[Stml21] 15.06 Fulcri, Catalizzatori e tanti guai (ovvero, come troppi galli in un pollaio generino solo confusione)

Fabio Manuello riccardi.ds16 a gmail.com
Ven 29 Ago 2014 14:16:53 CEST


Ciao,
bello!!
Quindi è tutta colpa nostra... abbiamo creato il buco nero angelico.
Che casino!

Cmq bel brano mi è proprio piaciuto.

ciao
Fabio

Tenente comandante
Alessandro Riccardi
Capo della sicurezza

Il 28 agosto 2014 14:14,  <cmdrtkar at libero.it> ha scritto:
> Ok gente, vediamo di riprendere il ritmo dopo il letargico agosto...in
> realtà non sono troppo soddisfatto del pezzo (e, men che meno, del titolo),
> ma spero vi accontenterete...
>
> Scusate se ho messo tanta carne al fuoco, ma ho cercato di sistemare un po'
> di cose che mi lasciavano perplesso per il proseguo della storia, ma ne
> parliamo a fine capitolo...
>
> Spero il capitolo vi piaccia..e, soprattutto, spero di non essere andato
> fuori personaggio col personale della Nave Temporale. Del caso mi affido a
> quelli di voi che conoscono la SIM meglio di me!
>
> Buona lettura gente!
>
>
>
> **********************************************************************************************************************
> Brano: 15.06
> Titolo: Fulcri, Catalizzatori e tanti guai (ovvero, come troppi galli in un
> pollaio generino solo confusione)
> Autore: Capitano Resh Tomphson
>
> **********************************************************************************************************************
>
> U.S.S. Norn – Sala Tattica del Capitano - 4 Maggio 2394 - Ore 16,45
>
> “Una Singolarità Quantistica?” domandò il Capitano Shorek, sollevando lo
> sguardo dal proprio terminale e dalla complessa ricerca che il computer
> stava eseguendo sui diversi database temporali cui aveva accesso “Molto
> interessante…abbiamo traccia di tale fenomeno lungo le Linee di Divergenza
> Temporale sino a questo momento tracciate ed esaminate?”
>
> Il Comandante Letok rimase immobile, nella sua posizione eretta a mani
> incrociate dietro la schiena di fronte alla scrivania del superiore e
> rispose “No, Capitano…non abbiamo mai individuato questo genere di fenomeno
> situato nel Quadrante Gamma…inoltre la Dottoressa Schwarzwald conferma che
> il viaggiatore appartiene alla nostra stessa marcatura quantica, pertanto
> sarebbe logico supporre si tratti di una recente evoluzione del nostro
> futuro, e non di un universo parallelo.”
>
> “Una deviazione importante…” sottolineò il Capitano dell’unico vascello
> temporale della Flotta Stellare del XXIV Secolo “con conseguenze
> potenzialmente disastrose…abbiamo qualche indizio circa cosa possa averlo
> innescato?”
>
> “Per ora nessuno…” rispose il Capo Ingegnere, trattenendosi dallo scuotere
> la testa in segno di diniego come invece erano soliti fare gli Umani in quel
> medesimo frangente “La tecnologia della navetta del Viaggiatore è
> specificamente progettata per sviare i nostri esami della stessa ed il
> Viaggiatore stesso è tutt’ora incosciente, nell’Infermeria di Deep Space 16
> Gamma. Forse potremmo ottenere qualche risultato in più trasferendolo a
> bordo…” provò a suggerire.
>
> Tale suggerimento, però, non colse impreparato il Capitano Shorek, che
> rispose prontamente con un diniego, aggiungendo quindi una spiegazione
> estremamente razionale del perché tale trasferimento non fosse opportuno “No
> Comandante…Toll è un civile ed un parente del medico di Deep Space 16 Gamma.
> Se cercassimo di trasferirlo, otterremmo solo ostruzionismo dall’equipaggio
> della Stazione e sarebbe una mossa altamente illogica, vista la natura del
> Capitano Tomphson, stuzzicare oltremodo la sua curiosità.”
>
> L’ingegnere assentì a quelle parole poi, dando voce ad un pensiero che già
> da un po’ gli era passato per la mente, affermò “Ad ogni modo, un’anomalia
> del genere deve avere necessariamente un fattore scatenante ed un elemento
> catalizzatore e in questo settore di spazio non vi è nulla – eccetto il
> Tunnel Spaziale - che possa permettere una generazione casuale del fenomeno.
> Quindi dovremo cercare eventuali elementi esterni e propongo di cominciare
> dai vascelli Romulani assegnati alla Stazione o comunque al momento presenti
> nell’area.”
>
> “Per via del loro sistema propulsivo,” convenne Shorek, aggiungendo “sì, mi
> pare ragionevole e ho già chiesto al Comandante Kai di tracciare tutti i
> vascelli dotati di tale propulsione nel settore…ma dovremo concentrarci
> anche sul fattore scatenante. Un vascello Romulano può fornire la materia
> prima per generare un’anomalia quantistica, ma vi deve essere un elemento di
> interferenza temporale per cambiare la nostra linea temporale…” Avrebbe
> forse voluto aggiungere altro, ma venne interrotto dal trillo del
> comunicatore, che calamitò subito l’attenzione dei due Vulcaniani.
