<div dir="ltr"><div><div>Ciao a tutti, ecco qui il mio brano ... più corto di come lo volevo ma più lungo di come avevo inizialmente immaginato ...<br></div>Benchè il brano non mi piaccia eccessivamente, ho concluso la missione, lasciando parecchi "sbocchi" per un eventuale seconda parte ...spero vi piaccia.<br><br></div><div>PS: In un brano precedente si diceva che la forza Borg era stata castrata per benino ... io ho pensato però che questo numero fosse ancora "relativamente" alto, quindi comunque ci sono ancora un paio di sfere e simili ...<br><br>---------------------------------<br><br>
<p class="">U.S.S. Marconi - Plancia - 06 luglio 2394 – Pochi attimi dopo</p>
<p class="">Il Capitano Shran ponderò la decisione per una frazione di
secondo.</p>
<p class="">Sicuramente l'idea di spazzare definitivmente via la Borg e i
suoi colleghi con un paio di siluri ben piazzati lo allettava parecchio, ma
qualcosa, un presentimento che dalle viscere gli risaliva fino alle antenne gli
diceva che il ruolo della Borg non era ancora terminato. Senza contare che
infierire su<span style> </span>un nemico così malmesso non
faceva parte del suo stile e una piccola parte di lui agognava di vedere il
volto inespressivo della donna deturpato dalla sconfitta.</p>
<p class="">“Mettiamogli i bastoni fra le ruote, ma per il momento
limitiamoci a quello … - affermò alfine, con espressione soddisfatta. - …
teniamo comunque i siluri in caldo e facciamo in modo che anche loro ne siano
al corrente. Non vorrei che si facessero strane idee ...”</p>
<p class="">Un paio di Ufficiali di Plancia si scambiarono una breve
occhiata. Probabilmente, dopo quello che era successo, si aspettavano una
decisione diversa, ma nessuno proferì parola. Dal iniziò prontamente a far
danzare le abili mani sulla propria consolle.</p><p class=""><br></p>
<p class="">Flashback - Ammiraglia del Dominio - 06 luglio 2394 - ore
08.19</p>
<p class="">La plancia fu invasa da una serie di scintille dopo essere
stata centrata direttamente da uno dei phasers della sfera.</p>
<p class="">Con un'agile gesto, Odo evitò l'esplosione di un condotto di
raffreddamento, mentre il Vorta che lo accompagnava si gettava a mo' di scudo
direttamente sul condotto danneggiato. Senza dubbio una maldestra manovra volta
ad impressionare il mutaforma.</p>
<p class="">“Dannazione! - imprecò il Vorta, tenendosi il braccio
lievemente ferito mentre si rialzava da terra. - Gli ordigni Federali dovevano
essere già esplosi, qualcosa è …”</p>
<p class="">Quasi come a volerlo sbeffeggiare, la plancia venne invasa da
una una potente luce proprio in quel momento. Odo non perse nemmeno un secondo.</p>
<p class="">“Che le navi più vicine si occupino di fare piazza pulita di
ciò che è rimasto dell'Unimatrice … - ordinò prima di sapere qual'era stato
l'esito dell'esplosione - … il resto si concentri sulle navi sfuggite all'esplosione.”</p>
<p class="">Un'altro colpo proveniente dalla sfera Borg scosse nuovamente
la plancia della nave ammiraglia, prima che un paio di altre navi accorressero
al supporto, facendo esplodere la sfera in uno spettacolare attacco coordinato.
