[Stml21] 15.03 - Khish - Grovigli
Emanuele Oriano
oriano a gmx.com
Mar 24 Giu 2014 01:12:33 CEST
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Brano: 15.03
Titolo: Grovigli
Autore: Tenente Comandante Khish del clan Chelak
(aka Emanuele)
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Deep Space 16 Gamma – Ufficio del Comandante | 14 Maggio 2394 - Ore 14.40
Thompson si massaggiò delicatamente gli occhi. Aveva bisogno di
silenzio. Non che gli desse fastidio il sommesso, ordinato, funzionale
brusio degli ufficiali e sottufficiali; del resto, filtrava appena dalle
porte del suo nuovo ufficio. Il silenzio che gli occorreva era di altro
genere. Stava ripensando alla sua prima conversazione con
l'ambasciatrice T'Lani, e al senso di grande serenità che il ricordo
suscitava in lui.
* Già, è ovvio. Poco personale, schermatura antipsionica... si riesce
davvero a pensare bene in un ambiente come quello. *
La sua riflessione fu - * Naturalmente! * pensò - interrotta dal
cicalino del comunicatore.
=^= Capitano, chiamata subspaziale in arrivo per lei, SECLAR 9. =^=
“Come ha detto, scusi?”
=^= ...SECLAR 9, signore. Proviene da Andoria. =^=
“La prendo qui.”
Nei pochi attimi che occorsero al terminale per sollevarsi, il betazoide
si diede una ravviata ai capelli e si accertò, con un leggero strattone,
che il colletto fosse in posizione d'ordinanza. Una chiamata così doveva
certo venire da un pezzo grosso. Poi il terminale s'illuminò, e il
capitano sbarrò gli occhi.
* Cribbio, come hanno fatto a saperlo già? *
Al centro dello schermo campeggiava il logo con la meridiana
dell'Ufficio Federale Indagini Temporali.
Sezione Scientifica – Laboratorio di Scienze dei Materiali | 14 Maggio
2394 - Ore 15.00
“Frustrante, eh, Wu?”
Il tono di voce di Khish era più da fratello maggiore che da diretto
superiore. Simpatizzava con le difficoltà nelle quali era impegolato il
suo vice. Un po' era anche contento di dover dare una mano di persona,
anziché starsene seduto a controfirmare rapporti, scrivere proposte di
progetti di ricerca da sottoporre a uno dei vari direttorati scientifici
su Vulcano, o compilare ruolini di servizio.
“Può dirlo forte, Comandante. Questa specie di scafandro corazzato
SEMBRA roba nostra... e al tempo stesso certamente contiene tecnologia
che non lo è. Vede qui e qui, per esempio? Sono i punti di giunzione tra
i segmenti di rete bioneurale. Ebbene, sono organici.”
L'andoriano inclinò le antenne in avanti, sporgendo il busto sopra il
bancone disseminato di parti color cremisi e grigio. “I giunti sono
organici? Non solamente i pacchetti di gel?”
Annuendo, il tenente Wu afferrò quello che appariva una metà del collare
della corazza. “E ora guardi qui.”
Khish guardò.
“Altri due giunti. In corrispondenza della nuca... ha verificato con il
dottore, immagino.”
“Sissignore. Il soggetto ha due porte organiche nei punti corrispondenti.”
I due ufficiali si guardarono negli occhi.
“Secondo lei, Wu, per quanto tempo ce la lasceranno studiare in santa
pace prima di ordinarci di mandarla su Tellar? Più o meno che con i
materiali del Branco?”
“Una bottiglia di sidro trilliano che la roba parte fra dieci giorni.”
“Una bottiglia di birra andoriana che ce la portano via entro una
settimana.”
“Dipende da quanto ci metterà il nuovo capitano a inoltrare il rapporto,
ma... affare fatto, comandante!”
Khish sospirò.
“Forza, Wu, rimettiamoci al lavoro. Proviamo a capirci qualcosa della
visiera...”
Ambasciata Federale – Ufficio dell'Ambasciatrice | 14 Maggio 2394 - Ore
15.20
“È arrivato giusto in tempo, capitano.”
Alle parole della vulcaniana, Thompson si fermò come colpito da uno
schiaffo. “Cosa intende con 'giusto in tempo', ambasciatrice?” domandò,
con voce meno sicura di quanto avrebbe voluto.
T'Lani indicò il vassoio con una teiera e due tazze che occupava un
angolo della sua scrivania, da cui si sprigionava un deciso profumo di
camelie. “Intendo che ho appena preparato del tè viola, e la maniera
migliore per degustare una tazza di tè è in compagnia. A meno che lei,
naturalmente, non preferisca qualche altra bevanda. Temo però che in
quel caso dovrà accontentarsi dei frutti del replicatore...”
