Grassie ragassuoli, troppo buoni...comunque nemmeno rekon ci voleva venire...non se ne è andato solo perché vuole litigare a tutti i costi col Primo Jem'Hadar...<br>
<br>
<blockquote>
----Messaggio originale----<br>
Da: charles_wyandot@mail.com<br>
Data: 4-ago-2014 17.09<br>
A: "cmdrtkar@libero.it"<cmdrtkar@libero.it><br>
Ogg: Re: [Stml20] Brano: 11-02 - Lower your shields and surrender your ships<br>
<br>
<!----><div style="font-family: Verdana;font-size: 12.0px;"><div>
<div>Il pezzo è fantastico, per quanto mi riguarda puoi scriverli sempre così lunghi... scorrono come l'olio!</div>
<div>Volevo solo precisare che io qui non ci volevo venire...</div>
<div> </div>
<div>Bravissimo</div>
<div> </div>
<div> </div>
<div> </div>
<div>
<div name="quote" style="margin:10px 5px 5px 10px; padding: 10px 0 10px 10px; border-left:2px solid #C3D9E5; word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space;">
<div style="margin:0 0 10px 0;"><b>Sent:</b> Monday, August 04, 2014 at 11:02 AM<br>
<b>From:</b> "cmdrtkar@libero.it" <cmdrtkar@libero.it><br>
<b>To:</b> stml20@gioco.net<br>
<b>Subject:</b> [Stml20] Brano: 11-02 - Lower your shields and surrender your ships</div>
<div name="quoted-content">Scusate gente, alla fine il pezzo ha preso il sopravvento e - dotato di vita<br>
propria ed intelligente (più dello scrittore di certo) è cresciuto a dismisura,<br>
ben oltre le mie intenzioni.<br>
Essendo io un ufficiale federale rispettoso della vita e delel infinite<br>
diversità in infinite combinazioni, non potevo ucciderlo...quindi pensateci<br>
voi!!!<br>
<br>
PS è da quando si è parlato di Borg che volevo chiudere un capitolo con questa<br>
frase!<br>
<br>
<br>
Federico<br>
<br>
<br>
<br>
*****************************************<br>
Brano: 11-02<br>
Titolo: Lower your shields and surrender your ships<br>
Autore: Tenente Comandante Rekon<br>
<br>
*****************************************<br>
<br>
U.S.S. Marconi – Sala Macchine - 28 giugno 2394 - ore10.45<br>
<br>
Rekon era immobile davanti al Nucleo di Curvatura da almeno dieci minuti e, a<br>
voler essere del tutto onesti, le pulsazioni luminose blu che l’enorme reattore<br>
Materia/Antimateria emanava nel suo funzionamento a pieno regime non facevano<br>
assolutamente nulla per migliorare l’aspetto spaventoso che la sua faccia aveva<br>
in quel momento.<br>
<br>
“Il Reattore è al 98% dell’efficienza nominale, signore…tutti i reattori ad<br>
Impulso sono attivi e forniscono energia di emergenza ai sistemi principali e<br>
alla Curvatura…” riferì il Tenente Maria Seville, avvicinandosi al proprio<br>
superiore con un DiPADD stretto in mano ma senza mettersi sugli attenti. Le era<br>
bastato farlo la prima volta, quando gli aveva formalmente passato le consegne<br>
come facente funzioni di Capo Ingegnere, per imparare un numero di improperi in<br>
grado di far arrossire un vecchio Capo Specialista addetto alla dogana in una<br>
Stazione Spaziale periferica e non ci teneva a replicare.<br>
<br>
“Fattore di Curvatura?” domandò semplicemente il Tellarita, deviando<br>
finalmente lo sguardo dal moto ipnotico della pulsante luce blu per fissarsi<br>
sul viso del proprio secondo, che si trovava circa una quindicina di centimetri<br>
sopra il suo ad un metro di distanza.<br>
<br>
“9.65…” rispose l’Umana, senza alcun bisogno di guardare il padd che stringeva<br>
in mano “siamo riusciti a stabilizzare il flusso di Plasma alla Gondola di<br>
Dritta riuscendo a recuperare un buon .15…ma…” esitò un momento, incerta se<br>
riferire o meno il proprio pensiero al superiore.<br>
<br>
“Non abbiamo tutto il giorno!” la richiamò bruscamente alla realtà Rekon,<br>
spostandosi verso la grande consolle di controllo dei sistemi ingegneristici<br>
posta poco distante ed invitandola implicitamente a seguirlo “se ha qualcosa da<br>
dire la dica, ma le anticipo che sono troppo vecchio per accettare di uscire<br>
con una collegiale come lei, quindi può anche risparmiarsi la scenetta da<br>
oloromanzo rosa!”<br>
<br>
Scossa – ma anche divertita – dalle parole di Rekon, la donna trovò infine il<br>
