[Stml20] Capitano Shran - 13.03 - Verranno a cercarmi
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Gio 10 Dic 2015 10:58:37 CET
*1. non si chiama manovra diversiva ma manovra evasiva*
hai ragione ahahha e per fortuna che ho anche un pg timoniere... :D lo
correggo quando lo metto on line.. :)
*2. i sensori della Marconi sono guasti, ma quelli delle navette no, penso
che sarebbero in grado di analizzare il pianeta stando ferme sul posto*
no secondo me, sempre per la stessa ragione: ok che sono a lungo raggio, ma
le navette sono sulla superficie quindi comunque schermati dalla curvatura
del pianeta: non possono andare oltre l'orizzonte! e in ogni caso non
darebbero informazioni esatte...
*3. Non sono certo che un phaser riuscirebbe a tirare giù la navetta
(sappiamo che i ribelli sono qui quindi immagino avessero anche gli scudi)*
Uhm sì, anche su questo hai ragione. Diciamo che forse avrei dovuto
spiegare meglio, magari mando un pezzo in più: quello che volevo far
trasparire era il fatto che la Keane si sentisse tranquilla e sicura di
volare su quel pianeta e aveva come preso sotto gamba il pericolo tenendo
gli scudi abbassati durante quella sua deviazione.. Però in effetti non so
se ha molto senso... che ne pensi?
*Comunque brava :)*
Grazie *_*
Ileana
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Capitano Shran
USS Marconi
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"Occhio per occhio, ed il mondo diventa cieco.."
Il giorno 10 dicembre 2015 09:59, Franco Carretti <charles_wyandot a mail.com>
ha scritto:
> Il pezzo direi che va bene, mi pareva strano che le cose non si
> complicassero. Ci sono però alcuni particolari che ho notato, ma sono
> sciocchezze:
>
> 1. non si chiama manovra diversiva ma manovra evasiva
> 2. i sensori della Marconi sono guasti, ma quelli delle navette no, penso
> che sarebbero in grado di analizzare il pianeta stando ferme sul posto
> 3. Non sono certo che un phaser riuscirebbe a tirare giù la navetta
> (sappiamo che i ribelli sono qui quindi immagino avessero anche gli scudi)
>
> Gli ultimi due punti potrebbero essere spiegati con il fatto che il
> pianeta emette una qualche radiazione che danneggia sia i sensori che gli
> scudi, il che renderebbe le cose anche più complicate
>
> Comunque brava :)
>
>
> *Sent:* Thursday, December 10, 2015 at 9:12 AM
> *From:* "Capitano Shran" <cap.shran a gmail.com>
> *To:* "USS Marconi" <stml20 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml20] Capitano Shran - 13.03 - Verranno a cercarmi
> Cari ragazzi eccoci finalmente a noi!
> Vi mando il mio pezzo, tra qualche ora vi manderò anche quello che Ermes
> ha scritto per la Stazione...
> Buona lettura!! :)
>
> Ileana
>
> ======================================
>
>
> *USS Marconi – Ufficio del Capitano - 25/07/2395 ore 07.00*
>
> Il Capitano non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
>
> Pensava a come agire.
>
> Quando il giorno prima in plancia era giunta la comunicazione del
> Comandante Garcia che lo informava del fatto che fossero ammarati sullo
> stesso pianeta che ospitava quei terroristi, nessuno dei suoi Ufficiali
> superiori era presente: anche la stessa Durani, che non aveva mai lasciato
> il suo posto in plancia, in quei minuti si era allontanata per andare a
> controllare la situazione in sala macchine. Questo gli aveva dato la
> possibilità di riflettere da solo sul da farsi. Aveva passato in rassegna
> diverse ipotesi, tra cui anche quella di aspettare che arrivassero i
> rinforzi. Ok, sarebbe stata la soluzione più logica e di certo quella che
> avrebbe tenuto il suo equipaggio più al sicuro possibile, ma non era nella
> sua indole rimanere con le mani in mano. La Fearless sarebbe arrivata tra
> tre giorni, e quell’attesa l’avrebbe distrutto.
