[Stml20] R: [12.14] Kuwano - L'impresa di Tylca
mokia a libero.it
mokia a libero.it
Gio 23 Lug 2015 23:44:40 CEST
bravo Luca otimo brano e bellissimo finale!!
non sempre si può vincere...
Monica
----Messaggio originale----
Da: bonneuber a gmail.com
Data: 23/07/2015 16.22
A: "USS Marconi"<stml20 a gioco.net>
Ogg: [Stml20] [12.14] Kuwano - L'impresa di Tylca
Finalmente sono riuscito a terminare il mio brano. Dirò la verità
... ero paritcolarmente in crisi ... ma alla fine ho chiuso la
missione ... benchè abbia riscritto la parte di chiusura almeno tre
volte ... spero che vi piaccia ...
Ps: Ringrazio Ileana e Franco per avermi sopportato (e supportato)
negli innumerevoli momenti di dubbio degli ultimi giorni ;P
Ciao!
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USS Marconi – Plancia - 13/01/2395 - ore 12:10
“Stiamo cercando attivamente un nuovo ingaggio – informò Durani
dalla propria postazione, senza alzare lo sguardo e continuando
imperterrita a sparare in direzione dello sciame di navi che, quasi
fossero mosche fastidiose, continuavano a ronzare attorno alla nave
generazionale. Gli ordini del Capitano andoriano erano stati chiari,
proteggere l’enorme nave generazionale che, ora come ora, sembrava
impossibilitata a prodursi in un’altra bordata come quella che aveva
eliminato uno dei due incrociatori – alcune delle navi più piccole
rispondono al fuoco, ma l’incrociatore non sembra ritenerci
avversari degni di nota.”
Il secondo incrociatore, quello che non era stato colpito dalla
bordata proveniente dalla nave generazionale, malgrado fosse stato
comunque danneggiato e azzoppato dall’eterogenea flottiglia
capitanata dalla Marconi, non aveva perso lo spirito combattivo e
imperterrito continuava la sua marcia verso la nave nemica. Non ci
sarebbe voluto molto prima di arrivare in posizione ottimale.
Le antenne di Shran si mossero più volte, mentre in preda al fervore
della battaglia cambiava posizione ancora una volta sul proprio
trono al centro della plancia.
“Continuate a cercare di attirare l’attenzione di quel gigantesco
pezzo di ferraglia. – ordinò portandosi una mano al mento con fare
pensieroso, continuando a fissare l’enorme incrociatore che
campeggiava sullo schermo della plancia. – dobbiamo dare un po’ di
tempo ai nostri amici sulla nave generazionale ...”
La klingon non replicò verbalmente, limitandosi ad un cenno di
assenso col capo continuando a riversare ondate di siluri
sull’immenso incrociatore degli Adesto.
Flashback - Nave Allesto – Zona Motori – 13/01/2395 – 11:40
I due infiltrati di Adesto erano ancora nascosti, immobili, in
attesa dell’occasione che permettesse loro di completare la propria
missione.
Zarak era riuscito a frenare l’esplosivo impeto di Darsa per quasi
due ore oramai, convincendolo non senza fatica ad aspettare, dato
che era impossibile completare la missione senza farsi scoprire da
quegli impiccioni federali.
Però la situazione non poteva durare. Malgrado anche lui fosse a dir
poco stremato dal lungo appostamento, Darsa era visibilmente al
limite. Pronto a scattare all’interno alla prima opportunità, o a
quella che lui riteneva tale, probabilmente venendo scoperto e
fallendo miseramente.
Doveva trovare il modo di fermarlo, oppure di trovare un modo di
allontanarsi senza che il compagno se ne accorgesse, ma l’istinto di
sopravvivenza che lo aveva aiutato così bene in precedenza ora
invece languiva, probabilmente stremato a sua volta dalla lunga
immobilità. L’unica idea che continuava a ronzargli per la mente
vedeva il povero Darsa sacrificarsi per salvargli la pellaccia e la
cosa non gli piaceva.
Certo, lui e il suo compagno di avventure probabilmente si erano
salvati solamente perché non aveva spifferato la sua intuizione al
Generale Apada, di fatto rendendolo un martire della causa, ma la
situazione ora era diversa. Soli, sul suolo nemico, con una missione
da compiere. Non avrebbe sacrificato il suo collega per così poco.
Non ancora.