>
> La voce del Comandante Kai emerse dagli altoparlanti della Sala Tattica e,
> una volta ottenuto il permesso di parlare, annunciò “Signore, rileviamo una
> nave in avvicinamento a fattore Curvatura 7. Sembrerebbe un vascello a
> propulsione basata sulle Singolarità Quantiche come le navi Romulane, ma ha
> una configurazione non nota nei nostri database…”
>
> “E’ possibile verificare la sua marcatura temporale e la sua firma quantica,
> Comandante?” Domandò il Capitano, mentre i due ufficiali si guardavano negli
> occhi, come a dirsi che forse avevano trovato anche il loro elemento
> scatenante.
>
> “E’ ancora troppo lontano, signore…” rispose l’Ufficiale Scientifico “ma
> forse possiamo chiedere informazioni alla Fearless…i loro sensori dovrebbero
> essere programmabili per rilevare questi dati e si trovano già quasi a
> distanza di intercettazione…”
>
> I due Vulcaniani si fissarono per un momento. La sorpresa non è qualcosa che
> di norma i figli di Vulcano mostrano apertamente, ma le implicazioni della
> presenza della nave Federale così vicina all’astronave sconosciuta, quando
> in condizioni normali non sarebbe probabilmente andata ad intercettarla,
> erano chiare: quasi certamente avevano trovato sia l’innesco che il fulcro
> di quello che sarebbe potuto divenire l’Angelo Bello della Morte!
>
> Il Capitano Shorek fu pertanto estremamente rapido ad agire e, ancor prima
> di essersi alzato del tutto in piedi, ordinò “plancia, effettuate
> immediatamente le manovre di sgancio dalla Stazione e avviate una rotta di
> intercettazione. Autorizzazione ad utilizzare un balzo Temporale, ma
> dobbiamo arrivare a quella nave prima della Fearless…e chiamatemi il
> Capitano Tomphson!”
>
>
> U.S.S. Fearless – Plancia - 4 Maggio 2394 - Ore 16,53
>
> “Il Comandante Vok cpomunica di essere pronta al trasferimento, signore…”
> annunciò l’addetta alle Operazioni, il Guardiamarina Rose Tyler, armeggiando
> per alcuni istanti con la propria consolle “La Fearless ha raggiunto la nave
> aliena ed equiparato rotta e velocità…”
>
> “Molto bene…” annuì Resh Tomphson, in piedi accanto alla piccola postazione
> scientifica della nave di Classe Defiant, dove il Comandante Khish Chelak
> stava operando per creare una mappatura esaustiva della nave automatizzata,
> così da poter trasferire l’Ingegnere Capo della Stazione direttamente nel
> centro nevralgico del vascello “Allora, signor Chelak…abbiamo un bersaglio?”
>
> “Ad occhio direi qui, signore…” rispose l’Andoriano, cercando di ignorare la
> sensazione di apprensione che la presenza del nuovo comandante gli generava
> semplicemente standogli dietro e fissandolo coi suoi occhi neri privi di
> iride. Le dita azzurre indicarono un’ampia area libera nei pressi del grande
> reattore a singolarità della nave e lo scienziato aggiunse “Se interpreto
> bene questa struttura dei sistemi ODN, dovrebbe trattarsi dell’alloggiamento
> del Computer Principale…”
>
> “Ottimo…” assentì il Capitano, staccandosi finalmente dal sottoposto, cui
> era effettivamente – e consapevolmente - stato “col fiato sul collo” fino a
> quel momento, più per testare la sua capacità di concentrazione in
> situazioni di stress che per fargli realmente fretta “Passi immediatamente
> le coordinate alla Sala Teletrasporto…”
>
> “Signore, comunicazione in arrivo dalla Stazione…il Capitano della Norn
> richiede di conferire con lei immediatamente…” lo informò l’addetto alle
> comunicazioni.
>
> Resh sorrise…aveva lasciato ordine ai suoi sottoposti di non informare la
> Nave del Dipartimento Indagini Temporali dell’arrivo del vascello
> sconosciuto e di non rispondere al Capitano della stessa circa la sua
> presenza o meno a bordo della Fearless. Aveva ricevuto ordini precisi di
> collaborare con l’equipaggio della Norn circa la situazione venutasi a
> creare con l’arrivo del figlio del Dottor Sonx dal futuro, ma quelli del
> Dipartimento avevano ritenuto opportuno scavalcare lui ed i suoi
> ufficiali…era ora che imparassero che non è cortese comportarsi così quando
> si va a giocare nel cortile di qualcun altro…e quella porzione di Quadrante
> Gamma, per lo spazio, era il suo cortile!
>
> “Ma davvero?” domandò quindi sornione, mettendosi comodamente a sedere sulla
> poltroncina del Capitano prima di aggiungere “immagino che sia cortesia
> rispondere…lo passi pure qui, ma prima si assicuri di pulire per bene il
> segnale di chiamata in entrata…non vorrei mai riceverlo con delle
> interferenze.”
>
> Parecchi secondi dopo, il volto dell’Ufficiale Vulcaniano capeggiava sullo
> schermo della Fearless e, sorridendo, Resh gli rivolse un cordiale saluto
> “Capitano Shorek...di nuovo buongiorno…cosa posso fare per lei?”