>
> Decise quindi di convocare tutti i suoi ufficiali per una riunione, era
> prima di tutto necessario mettere al corrente i suoi uomini sulla
> situazione, dopodiché avrebbero studiato insieme una strategia… anche se
> lui aveva già in mente cosa fare.
>
>
>
> *USS Marconi – Sala Riunioni - 25/07/2395 ore 08.30*
>
> Tutti gli ufficiali superiori erano accorsi puntuali alla riunione indetta
> dal capitano per quella mattina. Erano tutti molto provati, in primis la
> Keane che era rimasta sveglia per tutta la notte a lavorare in sala
> macchine.
>
> Shran era seduto al suo posto nella parte stretta del tavolo ovale che la
> Marconi aveva a disposizione per la sala riunioni. Aspettava pacifico che
> tutti prendessero il proprio posto, e fu piacevolmente sorpreso di vedere
> il Capo Operazioni scambiarsi un occhiolino di amicizia con il duro
> tellarita. Sorrise leggermente.
>
> “Bene signori, vedo dalle vostre facce che avete lavorato sodo…” disse
> Shran incrociando gli sguardi di tutti i suoi uomini
>
> “Signor Rekon cove va la Sala Macchine?”
>
> “Capitano, la Marconi è di nuovo operativa. Possiamo riprendere quota
> anche adesso. Ancora manca la curvatura. Per quella dobbiamo aspettare di
> mettere le mani su dei pezzi di ricambio ma la propulsione ad impulso è
> all’92% della sua efficienza.”
>
> “Molto bene… per il momento vorrei rimanere qua sul pianeta però. Quanto
> può durare lo scafo a contatto con l’acqua acida del lago?”
>
> “Capitano – rispose prontamente il Capo Ingegnere – al massimo altri tre
> giorni! Non un minuto di più!”
>
> Shran fece segno di approvazione e disse che tra tre giorni sarebbe anche
> arrivata la Fearless con i rinforzi e soprattutto con i ricambia che
> aspettavano.
>
> Dopo aver ascoltato i rapporti di tutti i suoi Ufficiali, Shran prese la
> parola per spiegare a sua volta quello che la Garcia le aveva detto il
> giorno prima e cioè che là su quel pianeta, nascosta da qualche parte,
> probabilmente c’era la base di una vera e propria organizzazione criminale
> a cui il loro prigioniero poteva far parte.
>
> A queste parole Dal, visibilmente agitato, stava per prendere la parola ma
> il capitano lo interruppe subito con un gesto della mano: “Nessuno è ancora
> certo di niente. Sappiamo che Jabin ha passato diverse settimane qua su
> Leinos III e che sicuramente non ha agito da solo. Su Deep Space 16 non
> hanno ancora scoperto nulla in più rispetto a quanto vi ho detto. Per
> quanto ne sappiamo noi, Jabin potrebbe essere anche un pazzo che ha deciso
> di agire da solo.” Puntualizzato questo, con un gesto del viso, Shran
> ridiede la parola al Tenente Dal che fremeva visibilmente per poter parlare.
>
> “Capitano! Quel delinquente che abbiamo in cella qua sulla Marconi ha
> detto di aver agito per conto dei Profeti e che i Profeti lo aiuteranno
> fino a che la NOSTRA causa non trionferà. Ha parlato al plurale,
> sicuramente si tratta di un gruppo armato! E noi dobbiamo andare là fuori a
> stanarli, TUTTI!”
>
> “Signor Dal si calmi. Io sono perfettamente d’accordo con il suo punto di
> vista, ma dobbiamo rimanere calmi, tutti, e lei deve cercare di non farsi
> coinvolgere troppo da questa faccenda…”
>
> Questo di non farsi coinvolgere in prima persona era una delle frasi che
> più odiava dire da quando era diventato Capitano. Certo ne capiva e ne
> accettava il significato: un membro di equipaggio coinvolto per motivi
> personali in una questione di sicurezza non si rivela mai efficiente alla
> riuscita della missione, ma dal lato umano capiva che era impossibile
> cercare di tenere fuori i propri sentimenti dal lavoro. Lui da andoriano a
> volte faceva molta fatica a farlo. Ma si deve imparare, e se il suo Tenente
> non lo avesse capito, glielo avrebbe ripetuto con più convinzione…
>
> “Capitano! Come può pensare che io non sia coinvolto in questa cosa? Sono
> per metà Bajoriano se lo ricorda? Quel bastardo sta mettendo in pericolo la
> vita dei bajoriani stessi oltre che aver messo in serio pericolo la nostra!
