[Stml20] R: 12.00 L'Arca di Noé (...)
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Mer 14 Gen 2015 11:19:07 CET
Ho messo il brano on line!
Aspetto gli ultimi commenti fino a stasera e poi passo il turno!
Vanessa, non ti dico di iniziare a riscaldarti tanto l'hai già fatto
da parecchio ehhehehe
Ileana
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Capitano Shran
USS Marconi
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Email: cap.shran a gmail.com
Starfleet Italy: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php
USS Marconi: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Marconi/main.php?include=home.php
CV: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=199
Skype: dolcevoloo
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"Occhio per occhio, ed il mondo diventa cieco.."
Il 13 gennaio 2015 12:25, federico pirazzoli <cmdrtkar a gmail.com> ha scritto:
> Sì, un po' mi sono ispirato a quel racconto (serie classica, mi pare...),
> concentrandomi però su altri aspetti...:-)
>
> _________________________________________________________________________
> Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
> A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
> Tramite: Comando Forze Subacquee.
> Oggetto: Carta igienica.
> #1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli di
> carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita con
> la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
> #2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di
> domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in sostituzione
> di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto a questo
> Comando.
> _________________________________________________________________________
>
> Il giorno 13 gennaio 2015 00:00, mokia a libero.it <mokia a libero.it> ha
> scritto:
>>
>> Fede se scrivevi un altro po', facevi l'inizio e la fine.
>> però è davvero bello e mi ricorda anche un libro di Star trek (di cui non
>> ricordo il titolo) che ho letto anni fa e che mi era piaciuto molto.
>> Vediamo se riusciremo a riportarvi alle vostre misure, ma tanto non è la
>> misura che conta, giusto?
>>
>> ;-)
>>
>> Monica
>>
>> ----Messaggio originale----
>> Da: cmdrtkar a gmail.com
>> Data: 12/01/2015 12.42
>> A: "USS Marconi"<stml20 a gioco.net>
>> Ogg: [Stml20] 12.00 L'Arca di Noé (...)
>>
>> Ok gente...come al solito il brano ha preso il sopravvento sull'autore ed
>> è diventato "leggermente" più lungo di quanto avessi preventivato.
>>
>> Come vi accennavo il titolo che ho indicato non è completo, quello
>> completo lo metto alla fine insieme ad un paio di riferimenti e riflessioni.
>> Se è troppa carne al fuoco ditemelo, che possiamo tagliare qualcosa...
>> Intanto buon divertimento!
>>
>>
>> ===========================
>>
>> Missione: 12
>>
>> Titolo: a definire
>>
>> ==========================
>>
>>
>>
>> *****************************************
>>
>> Brano: 12.00
>>
>> Titolo: L'Arca di Noé (...)
>>
>> Autore: Tenente Comandante Rekon
>>
>> Brano Precendente: n/a
>>
>> *****************************************
>>
>>
>>
>>
>> USS Marconi - Sala Tattica del Capitano - 08/01/2395 Ore 12:15 - DS –
>> 72020.58
>>
>>
>> "...e, stando a quanto riferito dall'ultimo dispaccio del Dipartimento per
>> la Gestione del Personale della Flotta, ci sono stati assegnati ventuno
>> sottUfficiali, quattro Ufficiali ed un Ufficiale Superiore a reintegro del
>> personale della Marconi trasferito o deceduto nelle ultime missioni..."
>> riferì Salen, il facente funzioni di Primo Ufficiale, tenendo lo sguardo
>> scuro incollato in quello del suo Capitano.
>>
>>
>> "Vedo..." commentò Shran, dando una rapida scorsa alla copia del rapporto
>> che il Vulcaniano gli aveva fornito, prima di tornare con lo sguardo
>> all'alieno dal sangue a base di rame. Salen non sarebbe stata esattamente la
>> sua prima scelta come Primo Ufficiale, ma nel Quadrante Gamma i rimpiazzi
>> giungevano a singhiozzo e si era dovuto accontentare di quel giovane e
>> puntiglioso - ma un po' inesperto - Vulcaniano.
>>
>>
>> Ad ogni modo la cosa aveva anche i suoi lati positivi, come il fatto che
>> Salen era estremamente competente e zelante nel compilare tutti i
>> noiosissimi rapporti per il Comando di Flotta...e poi era uno spasso vederlo
>> scappare per i corridoi della nave inseguito da Rekon, quando il loro
>> iracondo Capo Ingegnere Tellarita era sul piede di guerra per un qualsiasi
>> motivo riguardante la gestione dei turni o degli approvvigionamenti, cosa
>> che capitava almeno un paio di volte a settimana, peraltro.
>>
>>
>> Dopo un momento di riflessione aggiunse "E che mi dice dell'efficienza
>> della Marconi? Abbiamo bisogno di attraccare a Deep Space 16 Gamma per
>> riparazioni o possiamo proseguire con l’esplorazione del settore 15 Lambda?”
>>
>>
>> Il Vulcaniano prese un lungo momento prima di rispondere e, con la coda
>> dell’occhio, Shran notò una sorta di vibrazione nelle spalle del
>> subordinato, come se si fosse sforzato di trattenere un fremito prima di
>> rispondere, con voce neutrale ”Stando ai rapporti della Sala Macchine tutti
>> i danni rilevanti sono stati riparati durante la sosta che abbiamo fatto
>> presso le strutture del Dominio, ma abbiamo ancora diverse problematiche coi
>> sistemi energetici secondari. Il Comandante Rekon suggerisce una revisione
>> completa dei sistemi secondari, ma ritengo possa essere posticipata…”
>>
>> “Molto bene, in tal caso verifichi con Deep Space 16 Gamma se vi sono navi
>> in transito in questa zona, per organizzare il trasferimento del nostro
>> personale e continuiamo l’esplorazione…”
>>
>>
>> Il Capitano della Marconi fu costretto però ad interrompersi, perché dagli
>> altoparlanti installati nel soffitto giunse la voce del Capo della Sicurezza
>> che, con tono controllato, disse =^= Capitano Shran, la sua presenza è
>> richiesta immediatamente in Plancia.=^=
>>
>>
>>
>> USS Marconi - Plancia - 08/01/2395 Ore 12:17 - DS 72020.59
>>
>>
>> “Rapporto!” ordinò Shran, sedendosi sulla poltrona lasciata repentinamente
>> libera dal Mezzo-Cardassiano. Lo schermo visore mostrava unicamente
>> l’effetto ottico delle stelle a velocità di Curvatura e il Capitano si
>> domandò cosa potesse essere successo, per spingere l’Ufficiale tattico a
>> interrompere la loro riunione.
