[Stml20] R: DS16Gamma - 16.06 - Garcia - Viaggio
mokia a libero.it
mokia a libero.it
Mer 6 Apr 2016 22:15:47 CEST
Belli tutti e due i pezzi e possono dare il la ai cambiamenti che ci attendono Brave.Monica
----Messaggio originale----
Da: Capitano Shran <cap.shran a gmail.com>
Data: 06/04/2016 18.40
A: "USS Marconi"<stml20 a gioco.net>
Ogg: [Stml20] DS16Gamma - 16.06 - Garcia - Viaggio
Ok, la mail di prima è partita per sbaglio....
Devo scusarmi anche con voi con l'enorme ritardo nell'invio del brano, ma con le novità che abbiamo avuto nell'ultimo periodo ho voluto cercare qualcosa di più potente per distruggere la Marconi.Questo è il brano che ho scritto per la stazione! Buona lettura!
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Bajor – Passeggiata fuori dal tempio - 25/07/2395 - Ore
13:00
Dopo
che il messaggio riprodotto dal cristallo si fu spento, questo iniziò ad
emettere una fioca luce azzurrognola. Malgrado i vari tentativi di rimetterlo
in funzione, nessuno dei presenti era riuscito a cavare altre informazioni da
quell’oggetto.
T’Lani
aveva bisogno di pensare all’accaduto e, non avendo a disposizione la calma del
suo Ufficio a bordo della stazione decise di uscire dal Tampio e fare una
passeggiata all’aria aperta tra i vasti giardini che lo circondavano. Con passo
lento ma deciso, la vulcaniana si trovò all’ombra di un enorme albero secolare.
Decise di fermarsi un po’ là a godersi il bel panorama che aveva a disposizione.
Il tutto senza mai distrarsi dai suoi pensieri.
K’ooD al
contrario, aveva avuto bisogno di mettere qualcosa sotto i denti visto che era
ormai quasi un giorno intero che non mangiava e sentiva poco alla volta che le
forze lo stavano abbandonarlo. Rinvigorito, uscì anche lui per cercare la
collega ambasciatrice e parlare con lei dell’accaduto.
*meglio
che porti questo con me* pensò tra sé il Klingon prima di uscire riferendosi a
quella specie di cristallo dati, che a vederlo meglio sembrava più un manufatto
di antica fattura che un vero e proprio oggetto di tecnologia… Quindi lo prese
dal tavolino su cui si era attivato un paio d’ore prima e lo mise nella parte
interna della sua giacca. Non era così tanto piccolo da passare inosservato, si
vedeva un rigonfiamento sopra la cinta e si capiva benissimo che il Klingon stava
nascondendo qualcosa, ma non era abbastanza grosso da impedirgli qualunque
movimento di difesa o di attacco. Quindi uscì.
K’ooD
era in cammino da circa venti minuti, quando finalmente scorse la vulcaniana su
di una altura poco più avanti, al riparo dal sole sotto un albero. La
raggiunse.
T’Lani
non distolse lo sguardo dall’orizzonte, sembrava assorta in qualche specie di
pensiero o di meditazione, il Klingon, molto più rude (sia perchè era un
Klingon e sia per il suo stesso carattere) ruppe subito il silenzio con una
imprecazione. La vulcaniana alzò un sopracciglio e lo guardò.
“Io non
capisco – gridò poi gesticolando pesantemente – siamo stati attaccati. Per poco
non ci lasciamo la pelle tutti e cosa possiamo fare noi? Stare qua a guardare
le nuvole senza poter agire in nessun modo. Maledizione! Ambasciatrice, lei non
cre…”
“Signor
K’ooD, non cerchi di sfogare la sua frustrazione su di me. Lo sa benissimo che
non ne trarrebbe vantaggio e poi alla fine starebbe ancora peggio.”
“Umpf,
al diavolo.”
“Ce l’ha
con sé vero?” disse T’Lani dopo qualche minuto
“Ce
l’ha con sé, cosa?”
“Mi
faccia rivedere il cristallo dati, ce l’ha nella giacca, si vede.”
“Ah sì
- rispose l’uomo e con un gesto della mano lo tirò fuori da dove l’aveva
nascosto - Eccolo”
Non
appena il klingon ebbe tirato fuori quell’oggetto e se lo posò sulla mano
sinistra per farlo vedere alla vulcaniana, questo cominciò a brillare di una
luce molto più intensa rispetto a quella di prima.
All’improvviso
K’ooD si piegò sulle ginocchia e cadde davanti agli occhi della Vulcaniana.
Luogo imprecisato – Contemporaneamente
K’ooD
non si era reso conto di quello che gli era successo, non aveva percepito il movimento
del suo corpo afflosciarsi, ma ad un tratto si trovò in un luogo che non aveva
mai visto prima. Il terreno sotto i suoi piedi era di un blu molto scuro… sempre
che di terreno si poteva parlare: non sentiva duro sotto i suoi piedi, non era
liquido… sembrava sospeso in aria, ma in realtà non era sospeso in aria perché
se abbassava lo sguardo i suoi piedi erano ben saldi a quel blu. Tutto intorno
invece era di un bianco quasi accecante. Non c’era nulla: non una montagna, non
un palazzo, non una nuvola. Niente che potesse fargli capire dove si trovava.
