[Stml21] 18.03 - Riccardi - Il forte

Riccardi riccardi.ds16 a gmail.com
Mer 20 Lug 2016 20:55:52 CEST


Già veramente, aspetta che ritorniamo finirà al controllo in dogana così 
rapidamente e per così tanto tempo che la prossima volta attenderà e 
rispetterà il passo di due ufficiali superiori già agonizzanti al primo 
tornante!

Vivere su una base stellare non vuol dire non andare in giro ;-)
Grazie ancora!
Il 20/07/2016 13:19, Maddalena ha scritto:
> Questo Deker ha le rotelle sotto i piedi... a me a Riccardi ci 
> rianimano con l'ossigeno e lui sale che è una cheggia... lo odio!
> Bel brano, mi piace la piega che stanno prendendo le cose.
>
> Maddy
>
> Il 19/07/2016 20:04, Riccardi ha scritto:
>> Ciao,
>>
>> ecco il mio brano, spero che vi piaccia.
>>
>> Nell'ultimo brano si parlava che la squadra di abbordaggio finiva in 
>> una strana foresta ho volto ripartire da quì per la particolarità del 
>> posto in cui sono finiti
>>
>> Buona lettura!
>>
>> -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 
>>
>>
>>
>> Foresta? Luogo e tempo non definiti
>>
>> Riccardi si guardò intorno decisamente confuso. Era in una foresta. 
>> La testa iniziò a giragli impedendogli di mettere a fuoco ricordi e 
>> pensieri. Trattenne a stendo il vomito e il tremore alla mano destra.
>>
>> Dopo alcuni minuti riuscì a riprendere il controllo di sé stesso.
>>
>> Così com’era iniziata la brutta sensazione sparì di colpo lasciandolo 
>> solo in quella strana foresta.
>>
>> Alessandro provò ad attivare la comunicazione.
>>
>> =^=Riccardi a Drillrush.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> =^=Riccardi a Vok.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> =^=Riccardi a squadra di abbordaggio.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> Nemmeno una voce di risposta, Riccardi guardò il comunicatore e notò 
>> che qualcosa non andava… non funzionava.
>>
>> Provò a usare il tricorder e il phaser ma nemmeno questi due 
>> componenti funzionavano.
>>
>> Rimasto senza tecnologia decise di utilizzare i suoi sensi per capire 
>> deve si trovava.
>>
>> Si avvicinò ad un albero e iniziò a osservare la corteggia. Il legno 
>> sembrava autentico non sembrava replicato o olografico ma senza 
>> sensori non era sicuro di cosa stesse vedendo. Attorno a lui c’era 
>> una vegetazione abbastanza normale e anonima, di quella che si trova 
>> su ogni pianeta di classe M. Una fitta flora composta da fiori, 
>> arbusti e qualche sasso erano sparsi quà e là. Sembrava provenire da 
>> un clima temperato ma Riccardi non poteva dire di più senza tricorder.
>>
>> D’improvviso un rumore lo face trasalire.
>>
>> Temendo un aggressore Riccardi afferrò un ramo e si preparò a 
>> difendersi.
>>
>> Con la coda dell’occhio vide dei movimenti in un cespuglio. Impugnò 
>> saldamente il ramo e si voltò di colpo pronto a difendersi contro un 
>> eventuale assalitore.
>>
>> Qualcosa gli si avvicinò e Riccardi sferrò un colpo.
>>
>> Alessandro arrestò all’ultimo il ramo che si fermò a pochi centimetri 
>> dalla testa di Drillrush.
>>
>> “Siamo noi comandante.” Esclamò il Claire.
>>
>> “Sì mi scusi.” Rispose Riccardi imbarazzato.
>>
>> “Non si preoccupi.” Con quelle parole Drillrush 
>> <http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=424> 
>> mise fine alla discussione: “Dobbiamo capire dove siamo.”
>>
>> “Sì comandante. Sembra una foresta e dal poco che sono riuscito a 
>> identificare sembra reale ma senza il tricorder non posso dirle di 
>> più.” Rispose Riccardi.
>>
>> “Nemmeno il mio funziona.” Aggiunse Claire.
>>
>> Riccardi si stava guardando intorno quando gli venne in mente una 
>> domanda:” Prima ha detto noi… che cosa intendeva dire?”
