[Stml21] [STML21] Riccardi - 14.11 - Spada lunga vs Spada bastarda
Elena Fuccelli
mf9115 at mclink.it
Sun Mar 16 20:51:06 CET 2014
Provo a ripostare il brano di Fabio. Ho corretto alcuni errorini e
messo il nome della promessa Klingon di K'ooD al posto delle X, ma mi
piacerebbe che anche voi lo rileggeste, per vedere se mi è sfuggito
qualcosa (molto probabile, ho avuto poca testa in questi giorni).
Ciao! ;-D
Elena
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INIZIO BRANO DI RICCARDI
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Deep Space 16 Gamma - Sala riunioni - 8 aprile 2393 - Ore 17:51
Frey era nervoso. Uno dei vantaggi nell’essere mutaforma era proprio
nel non avere un linguaggio del corpo: un mutante doveva ricreare
tutti i movimenti volontari o non tipici di un essere monoforma.
Per cui anche se dentro di sé aveva perso la sua freddezza,
esternamente appariva ferreo e concentrato.
Vedere l’ambasciatrice parlare sottovoce con quel pelleblu gli ridiede
forza. Sapeva che i Federali dovevano colpire prima che lui mettesse
in atto il suo piano e, vederli tentennare, gli diede l’input di
agire. Lentamente stava raggiungendo il capitano Spini che, per
fortuna, era seduta vicino al Legato cardassiano.
Si muoveva lentamente in modo da non essere visto o notato dagli
altri. Più che muoversi si stava lentamente afflosciando verso destra.
Mancavano ormai meno di 50 centimetri dal suo bersaglio, ma se avesse
continuato a muoversi lentamente lo avrebbero notato per cui l’unica
opzione che gli rimaneva era lo scatto finale verso la sua preda.
Lamak era completamente a suo agio. Assisteva a tutto ciò come in un
olo-film di spionaggio e di intrigo politico. Anzi era molto meglio
perché quella era la realtà. L’arrivo del comandante Khish con la sua
attrezzatura era stato un colpo di scena meraviglioso, anche se il
ritorno del Dominio lo aveva inquietato non poco. Tuttavia tutto ciò
poteva tramutarsi in ottime opportunità per l’Impero.
Qualcosa lo destò dal suo ragionamento. Era il suo istinto, maturato e
cresciuto negli anni in cui era un ufficiale tattico, a metterlo sul
chi vive e a suggerirgli che qualcosa non andava nel comportamento di
Frey.
Vide il suo corpo perdere leggermente consistenza. In condizioni
normali avrebbe pensato ad una svista ma oggi no:”Ma cosa fat… .”
Ma fu troppo tardi.
Il legato Varen era confuso. Tutto il piano che aveva architettato era
quasi del tutto fallito. Aveva combattuto bene, cambiando strategia
all’ultimo aveva sperato di riuscire a sconfiggere K’ood ma quando
T’Lani aveva rivelato la presenza del Fondatore tutto era andato in
malora.
Un avvertimento di Lamak lo fece trasalire. Prontamente il cardassiano
guardò nella direzione dell’urlo e vide i rappresentanti dei romulani
e dei klingon alzarsi in piedi. K’ood, con un gesto fulmineo da prode
guerriero estrasse un pugnale e lo scagliò in avanti.
Varen percepì la lama avanzare verso di lui. Face per spostarsi e, con
una certa ironia, pensò di essere vittima del più pazzesco e stupido
attentato della storia.
Ma il colpo non era diretto a lui. La lama passò a mezzo metro alla
sua sinistra e, credendo che fosse indirizzata verso il suo capo della
sicurezza, Varen si voltò di scatto nel mentre in cui il pugnale
centrava Frey in pieno petto.
No. L’essere colpito non era Frey. Varen vide il corpo del suo
sottoposto perdere forma mentre una specie di tentacolo serrava la
gola del capitano Spini.
“FONDATORE!” Gli urlò contro il cardassiano sputandogli in faccia
tutto il suo odio verso quella razza.
L’essere rispose generando e scagliando contro il cardassiano un
secondo tentacolo affilato come una spada e lungo come una lancia.
Varen capì di essere spacciato. Sentì una botta, poi il duro e freddo
muro in duranio e del liquido caldo e viscoso iniziò a bagnarli
l’uniforme.
