[Stml20] R: Re: 12.04 . Keane- Il pericolo viene dal cielo
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Lun 16 Feb 2015 00:12:41 CET
Bellissimo brano!!
Ottime considerazioni su Shran e...buon recupero dei piccoli!!!!
:D
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Capitano Shran
USS Marconi
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Email: cap.shran a gmail.com
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"Occhio per occhio, ed il mondo diventa cieco.."
Il 15/feb/2015 22:48 "mokia a libero.it" <mokia a libero.it> ha scritto:
> denghiù
> :-)
>
> ----Messaggio originale----
> Da: charles_wyandot a mail.com
> Data: 15/02/2015 22.33
> A: <stml20 a gioco.net>
> Ogg: Re: [Stml20] 12.04 . Keane- Il pericolo viene dal cielo
>
> Ottimo lavoro, almeno li abbiamo recuperati! Ne abbiamo persi altri
> però... vabbeh :D
>
> Brava
>
> *Sent:* Sunday, February 15, 2015 at 4:17 PM
> *From:* "mokia a libero.it" <mokia a libero.it>
> *To:* stml20 a gioco.net
> *Subject:* [Stml20] 12.04 . Keane- Il pericolo viene dal cielo
>
>
> Volevo scrivere una parte che riguardava i due pivellini Wyandot e Resed
> ma preferisco avere la sorpresa di cosa scriverà che viene dopo di me.
>
> quindi eccovi il pezzo: spero che vi piaccia!
>
> Buona domenica a tutti
>
> Monica
>
>
>
> =======================================
> Ten. Com. Tara Keane
> Capo OPS
> USS Marconi - NCC 29303
> ==========================================
> Monica mail: mokia a libero.it
>
>
>
> *****************************************
> Brano 12.04
> Titolo: Il pericolo viene dal cielo
> Autore: Capo OPS Keane
> Brano Precedente: Questo è l’unico avvertimento che riceverete da noi
>
> *****************************************
>
>
>
> Nave aliena- 13/01/2395 - ore 4.40
>
> Era più di un ora che Tara stava cercando i suoi compagni dispersi, nella
> zona dove credeva d‘aver sentito la voce di Dal che la chiamava, anche se
> ormai temeva fosse stato solo il desiderio di ritrovarli ancora in vita che
> le aveva fatto sentire cose che non c’erano. Aveva disposto i due uomini
> della sicurezza rimasti con lei, ai lati opposti di un’ipotetica linea, con
> lei al centro, dicendo loro di muoversi in circolo e di fare attenzione a
> qualsiasi particolare e di mantenere un silenzio assoluto: ma per il
> momento non avevano trovato niente. Stava ormai per ordinare di abbandonare
> le ricerche, quando vide un piccolo rivolo di fumo alzarsi da terra a circa
> mezzo metro dai suoi piedi.
>
> Incuriosita fece un passo in quella direzione, s’accucciò cercando
> d’individuare il punto d’origine del fumo. Strizzò gli occhi un paio di
> volte, perché non poteva credere a quello che vedeva, poi esclamò:
>
> “Per tutti i demoni del *Gret'hor*!! Come cavolo avete fatto a ridurvi
> così?” quindi s’inginocchiò e abbassò il viso quasi a terra e vide un
> minuscolo Dal che col fucile phaser alimentava un micro falò, mentre Salen
> e Kuwano mettevano nel fuoco invisibili pezzi di materiale combustibile e
> Julie faceva aria con un petalo di un fiore, per dare ossigeno alla fiamma
> e mantenerla viva. Solo Rekon, seduto su di un granello di sabbia come su
> di un trono, imprecava scuotendo la testa pelosa, perché secondo lui i
> pezzi che il Dottore metteva nel fuoco erano troppo piccoli. Erano talmente
> presi che non s’accorsero subito che finalmente erano stati individuati, ma
> quando Jaran alzando lo sguardo vide l’enorme viso di Tara che s’abbassava
> a terra per vederli meglio, pensò che non aveva mai visto niente di così
> bello e, allo stesso tempo, di terribile in vita sua.