Qualcosa o meglio qualcuno uscì dalla grotta in cui si erano
rintanati i Federali. Un nativo e un umano dalla livrea bluastra, il
quale si voltò verso l’alieno alzando un sopracciglio.
“Venerdì. – affermò l’asiatico raccogliendo un rametto da terra,
puntandoli poi verso la direzione opposta a quella in cui si stava
muovendo – tu vai a dare un’occhiata di la, mentre io vado di qua.
Teniamoci comunque in contatto visivo.”
“Mio nome è Klan. No Venerdì.” – replicò l’alieno con decisione.
“Si certo. – replicò Kuwano a dir poco disinteressato, utilizzando
il fuscello che stringeva fra le mani come un bastone da passeggio.
– Comunque, tu va di la.”
Darsa si mosse ancora una volta, cambiando posizione in mezzo alle
frasche in modo da diminuire la sua visibilità.
“Zarak. – affermò, voltandosi verso il collega – Forse ho scoperto
come guadagnarci l’ingresso alla caverna.”
“Oh si, nella caverna ci entrerete. - entrmabi alzarono lo sguardo,
in modo da poter così vedere il giapponese armato di tricoder,
phaser e uno dei suoi inqueitanti sorrisi era giunto a poca distanza
da loro. Klan lo stava raggiungendo con ampie falcate. - Ma non come
pensate voi.”
Zarak non protestò, alzando istantaneamente le mani al cielo sotto
lo sguardo stupito del suo collega.
Nave Allesto – Caverna – 13/01/2395 – 12:12
“Siamo stati colpiti. Di nuovo. - informò in tono decisamente
scocciato H5T67 – Siamo sicuri che il vostro Capitano vi rivoglia
vivi?”
Il tellarita in formato tascabile iniziò a borbottare qualcosa, ma
la sua probabile catena di insulti venne però immediatamente
interrotta da Tara, che sembrava oramai essere diventata la
mediatrice ufficiale fra i due.
“La Marconi sta facendo tutto quello che è in suo potere per
aiutarci. Senza il suo intervento avremmo subito danni decisamente
più ingenti. Probabilmente anche l’altro incrociatore …”
“Correzione. – puntualizzò l’intelligenza artificiale,
interrompendola. – La Marconi ha indubbiamente partecipato ma sono
stato io a distruggere l’incrociatore. – A Tara parve di avvertire
distintamente una nota di orgoglio nelle parole dell’intelligenza
artificiale – E gran parte del lavoro su questo incrociatore lo
stanno facendo i tizi dalla pelle blu. Sbaglio o la Federazione
dovrebbe essere composta da elementi di Elite?”
“Giuro che quando questa storia sarà finita ti smonto pezzo per
pezzo!” inveì Rekon alzando il piccolo pugno in segno di sfida.
“Va bene, va bene … - intervenne nuovamente Tara. Probabilmente era
solo un’impressione, ma aveva il presentimento che l’intelligenza
artificiale provasse qualche piacere perverso nel far arrabbiare il
tellarita. Sempre che ciò fosse possibile. – non è questo il momento
di discutere. Qualcuno ha visto il dottor Kuwano?”
I presenti si scambiarono sguardi interrogatori, privi di una
risposta da dare alla mezza Klingon.
“Avete chiamato?” affermò la voce trionfante del dottore proveniente
dall’ingresso della grotta, seguito a poca distanza da Klan, intento
a condurre all’interno una coppia di individui, dall’aspetto
appartenenti alle milizie di Adesto.
“Li abbiamo trovati qui fuori. – affermò il medico indicando col
pollice i due prigionieri alle sue spalle, porgendo a Tara l'ordigno
con cui i due pensavano di far esplodere la nave – con quello …”
Darsa decise di provare il tutto per tutto in quell'istante. Con un
colpo di reni riuscì a divincolarsi dalla stretta di Klan,gettandosi
a capofitto sull'ordigno.
Plancia Ammiraglia Adesto – Contemporaneamente
“Perché la missione non è ancora stata portata a termine?” grugnì
Tylca dalla sua postazione, lanciando un’occhiata di fuoco a Xaulir,
il suo sottoposto.
“Non lo so – replicò l’Adesto, fiondandosi sulla consolle a comando
dei sensori e costringendo l'addetto a cedergli la postazione – il
generale avrebbe dovuto …”
L’ufficiale fu interrotto dal faccione del comandante
dell’incrociatore per una frazione di secondo. La comunicazione in
arrivo infatti appariva estremamente disturbata e frammentata.