>
> “Non si trova su Deep Space 16 Gamma, Capitano…” rispose questi a mo’ di
> saluto, fissandolo con sguardo indecifrabile che il Betazoide sostenne senza
> difficoltà con la propria migliore faccia da poker.
>
> “In effetti no…” convenne il neocapitano della Stazione, con un sorriso,
> indicando la plancia del vascello di Classe Defiant attorno a lui “sa, dopo
> tanti anni passati a correre nello spazio è difficile abituarsi ad una
> Stazione…così quando posso mi prendo il lusso di assumere il comando di
> questo piccolo gioiello…come adesso…” fece una pausa poi, con il suo tono
> più innocente aggiunse “quale migliore occasione di una semplice missione di
> soccorso di una nave in difficoltà?”
>
> “Capisco, Capitano…” rispose il Vulcan in tono neutro, inclinando appena il
> capo per ascoltare probabilmente un rapporto che non venne captato e
> ritrasmesso dall’olocamera della Plancia della Norn “ma devo chiederle di
> rinunciare alla sua missione di soccorso e di lasciare che sia la Norn a
> prendere contatto con quel vascello. Abbiamo motivo di ritenere che esso sia
> potenzialmente pericoloso e collegato alla visita temporale da voi
> ricevuta…”
>
> ‘Fine dei giochi…’ pensò il Betazoide, facendo però in modo di non indurire
> la propria espressione, mentre rispondeva “Mi deve scusare, Capitano…ma le
> richieste di soccorso rivolte a Deep Space 16 Gamma sono di stretta
> competenza della Stazione e dei relativi mezzi di supporto. Abbiamo
> scansionato questa nave senza rilevare le tracce cronotoniche che invece
> caratterizzavano la navetta di Toll ed anche le analisi strutturali non
> suggeriscono che provenga da un altro tempo o spazio…ergo, non vedo prove a
> supporto della sua affermazione.”
>
> “Ciononostante, in ottemperanza al costume di collaborazione tra i vari
> Servizi della Flotta, le chiedo di voler collaborare con la nostra indagine
> e di astenersi dal prendere contatto con quella nave, Capitano…” ribatté,
> ora leggermente alterato - nella traccia empatica se non nel tono – il
> Capitano della Norn.
>
> “In nome della fattiva collaborazione tra i Dipartimenti della Flotta,
> Capitano Shorek…” rispose Tomphson, questa volta con un tono decisamente più
> freddo “vi forniremo tutte le informazioni che il mio Capo Ingegnere – già
> salito a bordo della nave sconosciuta – raccoglierà…e quando ci avrete
> raggiunti, saremo ben lieti di accettare la vostra collaborazione nella
> nostra indagine. Tomphson chiudo.”
>
> In Plancia calò il silenzio non appena la comunicazione si interruppe, ma
> diversi Ufficiali si scambiarono occhiatine contenenti un misto tra
> divertimento e preoccupazione. Dopo aver lasciato all’equipaggio qualche
> secondo per assimilare la sfida che aveva lanciato al Capitano della Norn e
> – indirettamente – al suo stesso equipaggio, Tomphson si rialzò in piedi ed
> affermò in tono deciso “Avanti signori, mettiamoci al lavoro…i nostri
> colleghi del Dipartimento per le Indagini Temporali saranno qui a breve e
> voglio dei risultati per allora…”
>
>
> Nave aliena – nel frattempo
>
> Karana si materializzò in quello che – a prima vista – si sarebbe potuto
> scambiare per un magazzino di pezzi di ricambio di un rottamatore di
> astronavi. Tutt’attorno alla Mezza-Klingon in tuta spaziale volteggiavano
> nel vuoto decine di componenti meccaniche e informatiche delle più varie, a
> partire da quelli che sembravano blocchi dati isolineari fino ai ben più
> massicci e complessi pezzi di ricambio dei reattori RCS.
>
> Per prima cosa, dopo un momento di stupore, la donna attivò i comandi di
> magnetizzazione dei propri stivali per fissarsi stabilmente al pavimento
> anche in assenza di gravità poi, estraendo il tricoder dalla propria cintura
> per gli attrezzi, eseguì una rapida scansione della stanza aprendo nel
> contempo la comunicazione con la nave.
>
> “Vok a Fearless, sono a bordo…” annunciò, concentrandosi nel frattempo sulle
> letture dell’apparecchio di analisi “qui è tutto sottosopra…manca la gravità
> artificiale e numerose componenti che sembrano essere pezzi di ricambio sono
> sparsi per tutta la sala dove mi sono materializzata…” fece una pausa, prima
> di aggiungere “apparentemente non vi sono tracce biologiche quindi, se c’era
> un equipaggio, non è più entrato in questa zona della nave da un pezzo…”
>
> “ E cosa ci può dire della loro tecnologia?” domandò la voce di Tomphson,
> che la mezza Klingon si immaginava senza difficoltà in piedi esattamente
> dietro l’addetto alle comunicazioni. Lo aveva visto solo una volta o due in
> quella folle giornata, ma gli era parso un tipo estremamente curioso, uno di
> quelli che si interessano anche ai minimi dettagli di quanto succede sotto
> la sua responsabilità.
