[Stml21] [USS Marconi]
federico pirazzoli
cmdrtkar a gmail.com
Mer 30 Set 2015 15:55:48 CEST
Che efficienza ragazzi...non so come farei senza questa giovane dama!
*_________________________________________________________________________*
*Da*: Comandante del sommergibile *Sea Tiger*
*A*: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
*Tramite*: Comando Forze Subacquee.
*Oggetto*: Carta igienica.
*#1*. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli
di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita
con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
*#2*. Il Comandante del sommergibile *Sea Tiger* non può fare a meno di
domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto
a questo Comando.
_________________________________________________________________________
Il giorno 30 settembre 2015 15:24, Ileana <manuelagarciads16 a gmail.com> ha
scritto:
> Caro Capitano, non voglio sempre batterti sul tempo, è solo che io lavoro
> davanti al computer :D
>
> Questo il brano della controparte (Monica) scritto per la Marconi,
> buona lettura!
>
> ======================================
>
> *USS Marconi - Plancia - 24/07/2395 Ore 18:00*
>
>
>
> Il pericolo di schiantarsi su quel pianeta sconosciuto era stato evitato
> all’ultimo secondo.
>
> Certo si erano inabissati in quel caldo oceano verdastro per alcuni minuti
> ma, Rekon e i suoi uomini, erano riusciti a trovare quel po’ d’energia
> sufficiente per uscire da quel liquido, che essendo a base di acido non era
> il massimo per lo scafo della Marconi.
>
> Adesso, la sagoma lineare e metallica della nave stellare faceva uno
> strano contrasto con quell’antico paesaggio, arido e pianeggiante, su cui
> Shran aveva deciso di “parcheggiarla”. Il Capitano non si sentiva per
> niente tranquillo con la nave su quella pianura assolata, completamente
> allo scoperto, ma non avendo avuto modo di sapere se il pianeta era abitato
> o no, almeno in quella parte di deserto sperava di non incontrare nessuno.
> Dopo l’ultima esperienza non aveva voglia di affrontare un altro primo
> contatto non desiderato. Aveva dato la precedenza alle riparazioni: gli
> bastava il minimo per tornare in orbita e far funzionare gli scudi.
>
> Shran si guardò intorno: in plancia era rimasta Durani, con l’ordine di
> monitorare le vicinanze e Berthier che coordinava la Tattica, con quel poco
> che i sensori riuscivano a leggere per colpa di quel forte campo magnetico
> emesso dal pianeta. Salen alla postazione OPS, lasciata libera da Keane,
> che si era catapultata in Sala Macchine per aiutare con le riparazioni e il
> secondo di Wyandot, cui aveva concesso qualche ora di riposo, poiché
> spiaggiati com’erano, le sue capacità erano del tutto inutili.
>
> Dal era in Infermeria, dove le sue attenzioni erano tutte per
> l’attentatore Jabin, che grazie alle “amorevoli “cure di Kuwano, si stava
> riprendendo dai colpi ricevuti dal capo della sicurezza della Marconi. Dal
> sapeva di aver esagerato, ma quel traditore era andato così vicino a
> eliminare lui e tutti i suoi compagni, che era stato preso da un eccesso di
> rabbia e Keiji aveva faticato per rendere presentabile il bajoriano, prima
> che il Capitano arrivasse per l’interrogatorio.
>
> “Come sta?” chiese al medico senza distogliere lo sguardo.
>
> “L’hai quasi ucciso questo verme, ma non avevo voglia di vedere qualcuno
> tirare le cuoia, dopo che abbiamo evitato un disastro: tra qualche minuto
> si riprenderà. Fammi vedere?” rispose il nipponico prendendo il mento di
> Dal tra indice e pollice e facendogli girare di lato la faccia, quindi urlò
> “Infermiera: perché nessuno si è occupato della testa di quest’uomo?” e
> cominciò ad armeggiare col suo tricorder, lì dov’erano.
>
> “Non è niente, non prendertela con lei, sono io che non ho voluto.”
