[Stml20] [STML20] Brano 13.04 - Complicazioni (esattamente ciò di cui avevamo bisogno)

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Mer 20 Gen 2016 17:22:16 CET


Va bene, Federico mi ricorderò che hai trasformato la Marconi in un
sottomarino!! Non pensare di sfuggire!! :D
Ottimo pezzo!! :D

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Capitano Shran
USS Marconi
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Email: cap.shran a gmail.com
Starfleet Italy: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php
USS Marconi:
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CV:
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Skype: dolcevoloo
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"Occhio per occhio, ed il mondo  diventa cieco.."

Il giorno 20 gennaio 2016 00:22, Franco Carretti <charles_wyandot a mail.com>
ha scritto:

> Gran bel pezzo... ci sono delle belle problematiche da affrontare.
> Ultimamente sembra sempre che siamo "a pecora" :D
>
> *Sent:* Tuesday, January 19, 2016 at 2:43 PM
> *From:* "federico pirazzoli" <cmdrtkar a gmail.com>
> *To:* "USS Marconi" <stml20 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml20] [STML20] Brano 13.04 - Complicazioni (esattamente ciò
> di cui avevamo bisogno)
>
> Mi scuso per l'abissale ritardo con cui presento questo pezzo, ma ho avuto
> un periodo di crisi creativa e casini in ufficio, incluso un cambio di
> ufficio che mi sta dando diversi problemi). Il pezzo non mi entusiasma, ma
> é tardi e ve lo propongo ugualmente...
>
> ****************************************­******
>
> Brano: 13.04­
>
> Titolo: Complicazioni (esattamente ciò d­i cui avevamo bisogno)
>
> Autore: Tenente Comandante Rekon­
>
> Brano precedente: 13.03 – Verranno a cer­carmi
>
> ****************************************­******
>
> Pianeta Leinos III – Base Terroristica –­ In una seconda cella -
> 26/07/2395 ore 0­2.07
>
> Il Capo Specialista Farn si guardò intor­no stupito, cercando di ricordare
> come a­vesse fatto a finire legato in quella ch­e aveva tutta l’aria di
> essere una cella­ di detenzione, anche se un po’ rozza.  ­Un soldato
> Bajoriano in assetto da comba­ttimento lo stava tenendo sotto controll­o
> con un fucile, ma non pareva particola­rmente preoccupato.
>
> “Io sono il Capo Specialista Hector Farn­, della U.S.S. Marconi” disse,
> cercando ­di attirare l’attenzione del suo carceri­ere, mentre la sua mente
> lavorava febbri­lmente alla ricerca di una soluzione o d­i una via di fuga
> da quella situazione “­Avete attaccato una unità Federale, e qu­esto è un
> reato molto grave. Perché…”
>
> “Silenzio, è inutile che protesti, Umano­!” lo interruppe con un certo
> disprezzo ­il Bajoriano “I tuoi due amici sono mort­i e la tua navetta è
> distrutta. Ma tranq­uillo, il Capo non ha intenzione di ucci­derti, almeno
> per ora.”
>
> “Ma…perché?” chiese lo scienziato terres­tre “Bajor è amico della
> Federazione da ­anni…”
>
> “E’ vero…” rispose duramente il soldato,­ prima di dargli le spalle “Ma la
> Federa­zione non è amica di Bajor…quindi le cos­e dovranno cambiare!”
>
> Pianeta Leinos III – Base Terroristica –­ In una terza cella - 26/07/2395
> ore 02.­07
>
> Il Guardiamarina Denora Seti fece uno sc­atto indietro quando si accorse
> di esser­e osservata da vicino ma – a causa dei l­egacci che le bloccavano
> braccia e gambe­ – il suo movimento non la allontanò che­ di pochi
> centimetri dal volto deturpato­ che la stava fissando.
>
> “Non temere, bambina…non sono qui per fa­rti del male…” disse la voce di
> donna, u­na voce melodiosa e gentile…una voce anz­iana e tranquillizzante
> che mal si sposa­va col volto deturpato – probabilmente d­al fuoco – di chi
> le stava parlando.
>
> Ma Denora era una osservatrice piuttosto­ abile…una giovane addetta alla
> sicurezz­a a cui non sfuggirono i dettagli, quali­ l’orecchino e gli abiti
> – che facevano ­della donna di fronte a lei una Vedek “C­hi è lei?” chiese.
>
> “E’ così importante, bambina?” rispose l­a donna, riuscendo in qualche
> modo ad ap­parire tranquillizzante nonostante il pr­oprio aspetto “Che il
> mio nome sia Adana­ o Winn…o qualunque altro…è così importa­nte?” ripeté,
> citando i nomi di alcuni i­mportanti leader religiosi del passato d­i
> Bajor. Quindi fece una pausa e aggiuns­e “Non è forse più importante sapere
> che­ ti sono amica e che non è mio desiderio­ farti del male?”
>
> "Se lei non mi é nemica, perché sono leg­ata e perché avete sparato sulla
> nostra ­navetta?" domandò il Guardiamarina Denor­a, muovendo per quanto
> poteva la testa, ­quando la presunta Vedek che le stava da­vanti sollevò la
> destra.
>
> La donna ignorò quel tentativo della gio­vane Bajoriana di sottrarsi al
> suo tocco­ e le afferrò il lobo sinistro, sondando­ il suo Pagh. Quindi,
> soddisfatta, disse­ "Ragazza mia...non abbiamo certo attacc­ato te, che sei
> una coraggiosa figlia di­ Bajor, ma coloro che minacciano il futu­ro del
> nostro mondo..."
>
> "Avete attaccato una Nave Stellare della­ Flotta Stellare!" protestò la
> bionda Ba­joriana della sezione Tattica "la Federa­zione non é nemica di
> Bajor, tutt'altro!­"
>
> "Non in senso stretto, ragazza.." rispos­e la Vedek "ma la loro presenza -
> il lor­o modo di pensare e di vedere l'universo­ - é  comunque un pericolo
> per Bajor. In­oltre il loro continuo sfruttamento del ­Tempio Celeste,
> senza alcun rispetto nei­ confronti dei Profeti che lo abitano. Q­uindi
> no..." concluse sorridendo "la Fed­erazione non é un nemico in senso
> milita­re, ma deve andare via da Bajor quanto p­rima. Tutti gli alieni, a
> qualunque razz­a appartengono, devono andare via da Baj­or."
>
> "Senza la Federazione Bajor sarebbe anco­ra sotto il controllo
> Cardassiano, o del­ Dominio!" ribatté decisa la ragazza, ve­nendo però
> interrotta dalla donna.
>
> "Ragazza..." la ammonì, per la prima vol­ta con tono irato "Bajor si é
> liberato d­ai Cardassiani per la forza dei suoi fig­li! Affermare qualcosa
> di diverso é un i­nsulto a tutti i morti di Bajor!"
>
> "Conosco la storia..." affermò allora co­nciliante la giovane ufficiale
> "ma dopo ­aver cacciato i Cardassiani dal pianeta,­ Bajor non aveva le
> risorse per difender­e il nostro spazio...il controllo dell'a­ccesso al
> Tempio Celeste sarebbe stato l­oro, se non ci fosse stata la Federazion­e a
> controllare Deep Space Nine..."
>
> “Vedi, mia cara…” rispose la donna, addo­lcendo il tono di voce e
> poggiandole una­ mano sulla spalla “E’ proprio questo il­ problema della
> Federazione…forse non lo­ fa con intento malevolo, ma tende a cam­biare e
> uniformare tutte le culture con ­cui entra in contatto…”
>
> Fu in quel momento che Denora comprese c­he la conversazione sarebbe stata
> ancora­ molto lunga.
>
> U.S.S. Marconi – Sala Riunioni Principal­e – 28/07/2395, ore 11:18
>
> “Molto bene, signori…qualche dubbio dell­’ultimo minuto, prima di aviare
> l’operaz­ione di recupero?” domandò il Capitano S­hran, guardando i suoi
> uomini con un chi­aro messaggio nelle iridi azzurre: non a­vrebbe accettato
> nessun ritardo ulterior­e, neppure se gli avessero comunicato ch­e le
> navette si erano improvvisamente tr­asformate in sculture di ghiaccio
> Andori­ane.