> Non crederà mica che il mio lavoro verrà condizionato da questi eventi…
> spero…” Dal dall’impeto e dalla rabbia si era addirittura alzato in piedi…
>
> *ecco la classica reazione di quando si chiede a qualcuno di non farsi
> coinvolgere* pensò Shran ironico e riprese la parola questa volta con un
> tono decisamente più perentorio rispetto a quello che aveva avuto qualche
> istante prima.
>
> “Tenente, si segga. Da quello che vedo lei sta già condizionando il nostro
> ed il suo lavoro.”
>
> Il mezzo bajoriano non si era neanche accorto di essersi alzato e tornò
> seduto con un visibile gesto di stizza.
>
> “Signori, ho indetto questa riunione perché ho deciso di mandare delle
> pattuglie fuori a monitorare la situazione e volevo chiedere il vostro
> parere. Inizialmente pensavo che vi avrei tenuti tutti a lavorare alle
> riparazioni a bordo, ma visto che siete riusciti a rimettere in sesto la
> nave, credo sia meglio andare a vedere quello che c’è là fuori. Come detto,
> su questo pianeta potremmo non trovare nessun altro come potremmo
> imbatterci in dei veri terroristi. In questo caso potrebbero essere una
> decina di uomini come centinaia. Per questo motivo non posso mandare solo
> delle semplici squadre di ricognizione ma ci serve un piano d’ azione.”
>
> La riunione andò avanti per altre due ore. La maggior parte delle
> strategie di attacco erano state formulate dal Tenente Durani ma alla fine
> ebbe la meglio l’azione proposta proprio da Dal.
>
> Quando il Capitano sciolse finalmente la riunione e tutti stavano
> velocemente tornando ai propri lavori, Dal si avvicinò a Shran e gli porse
> le sue scuse.
>
> Da quando aveva preso servizio per la Flotta Stellare, Dal aveva avuto a
> che fare con altri quattro Capitani, ma mai nessuno era come Shran. Lui era
> un tipo davvero molto particolare e molto difficile da capire: sempre molto
> cordiale e dai toni amichevoli, ma con una intonazione della voce che
> incuteva rispetto. All’apparenza molto pacifico ma in realtà sempre pronto
> all’azione. Non sapeva bene cosa lo colpiva di più, e alle volte non capiva
> neanche se lo preferiva al vecchio Capitano della Marconi, era così,
> difficile da prevedere…
>
>
>
> *USS Marconi – Plancia - 25/07/2395 ore 16.00*
>
> I sensori a lungo raggio della Marconi non sarebbero serviti a nulla,
> anche se già riparati, dal momento che questa si trovava spiaggiata e la
> curvatura del pianeta ne impediva l’utilizzo. Stessa cosa valeva per quelli
> a corto raggio: da quella posizione avevano una gittata di circa 150 metri:
> erano utili se qualcuno avesse tentato l’abbordaggio, ma, considerato che
> erano dentro a un lago e considerato che c’erano uomini di vedetta ovunque,
> anche questi non servivano a molto.
>
> Il piano di Dal consisteva nel far decollare le tre navette della Marconi
> e mandarle in ricognizione intorno al pianeta per mappare quello che si
> trovava intorno e per capire se e con quante persone avevano a che fare. In
> effetti era un piano abbastanza banale ma tuttavia molto efficace, almeno
> per quei primi momenti.
>
> =^= Capitano Shran. Le navette sono pronte a partire =^=
>
> Fu la voce di Rekon che, dopo sole tre ore di duro lavoro, aveva dato il
> via libera alla ricognizione.
