[Stml21] [16.07 - T'Lani - Arrivo]

Elena Fuccelli mf9115 a mclink.it
Ven 6 Maggio 2016 22:48:21 CEST


Tanto lo avete sempre saputo che non avrei postato nei tempi, vero?
[PS, anche io so da sempre che prima o poi mi manderete a quel paese
^__^]


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INIZIO TRASMISSIONE
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IRS Koraga
Alloggi - 25/07/2395 - Ore 14:45

L'ambasciatore K'ooD aveva posato su un tavolo il cristallo, dopo
averlo preso  da sotto la giacca. Stavolta, aveva preso la precauzione
di non toccarlo con la mano nuda, anche se, rifletté, probabilmente
era troppo tardi. I Profeti lo avevano sicuramente individuato tramite
quell'oggetto.  Si chinò a guardarlo. Emanava ancora una traccia di
luminosità azzurrognola, ma non era differente nell'aspetto da
qualunque altro cristallo dati che lui avesse visto in vita sua. La
porta della cabina si spalancò, ed una Klingon dall'aspetto stanco
entrò nella stanza:
“Mi ha fatto chiamare, ambasciatore?” - disse la donna. Se si accorse
della presenza dell'ambasciatrice T'Lani, ancora avvolta nel mantello
dell'ambasciatore, non ne diede per inteso. Portava una lunga treccia
di capelli bianchi,  acconciata in maniera da ricadere sulla spalla
sinistra, come era stata la moda almeno trent'anni prima. Il suo
volto, però, non aveva rughe. Solo i capelli e le ombre sotto i suoi
occhi parlavano di un'età più avanzata della media su una nave
Klingon. K'ooD la conosceva appena: solo quel tanto da sapere che
apparteneva ad uno dei clan più avversi a Durani, e questo lo aveva
spinto a farla includere nell'equipaggio della nave per quella
missione. Non si era aspettato che potesse essere realmente utile.
K'ooD si rizzò in piedi:
“Q'aplà. Quello che ho chiesto è l'ufficiale scientifico di bordo. Sei
tu?”
“Sono Wlaska. E si: quell'onore è mio!” - disse la donna.
“Allora, Wlaska: dimmi tutto quello che puoi su questo arnese” - disse
K'ooD, indicando l'oggetto sul tavolo.  La donna allungò una mano, ma
K'ooD le impedì di afferrarlo:
“Con prudenza! - l'ammonì – C'è molto di più di quello che sembra in
quel cristallo dati. Non avrei bisogno di te, altrimenti”
Wlaska gli scoccò un'occhiata indagatrice, ma ritirò la mano. La
infilò invece in una tasca della sua divisa, da cui trasse un
tricorder. L'accese, passando il sensore più volte sopra l'oggetto,
quindi osservò per qualche istante i dati che scorrevano sul piccolo
schermo alla base. Scosse la testa:
“Questo cristallo dati... Beh, sembra effettivamente un cristallo
dati! - disse – I dati presenti risultano registrati tutti in un
medesimo luogo e periodo di tempo: su Bajor, da poco più di due
settimane ad un mese fa... Però ci sono altre tracce. Tracce di dati
più antichi, che sono stati cancellati. Nulla di strano: i cristalli
dati sono spesso riutilizzati dozzine o centinaia di volte, ma...” -
osservò di nuovo, con attenzione, lo schermo. Sulla testa, le creste
sembrarono approfondirsi.
“Ma?” - l'incalzò K'ooD.
  “Il cristallo dati in sé, è... Sembra... Molto antico!”
“Quanto antico?”
La donna scosse la testa, facendo ondeggiare la treccia bianca:
“Non posso dirlo con precisione: non senza portarlo nel mio
laboratorio. Sembra avere almeno cinque, seicento anni... Forse anche
di più. Ma non è possibile! La tecnologia dei cristalli dati risale a
neanche una cinquantina di anni fa!”