>
> “Sembra piuttosto avanzata, signore…” rispose allora, concentrandosi sul
> sistema di propulsione, la cui componente di controllo si trovava proprio
> davanti a lei “direi per lo meno equivalente alla tecnologia impiegata sulle
> prime navi di classe Galaxy…ma completamente concentrata
> sull’automatizzazione. C’è un sistema automatizzato di riparazione dei danni
> ancora parzialmente funzionante e un sistema di bypass multipli…”
>
> La donna fece un momento di silenzio mentre, con l’ausilio del tricoder,
> analizzava una porta che si aprì al suo approssimarsi, mostrando una serie
> di automi dal corpo tozzo e cilindrico, dotati di due “gambe” laterali
> munite di cingoli e di una specie di testa a cupola. Gli automi erano
> spenti, ma ancora in discrete condizioni, nonostante la stanza mostrasse i
> segni dell’esplosione di un condotto del Plasma.
>
> “Tutto a posto, Comandante?” domandò attraverso il comunicatore della tuta
> Resh, il cui tono – comunque – continuava ad essere calmo. “Trovato qualcosa
> di interessante?”
>
> “Una stanza contenente quelli che sembrano Droidi di manutenzione, signore…”
> rispose la donna, avvicinandosi ad una delle piccole “botti robotiche”
> sventrata dall’esplosione e contenente al suo interno diversi apparecchi tra
> i quali saldatori laser e altre attrezzature ingegneristiche “apparentemente
> andati distrutti da una esplosione. Forse è per questo che l’interno della
> nave è in cattive condizioni…”
>
> “Quindi ritiene che si tratti di un vascello automatizzato?” domandò la voce
> disincarnata dell’Ufficiale in Comando della Fearless “o forse di una nave
> con un equipaggio minimo?”
>
> “Qui attorno non vedo tracce di sedie e altre componenti che facciano
> pensare ad un ambiente atto ad ospitare forme di vita umanoidi,
> signore…anche i computer non hanno schermi o tastiere visibili, ma solo
> attacchi dati…credo sia una nave totalmente automatizzata…”
>
> “E il messaggio di aiuto, allora?” si intromise il Comandante Khish Chelak,
> che stava evidentemente seguendo gli spostamenti dell’Ingegnere con i
> sensori della Fearless.
>
> “Probabilmente è stato inviato in automatico quando il sistema di
> autoriparazione si è guastato…” suppose il Capo Ingegnere di Deep Space 16
> Gamma.
>
> “Scarichi il database di quella nave, Comandante…” ordinò allora Resh, senza
> esprimere la propria opinione su quanto stavano discutendo i suoi sottoposti
> “e veda se è possibile assumere manualmente il controllo di quella nave. Se
> dalle telemetrie e dai diari dovessimo appurare che non si tratta di una
> razza ostile, magari potremmo aiutarli riparando la nave e facendole
> riprendere il suo viaggio…”
>
> “Sì signore…” rispose la Mezza-Klingon, dirigendosi verso quello che
> sembrava un nodo di accesso al Computer principale ed interfacciandovi il
> tricoder. Sarebbe certo stato interessante lavorare su quella nave, ma un
> piccolo tarlo continuava a roderle il cervello…cosa c’entrava quella
> tecnologia – avanzata ma certo non proveniente dal futuro – con il
> viaggiatore del tempo ricoverato nell’infermeria della Stazione?
>
>
> U.S.S. Fearless – Plancia - 4 Maggio 2394 - Ore 17,25
>
> “Sì signore, non ho idea di come sia possibile, ma la Norn sarà qui entro
> non più di 10 minuti...” la voce dell’Ufficiale Scientifico pareva
> estremamente stupita e, anche a livello empatico, Resh percepiva un misto di
> curiosità e irritazione proveniente dall’Andoriano “non so come sia
> possibile però…ho individuato la loro manovra di sgancio con i sensori a
> lungo raggio, poi sono entrati normalmente in Curvatura e…”
>
> Lasciò cadere la frase perché proprio non sapeva come completarla…la nave
> era entrata normalmente in Curvatura ma, nonostante i sensori registrassero
> una distorsione spaziale corrispondente a curvatura 7, la Norn aveva coperto
> molta più strada di quella che ci si sarebbe dovuti aspettare secondo la
> normale equazione di Cochraine.
>
> “Non se ne crucci, Comandante…” gli disse però il Capitano Tomphson,
> mettendogli una mano sulla spalla in un gesto paternalistico forse poco
> adatto alla poca differenza di età tra i due ufficiali “sappiamo che hanno i
> loro trucchi. Quello che mi preme sapere è perché sono così interessati a
> questa nave…siamo sicuri che non venga dal futuro?”
>
> “Sì signore…” confermò Khish, con un leggero movimento in verticale delle
> antenne “le analisi del Comandante Vok confermano le nostre letture
> sensoriali…la datazione quantica dei materiali dello scafo risale a circa 85
> anni standard fa… e l’interno ha più o meno la stessa età…”
>
> Nessuno aggiunse che si trattava di una età davvero non da poco per una nave
> automatizzata, ma non ve ne era realmente bisogno. E, comunque, gli
> Ufficiali della Fearless avevano altri pensieri più urgenti di cui
> occuparsi.