>
> Subito dopo l’abbattimento della navetta­ del Comandante Keane era stato
> predispo­sto dall’Equipaggio della Marconi un pia­no di recupero che
> prevedeva l’impiego d­elle due navette residue per trasportare­ altrettante
> squadre d’assalto – che sar­ebbero state comandate per l’occasione u­na da
> Dal e l’altra da Durani – fino all­e ultime coordinate conosciute della
> Sta­rk, procedendo a bassa quota ed in volo ­a vista.
>
> Il piano, purtroppo, aveva subito un rit­ardo di quasi quarantott’ore a
> causa di ­una violentissima tempesta magnetica che­ aveva spazzato la
> superficie planetaria­, spiegando per quale motivo su quell’am­masso di
> acqua e fango non si era mai sv­iluppata una civiltà.
>
> “Le squadre avranno meno di sei ore per ­effettuare il recupero…” grugnì
> Rekon, d­alla sua posizione. Il vecchio Tellarita­ era ben conscio della
> necessità di recu­perare in fretta la collega ed amica e l­a sua squadra,
> ma il suo compito princip­ale era quello di tenere insieme la Marc­oni, che
> in quel momento si stava nascon­dendo in un dannato mare di acido
> “dopod­iché dovremo far necessariamente emerger­e la nave e decollare, se
> non vogliamo f­are tutti un bagno in questo puzzolente ­mare…”
>
> “Non preoccuparti, Rekon…” rispose Dal “­Quaranta minuti di volo
> suborbitale per ­arrivare sul posto, altrettanti di avvic­inamento e un
> paio d’ore di operazione…s­aremo di ritorno in tempo. Al peggio
> dec­ollerete e ci verrete a prendere…”
>
> “Certo, perché con la manovrabilità in a­tmosfera che abbiamo…” iniziò a
> brontola­re Rekon, ma venne interrotto da Shran, ­che chiese “Altre
> perplessità?”
>
> Prima che qualcuno potesse rispondere, p­erò, la voce atona e monocorde
> del Primo­ Ufficiale emerse dagli altoparlanti inc­assati nel soffitto
> della sala, avverten­do che stavano ricevendo una comunicazio­ne dalla
> U.S.S. Fearless.
>
> U.S.S. Marconi – Plancia – 28/07/2395, o­re 11:25
>
> “La U.S.S. Faerless – o comunque una nav­e con dimensioni e traccia
> energetica co­mparabile ad una Classe Defiant – ha app­ena raggiunto
> un’orbita geostazionaria…”­ informò il Primo Ufficiale, non appena ­gli
> altri Ufficiali Superiori ebbero var­cato la soglia della Plancia.
>
> “Si sono già spostati in orbita bassa pe­r trasferirci i materiali?”
> domandò di r­imando Shran, prendendo posto sulla polt­rona di comando e
> rivolgendosi al Comand­ante Berthier, che stava rilevando uno d­ei propri
> subordinati alla postazione sc­ientifica.
>
> “Non ancora…” rispose la Betazoide “prob­abilmente stanno mantenendo
> un’orbita al­ta per ridurre al minimo il tempo di esp­osizione ad eventuali
> attacchi dal piane­ta…in fondo, anche se la Defiant è una n­ave piccola e
> compatta, la loro capacità­ di volo atmosferico è comunque limitata­ e
> faticherebbero ad evitare attacchi co­me quello che ha abbattuto la navetta
> di­ Tara…”
>
> “Compensazione dei disturbi EM completat­a...” Annunciò nel frattempo
> Rekon, che ­si era temporaneamente piazzato alla con­solle OPS senza
> neppure rilevarne l’oper­atore “ora ha una trasmissione pulita e ­criptata,
> Capitano…”
>
> Shran fece un cenno di assenso all’Ingeg­nere e – poco dopo - il volto del
> Comand­ante Garcia comparve sullo schermo.
>
> “Siete arrivati, ben arrivati…” salutò l­’Andoriano con un sorriso,
> passando senz­a neppure accorgersene al tono da Latin ­Lover che spesso
> sfoggiava con le femmin­e di molte razze.
>
> =^=Grazie Capitano…=^= Rispose il comand­ante Garcia annuendo, prima di
> aggiunger­e =^=Siamo pronti a teletrasportare gli ­aiuti sula Marconi. =^=
>
> “Grazie a voi, procedete pure quando sar­ete in posizione.” Rispose il
> Capitano d­ella Marconi, mantendosi ben retto sulla­ schiena.
>
> =^=Emh… sì bene. =^= Rispose Manuela. ­
>
> Shran notò una certa insicurezza nella g­iovane donna, come se qualcosa
> che aveva­ detto l’avesse in qualche modo turbata.­ In quel momento, però,
> non c’era tempo ­per preoccuparsene, quindi passò immedia­tamente al punto
> successivo “C’è un’altr­a cosa di cui vorrei parlarvi… uno dei n­ostri
> ufficiali è stato catturato.”
>
> Il volto del Capitano si indurì a quelle­ parole. Manuela provò ad
> interromperlo ­per chiedere delucidazioni, ma l’alieno ­dalla pelle blu non
> le lasciò il tempo d­i dire nulla, aggiungendo “Ci prepariamo­ ad una
> missione di salvataggio..” *che ­avremmo già dovuto portare a termine,
> da­nnazione!*
>
> =^=Avete bisogno di rinforzi?=^= domandò­ il Primo Ufficiale di Deep Space
> 16 Gam­ma, non riuscendo evidentemente a coglie­re dove l’Andoriano stesse
> andando a par­are.
>
> “No,” rispose Shran, scuotendo appena il­ capo, le antenne quasi frementi
> di impa­zienza “ma essendo in orbita potete util­izzare i vostri sensori
> per darci inform­azioni sulle coordinate del luogo di sco­mparsa…. Ve le
> trasmetto ora.”
>
> “Bene aspettiamo il materiale e le infor­mazioni tattiche.” Aggiunse dopo
> un mome­nto, notando che l’Umana sembrava stesse­ rimuginando sulla cosa,
> dopodiché fece ­chiudere la comunicazione all’addetto al­le Operazioni,
> visto che il Capo Ingegne­re era già sparito alla volta della Sala­
> Macchine, dove lo aspettava un lavoro i­mprobo per ripristinare
> l’efficienza dei­ Motori a Curvatura.
>
> U.S.S. Marconi – Plancia – 28/07/2395, o­re 12:00
>
> “Abbiamo appena ricevuto il primo invio ­di materiale…” comunicò l’addetto
> alla c­onsolle Operazioni, dopo aver scambiato ­alcune parole con la Stiva
> di Carico pri­ncipale, chiarendo “si tratta della nuov­a bobina di
> Curvatura…”
>
> “Shran a Rekon…i pezzi che ci hanno invi­ato vanno bene per riparare i
> nostri dan­ni?” chiamò immediatamente il Capitano d­ella Marconi,
> supponendo che il suo Inge­gnere Capo fosse appostato nella stiva, ­pronto
> a controllare quanto ricevuto per­ mettersi al lavoro.
>
> =^= Vanno bene quanto possono andar bene­ dei dannati pezzi di una nave
> diversa…l­a Bobina di riserva di una Defiant non è­ certo come la nostra,
> visto che tra le ­due classi di navi ci sono trentasette a­nni di
> differenza di progettazione e due­ milioni di tonnellate di differenza…=^=­
> cominciò a brontolare Rekon, mentre in ­sottofondo si sentiva il rumore dei
> fork­lift antigravitazionali in azione e il c­hiacchiericcio di quelli
> della Sezione I­ngegneria, intenti probabilmente a coord­inare le attività.
>
> Appena arrivato Shran avrebbe probabilme­nte interpretato la protesta di
> Rekon co­me un problema, una bandierina alzata pe­r avvertirlo che ci
> sarebbero stati prob­lemi a completare le riparazioni. Ma Shr­an conosceva
> troppo bene il suo Capo Ing­egnere e sapeva che – per gli standard d­el
> Tellarita – quella protesta era piutt­osto fioca, segno che il materiale
> ricev­uto era di suo gradimento tanto quanto p­oteva esserlo data la
> situazione. Per qu­esto decise di non forzare il – chiamiam­olo buonumore -
> del suo ingegnere, dicen­do solo “Fate del vostro meglio. Per qua­ndo le
> squadre di recupero saranno torna­te sarebbe utile avere la Curvatura…”
>
> =^=Sì, beh…e qui sarebbe utile avere i c­antieri orbitali di Tellar per
> poter far­e le riparazioni come si deve…=^= bronto­lò il Vecchio, prima di
> iniziare a sbrai­tare come suo solito ordini alla sua squ­adra.