Deep Space 16 Gamma - Infermeria - 8 aprile 2393 – Nel frattempo
Ba’Kadh si stava riprendendo. Il calore stava ritornando nel suo
corpoe, man mano che sentiva le estremità tornare a funzionare, la
rabbia cresceva esponenzialmente. Voleva vendetta contro quella
vigliacca umana che l’aveva colpita alle spalle e l’aveva messa in
quella cassa, voleva vendetta contro la famiglia della dottoressa
Stern, la vigliacca, voleva vendetta contro il suo promesso sposo,
voleva vendetta contro i suoi soccorritori Ferengi e contro la
Federazione. La sua lista era così lunga che avrebbe fatto prima a
vendicarsi di tutti gli abitanti della galassia.
Tuttavia i suoi piani di vendetta dovevano attendere in quanto era
ancora intorpidita per il freddo e i sedativi la rendevano debole come
un poppante.
Con gli occhi ancora poco funzionante vide due figure avvicinarsi.
Potevano essereo dei medici o dei sicari venuti a finirla. Scartò
l’ultima ipotesi e, con il poco fiato che aveva in gola, urlò:”Andate
via.”
“Temo proprio di non poter andar via.” Rispose una voce femminile.
“Allora fate quello che dovete fare e andate via.” Ba’Kadh
ringhiò:”Voi medici della Federazione non potete stare 5 minuti senza
fare qualche maledetta analisi?!”
“Non siamo medici.” Rispose una voce maschile.”Sono il capo della
sicurezza e qui con me c’è il capitano Spini.”
“Vorremo farle delle domande.” Aggiunse il capitano.
“Su cosa?”
“Su quello che le è accaduto.” Rispose Riccardi.
“E a voi cosa importa?” Ba’Kadh si stava agitando.”Volete difendere
quella maledetta femmina umana con le vostre calunnie.”
Prontamente il capitano rispose:“A dire il vero vogliamo scoprire la
verità.”
Ba’Kadh rise fortissimo come se le avessero raccontato una
barzelletta.
I due ufficiali si guardarono e decisero di cambiare strategia.
Spini si sedette sul fianco del letto dicendo:”Vuole vendetta contro
chi le ha fatto questo?”
“Sì.”
“Allora se attacca la dottoressa Stern arrecherà molto disonore al suo
casato e all’Impero.” Continuò tranquillo Riccardi.
“Voi non conoscete l’onore.”
“Sì, ma sappiamo cosa succederà a te e al tuo casato se incolperai la
persona sbagliata.” Il capitano Spini abbozzò un sorriso.
“Cosa?” Ba’Kadh era confusa e irritata. I due ufficiali capirono di
aver fatto centro.
“Raccontaci cosa è successo.” La invogliò Riccardi.
“E le prometto che quando avremo la certezza sull’identità del suo
assalitore lo puniremo insieme.” Spini usò intenzionalmente la parola
punire anziché vendetta come per sottolineare chevoleva giustizia e
non una rappresaglia.
“Bene allora sembra che sia arrivato il momento di chiacchierare.”
Ba’Kadh fece una breve pausa, tossì e aggiunse:”Chi inizia?”
Deep Space 16 Gamma - Sala riunioni - 8 aprile 2393 - Ore 17:53
Khish si era disposto a difesa dell’ambasciatrice appena il mutaforma
si era svelato. Con il suo corpo la stava proteggendo, ma T’Lani
riusciva a vedere la situazione. Il più fulmineo di tutti era stato
l’ambasciatore K’ooD che aveva estratto un pugnale e lo aveva
scagliato contro l’alieno.
La fredda e precisa mente della vulcaniana le permise di capire subito
la situazione.
“Fermi non sparate, ha preso il capitano.” Aveva parlato con il suo
tono basso e smorzato tipico di una persona della sua età e nelle sue
condizioni fisiche tuttavia il tono calmo e perentorio era stato udito
da tutti soprattutto dalle squadre di sicurezza. “Si tenga pronto con
il campo.” Ordinò a bassissima voce verso l’ufficiale scientifico il
quale rispose muovendo assieme le antenne.
“Manca uno della sicurezza.” Notò uno dei marinai appostati alle loro
spalle.
“Ambasciatrice guardi.” Esclamò Khish indicando alla sinistra.
T’Lani si voltò e vide il capo del Legato Varen appoggiato contro la
parete e uno schizzo di sangue che aveva macchiato la parete.”Questo
non ci voleva.” Fu il suo freddo commento, poi aggiunse: “Attivi il
campo.”
