<div dir="ltr">Ho avuto da fare anche io, ma concordo con quanto detto dagl'altri, il brano è molto bello e i due kamikaze mi stanno simpatici (spero quindi che alla fine non abbiano successo nella loro missione eheheh ) ciao :D<br></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 25 maggio 2015 22:05, federico pirazzoli <span dir="ltr"><<a href="mailto:cmdrtkar@gmail.com" target="_blank">cmdrtkar@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<div><p style="margin-top:0px" dir="ltr">Eccomi, scusate il ritardo ma ho un po' di casini. Il pezzo mi é piaciuto ed i due kamikaze mi hanno fatto morire!</p>
<p dir="ltr">Pollice alto, mon Capitaine!</p>
<p dir="ltr">--<br>
Inviato da myMail per Android</p>
domenica, 24 maggio 2015, 08:46AM +02:00 da Capitano Shran <<a href="mailto:cap.shran@gmail.com" target="_blank">cap.shran@gmail.com</a>>:<div><div class="h5"><br><br><blockquote style="border-left:1px solid #fc2c38;margin:0px 0px 0px 10px;padding:0px 0px 0px 10px" cite="http://14324500160000003680">
<div>
<div>
<div>Ecco in extremis il mio brano!<br>
<br>
Buona lettura ragazzi, e buona domenica!<br>
<br>
======================================<br>
<br>
USS Marconi – Plancia - 13 gennaio 2395 - Ore 9.38<br>
<br>
Non appena venne dato l’allarme dei missili nemici in arrivo, Durani<br>
si mise in allerta alla sua postazione.<br>
<br>
In realtà la klingon non l’aveva mai abbandonata la sua postazione, ma<br>
quando c’era da combattere il suo viso prendeva una espressione<br>
incredibilmente concentrata e tutti i suoi muscoli diventavano sodi e<br>
tesi. Contemporaneamente gli occhi della donna si rilassavano e<br>
infondevano sicurezza in chiunque la guardasse all’opera.<br>
<br>
Ma questa volta la sua battaglia durò molto poco, in men che non si<br>
dica l’artiglieria andoriana intercettò con una facilità disarmante<br>
tutti quei missili che Tylca aveva indirizzato verso la Marconi,<br>
lasciandola quasi delusa.<br>
<br>
“Capitano, le navi Andoriane hanno messo KO tutti i missili” disse<br>
l’Ufficiale Tattico Capo dopo qualche attimo di esitazione<br>
<br>
“Molto bene - rispose Shran con sollievo tradendo anche un po’ di<br>
orgoglio andoriano. Si voltò quindi verso il suo amico Nhial che gli<br>
rispose prontamente con un simpatico occhiolino… - Tenente a lei la<br>
plancia, io mi allontano un attimo” e si diresse verso il suo studio<br>
facendo cenno all’amico di seguirlo.<br>
<br>
Non appena il Capitano della Marconi si fu allontanato, Durani si<br>
allontanò dalla sua postazione per prendere posto sulla sua poltrona.<br>
Di certo la postura della guerriera non era molto femminile: anche<br>
vestendo la divisa della Federazione, molto più comoda di un qualunque<br>
vestito Klingon, la donna si mise seduta come se avesse avuto in dosso<br>
un’armatura da un quintale. Schiena dritta e appoggiata allo<br>
schienale, gambe divaricate davanti a lei che formavano con le<br>
ginocchia un preciso angolo retto… non la si vedeva praticamente mai<br>
con le gambe accavallate e di sicuro non lo avrebbe fatto in quel<br>
momento. Per un attimo spostò l’attenzione sulle sue gambe per<br>
controllare con discrezione che i pugnali fossero al loro posto,<br>
infine strinse fugacemente nel pugno il suo jinaq. Quando fu sicura<br>
che tutto fosse a posto, fece un lungo respiro di orgoglio e si<br>
godette il suo nuovo ma momentaneo ruolo.<br>
<br>