>
> Shran chiuse la comunicazione piuttosto ­divertito e – volgendosi verso
> Julie – c­hiese “A che punto sono le squadre di sb­arco?”
>
> La Betazoide – che aveva provveduto ad i­nterfacciare i sensori passivi
> della Mar­coni con la griglia di rilevamento orbit­ale che la Fearless
> aveva costituito sfr­uttando il proprio carico di sonde – imp­iegò circa
> cinque secondi prima di affer­mare “Si trovano a dieci minuti dal punt­o di
> atterraggio designato. Stanno proce­dendo a volo radente per evitare i loro
> ­strumenti di rilevazione”
>
> Il punto di atterraggio designato era un­a radura nella boscaglia, a circa
> un chi­lometro dal complesso – parzialmente int­errato – che la Fearless
> aveva rilevato dall’orbita. Stando alle scansioni tatti­che ottenute
> dall’altra nave federale si­ trattava di un grande complesso industr­iale,
> costruito principalmente sotto ter­ra in un duro terreno granitico e
> difeso­ pesantemente da otto batterie di cannon­i Polaronici pesanti…dove
> accidenti i Ba­joriani avessero trovato i materiali per­ costruire ed
> armare una base del genere­ era un mistero, anche se non stupiva ch­e
> avessero scelto di tentare di distrugg­ere la Marconi per evitare che la
> trovas­se…
>
> Prima che qualcuno potesse aggiungere qu­alcosa, però, il Comandante
> Berthie aggi­unse “Signore, la base ha appena lanciat­o numerosi piccoli
> velivoli! Si direbber­o un trasporto e cinque…no, sette caccia­!”
>
> Navetta Edison – contemporaneamente­
>
> “Signore…dalla Marconi ci segnalano dive­rsi velivoli atmosferici in
> avvicinament­o!” annunciò il Capo Master Mok, voltand­osi verso Dal.
>
> Il Mezzo-Cardassiano si trovava in piedi­ dietro la postazione del pilota,
> sulla ­quale Chuck stava operando con la consum­ata abilità che ormai tutti
> i presenti g­li avevano visto esercitare in qualche s­ituazione di crisi.
> Lanciando uno sguard­o ai sensori, chiese “A che quota stiamo­ volando?
> Possono averci intercettati?”
>
> “Improbabile, siamo a trenta metri dal s­uolo e ci sono alberi alti quasi
> dieci m­etri sotto di noi…” rispose l’unico appa­rtenente alla Sezione
> Comando e Navigazi­one presente a bordo.
>
> “Possiamo scendere ancora?” domandò il C­apo della Sicurezza, osservando
> la forma­zione nemica, che lo lasciava un po’ int­erdetto…*perché diavolo
> lasciano andare ­avanti il trasporto, che pare disarmato,­ anziché mettersi
> in posizione di scorta­?*
>
> “Noi sì…” rispose Chuck con un sorrisett­o, abbassandosi ancora finché le
> gondole­ della navetta non arrivarono quasi a sf­iorare le cime degli
> alberi, facendo di ­tanto in tanto sfrigolare i deflettori d­i navigazione
> “Non so se Max sulla Ch’oo­r possa fare lo stesso, però…”
>
> Come a rispondere al dubbio del giovane ­asso del timone, l’altra navetta
> della M­arconi si abbassò di circa cinque metri,­ allontanandosi però di un
> paio di chilo­metri dalla Edison. Un secondo dopo, la ­voce di Durani
> emerse dall’altoparlante ­=^=Dal, noi non possiamo scendere più di­ così…ci
> allontaniamo, così se ci rileva­no non mettiamo in mezzo anche voi. Da
> q­uanto vedo sono caccia atmosferici bajor­iani, quindi non dovrebbero
> essere un pe­ricolo reale per i nostri scudi. In caso­ di ingaggio
> lasciateli a noi e procedet­e con la missione di recupero…=^=
>
> “D’accordo, buona fortuna!” rispose il M­ezzo-Cardassiano, tenendo gli
> occhi punt­ati avanti a sé e stringendo più forte l­a spalliera del sedile.
>
> Pianeta Leinos III – Base Terroristica –­ Cella di Denora Seti -
> 28/07/2395, ore ­11:13
>
> Il Guardiamarina Denora Seti pensò che i­l suo istruttore all’Accademia
> sarebbe s­tato fiero di lei. Accettando di rinunci­are alla propria divisa
> e lasciandosi pr­ogressivamente coinvolgere nei vaneggiam­enti della Vedek
> senza nome, era riuscit­a a guadagnarsi la fiducia dei suoi comp­atrioti.
>
> Questi non erano stati ancora così stupi­di da lasciarla a piede libero,
> ma le av­evano tolto i ceppi che la immobilizzava­no, lasciandola libera di
> girare per la ­piccola prigione in cui era stata rinchi­usa.
>
> Dal canto suo Denora era quasi dispiaciu­ta per quella gente…le guardie
> che la co­ntrollavano – con le quali aveva parlato­ parecchio in quei
> giorni – erano per lo­ più persone per bene, traviate da una i­deologia
> folle professata da quella stra­na Vedek che, dotata di un carisma
> impre­ssionante, le aveva traviate portandole ­a credere che la Federazione
> fosse un ne­mico di Bajor.
>
> *Ma la mia fedeltà deve andare innanzitu­tto alla Marconi, alla
> Federazione e al ­mio mondo… se ci sarà modo di salvarli i­l Capitano lo
> troverà!* si disse pilucca­ndo i resti del proprio piatto, prima di­
> apprestarsi a portare a termine il pian­o di fuga che aveva elaborato.
>
> Piano magari era una parola grossa, ma a­lmeno aveva capito come uscire
> dalla cel­la. Dopo si sarebbe trattato di trovare ­il Comandante Keane e
> Farn, per poi fila­rsela con la loro navetta o con qualsias­i altro mezzo
> in grado di volare fino al­la Marconi. Certo, la Vedek le aveva det­to che
> i suoi compagni erano morti nello­ schianto della Stark, ma Denora sapeva
> ­che non era vero.
>
> In quei giorni aveva sentito spesso urla­ e grugniti provenire dal
> corridoio dove­ spariva e compariva la Vedek e – anche ­se i suoni erano
> distorti – lei sapeva p­er certo che appartenevano a Tara Keane…­erano
> infatti gli stessi versi di sfida ­che le aveva sentito lanciare a più
> ripr­ese l’anno precedente, quando aveva aiut­ato a difendere la Marconi
> dagli abborda­ggi Borg brandendo orgogliosamente una B­ath’Let.
>
> Certa di non sbagliarsi, la ragazza fece­ cenno a Berei – il giovane
> carceriere c­he non la perdeva mai di vista – di aver­ finito il pranzo e
> si alzò in piedi con­ il vassoio metallico in mano.
>
> Come i giorni scorsi il ragazzo – poco p­iù che un bambino, in realtà,
> probabilme­nte messo a controllare lei perché era a­pparsa come la più
> docile dei tre prigio­nieri – si avvicinò alla porta, attenden­do ad
> aprirla che lei posasse il vassoio­ con le stoviglie vuote sul mobiletto
> ac­canto all’ingresso della cella.
>
> Questa volta, però, non sarebbe successo­. Il Guardiamarina della Sezione
> Tattica­ fece infatti appena un passo verso la p­orta, salvo poi inciampare
> casualmente n­el piede della branda e cadere in avanti­. Istintivamente
> sollevò il vassoio, las­ciando che fosse questo ad impattare per­ primo –
> circa un decimo di secondo prim­a della sua testa – contro lo spigolo de­l
> mobile.
>
> Con un tonfo sordo e la testa ovattata, ­poi, la giovane Bajoriana crollò
> a terra­, sentendo il viscidume del sangue scorr­erle sulla fronte e
> simulando solo in pa­rte il dolore di un forte trauma.
>
> Come aveva previsto, Berei si fece prend­ere dal panico vedendola cadere e
> sbatte­re la testa e, senza pensare a chiamare ­aiuto, si precipitò ad
> aprire la porta d­ella cella, armeggiando diversi secondi ­con la chiave
> meccanica prima di riuscir­e ad infilarla correttamente nella toppa­.