</p>
<p class="">“A quanto sembra il sovraccarico della rete ha provocato un
inaspettato effetto collaterale … - intervenne il Vorta - … la capacità di
adattamento Borg è molto meno efficiente della norma, ma non durerà ancora per
molto!”</p><p class=""><br></p>
<p class="">U.S.S. Marconi - Infermeria - 06 luglio 2394 – Ore 08:22</p>
<p class="">Charles girò lievemente la testa di lato con un mugugno. Un
suono ovattato giunse alle sue orecchie. Parole. Frammenti di conversazione
proferiti da una voce relativamente familiare.</p>
<p class="">“... segni vitali apparentemente stabili ...”</p>
<p class="">Socchiuse gli occhi, riportando la testa alla posizione
iniziale, ma fu solamente quando la luce gli ferì gli occhi che parecchi
ricordi iniziarono a tornare a galla.</p>
<p class="">La Nave di Fuoco, i Borg, l'unimatrice e soprattutto un
carrello pieno zeppo di impianti pronti per essere installati sul suo corpo.</p>
<p class="">In una frazione di secondo, l'adrenalina schizzò a mille e il
cuore iniziò a battergli come se volesse fuggirgli dal petto. Spalancò gli
occhi e inspirò a pieni polmoni, quasi come se stesse emergendo da una lunghissima
apnea per poi sollevarsi di scatto, andando quasi a cozzare con la fronte del
Dottor Kuwano intento ad esaminarlo.</p>
<p class="">“Ehi! - affermò il medico balzando all'indietro, sorpreso
dalla repentina ascesa del giovane timoniere – stia attento!”</p>
<p class="">Entrando in iperventilazione, Chuck volse lo sguardo verso
Keiji e la sua giovane assistente poco lontana, riuscendo però a biascicare
solamente un paio di parole confuse.</p>
<p class="">“D-d-dottore! Co-come ...”</p>
<p class="">Il medico volse gli occhi al cielo, lasciandosi andare ad un
profondo sospiro.</p>
<p class="">“Si calmi, Signor Wyandot ... - gli ordinò in tono calmo ma
comunque spigoloso, riportando la sua attenzione sullo strumento che aveva fra
le mani. -<span style> </span>Lei e buona parte dei
colleghi in servizio sulla Nave di Fuoco siete stati recuperati dai Comandanti
Dal e Keane ...”</p>
<p class="">Chuck si diede un'occhiata intorno. Notando altri membri
della squadra assegnata alla Nave di Fuoco all'interno dell'infermeria invasa
dai feriti dei precedenti scontri. Molti erano in procinto di riprendere
conoscenza. Non potè fare a meno di notare però, alcune assenze.</p>
<p class="">“Sono arrivati giusto in tempo … - continuò Kuwano mentre
Chuck cercava ancora di individuare i colleghi con lo sguardo - … forse la sua
ansia sarebbe stata curata ...”</p>
<p class="">“Non si preoccupi … - lo rassicurò la giovane assistente con
un sorriso, intervenendo prima che il medico orientale potesse fare danni con
la sua lingua velenosa – non ci sono nanomacchine nel suo corpo ...”</p><p class=""><br></p>
<p class="">USS Marconi – Plancia - Contemporaneamente</p>
<p class="">La Marconi si produsse in una serie di maestose manovre volte
a evitare gli ammassi di detriti sospinti dall'esplosione verso lo spazio
profondo.</p>
<p class="">“Una coppia di sfere convergono verso la nostra posizione –
sentenziò il Comandante Keane dalla sua posizione, per poi proseguire
immediatamente – Sono danneggiate, ma non so quanto ...”</p>
<p class="">“Ci avviciniamo a distanza di tiro …” si intromise Dal senza
alzare lo sguardo dalla propria consolle.</p>
<p class="">“Manovre evasive.” replicò secco il capitano andoriano.</p>
<p class="">La nave evitò con una cabrata ed un rapido rollio un paio di
colpi provenienti dalla sfera alle sue spalle, subendone però altrettanti.