>>
>> Claire annuì e rispose: ”Ero svenuta, mi ha trovata il marinaio Deker.”
>>
>> “Deker?” Riccardi era sempre più confuso: ”Ma lui si trova sulla 
>> stazione.”
>>
>> “Vero ma si trova anche lui qui.”Claire indicò la direzione: “ Venga 
>> andiamo da lui, si trova a poche decine di metri da quì.”
>>
>> I due si incamminarono verso un piccolo sentiero in salita. Fecero 
>> alcuni passi schivando alcuni rovi e piante quando Claire disse: ”E’ 
>> un sentiero, sembra frequentato. Non molto ma sembra che qualcuno sia 
>> passato di quà.”
>>
>> Riccardi annuì rispondendo: ”Concordo ci sono rovi sul tragitto segno 
>> che nessuno passa da molto ma non ci sono foglie e l’erba non è 
>> ricresciuta sul percorso questo indica che qualcuno passa ogni tanto.”
>>
>> Drillrush arrivò in piccola piazzola, fece per voltarsi per 
>> rispondere al capo della sicurezza quando il gruppetto venne 
>> raggiunto da Deker.
>>
>> “Comandante.” Esordì il giovane marinaio.
>>
>> “Cosa ci fa qui Deker? Non era al controllo bagagli con Thomson?” 
>> Chiese Riccardi.
>>
>> “Sì signore ma poi è successo qualcosa e mi sono risvegliato qui… ho 
>> vagato per alcuni minuti e ho trovato lei… cioè il comandante 
>> Drillrush.” Fece rapporto il marinaio.
>>
>> “Ha scoperto qualcosa?” Chiese il primo ufficiale.
>>
>> “Sì… dovete venire a vedere.” Il marinaio iniziò a risalire la 
>> collinetta e si mise a guardare.
>>
>> I due graduati salirono e raggiunsero Deker il quale stava indicando 
>> un punto in lontananza.
>>
>> “Che cos’è?” Chiese Drillrush.
>>
>> Davanti a loro a circa due chilometri si trovava una collina posta 
>> esattamente davanti ad una valle che tagliava in due una catena 
>> montuosa. In cima alla collinetta c’era una struttura artificiale. 
>> Era orientata verso la valle come ad osservarla. La forma era 
>> quadrata e aveva l’aria massiccia e robusta. Una serie di finestrone 
>> erano situate nella sezione inferiore ad intervalli regolari. Una 
>> serie di finestre più piccole erano situate nella zona superiore.
>>
>> “E’ un forte… .”Riccardi non aveva dubbi: ”E’ un forte simile a 
>> quelli che venivano costruiti sulla terra sei secoli fa… .”
>>
>> Deep Space 16, Gamma, Plancia 09/06/2396 Ore 11:20
>>
>> Keane stava ricevendo i primi rapporti dei sensori e le analisi non 
>> erano buone.
>>
>> “Capitano, mancano 27 membri dell’equipaggio.”
>>
>> Shran puntò le antenne verso l’ufficiale alle operazioni e la 
>> raggiunse con una serie di rapide falcate: ”Ha la loro posizione?”
>>
>> “Nulla.” Keane era confusa.
>>
>> “Come nulla?”
>>
>> “Non rilevo proprio nulla… nessuna traccia residua, né cariche 
>> elettrostatiche di teletrasporto o simili.” L’OPS richiamo le analisi 
>> dei sensori: ”Ho condotto tutte le analisi che potevo eseguire con i 
>> sensori di bordo ma nulla.”
>>
>> Shran guardò i dati mentre Durani iniziò a parlare: ”Scudi alzati 
>> siamo in allarme rosso.” Poi, dopo una breve pausa, riprese a 
>> parlare: ”Non rilevo nulla sui sensori esterni… non c’è nulla di 
>> anormale.”
>>
>> Shran guardò fuori tramite il visore. Lo spazio circostante alla 
>> stazione era decisamente normale tranne che per la nave romulane che 
>> si era inspiegabilmente fermata pochi minuti prima in concomitanza 
>> con la sparizione delle 27 persone sulla passeggiata e della squadra 
>> di abbordaggio.