=^= Signore … i nostri scudi … motori e armi … inibite. =^=
Malgrado l pessima qualità della comunicazione, non era difficile
intuire che la flottiglia doveva essere riuscita in qualche modo a
fermare anche il secondo incrociatore, distruggendone gli scudi e
neutralizzandone propulsione ed armi. Certo, la salva lanciata dalla
nave generazionale aveva provocato danni di tutt’altro livello, ma
comunque anche così quella nave sarebbe rimasta fuori dai piedi per
un bel po’.
Tylca letteralmente ruggì, sbattendo violentemente i pugni contro
la propria poltrona, alzandosi di scatto.
=^=Sapete quello che dovete fare!=^= Urlò rivolto verso la figura,
prima di dare un nuovo ordine al povero Xaulir. Tylca si voltò verso
gli occupanti della plancia, cercando lo sguardo di ogniuno di loro,
prima di prodursi in un cenno del capo rivolto alla Prima
Esecutrice.
“Così come lo sappiamo anche noi ...”
Uss Marconi – Plancia – 13/01/2395 – 12:28
“Signore! – Durani richiamò l’attenzione del Capitano – Ho
individuato una serie di reazioni energetiche all’interno
dell’incrociatore!”
“Confermo le letture.” affermò di rimando Dal.
Shran scattò come una molla, alzandosi istantaneamente dalla propria
poltrona.
“Impossibile, abbiamo inibito le loro armi …”
“Credo che abbiano avviato un qualche tipo di meccanismo di
autodistruzione!” aggiunse il mezzosangue Cardassiano. L’andoriano
spostò lo sguardo in direzione di Chuck, il quale sembrava aver già
capito gli ordini, ben prima che Shran desse loro voce e le sue dita
già danzavano elegantemente sulla consolle a velocità smodata .
“Dannazione, siamo ancora troppo vicini! Manovre evasive, manovre
evasive!”
Nave Allesto – Caverna – 13/01/2395 – 12:30
“La Marconi è stata coinvolta nell'esplosione dell'incrociatore. -
affermò H5T67 , mostrando a Tara la situazione all'esterno della
nave. - Ma non sono in grado di verificare lo stato della vostra
nave ...”
“Il nostro popolo vincerà. - affermò con sicurezza Darsa,legato come
un salame e per qualche strano motivo rivolto verso Resed. Il
boliano si allontanò di un passo, a dir poco intimorito – Gli impuri
bruceranno nelle fiamme così come i traditori!” concluse, spostando
lo sguardo sul suo collega. Era infatti stato l'altro Adesto,
qualche minuto prima a fermare la sua corsa verso l'ordigno con uno
sgambetto ben piazzato.
“La mia vita è più importante della causa, seppur giusta!” ringhiò
di rimando Zarak, beccandosi uno sputo dal compagno.
“Chiudete il becco entrambi! - Urlò il tellarita in formato
tascabile,che da un paio di minuti aveva iniziato ad ansimare,
mentre il dottore lo esaminava con il proprio tricorder - … oppure
...”
Keiji schioccò la lingua interrompendolo, lasciandosi andare in un
imprecazione nella propria lingua natale.
“Kuso! Gli organi hanno iniziato a cedere … dobbiamo riportarla alle
sue normali dimensioni il prima possibile!”
Resed, alle parole del medico letteralmente sbiancò, al contrario
del diretto interessato, il quale si limitò a fissare il medico
orientale.
“Quanto tempo?” domandò il tellarita con cipiglio deciso.
“Venti minuti al massimo.”
Uss Marconi – Plancia – Contemporaneamente
“Situazione!” gridò Shran, riguadagnado la posizione eretta dopo che
la vicina esplosione l'aveva fatto rovinare sulla poltrona del
comando.
“Scudi dorsali e laterali andati. Quelli che ci restano sono al
venti percento di efficienza.” replicò di rimando Durani, la quale
lasciò che fosse Dal e completare il rapporto.
“Gli scudi hanno assorbito gran parte dell'esplosione, ma rilevo
danni multipli su tutti i ponti. Parecchi feriti, ma nessuna
casualità.”
“Signore! - la klingon attirò nuovamente l'attenzione del capitano –
L'ammiraglia Adesto … sta convergendo sulla posizione della Nave
Generazionale a pieno impulso!”