>>
>>
>> “Circa cinque minuti fa abbiamo ricevuto un messaggio di soccorso
>> proveniente dal vicino settore 16 Lambda. Sembrava una richiesta di aiuto
>> automatizzata, ma il laboratorio linguistico sta ancora lavorando
>> all’algoritmo di traduzione. Ho fatto impostare una rotta di intercettazione
>> e richiesto l’accelerazione a Curvat…”
>>
>>
>> “Chi diavolo ha ordinato di accelerare a Curvatura 8 mentre stiamo
>> ricalibrando i flussi di distribuzione?” sbraitò la voce di Rekon,
>> anticipando di un paio di secondi la completa apertura delle porte del
>> Turboascensore, dal quale emerse un infuriato Ingegnere Capo, con la parte
>> superiore dell’uniforme sporca di fuliggine e leggermente bruciacchiata,
>> come se qualcosa gli fosse esploso a breve distanza.
>>
>>
>> “Non ora, Rekon.” lo bloccò fermamente Shran, notando con un certo
>> divertimento il volto impassibile di Salen farsi leggermente più verde,
>> mentre le sue mani si stringevano con forza sul bracciolo della poltrona del
>> Primo Ufficiale “Abbiamo una richiesta di soccorso e stiamo intervenendo…”
>>
>>
>> Quindi, mentre l’ingegnere Tellarita si spostava brontolando verso lo
>> schermo del controllo danni colpendosi al contempo il comunicatore e
>> cominciando a trasmettere ordini ai suoi subordinati, l’Andriano aggiunse
>> “Siamo a distanza visiva?”
>>
>>
>> “Ancora no, signore…” rispose Julie Berthier, dalla postazione scientifica
>> “siamo appena entrati nel raggio dei sensori a corto raggio e…mon dieu!””
>>
>>
>> “Cosa, Comandante?” domandò l’Andoriano, con un pizzico di curiosità,
>> osservando la giovane scienziata intenta ad eseguire diverse scansioni,
>> digitando con foga sul display LCARS della postazione scientifica.
>>
>>
>> “Quell’astronave è…enorme!”…disse semplicemente la Betazoide, riportando
>> sullo schermo principale una schematizzazione delle letture dei sensori
>> “forma approssimativamente cilindrica, tendente all’ovoidale……cinquanta
>> chilometri di lunghezza per venti di diametro. Struttura in duranio…i
>> sensori non riescono ad analizzare oltre da questa distanza”…”
>>
>>
>> Dalla postazione OPS Tara Keane emise un lungo fischio ed anche Rekon, che
>> fino a quel momento era parso impegnato a lavorare col suo team in Sala
>> Macchine, si voltò di scatto verso la collega della Scientifica, la bocca
>> aperta senza però proferire parola.
>>
>>
>> Anche Shran impiegò diversi secondi ad assimilare la notizia salvo poi,
>> dandosi un contegno, aggiungere “Rileviamo altre navi nel raggio dei
>> sensori?””
>>
>>
>> Fu Dal a rispondere alla domanda. Il mezzo Cardassiano, sfruttando le
>> letture dei sensori tattici, si affrettò a rispondere “Nessuna nel raggio
>> dei sensori, ma rilevo diverse scie di Curvatura in allontanamento. Dal
>> tasso di decadimento devono essersi allontanate da meno di venti minuti.”
>>
>>
>> Quindi, dopo un secondo, aggiunse “Le tracce scompaiono nelle propaggini
>> di una nebulosa di classe 4. Non riusciamo ad analizzare all’interno,
>> quantomeno non da questa distanza…”
>>
>>
>> “Molto bene, passiamo in Allarme Giallo e teniamo gli occhi aperti!”
>> ordinò il Capitano, incrociando le dita delle mani e ponendosi in una
>> posizione di attesa apparentemente calma, tradita solo dal rapido muoversi
>> delle antenne nella massa di ordinati capelli bianchi.
>>
>>
>>
>>
>> USS Marconi - Plancia - 08/01/2395 Ore 12:45 - DS 72020.63
>>
>>
>> La Marconi uscì dalla Curvatura vicino alla monolitica astronave che,
>> sotto la fioca luce di una stella lontana, procedeva a velocità impulso
>> nello spazio, appena un insetto al confronto del ciclopico vascello alieno.
>>
>>
>> Sullo schermo visore l’equipaggio della nave stellare poté osservarne lo
>> scafo esterno della grande astronave con attenzione. La struttura, da quella
>> distanza ravvicinata, era semplicemente troppo grande per poter essere
>> osservata tutta insieme, ma era comunque possibile notare alcune enormi
>> protuberanze che sorgevano dalla struttura principale, come fossero colline.
>> Lo scafo esterno appariva spesso e massiccio, ma butterato in numerosi punti
>> da quelli che sembravano danni da impatto e da energia.
>>
>>
>> Dopo qualche momento di attonito silenzio, il personale di Plancia parve
>> riscuotersi e riprese le proprie attività. Per prima cosa Shran ordinò di
>> ridurre lo zoom dell'immagine, così da avere una visuale d'insieme del
>> vascello.
>>
>>
>> Visto da questo nuovo angolo, il gigante dello spazio mostrava di avere
>> una forma cilindrica, leggermente arrotondata alle estremità e più gonfia
>> verso poppa. Quelle che ad una prima occhiata era sembrata una montagna
>> d'acciaio, ora si mostrava per ciò che era, ossia una semisfera di circa
>> mezzo chilometro di diametro situata a circa un terzo della lunghezza del
>> vascello. La semisfera non era una sola, ma ve ne erano dodici disposte a
>> raggiera lungo il perimetro del cilindro. Cinque delle cupole erano spaccate
>> e annerite, ma le altre sembravano intatte.
>>
>> Più indietro, in corrispondenza del punto di maggior diametro della nave,
>> era possibile vedere quanto rimaneva di quattro enormi torri, ognuna di più
>> di un chilometro di diametro alla base, e tutte troncate ad un'altezza di
>> circa millesettecento metri, come se l'astronave avesse tentato di
>> attraversare un passaggio più stretto dell'altezza delle torri e le stesse
>> fossero state spezzate.
>>
>>
>> Ciò che però colpì più di tutto l'occhio di Shran, fu un grande foro ad
>> imbuto sulla prua della nave, un foro largo più di cinque chilometri e
>> profondo altrettanto, che si apriva come una enorme bocca verso la Marconi.
>>
>>
>> "Che diavolo é quello?" domandò ad alta voce l'Andoriano, forse per
>> scrollarsi di dosso la sensazione di atavico disagio che quella cavità -
>> così simile alle bocche dei grandi Serpenti dei Ghiacci di Andoria - gli
>> generava.
>>
>>
>> "Forse una baia di attracco?" propose Tara, non troppo convinta in quanto
>> la posizione frontale avrebbe reso più complesse le manovre di atterraggio e
>> decollo più complesse a vascello in movimento.
>>
>>
>> "No, é un collettore di pulviscolo e gas stellari..." affermò però Rekon,
>> che pareva essersi scrollato di dosso rapidamente lo stupore per ciò che
>> avevano trovato e che, ora, stava cercando di farsi un'idea della struttura
>> del vascello, un'enorme, dannatissimo Collettore di Bussard.."
>>
>>
>> "Ritiene sia la fonte di carburante di quella nave?" domandò Julie, che
>> come sempre pareva avere un minimo di titubanza a rapportarsi con l'iroso
>> Tellarita, anche se questi era di norma più tranquillo nei suoi confronti,
>> almeno rispetto al suo standard.