>>
>> “Capitano forse ho una teoria ma è molto azzardata.” Disse Kaene. 
>> “Sfasamento quantico.”
>>
>> “Che cosa?”
>>
>> “E’ una specie di teletrasporto ma di più. E’ letteralmente far 
>> sparire nel nulla le cose e soltanto cosa si vuole portare via.” 
>> Kaene aveva l’attenzione di tutti e richiamò sullo schermo principale 
>> una serie di dati: ”Immaginate che la materia venga assorbita da 
>> infiniti wormhole infinitesimi in grado di assorbire una quantità di 
>> energia microscopica.”
>>
>> “Questo potrebbe portar via le persone?” Chiese il capitano.
>>
>> “E’ solo una teoria ma potrebbe essere quello che è successo.” Kaene 
>> scosse la testa: ”Ma questa teoria è stata dimostrata come 
>> impossibile da imminenti fisici interstellari. E’ una tecnica che 
>> potrebbe funzionare in teoria ma in pratica è impossibile.”
>>
>> “Quindi ci troviamo davanti a qualcuno che genera l’impossibile.” 
>> Constatò il capitano.
>>
>> Buio Luogo e tempo non definiti
>>
>> Karanasi trovava in un buio così intenso da causarle la 
>> claustrofobia. Una strana sensazione di paura e ansia la avvolse 
>> sommandosi alla claustrofobia. Le mancò il fiato e le sembrò che le 
>> avessero appena innalzato un muro a pochi micron dal suo volto 
>> impendendole ogni ingresso d’aria.
>>
>> Spinta dalla disperazione mosse le mani nel vuoto annaspando come se 
>> stesse annegando. Quel gesto impulsivo e istintivo fu, però, la sua 
>> salvezza: il rapido movimento delle braccia mosse una piccola 
>> quantità di aria che entrò nei suoi polmoni calmandola leggermente.
>>
>> Il suo respiro si fece più regolare e l’iperventilazione sparì di colpo.
>>
>> Aveva quasi ripreso il controllo quando una forte fitta di dolore 
>> avvolse la mano destra e del liquido caldo iniziò a colarle lungo 
>> l’avambraccio. Qualcosa l’aveva appena ferita.
>>
>> Furiosa si portò la mano ferita a sé e si tenne pronta a difendersi.
>>
>> Non accadde nulla.
>>
>> Dopo alcuni istanti portò avanti il braccio sinistrò come per tastare 
>> un eventuale aggressore ma sentì soltanto il freddo provocato dal 
>> contatto con qualcosa di metallico.
>>
>> Per un brevissimo istante le emozioni che avevano assediata e le 
>> avevano fatto perdere il controllo si interruppero permettendole di 
>> capire che poco fa il suo braccio destro aveva colpito un oggetto 
>> metallico, molto probabilmente un arma.
>>
>> Ma poi la rabbia, una furia omicida cieca e totale tornò a 
>> impossessarsi di Vok. Istintivamente afferrò l’oggetto metallico e, 
>> forse per fortuna o soltanto per caso, lo impugnò per il manico e 
>> partì alla carica.
>>
>> La sua parte razionale, logica e ingegneristica era ancora in lei ma 
>> sembrava che fosse passata in secondo piano: viveva tutto come se 
>> fosse in una specie di sogno in cui erano queste emozioni di odio e 
>> paura a guidarla in quella folle e insensata carica nel buio. Molto 
>> probabilmente, secondo la sua componente razionale, si trovava in una 
>> stanza buia e si era ferita colpendo l’oggetto che ora teneva in mano 
>> il quale, a giudicare dal peso e dal perfetto bilanciamento, doveva 
>> essere un specie di spada.
>>
>> La sua parte razionale intuì che la luce che era apparsa 
>> all’improvviso era semplicemente una porta aperta si un’altra stanza 
>> illuminata ma le emozioni di odio e terrore che guidavano Karana la 
>> fecero caricare la luce con l’arma in pugno pronta a sventrare 
>> chiunque ci fosse dall’altro lato.
>>
>> Spazio - Da qualche parte – Contemporanea
>>
>> “Sono bravi.” Ammise una voce.
>>
>> “Concordo.” La voce due parlò pochi istanti dopo.
