[Stml21] - 15.05 T'Lani - L'angelo della morte bussa alla porta
Elena Fuccelli
mf9115 a mclink.it
Sab 9 Ago 2014 23:52:59 CEST
Dev'essere uno dei segni dell'Apocalisse... Sto postando in tempo!
NON sono contenta di quello che ho scritto... Ma è quanto sono
riuscita a scrivere.
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INIZIO TRASMISSIONE
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Deep Space 16
Infermeria - 4 Maggio 2394 - Ore 15.30
“L'angelo bello della morte sta arrivando...” - ripeté il dottor Sonx.
Si chinò di nuovo sul corpo del denobulano, solo per constatare che i
segni vitali dell'uomo che era anche suo figlio non mostravano
variazioni. Rinunciò a tentare di rianimarlo, posando il tricorder
medico, quindi si girò verso la dottoressa Schwarzwald:
“Non capisco... Che significa?” -
“Mi piacerebbe che il nostro paziente potesse spiegarcelo” - scrollò
la testa Rebecca
“No, voglio dire... Il traduttore universale non ha tradotto la
parola <angelo> . Nessuno deve spiegarmi il concetto di morte, ma che
cos'è un angelo bello della morte?”
Rebecca lo fissò incuriosita.
“Non mi guardi come se le avessi appena chiesto di descrivermi
l'anatomia di un'arvicola cardassiana – disse brusco il dottor Sonx –
Lei sa che cosa vuol dire?”
La dottoressa Schwarzwald fece una smorfia:
“Non credo di avere il tempo o le conoscenze per una lezione
approfondita, ma so che letteralmente, la parola <angelo> vuol dire
<messaggero> in una lingua terrestre. E' una antica figura mitologica:
un'entità sovrannaturale, che trasmette agli umani il volere degli
dei. In genere, la si ritrova in dipinti di ispirazione religiosa,
raffigurata con ali. A volte, dio o gli dei – a seconda se si tratti
di una religione mono o politeistica – mostrano la loro irritazione
contro l'umanità inviando un messaggero che sparge morte e
distruzione: l'angelo della morte, appunto.”
Dal-Amar corrugò la fronte:
“Ora che ci penso,devo avere visto qualcuna di quelle raffigurazioni
quando ero sulla Terra – almeno, credo - ma continuo a non capire. Che
cosa ha a che fare un'antica figura mitologica terrestre con... - il
suo sguardo tornò al paziente, ma no: non riusciva a chiamarlo “suo
figlio” - ...Voglio dire, con noi? Lui è denobulano, come me. Questo
angelo non fa parte della nostra mitologia. E qui siamo lontanissimi
dalla Terra!”
“Non lo so – rispose la dottoressa Schwarzwald – Però Toll si è
spinto fino a viaggiare nel tempo, con tutti i rischi che questo
comporta, per avvertirci dell'arrivo di... - esitò – qualcosa. Ed era
chiaramente terrorizzato all'idea”
Dal-amar rifletté un momento:
“Dopotutto, quelli che per noi sono gli alieni del Tunnel Spaziale,
per i bajoriani sono i Profeti... Finché l'allora capitano Sisko di
Deep Space 9 non li ha incontrati per la prima volta, erano anche loro
considerati pura leggenda. Forse, ci potrebbe essere un fondamento del
genere anche per gli angeli delle leggende terrestri?”
“Oppure, potrebbe essere una metafora. O magari il soprannome di una
persona specifica... Un serial killer, ad esempio. A questo stadio,
direi che potrebbe essere fatta qualunque ipotesi” - concluse
Rebecca. Si chinò a raccogliere la borsa.
“Ci lascia?” - domandò Dal-amar.
“Torno sulla mia nave. Il database della Flotta che abbiamo a bordo è
diverso da quello cui possiamo accedere da qui.... Si estende su varie
linee temporali. Se una popolazione aliena è mai stata identificata
con gli angeli della morte, nel database dovrei trovarne traccia.”
“E... Se dovesse trovare una traccia, come dice lei...”
“Si?”
“...Ce lo dirà?”