>
> “Ci hanno visti.” Disse semplicemente, smettendo di sparare.
>
> A questo parole tutti si fermarono e si girarono a guardare in alto verso
> il Capo OPS. Julie lasciò cadere il ventaglio improvvisato e istintivamente
> abbracciò il vecchio ingegnere seduto di fianco a lei, l’unico che non
> aveva smesso di brontolare, ma che ricambiò il gesto stringendola
> delicatamente e le disse orgoglioso: “Brava bambina, hai davvero una bella
> testolina pensante!”
>
>
>
> USS Marconi – Plancia 13/01/2395 ore05.00
>
> Shran tornò in plancia con ancora sul volto il sorriso per la piacevole
> conversazione intrattenuta col Capitano Asha: quando il suo viso era
> apparso sul monitor del suo ufficio, dove aveva ricevuto la chiamata di
> risposta dalla nave andoriana, tutti i ricordi della breve, ma intensa,
> vacanza passata su Rise un paio di decenni prima, la maggior parte della
> quale trascorsa nella camera da letto della andoriana, erano riaffiorati.
>
> Durani lasciò la poltrona al suo superiore e gli chiese:
>
> “E’ riuscito a convincere gli andoriani?”
>
> “Sì Tenente e hanno detto che saranno lieti d’aiutarci: tra un paio d’ore
> saranno qui.”
>
> “Molto bene.” Rispose la klingon tornata alla sua postazione.
>
> “E’ stato difficile convincere il Capitano andoriano?” chiese la
> Consigliere, seduta al fianco di Shran e che ne aveva notato il sorriso
> soddisfatto.
>
> “No, in effetti Laura è stato piuttosto facile: Asha è un’amica di vecchia
> data.”
>
> “Ah capisco!” ribattè, sorridendo sorniona, il Consigliere che ben
> conosceva la fama di tombeur de femme del suo Capitano e che, adesso che lo
> conosceva meglio, sapeva essere del tutto meritata.
>
>
>
> Nave aliena – ore 05.30
>
>
>
> Tara dopo aver messo al sicuro i miniaturizzati compagni nel taschino
> della sua giacca della divisa, aveva guidato il piccolo gruppo nella
> direzione presa da Charlie e il grosso della squadra. Dopo mezz’ora circa
> di marcia, una chiamata dal Capo Mosai, l’aveva avvisata che uno stormo di
> quegli enormi esseri alati, guidati dagli indigeni, si stava dirigendo
> nella loro direzione. Keane gli ordinò di trovare un nascondiglio e
> d’aspettarli, ma le ultime parole dell’uomo della Sicurezza furono:”Troppo
> tardi!” Quindi non ci fu più risposta ai suoi tentativi di chiamata.
>
> “Forza sbrighiamoci!” ordinò la Klingon ai suoi compagni, lanciandosi di
> corsa nella foresta che sembrava voler loro sbarrare il cammino. Dopo venti
> minuti arrivarono al limitare del bosco e un’improvvisa pianura erbosa
> s’aprì davanti a loro, facendo capire che i loro compagni erano stati
> sorpresi in campo aperto, senza possibilità di trovare un qualsivoglia
> riparo. Keane si fermò, dando così modo ai suoi uomini di raggiungerla,
> poiché non erano riusciti a starle al passo, ed esaminò lo spazio
> circostante col tricorder. Non c’era traccia né degli indigeni, né
> purtroppo degli uomini della Marconi.
>
> “Da questa parte!” disse indicando le tracce lasciate nell’erba alta dai
> loro compagni “e occhi al cielo:il pericolo viene dall’alto!”
>
> Proseguirono quindi con estrema circospezione, fino al punto dove l’erba
> sembrava essere stata calpestata da un numero superiore a quello della loro
> squadra. Ad un tratto Gomez richiamò l’attenzione del suo superiore.