Plancia Ammiraglia Adesto – Pochi attimi dopo
Tylca si trovava al centro della plancia, intento a scambiare
sguardi con ognuno dei suoi ufficiali, saggiandone la risolutezza.
“Popolo di Adesto. - iniziò con fare a dir poco solenne, lasciando
che la sua voce si spargesse per tutta la nave e costringendo i vari
addetti ad interrmpere i propri compiti. Aspettò un paio di secondi,
poi allargando le braccia in maniera alquanto teatrale continuò. -
Il momento è finalmente giunto. Il momento in cui il fuoco
purificatore che arde nei nostri cuori ridurrà in cenere i nostri
odiati nemici. Fratelli e sorelle, gioite con me in questa gloriosa
giornata in cui noi porteremo a compimento l'impresa che il nostro
popolo insegue da secoli. Possiate essere orgogliosi di aver
partecipato a questo evento.” ci fu un lungo attimo di silenzio. Un
silenzio in cui ogni membro dell'equipaggio recepì il significato
delle parole di Tylca. Poi il silenzio fu rapidamente sostituo da
un'enorme ovazione in grado di scuotere l'intera nave.
Nave Allesto – Caverna – 13/01/2395 – 12:40
Il suono di migliaia di colpi e di navi che impattavano più volte
contro lo scafo rimbombava come in una cassa di risonanza, generando
terrore negl'animi degli vari animali racchiusi nel ventre metallico
della nave che, inutilmente, cercavano di sfuggire al loro destino.
I super cannoni utilizzati in precedenza, avevano sparato più volte
sull'Ammiraglia nemica, la quale però al contrario dell'incrociatore
colpito, era stata in grado di assorbire almeno parte del danno,
permettendole così di continuare la sua marcia di morte.
“Lo scafo esterno non sopravviverà ad un eventuale impatto con una
nave di quella stazza. - informò, in tono quasi contrito H5T67 – vi
conviene andarvene.”
Tara si volse verso Klan, il quale appariva visibilmente preoccupato
e disorientato.
“Ma non possiamo lasciare morire questa gente!” replicò la
mezzosangue klingon.
“Mi dispiace Tara Keane.” replicò nuovamente l'intelligenza
artificiale, per la prima volta sembrava quasi cordiale. La mezza
klingon cercò di replicare, ma non vi riuscì, venendo rapita da un
vortice di luce azzurrognola.
“Peccato. - aggiunse H5T67 una volta solo – Mi sarebbe piaciuto
vedere come si sono evoluti ...”
Un'enorme sferragliare metallico, segno di due corpi in collisione,
lo interruppe. Poi l'intera nave fu invasa da fiamme ed esplosioni.
Uss Marconi – Ufficio del Capitano - 13/01/2395 – 18:25
Shran se ne stava immobile, con le mani incrociate e le antenne
abbassate, ad osservare ciò che restava della nave generazionale.
L'impatto con l'ammiraglia nemica era stato così violento da
spezzare la lunga arca in due parti disomogenee che, di tanto in
tanto, si producevano in nuove esplosioni, malgrado fossero passate
ore dall'impatto.
Con una non trascurabile dose di fortuna erano miracolosamente
riusciti a riportare indietro la squadra di sbarco sulla Marconi,
permettendo il ritorno del Capo Ingegnere alle sue dimensioni
normali prima che fosse troppo tardi, ma non erano riusciti a far
nulla per il popolo dell'arca. Non riuscendo ad ottenere un aggancio
sicuro, in mezzo alla battaglia, l'addetto al teletrasporto aveva
operato un teletrasporto a zona, portando a bordo anche Klan e i due
prigionieri che ora riposavano nelle celle di sorveglianza. Tre soli
individui, unici superstiti di due specie antichissime. Specie ora
estitnte. Distruttesi a vicenda sotto i suoi occhi.
I suoi pensieri vennero interrotti dal trillo che segnalava qualcuno
alla porta.
“Avanti” affermò, permettendo così al suo amico di lunga data a capo
della flotta andoriana di fare il suo ingresso.
“So già quello che stai pensando … - affermò Nihal, mostrando una
bottiglia ancora sigillata di brandy andoriano e due bicchieri. – Ma
i buoni amici si vedono nel momento del bisogno giusto? - affermò
sedendosi di fronte al capitano, approntando i due bicchieri – Sono
quelli che ti portano il brandy migliore.”
Shran accennò ad un sorriso stanco, agguantandone uno dei due.
“Già”
-------------- parte successiva --------------
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