>>
>>
>> "Ci puoi scommettere i tuoi gradi, bambina..." rispose Rekon,
>> sovrapponendo all'immagine una sorta di schema a raggiera che, dal fondo del
>> buco a prua, portava alle dodici semisfere e da esse ai quattro piloni e
>> verso il fondo della nave "e deve servire un bel po' di gas per alimentare
>> quei reattori a fusione..." aggiunse, indicando le semisfere.
>>
>>
>> "Reattori nucleari?" domandò incuriosito Dal, osservando le letture dei
>> sensori. Lui non aveva grandi competenze ingegneristiche, ma non capiva come
>> Rekon fosse giunto a quella conclusione, visto che i sensori non erano in
>> grado di penetrare le enormi cupole sigillate e quelle rotte non contenevano
>> nulla se non enormi masse di duranio fuso.
>>
>>
>> "Ma certo, che accidenti d'altro dovrebbero essere?" ribatté stizzito il
>> Tellarita, aggiungendo poi in tono più accademico "la forma sferica é un
>> sistema di sicurezza in assenza di campi di forza. Probabilmente le sfere -
>> per metà dentro e per metà fuori dallo scafo - sono cave e al centro vi é un
>> catalizzatore di reazione tenuto in sospensione magnetica…ho sentito che
>> diverse tecnologie usano allo scopo grosse Sfere di Berilio. La reazione
>> avviene al centro, attraverso la fusione fredda dei gas raccolti e
>> trasportati lungo questi condotti...infine l'energia é trasferita al
>> reattore ad impulso posteriore e alle quattro torri, che probabilmente erano
>> supporti per un proiettore di campo di Curvatura...altrimenti non avrebbe
>> senso lo schema dei danni subiti da quei reattori rotti..."
>>
>>
>> Ma il resto dell'equipaggio sembrava troppo stupito per sentire il resto
>> della descrizione, tanto che fu lo stesso Capitano Shran a domandare
>> "Proiettore di campo...di Curvatura? Cioè quella cosa aveva delle gondole di
>> Curvatura appese a quelle specie di torri?"
>>
>>
>> "Beh...no...non delle gondole..." rispose il Capo Ingegnere, fraintendendo
>> il senso della domanda (o quantomeno ignorando l'incredulità del tono),
>> forse perché stava lavorando sui controlli della propria consolle. Subito
>> all'immagine dell'astronave aliena si sovrappose un enorme anello, collegato
>> da alte torri allo scafo principale lì dove si trovavano i monconi di pilone
>> "...più probabilmente un sistema a circolo, come i vecchi vascelli
>> Vulcaniani pre-Federali...dubito potesse accelerare oltre Curvatura 3, ma
>> funzionale considerata la massa da spostare..."
>>
>>
>> Seguì un lungo momento di silenzio, interrotto dalla voce del facente
>> funzioni di Primo Ufficiale che, inaspettatamente, mise in luce un elemento
>> importante della vicenda, affermando "Quindi, tecnicamente, questo é un
>> vascello a Curvatura ed é possibile stabilire un Primo Contatto..."
>>
>>
>>
>> USS Marconi - Sala Tattica del Capitano 08/01/2395 Ore 15:00 - DS 72020.89
>>
>>
>> "Con una navetta?" Ripeté perplesso Shran, sollevando lo sguardo sul
>> Comandante Salen, che stava in piedi di fronte a lui e aveva appena finito
>> di riferirgli le conclusioni preliminari che il team di Plancia aveva
>> raggiunto dopo più di due ore di analisi della nave aliena.
>>
>>
>> "Sì signore..." confermò il Facente Funzioni di Primo Ufficiale "Il signor
>> Rekon ha escluso di poter procedere col teletrasporto. Apparentemente lo
>> spessore e la densità dello scafo rendono troppo difficile e rischiosa la
>> rimaterializzazione...inoltre i sensori risultano sensibilmente imprecisi
>> nelle letture, con un tasso di affidabilità del solo 63.5%..."
>>
>>
>> "E immagino che questo ci impedisca anche letture dettagliate dell'interno
>> della nave..." commentò Shran, facendosi pensoso in volto. Non si trattava
>> certo di un Primo Contatto convenzionale, ma quella aveva tutta l'aria di
>> essere una nave generazionale ed era affascinato dall'idea di conoscere chi
>> aveva avuto la capacità di costruire un'opera ingegneristica simile.
>>
>>
>> "Sì signore..." confermò il Vulcaniano, aggiungendo poi "Abbiamo appurato
>> la presenza di una moltitudine di forme di vita all'interno, ma non é stato
>> possibile quantificarne il numero o identificarne la tipologia...secondo le
>> nostre stime potrebbero esservi da 50.000 a 500.000 forme di vita superiori
>> o assimilabili ad esse, ed un numero dalle 100 alle 1.000 volte superiore di
>> animali. Però i Comandanti Keane, Rekon e Berthier sono riusciti ad
>> individuare un potenziale problema..."
>>
>>
>> 'Perché era già semplice come situazione...' pensò tra sé l'Andoriano,
>> permettendosi un lieve sbuffo che il suo Primo Ufficiale ignorò con fare
>> decisamente Vulcaniano. Ad ogni modo, il viso dalla pelle azzurra rimase
>> assolutamente neutrale quando, dopo un istante, invitò il subordinato ad
>> andare avanti.
>>
>>
>> “Apparentemente le navi che abbiamo individuato in allontanamento dal
>> sistema hanno attaccato l’astronave…le loro armi non sembrano essere state
>> in grado di causare danni rilevanti, ma abbiamo rilevato uno squilibrio
>> nell’erogazione di potenza del Motore ad Impulso…lo squilibrio aumenterà
>> esponenzialmente e, se non verrà corretto, l’intero motore potrebbe
>> esplodere entro sette giorni. I nostri Ufficiali non sono concordi sugli
>> effetti di una simile esplosione, ma il Signor Rekon è stato
>> piuttosto…epico…nel descrivere ciò che ritiene avverrà, ovvero la completa
>> disgregazione dell’atmosfera interna del vascello.”
>>
>>
>> “Fantastico…” borbottò, questa volta a voce abbastanza alta da essere
>> udita, Shran “e, immagino, i nostri sconosciuti amici lì fuori non ne sono a
>> conoscenza?”
>>
>>
>> “E’ nostra ipotesi che l’attuale equipaggio di quel vascello non possegga
>> le competenze o le risorse per provvedere alla riparazione di tale danno,
>> visto lo stato dei sistemi. Considerando l’età della nave stessa – la
>> datazione quantica stima che sia stata costruita approssimativamente 850
>> anni fa – è anche possibile che l’intero equipaggio sia tenuto in stato di
>> stasi…”
>>
>>
>> “D’accordo…” concluse il Capitano della Marconi, alzandosi in piedi
>> “Identificate un portello di attracco e faccia predisporre un paio di
>> navette. Per prima manderemo una squadra della Sicurezza col Comandante Dal
>> ed il Dottor Kuwano, per verificare se vi siano pericoli ambientali
>> all’interno. Quindi formerò una squadra di sbarco col Comandante Berthier,
>> il Comandante Rekon e qualcuno dei suoi. Dovremo fare un rapido Primo
>> Contatto con questa gente e – al contempo – aiutarli a risolvere il loro
>> problema ingegneristico.”