coraggio di riferire la propria idea, ritenendo però opportuno precisare<br>
innanzitutto “Non seguo quella roba, signore…stavo solo pensando che, se<br>
disinserissimo alcune delle funzioni di sicurezza del computer e<br>
reinstradassimo l’energia delle stive alla propulsione, forse potremmo ottenere<br>
un ulteriore aumento della velocità…”<br>
<br>
“Bruceremmo metà dei condotti EPS delle stive…” le fece notare l’ingegnere,<br>
senza distogliere lo sguardo da alcune righe di programma che stava nel<br>
frattempo digitando su di un terminale LCARS.<br>
<br>
“Lo so, signore…ma abbiamo diversi apparati di stasi portatili…” assentì la<br>
donna che, a parte la presenza di alcune merci deperibili stoccate nella Stiva<br>
di Carico 5 e un po’ di lavoro Etra per le squadre di manutenzione, non vedeva<br>
particolari problemi nel suo piano “dovrebbero essere sufficienti a mettere in<br>
sicurezza per diversi giorni i farmaci non replicabili che trasportiamo…il<br>
resto del materiale si conserverà anche in una stiva senza energia…”<br>
<br>
Fu a quel punto, però, che Rekon la sorprese, mostrandole ciò che stava<br>
scrivendo e dicendole, con tono tranquillo “In un’altra occasione le avrei dato<br>
perfettamente ragione, Maria, ma stavolta credo avremo bisogno dei<br>
teletrasporti merce in perfetto stato di efficienza…quindi se vuole provare il<br>
suo piano dovrà prima usare un po’ di quel suo grazioso cervello da primate<br>
senza coda per trovare un modo di deviare il feedback energetico verso qualche<br>
sistema davvero inutile…tipo le docce soniche…”<br>
<br>
E quindi si allontanò brontolando sulla barbarie delle razze che non sapevano<br>
apprezzare un buon bagno di fango e lasciando un esterrefatto ingegnere a<br>
fissare quello che aveva tutta l’aria di essere un complesso programma per<br>
computer, volto ad interfacciare i sensori interni col teletrasporto per<br>
effettuare agganci e trasferimenti nello spazio esterno di qualsiasi massa<br>
metallica composta di leghe Borg e di tutte le associate componenti organiche.<br>
<br>
<br>
U.S.S. Marconi – Plancia - 28 giugno 2394 – ore 12.03<br>
<br>
“Saremo a portata visiva tra due minuti…” annunciò Wyandot, troppo teso<br>
persino per ricordarsi della propria timidezza.<br>
<br>
Tutta la Plancia era illuminata dalla luce lampeggiante dell'Allarme Rosso<br>
anche se - già dopo i primi 10 minuti - era stato dato dal Capitano Shran<br>
l'ordine di disattivare il segnalatore sonoro per non infastidire le attività<br>
di bordo.<br>
<br>
Attualmente l'Andoriano sedeva sulla propria poltrona centrale, in posizione<br>
apparentemente rilassata ma con le antenne puntate verso lo schermo visore,<br>
quasi a rappresentare visivamente l'istinto dell'ufficiale a lanciarsi verso la<br>
sfida che li attendeva. Sulla poltrona del Primo Ufficiale - lasciata<br>
attualmente vacante dalla partenza di Sivaak insieme al Capitano Talia - sedeva<br>
invece immobile Odo, che appariva quasi una statua abbozzata con i suoi<br>
lineamenti lisci e appena vagamente umanoidi. L'ex Conestabile di Deep Space 9<br>
aveva parlato molto poco durante il tragitto e solo per risponderr a domande<br>
specificamente rivoltegli, come se tutti gli anni trascorsi nel Grande Legame<br>
dei Cambianti lo avessero reso restio - o forse solo insicuro - nel rapportarsi<br>
con i Solidi.<br>
<br>
All'annuncio del Timoniere, i muscoli di braccia e gambe di Shran agirono<br>
quasi in automatico, proiettando in piedi l'Andoriano come se vi fosse stata<br>
una molla sotto la sua poltrona "Sensori a piena potenza, voglio un'analisi<br>
della zona!" ordinò, prima ancora di aver coperto la breve distanza che lo<br>
separava dalla postazione del timone, cui si affiancò immediatamente.<br>
<br>
"Analisi in corso..." rispose il Comandante Berthier, che stava in realtà<br>
sondando la zona già da alcuni minuti con l'ausilio di tutti i banchi sensori<br>
di prua "Non rilevo tracce di astronavi attive e la traccia di Transcurvatura<br>
pare essersi ormai dispersa...ad ogni modo rilevo masse metalliche e residui<br>
energetici..."<br>
<br>
Fu in quell'istante che si intromise Dal, che stava esaminando le medesime<br>