>
> “Bravo e complimenti per la tua nuova specializzazione in medicina
> traumatica: cosa ti ha fatto decidere che non avevi bisogno di cure? Sei un
> idiota: hai un trauma cranico con i fiocchi e dovresti stare in riposo, non
> qui a fare il cane da guardia a questo pazzo!”
>
> Dal ascoltò la ramanzina del Dottore e quando si fu sfogato, gli disse:
>
> “Hai ragione, scusami. Ma non posso, anzi non voglio lasciare solo questo
> traditore, sino a che non mi dirà perché voleva ammazzarci tutti.”
>
>
>
> *USS Marconi – Plancia - 24/07/2395 - Ore 18:30*
>
>
> Shran era nel suo ufficio intento a leggere i dati sullo stato delle
> riparazioni della nave, quando l’addetto alle comunicazioni lo chiamò.
>
> =^=Capitano ricevo una chiamata dalla Fearless=^=
>
> =^=Molto bene: me la passi subito!=^=
>
> =^=Capitano, qui il Comandante Garcia a comando della USS Feraless.=^=
>
> =^=Salve Comandante=^= rispose l’andoriano di rimando
>
> =^=Capitano, abbiamo delle novità da comunicare. Prima cosa abbiamo
> trovato il colpevole di quello che vi è successo. Si chiama…=^=
>
> =^=Si chiama Jabin ed è di Bajor?=^=
>
> =^=Sì Capitano, è esatto. L’avete trovato? Ce l’avete a bordo della
> Marconi?=^= rispose Manuela con una espressione di assenso. Quell’andoriano
> le piaceva proprio…
>
> =^=Sì signor Garcia. Ce l’abbiamo al sicuro, i miei uomini stanno cercando
> di interrogarlo ma per il momento senza successo.=^=
>
> =^=Bene, adesso veniamo al punto più interessante. Pare che il nostro uomo
> abbia passato diverso tempo nello stesso settore in cui vi trovate voi… Su
> Deep Space 16 pensano che da quelle parti ci possano essere dei complici.
> Anche io penso la stessa cosa, anzi, per quanto mi riguarda il nostro uomo
> potrebbe anche far parte di una organizzazione criminale. Le passo le
> coordinate precise del pianeta in questione.=^=
>
> Dopo pochi istanti di attesa, l’ufficiale al timone della Marconi
> ricevette le coordinate, Manuela vide un’espressione di sorpresa negli
> occhi di Shran:
>
> =^=Comandante, queste sono le esatte coordinate in cui siamo atterrati
> noi… Mi sta dicendo che casualmente siamo finiti nella tana del leone?=^=
>
> =^=E’ probabile Capitano, tenga gli occhi aperti quindi mi raccomando. Noi
> al momento manterremo la curvatura 9 fino a destinazione, e sperando di non
> avere problemi dovremmo essere da voi tra 3 giorni e 20 ore.=^=
>
> =^=Bene Comandante, credo che noi per il momento non andremo da nessuna
> parte…=^= Shran chiuse la comunicazione con un sorriso amaro ma che fece
> colpo sulla donna al comando della Fearless.