“Qualcuno potrebbe aver portato un cristallo dati indietro nel tempo?”
- domandò K'ooD.
“E per quale motivo qualcuno dovrebbe farlo? – rispose Wlaska, alzando
le spalle – Un cristallo dati ha bisogno di un supporto di lettura e
scrittura per funzionare. Cinquecento anni fa, l'avrebbero appeso a un
lampadario, usato come soprammobile o per decorare il petto di qualche
idiota. Non certo come cristallo dati”
“Potrebbero aver portato indietro anche il supporto.”
“Certo - sbuffò – E' una possibilità. Anche che mio figlio sia ancora
vivo, è una possibilità. Ma non ci scommetterei di certo.”
“Oppure... Il materiale di cui è fatto potrebbe essere stato ricavato
da un manufatto più antico?” - domandò T'Lani, avvicinandosi.
Wlaska ci pensò su per qualche istante:
“Questo si... - riconobbe – Durante l'occupazione cardassiana, i
bajoriani hanno usato tutto quello che potevano per sopravvivere. Se
sono riusciti a ricavare armi dai materiali più assurdi, potrebbero
aver tirato fuori il materiale di un cristallo dati da qualcos'altro.
Che cosa hai in mente, vulcaniana?”
L'ambasciatrice non rispose. Si limitò a guardare verso K'ooD, che
intervenne:
“Va bene così. Wlaska, hai svolto il tuo compito qui con onore. Sono
sicuro che altri compiti ti aspettano nel tuo laboratorio”
La donna non si aspettava di essere congedata così bruscamente. Fissò
alternativamente prima l'ambasciatore, poi il cristallo sul tavolo,
poi di nuovo l'ambasciatore con una espressione di intensa curiosità
sul volto, ma dovette comprendere che non avrebbe avuto risposta ad
alcuna domanda. Alla fine salutò ed infilò la porta, non senza un
ultimo sguardo in direzione dell'oggetto sul tavolo.
K'ooD attese che la porta si fosse richiusa dietro a Wlaska prima di
rivolgersi all'ambasciatrice:
“Dunque, lei crede che...”
La donna si sfilò il pesante mantello dell'altro, piegandolo con cura,
prima di andare a sedersi sulla panca vicino all'oblò. Attraverso lo
scintillio del campo di forze era visibile chiaramente Bajor, con le
terre emerse che spuntavano attraverso le nuvole.
“Sembra così calmo, visto da qui...” - commentò lei. K'ooD non si fece
fuorviare.
“Non ci credo!”
Avanzò di un passo verso di lei:
“Ho capito che cosa intendeva, quando ha chiesto se poteva essere
stato ricavato da qualcos'altro. Bella teoria, la sua, lo concedo.
Risponderebbe alla domanda di come mai un cristallo dati può servire
da ponte per i Profeti. Ma non ci credo! Per quanto l'occupazione dei
Cardassiani sia stata pesante, non posso credere che i bajoriani
abbiano distrutto uno dei loro Cristalli dei Profeti per fabbricare
dei semplici cristalli dati!”
T'Lani sospirò:
“Non è questo il punto. Il cristallo potrebbe essere andato distrutto
accidentalmente. Tutto è possibile... Anche che si tratti di un
volgarissimo cristallo dati e che non c'entri niente il fatto che lei
lo tenesse in mano nel momento esatto  in cui i Profeti hanno deciso
di usare un ambasciatore klingon come loro Emissario. Non lo credo, ma
non è questo il punto”
“Uhm... E quale sarebbe allora il punto, secondo lei?”
“In quello che le hanno detto. Primo: Sisko è scomparso dal loro
universo e non sanno dove sia finito. Secondo: a quanto pare, c'è un
secondo tempio... Ossia, un secondo tunnel spaziale, un nuovo
collegamento tra la nostra realtà e la loro. Ma questo li ha
spaventati... Perché? Che cosa può arrivare a spaventare i Profeti?”