letture attraverso l'ausilio dei sensori tattici, riferendo "Rivelo masse<br>
distinte di dimensione variabile, ma ad occhio direi che nell'area sono<br>
presenti i resti di sei caccia d'assalto del Dominio, più un frammento di circa<br>
10.000 metri cubi di massa, composto in leghe tipiche degli scafi Borg..."<br>
<br>
"Forse una delle navi del Dominio, rimasta in inferiorità numerica, ha tentato<br>
di speronare il vascello Borg..." propose il Comandante Keane, dalla consolle<br>
OPS, mentre anche lei - come quasi tutti - alternava sguardi alle letture dei<br>
sensori a occhiate allo schermo visore principale, che al momento continuava a<br>
mostrare l'immagine di stelle aliene distorte dal campo di curvatura della<br>
nave.<br>
<br>
"Segni di vita?" domandò allora Shran, facendo al contempo un cenno di assenso<br>
alle parole della Mezza-Klingon, come a dire che ne condivideva il contenuto.<br>
<br>
"Irregolari, ma potrebbero esserci dei sopravvissuti in uno dei relitti..."<br>
rispose l'Ufficiale Scientifico Betazoide, mentre il Timoniere annunciava<br>
l'arrivo alle coordinate richieste ed il conseguente passaggio a velocità<br>
impulso “sto rilevando vitali da questo relitto, probabilmente un Vorta ed un<br>
numero non precisato di Jem’Hadar…”<br>
<br>
Sullo schermo visore comparve, accanto ad un pezzo di scafo dall’aspetto<br>
parzialmente sferico, un caccia del Dominio pesantemente danneggiato, con tutta<br>
la parte posteriore ed una delle due gondole rimosse. Alla vista, Shran si<br>
affrettò ad ordinare “Predisporre le stive di carico 5 e 6 con campi di forza<br>
di livello 10…nella cinque trasferite i resti della nave Borg e nella 6 i<br>
sopravvissuti. Comandante Berthier, verifichi se è possibile individuare<br>
contenitori di Bianco e, se ve ne sono, trasferisca anch’essi alla Stiva 6.<br>
Dal, squadre di sicurezza all’esterno di entrambe le stive…”<br>
<br>
Quindi, voltandosi verso Odo “Conestabile, se vuole seguirmi alla stiva di<br>
carico 6, credo dovremo intervenire per evitare problemi.” Quindi, sfiorandosi<br>
il comunicatore “Dottor Kuwano, porti una squadra medica alla Stiva di Carico<br>
6, ma non entrate finché non vi avrò raggiunti…Keane, a lei il comando…”<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
U.S.S. Marconi – corridoio antistante la stiva di carico 6 - cinque minuti<br>
dopo<br>
<br>
"Gardiamarina Kelthos, rapporto!" ordinò Dal, quando ancora si trovava a sei<br>
metri dall'ingresso della stiva di carico, le cui porte sigillate stavano<br>
impedendo l'accesso ad una squadra di sei membri della Sicurezza pesantemente<br>
armati e ad un contingente medico composto dal Dottor Kuwano e due paramedici.<br>
<br>
“Abbiamo un Vorta ferito ed una quindicina di Jem’Hadar nella stiva, signore…”<br>
rispose il giovane ufficiale Trill, che imbracciava un fucile Phaser Tipo III e<br>
sembrava decisamente sollevato nel cedere il comando al suo superiore Mezzo-<br>
Cardassiano “non sono in grado di darle né il numero esatto né il loro stato di<br>
salute perché è stato effettuato un teletrasporto di massa e, a parte due<br>
feriti in maniera piuttosto grave, gli altri si sono resi invisibili appena<br>
completata la materializzazione. Comunque abbiamo utilizzato le subroutines di<br>
sicurezza per rimuovere ogni tipo di arma ad energia ed arma bianca rilevata…”<br>
<br>
“E non hanno fatto nulla dal momento della materializzazione?” domandò<br>
incuriosito Shran, che tallonava di pochi passi indietro il proprio Capo della<br>
Sicurezza “Mi sarei aspettato un tentativo di fuga, quantomeno…”<br>
<br>
“Hanno tentato tre volte di disabilitare il campo di forza e due di penetrare<br>
il computer ed i sistemi secondari della stiva, signore…” rispose il<br>
Guardiamarina, mettendosi sugli attenti all’arrivo del nuovo Capitano dell’<br>
unità, che ancora non aveva avuto modo di incontrare ma del quale aveva<br>
ovviamente già sentito parlare “ma il Comandante Rekon aveva già tagliato fuori<br>
ogni sistema a parte il supporto vitale, quindi per ora non hanno avuto<br>
successo…”<br>
<br>