>
>
>
> *USS Marconi – Hangar Navette - 25/07/2395 ore 19.20*
>
> La Keane aveva stimato che con tre navette e seguendo delle precise
> traiettorie, avrebbero coperto tutta la superficie del Pianeta in sole 4
> ore. Fortunatamente il tramonto era ben lontano dall’arrivare ed oltretutto
> ai sensori Federali di certo non serviva la luce per funzionare
> correttamente. Shran decise di partire subito.
>
> Le tre squadre erano composte da tre uomini ciascuna: la prima, la navetta
> Scope era formata dal Capitano in persona, da un timoniere e da un
> Ufficiale della Sicurezza. Nella navetta Stark c’erano la Keane e altri due
> uomini della sua squadra. La terza navetta, la Enterprise, aveva come
> equipaggio Dal, Wyandot e un altro ufficiale della sicurezza fidato di Dal.
>
> Shran aveva dovuto subire una lunga discussione con il suo Primo Ufficiale
> che ovviamente non voleva lasciarlo partire ma l’andoriano non volle sentir
> ragioni: odiava non avere nulla da fare ed un giretto con la sua Scope non
> avrebbe di certo fatto male a nessuno e tanto meno messo in pericolo
> nessuno…
>
> =^= Bene Signori! Siamo pronti a partire? =^= la voce del Capitano arrivò
> nelle cuffie delle altre due squadre di sbarco.
>
> =^= Navetta Stark pronta, Signore =^= rispose la mezza Klingon
>
> =^= Anche noi siamo prontissimi Capitano =^= fu la risposta di Dal che con
> la sua navetta fu il primo a lasciare la Marconi.
>
> =^= Bene! Ad ognuno la sua strada ragazzi. Ci sentiamo là fuori. =^=
>
> E partirono tutti.
>
>
>
> *Navetta Stark – Pianeta Leinos III - 25/07/2395 ore 23.00*
>
> Dopo quasi quattro ore di navigazione, le navette avevano tutte compiuto
> la loro missione. Nessuno aveva trovato nulla che potesse essere d’aiuto a
> capire quello che stava succedendo quando uno dei sensori della Navetta
> Stark captò un lievissimo segnale.
>
> =^= Capitano, qui Keane. =^=
>
> =^= Mi dica Tenente, vuole rimanere ancora qua fuori? =^=
>
> =^= No no Capitano – rispose la Keane – in effetti questo pianeta sembra
> davvero molto affascinante. Foreste, animali, ruscelli, ma non è di questo
> che si tratta. La Stark ha evidenziato una piccola traccia energetica ma
> devo scendere un po’ di quota per capire bene di che si tratta. =^=
>
> =^= Sarebbe meglio che la raggiungessimo anche noi, Tenente. =^=
>
> =^= No Capitano, non credo sia necessario. Perdereste più tempo per
> arrivare da noi che noi a scendere e a tornare alla Marconi. Vedrà che
> faremo solo dieci minuti di ritardo. =^=
>
> =^= Va bene Signor Keane. Ma state attenti. Shran chiudo =^=
>
> La Keane guidava lei stessa la navetta, in effetti sarebbe potuta anche
> partire da sola, ma per motivi di sicurezza Dal aveva imposto un equipaggio
> minimo.
>
> “Ok, inizio la discesa.”
>
> In effetti la Keane c’aveva visto benissimo. Là sotto, nascosto dietro un
> bel mucchio di vegetazione, si trovava una struttura in metallo molto
> estesa *si direbbe una base militare* pensò tra sé e abbassò ancora di più
> la sua quota di navigazione.
>
> Proprio nel momento in cui il Capo Operazioni stava per risalire, la voce
> allarmata di uno dei due uomini là dietro la spaventò.
>
> “Capo! Siamo stati scoperti. Ci stanno analizzando! Capo andiamo via!”
>
> “Maledizione! - esclamò Keane rendendosi conto che il Signor Farn aveva
> ragione – Manovra diversiva. Tenetevi forte.” E virò bruscamente a destra…
>
> “Farn, mandi immediatamente le nostre coordinate alla Marconi. Subito! Si
> sbrighi!” ordinò repentinamente la Keane mentre, presa dalle manovre per
> allontanarsi da quel posto, non si accorse che la loro Stark era presa di
> mira da un phaser.