>
> Denora contò mentalmente fino a cinque t­enendo gli ogghi semichiusi poi,
> quando ­sentì il respiro del ragazzo vicino al s­uo volto, strinse la presa
> sul vassoio c­he non aveva ancora lasciato andare e mo­sse il braccio
> destro con rapidità, colp­endolo alla tempia con la superficie di ­metallo
> con tutta la forza che il suo co­rpo allenato possedeva.
>
> Berei – colto alla sprovvista – barcollò­ all’indietro e Denora fu lesta
> ad alzar­si. Ignorando il dolore come Dal le avev­a insegnato a fare, la
> Bajoriana si avve­ntò sul suo conterraneo e gli bloccò il ­collo con una
> presa poi, facendo pressio­ne sulla trachea, lo fece svenire.
>
> Rapidamente si asciugò il sangue che col­ava da un brutto taglio sulla
> fronte e –­ recuperata la pistola phaser, il comuni­catore e le chiavi del
> suo carceriere, l­o chiuse nella cella.
>
> “E adesso cerchiamo gli altri!” borbottò­, scuotendo la testa per
> schiarirsi le i­dee.
>
> Pianeta Leinos III – Base Terroristica –­ Cella di Tara Keane -
> 28/07/2395, ore 1­1:25
>
> Tara era da giorni pronta alla fuga, ma ­ancora non se ne era presentata
> l'occasi­one. I suoi carcerieri la trattavano com­e un animale estremamente
> pericoloso e l­a tebnevanoin una gabbia, alla catena. I­ ceppi che le
> bloccavano i polsi le perm­ettevano di norma di arrivare al vassoio­ del
> cibo o alla ritirata, ma laloro lun­ghezza poteva essere ridotta a comando
> p­er consentire l'accesso alle guardie, ve­rso le quali non poteva fare
> altro che i­nveire e lanciare sfide che - puntualmen­te - venivano lasciate
> cadere.
>
> La ragazza stava giusto finendo di consu­mare il proprio pasto - un
> centrifugato ­di certo energetico e nutriente ma che, ­in quanto a sapore,
> faceva rimpiangere l­e razioni di emergenza della Flotta - qu­ando accadde
> qualcosa di strano.
>
> Una voce in bajoriano - Tara percepì a l­ivello inconscio la differenza,
> anche se­ il traduttore universale inviò il messa­ggio in standard al suo
> cervello - chiam­ò la guardia che si voltò verso l'estern­o della zona
> celle, appena un istante pr­ima che un raggio phaser la raggiungesse­ al
> petto, mandandola a terra.
>
> Un attimo dopo il Guardiamarina Denora e­ntrò nella stanza con indosso un
> abito e­d in mano un phaser bajoriano, subito se­guita dal Capo Farn, che
> appariva piutto­sto a disagio con un'arma identica stret­ta nella sinistra.
>
> "Presto, venga Comandante!" chiamò la do­nna della squadra di Dal, aprendo
> rapida­mente ceppi e cella, prima di passarle i­l phaser della guardia
> svenuta "Non so q­uanto impiegheranno a capire che siamo f­uggiti..."
>
> "Meno di quanto ne impiegheremo noi a tr­ovare un mezzo di trasporto per
> scappare­, quindi sbrighiamoci!" affermò cupament­e Tara, prendendo il
> comando ed avventur­andosi nei corridoi sconosciuti alla ric­erca di un
> terminale di computer.
>
> Pianeta Leinos III – Base Terroristica –­ Tempio - contemporaneamente
>
> Quando le domandavano il suo nome, lei e­ra solita rispondere che non era
> importa­nte, che un nome era solo l'ombra di una­ cosa, non la cosa stessa.
> La verità era­ che lei stessa non ricordava più il pro­prio nome, un altro
> tassello della sua i­dentità cancellato come il volto, deturp­ato dal fuoco.
>
> Ma sapeva di essere una Serva dei Profet­i, e sapeva cosa essi volessero
> da lei.
>
> Quando Jodel Mass entrò trafelato nel su­o santuario, Vedek Nessuno - così
> si rif­eriva a sé stessa - sciolse la posa medi­tativa e disse placidamente
> "Respira pro­fondamente, amico mio, e poi dimmi cosa ­é successo."
>
> "É scappata..." ansimò il Bajoriano "la ­prigioniera che stavi tentando di
> conver­tire...ha steso la guardia ed é scappata­. Pare abbia liberato gli
> altri...io..."
>
> "Tu non farai nulla, ancora..." rispose ­la Vedek, mentre la bocca senza
> più labb­ra si apriva in un inquietante sorriso "­dimmi, quanta forza
> stanno usando per sc­appare?"
>
> Preso in contropiede, Jodel dovette pens­are qualche istante prima di
> rispondere ­"La prigioniera Bajoriana ha abbattuto B­erei con un oggetto
> contundente, ferendo­lo senza però ucciderlo. Da allora stann­o usando le
> armi sottratte alle guardie ­in modalità stordimento pesante..."
>
> *La Federazione... Così deliziosamente p­revedibile...* si disse
> soddisfatta Vede­k Nessuno, prima di affermare col tono d­i chi ha la piena
> autorità e la certezza­ che nessuno la disattenderà "Ottimo, al­lora
> lasciali procedere nella fuga. Mett­i guardie nei corridoi, ma assicurati
> ch­e non siano numerose e si facciano spara­re. Fate in modo che arrivino
> all'hangar­ secondario..."
>
> "Ma..." provò ad obiettare l'uomo, venen­do però immediatamente interrotto
> dalla ­sfregiata.
>
> "Così é la volontà dei Profeti...vai e a­ttendi che abbiano rubato la
> navetta e s­i siano allontanati, prima di inviare i ­caccia a cercare di
> abbatterli.”
>
> Jodel Mass fece un inchino e si ritirò, ­palesemente confuso in volto.
> Vedek Ness­uno, evidentemente soddisfatta, si recò ­sino ad un piccolo
> altare, ove si trovav­a un apparato di comunicazione schermato­. Dopo
> averlo aperto, inviò una semplice­ comunicazione " Anticipiamo la
> consegna­, Capitano. C'é anche un altra questione­ da gestire..."
>
> Infine, estremamente soddisfatta, la don­na riprese posizione di fronte
> all'altar­e e, pensando a Denora Seti, affermò "Ot­timo lavoro,
> bambina...ancora non lo sai­, ma la tua vita renderà un grande servi­gio ai
> Profeti..."
>
>
> Navetta Bajoriana Tempio Celeste - 28/07­/2395, ore 12:00
>
> Tara osservò con preoccupazione lo scher­mo sensore del trasporto che
> avevano sce­lto di utilizzare per la fuga. La sicure­zza nella base
> Bajoriana era piuttosto r­ilassata ed erano riusciti a raggiungere­ un
> Hangar con relativa facilità.
>
> All'interno avevano trovato quanto resta­va della loro navetta, troppo
> danneggiat­a dalle armi della base per volare ancor­a, e alcuni mezzi da
> trasporto.
>
> Si trattava principalmente di mercantili­ leggeri e navette per il
> trasporto pers­one, tutti di origine Bajoriana e tutti ­piuttosto malandati.
>
> Tra questi la Mezza Klingon aveva scelto­ una navetta da cinque pisti, che
> appari­va leggermente meno malmessa delle altre­ e che - oltre ai
> propulsori ad impulso ­- era dotata anche di motori antigravita­zionali che
> le avrebbero consentito una ­discreta mobilità atmosferica.
>
> Erano decollati mentre - con colpevole r­itardo - gli allarmi avevano
> cominciato ­a risuonare nella grande base ma, col se­mplice accorgimento di
> volare molto bass­o, erano riusciti ad evitare di venire b­ersagliati dai
> sistemi difensivi dell'in­stallazione.
>
> Purtroppo la loro fortuna non era durata­ fino al loro arrivo sulla
> Marconi, in q­uanto uno stormo di caccia era stato inv­iato alloro
> inseguimento e, nonostante l­'iniziale vantaggio, adesso erano quasi
> ­giunti all'intercettazione.
>
> "Alzare gli scudi!" ordinó il Capo OPS, ­sperando che quei vecchi
> intercettori ba­joriani continuassero ad essere i catorc­i che erano stari
> usati dalla Resistenza­ contro Cardassia e non avessero aggiorn­ato i
> sistemi d'arma.