Con un percettibile sollievo, Thompson scosse la testa. “Andrà benissimo
il suo tè, anche se confesso di non aver mai assaggiato il tè viola. Ci
va limone, latte, noce moscata o cosa?”
“Io lo preferisco liscio; i puristi ci mettono un velo di latte. Ma si
accomodi, si accomodi. Intanto che le verso una tazza, mi dica a cosa
devo il piacere della sua compagnia, e come mai il minimo accenno al
tempo l'ha fatta sobbalzare.”
Il betazoide spese qualche attimo a raccogliere le idee, ma mentre stava
per iniziare il discorso T'Lani lo prevenne ancora. “Ha qualcosa a che
fare con l'Ammiraglio Aubrey, per caso?”
Il capitano restò a bocca aperta, ma non era uomo da incassare senza
reagire. “Mi dica, è sempre così, qui? Tutti sanno tutto quasi prima che
succeda?”
L'anziana diplomatica si permise una lieve inclinazione delle
sopracciglia. Il gorgoglio del tè accompagnò la sua risposta. “Qualche
volta senza quasi, capitano.”
Infermeria | 14 Maggio 2394 - Ore 15.20
Toll riposava sotto sedazione. Il dottor Sonx si era ben presto reso
conto che i giunti che interfacciavano il sistema nervoso di... suo
figlio... alla corazza non erano l'unica stranezza biotecnica, e nella
temporanea impossibilità di diagnosticare cosa non andasse nel suo
corpo, fedele al principio /Primum non nocere/, il medico si era
affidato all'antica pratica di lasciar fare alla fibra del paziente.
Il bioletto, instancabile infermiere/sentinella, dedicava la sua
attenzione indivisa al corpo dell'uomo e al suo stato di salute. Il
dottore invece ne scrutava il volto, cercando di individuare, al di
sotto dello strato di anni che a giudicare dalle rughe non dovevano
essere stati facili, i tratti intelligenti e impertinenti dell'undicenne
Toll, il suo ultimogenito e, naturalmente, favorito.
Sussultò al sibilo delle porte che si aprivano. Con il consueto sorriso,
si alzò ad accogliere un trio di ufficiali della Flotta Stellare. Uno
dei due vulcaniani, coi gradi di capitano, gli porse la mano. “Il dottor
Sonx, immagino. Sono il capitano Shorek, e questi sono il comandante
Letok e la dottoressa Schwarzwald. Siamo venuti appena abbiamo saputo;
la lascio in compagnia della dottoressa, che le potrà dare una mano nel
trattare il paziente. Noi dobbiamo presentarci quanto prima al capitano
Thompson.”
“Rebecca” si presentò la donna, un'umana di mezz'età e piccola statura,
con le insegne di comandante medico, l'aria efficiente e la stretta decisa.
“Ma io veramente non capisco...” iniziò, incerto, il denobulano. “Chi
siete?”
Dalla soglia dell'infermeria, il capitano si voltò appena. “SECLAR 9,
dottore. Mi spiace.”
“Ma stia tranquillo,” soggiunse l'altro vulcaniano. “Noi siamo i buoni.”
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FINE MEX DI GIOCO
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NOTE:
1) L'Amm. Aubrey è il Comandante in Capo dell'Ufficio Federale Indagini
Temporali (FOTI). È lui che chiama il capitano Thompson (nelle mie
intenzioni, per avvisarlo dell'imminente arrivo dei suoi uomini, ma dato
che non l'ho scritto esplicitamente potrebbe anche avergli detto
dell'altro).
2) Il capitano Shorek è (stato?) al comando della USS Norn, una piccola
nave in dotazione al FOTI che è, in realtà, la prima e unica crononave
della Flotta Stellare. Il comandante Letok è (stato?) il suo primo
ufficiale. La comandante Rebecca Schwarzwald è (stata?) l'ufficiale
medico di bordo della Norn. È presumibile che il trio sia giunto su DS16
a bordo della Norn, probabilmente velocizzando le procedure con un
piccolo salto nel tempo per riuscire ad arrivare così in fretta. I CV di
tutti e tre sono disponibili sul sito di Starfleet Italy, all'indirizzo
http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/elenco_equipaggio.php?id=12
3) Le ultime informazioni narrative sulla Norn e sul suo personale
risalgono a ben 10 anni fa; sentitevi liberi di inventare, eventualmente
correggerò io (che sono sia l'Amm. Aubrey che il capitano Shorek),
magari con l'aiuto di Cristina, che è anche la dottoressa Schwarzwald...
00(0)
Tenente Comandante Khish Chelak
Primo Ufficiale Scientifico
Stazione spaziale Deep Space 16-gamma
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Comunicatore Privato di Emanuele Oriano
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=/\= ICQ # 26585209
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