[Stml20] Keane - 12.11 - Intrusi pericolosi

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Lun 8 Giu 2015 14:51:25 CEST


Credevo di non fare in tempo e invece eccolo qua: il brano è arrivatoBaci Monca
USS
Marconi - Plancia - 13 gennaio 2395 – Ore 10.15

I
due andoriani, dopo i convenevoli dovuti al lungo periodo in cui non si erano
frequentati, stavano cercando di capire la tattica del loro avversario: perché
gli attacchi erano cessati? Certo l’arrivo della Flotta Andoriana era un forte
deterrente, ma si erano dimostrati sempre molto decisi nel volerli eliminare. E
perché quel tentativo di mandare una navetta sulla Nave-Isola? Per fortuna il
suo Tattico se n’era accorto in tempo e l’aveva distrutta, ma era una manovra cui
non riuscivano a dare una risposta. Erano immersi in diverse congetture quando
Durani chiamò dalla Plancia, richiedendo la presenza del Capitano.

“Novità
Tenete?” chiese sedendosi alla sua postazione, seguito da Nhial che si fermò
alla sua destra.

“Abbiamo
esaminato i dati dell’ultimo scontro ed è stata rilevata traccia di un
teletrasporto dalla navetta di Adesto verso la Nave-Isola.

“Che
cosa avranno intenzione di fare?” chiese Nhial.

“Forse
non riuscendoci dall’esterno, vorranno provare a distruggerla dall’interno.
Dobbiamo avvisare la squadra di sbarco di stare all’erta.”

 

Nave
aliena - Molto vicino al Villaggio - 13 gennaio 2395 - Ore 10:50

Il
giovane Wyandot pensava che se la marcia, verso i motori della nave-pianeta,
fosse durata ancora molto, probabilmente sarebbe morto: il ritmo tenuto dagli
indigeni era piuttosto sostenuto e lui era abituato a percorrere enormi
distanze, ma sempre e solo volando. Quando, alzando gli occhi, vide la figura
del Comandante Keane che si stagliava in piedi, davanti all’imboccatura di una
grotta, ringraziò il cielo, che anche stavolta aveva vegliato su di lui. Cinque
minuti dopo i due gruppi si erano riuniti e Tara, essendo il tempo quasi
scaduto, ordinò a Resed di seguirla all’interno, senza dilungarsi in troppe
spiegazioni. Anche il gruppo dei nativi s’inoltrò all’interno della grotta, più
incuriosito, che impaurito da tutte quelle novità. 

Arrivati
alla caverna-motore, furono accolti da Rekon che urlò a Resed “Accidenti a te!
Una lumaca rigelliana sarebbe arrivata prima! Vieni qua e ascolta cosa devi
fare!” Il boliano si avvicinò alla consolle, dove il minuscolo Capo Ingegnere
si era sistemato, insieme agli altri ufficiali in miniatura, ed esclamò:

“Ma
Signore…cosa è successo?”

“Non
è il momento per le spiegazioni, diamoci una mossa.”

“Un
momento!” intervenne Kuwano” io capisco l’urgenza di evitare che questa nave
esploda, ma se fosse possibile, vorrei evitare di sciogliermi in un liquido
biologico.”

“Tara,
il Dottore ha ragione: non sappiamo per quanto tempo ancora la nostra struttura
molecolare rimarrà stabile e, comunque in queste condizioni, non serviamo a
niente.” Le disse Dal.

Keane
non ci pensò più di un secondo, poi rivolta al giovane timoniere disse” Charlie
tornerai alla navetta con i nostri mini-compagni e se possibile eseguirai un
teletrasporto con la Marconi: secondo il Dottore in questo modo riacquisteranno
le loro dimensioni normali.

Wyandot,
al pensiero di percorrere di nuovo quella distanza a piedi, sbiancò per la
stanchezza che provava in quel momento e non avendo il coraggio di ammetterlo.

