[Stml21] Keane - 17.07 - Una Nave dal passato

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Mer 8 Giu 2016 23:58:19 CEST


Signori ecco il Teaser: per scriverlo mi sono ispirata ad un'episodio di TOS che mi piace parecchio.Vediamo se indovinate qual'è!Ovviamente chi verrà dopo di me di turno sarà liberissimo di continuare o meno su quello che mi ha ispirato.non sono sicura sulla numerazione da dare al brano ditemi se è giusto, grazie e sotto coi commenti.baciMonica-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------DS16 – Ponte di comando – 09/06/2396 ore 10.40

 

La calma regnava sulla base spaziale da diverse settimane
sembrava che la pace fosse scoppiata in quel settore: i vari ambasciatori
discutevano sul nuovo tunnel, ma senza cercare d’imporre troppo il predominio
l’uno sull’altro, le navi provenienti dai più svariati mondi, attraccavano per
i loro affari senza particolari noie e la costruzione della nuova stazione
procedeva alacremente sotto la guida di Rekon.

Shran era nel suo ufficio con Rogal e T’Lani, impegnato in
una riunione, quando la voce di Drillrush risuonò perentoria.

=^=Capitano è richiesta la sua presenza sul ponte di
comando.=^=

=^=Spero sia urgente, perché sono impegnato al momento!=^=

=^=Temo di sì Signore.=^= e sapendo che il suo Primo Ufficiale
non era il tipo da allarmismi inutili, si scusò con i due ambasciatori e uscì
dalla stanza, seguito a ruota da Rogal che voleva sapere il motivo di quella
interruzione così inopportuna.

“Mi dica Signor Drillrush, cosa succede?”

“Una nave uscita dal tunnel non risponde alle nostre
chiamate.”

“Tutto qui?” chiese Shran perplesso.

“No Signore.” Intervenne Durani dalla postazione Tattica
“dall’analisi dei sensori sembra non esserci nessuno in vita a bordo, ma la
nave non è alla deriva: motori e sistemi vitali funzionano e se manterrà questa
traiettoria, si schianterà su DS16 tra due ore.”

Shran drizzò le antenne, immediatamente conscio del
pericolo.

“Drillrush, Riccardi, Vok: prendete una navetta e una
squadra, salite a bordo di quella nave e cercate di prenderne il controllo!
Comandante Keane, tra quanto quella nave sarà a tiro dei nostri raggi traenti?”

“Tra novanta minuti da adesso Signore.”

“Drillrush avete ottanta minuti: se sarà impossibile
fermarla o deviarla in alcun modo, lasciate la nave e tornate a bordo, ci
penseremo da qui.”

“Si signore, ho capito.” Rispose la donna e si diresse
all’ascensore seguita dai suoi due compagni.

“Durani tenga sotto mira quella nave: se  dovessero insorgere dei problemi, la
distruggeremo, solo se necessario, e voglio un colpo pulito. Keane avverta le
navi in partenza dalla Base della situazione: che aspettano oppure partano
immediatamente, ma che stiano fuori dal raggio di manovra di quella nave e
avverta quelle in arrivo di fermarsi dove sono, sino a nuovo ordine.” 

Rogal Dothrak, che fino a quel momento era rimasto immobile a
osservare la situazione, si avvicinò al Capitano.

“Vedo che ha tutto sotto controllo: continueremo il nostro
incontro in un frangente in cui sarà meno occupato. Torno ai miei alloggi.
Ambasciatrice lei resta?” terminò rivolgendosi alla vulcaniana più per
educazione che per vero interesse.

“No, è meglio lasciare Shran ai suoi doveri. Capitano ci
sentiamo presto.” Rispose T’Lani congedandosi e dirigendosi verso l’uscita,
seguita da Rogal che uscendo incrociò lo sguardo con Keane. Fu solo un momento
ma Tara vi lesse lo stesso desiderio dell’ultima volta che si erano visti.

Due notti prima, dopo mesi di scambi di sguardi infuocati,
frasi provocatorie sussurrate nelle poche occasioni in cui si erano trovati
soli e un paio d’incontri casuali al Bar sulla passeggiata passati a
stuzzicarsi , se lo era ritrovato davanti al suo alloggio. Senza darle nemmeno
il tempo d’aprire bocca per chiedergli cosa volesse, l’aveva presa tra le sue
possenti braccia e stretta così forte, da farle mancare il respiro, baciandola
e mordendole il collo con passione crescente sino a salire verso le sue labbra.