“Molto bene, vediamo di chiarire questa situazione…” cominciò a dire l’<br>
Andoriano, ma venne interrotto da Odo, giunto subito dopo di lui, che pareva<br>
avere una sua idea sul da farsi.<br>
<br>
“Se mi permette, Capitano…” iniziò il Cambiante, con il tono paziente che<br>
aveva sviluppato in decenni di vita trascorsa con i Solidi prima su Bajor e poi<br>
su Terok Nor/Deep Space Nine “forse se entrassi io per primo potrei evitare<br>
eventuali…resistenze…”<br>
<br>
Shran fu sul punto di obiettare, ma si trattenne, valutando invece la<br>
richiesta pervenuta alla luce di quanto effettivamente sapeva sulle dinamiche<br>
intercorrenti tra le tre principali razze del Dominio. La gente di Odo era<br>
considerata da Vorta e Jem’Hadar alla stregua di divinità e i presenti nella<br>
stiva non avrebbero mai fatto un atto volontario per contrastare un loro ordine<br>
diretto. Far entrare Odo per primo avrebbe certamente chiarito che si trovavano<br>
sì su una nave Federale, ma che la presenza della Marconi nello spazio del<br>
Dominio era emanazione della diretta volontà dei Fondatori.<br>
Convinto di tale ragionamento, il Capitano Shran affermò “Molto bene,<br>
Conestabile…lascerò che sia lei a parlare con loro per primo…” poi,<br>
riflettendo, ebbe un’altra idea “anzi, forse so come aumentare ancora di più la<br>
sua presa su di loro…”<br>
<br>
Ignorando l’occhiata perplessa e leggermente insofferente di Odo – che<br>
evidentemente non riteneva di aver bisogno di ulteriori aiuti – Shran si sfiorò<br>
il comunicatore e chiamò la Plancia “Shran a Keane. Siamo riusciti a recuperare<br>
del Bianco dai relitti?”<br>
<br>
“Sette casse, signore…” rispose prontamente la donna, che probabilmente in<br>
quel momento sedeva sulla sua poltrona “ne avevamo recuperata anche una ottava,<br>
ma il suo contenuto è irrecuperabile…”<br>
<br>
“Sette sono più che sufficienti, non si preoccupi…” rispose l’Andoriano con un<br>
ghigno, prima di ordinare “ne trasferisca una qui alle mie coordinate. Shran<br>
chiudo.”<br>
<br>
Quindi, voltandosi verso Odo, nel momento esatto in cui una cassa di Bianco<br>
veniva materializzata proprio tra i due, aggiunse “Allora, Conestabile…è pronto<br>
a fare Babbo Natale?”<br>
<br>
<br>
U.S.S. Marconi – Sala Riunioni principale - 30 giugno 2394 – ore 08.05<br>
<br>
“Diario del Capitano, Data Stellare 71494.07. Per quanto i Jem’Hadar ed il<br>
Vorta di nome Maijung abbiano accettato di buon grado la spiegazione di Odo<br>
circa la loro presenza ed abbiano promesso di collaborare in tutto e per tutto<br>
con l’equipaggio della Marconi, la situazione non è semplice. Il Vorta era<br>
seriamente ferito ed il Dottor Kuwano ha dovuto trasportarlo in Infermeria per<br>
operarlo, mentre i Jem’Hadar sono stati trattenuti nella stiva di carico 6,<br>
attrezzata a caserma di emergenza. Su suggerimento del Conestabile Odo ho<br>
autorizzato il Primo Ma’Kar a continuare l’addestramento della sua squadra sul<br>
Ponte Ologrammi 1, più che altro per…tenerli buoni, direi. Inutile dire che ciò<br>
ha scatenato qualche reazione non entusiasta dell’equipaggio, specie del<br>
Comandante Rekon quando è stato costretto a sostituire un’intera porzione della<br>
griglia olografica danneggiata durante l’allenamento. Se la situazione non<br>
fosse così grave sarebbe stato quasi divertente vederlo mentre minacciava il<br>
Primo dei Jem’Hadar – alto circa cinquanta centimetri più di lui – di<br>
scaraventarlo insieme a tutti i suoi nello spazio. Ad ogni modo stiamo<br>
procedendo verso il Settore Epsilon Mairon a Curvatura 9, per indagare sull’<br>
attività Borg nel settore. Spero che il Vorta, ora che si è ripreso, possa<br>
darci qualche notizia aggiornata.”<br>
<br>
Il Campanello suonò e, ricevuto l’invito ad entrare, sulla porta si<br>
stagliarono le figure di Odo, Dal, Maijung, e Ma’Kar. Quest’ultimo sembrava<br>
essere particolarmente insofferente alla presenza di Dal, ma bastò un’occhiata<br>
del Vorta, che in quel momento era impegnato in un’attenta opera di adorazione<br>
del Conestabile Odo, a rimetterlo al suo posto.<br>
<br>
“Signori, benvenuti…” disse il Capitano, indicando loro il tavolo da riunioni<br>