>>
>>
>> L’Andoriano sembrava piuttosto convinto del piano operativo studiato, ma
>> alle sue parole Salen non si mosse e disse “In realtà, Capitano…”
>>
>>
>>
>> Nave Aliena – corridoio di decontaminazione – tre ore dopo
>>
>>
>> Il Comandante Salen osservava con estrema attenzione ed un po’ di
>> irritazione il complicato lavoro che Rekon stava facendo sul pannello di
>> comando di una porta, non risparmiando insulti a chi quella porta l’aveva
>> progettata, assemblata, montata, manutenuta ed ai loro familiari per le
>> precedenti sette generazioni.
>>
>>
>> Erano giunti a bordo dell’astronave aliena circa un’ora prima con la
>> seconda navetta, dopo che la squadra di Sicurezza del Comandante Dal aveva
>> aperto una camera stagna ed esplorato i duecento metri di tunnel – diviso in
>> dieci zone di contenimento e decontaminazione – che portavano all’astronave
>> vera e propria. Il Dottor Kuwano aveva analizzato l’atmosfera di quel lungo
>> condotto e, a parte trovarla un po’ stantia, l’aveva dichiarata compatibile
>> con la sopravvivenza dell’equipaggio della Marconi e priva di pericoli
>> batteriologici.
>>
>>
>> “Non è strano che ancora non sia venuto nessuno ad incontrarci?” domandò
>> Dal, quasi stesse riflettendo tra sé e sé ad alta voce. Il Mezzo-Cardassiano
>> imbracciava un fucile Phaser Tipo III e, esattamente come gli altri membri
>> della sua squadra di Sicurezza, osservava con estrema attenzione il pesante
>> portone blindato che ancora li separava dall’interno dell’astronave vera e
>> propria.
>>
>>
>> “Esiste la concreta possibilità che l’intero equipaggio sia in
>> ibernazione…” intervenne il Comandante Berthier, i cui occhi neri
>> osservavano con uguale attenzione il lavoro di precisione di Rekon e della
>> sua squadra di tecnici “questo spiegherebbe anche le strane letture dei
>> segni vitali che abbiamo avuto dalla Plancia…”
>>
>>
>> “O magari sono tutti morti per il caldo eccessivo e quelli che abbiamo
>> rilevato sono animali…” commentò un po’ cinicamente il Dottor Kuwano. La
>> temperatura in quella zona della nave si aggirava attorno ai trenta gradi
>> centigradi e ciò non faceva nulla per migliorare il suo umore cupo o la sua
>> lingua tagliente.
>>
>>
>> Prima che Salen potesse rispondere, però, Rekon lanciò quello che poteva
>> essere interpretato come un ruggito di soddisfazione e, un istante dopo, la
>> pesante porta blindata si aprì su di una stanza buia. Le squadre della
>> sicurezza furono le prime ad attraversare il varco, subito seguite dal resto
>> del gruppo, che finì per trovarsi in quella che aveva tutta l’aria di essere
>> una grotta. Il pavimento e le pareti erano rivestite di pietra rossiccia ed
>> erano estremamente irregolari, con un soffitto basso ed irto di stalagmiti.
>>
>>
>> “E questo sarebbe l’interno di una nave stellare?” borbottò Kuwano, cui
>> fece eco subito Rekon, rispondendo “Forse si aspettava una sala di attesa
>> con morbidi divani in pelle e ballerine di Orione, Dottore?”
>>
>>
>> “Signori, vi prego…” intervenne Salen, cercando di zittire i due Ufficiali
>> prima che il loro punzecchiarsi sfociasse in una rissa verbale. La fortuna
>> arrise al Vulcaniano perché, anche se i due lo ignorarono bellamente, la
>> voce di uno dei membri della sicurezza mandati in avanscoperta verso
>> l’uscita della grotta attirò la loro attenzione.
>>
>>
>> “Venite a vedere!” chiamò il Capo Mosai, che si era fermato appena fuori
>> dalla grotta.
>>
>>
>> Uscendo, tutto il gruppo poté vedere ciò che aveva stupito l’Umano:
>> l’uscita della grotta si apriva sulla parte bassa del fianco di una montagna
>> e, sotto di loro, si estendeva una enorme foresta, che ricopriva l’intera
>> superficie interna della nave, perdendosi verso l’orizzonte curvo. Il cielo
>> sopra di loro era talmente alto da risultare invisibile, ma erano invece
>> visibili diverse “isole” galleggianti, ricche di vegetazione e circondate da
>> numerosi animali volanti che, a giudicare dalle proporzioni e dalla
>> distanza, dovevano avere un’apertura alare di almeno 5 metri.
>>
>>
>> “Mi venisse un accidente…” borbottò Rekon, mentre un intero stormo di
>> quelle creature si abbassava sulla foresta in una picchiata radente, per poi
>> rialzarsi in cielo con creature a sei zampe grandi come un uomo strette tra
>> gli artigli.
>>
>>
>> “Apparentemente l’intera superficie interna è ricoperta di vegetazione e
>> sfrutta un sistema gravitazionale dal centro verso l’esterno…Le isole si
>> trovano verso il centro della struttura…” disse Julie che, intenta ad
>> analizzare col tricoder quanto vedeva, non aveva potuto osservare l’azione
>> di caccia di quei predatori “in quel punto la gravità è quasi pari a zero e
>> credo sia per questo che riescono a restare sospese…”
>>
>>
>> “Ma cos’è questo…un dannato zoo spaziale?” borbottò Kuwano, schiacciando
>> sulla pelle del collo un insetto che vi si era posato “anche le zanzare…”
>>
>>
>> “Sembrerebbe un ecosistema completo, riprodotto all’interno di questa
>> struttura…” Commentò allora il Vulcaniano, notando una colonna di insetti
>> non dissimile dalle formiche terrestri, tranne che per l’avere otto zampe,
>> procedere fino ad un buco nel terreno roccioso “forse al fine di
>> preservarlo?”
>>
>>
>> “E’ una sorta di Arca di Noè, allora…” commentò allora il Capo Mosai, che
>> col mirino del fucile Phaser stava osservando in lontananza. Quando gli
>> Ufficiali Superiori gli chiesero spiegazioni, l’Umano raccontò loro il mito
>> di Noé che aveva messo in salvo una coppia di ogni tipo di animale dal
>> Diluvio Universale e concluse “Forse lo scopo di questa nave non è
>> dissimile…”
>>
>>
>> “Forse…” convenne il Primo Ufficiale, scrollando le spalle ed osservando
>> il proprio Tricoder “o forse no, ma non lo capiremo certamente restando qui.