Deep Space 16
Infermeria - 4 Maggio 2394 - Ore 15.30
>Il capitano Thomphson era appena tornato in plancia dal lungo colloquio col capitano Shorek >quando l’ufficiale di guardia gli disse:”Capitano i sensori a lungo raggio rilevano una nave stellare >sconosciuta in avvicinamento alla stazione… vola a curvatura 7.”
Resh Thomphson raggiunse la consolle di comunicazione. L'umano alla
postazione sembrava molto più vecchio della media dei tenenti del suo
livello. Anzi, lo si sarebbe detto alle soglie del pensionamento. Lo
aveva già notato in giro sulla Base, ma era la prima volta che lo
vedeva in servizio. Perse un secondo a richiamare alla mente il nome
di quell'uomo:
“Signor Hartnell, apra un canale con quella nave” - ordinò.
“Sto già tentando, capitano – rispose l'uomo – Sto provando su tutte
le frequenze. Nessuna risposta... Ma si tratta di una nave piuttosto
piccola: forse siamo ancora a distanza eccessiva per la portata delle
loro comunicazioni”
“Piccola, ma veloce, se si stanno avvicinando a curvatura 7” –
commentò Resh, quindi si girò verso l'ufficiale di guardia:
“Quando dovrebbe arrivare alla portata dei sensori a corto raggio?”
La donna esitò:
“Circa una mezzora, se mantiene questa rotta...”
Resh percepì un'ondata di perplessità nell'ufficiale di guardia al
tattico. Corrugò la fronte, cercando di isolare i pensieri della donna
da quelli degli altri presenti. Sembrava agitarsi nella sua mente la
parola “erratico”.
“Erratico?” - domandò Tomphson. La donna alzò lo sguardo dalla
consolle, facendo dondolare i pendenti del suo orecchino.
“Signore?” - disse la bajoriana.
“Che cosa c'è di erratico, guardiamarina Pertwee?” - domandò di nuovo
Resh.
“Questa nave - rispose l'ufficiale – Sembra che l'equipaggio abbia
sbagliato la rotta...”
“Mi mandi il tracciato sullo schermo”
Resh si girò verso lo schermo centrale. La familiare immagine del
tunnel spaziale lasciò il posto ad un campo azzurro di forma
circolare, al centro della quale si illuminò la forma stilizzata della
Base Stellare. Dall'attracco 3 della Base stava partendo un cargo
ferengi, facilmente identificabile dalla etichetta che ne accompagnava
la sagoma e che riportava i dati del transponder. La navetta da Deep
Space 9 era invece appena spuntata dal tunnel spaziale – in ritardo di
qualche minuto sull'orario, notò Resh, prima di concentrarsi sulla
nave che era invece comparsa ai margini dello schema e che non era
accompagnata da alcuna etichetta. Dietro al simbolo della nave,
Pertwee aggiunse una riga continua per evidenziarne la rotta. La linea
proseguiva oltre la nave, intersecando la sfera fino a perdersi nella
parte inferiore del grafico.
“Se mantengono la rotta attuale ci mancheranno di almeno centomila
chilometri” - fece notare l'ufficiale di guardia.
“Forse non sono diretti qui?” - opinò Resh.
“Ho controllato... - rispose la bajoriana - Proseguendo su quella
rotta, alla velocità di curvatura 7, non incontreranno alcun sistema
abitato prima di circa 4 anni.”
“Molto strano” - riconobbe Thomphson.
“Signore, ricevo un segnale dalla nave non identificata - si inserì
Hartnell – Sembra un segnale di richiesta di soccorso!”
“Hanno risposto alle nostre chiamate? Possono sentirci?”
Hartnell scosse la testa:
“Sembra più un segnale automatico, signore”
Resh si prese un istante per riflettere, quindi ordinò:
“Hartnell, avverta il comandante Khish di venire qui in sala comando
ed il tenente comandante Riccardi di formare una squadra e di
presentarsi sulla Fearless... Partiamo entro dieci minuti”
Resh colse lo sguardo sconcertato che si scambiarono gli ufficiali:
“Si, avete capito bene. Vado anche io.”