>
> “E non appartiene neppure ad un universo parallelo o robe del genere,
> giusto?” aggiunse Tomphson, pur conoscendo già la risposta. Avevano
> effettuato ogni genere di scansione su quella nave, compreso il confronto
> della “firma quantica” della stessa con quella della Fearless, ma
> l’astronave sconosciuta pareva essere esattamente ciò che sembrava, ossia
> un’astronave automatizzata che esplorava la galassia da circa 85 anni senza
> un equipaggio.
>
> “E allora, perché il Capitano Shorek vuole metterci le mani sopra e non
> vuole che la tocchiamo?” si domandò ad alta voce il Betazoide, decidendo di
> aver disturbato a sufficienza il proprio Ufficiale Scientifico e portandosi
> invece alle comunicazioni.
>
> La domanda aleggiò per alcuni secondi nell’aria, ma nessuno rispose, quindi
> il Capitano si limitò a richiedere un aggiornamento della situazione a bordo
> della nave aliena.
>
> “Abbiamo acquisito l’intero database della nave, ma è criptato con un codice
> frattale molto complesso…” lo informò l’Ufficiale Scientifico, che stava
> monitorando a distanza ogni singola lettura del tricoder di Karana “Il
> Comandante Vok è riuscita inoltre a bypassare i controlli automatici del
> timone e a trasferirne il comando alla Plancia della Fearless…sembrerebbe
> quasi che la nave sia progettata per accettare comandi esterni in situazioni
> come questa…”
>
> “Molto bene…” rispose Resh, andandosi a sedere sulla propria poltroncina,
> dove avrebbe atteso la successiva chiamata del Capitano Shorek “Fate
> rientrare il Comandante Vok e ordinate alla nave automatizzata di modificare
> la rotta dirigendo verso Deep Space 16 Gamma. Timoniere, programmi per
> quella nave una rotta di arresto che la tenga vicina alla stazione, ma non
> abbastanza da poter utilizzare le sue armi. Curvatura 6.”
>
>
> U.S.S. Fearless – Sala Tattica del Capitano - 4 Maggio 2394 - Ore 17,40
>
> Resh guidò il suo omologo verso la sala tattica, avendo cura di eseguire
> ogni movimento con calcolata lentezza. Poteva sembrare sciocco da parte sua,
> ma non aveva nessuna intenzione di cedere posizione all’Ufficiale del
> Dipartimento per le Indagini Temporali, quindi intendeva rimarcare che quel
> colloquio riservato era una concessione che lui faceva al Vulcaniano e non
> viceversa.
> Fu anche per questo che, dopo avere invitato il parigrado ad accomodarsi su
> una delle poltroncine poste davanti alla scrivania, il Betazoide scelse di
> stare in piedi, di fronte al piccolo oblò che dava sullo spazio, mentre
> domandava con assoluta cortesia “Mi dica, Capitano…cosa posso fare per lei,
> questa volta?”
>
> “Smettere di interferire con le nostre indagini, ad esempio…” rispose il
> Vulcanianao con tono assolutamente neutro, senza apparentemente scomporsi in
> nessuna misura per i trucchetti psicologici del collega di DS16 Gamma.
> Peccato che, a livello empatico, Resh riuscisse ugualmente a percepire una
> sorta di irritazione ben controllata “e lasciare a noi il controllo della
> nave confiscata.”
>
> “Premesso che quella nave non è stata confiscata ma solo ispezionata e
> deviata verso la stazione per studiarla più approfonditamente e –
> eventualmente – ripararla per permetterle di riprendere il suo viaggio…”
> puntualizzò Tomphson, fissando le iridi nere nello sguardo inespressivo
> dell’altro, come a dire che era ora che smettesse di giocare a carte
> coperte, che con lui non attaccava “le ripeto ciò che già le ho detto.
> Quella nave non proviene dal futuro né dal passato né, tantomeno, da un
> universo parallelo…quindi quale attinenza ha con il vostro caso, che
> riguarda un viaggiatore del tempo? Fintanto che non mi avrà dato una
> risposta chiara, Capitano, gli ordini che ho ricevuto circa la
> collaborazione del mio equipaggio con il Dipartimento per le Indagini
> temporali non si applicheranno a questo caso e questa missione sarà una
> missione di soccorso, eventualmente associata ad un Primo Contatto – seppur
> indiretto – con una specie probabilmente nativa del Quadrante Gamma.” Fece
> un’ulteriore pausa, prima di calcare la mano con l’ultima sua frase
> “Entrambe attività che riguardano le mie competenze specifiche, non le sue…”
>
> Vi fu un lungo momento di silenzio, durante il quale il Vulcaniano valutò
> numerose possibili linee di azione. Il Dipartimento per le Indagini
> Temporali non era solito scendere a compromessi con le altre branche della
> Flotta per quanto riguardava le proprie indagini, ma quella era
> effettivamente una situazione anomala ed il Capitano Tomphson aveva
> affermato solo cose vere e provabili. L’equipaggio della Norn, naturalmente,
> aveva i propri motivi per supporre che la nave aliena in rotta verso DS16
> Gamma fosse coinvolta nella futura creazione dell’Angelo Bello della Morte,
> ma senza condividere le informazioni ottenute dal cristallo dati recuperato
> dalla navetta di Toll, sarebbe stato necessario contattare l’Ammiragliato
> per ottenere con la forza ciò che aveva invano tentato di ottenere con la
> paura che normalmente la sua assegnazione generava. Solo che – qualcosa
> glielo diceva nel profondo – sfidare su questo campo un ex agente operativo
> dei Servizi Segreti avrebbe portato ad una perdita di tempo inaccettabile
> per il buon esito della missione.