>> Comandante Rekon, dove dobbiamo dirigerci per raggiungere la zona dei
>> motori? Se una parte dell’equipaggio è ancora presente su questo vascello e
>> tenta di governarlo, si troverà probabilmente laggiù…”
>>
>>
>>
>> USS Marconi - Plancia - 08/01/2395 Ore 19:30 – DS 72021.4
>>
>>
>> =^= …e stiamo procedendo verso la poppa della nave. Data la distanza ed il
>> tipo di terreno, stimo impiegheremo circa dodici ore di marcia soste
>> incluse, salvo eventuali problematiche derivanti dal tipo di terreno o dalla
>> fauna locale... =^=
>>
>>
>> =^= Forse di più se dovremo accamparci per la notte...=^= aggiunse Dal,
>> che doveva trovarsi vicino a Salen =^= l’intensità della luce è cambiata da
>> quando siamo qui, quindi probabilmente esiste un sistema temporizzato che
>> genera un ciclo giorno/notte…=^=
>>
>>
>> "Disponete dell'attrezzatura necessaria per procedere o vi serve che vi
>> inviamo ulteriori rifornimenti?" domandò Shran, per nulla felice di avere
>> una squadra di ricognizione intenta a campeggiare in una dannata foresta
>> pluviale vasta più di 3.000 chilometri quadrati, con alberi alti centinaia
>> di metri, isole di roccia galleggianti, enormi uccelli predatori e chissà
>> cos'altro.
>>
>>
>> Prima che il Primo Ufficiale potesse rispondere, però, il Tenente Wyandot
>> parlò col tono sicuro di quando la sua mente era impegnata nel suo ruolo di
>> Timoniere "Signore...rilevo trentacinque tracce di Curvatura in uscita dalla
>> nebulosa...In approccio a Curvatura 5."
>>
>>
>> "Matrice energetica sconosciuta, ma compatibile con le tracce rilevate in
>> allontanamento dalla nave aliena..." aggiunse Tara dalla postazione OPS
>> "intercettazione tra un'ora e quindici minuti..."
>>
>>
>> "Ci hanno rilevati?" domandò il Capitano Andoriano, che aveva una pessima
>> sensazione da tutta quella situazione.
>>
>>
>> "Non si direbbe..." rispose la Mezza-Klingon che, appena individuate le
>> navi aliene, aveva iniziato ad analizzarne le letture energetiche e le
>> comunicazioni internave "non rilevo nessuno stato particolare di allerta o
>> un aumento del flusso dati tra loro. Probabilmente la massa della nave
>> aliena ci scherma ai loro sensori da questa distanza."
>>
>>
>> "Molto bene, in tal caso continuiamo a non farci vedere..." ribatté Shran,
>> prima di cominciare a dare ordini ai suoi Ufficiali "Signor Wyandot, ci
>> porti il più vicino possibile allo scafo della nave aliena...Comandante
>> Keane, Allarme Giallo..."
>>
>>
>> Quindi, dopo alcuni secondi, aggiunse alzando lo sguardo al soffitto
>> "Comandante Salen, abbiamo una piccola flotta di navi sconosciute in
>> avvicinamento... Credo sia opportuno che lei ed i suoi uomini rientrate
>> quanto prima. La riparazione del motore della nave aliena dovrà
>> attendere..."
>>
>>
>> Niente.
>>
>>
>> Shran attese qualche altro secondo prima di ripetere "Comandante Salen, mi
>> riceve?"
>>
>>
>> =^= Mi scusi, Signore...=^= rispose con un certo ritardo il Vulcaniano. La
>> sua voce era neutra e controllata come di consueto, ma qualcosa nel tono
>> fece preoccupare il Capitano della Marconi prima ancora che il subordinato
>> concludesse =^= abbiamo compagnia e non credo di sbagliare affermando che
>> non ci considerino ospiti graditi...=^=
>>
>>
>>
>> Nave Aliena – Jungla ai piedi della montagna - contemporaneamente
>>
>>
>> "Ma davvero?" borbottò Rekon, osservando la punta d'osso di una freccia
>> lunga più di un metro puntata verso il suo sterno "che voi Vulcaniani aveste
>> un buon udito é evidente, con quelle orecchie puntute...ma non sapevo che ci
>> vedeste così bene..."
>>
>>
>> In un altro momento forse Salen si sarebbe offeso per la battuta del
>> vecchio Tellarita e, magari, avrebbe anche minacciato di fargli rapporto, ma
>> decisamente non era quello il caso.
>>
>>
>> Gli alieni, muscolosi esseri alti due metri e mezzo e caratterizzati da
>> occhi gialli, arti lunghi, una coda ed una pigmentazione della pelle blu,
>> erano sbucati dal nulla saltando giù da quegli strani uccelli predatori
>> giganti e, dopo un salto di più di dieci metri, avevano fatto una capriola
>> degna dei felini dai quali probabilmente si erano evoluti e li avevano
>> rapidamente circondati, tenendoli sotto tiro con i loro enormi archi di
>> corno e studiandoli con attenzione e vivida curiosità.
>>
>>
>> "I miei saluti..." disse Salen, avanzando di un passo rispetto ai
>> compagni, ma non sognandosi neppure di ordinare a Dal e ai suoi uomini di
>> abbassare le armi. Poteva anche avere scarsa esperienza di Primo Contatto ed
>> essersi trovato prima del tempo a ricoprire il ruolo di Primo Ufficiale, ma
>> non era uno stupido. Quegli esseri avevano l'apparenza di selvaggi, vestiti
>> di poche strisce di pelle e cuoio, ma il Vulcaniano sapeva che tali culture
>> - di norma - rispettavano la forza e la fermezza, quindi assunse una posa
>> ben eretta mentre aggiungeva "Sono il Comandante Salen, della Nave Stellare
>> della Federazione Marconi...siamo venuti in pace..."
>>
>>
>> Gli esseri si fissarono per qualche secondo, scambiandosi rapide frasi in
>> una lingua incomprensibile. Evidentemente il Traduttore Universale non era
>> ancora in grado di identificare e tradurre il loro linguaggio, quindi Salen
>> si voltò verso Julie che - in quanto telepate - poteva dar loro qualche
>> indizio.
>>
>>
>> "Le loro menti sono complesse...e in qualche modo interfacciate tra
>> loro..." spiegò la scienziata, dopo aver tentato di focalizzare i propri
>> poteri telepatici sulle creature. Di per sé non era un'impresa che le
>> riuscisse semplice, ma con quegli esseri lo era dieci volte di
>> più...qualcosa, forse una mente grande e potente, la ostacolava. Ad ogni
>> modo una cosa l'aveva percepita chiaramente "ma hanno paura di noi...non
>> dovremmo essere qui..."
>>
>>
>> "E hanno ragione..." intervenne Dal, dopo un secondo "stando alle parole
>> del Capitano c'é una minaccia concreta in avvicinamento alla Marconi,
>> dobbiamo affrettarci a tornare indietro..."
>>
>>
>> "Prima che ci infilzino con quegli spiedi..." aggiunse Rekon, fissando
>> torvo gli alieni, diversi passi avanti ai membri della sua squadra di
>> ingegneri, che sembrava stesse proteggendo.