Forse, se ci fosse stato Chuck al timone anche quelli sarebbero andati a vuoto.</p>
<p class="">“Signore, la nave del connestabile si frappone fra noi e le
sfere!”</p>
<p class="">“Connestabile la ringrazio per l'aiuto.”</p>
<p class="">=^= Si figuri Capitano. Vedo che è lanciato in un
inseguimento … =^=</p>
<p class="">“Si. Con un po' di fortuna …”</p>
<p class="">=^= Mi occuperò io delle sfere … - il mutaforma interruppe il
capitano andoriano - … ma dobbiamo fare in fretta. La loro capacità di adattamento
tornerà agli usuali livelli a breve! =^=<span style> <br></span></p><p class=""><span style><br></span></p>
<p class="">Cubo Borg – Sezione Lambda 7 – Poco Dopo</p>
<p class="">Nel silenzio più assoluto una coppia di droni attraversò il
corridoio, senza degnare di nota un terzo Borg impegnato ad estrarre gli
impianti da un quarto drone troppo danneggiato per essere ancora operativo.
Durante l’esplosione dell’unimatrice il cubo aveva subito ingenti danni,
specialmente in quella sezione. Danni di certo non fatali ma che avevano
azzoppato la nave, impossibilitandola ad utilizzare la transcurvatura, almeno
per il momento e il vascello stava perciò tentando di allontanarsi dalla zona
dello scontro vinto a metà. Una delle collettività avversarie infatti era stata
assimilata, malgrado la cocente sconfitta subita per mano di quella strana
alleanza Dominio-Federazione quel giorno si era raggiunto un obbiettivo che la
collettività a cui apparteneva 3di14 agognava da mesi.</p>
<p class="">3di14 fece la sua comparsa sbucando da chissà dove e
dirigendosi verso un angolo illuminato dalla caratteristica luce verdastra
prodotta dalle alcove. Probabilmente, avendo assolto il proprio compito
primario, il drone utilizzato come portavoce della collettività avrebbe atteso
nuove istruzioni rigenerandosi, ma ad un certo punto bloccò il suo cammino
senza una ragione apparente, volgendo la testa di lato.</p>
<p class="">Passarono solo pochi secondi prima l’intera struttura
vibrasse, una, due volte in rapida successione.</p>
<p class="">La Borg non si mosse, fissando il corridoio vuoto davanti a
se mentre nuove informazioni le venivano comunicate attraverso la collettività.</p><p class=""><br></p>
<p class="">USS Marconi – Plancia - 06 luglio 2394 – Ore 08:25</p>
<p class="">“Bersaglio colpito. – affermò Dal senza alzare gli occhi
dalla propria consolle – Il cubo sembra essersi fermato.” </p>
<p class="">“Ottimo … - rispose Shran quasi immediatamente, alzandosi
dalla propria poltrona- … aprite un canale, ma rimanete comunque all'erta.”</p>
<p class="">Inizialmente, non vi fu risposta. Poi dopo una manciata di
secondi, una comunicazione solamente audio fu inviata dalla struttura. Shran
riconobbe la voce di 3di14. Benchè non la potesse vedere, il tono
dell’emissario gli parve decisamente seccato.</p>
<p class="">=^= Questa sconfitta è irrilevante. – Esordì con fierezza la
femmina Borg senza lasciare il tempo all’andoriano di dire alcunché - L'assimilazione
è inevitabile. La vostra è stata solo ritardata. =^=</p>
<p class="">“Non credo proprio... - replicò l'andoriano, alzando un dito,
quasi volesse redarguire il drone . - La sconfitta di pochi attimi fa ha
dimostrato … “</p>
<p class="">“Questa sconfitta è irrilevante. - ripetè invece lei come una
sorta di disco rotto, interrompendolo – la collettività ...”</p>
<p class="">“La collettività non esiste più. - stavolta fu l'andoriano a
interrompere la Borg – Voi avete assimilato una regina, ma questo vi ha
semplicemente tramutato nel bersaglio principale delle rimanenti regine. –
l’andoriano fece una breve pausa, quasi stesse deliberatamente lasciando il
tempo alla Borg di riflettere sulle sue parole, poi incalzò – Quante volte
avete provato ad assimilarci in passato, quando eravate ancora un’entità unica?
