perdendo quota.. siamo in stasi e non riesco a governarla! Non risponde ai
comandi!”
>
>========================
>Tenente
Durani della Casata di Kanjis
>Ufficiale Tattico Capo
>USS Marconi
NCC-29303
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