presente, invitandoli implicitamente a sedersi. Avrebbe voluto invitare anche<br>
gli altri Ufficiali Superiori, ma in quel momento – con la nave in pieno spazio<br>
del Dominio e a caccia di Borg – gli sembrava un azzardo già solo distogliere<br>
il Capo della Sicurezza dall’incarico “se volete accomodarvi, credo abbiamo<br>
molto di cui parlare…”<br>
<br>
“Naturalmente, Capitano…” rispose il Vorta, sorridendo in quel modo mellifluo<br>
tipico della sua razza e sgradito a buona parte della specie dei quadranti Alfa<br>
e Gamma “mi permetta innanzitutto di ringraziare lei e la Federazione per il<br>
vostro tempestivo…salvataggio. Purtroppo il convoglio di cui faceva parte la<br>
mia nave ha riscontrato delle…difficoltà non previste nell’attività ordinaria<br>
di pattugliamento del nostro Settore di competenza.”<br>
<br>
*Ed ecco in opera la nobile arte di minimizzare gli aspetti negativi della<br>
realtà…* si trovò a pensare l’Andoriano, mentre il suo volto manteneva un<br>
aspetto assolutamente impassibile da giocatore di Poker. Evidentemente il Vorta<br>
desiderava minimizzare l’accaduto per non apparire in cattiva luce con quello<br>
che considerava il suo dio (e che – in quel momento – sembrava a stento<br>
trattenersi dallo sbuffare ed alzare gli occhi al cielo), ma questo<br>
atteggiamento non avrebbe per nulla facilitato la sua missione.<br>
<br>
Fortunatamente fu Dal a evidenziare la realtà delle cose, affermando “Direi<br>
più che altro che il vostro convoglio è stato fatto a pezzi da un ricognitore<br>
Borg classe Sfera, a giudicare dall’analisi dei resti che abbiamo recuperato…”<br>
<br>
Il Jem’Hadar si mosse a disagio sulla sedia, ma una nuova occhiata del Vorta<br>
lo tacitò nuovamente. Dal quasi lo compativa, visto che l’intera esistenza dell’<br>
essere era incentrata sulla vittoria militare per conto del Dominio,<br>
rappresentato in quel momento dal Cambiante accanto a lui.<br>
<br>
“Può darsi che abbiamo sottovalutato la capacità bellica del nemico in questo<br>
specifico frangente…” ammise Maijung, a malincuore, lanciando un’occhiataccia<br>
al tattico, che rispose con un sorriso divertito e per nulla preoccupato dal<br>
risentimento del Vorta “ma, in tutta sincerità, ritengo eccessiva la<br>
preoccupazione del Fondatore rispetto alle sorti del Sistema Epsilon Marion…il<br>
Dominio ha reagito prontamente e con fermezza all’invasione perpetrata e le<br>
assicuro che non saranno una decina di navi nemiche ad impedirci di ristabilire<br>
la supremazia nel nostro spazio, anche senza l’aiuto della Federazione.”<br>
<br>
“La Federazione si trova qui come osservatrice…” rispose immediatamente Shran,<br>
facendo ricorso a tutta la propria diplomazia per mantenere un tono civile e<br>
cercando di nascondere il fremito delle mani che lo aveva colto sentendo<br>
parlare di “una decina” di navi Borg. “Abbiamo già affrontato il nemico che vi<br>
trovate di fronte ed è un nemico estremamente pericoloso, in grado di<br>
diffondersi come un virus e moltiplicare le proprie forze molto rapidamente. La<br>
nostra intenzione è solo quella di fornirvi le conoscenze che abbiamo raccolto<br>
sui Borg, al fine di limitare al massimo le vostre perdite in questa<br>
battaglia.”<br>
<br>
“Respingere i Borg nel loro spazio è interesse comune di tutti gli abitanti<br>
del Quadrante Gamma, compresa la Federazione.” Affermò semplicemente Odo,<br>
sancendo la fine di quel battibecco e rammentando implicitamente a Maijung che<br>
il trattato di pace siglato dal Dominio esisteva ed era ancora valido “Perché<br>
invece non ci riferisci cosa è accaduto esattamente e quali misure sono state<br>
prese? Le voci che mi sono giunte erano frammentarie, ma sono certo che tu<br>
abbia la competenza per fornirmi un quadro esaustivo.”<br>
<br>
*Bastone e carota in un colpo solo…* pensò divertito il Capitano della<br>
Marconi, poggiandosi comodamente allo schienale della propria poltrona e<br>
osservando il Vorta divenire prima rosso di imbarazzo e poi profondersi in un<br>
inchino verso Odo, certamente inorgoglito dal complimento (e, in tutta<br>