USS Norn
Laboratorio scientifico principale
4 Maggio 2394 - Ore 15.44
Il comandante Letok isolò la propria postazione dal computer
principale, quindi fece scivolare il cristallo nell'alloggiamento. Il
cristallo si illuminò, adattandosi alle connessioni della macchina,
quindi iniziò a scaricare dati. Letok si rilassò sullo schienale della
poltrona, attendendo la fine del download.
“E' il cristallo che avete trovato sulla navetta? Sembra tecnologia
federale” - notò la dottoressa Schwarzwald, avvicinandosi per
guardare il tracciato del download sula consolle scientifica da sopra
la spalla del collega.
“E' tecnologia federale, come tutto il resto - confermò Letok – Quello
che non sappiamo ancora è di quale Federazione si tratti.”
“Pensi ad un universo parallelo? - domandò Rebecca e scosse la testa
– No, è da escludere: il viaggiatore del futuro che ho esaminato non
fa parte di un universo parallelo. E' la prima cosa che ho
controllato: la sua firma quantica è identica a quella del padre. Toll
fa parte di questo universo”
“Se non si tratta di un universo parallelo, allora deve trattarsi di
un futuro parallelo” - replicò l'ufficiale scientifico – Una parte di
futuro che noi non abbiamo ancora esplorato.”
“Sconcertante”
“Come minimo - assentì Letok, giungendo le palme sotto il mento – E'
come se questa parte di futuro stesse per avere inizio qui. Ma ecco,
il computer ha terminato”
Premette un pulsante sulla consolle. Sul monitor iniziò a scorrere un
elenco di file.
“Iniziamo da quello - disse Rebecca, puntando su uno degli ultimi file
della lista – Porta la data del 2445... E' più o meno la data da cui
dovrebbe essere partito il viaggiatore del tempo”
“Come fa a dirlo?”
“Il dottor Dal-amar ha detto che il figlio ha attualmente 11 anni e
che il viaggiatore risulta averne circa 13 più di lui, ossia 62. Fa 51
anni nel futuro”
Letok non replicò. Si limitò a cliccare sul file indicato. Sul monitor
comparve un volto, che Rebecca identificò con l'uomo che aveva appena
lasciato su un bioletto dell'infermeria.
“E' Toll” - disse.
Letok fece partire la registrazione. Dopo un breve ronzio, la voce del
denobulano iniziò a risuonare forte nel laboratorio:
=^=Diario di bordo, data stellare... Ha importanza? Non credo... Ormai
ho deciso. Sto per fare un tentativo disperato. Tornerò indietro nel
tempo, nel punto in cui la singolarità quantistica che i terrestri
hanno soprannominato <l'angelo bello della morte> si è manifestata per
la prima volta. E' una mia decisione, mia e di nessun altro. Nessuno
dei capi di quello che restava della Federazione ha voluto ascoltarmi,
ma non me ne importa più niente. Non ho più niente da perdere. Ho già
perso tutto quando Denobula è andata... =^= la voce di Toll si spezzò
per un istante, quindi riprese =^= Loro sperano di fermarlo prima che
arrivi alla Terra, ma l'angelo bello della morte non può essere
fermato. Arriverà... E sarà la fine. Anche per loro... =^=
USS Fearless
Plancia di comando
Deep Space 16
4 Maggio 2394 - Ore 16,45
La nave sconosciuta era visibile sullo schermo, ritagliato dalle
striature delle stelle che scorrevano a velocità warp. Guardandola, il
capitano ripensò al dialogo che aveva avuto con Shorek. Quello che ne
aveva ricavato era che difficilmente avrebbe avuto risposte dal
Dipartimento indagini temporali e che tutto quello che avrebbe potuto
sapere di quella situazione, era quanto lui stesso o i suoi uomini
avessero visto di persona. Il fatto che quel comandante Letok avesse
preso con sé il cristallo di memoria che avevano trovato sulla navetta
ddi Toll – per esaminarlo con cura nel laboratorio della sua nave,
così aveva detto a Riccardi e a Karana Vok, ignorandone le proteste –
non aveva fatto che confermare la prima impressione. Per questo aveva
deciso di andare di persona, con la Fearless, incontro alla nave
misteriosa. Avrebbe potuto giurare che le due cose – arrivo di un
viaggiatore del tempo e comparsa di una nave non identificata – erano
collegate in qualche modo.