Deep Space 16 Gamma
Passeggiata - 25/07/2395 - Ore 14:45

La Passeggiata mostrava una insolita animazione per quell'ora. Strano,
pensò Tomphson, guardando la folla assieparsi davanti alle vetrate che
davano verso il tunnel spaziale. Ai suoi sensi di betazoide arrivavano
ondate di pensieri misti di preoccupazione, paura, eccitazione, che
non riusciva a districare.
Come avevano fatto a capire che stava avvenendo qualcosa?
Qui e là spuntavano le uniformi degli uomini della Sicurezza, ma non
sembrava che stessero lì per contenere la gente assiepata. Piuttosto,
pareva che stessero partecipando dell'evento collettivo.
Tra la folla individuò una sottile figura inguainata in pantaloni neri
che avanzava verso la vetrata. Gli dava le spalle, ma Tomphson non
aveva bisogno di vederla in volto per riconoscerla. Alzò una mano e
toccò una spalla, chiamando:
“Vares!”
La romulana si girò:
“Oh, sei tu! Ti ricordi ancora di me, allora!” - disse.
Tomphson si morse le labbra.
“Non ti ho chiamato. Mi dispiace” - riconobbe Resh. La sondò
delicatamente: non era arrabbiata, non era delusa di essere stata
ignorata per qualche giorno... Ma era preoccupata. Resh la vide
voltarsi e schivare un gruppo di persone per arrivare ad un punto meno
affollato vicino alla vetrata. Resh la seguì, appoggiandosi alla
balaustra. Lei puntò il dito allo sbocco del tunnel spaziale che si
apriva come un fiore verso l'esterno del Quadrante Gamma. Il fiore
continuava ad aprirsi, a contrarsi ed a aprirsi di nuovo.
“Sono klingon, vero? - gli sussurrò Vares all'orecchio – Navi klingon
di grosse dimensioni stanno arrivando attraverso il tunnel spaziale.
Navi armate, in occultamento. La maggior parte delle persone qui
ricorda quando è iniziata la guerra e sta pensando che stia per
arrivare qualcosa del genere. Ma in realtà hai organizzato tu questo,
vero?”
Resh non rispose.
“Puoi dirmelo. Non ne parlerò con l'ambasciatore Lamak.”
Il capitano sospirò. Si guardò intorno, prima di rispondere:
“Non c'erano navi della Flotta Stellare che potessero giungere in
tempo per salvare i nostri. Sempre che riescano a salvare i nostri.
Potrebbero anche ritrovarsi a raccogliere i pezzi e niente altro”
Vares lo sbirciò:
“E la Flotta Stellare era d'accordo?”
“Non ho chiesto autorizzazioni”
“Cosa?” - la romulana lo guardò stupefatta.
Resh colse lo sguardo e alzò le spalle. Sorrise, quasi:
“E allora? Vorrà dire che finirò la mia carriera a fare la guardia ad
un buco di posto sull'orlo del nulla. Se i klingon torneranno con i
nostri, ne sarà valsa la pena. Altrimenti... Beh, almeno non sarò
stato con le mani in mano nel mio studio ad aspettare.”
Le lunghe ciglia della romulana si abbassarono per un istante:
“Per quel che vale...Auguri”
“Grazie - disse – Adesso devo tornare nel mio studio. Ci vediamo
dopo... Se sarà possibile”
Lei rispose con un cenno del capo. Resh girò i tacchi e evitando i
gruppi assiepati sulla Passeggiata, andò ad infilare il
turboascensore.



IRS Koraga
Plancia di comando - 25/07/2395 - Ore 15:15

“Che vuol dire? Quello che vedo è solo un maledetto targ della Flotta
Stellare!” - il capitano della Koraga. L'uomo era seduto al centro
della sala comando. In piedi accanto a lui, c'era Wlaska, che faceva
dondolare la sua lunga treccia bianca vicino alla consolle
scientifica.
Sullo schermo centrale campeggiava l'olografia di un uomo biondo,
dalle sopracciglia pesanti e occhi troppo vicini al naso. Indossava
una divisa ed i gradi lo identificavano come un sottufficiale della
Sicurezza.
“Questo ti spiegherà tutto!”
Wlaska premette un pulsante sulla sua consolle e sullo schermo
tornarono a comparire le immagini dell'attentato. I manifestanti che
brandivano i loro cartelli e gridavano slogan... E sopra un tetto, un
cecchino. I sensori si erano concentrati su di lui. I capelli biondo
cenere erano scarmigliati, ma la sua mira era precisa. Il vorta si
accasciò a terra, sporcando l'abito della nuova Kai. Il sensore tornò
a concentrarsi sul cecchino, che rapidamente abbandonò la sua
posizione e scomparve in un nugolo di particelle.
“C'è un momento in cui il cecchino si vede molto bene in faccia!” -
disse Wlaska.
L'olografia tornò indietro, fino a bloccarsi un istante prima che il
cecchino scomparisse nel teletrasporto. L'uomo aveva apparentemente
l'aspetto di un bajoriano, ma Wlaska separò lo schermo, eseguì una
scansione delle tracce di DNA della microzona rilevata dai sensori
ritrovando  la vera specie cui apparteneva l'umanoide. Dalla olografia
quindi estrapolò l'immagine dell'assassino e con un filtro cancellò
gradatamente il falso aspetto bajoriano. Quindi accostò l'immagine a
quella della foto tratta dagli archivi, con indosso la divisa della
Flotta. A riprova, estrasse dal file degli archivi il DNA dell'uomo,
sovrapponendolo a quello della scansione dei sensori. Combaciavano
perfettamente.