probabilità, geneticamente incapace di comprendere l’ironia dello stesso).<br>
<br>
“Le prime tracce di incursioni Borg nel Settore sono state rilevate circa<br>
undici mesi fa, Fondatore…” rispose rialzandosi e parlando unicamente ad Odo,<br>
che di certo riteneva l’unico essere degno di attenzione nella stanza<br>
“inizialmente si trattava di avvistamenti a lungo raggio e di aggressioni a<br>
colonie remote. Fu inviata una squadra d’attacco che intercettò e distrusse<br>
senza particolare difficoltà un piccolo vascello di forma vagamente<br>
cilindrica.”<br>
<br>
“Un ricognitore Classe Sonda…” commentò Dal, non venendo però minimamente<br>
calcolato da Maijung, che si limitò a continuare come se non vi fosse stata<br>
alcuna interruzione “per sicurezza lasciammo la forza d’attacco stanziata nel<br>
settore per alcuni mesi, durante i quali non accadde nulla. Due mesi fa, però,<br>
abbiamo perso i contatti con essa e con il pianeta Magistra 7. Abbiamo inviato<br>
una nuova forza d’attacco, composta da 50 caccia, che hanno rivelato presenze<br>
aliene nel settore. I caccia hanno affrontato e distrutto il nemico, anche se<br>
hanno subito gravi perdite. Poiché il pianeta risultava completamente<br>
colonizzato dal nemico, la forza d’attacco ha tentato di distruggerlo ma è<br>
stata respinta dalle difese planetarie ed è stata costretta alla ritirata.<br>
Successivamente abbiamo rilevato l’arrivo di altre dieci navi nemiche e perso i<br>
contatti con altri tre pianeti, tutti nei pressi della Nebulosa di Marg. Il<br>
Comando di difesa ha pertanto movimentato un’intera ala della 16° Flotta…” qui<br>
fece una pausa, voltandosi verso Shran e Dal, prima di continuare chiarendo<br>
“composta da 500 navi tra incrociatori e caccia…a quest’ora l’Ala d’assalto 1<br>
avrà annientato ogni traccia di resistenza nemica nel settore.”<br>
<br>
Dal e Shran si scambiarono uno sguardo d’intesa quando sentirono parlare di<br>
una Nebulosa…già due volte, infatti, la Federazione aveva scoperto il tentativo<br>
di creare all’interno di nebulose dei Fulcri di Transcurvatura e – se l’Intento<br>
dei Borg era quello – poteva solo significare che l’intento i quegli esseri era<br>
di creare una testa di ponte per l’assimilazione dell’intero spazio del<br>
Dominio.<br>
<br>
Alla luce di tale riflessione, l’Andoriano domandò “Avete ricevuto notizie<br>
della vostra Ala d’assalto?”<br>
<br>
“Ancora no…” ammise Maijung, per nulla turbato dalla cosa “ma riteniamo<br>
dipenda dall’intensa ionizzazione delle zone limitrofe della nebulosa, che<br>
ostacolano le comunicazioni a lungo raggio. Per risolvere tale inconveniente<br>
avevamo predisposto una rete di ripetitori subspaziali, ma – probabilmente – le<br>
forze invasori li hanno sabotati.”<br>
<br>
Per nulla rassicurato da quelle parole, Shran scambiò un’occhiata densa di<br>
significato con Odo, prima di chiamare la Plancia ordinando “Shran a<br>
Plancia…modificare la rotta per dirigere verso la Nebulosa di Marg…massima<br>
Curvatura sostenibile e scansioni con tutti i gruppi sensori appena a<br>
portata!”<br>
<br>
<br>
U.S.S. Marconi – Plancia - 4 Luglio 2394 – ore 21.35<br>
<br>
“Diario del Capitano, supplemento. I sensori a lungo raggio stanno<br>
scandagliando da ore la Nebulosa di Marg alla ricerca di una qualsiasi traccia<br>
di attività spaziale, ma ancora non siamo riusciti a rilevare alcuna nave.<br>
Nonostante le rimostranze del mio Capo Ingegnere ho ordinato di accelerare<br>
ulteriormente, facendo ricorso alla propulsione di emergenza. Dovremmo essere a<br>
portata di scansione a corto raggio entro dodici minuti, salvo complicazioni.”<br>
<br>
L’aria in Plancia era molto tesa e la presenza di Maijung e del Primo Ma’Kar<br>
(quest’ultimo guardato a vista da due guardie della sicurezza di piantone<br>
accanto alle porte del turboascensore e con i fucili phaser imbracciati, benché<br>
puntati verso terra) non faceva molto per ridurre lo stato di ansia generale.<br>
<br>
Fu in quel momento di tensione, proprio mentre Shran faceva il possibile per<br>
ignorare il chiacchiericcio di Maijung che stava rassicurando Odo sul fatto che<br>