Tara ci mise solo un attimo a rispondere con la stessa
passione di Rogal, più che altro sorpresa dall’improvviso mutamento del
comportamento del klingon, poi le sue mani cominciarono a esplorare, fameliche,
quel corpo forte e muscoloso, così come aveva sognato di fare per tante
notti.  Passò poco che Rogal staccò la
bocca dalla sua per chiederle di farlo entrare nel suo alloggio: Tara stava per
dire di sì, tanto era la voglia di lui. Poi un barlume di lucidità si fece strada
tra il desiderio e la passione e, dolce e ferma allo stesso tempo, gli disse di
no. Lui lentamente allentò la pressione con cui l’aveva immobilizzata contro la
parete e affondando un’ultima volta il viso nei suoi capelli, inebriandosi del
suo profumo, la lasciò e se ne andò senza dire una parola. Aveva paura di
averlo ferito od offeso e che, forse, non avrebbe mai scoperto che tipo
d’amante fosse, ma sentiva che c’era qualcosa di non detto tra loro, ed era
troppo presa da lui, per permettere che in un futuro, quella cosa potesse
mettersi tra loro e separarli, sempre che un futuro potesse ancora esserci.
Quello sguardo le fece capire, però, che lui la voleva esattamente come due
notti prima e si ripromise di andarci a parlare a fine turno: voleva mettere le
carte sul tavolo e sperava che lui volesse vedere il piatto!

Nave sconosciuta – ore 11.00

La navetta aveva attraccato al portello d’accesso della
nave, che avevano scoperto trattarsi di una nave esplorativa romulana vecchia
di cent’anni circa. Non sapendo cosa avesse causato la morte dell’equipaggio,
indossarono le tute isolanti ed entrarono.

=^=Capitano siamo dentro.=^= disse Drillrush a Shran in
contatto costante con la squadra.

=^=Procedete!=^= rispose concentrato l’Andoriano.

Karana si diresse verso la sala macchine, Riccardi con due
uomini della sicurezza accompagnò Drillrush in plancia. Le luci erano al
minimo, gli ascensori fuori servizio e alcuni ponti resi inaccessibili dalla
chiusura delle paratie di sicurezza. Lungo il percorso verso la plancia di
comando, s’imbatterono in due cadaveri di romulani, quasi mummificati,
accasciati uno sull’altro e, cosa che lasciò perplessi gli uomini di DS16, una
lunga lama di una spada spuntava dalla schiena del cadavere di sopra. 

“Stavano lottando tra di loro, probabilmente deve esserci
stato un ammutinamento.” Dedusse Riccardi che si era inginocchiato per
esaminare meglio la scena e aveva notato che quello sotto era stato pugnalato
al cuore dall’altro . 

“Procediamo.” Disse il Primo Ufficiale e pochi minuti dopo
riuscirono ad arrivare in plancia. La scena che si presentò loro davanti era
raccapricciante: almeno dieci cadaveri giacevano a terra, immobilizzati dalla
morte in drammatiche scene di lotta.

“A quanto pare il Capitano non è riuscito a prendere il controllo
della rivolta.” Disse il Capo della Sicurezza.

“Almeno sappiamo cosa è successo all’equipaggio. Vediamo se
riusciamo a fermare questo rudere.”ribatté Drillrush, portandosi a quella che
doveva essere stata la postazione di pilotaggio.=^=Karana a che punto è?=^=

=^=Sono nella Sala Macchine: i motori sono al minimo, ma
sembra tutto funzionante. Non dovrei avere problemi ad arrestarli.=^= Rispose
mettendosi al lavoro su di una consolle antiquata, digitò alcuni comandi
sicura, ma non ottenne le risposte volute. Si spostò verso i controlli manuali,
ma dopo qualche minuto dovette arrendersi. =^=Signori abbiamo un problema: i
motori non rispondono.=^=

=^=E’ sicura che non le serva un supporto tecnico dai
romulani presenti sulla stazione?=^=

=^=I motori sono motori!=^= rispose Karana furente perché
avevano messo in dubbio le sue competenze=^=e qui non c’è niente che non sia
come deve essere, semplicemente non rispondono ai comandi!=^=

“Ha ragione!” intervenne Riccardi
da quello che sembrava essere la postazione Tattica “anche qui sembra che
funzioni tutto, ma i comandi non rispondono.”

“Ok, non perdiamo altro tempo:
Capitano ha sentito?”

=^=Sì, andate alla navetta e
tornate alla Base. La porteremo qui con i raggi traenti e cercheremo di
scoprire cosa è successo a quella gente dalla registrazione dei diari. Se non
altro, se ci sono ancora dei parenti di quei disgraziati, potranno smettere di
chiedersi perché non hanno più fatto ritorno a casa. Chiudo.=^=

Meno di un quarto d’ora dopo la
squadra si ritrovò al portello d’attracco e mentre stavano varcando la soglia,
Karana si portò le mani al volto e vacillò, lo sguardo sbarrato e il respiro si
fece affannato. Riccardi le fu accanto in un secondo e la sostenne “Karana cosa
c’è’”

La mezza Klingon-betazoide prese due
grossi respiri prima di rispondere “Ho sentito un odio violento e irrazionale,
una fame di violenza come non ho mai sentito!”

Drillrush esaminò l’area col
tricorder “non c’è niente qui a parte noi: è sicura di quello che ha sentito?
Forse la nave è ancora pervasa dall’odio che li ha spinti a uccidersi l’un
l’altro?”“Forse…” rispose Karana
riprendendosi, ma poco convinta della spiegazione del Primo Ufficiale, se
avesse sentito quello che aveva avvertito lei! “Grazie Tenente è passato.”disse
con un leggero sorriso a Riccardi.

“Coraggio torniamo a casa!” disse Alessandro.

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