“Dove
diavolo mi trovo!” gridò con tutto il fiato che aveva in gola ma…non gli uscì
neanche un sibilo dalla bocca anche se in realtà le sue orecchie udirono quelle
parole, udì come una specie di eco che veniva da lontano. Il Klingon non si
voleva far trovare impreparato, ovunque fosse, estrasse con un gesto
velocissimo la sua bat'leth e si mise in posizione d’attacco mentre girava
nervosamente su se stesso.
All’improvviso
da lontano comparve K’ell, suo padre. Si avvicinava a lui molto velocemente,
sembrava quasi che volesse a mezz’aria piuttosto che camminare tanto era fluido
il suo movimento. In quel momento tutto gli sembrò appannato, come se una fitta
nebbia lo circondasse…
Bajor – Passeggiata fuori dal tempio -
25/07/2395 - Ore 13:46
Il
corpo di K’ooD era a terra.
Sembrava
morto, ma non lo era. Non respirava, ma il suo cuore batteva.
La mano
sinistra stringeva il cristallo e anche la destra si era portata su questo come
a proteggerlo.
La luce
emessa da questo era sempre più brillante.
T’Lani
non mosse un muscolo, anche se la sua mente era in fibrillazione per quello che
stava accadendo. Un’altra persona al suo posto avrebbe sicuramente chiamato
aiuto o avrebbe provato subito un primo soccorso, ma lei non fece nulla. Rimase
a guardare.
Luogo imprecisato – Contemporaneamente
“Padre!”
esclamò il Klingon con voce fanciullesca
“…tu
non sei il Sisko…” disse il suo interlocutore con una voce completamente atona
che fece sobbalzare K’ooD e cadere la sua spada.
“…tu
non sei il Sisko…” ripeté una seconda voce alle sue spalle. Questa voce aveva
le sembianze di sua madre, persa da piccolissimo.
Ben
presto K’ooD si vide circondato da diverse entità, ognuna ripeteva la stessa
frase ed ognuno aveva l’aspetto di un qualche suo familiare.
Bajor – Passeggiata fuori dal tempio -
25/07/2395 - Ore 14:10
Il
corpo di K’ooD si contorceva per terra. Oramai l’uomo aveva perso conoscenza da
quasi mezz’ora ma non era ancora morto.
T’Lani
capì.
Luogo imprecisato – Contemporaneamente
K’ooD
ad un tratto capì.
Si
guardò intorno, guardò con attenzione quelle entità, quel posto. Capì che erano
i Profeti.
Cosa potevano
volere da lui?
“Io non
sono Sisko. Cosa volete voi da me? Siete i Profeti, vero?”
“tu non
sei il Sisko. – ripeté l’entità che aveva parlato per prima, mentre tutte le
altre si dissolvevano nel nulla intorno a lui. Sisko non è più qua. Sisko non
può aiutarci adesso. Tu non sei il Sisko.”
“Ma
perché avete scelto me?!”
“Tu
devi aiutare il nostro popolo.
Noi
tutti siamo in pericolo.
Tu non
sei il Sisko, tu ci aiuterai.”
K’ooD
davvero non capiva.
“Qualcuno
deve morire.
Forse
anche tu morirai.
Ma tu
ci devi aiutare.
Tu sei
il nostro Emissario adesso.
I tuoi
amici sono in grave pericolo.
I Pah'Wraiths
sono stati svegliati.”
Il
Klingon sgranò gli occhi.
“Il male dimora nel tempio gemello in cui
nacque” disse uno dei profeti, prima di
dissolversi completamente.
Tutto
intorno a K’ooD iniziò a scomparire, una leggera vertigine gli fece perdere i
sensi, poi si ritrovò in un vortice senza fine.
E poi
per terra su Bajor.
Bajor – Passeggiata fuori dal tempio -
25/07/2395 - Ore 14:25
“Il
male dimora nel tempio gemello in cui nacque.”
K’ooD
ripeté queste parole appena tornato nel suo corpo, c’era solo T’Lani a
sentirle.
“Lei ha
appena incontrato i Profeti, non è così Signor K’ooD?”
La
vulcaniana fece questa domanda, ma non aspettò alcuna risposta.
“Mi
hanno chiamato Emissario” disse il Klingon
“Credo
sia giunto il momento di tornare a bordo della Stazione.” Rispose
l’Ambasciatrice e per una volta il freddo distacco della donna fece piacere al
Klingon, che per il momento non aveva nessuna intenzione di parlare di quello
che gli era appena successo.
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Capitano Shran
USS Marconi
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