>
> All’improvviso ci fu una forte esplosione al motore.
>
> La navetta iniziò a perdere quota.
>
> Buio
>
>
>
> *USS Marconi – Ufficio del Capitano – 26/07/2395 – ore 00.23*
>
> “Maledizione!!” Shran aveva appreso ormai da diverso tempo della scomparsa
> della sua navetta e del suo Capo Operazioni. La sua rabbia era
> incontrollabile.
>
> Il suo ufficio sembrava un vero campo di battaglia: la vetrinetta in cui
> teneva delle medaglie ed i suoi diplomi della flotta era frantumata dal
> lancio del primo d-padd trovato sotto tiro. Gli altri, accuratamente
> sistemati sulla sua scrivania adesso erano tutti per terra.
>
> Quando il suo primo ufficiale entrò nel suo studio, lo sorprese mentre
> sferrava un pugno alla parete.
>
> Il Comandante rimase sull’uscio della porta, aspettando un momento
> propizio per parlare:
>
> “Ebbene, Signor Salen?” gli chiese l’andoriano dopo qualche minuto
> cercando di respirare profondamente e di calmarsi
>
> “Capitano, capisco quello che è successo ma non mi sembra il caso di
> trattare il suo studio in questo modo.” Rispose con freddezza il
> vulcaniano, a Shran parve quasi che lo stesse prendendo in giro.
>
> “Senta, signor Vulcaniano. Uno dei miei migliori ufficiali è disperso, a
> voler essere ottimisti. Adesso, o lei ha qualcosa di valido da dirmi, o
> altrimenti mi lasci in pace. Sono stato chiaro?”
>
> “Chiarissimo Signore. Appena lo riterrà opportuno ci vedremo in Plancia.”
>
> Nessuno dell’equipaggio della Marconi aveva ancora visto Shran arrabbiato.
> Era una cosa che gli succedeva davvero di rado in effetti. Un vulcaniano
> non era certo l’incontro migliore che l’andoriano potesse fare in quel
> momento, ma quello era il suo primo ufficiale e lui lo stimava e rispettava.
>
> Sì, probabilmente gli voleva anche bene…
>
> *maledetto vulcaniano…* pensò Shran e poco prima che questo potesse uscire
> dal suo studio si calmò un po’ e lo chiamò:
>
> “Signor Salen, la Marconi è sotto la mia responsabilità quanto sotto la
> sua. - Salen gli rispose con un solo gesto del capo, aveva capito che il
> Capitano gli stava chiedendo scusa a modo suo… - verrò in Plancia con lei…
> e, mi scusi per la mia accoglienza…”
>
> “Non si preoccupi Capitano, aveva solo bisogno di sfogarsi. Certo non
> posso dire che la capisco, ma ho imparato a convivere con queste
> esternazioni.” rispose il Primo Ufficiale senza nessun tipo di intonazione
> nella voce. Anche se, incrociato lo sguardo di Shran, gli lanciò uno
> sguardo di intesa.
>
>
>
> *Pianeta Leinos III – Base Terroristica - 26/07/2395 ore 02.07*
>
> Quando Keane riaprì gli occhi si trovò legata in una cella detentiva. Una
> donna bajoriana in assetto di guerra le faceva da piantone.
>
> “Dove diavolo mi trovo?!” Gridò Tara con tutta la voce che aveva…e con
> tutta la sua rabbia klingon
>
> Di tutta risposta si vide l’arma della guardia puntata addosso.
>
> “E’ inutile che ti agiti signorina, sei nostra prigioniera adesso. I tuoi
> due amici sono morti e la tua navetta è distrutta. Ma tranquilla, il Capo
> non ha intenzione di ucciderti, almeno per ora.” Rise e si rimise di spalle
> alla cella.
>
> “Verranno a cercarmi” gridò Keane
>
> “Bene! Li aspetteremo allora…” e rise.
>
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