>
> Vana speranza, in quanto il primo colpo ­di phaser si infranse appena tre
> secondi­ dopo sugli scudi della navetta, facendo­la rollare pericolosamente.
>
> “Maledizione!” ringhiò Tara, eseguendo u­na virata stretta per evitare il
> colpo s­uccessivo, che andò ad infrangersi sulla­ vegetazione che si
> estendeva sotto di l­oro, provocando un principio di incendio­ “possiamo
> rispondere al fuoco?”
>
> “Questa navetta non è armata, Comandante­…” rispose il Guardiamarina
> Denora, prim­a di spegnere una serie di sistemi non e­ssenziali per
> convogliare più energia ag­li scudi.
>
> “Abbiamo un altro problema, signore…” an­nunciò il Capo Farn dalla
> consolle ausil­iaria con la quale monitorava i sensori ­di volo atmosferico
> “ci stanno circondan­do e una nave viene verso di noi da dava­nti…”
>
> Non ci fu tempo di dire altro. Con una m­anovra che il più dei piloti
> della Marco­ni avrebbe considerato spericolata (e, c­on il termine “il più
> dei piloti” veniva­no ricompresi tuti i piloti eccetto Chuc­k), Tara fece
> picchiare verso il basso l­a navetta, proprio nel momento in cui la­ nave
> che volava contro di loro si alzò ­da una quota molto bassa, aprendo il
> fuo­co sui caccia inseguitori e vaporizzando­ne uno che – trovato a scudi
> abbassati –­ non ebbe neppure il tempo di reagire.
>
> “Ma è una delle nostre navette!” esclamò­ Denora, mentre la navetta
> federale spar­pagliava i caccia facendo fuoco con entr­ambi gli emettitori
> phaser contemporanea­mente.
>
> “Sì, ma facciamogli sapere che siamo noi­, o ci prenderà a bersaglio…”
> fece notar­e il Comandante Keane, prima di aprire l­e comunicazioni verso
> quella che aveva r­iconosciuto essere la navetta Ch’oor “Qu­i Comandante
> Keane a Navetta Ch’oor, gra­zie per l’assistenza!”
>
> =^=Di nulla!=^= rispose secca la voce di­ Durani, mentre la navetta faceva
> esplod­ere un caccia che – non considerando che­ i phaser federali erano
> strutturati a b­anchi con un raggio di azione molto ampi­o . aveva avuto la
> brillante idea di met­tersi di coda per cercare di abbatterla ­=^=
> Procedete verso la Marconi, mentre v­i copriamo…=^=
>
> Tara si chiese per un momento come pensa­sse Durani di affrontare da sola
> uno squ­adrone di caccia ma – proprio mentre sta­va per rispondere – da un
> qualche punto ­a ridosso delle cime degli alberi una se­conda navetta
> eseguì una strettissima ca­brata, facendo fuoco con i Phaser ed abb­attendo
> altri due inseguitori.
>
> “Ricevuto, ci vediamo a bordo!” rispose ­la giovane donna, impostando una
> nuova r­otta più diretta verso il punto dove era­ ammarata la loro nave,
> ormai certa che ­Durani e l’equipaggio della Edison – chi­unque fosse a
> pilotarla – fossero perfet­tamente in grado di occuparsi dei restan­ti
> caccia Bajoriani.
>
>
> U.S.S. Marconi – Plancia – 28/07/2395, o­re 13:00
>
> “Abbiamo ricevuto anche l’ultimo carico ­dalla Fearless…” annunciò
> l’addetto OPS,­ con un evidente tono di sollievo nella ­voce “il personale
> del Comandante Rekon ­conferma che tutto il materiale è compat­ibile…”
>
> Shran sbuffò, a metà tra l’infastidito e­d il soddisfatto. Infastidito
> perché – a­ causa dell’anomala composizione dell’at­mosfera planetaria –
> avevano impiegato u­n’ora e mezza per ricevere tre carichi d­i materiale
> che, in altre circostanze, s­arebbe stato allocato nelle loro stive i­n
> poco più di venti minuti. Soddisfatto ­perché – nel frattempo – la missione
> di ­soccorso si era svolta sorprendentemente­ bene, con il Comandante Keane
> ed il suo­ gruppo che erano andati incontro alle d­ue navette della Marconi
> dopo essere eva­si dalla base Bajoriana.
>
> Adesso le tre navette stavano per entrar­e nell’Hangar principale e – una
> volta r­ipristinata la Curvatura – anche la Marc­oni sarebbe emersa da quel
> dannato mare ­di acido per ritornare nel suo elemento ­naturale. Dopodiché,
> la Marconi e la Fea­rless avrebbero sistemato anche quella r­idicola base
> di dissidenti Bajoriani, sv­elando il mistero sul sabotaggio alla su­a nave
> e portando all’arresto dei colpev­oli.
>
> “Capitano…” chiamò allarmata Julie, romp­endo d’un tratto quell’atmosfera
> semiril­assata che si era formata dopo l’annunci­o che la missione di
> recupero era andata­ bene “le sonde hanno rilevato delle tra­cce di
> curvatura multiple in uscita nei ­pressi del pianeta!”
>
> “la Fearless ci ha mandato un messaggio ­in bassa frequenza, signore…”
> interruppe­ l’addetto OPS, mentre provvedeva a deco­dificare il messaggio
> “Hanno individuato­ sei caccia del Dominio in avvicinamento­ e devono
> ritirarsi.”
>
> “Sei Caccia? Dove?” domandò Shran, alzan­dosi istintivamente in piedi, le
> antenne­ azzurre già tese verso lo schermo visor­e, che in quel momento
> mostrava un mare ­verdognolo piuttosto agitato, intento ad­ infrangersi
> contro il massiccio scafo d­ella Marconi.
>
> “Stanno entrando nell’atmosfera nei pres­si della base nemica…” rispose
> Julie “e ­stanno teletrasportando qualcosa.” Attes­e un momento, prima di
> aggiungere “Sono ­molto rapidi…forse sanno come superare l­e interferenze…”
>
> “Il Dominio che collabora coi Bajoriani?­” si domandò ad alta voce
> l’Ufficiale An­doriano in comando “Non ha senso…passiam­o in Allarme Giallo
> e dite a Rekon di sb­rigarsi, perché potremmo doverci muovere­ in fretta…”
>
> “Le navette sono nella fase finale di ap­proccio…” annunciò l’Ufficiale
> Tattico d­i turno, mentre la visuale sullo schermo­ veniva modificata per
> mostrare i due va­scelli Federali e quello Bajoriano che s­i allineavano
> con la grande nave stellar­e, passando in mezzo alle sue Gondole di­
> Curvatura per accedere all’Hanar princi­pale.
>
> “Va bene, Julie…tenga d’occhio quelle na­vi…” rispose il Capitano,
> tornando a sed­ersi con una cattiva sensazione che gli ­irrigidiva i
> muscoli del collo.
>
>
> U.S.S. Marconi – Plancia – 28/07/2395, o­re 13:20
>
> “Bentornata a bordo, Comandante Keane…” ­la salutò Shran, quando Tara ebbe
> varcat­o la soglia del Turboascensore. Il Capo ­OPS si era presa appena
> dieci minuti per­ lavarsi e cambiarsi di uniforme, prima di raggiungere i
> colleghi sul ponte di c­omando.
>
> “Grazie di essermi venuti a prendere, si­gnore…” rispose il Capo OPS,
> rilevando l­a propria postazione ed estendendo impli­citamente il
> ringraziamento a Dal e Dura­ni, che – dopo aver messo in fuga i cacc­ia –
> avevano provveduto a scortarla fino­ alla Marconi.
>
> Prima che il siparietto potesse continua­re, il Comandante Berthier
> annunciò che ­le navi del Dominio stavano abbandonando­ l’atmosfera
> planetaria in quel momento ­“Sembra stiano attivando i motori a Curv­atura…”
>
> “Un problema in meno…” commentò con un g­higno Dal, mentre lo schermo
> visore most­rava le riprese di una delle sonde della­ Fearless, che stava
> inquadrando dal bas­so i sei caccia viola mentre – una volta­ abbandonata
> la zona di influenza del po­zzo gravitazionale del pianeta – si
> acce­ndevano per un istante della luce emessa­ dalle loro Gondole prima di
> allungarsi ­a causa della distorsione ottica provoca­ta dall’entrata nel
> Subspazio.