“Forza
Signori il taschino di Charlie vi aspetta.” Disse Tara avvicinando la mano alla
consolle per trasferirli al loro nuovo ospite.

“Non
se ne parla nemmeno” brontolò Rekon “ questi incapaci non saprebbero dove
mettere le mani: io resto!”

Ben
sapendo che era impossibile far cambiare idea al vecchio tellarita, Tara disse:

“Ovviamente
dovrai tornare a prendere il nostro cordiale Capo Ingegnere, se non sarà troppo
tardi!” sollevando gli occhi al cielo esasperata.

Wyandot
fece entrare i suoi compagni nel taschino della sua divisa e si girò per
tornare da dove era venuto.

“Dove
vai?” gli chiese Tara.

“Alla
navetta.” Rispose Chuck confuso.

“Ma
così ci metterai toppo tempo. Klan, potresti portarlo tu?”

L’alto
allestiano assentì con un lieve cenno del capo e si avvicinò a Charlie.

“Volando
farai molto prima!”

“Grazie
Signore!” rispose il giovane ritrovando il colore sul viso, prima impallidito.

 

Esterno
della grotta- poco dopo

I
due infiltrati di Adesto erano nascosti in attesa del momento giusto per entrare
in azione: tutto era tranquillo da diversi minuti e Darsa si era deciso a
entrare. Improvvisamente dalla grotta uscì uno di quegli alti indigeni, seguito
da uno dei Federali, un po’ affannato. L’indigeno emise un suono modulato, una
specie di richiamo, perché quasi immediatamente, un enorme essere alato planò
ai suoi piedi: con un balzo elegante vi salì in groppa e con la mano destra
aiutò il suo compagno a salirvi dietro di lui. L’animale si librò in volo con
pochi e potenti colpi d’ala e in pochi istanti sparirono dalla loro visuale.

“Te
l’avevo detto che era presto per entrare!” disse Zarak, che si era già
immaginato scoperto da quello strano essere e tirava un sospiro di sollievo.

“D’accordo,
ma non possiamo restare qua in eterno: aspetteremo ancora un po’, m a poi
entriamo!” rispose Darsa risoluto a compiere la missione affidata loro da
Tylca.

 

Nave
aliena – Navetta – 11.10

Klan
aveva spinto il suo essere alato alla massima velocità e il viaggio, verso
l’imboccatura della grotta dove era atterrata la navetta della Marconi, era
durato poco più di un quarto d’ora, tempo di cui Chuck aveva goduto ogni
momento: l’ebbrezza del volo era per lui un’esperienza molto appagante. Aveva
convinto Klan ad aspettare fuori e, dopo aver appoggiato delicatamente i suoi
minicolleghi sulla poltrona di fianco alla sua, vide che la consolle di
comunicazione lampeggiava. Era un messaggio da parte di Shran, molto distorto
dalle interferenze, che li avvertiva del probabile invio di uomini di Adesto
per una probabile azione terroristica.

“Dobbiamo
avvertire il Comandante Keane del possibile pericolo.” disse Dal ma Salen lo
interruppe.

“Prima
dobbiamo tornare alla Marconi per effettuare il teletrasporto e ristabilire la
nostra struttura originale.”

“Potremmo
usare quello della navetta.” Suggerì Berthier.

“Sono
d’accordo: prima torniamo alle nostre dimensioni meglio è. Chi si offre
volontario per vedere se la nostra teoria funziona?” chiese Kuwano.

“Mma
io non so se sono in grado di farlo!” disse Charlie, che già si vedeva davanti
a Suri a dover giustificare su come aveva dissolto in una poltiglia biologica,
la maggior parte dei suoi ufficiali superiori.

“Tranquillo
Chuck: la nostra Julie ti guiderà passo per passo.” Disse Dal, poi girandosi
verso la donna “Mi raccomando: non vorrei ritrovarmi più piccolo di così!”

“Molto
bene: a quanto pare abbiamo il nostro volontario.” Disse secco Kuwano.
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