Durani rimase ferma nella sua postazione per pochi minuti, minuti che<br>
a lei erano sembrati interminabili: non era capace di stare ferma ad<br>
aspettare chissà cosa senza fare nulla… Iniziò a tamburellare il piede<br>
per terra, poi guardò quello che stava succedendo alla sua destra, poi<br>
si concentrò sul lavoro di un ufficiale guardiamarina alla sua<br>
sinistra sbuffando per la sua lentezza * che roba * pensò tra sé e si<br>
trattenne per non riprendere quel pover uomo che invece si stava dando<br>
un grande da fare. Ad un certo punto batté i pugni sulla poltrona e si<br>
alzò di scatto rimanendo ferma in plancia con le braccia incrociate<br>
<br>
*maledizione, i missili sono stati fermati, ma c’è la navetta nemica<br>
che sta sbarcando * pensò infuriata con se stessa per aver perso tutto<br>
quel tempo a non fare nulla quando invece qualcosa da fare c’era<br>
eccome!<br>
<br>
“Sottotenente – disse rivolgendosi all’Ufficiale che stava sostituendo<br>
il timoniere – alla svelta. La navetta nemica è già arrivata<br>
all’Arca?”<br>
<br>
“No Signore, ma sono molto vicini” rispose questo prontamente<br>
<br>
Durani corse così alla sua postazione tattica scaraventando a un lato<br>
il suo sottoposto che nel frattempo aveva preso il suo posto. Un colpo<br>
di phaser debole ma perfettamente direzionato fece esplodere la<br>
navetta all’istante…<br>
<br>
“Mi scusi - disse Durani al povero ufficiale tattico – ma volevo farlo<br>
io stessa” e tornò alla sua poltrona.<br>
<br>
<br>
<br>
Nave aliena – Nei pressi del Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente<br>
<br>
“Diavolo abbiamo fatto appena in tempo”<br>
<br>
“Maledizione e adesso come facciamo? Non possiamo più tornare<br>
indietro. Dobbiamo cercare un altro mezzo per tornare dai nostri…”<br>
<br>
“Zarak, la nostra missione la sai ed è molto chiara. Dobbiamo far<br>
saltare in aria questo posto, il pacco l’abbiamo preso. Non ci manca<br>
niente, possiamo procedere col piano”<br>
<br>
“Ma Darsa, così facendo rimarremo colpiti anche noi dall’esplosione e…”<br>
<br>
“Senti, la nostra missione è di distruggere la nave degli Allesto. Hai<br>
sentito cosa ci ha ordinato Tylca? Dobbiamo preservare la nostra<br>
purezza e tu con questa paura della morte che stai dimostrando stai<br>
già facendo fallire il nostro compito. Lui conta su di noi e noi non<br>
possiamo deluderlo. Adesso cerchiamo di arrivare ai motori e azioniamo<br>
la bomba, prima che qualcuno provi a fermarci”<br>
<br>
“Va bene, hai ragione… da dove dobbiamo andare secondo te?”<br>
<br>
Zarak e Darsa erano i due uomini che Tylca aveva mandato sulla nave<br>
Arca degli Allesto per farla finita una volta per tutte alla loro<br>
secolare faida. Li avevano cercati per così tanto tempo che adesso non<br>
potevano perdere questa occasione. I due si erano dovuti<br>
teletrasportare in emergenza quando la nave di quei federali aveva<br>
iniziato ad essere un pericolo per la loro missione e adesso avevano<br>
bisogno di rivedere tutto il loro piano. Tylca gli aveva fornito una<br>
pianta mediamente accurata di come sarebbe stata la nave nemica dal di<br>
dentro, ma tutto partiva dalla base che loro sarebbero arrivati ad un<br>
hangar di attracco Loro invece avevano dovuto usare il teletrasporto<br>
di emergenza e adesso si trovavano non si sa bene dove. Rimasero per<br>
qualche minuto a studiare la loro mappa e poi Darsa decise che<br>
sarebbero dovuti andare verso delle caverne ad Ovest.<br>