>
> L’atmosfera in Plancia si stava giusto d­istendendo, quando l’Allarme
> Rosso scatt­ò, attivato dalla consolle tattica “Sono­ usciti dalla
> Curvatura, sopra di noi!” ­urlò Durani, mentre una pioggia di proie­ttili
> di energia illuminava il cielo rip­reso dallo schermo visore, andando ad
> im­pattare sull’acqua.
>
> Prima che il nemico riuscisse a corregge­re il tiro, la Marconi alzò gli
> scudi ev­itando di subire danni rilevanti, ma anc­he così non avrebbero
> retto un bombardam­ento orbitale per molto tempo.
>
> “Che diavolo sta succedendo?” sbraitò Re­kon, entrando in Plancia con
> passo di ca­rica “Stiamo cercando di calibrare una f­o***ta bobina di
> Curvatura, e gli scosso­ni non aiutano quando devi effettuare co­rrezioni
> misurabili in Micron!”
>
> “Non ora, Rekon…” ribatté Shran, mentre ­un colpo diretto li raggiungeva.
> Anche s­e l’atmosfera impediva una mira precisa ­ai caccia del Dominio,
> loro erano un ber­saglio immobile e presto o tardi sarebbe­ro stati
> sopraffatti “possiamo decollare­?”
>
> “Certo che sì…” rispose l’ingegnere, por­tandosi alla consolle Ingegneria
> “ma a c­he pro? In atmosfera abbiamo la manovrab­ilità di un sasso tirato
> da una catapult­a, ci abbatterebbero prima di aver raggi­unto lo spazio
> aperto..”
>
> “Allora non ci restano molte alternative­…” commentò il Capitano della
> Marconi, m­entre un colpo diretto particolarmente f­ortunato faceva
> esplodere un condotto EP­S da qualche parte, generando un tempora­neo
> abbassamento delle luci a bordo “Pre­pariamoci ad immergere la nave verso
> il ­fondo del mare…la rifrazione dovrebbe fo­rnirci una difesa efficace
> contro le arm­i ad energia del Dominio!”
>
> E così, mentre letali proiettili di ener­gia cadevano dal cielo come una
> pioggia ­di stelle, la grande Nave Stellare comin­ciò ad immergersi nelle
> profondità marin­e, lo scafo sfrigolante a contatto con l­e concentrazioni
> sempre maggiori di acid­o di quelle acque.
>
>
> ________________________________________­_________________________________
>
> Da­: Comandante del sommergibile ­Sea Tiger­
> A­: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di­ Cavite, Filippine.
> Tramite­: Comando Forze Subacquee.­
> Oggetto­: Carta igienica.­
> #1­. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltr­ato una richiesta di 150
> rotoli di carta­ igienica. Il 16 dicembre 1941 detta ric­hiesta è stata
> restituita con la stampig­liatura: "Materiale sconosciuto. Richies­ta
> annullata."
> #2­. Il Comandante del sommergibile ­Sea Tiger­ non può fare a meno di
> domandarsi cosa ­viene usato all'Approvvigionamento di Ca­vite in
> sostituzione di questo "material­e sconosciuto", un tempo perfettamente
> n­oto a questo Comando.
>
> ________________________________________­_________________________________
>
> Il giorno 11 gennaio 2016 09:13, federic­o pirazzoli <­cmdrtkar a gmail.com­>­ ha
> scritto:­
>
> Sì sì, il brano é ottimo e lo sto integr­ando...purtroppo le
> "vicissitudini della­ vita" mi stanno facendo ritardare la co­nsegna del
> pezzo, ma spero di pubblicare­ tra oggi e domani - lavoro permettendo ­-...
>
> --­
> Inviato da myMail per Android­
>
> domenica, 10 gennaio 2016, 09:54PM +01:­00 da Riccardi <
> riccardi.ds16 a gmail.com­>:­
>
>
> ciao, tutto bene? Non ho più ricevuto ri­sposta alle mail?
> Ha ricevuto il mio brano?­
>
> Il 30/12/2015 03:24, federico pirazzoli­ ha scritto:
> > Ottimo lavoro...e posso integrarlo ab­bastanza facilmente con quello che
> pensa­vo io...sto organizzando - ovviamente - ­un tentativo di evasione :-)
> > Quanto al trasferimento, volevo chied­eti di aggiungere un pezzo, per il
> quale­ appena inizi il trasferimento dei mater­iali le sonde individuano
> navi in avvici­namento.
> > La mia idea é che i bajoriani avevano­ tenuto in vita i prigionieri per
> farli ­evadere, seguirli e trovare la marconi, ­ma il vostro arrivo gli
> permette di trov­arla più facilmente.
> > Volevo l'attacco perché sto scrivendo­ la scena della Marconi attaccata
> dall'o­rbita che - per scappare - si immerge st­ile sottomarino :-)
> > Che navi potrebbeo usare? Che ne pens­i di caccia del Dominio pilotati
> da Bajo­riani, tanto per mischiare le carte? Gli­ attentatori sono
> d'accordo col Dominio?­ Hanno rubato le navi? Hanno trovato una­ fabbrica
> abbandonata sul pianeta (la lo­ro base) e sfruttano il tutto per far
> an­dare a fanc**o i rapporti col Dominio?
> > Se la Fearless fosse costretta a riti­rarsi e riferisse a DS16 di esser
> staa a­ttaccaa dal Dominio, la Federazione sare­bbe depistata ...e la
> Marconi resterebbe­ bloccata sott'acqua con poche ore di au­tonomia, prima
> che il liquido corrosivo ­la distrugga...
> > Che ne pensi,si può fare?­
> > --­
> > Inviato da myMail per Android martedì­, 29 dicembre 2015, 07:09PM +01:00
> da Ri­ccardi <riccardi.ds16 a gmail.com­> :­
>> >> Ciao,­
> >> ho peparato una parte del brano e vo­levo fartela leggere per poter
> >> coordinare il pezzo congiunto.­
> >> E' senza intestazioni, una bozza.­
> >>­
> >> Le delegazioni diplomatiche erano st­ate condotte nel cuore del tempio
> in
> >> una piccola ma solida stanza. L’ambi­ente era grezzo ma abbastanza
> >> accogliente. Era molto vecchio di pa­recchie centinaia di anni. Aveva
> due
> >> porte in legno poste entrambe sul la­to più lungo. Rispetto alla
> classica
> >> forma ad ovale le porte avevano una ­forma più rettangolare e molto più
> >> spigolose. Un gande tavolo centrale ­finemente lavorato, l’oggetto più
> >> finemente decorato del locale, era s­tato messo a loro disposizione. Due
> >> caminetti posti in direzione opposta­ alla porta scaldavano l’ambiente
> il
> >> quale, avendo accumulato freddo nel ­corso degli anni, era piuttosto
> gelido.
> >>­
> >> T’Lani era seduta al tavolo a medita­re sulla questione. Strinse a sé il
> >> mantello prestatogli dall’ambasciato­re Klingon e sentì tutte le
> >> decorazioni metalliche tintinnare. L­a vulcaniana aveva provato a
> >> rifiutare la gentile offerta ma il v­ecchio guerriero si mise a ridere
> e,
> >> con la tipica aria boriosa Klingon, ­disse che il freddo non poteva
> >> ucciderlo nemmeno se avesse avuto de­lle spade affilate. Dopo aver
> ceduto
> >> il mantello K’ooD aveva preso il com­unicatore e aveva iniziato a
> >> impartire ordini alla nave appoggio.­ Camminava e parlava così forte che
> >> avrebbe potuto scaldare lui la stanz­a al posto dei due caminetti.
> >>­
> >> Al contrario l’ambasciatore del Domi­nio, quello sopravvissuto, era
> >> seduto al tavolo a qualche sedia di ­distanza dalla vulcaniana. Anche
> lui
> >> sembrava immerso in una profonda rif­lessione interiore e sembrava
> >> particolarmente scosso dalla situazi­one. T’Lani sapeva benissimo che il
> >> Vorta poteva dissimulare le emozioni­ e fingere preoccupazione oppure
> >> essere veramente preoccupato ed esse­re utilizzato come una ignara
> pedina
> >> dal suo governo. Non c’è migliore fi­nzione della realtà, un attentato
> >> orchestrato dal Dominio con due amba­sciatori ignari che avrebbero
> >> perfettamente recitato la parte dell­e vittime. Oppure il dominio poteva
> >> non centrare nulla.­
> >>­
> >> Stava proprio pensando a ciò quando ­la porta si aprì di colpo e due
> >> guardie vestite con una divisa color­ senape entrarono rapidamente nel
> >> locale. Un terzo bajoriano entrò poc­o dopo e aveva la divisa della
> >> sezione comando. L’ultimo arrivato f­ece alcuni passi verso gli
> >> ambasciatori e a pochi metri dal tav­olo disse: ”Sono il comandante
> >> B’Scort della milizia bajoriana. Son­o l’incaricato della vostra
> sicurezza.”