>>
>>
>> "Prendo atto e condivido i vostri suggerimenti, signori..." rispose il
>> Vulcaniano quindi, rivolgendosi agli alieni e parlando in tono calmo e
>> conciliante "ora ce ne andremo, senza commettere atti ostili nei vostri
>> confronti..."
>>
>>
>> Non sembrò che in questo caso il Traduttore Universale avesse maggior
>> successo, ma Salen ordinò ai suoi di abbassare i phaser e, mentre parlava,
>> indicò la grotta da cui erano venuti.
>>
>>
>> Gli alieni parvero capire almeno le intenzioni del Vulcaniano ed
>> approvarle, perché la tensione degli archi si ridusse ed uno di loro, quello
>> che pareva il capo, indicò con una delle quattro lunghe dita della mano
>> verso la montagna.
>>
>>
>> Facendo un calcolato gesto di fiducia, Salen aprì la mano destra nel
>> saluto Vulcaniano e, dopo aver detto "Spero avremo una occasione migliore
>> per incontrarci e conoscerci..." voltò le spalle agli alieni, dirigendosi
>> verso la grotta.
>>
>>
>>
>> Navetta Lily Sloane - ore 20:35 – DS 72021.53
>>
>>
>> La navetta con la quale le due squadre erano giunte - in due momenti
>> diversi - alla grande astronave aliena era piuttosto affollata durante la
>> fase di distacco dal portello di attracco, ma nessuno protestò per questo.
>>
>>
>> "Propulsori laterali spenti, propulsori posteriori in linea..." annunciò
>> Rekon, mentre le tozze dita operavano con consumata abilità sulla tastiera
>> della piccola consolle Ingegneristica "può riportare questa scatola di
>> sardine troppo piena alla Nave, Comandante..."
>>
>>
>> Salen, seduto al timone della navetta, fece un cenno di assenso prima di
>> aumentare la spinta orizzontale, facendo percorrere al piccolo vascello un
>> tratto parallelo allo scafo della grande nave aliena. Quindi, mentre
>> attendeva di raggiungere la zona dello scafo al di sotto della quale anche
>> la Marconi si nascondeva, domandò "Quanto manca all'arrivo delle navi
>> aliene?"
>>
>>
>> "Impossibile stabilirlo con certezza..." rispose il Comandante Berthier,
>> che si vedeva appena alla consolle scientifica, visto che era praticamente
>> circondata dagli uomini di Dal che facevano del loro meglio per non stare
>> tra i piedi "la nave aliena ha una massa ed emissioni tali da distorcere
>> completamente le nostre letture a medio e lungo raggio...secondo l'ultima
>> stima ricevuta prima del silenzio radio, dovremmo avere ancora una decina di
>> minuti..."
>>
>>
>> "Forse meno!" esclamò in quello stesso istante Dal, agendo in maniera
>> automatica sulla consolle degli armamenti per alzare gli scudi della
>> navetta, mentre un'astronave nera, dalla forma sferica e dotata di due ali
>> esagonali emergeva dall'orizzonte artificiale creato dalla massa del grande
>> vascello che stavano costeggiando.
>>
>>
>>
>> U.S.S. Marconi - Plancia - 1 minuto prima
>>
>>
>> “La navetta si sta sganciando ora dall’attracco…” riferì Tara, gli occhi
>> fissi sulla consolle OPS ed un gotto di Raktajino ormai vuoto posto accanto.
>> Di norma Shran non aveva piacere che il personale di turno consumasse
>> bevande in Plancia ma, dato che quel turno particolare stava durando molto
>> più del previsto, era stato lui stesso a suggerire che tutti assumessero
>> qualcosa di energizzante.
>>
>>
>> “Dannazione, ci stanno mettendo troppo…” protestò il Capitano della
>> Marconi, fissando in cagnesco lo schermo principale ed il grafico
>> tridimensionale che mostrava il movimento della navetta, quasi che fosse
>> l’apparato visivo ad avergli fatto un torto “le navi aliene?”
>>
>>
>> “Continuano a procedere a velocità costante, saranno in zona entro 10
>> minuti…” informò l’addetto alla postazione Tattica, prima di aggiungere in
>> tono allarmato “anzi…hanno appena accelerato…Curvatura 5…6..”
>>
>>
>> Passarono una decina di secondi appena, poi il Comandante Keane annunciò
>> “Stanno uscendo ora dalla Curvatura! Energizzano le armi!”
>>
>>
>> Sullo schermo visore apparve uno sciame di astronavi di medie dimensioni e
>> dallo scafo nero simile ad un curioso agglomerato di forme geometriche.
>> Ognuna di esse era composta da una sfera centrale di diametro di circa 50
>> metri e, ai due lati, erano fissate parallelamente una sorta di “vele”
>> esagonali di diametro circa tre volte tanto.
>>
>>
>> Gli scafi neri brillarono al momento dell’uscita dalla Curvatura, mentre
>> le navi si mossero in formazione verso la porzione di scafo della grande
>> nave dove si trovava la Marconi. Notando quel movimento, il Capitano Shran
>> ordinò “Scudi!” appena in tempo, prima che una bordata di Disgregatori
>> fuoriuscisse dai cannoni frontali di tre delle sfere, andando ad impattare
>> sulle difese dell’Astronave Federale.
>>
>>
>> “Chiamateli!” ordinò L’Andoriano, scattando in piedi, mentre la Plancia –
>> e con essa l’intera Marconi – rollava sotto i suoi piedi. Meno di un secondo
>> dopo aggiunse “Che ne è della navetta?”
>>
>>
>> “Stanno tentando di disingaggiarsi da una delle navi…” riferì la
>> Mezza-Klingon, mentre la Marconi iniziava ad eseguire le manovre evasive,
>> rese complesse dalla eccessiva vicinanza dello scafo della nave aliena e dal
>> numero di vascelli aggressori impegnati nell’attacco “ma sono dannatamente
>> agili…”
>>
>>
>> “Diamo copertura alla navetta!” ordinò allora Shran, mentre alcune
>> scintille iniziavano a sprizzare dalle consolle secondarie, a causa dei
>> sovraccarichi cui la rete energetica di bordo era sottoposta per dissipare
>> il fuoco nemico “Fuoco con i Phaser, cerchiamo di disabilitare quelle navi
>> senza distruggerle!”
>>
>>
>>
>> Navetta Lily Sloane – Contemporaneamente
>>
>>
>> “Scudi al 34%...i nostri Phaser sono inefficaci…” riferì Dal, mentre gli
>> uomini al suo comando si allontanavano dal fondo della nave per evitare un
>> piccolo incendio scoppiato dopo l’ultima bordata. Gli uomini di Rekon,
>> invece, si mossero rapidamente ai controlli ausiliari per interrompere il
>> flusso di plasma che alimentava il fuoco e per manovrare l’estintore
>> portatile recuperato dal kit di emergenza, così da evitare che le fiamme
>> divampassero in tutta la cabina.