<br>
<br>
<br>
Nave aliena – Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente<br>
<br>
“Tenente, prima che li convinciate a portarci qua quei due, sarebbe<br>
meglio che tutti quanti raggiungessimo la sala macchine…” Charles<br>
sentì il borbottio di Rekon in sottofondo nel suo comunicatore…<br>
<br>
=^= Tenente – disse quindi il ragazzo – Re-re-k-ko Rekon ha ragione… credo… =^=<br>
<br>
Resed appena sentì la voce del suo capo che credeva morto fino a quel<br>
momento, ebbe un sussulto di gioia che non passò inosservato agli<br>
indigeni che subito gli piantarono delle asce davanti agli occhi.<br>
<br>
Keane, un po’ contrariata da tutto visto che per lei la priorità<br>
assoluta era quella di riunire la squadra di sbarco e visto che ne<br>
avevano appena finito di parlare, non poté che cedere =^= Va bene –<br>
disse – ma adesso devo parlare con qualcuno =^=<br>
<br>
=^= C’è qualcuno là che può parlare con noi? =^= la voce di Tara<br>
echeggiò nel vuoto e senza risposta.<br>
<br>
Wyandot incrociò lo sguardo di uno dei suoi aguzzini e gli fece cenno<br>
di parlare, o meglio, cercò di fargli cenno di parlare… Quello, che<br>
avrà avuto la stessa età del Timoniere della Marconi, gli si avvicinò<br>
insospettito e rimase davanti all’umano senza sapere che fare.<br>
<br>
=^= C’è qualcuno? Sono il Tenente Keane e sono qua per aiutare la<br>
vostra nave a non essere distrutta. =^=<br>
<br>
Il ragazzo, di nome Grader, iniziò a guardarsi intorno insospettito<br>
dal momento che davvero non riusciva a capire da dove venisse quella<br>
strana voce. Non che non riuscisse a capire quello che stavano<br>
dicendo, ma non vedendo nessun interlocutore in carne ed ossa davanti<br>
a sé, era parecchio disorientato.<br>
<br>
=^= Rispondetemi per favore =^= continuò Tara<br>
<br>
A queste ultime parole, Grader capì che era quello strano aggeggio che<br>
il suo prigioniero aveva in mano a parlare. Un oggetto metallico non<br>
può parlare, deve aver pensato, dal momento che lo strappò di mano a<br>
Charles, provò ad addentarlo e lo scagliò lontanissimo dopo che si<br>
rese conto che non era commestibile. Altri tre uomini piantarono le<br>
punte delle loro asce anche davanti agli occhi del povero Timoniere.<br>
<br>
Ad un certo punto dal comunicatore uscì uno strano suono, diverso<br>
dalla voce che avevano sentito fino a quel momento, Resed alzò le<br>
sopracciglia per lo stupore, Chuck pensava che il suo comunicatore si<br>
fosse rotto nella seconda caduta e si vedeva spacciato.<br>
<br>
In realtà era H5T67 che, capendo la difficoltà della situazione, aveva<br>
ceduto alle richieste della mezza klingon e stava comunicando con il<br>
suo popolo in una vecchia lingua, che tutti gli indigeni riconoscevano<br>
come familiare, anche se in un primo momento sembrava che nessuno la<br>
riuscisse a capire. Anche se le armi rimanevano belle che piantate<br>
davanti ai due, tutti sembravano incuriositi e attenti a quello che<br>
quel metallo stava ‘dicendo’… finchè da lontano il vecchio si alzò dal<br>
suo giaciglio, si piegò per prendere il comunicatore e iniziò a<br>
conversare, anche lui in quella strana e antica lingua.<br>
<br>
“Credo che avremo problemi con la prima direttiva…” bisbigliò Chuck<br>
fra sé e Resed annuì<br>
<br>
Dopo diversi minuti di conversazione, il vecchio con passo lento ma<br>
sicuro, arrivò là dove erano tutti. Chiese a Grader di liberare gli<br>