>
>
>
> *USS Marconi – cella detenzione 1 - 24/07/2395 Ore 19:00*
>
>
>
> *Il bajoriano Jabin, seduto sul letto della cella con il capo chino,
> continuava a ripetere una litania, dondolandosi lentamente avanti e
> indietro, ormai da mezz’ora, cioè da quando Kuwano l’aveva dichiarato
> stabile e dimesso dalla sua infermeria.*
>
> *Dal, di guardia davanti all’ingresso della cella si era stancato di
> osservare la scena: non sarebbe stata di certo qualche preghiera ai Profeti
> che l’avrebbero salvato. L’accusa era tra le peggiori che un’ufficiale
> della Flotta potesse subire: tradimento!*
>
> *E almeno in tre l’avevano visto mentre cercava di portare a termine
> quello che i suoi complici avevano progettato, in altre parole la
> distruzione della Marconi. Non avevano fatto i conti però con le capacità
> del suo equipaggio di reagire tempestivamente alle situazioni più disperate
> e alla loro capacità di porvi rimedio.*
>
> *Shran entrò nell’area detentiva seguito da Durani e si fermò davanti alla
> cella N°1:*
>
> *“Capitano la stavo aspettando: non ho voluto toglierle il privilegio
> d’interrogarlo.”*
>
> *“Grazie Dal. Jabin !” disse Shran cercando l’attenzione del bajoriano,
> che però non pose fine alle litanie.*
>
> *“Jabin, adesso basta. Non sono disposto a tollerare questo suo
> atteggiamento: è finita, l’abbiamo scoperta e il suo piano è fallito. Mi
> dica il perché e chi sono i suoi complici a Deep Space 16!” e nella sua
> voce si leggeva la collera verso quell’uomo che aveva tradito tutti valori
> su cui aveva fondato la sua vita.*
>
> *Jabin, come scosso da quel richiamo perentorio, tacque all’istante e
> smise di dondolarsi, alzò lo sguardo verso l’andoriano e con un filo di
> voce disse: “Mi dispiace.”*
>
> *Durani fu sorpresa da questo pentimento, di cui dubitava fortemente.*
>
> *“Se le dispiace allora confessi, dica chi sono i responsabili e forse
> riceverà clemenza al processo.” Incalzò Shran cercando di mantenere un tono
> più conciliante.*
>
> *Jabin si alzò e si avvicinò alla barriera invisibile che lo teneva
> rinchiuso nella sua cella.*
>
> *“No Capitano: mi dispiace d’aver fallito. Ma dopo di me i Profeti ne
> manderanno altri, fino a che la nostra causa non trionferà e Bajor non
> tornerà ai bajoriani!”*
>
> *“Cosa sta dicendo? Bajor è già dei bajoriani!” intervenne Dal che, vista
> la sua metà bajoriana, si sentiva maggiormente coinvolto.*
>
> *“Non ho niente da aggiungere sennonché sono pronto ad accettare il
> castigo che merito per il mio fallimento.” Disse Jabin e con fierezza si
> rimise seduto e riprese le litanie.*
>
> *“Ehi tu come osi, ti caverò fuori tutto quello che sai …” Dal stava per
> entrare nella cella, pronto a qualsiasi sistema per estorcere informazioni
> dal prigioniero ma Shran lo fermò.*
>
> *“Fermò Dal, in questo momento non otterremo nulla da lui: è convinto di
> aver avuto ordini direttamente dai Profeti e lei sa bene che, contro certe
> convinzioni religiose, non c’è niente che si possa dire per riportarlo alla
> ragione.”*
>
> *“Capitano me lo lasci per qualche minuto: conosco dei sistemi cui non
> saprà resistere.” Disse Durani, fremente per lo sdegno di aver di fronte il
> traditore.*
>
> *“No Tenente, non ci sporcheremo le mani del suo sangue ignobile. Non
> appena torneremo operativi lo riporteremo alla Base e se ne occuperà la
> Flotta ed io farò in modo che ottenga la massima pena. Andiamo, torniamo ai
> nostri doveri: signor Dal voglio che sia costantemente sorvegliato, non
> vorrei che cercasse di sottrarsi al castigo dei suoi Profeti!”*
>
>
>
> *USS Marconi - Sala Macchine- 25/07/2395 Ore 03:10*
>
>
>
> *Rekon era ormai esausto, l’età avanzata e lo sforzo compiuto ore prima
> per salvare la nave, l’avevano come svuotato da ogni energia, ma non
> voleva, anzi non poteva cedere alla stanchezza. Per fortuna la Keane si era
> unita alla sua sezione, rispolverando le sue capacità ingegneristiche,
> mettendo mano a diversi guasti e, in più, organizzando le squadre per le