>>
>>
>> “La Marconi ci sta venendo incontro, cerchiamo di spostarci dalla linea di
>> tiro nemica!” suggerì Julie, prima che l’ennesima bordata li sbalzasse dalle
>> relative posizioni, facendo al contempo collassare l’energia principale.
>>
>>
>> “Dannati figli di…” cominciò a grugnire Rekon, cercando di risollevarsi
>> sulla consolle, sulla quale aveva sbattuto violentemente con la spalla
>> destra. Solo l’effetto smaterializzatore del raggio teletrasporto impedì al
>> resto dello stordito personale della navetta di sapere che tipo di mestiere
>> praticassero le madri dell’equipaggio della nave nemica.
>>
>>
>>
>> U.S.S. Marconi - Plancia – Contemporaneamente
>>
>>
>> La Marconi stava venendo sballottata a più riprese, ma i suoi scudi
>> parevano per il momento in grado di reggere l’impeto dell’improvviso ed
>> assolutamente ingiustificato attacco nemico. Il suo Capitano, che stava
>> combattendo con l’istinto di alzarsi in piedi nel cuore dell’azione e che
>> per questo aveva assunto una minacciosa posizione col busto proteso verso lo
>> schermo principale, stava fissando lo schermo principale come se ciò potesse
>> permettere alla nave di sopraffare il bersaglio più in fretta.
>>
>>
>> “La navetta è stata colpita…hanno perso scudi e supporto vitale!” annunciò
>> il Comandante Keane, mentre una seconda nave si univa al fuoco di
>> sbarramento cui era sottoposta la Marconi.
>>
>>
>> “Siluri sul bersaglio, fuoco!” ordinò allora l’Andoriano quindi, colpendo
>> il canale delle comunicazioni “Shran a Sale Teletrasporto 1 e 2…recuperate
>> l’equipaggio della navetta, e in fretta!”
>>
>>
>>
>> U.S.S. Marconi – Sala teletrasporto 1 – Contemporaneamente
>>
>>
>> La tensione di quei momenti concitati stava facendo sudare Resed peggio di
>> una sauna e questo non faceva certo bene all’umore del povero Capo. Il
>> Boliano teneva le mani ben salde sulla consolle del Teletrasporto,
>> attendendo che gli scudi venissero abbassati per avviare le procedure di
>> trasferimento di emergenza.
>>
>>
>> Quando dalla consolle OPS di Plancia giunse l’indicazione che la Marconi
>> aveva disattivato gli scudi ventrali, il giovane ingegnere mosse le dita Blu
>> per avviare la sequenza di smaterializzazione già preimpostata e – meno di
>> duesecondi dopo – quattro colonne di luce blu cominciarono a formarsi sulla
>> pedana del teletrasporto, assumendo gradualmente massa e forma paragonabili
>> a quelle di altrettanti umanoidi.
>>
>>
>> ‘Forza bellezza…ancora un paio di secondi…’ implorò mentalmente, cercando
>> di attingere alla sua quota mensile di fortuna per portare a termine quel
>> difficile incarico prima che qualcosa andasse storto in quella situazione
>> così assurdamente complicata.
>>
>>
>> Ma, ovviamente, non poteva essere così facile. Il processo di
>> rimaterializzazione era già oltre il 30% quando la nave venne scossa da una
>> violenta esplosione, forse dovuta ad un colpo diretto sulla zona non
>> protetta dagli scudi, e i sistemi energetici secondari cedettero uno dopo
>> l’altro, generando un cortocircuito su metà della rete EPS.
>>
>>
>> La sala teletrasporto divenne un inferno di scintille e, prima ancora che
>> Resed avesse il tempo di sfoggiare qualcuna delle colorite metafore apprese
>> dal suo mentore Tellarita, le quattro colonne di luce cominciarono a perdere
>> di consistenza mentre la pedana di teletrasporto si spaccava letteralmente
>> in due.
>>
>>
>> E la stessa cosa fosse successa un anno prima, probabilmente i quattro
>> ufficiali sarebbero morti. Ma Resed non era più la stessa persona di un anno
>> prima e - ignorando le fiamme che stavano già bruciando parte della
>> superficie LCARS della consolle – agì con prontezza.
>>
>>
>> Ovviamente non poteva ritrasportare l’equipaggio sulla navetta danneggiata
>> e la Marconi era in quel momento un immenso campo di disturbo per sensori,
>> quindi il Boliano si affrettò a richiamare il database dei salvataggi delle
>> posizioni dell’Away Team durante la missione di sbarco e reinviò i segnali a
>> quelle coordinate, sperando che lo spesso scafo dell’astronave aliena non
>> deteriorasse eccessivamente il già compromesso segnale degli Ufficiali della
>> Marconi.
>>
>>
>> Un istante dopo il soffitto della Sala Teletrasporto crollò e fu il buio.
>>
>>
>>
>> U.S.S. Marconi - Plancia – Contemporaneamente
>>
>>
>> “La rete EPS secondaria ha ceduto…abbiamo feedback di ritorno su numerosi
>> sistemi!” annunciò un tecnico, verificando i dati che scorrevano rapidi
>> sulla grande consolle ingegneristica posta nella parte posteriore della
>> Plancia.
>>
>>
>> “Li abbiamo?” domandò Shran, rialzandosi in piedi dopo essere caduto a
>> terra a seguito dell’esplosione appena sopportata. Nel frattempo, sullo
>> schermo principale scorreva rapido lo scafo della grande nave aliena, mentre
>> la Marconi si avvitava in una pericolosa manovra di disingaggio sotto le
>> abili mani ci Charles Wyandot.
>>
>>
>> “Abbiamo la squadra di sicurezza e quella ingegneristica…” riferì Tara,
>> spegnendo al contempo alcune scintille che scaturivano dalla sua consolle
>> con un rapido colpo della mano sinistra, avvolta nella manica dell’uniforme
>> “la Sala Teletrasporto 1 è stata colpita dalle esplosioni prima che il
>> Comandante Salen ed il resto degli Ufficiali fossero a bordo…”
>>
>>
>> La frase della Mezza-Klingon ghiacciò per un istante la Plancia, ma subito
>> l’addetto alla consolle scientifica aggiunse “Signore, prima del cedimento
>> del Teletrasporto ho rilevato un raggio diretto verso la nave aliena…a
>> quanto pare l’operatore ha agganciato una delle posizioni salvate della
>> squadra di sbarco quando si trovava all’interno e l’ha usata come punto di
>> destinazione…”
>>
>>
>> “Quindi sono lì?” chiese Shran, mentre la Marconi veniva nuovamente
>> colpita, questa volta a scudi alzati, e si dirigeva verso la prua della
>> grande nave aliena.
>>
>>
>> “Impossibile stabilirlo, ma è possibile…” rispose il Caitiano addetto alla
>> sostituzione del Comandante Berthier, prima che il vascello Federale subisse
>> un colpo particolarmente potente, che lo fece inclinare di lato.
>>
>>
>> “Dannazione, allontaniamoci!” decise a malincuore il Capitano della
>> Marconi.