Deep Space 16 Gamma
Studio del capitano - 25/07/2395 - Ore 15:21

“Che succede? Notizie dalla Fearless?” - Resh Tomphson rientrò nel suo
studio. Ancora una volta, trovò Karana Vok alla sua scrivania, intenta
a fissare lo schermo del monitor. Mancava solo la tazza da caffè nella
sua mano, ma Resh non aveva bisogno di esercitare le sue capacità di
betazoide per percepire la tensione nella mezza klingon.
“Stavolta no – rispose lei, accennando ad alzarsi dalla postazione –
Ma non per questo le notizie che ho da darti sono migliori di quelle
che vengono dalla Fearless”
Resh le fece cenno di restare dov'era, e andò a sedersi su una delle
poltroncine per gli ospiti:
“Spara” - disse, laconico.
“C'è stato un attentato alla elezione della Kai. E' morto un
diplomatico”
“Cosa!” - il capitano sentì il respiro mozzarglisi in gola. Perché,
pensò, perché non ho dato una scorta? Perché non ho insistito?
“T'Lani? K'ooD?” - domandò.
La donna scosse la testa:
“No. Non sono neanche stati feriti, a quanto risulta -
Resh respirò di sollievo:
“Chi è la vittima, allora?”
“A morire è stato un diplomatico Vorta. Un certo Jedej.”
“Jedej di Kurill?”
Karana alzò gli occhi, sorpresa:
“Non mi dire che lo conosci”
“No. L'ambasciatrice mi ha parlato di lui giusto prima di partire. In
effetti, è stato il principale motivo per cui  K'ooD e T'Lani hanno
deciso di partecipare alla cerimonia dell'elezione di Kai Wann. Si sa
niente degli attentatori?”
Sul volto della mezza klingon si disegnò una smorfia:
“Spariti! La sicurezza bajoriana è stata incapace perfino di
riprenderli!”
“E si fa chiamare sicurezza?” - commentò sarcastico Tomphson. Poi, più
serio:
“Non li avranno trattenuti sul pianeta, spero! Non ho nessuna nave a
disposizione per andarli a prendere”
“No, sono tornati a bordo della nave Klingon. Ho parlato con il
capitano, sono al sicuro”
“Bene...” - Resh fece per alzarsi.
“Non ho finito – lo bloccò Karana – Ho seguito la tradizione della
Flotta Stellare e ti ho dato prima la buona notizia”
“Se quella era la tua definizione di una buona notizia, devi rivedere
il tuo vocabolario – sospirò il capitano – Dimmi, sono pronto”
Karana gettò un'occhiata sul monitor, quindi tornò a guardare il
capitano:
“Ho parlato con il comandante. Quando è avvenuto l'attentato su Bajor,
stavano anche loro tenendo d'occhio la zona con i loro sensori”
“Hanno visto l'attentatore?”
“Peggio. Hanno ripreso l'intera scena dallo spazio. Hanno preso le
immagini dell'attentatore e lo hanno identificato.”
“Perché questa dovrebbe essere una cattiva notizia?” - domandò Resh.
“Perché si tratta di un membro della Flotta Stellare. Come Jarad. E
come Jarad, fino a qualche settimana fa, è stato di stanza qui su Deep
Space 16”