> Fu pertanto con un sospiro di rassegnazione appena percettibile – ma ben
> percepibile a livello empatico – che il Vulcaniano si apprestò a mettere a
> parte il parigrado di quanto avevano scoperto fino a quel momento.
>
> Cinque minuti dopo, Resh sedeva alla propria scrivania, le mani giunte
> avanti a sé e lo sguardo fisso in quello del vulcaniano, intento a
> riflettere sulle implicazioni delle deduzioni fatte dall’equipaggio della
> Norn. Quando gli era stata data la spiegazione voluta aveva immediatamente
> ordinato alla Plancia di uscire dalla Curvatura ed ora le due navi di Classe
> Defiant e la nave aliena stazionavano nei pressi della grande Nebulosa di
> Qorn dove – alcuni anni prima – i Borg avevano tentato di installare un
> proprio condotto di Transcurvatura.
> Tuttavia, ancora qualcosa non tornava…e quindi domandò “Non capisco una
> cosa, però…sappiamo che la Singolarità Quantistica si scatenerà qui, perché
> è qui che è venuto il figlio del Dottor Sonx per cercare di impedirlo…e
> sappiamo che questa nave potrebbe essere l’elemento che la scatenerà, visto
> che possiede un motore a singolarità quantistica…ma mancano due elementi.
> Innanzitutto, perché questo evento non esisteva prima nelle timeline da voi
> studiate, mentre ora sì? E – secondariamente – quel motore è simile a quello
> di un Falco da Guerra di Classe D’Deridex…non ha minimamente la potenza
> necessaria a scatenare l’Angelo Bello della Morte…”
>
> Il Vulcaniano fece un cenno di assenso alla frase del Betazoide e si prese
> un momento prima di rispondere ma – questa volta – la sua reticenza a
> parlare non era tanto legata alla necessità di tenere nascoste determinate
> informazioni, quanto al non possedere realmente tali nozioni “Quanto al
> fattore temporale scatenante, ritengo che esso sia associabile alla presenza
> dello stesso Toll nella nostra linea temporale…” rispose alla fine.
>
> Resh rimase in silenzio a sua volta, per assimilare quell’informazione e poi
> domandò “Quindi..tornando indietro nel tempo avrebbe scatenato un evento che
> altrimenti non sarebbe accaduto? Ma come…” si interruppe, facendo cenno di
> no con la mano “lasci stare…gliela do per buona…quindi, diciamo che Toll,
> tornando indietro nel tempo, ha messo in moto una serie di eventi che
> potrebbero aver scatenato il fenomeno…quali?”
>
> “La vostra presenza qui, ad esempio…” spiegò pazientemente Shorek “se Toll
> non fosse arrivato, lei avrebbe inviato qui la Fearless o si sarebbe
> aggregato alla missione di soccorso? E questo è solo un esempio…”
>
> “O la vostra…” ribatté prontamente Resh, sottolineando che neppure la Norn
> si sarebbe trovata lì senza l’arrivo di Toll “ma, lasciamo stare, ho
> capito…e sull’altro problema? Come può un semplice reattore a singolarità di
> modeste dimensioni creare una anomalia spaziale in grado di devastare interi
> settori?”
>
> “Questo lo ignoro…” rispose il Capitano della Norn, prima che l’Allarme
> Rosso risuonasse su tutta la nave, facendo alzare entrambi gli Ufficiali con
> il medesimo scatto, dettato da anni di esperienza al comando. Come un solo
> uomo, e senza dover dire nulla, i due si lanciarono verso la porta che
> divideva la Sala Tattica dalla Plancia della Fearless, incespicando appena
> per il forte rollio del ponte.
>
>
> U.S.S. Fearless – Plancia – pochi istanti dopo
>
> “Rapporto!” il richiamo di Resh giunse alle orecchie di Khish esattamente
> prima che una delle consolle ausiliarie esplodesse alla sua destra, sparando
> in aria una montagna di scintille e facendo indietreggiare un Marinaio che
> la stava in quel momento utilizzando.
>
> L’Andoriano si alzò rapidamente in piedi dalla Poltona del Capitano, che
> aveva fino a quel momento occupato, per portarsi alla Consolle Scientifica.
> Intanto rispose “Non ne ho idea, signore…siamo usciti dalla Curvatura senza
> difficoltà e ci siamo portati a distanza di sicurezza dalla nave aliena come
> ordinato. Appena la Norn vi si è avvicinata, però, il nucleo di Curvatura
> alieno ha cominciato a generare un’onda di risonanza armonica…”
>
> “Di risonanza con cosa, Comandante?” domandò Shorek, tentando al contempo di
> usare il proprio comunicatore per chiamare la Norn, ma senza riuscirvi.