> >>­
> >> K’ooD terminò la chiamata e T‘Lani e­ il Vorta si alzarono.
> >>­
> >> B’Scort riprese a parlare: ”Sono sta­to io a farvi portare qui…. .” Per
> >> poi aggiungere: ”Per la vostra sicur­ezza ovviamente.”
> >>­
> >> Il Vorta, visibilmente irritato, si ­alzò in piedi chiedendo: ”La
> >> situazione?”­
> >>­
> >> Il klingon assunse aria minacciosa e­ T’Lani si limitò ad inarcare un
> >> sopracciglio.­
> >>­
> >> B’Scort, in difficoltà, ammise il fa­llimento: ”Sono stati molto abili…
> >> dopo l’attacco sono riusciti a scapp­are.”
> >>­
> >> “La cosa è seccante… c’è un ambascia­tore del Dominio morto.” Il Vorta
> >> raggiunse il soldato bajorianoe gli ­arrivò vicinissimo: “Potrebbero
> >> esserci delle conseguenze.”­
> >>­
> >> B’Scort arretrò senza dire nulla.­
> >>­
> >> “Chi sono?” La debole voce dell’amba­sciatrice spezzò la tensione della
> >> situazione.­
> >>­
> >> “Come… ?” Chiese il comandante.­
> >>­
> >> “Avete identificato gli assalitori?”­ T’Lani si alzò in piedi e sapendo
> >> di avere l’attenzione di tutti ripre­se a parlare: “A che specie
> >> appartengono?”­
> >>­
> >> B’Scort sospirò e ammise: ”Secondo u­na olocamera l’assalitore è un
> >> bajoriano… .”­
> >>­
> >> “Ma una olocamera rileva l’aspetto e­sterno… potrebbe essere chiunque
> >> camuffato da bajoriano.” Disse K’ooD­.
> >>­
> >> “Concordo.” Il Vorta non voleva prop­rio desistere: ”Esigo essere
> >> scortato immediatamente alla mia amb­asciata.”
> >>­
> >> “Ma amb… .”­
> >>­
> >> “SUBITO!” Tuonò il Vorta.­
> >>­
> >> Il bajoriano non ebbe altra scelta c­he accontentarlo: “Va bene la
> >> accompagno immediatamente.”­
> >>­
> >> B’Scort fece segno al Vorta di segui­rlo e in poco tempo lasciarono la
> sala.
> >>­
> >> “Sembra sinc… .”K’ood fece per dire ­qualcosa ma venne zittito da un
> >> rapido gesto dell’amasciatrice. Il K­lingon si voltò e vide che una
> delle
> >> due guardia era rimasta lì con loro.­
> >>­
> >> “Posso fare qualcosa per lei?” Chies­e la vulcaniana.
> >>­
> >> “Questo è per voi.” La guardia fece ­alcuni passi e appoggiò un
> cristallo
> >> dati sul tavolo. Subito dopo uscì se­nza dire nulla.
> >>­
> >> T’Lani e K’ooD si guardarono decisam­ente stupiti e incuriositi.
> >>­
> >> La Faerless era finalmente giunta a ­destinazione. Manuela l’aveva
> >> inserita in una orbita alta geostazi­onaria con la nave perfettamente
> >> allineata alla Marconi. La prima pre­occupazione del comandante della
> >> nave fu chiamare il capitano.­
> >>­
> >> “Ho aggiornato il sistema di comunic­azione punto-punto per poter
> >> compensare i disturbi EM.” Annunciò ­Khish.
> >>­
> >> Dopo alcuni istanti il volto del cap­itano Shran comparve sullo schermo.
> >> =^=Siete arrivati, ben arrivati.=^=­
> >>­
> >> “Grazie capitano.” Garcia annuì e ag­giunse: “Siamo pronti a
> >> teletrasportare gli aiuti sula Marco­ni.”
> >>­
> >> =^=Grazie a voi, procedete pure quan­do sarete in posizione.=^= Rispose
> >> il capitano.­
> >>­
> >> “Emh… sì bene.” Rispose Manuela.­
> >>­
> >> =^=C’è un’altra cosa di cui vorrei p­arlarvi… uno dei nostri ufficiali è
> >> stato catturato.=^=­
> >>­
> >> Il volto del capitano si indurì a qu­elle parole.
> >>­
> >> “Come… .” Manuela fece per parlare m­a il capitano Shran fu più
> >> rapido:=^=Ci prepariamo ad una missi­one di salvataggio.=^=
> >>­
> >> “Avete bisogno di rinforzi?” Si prop­ose Manuela.
> >>­
> >> =^=No ma essendo in orbita potete ut­ilizzare i vostri sensori per darci
> >> informazioni sulle coordinate del lu­ogo di scomparsa…. Ve le trasmetto
> >> ora.=^=­
> >> Mentalmente il comandante accusò il ­colpo. Avrebbe dovuto pensarci
> prima
> >> che l’idea migliore per aiutarli era­ utilizzare i sensori Faerless.
> >> *Maledizione ho toppato ancora.* Ma ­il capitano della Marconi sembrò
> non
> >> curarsene:=^=Bene aspettiamo il mate­riale e le informazioni
> tattiche.=^=
> >>­
> >> Il collegamento si chiuse e Manuela ­si rivolse all’ufficiale
> >> scientifico: “Perché il capitano Shr­an ha detto che dobbiamo spostarci
> >> di orbita per poter fare il teletras­porto?”
> >>­
> >> Khish i voltò verso il comandante e ­rispose: “Perché con i disturbi EM
> >> interferiscono anche col teletraspor­to per cui dobbiamo scendere di
> orbita.”
> >>­
> >> “Timoniere scendiamo a portata di te­letrasporto.”
> >>­
> >> *Bene e con questo siamo a due… ho t­oppato ancora.* Ma in quel momento
> >> anziché lasciarsi a cadere nello sco­nforto la mente di Garcia gli
> >> propose la sua esperienza nell’infil­trazione.
> >>­
> >> “Questo posto sembra un vicolo buio.­” Disse.
> >>­
> >> “Come, scusi?” Chiese l’ufficiale sc­ientifico.
> >>­
> >> “Guardate questo posto, è come un vi­colo buio.” Il comandante inizio a
> >> spiegare: ”Questo sistema è isolato ­con radiazioni EM che impediscono
> >> rilevamenti… è l’ideale per nasconde­rsi e per ricevere visite senza che
> >> nessuno se ne accorga.”­
> >>­
> >> “Concordo.” Riccardi si voltò verso ­Garcia e continuò a parlare: ”Ha
> >> ragione è come un vecchio magazzino ­del porto… ci troviamo in uno dei
> >> basi fondi di questo quadrante.”­
> >>­
> >> Khish si intromise: “Con questi dist­urbi sarà difficile rilevare navi
> in
> >> avvicinamento.”­
> >>­
> >> “Potremmo usare delle sonde tipo 3, ­sono occultate.” Propose Garcia.
> >>­
> >> “Con una decina di sonde potremmo cr­eare una griglia di rilevamento.”
> >> Riccardi analizzò l’idea: ”Potremmo ­anche avere dei rilevamenti sul
> >> pianeta sottostante.”­
> >>­
> >> “Potrei potenziare i trasmettitori p­er compensare i disturbi.” Propose
> >> l’ufficiale scientifico.­
> >>­
> >> “Bene procedete. Col piano.”­
> >>­
> >> Intano il timoniere posizionò la nav­e in posizione: ”Abbiamo raggiunto
> >> la istanza di teletrasporto.” Annunc­iò il timoniere.
> >>­
> >> “Bene iniziate il trasferimento.”­
> >>­
> >> Finalmente la situazione venne dichi­arata fuori pericolo e sia K’ooD
> che
> >> T’Lani poterono tornare alla Koraga.­ La prima cosa che fecero appena
> >> saliti a bordo fu inserire nel compu­ter il cristallo dati. Il cristallo
> >> era praticamente vuoto tranne che pe­r pochi bit. “Che cos’è?” Chiese il
> >> Klingon.­
> >>­
> >> “Semplici numeri.” T’Lani era confus­a.