*Non può essere una coincidenza – pensò Resh – L'universo è raramente
così pigro! *
Il capitano perse ancora qualche momento per studiare la forma
dell'altra nave. Poteva avere una stazza inferiore di circa la metà
rispetto a quella della Fearless, ma aveva un'aria aggressiva,
rivestita com'era in placche di duranio grigio con i pattini posti in
posizione superiore rispetto all'area centrale.
“Rassomiglia molto ad un Bird of Prey romulano. - notò il capitano -
O almeno, uno di vecchio stile”
“Non è romulana, però - fece notare Riccardi, dalla postazione tattica
– Rilevo solo una coppia di banchi faser nella parte anteriore. Niente
disgregatori. Niente tubi per missili... E, in effetti sembra avere un
design piuttosto antiquato, oltre ad essere molto più piccola del
normale.”
“Scudi?”
“Se ce li hanno, sono abbassati. Non rilevo neanche i semplici
deflettori”
“Noi alziamoli, invece - ordinò il capitano, quindi si girò verso
l'addetto alle comunicazioni – Tenente Eccleston, ci sono novità?”
“Nessuna, capitano... Solo la richiesta di aiuto”
“Continui a provare, su tutte le frequenze. Timoniere, ETA?”
“A questa velocità, dovremmo raggiungere la nave sconosciuta entro
undici minuti circa, capitano” - rispose l'altro.
Resh tornò a studiare la nave in avvicinamento sullo schermo. Curioso,
pensò: quella nave non sembrava in difficoltà, a vederla
dall'esterno. Sembrava anzi in perfetta efficienza.
“C'è qualcosa che non quadra” - mormorò, più a sé stesso che
all'equipaggio.
“Do' energia ai banchi faser, capitano?” - reagì Riccardi.
“No, non ancora almeno. Non voglio fare niente che possa essere
percepito come un'aggressione dall'equipaggio di quella nave. Siamo a
portata dei sensori a corto raggio? Cosa dicono?”
Riccardi si girò verso il monitor della propria consolle:
“E' effettivamente una nave di stile romulano: motore warp a
singolarità quantistica, situato al quarto ponte. Equipaggio... - si
interruppe – Capitano, non c'è equipaggio!”
“Come?” - reagì il capitano, e raggiunse la postazione tattica per
guardare a sua volta i dati dei sensori. Riccardi si scostò, per
dargli una visuale migliore:
“Guardi lei stesso, capitano – indicò una riga con il dito - “I
sensori non rilevano forme di vita. Non c'è atmosfera. Dev'essere
completamente automatizzata”
“Se è così, è qualcosa che il nostro capo ingegnere deve vedere” –
disse, allungando una mano verso il comunicatore:
“Capitano a capo ingegnere.”
=^= Qui Karana Vox, capitano =^=
“Stiamo per raggiungere la nave sconosciuta – disse – Indossi la tuta
EVA e si prepari al teletrasporto. Andiamo a bordo!”
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FINE TRASMISSIONE
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Solo qualche nota... Che la nave misteriosa sia simil romulana si
collega - ovviamente - con il fatto che nel futuro da cui Toll
proviene una singolarità quantistica fuori controllo sta ingoiando
mondi dell'intera Galassia (è l'Apocalisse? Si, signori, lo è!).
Seconda notazione: dato che si parla di viaggi nel tempo, non ho
resistito alla tentazione di mettere ai PNG i nomi di alcuni
interpreti di Doctor Who: William Hartnell (il primo Dottore), Jon
Pertwee (il terzo), Christopher Eccleston (ottavo dottore e primo
della nuova serie).
Ciao! ;-D
Elena
--
"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678
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