>>
>> Poi arrivò la voce tre: ”Hanno capito come abbiamo fatto a portare 
>> via i loro compagni.”
>>
>> “Ma non possono ostacolarci e nemmeno uguagliare il nostro metodo.” 
>> Precisò la voce due.
>>
>> “Vero.” La voce tre disse solo poche parole per poi chiedere: 
>> “Dobbiamo sospendere l’esperimento?”
>>
>> “No procediamo.” Sentenziò la voce uno.
>>
>> Deep Space 16, Gamma, Infermeria 09/06/2396 Ore 11:52
>>
>> Jo’Trel stava osservando il dottor Sonx compiere l’autopsia su uno 
>> dei romulani ritrovati sulla nave misteriosa. Si trovava dietro un 
>> vetro protettivo e in silenzio osservava il medico federale lavorare. 
>> L’ambasciatore romulano aveva richiesto che ci fosse uno dei suoi 
>> ufficiali a presenziare all’autopsia di uno dei romulani ritrovati e 
>> Jo’Trel, in quanto comandante militare, si offrì volontario.
>>
>> Vide con quanta cura, precisione e, soprattutto, rispetto il dottore 
>> stava operando e ne rimase profondamente colpito. Ogni romulano nasce 
>> e vive con persone che gli ricordano che le razze della Federazione 
>> sono nemici da combattere ma nemmeno il più ostinato nemico della 
>> Federazione non avrebbe potutoobiettare nulla all’ottimo lavoro di Sonx.
>>
>> D’improvviso il graduato romulano sentì una presenza dietro di lui.
>>
>> “Capitano, la aspettavo.” Disse Jo’Trel.
>>
>> Il capitano Shran si avvinò alla controparte dicendo: ”E io ero quasi 
>> sicuro che lei sarebbe venuto ad assistere all’autopsia.” Poi 
>> avvicinandosi al vetro e, scrutando all’interno, aggiunse: ”Come sta 
>> andando?”
>>
>> “Il dottore sta lavorando con cura e rapidità… .” Rispose il 
>> romulano, poi voltandosi verso l’andoriano, disse: ”Una volta 
>> terminata l’autopsia vorrei dare ai miei compagni defunti una degna 
>> sepoltura.”
>>
>> “Certamente.”Shran rispose rapidamentecon una tale sincerità da 
>> sorprendere la sua controparte che disse: ”Grazie… .” Ci fu un breve 
>> silenzio poi il romulano aggiunse: ”E’ vero quello che dicono i primi 
>> rapporti?”
>>
>> “Sì.”
>>
>> “Allora è vero si sono uccisi tra loro.” Jo’Trel fece un profondo 
>> sospirocercò di assimilare la notizia.
>>
>> “Lo spazio è un luogo vasto e misterioso… non sappiamo ancora cosa è 
>> successo all’equipaggio romulano.” Shran cercò con quelle parole di 
>> impedire al capitano romulano di trarre conclusioni affrettate.
>>
>> “Già… .” Jo’Trel rimase alcuni istanti in silenzio poi aggiunse: ”La 
>> nave?”
>>
>> “Sì è arrestata a distanza di sicurezzadalla stazione circa 30 minuti 
>> fa.” Il capitano scollò le spalle e le antenne: ”Non sappiamo come ha 
>> fatto a fermarsi i motori sono sempre rimasti inattivi durante la 
>> decelerazione. Ora è in quarantena protetta dai raggi traenti. Ho 
>> fatto teletrasportare un corpo per delle analisi.”
>>
>> “Capisco.” Il romulano rimase pensieroso per alcuni secondi per poi 
>> dire:” So che avete degli ufficiali dispersi e che alcune persone 
>> sono state rapite dalla passeggiata.”
>>
>> “Sì è vero.”
>>
>> “Spero che li ritroviate sani e salvi.”
>>
>> “La ringraz… .” Ma Jo’Trel riprese a parlare: “Ho fatto recuperare 
>> tutti i dati della nave romulana sconosciuta… spero che vi possa 
>> essere d’aiuto.” Detto ciò il romulano diede un d-padd all’andoriano.
>>
>> “Grazie.”
>>
>> “Non era materiale riservato.” Minimizzò Jo’Trel.