ostaggi e chiamò tutti i suoi a raccolta. Dispostisi in cerchio, i due<br>
ragazzi federali da una parte che si massaggiavano i polsi, l’anziano<br>
raccontò la storia del loro popolo. Solo lui conosceva la verità del<br>
loro popolo e del loro lungo viaggio, gli era stata raccontata dal<br>
padre che a sua volta l’aveva ascoltata dal suo padre… Era arrivato il<br>
momento decisivo, aveva sentito la voce del loro creatore che gli<br>
parlava da quella lingua che aveva studiato da bambino e che non aveva<br>
mai più parlato. Bisognava fidarsi ed agire.<br>
<br>
<br>
<br>
Nave aliena – Molto vicino al Villaggio - 13 gennaio 2395 – Ore 10:10<br>
<br>
“Zarak stai giù. Ci sono delle persone là infondo!” bisbigliò Darsa<br>
per non farsi sentire fermando il suo compagno sbarrandogli la strada<br>
con un braccio.<br>
<br>
“Diamine quanta gente!” rispose questo con un filo di voce preoccupata<br>
<br>
“OK, camminiamo piano e bassi, non facciamo rumore, quelli stanno<br>
camminando nella nostra stessa direzione.”<br>
<br>
“Forse quei due estranei con loro fanno parte della federazione e li<br>
stanno aiutando ad arrivare in sala macchine… Noi adesso come<br>
facciamo?”<br>
<br>
“Se vanno in quella direzione – rispose Darsa – non possono che<br>
esserci utili. Li seguiamo fino là, piazziamo la nostra bomba ed<br>
esploderanno con tutti quanti gli altri.”<br>
<br>
Zarak deglutì per il terrore che aveva di morire in quel modo e<br>
continuò in silenzio a camminare.<br>
<br>
<br>
<br>
Nave aliena – Oltre il Villaggio – Contemporaneamente<br>
<br>
“Chuck, Chuck non ti girare” Resed si avvicinò al suo amico e gli<br>
parlò pianissimo<br>
<br>
“Che succede Resed? Hai un altro piano dei tuoi? E perché non mi<br>
dovrei girare?” rispose il timoniere con un po’ di sufficienza e,<br>
ovviamente, girandosi sia a destra che a sinistra…<br>
<br>
“Maddai!! Ti ho detto di non girarti!! Senti, credo che ci stanno<br>
seguendo… sento dei passi dietro di noi…”<br>
<br>
“Resed, cerca di stare calmo… anche io ho paura, ma adesso queste<br>
persone non sono più una minaccia… vedrai che arriveremo in sala<br>
macchine e poi torneremo subito a casa. Dai ti offro una bella birra<br>
appena torniamo a bordo…” rispose quello cercando di tranquillizzare<br>
l’amico.<br>
<br>
“No senti Chuck, non è paura… cioè sì è anche un po’ di paura, ma io<br>
sento davvero dei passi dietro di noi…”<br>
<br>
======================================<br>
<br>
A questo punto ho delle considerazioni da fare:<br>
<br>
1) Vanessa, come hai visto la prima parte del mio brano è incentrata<br>
sulla tua Durani, se c'è qualcosa che non ti piace e che vorresti<br>
cambiare dimmelo pure. Io ho cercato di farla comportare come un<br>
normale Klingon, spero vada bene.<br>
<br>
2) Nella missione abbiamo creato tutta una serie di PNG.. in effetti<br>
sono tantini quindi ho pensato di mandare una lista di tutti prima di<br>
passare il turno in modo da facilitarne l'uso :)<br>
<br>
3) Io mi sono fatta un'idea della fine di quei due kamikaze dei poveri<br>
:) non sono andata avanti per non risolvere troppo in fretta la<br>
questione... se chi viene dopo (cioè Monica) vuole sapere la mia idea<br>
mi può contattare!!<br>
<br>
Adesso sotto con i commenti!<br>
<br>
Ciao,<br>
Ileana<br>
<br>
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Capitano Shran<br>
USS Marconi<br>
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