>
> “Comandante guardi là!” disse indicando una massa a terra distante circa 5
> metri da loro.
>
> Più s’avvicinavano e più era evidente che quella massa era il corpo di un
> uomo della Sicurezza, seminascosto dalla vegetazione. Tara s’inginocchiò di
> fianco a quel corpo supino e lo girò delicatamente, gli appoggiò due dita
> alla carotide, ma nessun battito veniva da quel corpo ancora caldo.
>
> “E’ morto?” chiese Kuwano, che con Dal s’era arrampicato lungo il
> bastoncino che Keane aveva infilato nel taschino, per facilitare il
> ricircolo d’aria e al contempo consentire loro l’uscita senza troppi sforzi.
>
> “Si Dottore, ma non capisco come: non vedo ferite evidenti!”
>
> “Mi faccia scorrere sul corpo del Guardiamarina e vediamo se questo
> aggeggio serve ancora a qualcosa!” le disse Kuwano estraendo il suo
> tricorder e sperando che le dimensioni, nell’ ordine del micron, non
> inficiassero sulle capacità d’analisi dello strumento. Saltò sulla mano che
> Tara avvicinò e si sdraiò prono sul bordo del palmo, sporgendo le braccia
> che tenevano stretto il tricorder, mentre Tara lentamente passava la mano
> su tutto il corpo inanime ad un’altezza di trenta centimetri circa.
>
> Terminata l’operazione, Keane portò la sua mano all’altezza del suo volto
> e disse: “Allora Dottore è riuscito a capirci qualcosa?”
>
> “Comandante mi sono rimpicciolito, non rincoglionito! Quest’uomo presenta
> diverse fratture da caduta dall’ alto, tra cui quella mortale alla base del
> collo.”
>
> “Jaran che ne pensi?”
>
> “Non lo so Tara, da questa prospettiva mi sembra tutto così strano,
> irreale che fatico a mettere a fuoco le cose. Il fatto, per esempio che non
> presenti tracce di legatura può voler dire che sono saliti volontariamente
> o quasi su quei rettili volanti o, più semplicemente il numero troppo
> superiore degli abitanti di questa nave, rispetto alle loro forze, gli
> abbia fatto desistere da qualsiasi forma di resistenza.”
>
> “Si, ed è scivolato giù per sbaglio!” disse sarcastico il Dottore, che non
> si fidava molto di quegli spilungoni dagli occhi gialli.
>
> “Perché no! Se li volevano uccidere avrebbero potuto farlo senza nemmeno
> scendere a terra, scagliando quelle loro lunghe frecce dal cielo.” Rispose
> Dal.
>
> “Ok supponiamo che sia così: se non li riteniamo in immediato pericolo di
> vita, dovremmo continuare noi verso i motori. Con l’aiuto di Rekon dovrei
> essere in grado di riavviarli.” Disse Tara che aveva cominciato la carriera
> nella Flotta come Ingegnere, dopo il periodo passato come pilota di caccia
> a pattugliare i confini con l’Impero Romulano.
>
> “E se ci sbagliamo?” chiese Berthier sbucata nel mentre dal fondo del
> taschino di Tara. Proprio in quell’ istante un boato impressionante, come
> di un tuono vicino, squassò l’aria, seguito da uno scossa violentissima.
>
> “Credo che abbiamo avuto la nostra risposta: ho paura che il tempo per
> questa nave si sia ridotto notevolmente. “ disse Rekon dal fondo.
>
> =^=Keane a Marconi: Capitano cosa succede? Qui balla tutto!=^=
>
> La voce di Shran giunse qualche istante dopo, che al gruppo sulla nave
> aliena sembrò eterno.
>
> =^=C’è stato un aumento nello squilibrio dell’erogazione di potenza nei
> motori ad impulso: secondo i nuovi dati riteniamo che i motori esploderanno
> entro 30 ore! =^=
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