Deep Space 16 Gamma
Laboratorio scientifico
8 aprile 2393 - Ore 17:53
“Oh no.” La frustrazione era così tanta che l’aveva fatta urlare.
“Cosa c’è?” Chiese l’ufficiale scientifico in seconda, il tenente
Jacobs.
“Uno degli emettitori è fuori allineamento.” Rispose la giovane
ingegnere.
“Maledizione.” Jacobs imprecò in malo modo mentre veniva anche lui
assalito dalla sconforto: avevano lavorato febbrilmente per mettere
tutto in linea e ora, quando tutto doveva funzionare al meglio, c’era
un problema.
“Io avverto il capo, tu risolvi questo disallineamento.”
Deep Space 16 Gamma - Sala riunioni - 8 aprile 2393 - Ore 17:53
“Ci sono dei problemi.” Avvertì Khish.
“Li risolva.” Rispose semplicemente T’Lani, poi allontanandosi dalla
protezione dell’ufficiale, si avvicinò a tavolo dicendo: “Bene
Fondatore, parliamo.”
Accanto a lei arrivarono l’ambasciatore di Klingon e l’ambasciatore di
Romulus come per sottolineare che anche i loro governi partecipavano
alla trattativa. Entrambi non sapevamo quello che la vulcaniana aveva
in mente ma avevano intuito che dovevano prendere tempo. “Quali sono
le tue richieste?” Chiese T’Lani.
Varen non sentiva male a parte alla testa. Era rimasto intontito
quando aveva urtato il muro ma ora era abbastanza lucido da capire
cosa era successo. Guardò atterra e vide uno degli uomini della
sicurezza ferito gravemente ad una spalla. Il marinaio che si chiamava
Thomson e l’aveva salvato all’ultimo buttandolo contro la parete ed
era stato ferito dal mutaforma. Ora il giovane era svenuto per il
dolore e si stava dissanguando atterra. Guardò il suo volto e malgrado
la pelle rosa macchiata di sangue, il cardassiano vide il volto di suo
figlio.
Mentre ricostruiva i fatti sentì la voce di T’Lani e intuì che era il
momento di andarsene.
Delicatamente prese il giovane, cercò di tamponare la ferita con un
pezzo del suo abito e iniziò a trascinare entrambi verso la salvezza.
La fortuna venne loro in aiuto e uno dei marinai della sicurezza notò
tutto e si avvicinò per aiutarli. Il cardassiano si muoveva lentamente
centimetro dopo centimetro a carponi sperando che il mutaforma non li
vedesse.
Il marinaio della sicurezza afferrò Thomson e Varen e iniziò a tirare
entrambi verso la salvezza.
Ma la fortuna venne loro meno. Il mutaforma notò cosa stava succedendo
e, infuriato, si preparò a colpire.
Varen sentì T’Lani e, poi, K’ood dire qualcosa ma si concentrò per
fronteggiare il suo avversario. In quella posizione era spacciato, non
poteva scappare e la sicurezza non poteva coprilo.
Per la seconda volta si preparò a morire. Con fierezza guardò il
mutaforma come per sfidarlo.
Varen sorrise e attese.
L’eterozoomorfo si era lasciato catturare ed era rimasto concentrato
nell’impedire che il mutaforma, tramite il contatto, si accorgesse
della sua vera identità. La situazione era precipitata rapidamente e
lui attendeva il momento più propizio per attaccare e quel momento
sembrava quello giusto. Notò che mutaforma era concentrato verso il
cardassiano e la sorpresa sarebbe stata totale.
T’Lani con un rapido gesto impedì alle guardie di sparare. Sentì K’ood
che le si avvicinava per allontanarla. Ma poi tutto precipitò
ulteriormente. Il mutaforma alzò il tentacolo pronto per uccidere
Varen, ma il corpo del capitano Spini perse consistenza e si avvinghiò
attorno al corpo del Fondatore.Il mutaforma fu preso di sorpresa e
venne colpito pesantemente ma, si riprese e passò al contrattacco.
T’Lani vide i due esseri avvinghiati quasi come in un'unica poltiglia
viscosa e mutevole. Intuì che la lotta era all’ultimo sangue. Con la
coda dell’occhio vide il marinaio Thomson venire trascinato via
assieme a Varen. Sembravano entrambi ancora vivi.
T’Lani capì che non poteva più aspettare:”Khish attivi il campo, ora!”
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Tenente comandante **0
Alessandro Riccardi
Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
Deep Space 16,Gamma
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Comunicazione privata:
riccardi.ds16 at gmail.com
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