al loro arrivo avrebbe potuto constatare coi suoi occhi la completa disfatta<br>
del nemico, che Rekon sbucò in Plancia come una furia, scostando di peso una<br>
delle due guardie di sicurezza e dando uno spintone a Ma’Kar – che ringhiò<br>
minacciosamente – per poi portarsi davanti al suo Capitano.<br>
<br>
“Capitano, glielo ho già detto tre volte, ma adesso deve darmi retta. Questi<br>
accidenti di motori non sono progettati per sforzi così prolungati e – adesso<br>
che siamo così vicini allo spazio Borg – lei DEVE ordinare di rallentare, così<br>
da permetterci di ristabilire il normale funzionamento del sistema curvatura<br>
prima di trovarci circondati da Cubi e senza propulsione!” ringhiò il tutto<br>
praticamente senza riprendere fiato, anche se trovò comunque il tempo di<br>
lanciare al Primo Jem’Hadar un’occhiataccia veramente cattiva che, pur senza<br>
dire una parola, trasmetteva un chiaro concetto riassumibile in “noi due<br>
abbiamo ancora in sospeso quella faccenda della griglia di oloproiettori e –<br>
quando avrò tempo – per questo ti ritroverai con un’iperchiave infilata dove<br>
non vorresti mai che fosse!”<br>
<br>
Maijung rimase preso in contropiede dall’irruenza del Tellarita, ma colse<br>
comunque le sue parole, che sottolineavano la convinzione del federale che la<br>
Flotta del Dominio inviata in quel settore fosse stata annientata.<br>
Probabilmente non molto contento di esse, ci tenne a precisare “Se davvero<br>
doveste avere dei problemi alla propulsione, sono certo che una delle nostre<br>
navi di stanza nel NOSTRO spazio sarà ben lieta di trainarvi fino a Deep Space<br>
16 Gamma…”<br>
<br>
Rekon fece un vago gesto di stizza a quelle parole, come se una zanzara avesse<br>
cominciato a gironzolargli intorno, ma non distolse lo sguardo dagli occhi di<br>
Shran finché quest’ultimo non fu costretto a capitolare, affermando “Molto<br>
bene…signor Wyandot, rallenti a Curvatura 5…”<br>
<br>
La Marconi rallentò senza scossoni e, quando ebbe raggiunto quella decisamente<br>
più ragionevole velocità, tutti ebbero modo di percepire la mancanza di<br>
vibrazioni lungo lo scafo, alla quale si erano probabilmente assuefatti in<br>
maniera graduale nei giorni appena trascorsi.<br>
<br>
“Era ora…” borbottò l’Ingegnere Capo, portandosi alla grande Consolle<br>
Ingegneristica e coordinandosi con i suoi per avviare la ricristallizzazione<br>
della matrice di Dilitio e raffreddare al contempo tutti i sistemi critici.<br>
<br>
“Il suo Capo Ingegnere è una persona dai modi decisamente…diretti…” commentò<br>
Odo, che aveva assistito allo scambio di battute tra i due federali (ovvero al<br>
monologo del Tellarita) senza dire una parola, ma che sembrava piuttosto<br>
divertito dal tutto.<br>
<br>
“Non me lo dica…” commentò Shran, alzando occhi ed antenne al cielo, forse a<br>
cercare una pazienza che sapeva essere in rapido esaurimento.<br>
<br>
Trascorse così un’altra ora, prima che la consolle scientifica iniziasse ad<br>
accendersi come un albero di Natale, emettendo alcuni “bip” che, nel silenzio<br>
teso della Plancia, attirarono immediatamente l’attenzione di tutti.<br>
<br>
“Che succede?” domandò subito Shran che, in poche – rapide – falcate, si era<br>
spostato dalla consolle ingegneristica a quella scientifica, con l’attenzione<br>
di un predatore in caccia.<br>
<br>
L’Ufficiale Scientifico, forse a causa delle proprie capacità empatiche, ebbe<br>
un piccolo sussulto nel percepire l’avvicinamento del superiore ma, con<br>
professionalità, si concentrò subito sulle letture dei sensori riferendo “Ho<br>
delle letture dei sensori di massa dalle propaggini esterne della<br>
nebulosa…rilevo un grande campo di detriti, ma le scansioni attive sono<br>
deflesse da un campo di polarizzazione che copre l’intera zona…dovremo scendere<br>
ad impulso nelle immediate vicinanze per avere dati più precisi…”<br>
<br>
“Non credo ci sia molto da dire…” affermò sicuro il Vorta, rivolgendosi tanto<br>
ad Odo quanto ai federali “quello deve essere il luogo dove le forze ostili<br>
sono state schiacciate. Quelli che rilevate non possono che essere i relitti<br>