>>
>>
>> La grande Nave Stellare cominciò ad allontanarsi ma, prima che potesse
>> entrare in Curvatura, accadde qualcosa. Uno scomparto fino a quel momento
>> invisibile si aprì sulla parte frontale dell’immensa nave aliena e, prima
>> che chiunque potesse chiedersi a cosa servisse, un centinaio di missili
>> furono lanciati verso lo stormo di astronavi nere che si stavano
>> raggruppando per inseguire la Marconi.
>>
>>
>> Data la distanza i sensori tattici della Marconi ebbero tutto il tempo di
>> rilevare che si trattava di testate nucleari ma gli altri vascelli, molto
>> più vicini, ebbero appena il tempo di accorgersi della minaccia prima di
>> essere investiti dalle esplosioni nella zona dove – non aspettandosi
>> pericolo – tenevano gli scudi al minimo.
>>
>>
>> La massiccia detonazione che ne conseguì distrusse sul posto una ventina
>> di navi e le altre, alcune seriamente danneggiate ed altre solo intaccate,
>> pensarono bene di fuggire verso la sicurezza relativa della Nebulosa da cui
>> erano giunte.
>>
>>
>>
>> Nave Aliena – da qualche parte – contemporaneamente
>>
>>
>> Rekon si risvegliò con un fortissimo mal di testa, un dolore lancinante al
>> braccio e il sapore della terra in bocca. Certo, il fatto di essere vivo
>> avrebbe dovuto renderlo lieto, dati i presupposti, ma la prima cosa che gli
>> uscì di bocca fu “Resed…questa volta giuro che ti appendo dentro il Nucleo
>> di Curvatura…”
>>
>>
>> Pian piano anche gli altri si ripresero e, quando tutte e quattro ebbero
>> accertato di essere ancora vivi, cominciarono a guardarsi intorno. Si
>> trovavano in una specie di foresta di selci giganti che praticamente
>> oscuravano il cielo. Il pavimento era di terra quindi, a meno che non
>> fossero stati trasportati nella Serra Idroponica di bordo, dovevano essere
>> di nuovo sulla nave aliena.
>>
>>
>> Per prima cosa il Comandante Salen tentò di chiamare la Marconi col
>> Comunicatore, ma lo stesso risultava muto, come se non riuscisse a
>> trasmettere il segnale. Julie aveva appena estratto il Tricoder per cercare
>> di orientarsi, quando il bip dello strumento li allertò dell’avvicinarsi di
>> qualcosa…di qualcosa di molto grosso.
>>
>>
>> I quattro Ufficiali della Marconi si affrettarono ad allontanarsi e,
>> nascosti tra le fitte piante, ebbero modo di vedere cosa il Tricoder avesse
>> rilevato. Si trattavva di una colonna di enormi animali, alti circa cinque
>> metri e dotati di otto lunghe zampe. Il corpo era diviso in due sezioni
>> ovoidali e sulla testa, dotata di antenne e mandibole dall’aria letale,
>> spiccavano due grandi occhi composti.
>>
>>
>> “Sembrerebbero quasi degli insetti giganti…” commentò Dal, tenendo le
>> creature sotto tiro col proprio fucile Phaser. Non era certo che l’arma
>> avrebbe avuto effetto su bersagli così grandi, ma di certo aveva più
>> probabilità di riuscita dei phaser Tipo II del resto della squadra.
>>
>>
>> “Già…si muovono anche in fila indiana come le formiche terrestri…”
>> commentò Julie, prima di avere un momento di esitazione e consultare il
>> proprio Tricoder “oh oh…”
>>
>>
>> “Cosa, bambina?” domandò Rekon, che teneva gli occhietti porcini puntati
>> sulle bestie giganti.
>>
>>
>> “Quelle non sembrano formiche, Comandante…” rispose in tono neutro Salen,
>> che evidentemente era giunto alla stessa conclusione della scienziata
>> “quelle sono lo stesso tipo di formiche che avevo osservato appena giunto
>> sull’astronave aliena…”
>>
>>
>>
>> *****************************
>> END TRANSMISSION
>> *****************************
>>
>>
>> Allora, il titolo completo del brano - che non ho scritto all'inizio per
>> non spoilerare - dovrebbe essere:
>>
>> 12.00 L'Arca di Noé (Capitano, mi si è ristretto l'Away Team!)
>>
>> Ora un paio di considerazioni finali...
>>
>> Per quel che riguarda l'arrivo del nostro nuovo tattico, ho immaginato che
>> non serva tornare su DS16, se è possibile organizzare un rendez vous con
>> un'altra nave (mercanti Ferengi, o un incrociatore Klingon di supporto,
>> magari...).
>>
>> Per il resto, come immagino avrete capito gli alieni sono ispirati a
>> quelli del film Avatar, così come l'ambiente interno dell'astronave è
>> ispirato al mondo di Pandora. Forse l'astronave aliena vi è apparsa
>> esagerata, ma queste dimensioni permettono (se non ho sbagliato i calcoli)
>> una superficie interna sulle "pareti" di un po' meno di 3.600 Km^2...ossia
>> circa come la Valle d'Aosta...mi sembrava il minimo per un ecosistema
>> autonomo. e poi così ho anche trovato una pseudospiegazione scientifica per
>> le isole galleggianti...non so se a livello di trama serviranno a qualcosa,
>> ma sono fighe!
>>
>> Sull'effettivo livello di sviluppo degli alieni non sono entrato (sono
>> parte dell'ecosistema? sono una "devoluzione" della razza che ha creato
>> l'astronave? Sono la stessa razza che ha scelto di abbandonare la
>> tecnologia?), ma ho ipotizzato - sempre sulla falsalinea di Avatar - una
>> sorta di empatia collettiva con l'ambiente, che è poi ciò che ha disturbato
>> le percezioni di Julie...
>>
>> Quanto all'astronave ho voluto darle un aspetto trasandato, come se
>> nessuno fosse più in grado (per mancanza di conoscenze o di tecnologia) di
>> ripararla, perché pensavo ci stesse bene un qualcosa che desse il senso di
>> urgenza nel ritrovare la squadra di sbarco dispersa...ma, come evidenzia
>> l'attivazione di un sistema di arma (automatico?) non è completamente
>> inerte!
>>
>> Infine le astronavi nemiche (lascio a voi spiegare perché sono così
>> apertamente ostili!) sono ovviamente degli enormi TIE Fighter...
>>
>> Vabbé..spero che il pezzo vi sia piaciuto ma, come ho già detto, se
>> credete ci sia troppa carne al fuoco fatemi un fischio e tagliamo qualcosa!
>>
>> Ditemi che ne pensate!
>>
>>
>>
>>
>> _________________________________________________________________________
>> Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
>> A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
>> Tramite: Comando Forze Subacquee.
>> Oggetto: Carta igienica.
>> #1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli
>> di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita
>> con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
>> #2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di
>> domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in sostituzione
>> di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto a questo
>> Comando.
>> _________________________________________________________________________
>>
>>
>>
>> _______________________________________________
>> Stml20 mailing list
>> Stml20 a gioco.net
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