> riparazioni in maniera impeccabile, così che finalmente la nave era tornata
> in sicurezza. Certo c’era ancora molto lavoro, ma se il Capitano lo avesse
> ordinato, sarebbero potuti tornare in orbita in qualsiasi momento, anche
> se, per la curvatura ci sarebbe voluto del tempo e, sempre che qualcuno non
> avesse colto il loro SOS e portato dei pezzi di ricambio, avrebbero dovuto
> accontentarsi della velocità a impulso. Il vecchio tellarita guardò i volti
> dei suoi uomini e un po’ si compiacque di se stesso, perché anche tutti
> quei giovanastri erano stanchi e provati, ma nessuno cedeva di un passo. Si
> rivolse quindi a Tara:*
>
> *“Ragazza, vieni qua.”*
>
> *La mezza klingon lasciò il terminale che stava riparando e gli si
> avvicinò.*
>
> *“Che c’è vecchio?” rispose, certa che nessuno si sarebbe preso la libertà
> di rivolgersi a lui in quel modo, mentre lei se l’era guadagnato,
> tenendogli testa a una gara di mu’QaDves, tradizionale guerra d’insulti
> Klingon, in cui Rekon si era contraddistinto con onore, ottenendo il
> rispetto anche di Durani, che aveva fatto da giudice alla gara. *
>
> *“La situazione ormai è sottocontrollo e questi pivellini sono allo
> strenuo delle forze: è il caso di rallentare e di cominciare a mandare
> qualcuno a riposare. Qualche ora di sonno non farà che bene.” Tara si
> guardò intorno e, anche se lei sopportava bene la fatica grazie alla sua
> metà Klingon, capiva cosa voleva dire il vecchio Capo Ingegnere.*
>
> *“Hai ragione: ci penso io e tu, sarai tra i primi ad andare.” Rekon fece
> finta di protestare, ma la debolezza delle sue proteste, le fece capire
> quanto fosse stanco il tellarita e, mentre lo guardava uscire dalla Sala
> macchine, le venne in mente suo padre, invecchiato precocemente ai tempi
> del dolore per la morte di suo fratello. Scacciò dalla mente quell’immagine
> e si riconcentrò su quello che c’era da fare, certa che, come suo padre,
> anche Rekon si sarebbe ripreso alla grande.*
>
>
>
> *Pianeta Leinos III - Emisfero Sud - Rifugio sotterraneo 25/07/2395 ore
> 07.35*
>
> *La squadra di ricognizione era appena rientrata alla base e Jira Theris
> li attendeva nel suo ufficio: purtroppo le forti onde elettromagnetiche
> emesse dal pianeta, che lo rendevano un perfetto rifugio per la difficoltà
> dei sensori di penetrarlo, obbligavano altresì a doversi esporre
> fisicamente con missioni a terra, per accertarsi della situazione.*
>
> *E al momento la situazione non era certo quella che avevano progettato.
> La nave federale avrebbe dovuto esplodere al contatto con l’atmosfera del
> pianeta, non lasciando testimoni di quello che così pazientemente avevano
> organizzato. E il martire, che avevano infiltrato tra l’equipaggio, con il
> compito di assicurarsi che il piano si attuasse o era stato scoperto o,
> alla fine, aveva tenuto più alla sua vita, che alla causa di Bajor Libero.
> Se fosse stato così, si sarebbe premunita di fargliela pagare
> personalmente: la vigliaccheria era dei deboli e non c’era posto per la
> debolezza, se volevano riuscire nel loro intento.*
>
> *Pochi istanti dopo la porta dell’ufficio si aprì, lasciando entrare due
> dei suoi uomini più fidati, ancora in tenuta da ricognizione.*
>
> *“Allora com’è la situazione?”*
>
> *“Pessima: la Marconi è sulla pianura di Therios ed esternamente non ha
> subito danni importanti.”*
>
> *“Siete riusciti ad avvicinarvi abbastanza da poter usare i sensori a
> corto raggio potenziati?”*
>
> *“Non abbastanza perché hanno messo uomini di guardia all’esterno della
> nave e siamo dovuti restare dietro le alture per non farci sorprendere.
> Sembra però che non abbiano fretta di lasciare il pianeta: forse non
> possono!”*
>
> *“O forse stanno aspettando i rinforzi!” disse Theris “quindi dobbiamo
> agire il prima possibile: certo così individueranno prima i responsabili
> dell’esplosione e ci metteranno meno tempo a capire chi c’è dietro, ma
> ormai siamo pronti ed è ora di dare il via ai giochi!”*
>
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