dei loro vascelli.”<br>
<br>
Shran, che aveva invece un brutto presentimento, fu più cauto nell’affermare<br>
“Molto bene. Tenente Wyandot, ci porti ad impulso in quella zona, ma prepari<br>
manovre di disingaggio ed una rotta di allontanamento a massima curvatura.<br>
Signor Dal, appena saremo fuori voglio gli scudi al massimo e le armi in stand-<br>
by, e mi faccia una scansione alla ricerca di vascelli Borg o del Dominio…”<br>
<br>
Pochi minuti dopo, la Marconi usciva dalla curvatura proprio nei lembi esterni<br>
della Nebulosa di Marg, e subito il suo Timoniere dovette impostare una manovra<br>
di evasione che mise a dura prova gli smorzatori inerziali della grande nave<br>
stellare per evitare la collisione col relitto di un caccia d’assalto che,<br>
sventrato da quelle che sembravano esplosioni di siluri, roteava ormai nel<br>
vuoto senza più tracce di energia, lo scafo annerito dal fuoco del plasma ormai<br>
estinto.<br>
<br>
Sullo schermo visore comparvero così le immagini di centinaia di relitti non<br>
dissimili a quello appena evitato dalla nave di Classe Ambassador, tutti<br>
disseminati in una regione di spazio dove sembrava essersi scatenata l’<br>
apocalisse.<br>
<br>
Al centro del campo di relitti vi erano tre enormi Cubi Borg. Uno sembrava<br>
ancora efficiente, nonostante diverse facce presentassero i segni di danni da<br>
bombardamento, mentre gli altri due erano seriamente danneggiati, con intere<br>
facciate scavate da crateri troppo grandi per essere stati causati da armi da<br>
fuoco convenzionali ed intere sezioni mancanti.<br>
<br>
Attorno a questi vascelli, apparentemente impegnati in attività di riparazione<br>
e recupero componenti dai relitti, erano impegnati alcune centinaia di vascelli<br>
di supporto di piccole dimensioni.<br>
<br>
“Direi che abbiamo trovato la vostra flotta…” commentò con un tono cupo Rekon,<br>
osservando lo sfacelo davanti ai suoi occhi. Il Tellarita non aveva nessuna<br>
simpatia per il Dominio – e lo aveva dimostrato ampiamente nei giorni passati –<br>
ma quello che stava venendo trasmesso sullo schermo era decisamente oltre ogni<br>
possibile livello di antipatia personale. Quando poi uno di quei “piccoli”<br>
mezzi di supporto intenti nell’analisi dei relitti – in realtà una nave classe<br>
Sonda di più di 300 metri di lunghezza – li scansionò con un raggio sensore di<br>
colore verde brillante, l’ingegnere concluse la propria frase rivolgendosi a<br>
Wyandot con un “ragazzo…credo proprio che sia giunto il momento di usare quella<br>
rotta di fuga che il Capitano ti aveva chiesto di predisporre…”<br>
<br>
Proprio in quel momento, senza che nessuno avesse aperto le frequenze di<br>
chiamata, gli altoparlanti della Plancia trasmisero una comunicazione<br>
subspaziale solo audio, una comunicazione recitata da migliaia di atone voci<br>
che – in contemporanea – dissero “Noi siamo i Borg, abbiamo analizzato la<br>
vostra tecnologia e sappiamo che non potete opporvi a noi. Abbassate i vostri<br>
scudi e preparativi ad essere assimilati. Addizioneremo le vostre peculiarità<br>
biologiche e tecnologiche alle nostre, la vostra cultura si adatterà a servire<br>
noi... la resistenza è inutile."<br>
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Stml20 mailing list<br>
Stml20@gioco.net<br>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml20" target="_blank">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml20</a></div>
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<div class="signature"><br>
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Lt.JG Charles "Chuck" Wyandot<br>
Timoniere<br>
USS Marconi NCC-29303<br>
Skype Combadge: Silente69<br>
Private comunicator: francocarretti@mail.com<br>
[CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=208<br>
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"Vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta.<br>
Non mi importa di nient'altro...<br>
per quei dieci secondi io... sono libero" (The Fast and the Furious)</div></div>
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</blockquote><br>