>>
>> “Grazie per il suo aiuto.” Il capitano si voltò: “Bene, vado a darlo 
>> ai miei ufficiali per analizzarlo.” Sharn fece per uscire.
>>
>> “Certamente, se ha bisogno di me mi troverà qui.
>>
>> Forte, ingresso Luogo e tempo non definiti
>>
>> Dei due chilometri che lì separavano dal forte Riccardi ne passò 
>> almeno uno ad osannare la costruzione ma arrivati all’ultimo 
>> chilometro decise di non annoiare troppo il comandante Drillrush e il 
>> povero marinaio Deker.Aveva fatto ciò anche per non pensare troppo a 
>> quella assurda situazione in cui erano finiti e per non intaccare il 
>> morale della truppa. Claire aveva capito il gioco e aveva tenuto 
>> banco all’ufficiale della sicurezza cercando di distrarre Deker il 
>> quale stava patendo e iniziava a dare segni di nervosismo.
>>
>> Tuttavia il capo della sicurezza aveva ragione: la struttura, il 
>> forte era un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria militare. Era 
>> stato costruito quasi certamente per proteggere e chiudere il passo 
>> alpino che aveva davanti. Il complesso era solido, ben costruito e 
>> aveva ricevuto costanti e accurati interventi manutentivi. Una serie 
>> di feritoie per cannoni erano poste ad intervalli regolari e ognuna 
>> sembrava avere la sua bocca di fuoco pronta a sparare. I finestroni 
>> erano posti ad intervalli regolari e coprivano una rosa di 360 gradi. 
>> Una linea di feritoie per moschetti o fucili era posta sopra i 
>> cannoni garantendo una eguale copertura. L’unico ingresso era posto 
>> nella zona opposta alla valle ed era accessibile soltanto attraverso 
>> una ripida e tortuosa strada. Chiunque avesse voluto attaccare il 
>> portone avrebbe dovuto percorrere la strada e si sarebbe esposto più 
>> volte al fuoco dei difensori. A coprire il forte c’era un granissimo 
>> tetto con una copertura di terra in grado di assorbire il tiro 
>> dell’artiglieria. Una guarnigione di 200 uomini avrebbe potuto 
>> tranquillamente tener testa ad un aggressore di 20000 uomini 
>> rimanendo asserragliata in quella posizione strategica.
>>
>> Il gruppo stava percorrendo la salita che conduceva all’ingresso del 
>> forte. Avevano deciso che essendo l’unica costruzione artificiale 
>> visibile era il primo luogo in cui avrebbero dovuto visitare in cerca 
>> di indizi su dove si trovavano. Riccardi aveva proposto un approcciò 
>> più cauto e di avvicinarsi al forte di nascosto ma Claire pensava che 
>> se gli avessero scoperti avrebbero potuto scambiargli per aggressori 
>> per cui optò per avvicinarsi in maniera più normale: alla vista del 
>> sole.
>>
>> Avevano percorso la salita sotto un fortissimo sole che aveva 
>> affaticato il gruppo assieme alla pendenza. Sia Claire che Alessandro 
>> si annotarono mentalmente di fare più esercizi sul ponte ologrammi 
>> mentre Deker non dava più segni di affaticamento anzi la salita lo 
>> aveva ricaricato nel molare e ora era pronto ad affrontare l’universo 
>> intero.
>>
>> Deker arrivò in cima alla salita per primo seguito a pochi passi di 
>> distanza dai due ufficiali superiori. Fu quindi il primo a 
>> raggiungere l’entrata del forte. Il marinaio osservo l’ingresso 
>> composto da un ponte lavatoio e da un pesante portone aperto. Una 
>> serie di feritoie proteggevano l’ingresso. Non c’erano soldati a 
>> guardia, o almeno, Derek non ne vide.
>>
>> Poi qualcosa attirò la sua attenzione: ”Venite a vedere… .”
>>
>>
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-- 
Ciao
Fabio


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Tenente comandante **0
Alessandro Riccardi
Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
Deep Space 16,Gamma
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Comunicazione privata:

riccardi.ds16 a gmail.com

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"Sognatori, Plasmatori, Cantanti e Creatori"

cpt Sheridan, John J. Babylon 5



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