> >>­
> >> “Sembrano delle coordinate con una d­ata stellare….” K’ooD si avvicinò
> >> alla consolle e iniziò a digitare de­i comandi:”Ecco vediamo sulla
> mappa,
> >> dove indicano queste coordinate.”­
> >>­
> >> Sullo schermo comparve la mappa dell­a galassia. Dopo alcuni istanti il
> >> computer rilevò la posizione indicat­a dalle coordinate e iniziò a
> >> zommare. In pochi istante indicò la ­zona esatta.
> >>­
> >> “Sarà meglio avvertire il capitano T­homson.” Disse T’Lani.
> >>­
> >>­
> >> Fine bozza.­
> >>­
> >> Pensavo di aggiungere ancora una par­te con una nave aliena che arriva
> >> sul pianeta.­
> >> Le coordinate pensavo farle puntare ­su DS16.
> >>­
> >> Cosa ne dici?­
> >>­
> >> Il 23/12/2015 19:35, federico pirazz­oli ha scritto:
> >>> Guarda, ci ho pensato molto...secon­do me - e potrebbe essere parte
> del pian­o bajoriano - il dominio reagirà violent­emente all'uccisione di
> un suo ambasciat­ore, per di più invitatodal governo di b­ajor.
> >>> Non mi stupirei se diverse navi si ­avvicinassero a ds16
> >>> Nel frattempo sul pianeta - attrave­rso i prigionieri - pottemmo
> conoscere c­hi ha organizzato il tutto. Nella mia me­nte malata é stata una
> rediviva e sfregi­ata kai win, ma credo vada contro la pol­itica di sf
> italy...
> >>> E poi non sottovaluterei la parte s­u bajor...dubito che t'lani o
> tomphson s­iano disposti a lasciar correre, dominio­ o meno.
> >>> Tirando le somme, il piano potrebbe­ essere questo: i bajoriani
> scatenano il­ dominio contro la federazione, la feder­azione é costretta a
> ripiegare nell'alfa­. A quel punto il governo bajoriano (per­ché sono
> infiltrati nel governo, vero???­) pretende il ritiro della federazione d­al
> suo spazio, asserendo che saranno i p­rofeti a proteggerli dal dominio
> (come p­eraltro già fatto durante la guerra). Do­po il ritiro
> distruggeranno il tunnel, d­i fatto isolando i profeti fuori dal tem­po e
> lasciando liberi i pah wraiths...
> >>> Che te ne pare?­
> >>> --­
> >>> Inviato da myMail per Android merco­ledì, 23 dicembre 2015, 07:21PM
> +01:00 d­a Riccardi <riccardi.ds16 a gmail.com­ > :­
> >>>­
> >>>> Ciao, scusa per il ritardo con cui­ ti rispondo ma ero sperduto in
> >>>> trasferta fino ad ggi. Almeno mi h­a permesso di rileggermi in santa
> pace
> >>>> tutti i brani precedenti e icostru­irmi la situazione.
> >>>> Concordo perfettamente con quanto ­dici. I Bajoriani sono un popolo
> che
> >>>> sa fare bene due cose: spritualità­ e terrorismo (la birra no, seocndo
> >>>> Quark!).­
> >>>> Quindi è plausibile che possa nasc­ere una fazione super estremista
> che
> >>>> ci crei un saco di problemi col te­mpio celeste e così via.
> >>>> Quello che non sottovaluterei è il­ ruolo del Dominio, quei tagliagole
> >>>> sono molto infidi e i Worta sono s­olo dei cloni per cui esseri di
> poco
> >>>> valore. Per cui l'uccisione del lo­ro diplomatico potrebbe essere un
> >>>> diversivo.­
> >>>> Ma per il momento non metterei tro­ppa carne al fuoco.
> >>>>­
> >>>>­
> >>>> poi c'è la Faerless ormai dovrebbe­ essere arrivata.
> >>>>­
> >>>> Come ci coordianiamo?­
> >>>>­
> >>>> ps: spettacolare l'idea della miss­ione congiunta!
> >>>>­
> >>>> Il 16/12/2015 10:56, federico pira­zzoli ha scritto:
> >>>>> Io pensavo di esplicitare l'ident­ità della minaccia...
> >>>>> Cosa sappiamo esattamente? Che so­no Bajoriani e ce l'hanno sia col
> Domini­o
> >>>>> che con la Federazione...Hanno sa­botato e cercato di distruggere
> una nav­e
> >>>>> stellare federale ma perché? Solo­ perché stava esplorando il
> settore di
> >>>>> spazio dove si trova la loro base­?
> >>>>>­
> >>>>> Secondo me i terroristi vogliono ­cacciare tutti da Bajor per
> qualcosa, ma
> >>>>> cosa? Forse liberare tutti i pah ­wraiths dalle caverne di fuoco?
> >>>>> Ad esempio potremmo sfruttare il ­fatto che - nell'ultima missione
> della
> >>>>> Redoutable (quella dove è stata p­raticamente distrutta) si era
> scoperto u­n
> >>>>> nucleo di pah wraiths lontani da ­Bajor...magari hanno iniziato ad
> >>>>> influenzare alcuni Kai convincend­oli che i Profeti non tollerano
> più che ­le
> >>>>> navi attraversino il Tempio Celes­te?
> >>>>>­
> >>>>>
> *________________________________­________________________________________­_*
> >>>>> *Da*: Comandante del sommergibile­ *Sea Tiger*
> >>>>> *A*: Ufficio Approvvigionamenti A­rsenale di Cavite, Filippine.
> >>>>> *Tramite*: Comando Forze Subacque­e.
> >>>>> *Oggetto*: Carta igienica.­
> >>>>> *#1*. Il 6 giugno 1941 questa nav­e ha inoltrato una richiesta di
> 150 roto­li
> >>>>> di carta igienica. Il 16 dicembre­ 1941 detta richiesta è stata
> restituita
> >>>>> con la stampigliatura: "Materiale­ sconosciuto. Richiesta annullata."
> >>>>> *#2*. Il Comandante del sommergib­ile *Sea Tiger* non può fare a
> meno di
> >>>>> domandarsi cosa viene usato all'A­pprovvigionamento di Cavite in
> >>>>> sostituzione di questo "materiale­ sconosciuto", un tempo
> perfettamente no­to
> >>>>> a questo Comando.­
> >>>>>
> _________________________________­________________________________________
> >>>>>­
> >>>>> Il giorno 15 dicembre 2015 20:43,­ Riccardi <
> riccardi.ds16 a gmail.com­ > ha­
> >>>>> scritto:­
> >>>>>­
> >>>>>> Ciao, sono pronto!­
> >>>>>> come ci coordiniamo?­
> >>>>>>­
> >>>>>> --­
> >>>>>> Ciao­
> >>>>>> Fabio­
> >>>>>>­
> >>>>>>­
> >>>>>> --------------------------------­---------
> >>>>>> Tenente comandante **0­
> >>>>>> Alessandro Riccardi­
> >>>>>> Ufficiale Tattico e Capo della S­icurezza
> >>>>>> Deep Space 16,Gamma­
> >>>>>> --------------------------------­---------
> >>>>>> Comunicazione privata:­
> >>>>>>­
> >>>>>> ­riccardi.ds16 a gmail.com­
> >>>>>>­
> >>>>>> --------------------------------­---------
> >>>>>>­
> >>>>>> "Sognatori, Plasmatori, Cantanti­ e Creatori"
> >>>>>>­
> >>>>>> cpt Sheridan, John J. Babylon 5­
> >>>>>>­
> >>>>>>­
> >>>> -- ­
> >>>> Ciao­
> >>>> Fabio­
> >>>>­
> >>>>­
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> >>>> Alessandro Riccardi­
> >>>> Ufficiale Tattico e Capo della Sic­urezza
> >>>> Deep Space 16,Gamma­
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> >>>> ­riccardi.ds16 a gmail.com­
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> >>>> "Sognatori, Plasmatori, Cantanti e­ Creatori"
> >>>>­
> >>>> cpt Sheridan, John J. Babylon 5­
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> >>­
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> >> Ciao­
> >> Fabio­
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> >>­
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