Quante volte vi abbiamo mandato a casa con la coda fra le gambe, come abbiamo
fatto poco fa …”</p>
<p class="">Shran cercò lo sguardo di ognuno degli Ufficiali di Plancia,
assegnando loro una serie di ordini silenziosi. Se il discorso dell’andoriano
non avesse avuto l’effetto sperato, la situazione sarebbe degenerata
rapidamente. Le porte del turbo-ascensore si aprirono con un sibilo, rivelando
la sagoma del giovane timoniere che, imbarazzato dall’ampio sorriso con cui
venne accolto dal Comandante Keane, sgusciò silenziosamente e rapidamente verso
la sua postazione rilevandola dal sostituto.</p>
<p class="">“La Federazione è e sarà sempre in grado di tenervi testa … -
riprese l’andoriano, avvicinandosi a Wyandot e poggiandogli una mano sulla
spalla in una specie di rassicurante saluto. - … saremo sempre in grado di
tirare fuori il proverbiale coniglio dal cappello, quando serve …”</p>
<p class="">=^= Sta bluffando. – lo interruppe la Borg – L’exploit di
poco fa è stato frutto del caso e non avete altri assi nella manica. =^=</p>
<p class="">“Signore …” <span style> </span>intervenne
Dal, facendo apparire sullo schermo l’immagine della nave di Odo intenta a
distruggere una delle sfere, lasciandosi però sfuggire l’altra. L’andoriano lo
zittì rapidamente con la mano, esaminando la sfera che si avvicinava velocmente</p>
<p class="">“Potrebbe essere. – replicò Shran rivolgendosi alla Borg – Ma
anche no. Siete sicuri di voler rishciare?”</p>
<p class="">L’andoriano fece rapidamente cenno di chiudere la
comunicazione.</p>
<p class="">“State pronti!”</p>
<p class="">La sfera superstite continuò ad avvicinarsi a velocità
impressionante, arrivando a distanza di tiro. Tutta la plancia trattenne il fiato per una manciata di secondi, aspettando sviluppi. Poi la sfera cambiò direzione, dirigendosi verso il cubo.<br></p><p class=""><br></p>
<p class="">Uss Marconi – Plancia - 07 luglio 2394 – Ore 00:25</p>
<p class="">“Mi hanno appena comunicato che i Borg hanno cessato gli
attacchi ai nostri mondi periferici …” affermò Odo facendo il suo ingresso in
plancia, seguito dal suo entourage.</p>
<p class="">“Per il momento … - aggiunse Shran - … non si faccia
illusioni Odo, appena si sentiranno abbastanza sicuri ci riproveranno …”</p>
<p class="">“Ne sono ben conscio … - il mutaforma abbozzò ad un sorriso
amaro - … ma questa … tregua di cristallo … forse ci darà il tempo necessario per
preparare una contromossa <span style> </span>… ”</p>
<p class="">“Credo che la Federazione sarà felice di aiutarvi … - mentì
l’andoriano, allungando la mano verso il mutaforma. Era ben conscio dopotutto
che nessuno sarebbe stato felice di un’ulteriore collaborazione, nemmeno per
salvaguardarsi dai Borg. Ma le parole successive furono decisamente più genuine
- … è stato un piacere lavorare con lei. Spero di incontrarla nuovamente, prima
o poi …” </p>
<p class="">Il mutaforma osservò per un secondo la mano tesa
dell’andoriano, prima di stringerla producendosi in un sorriso genuino.</p>
<p class="">“Lo spero anch’io.”</p><p class="">--------------------------------------</p><p class=""><br></p><p class="">Nota: Non ero sicuro di far finire il tutto in questa maniera. Ho avuto un "flash" riguardo al "discorso" di Shran ma non sono sicuro che, andarsene così, sia un comportamento "da borg" ... anche in questa situazione ... ditemi voi se vi sembra una castroneria ...<br></p><p class=""> </p>
<p class=""> </p>
<br></div></div>