>
> “Non funziona quello…” lo informò però Karana, che stava lavorando
> febbrilmente alla consolle ingegneristica “c’è un disturbo subspaziale
> troppo potente…sto riconfigurando la nostra antenna di trasmissione per
> inviare pacchetti di dati ultracompressi a bassa frequenza…non sarà il
> massimo della qualità audio/video, ma dovrebbe ridarci a breve le
> comunicazioni a corto raggio…”
>
> Nel frattempo, il Comandante Chelak rispose alla domanda precedente “Non ne
> ho idea…su una nave di Classe Defiant non dovrebbero esserci componenti in
> grado di generare una risonanza armonica di quella frequenza. Ad ogni modo
> la risonanza ha innescato una specie di turbolenza subspaziale che è andata
> amplificando in maniera esponenziale…la Norn ne sembra imprigionata e lo
> scafo della nave aliena ha perso il 93% di integrità strutturale…”
>
> “Una normale nave di Classe Defiant non ha attrezzature che potrebbero
> entrare in risonanza…” lo corresse però Tomphson, che nel frattempo aveva
> raggiunto la propria poltrona e vi si era seduto, richiamando sulla consolle
> inserita nel bracciolo i dati inerenti lo status della nave che, a parte
> qualche sovraccarico, sembrava ancora in buone condizioni “A bordo avete
> delle componenti tecnologiche che potrebbero causare questo?” domandò quindi
> al parigrado.
>
> “Diverse…” convenne questi, senza però specificare di cosa si trattasse, sia
> perché si trattava comunque di materiale tecnologico secretato sia perché
> non aveva il tempo materiale per farlo. Ad ogni modo esaminò rapidamente le
> letture che i sensori scientifici stavano eseguendo sulla risonanza creatasi
> tra la sua nave ed il vascello alieno e rispose “ma credo che il problema
> sia relativo al nucleo di curvatura modificato…”
>
> “Signore, lo scafo della nave aliena è collassato e la Norn ha perso gli
> scudi…” informò in quel momento il Guardiamarina Tyler dalle Operazioni “La
> sua integrità strutturale sta venendo compromessa…”
>
> “C’è di peggio…” informò Khish, interpretando i dati che i sensori di massa
> gli riferivano “dove si trovava la nave aliena si sta formando un mini buco
> nero…sta attirando la Norn e non credo che – nelle loro condizioni – siano
> in grado di sfuggirvi.”
>
> “Possiamo trainarli via?” domandò Resh, osservando il fenomeno descritto dal
> subordinato sullo schermo visore, attraverso le statiche generate
> dall’anomalia “o invertire il fenomeno in qualche modo?”
>
> “Se ci avvicinassimo ora verremmo intrappolati dall’anomali a nostra volta,
> signore…” rispose prontamente l’Ufficiale Scientifico, che aveva appena
> lanciato una simulazione in proposito e ne stava consultando i risultati
> insieme al Capitano della Norn “credo che la cosa migliore sarebbe
> interrompere la risonanza ed agganciare la Norn con un raggio traente per
> allontanarla da lì…”
>
> “Capitano Shorek?” Tomphson richiamò l’attenzione del parigrado, invitandolo
> implicitamente a spiegare come poter ottenere il risultato auspicato
> dall’Andoriano della Sezione Scientifica.
>
> “La Norn deve espellere il Nucleo di Curvatura…” rispose rapidamente e senza
> particolare esitazione l’Ufficiale del Dipartimento per le Indagini
> Temporali “in questo modo l’interferenza dovrebbe affievolirsi attorno alla
> nave e la Fearless potrebbe trainarla via. Inoltre, se riuscissimo a colpire
> con un Siluro Quantico il nucleo a curvatura proprio nel momento in cui
> questi entri nell’orizzonte degli eventi dell’anomalia, esiste un 73% di
> probabilità che la detonazione creatasi richiuda la stessa…”
>
> “Comandante Vok, quel comunicatore a corto raggio modificato ci serve
> adesso!” affermò rapidamente il Capitano Tomphson, mentre la nave veniva
> scossa da una distorsione gravitazionale più forte delle altre e dall’OPS
> annunciavano che l’integrità strutturale della Norn era scesa al 47%.
>
> “Comunicazioni aperte, solo audio al momento…” rispose l’Ingegnere
> mezzosangue, reggendosi alla consolle per non cadere a terra.”
>
> “Shorek a Norn, espellete immediatamente il nucleo di Curvatura modificato e
> trasferite tutta l’energia di emergenza all’integrità strutturale…” si
> affrettò ad ordinare il Vulcaniano, non appena le frequenze di chiamata con
> la sua nave furono aperte. La risposta affermativa non si fece attendere e,
> pochi istanti dopo, i portelli di espulsione di emergenza della Nave
> Temporale furono aperti e la camera di reazione MR/AMR scivolò all’esterno,
> subito catturata dall’attrazione gravitazionale dell’Anomalia che si stava
> formando.
>
> “Operazioni, agganciate la Norn con un Raggio Traente appena le interferenze
> lo consentiranno…” si affrettò ad aggiungere Resh “Timone, appena
> recuperata, ci allontani di qui a massimo impulso. Tattico, siluri quantici
> di poppa agganciati sul Nucleo a Curvatura, distruggetelo appena entra
> nell’Orizzonte degli Eventi e poi piena potenza agli scudi di poppa per
> l’eventuale onda d’urto…assicuratevi che siano estesi anche alla Norn.”
>
> Le operazioni si svolsero senza intoppi e, nel giro di pochi secondi, le due
> navi di Classe Defiant si allontanarono a pieno impulso dall’anomalia,
> mentre una coppia di sfere di energia dal colore blu eruppe dalla poppa
> della Fearless, andando ad impattare sul nucleo a curvatura della Norn e
> causando una potente esplosione di antimateria.
>
> La conseguente onda d’urto colpì i due vascelli federali con forza, causando
> diverse esplosioni e lo spegnimento di molti sistemi, tra i quali i sensori
> esterni. Quando i secondari entrarono in funzione, restituendo l’energia
> alla Fearless, il Capitano Tomphson si affrettò ad ordinare per la seconda
> volta in pochi minuti “Rapporto situazione!”
>
> “Danni a diversi sistemi secondari e scudi di poppa al 32%, signore…”
> rispose rapidamente Karana, esaminando i dati ricevuti dai propri sistemi di
> controllo danni e dalle squadre di manutenzione già allertate “nessun ferito
> serio.. la Norn è in condizioni peggiori. Hanno perso tutta l’energia e
> hanno importanti danni strutturali. Riceviamo una richiesta di trasferire il
> loro personale più grave nella nostra infermeria.”
>
> “Accordata, e predisponete un trasferimento energetico verso di loro fino a
> quando non saranno in grado di riattivare l’energia…” ordinò rapidamente il
> Capitano Tomphson, evitando di offrire al collega Vulcaniano di inviare
> ingegneri a bordo per le riparazioni. Con tutta la tecnologia segreta
> presente, infatti, immaginava che Shorik avrebbe rifiutato una tale offerta.
> Se ne avessero avuto bisogno, decise, lo avrebbero chiesto loro. “E
> l’anomalia?” domandò poi, voltandosi verso l’Ufficiale Scientifico Capo, che
> aveva un brutto taglio sulla fronte ma che si era già rimesso al lavoro.
>
> “Sto reinizializzando i sensori esterni, signore…” rispose prontamente Khish
> poi, quando i primi dati comparvero, commentò “Signore…credo che ci sia un
> problema…”
>
> Ma in effetti non serviva lo dicesse. Contemporaneamente ai sensori si era
> infatti riattivato anche lo schermo visore principale, che stava ora
> inquadrando una scena apocalittica…un microscopico buco nero che,
> probabilmente a causa di una forza di attrazione gravitazionale enorme,
> stava attirando a sé la massa gassosa della Nebulosa di Qorn, il cui
> pulviscolo esterno aveva ora creato due archi di materia che, entrambi
> diretti verso l’anomalia, formavano nel cielo stellato un’immagine in
> qualche modo simile a due ali stilizzate.
>
> “Lo credo anch’io, Comandante…” commentò Resh, fissando lo schermo visore
> con volto corrucciato “L’Angelo bello della Morte è arrivato…ed ora sta a
> noi cercare di fermarlo prima che annienti tutto.."
>
> ***************************
> END TRANSMISSION
> ***************************
>
> Ed ora, prima di lasciarvi al linciaggio dei commenti, ho un paio di domande
> per voi (tre in realtà)...
>
> 1) non so se si capisce la mia idea...dato che nella linea temporale
> originale (quella conosciuta dall'equipaggio della Norn, per capirci)
> l'Angelo Bello della Morte non esiste, ho pensato servisse un elemento
> proveniente dal futuro per innescare il cambiamento della linea temporale e
> - mi sono detto - poteva essere carino che fosse proprio l'arrivo del figlio
> del Dottore tale elemento. Arrivando dal futuro, infatti, ha attirato
> l'attenzione della Norn che si è recata sul posto ed ha incontrato la nave
> aliena, innescando così l'anomalia a causa delle sue componenti
> sperimentali. Se lui non fosse venuto la Norn non ci sarebbe stata e tutto
> ciò non sarebbe successo...ha senso, secondo voi? Lo so che inverte gli
> elementi di causa ed effetto, ma alla fin fine è quello che succede anche in
> Ieri, oggi e domani", no? ma, soprattutto (che abbia senso o meno) si
> capisce dallo sviluppo della trama?
>
> 2) ho dovuto mettere la Norn fuori combattimento e distruggere la sua
> capacità di viaggiare nel tempo perché, altrimenti, sarebbe bastato inviarsi
> un messaggio dal futuro per non interferire...per farlo mi sono detto che
> probabilmente la componente che permette di manipolare lo spazio-tempo è
> associata al reattore di curvatura, che in un certo senso fa lo
> stesso...espellendo il nucleo ho privato la Norn di tale capacità. Ciò va
> contro qualcosa di già scritto su questa nave, di cui non so praticamente
> nulla?
>
> 3) buona parte del pezzo è incentrata sul tentativo di Resh di non subire
> passivamente l' "invasione" di un altro ufficiale comandante...so che non è
> esattamente un comportamento da capitano esemplare, ma il mio PG è uno che
> non ama non sapere le cose e di certo non è un tipo che si azzerbina...se
> Shorek avesse cercato collaborazione - come poi succede - avrebbe accettato
> le sue spiegazioni e si sarebbe fatto da parte senza remore, ma così...
>
> A voi la palla, mio fido equipaggio!
>
>
> Resh/F.
>
>
>
>
> Sent from Libero Mobile
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