IRS Koraga
Plancia di comando - 25/07/2395 - Ore 15:32



“Quindi, è un terrestre?” - domandò K'ooD. Il comandante Nu'Hos non
aveva tardato a diffondere la notizia, convocando nella plancia di
comando i due ambasciatori, che adesso erano in piedi, intenti ad
osservare la stessa olografia che Wlaska aveva mostrato a lui pochi
minuti prima.
“Un targ umano – rispose Nu'Hos - Si chiama Connor. Nato in una
colonia, non sulla Terra, ma la scheda non dice molto di più. Quello
che ci dice quella fotografia è che la Flotta Stellare è coinvolta, e
non potrà negarlo di fronte all'opinione pubblica di Bajor!”
Le labbra di T'Lani si piegarono all'ingiù:
“Questo risponde alla definizione di salto logico, comandante Nu'Hos.
Sono sicura che quando quell'uomo sarà stato arrestato, confesserà e
conosceremo i mandanti del suo crimine. Ma per il momento, direi che è
prematuro puntare troppe dita. Piuttosto... Mi piacerebbe trovarlo. ”
K'ooD intervenne:
“Io avrei un'idea in proposito, veramente”
“Quale?”
“L'olografia ci dice che l'umano si è fatto teletrasportare...”
“Si, ma non sappiamo dove! - disse Nu'Hos – Potrebbe essere da
qualunque parte dello spazio, in questo momento!”
“Non è detto. I sensori di questa nave in quel momento erano al
massimo, non è vero?” - domandò K'ooD.
“Certo. E lo sono ancora” - rispose Wlaska.
“Questo vuol dire che hanno registrato le forme di vita senzienti  -
bajoriani, klingon... ma anche gli umani presenti sul pianeta, con
tutte le loro collocazioni. Dubito che i bajoriani sappiano di dover
cercare un umano.” - sempre che vogliano cercarlo, aggiunse K'ooD tra
sé. C'erano troppe cose strane nella dinamica dell'attentato per non
avere dubbi.
“Devono essere migliaia!” - protestò Nu'Hos.
“Non più di qualche centinaio, comandante – lo corresse T'Lani – e per
la maggior parte concentrati nelle università e in un qualche
istituzione medica. Sono sicura che escludendo queste entità, gli
umani da controllare e rintracciare saranno molto pochi...”
Wlaska si chinò sulla sua consolle. Sullo schermo centrale scomparve
il volto dell'assassino per essere sostituito dall'immagine del
pianeta bajor, immerso in una luce spettrale che lasciò il posto ad un
nero illuminato dalle foreste degli agglomerati urbani, dalle lunghe
cicatrici delle strade intervallati da vaste lande nere.
Wlaska selezionò i gruppi di forme di vita, eliminando gradatamente i
bajoriani, i klingon, i ferenghi, finché su tutto il pianeta non
rimasero che una manciata di puntini illuminati. La klingon continuò,
eliminando dallo schermo le università e gli ospedali. Adesso, tutto
quello che rimaneva era...
“E' lì!”
K'ooD puntò il dito su un luogo della mappa, dove splendeva un isolato
punto luminoso. Il puntino era in movimento sulla superficie. Wlaska
riportò i sensori alla luce naturale e evidenziò un velivolo che si
spostava rapidamente, quasi nascosto dal polo magnetico del pianeta.
“Una navetta!” - esclamò K'ooD.
“Un trasporto bajoriano” - rilevò T'Lani, che si rivolse al capitano:
“Quella navetta non è in grado di affrontare lunghe distanze.
Preferirei seguirla con discrezione, piuttosto che intercettarla...
Non crede?”
Nu'Hos si girò verso i suoi:
“Occultamento! - ordinò – Procediamo sulle loro orme. Un quarto
d'impulso!”
La plancia fu immersa in una luce verdastra. Sullo schermo, la navetta
stava uscendo indisturbata dalla ionosfera del pianeta. In silenzio,
la seguirono mentre andava ad incontrare una nave più grande, che
l'accolse nel suo hangar e partì.
“Aumentano la velocità” - avvisò un sottoposto.
“Aumentiamola anche noi!” - ordinò Nu'Hos. La nave superò il sistema
solare di Bajor. Entrò in curvatura.
“Curvatura quattro punto tre! Punto quattro!”
“Andiamo!” Voglio stargli sul collo!” - disse Nu'Hos, scoprendo i
denti.
La caccia continuò. Attraversarono una fascia di asteroidi. La loro
preda stava seguendo una rotta erratica, come se il capitano di quella
non avesse ancora deciso per dove procedere.
“Stanno cercando di confondere le proprie tracce ioniche...Se non li
stessimo seguendo fin dall'inizio, a quest'ora li avremmo persi”
Di nuovo, a nave nemica uscì dalla curvatura. Spense i motori di
dritta, iniziando a avvitare la nave su sé stessa, quindi qualcosa
attraversò lo schermo.
“Sparano!” - Urlò il tattico della Koraga – Ma non hanno caricato le
armi! come è possibile!”
“E' un impulso sonico! Ci vedranno!” - gridò Wlaska – Come hanno fatto
a capire che eravamo qui!”
“Non mi importa, manovre evasive! Alzare gli scudi!” - le paratie
della nave risuonarono come un tamburo. Sotto i loro piedi
l'impiantito sobbalzò, e K'ooD accorse per sostenere T'Lani.
“Energia alle armi! - urlò Nu'Hos – Combatteremo!”
La nave vibrò ancora.
“Colpo diretto! Scudi al sessanta per cento”
“Q'ader, Ha'DI bah! - gridò ancora l comandante – Manovre evasive, ho
detto! E sparate! Sparate con tutto quello che abbiamo!”
La nave risuonava come un animale ferito ad ogni colpo, ma gli scudi
resistevano. Sullo schermo, la nave nemica scomparve dietro degli
asteroidi. Una massa di roccia si fuse ai colpi sparati dal tattico,
quindi esplose lanciando schegge intorno come una granata.
“Le schegge hanno danneggiato il deflettore di dritta!” - disse il
tattico. Attese che la nave ricomparisse quindi lanciò una salva di
siluri, a raffica. La scia andò a colpire la sezione centrale e un
largo squarcio si aprì giusto sopra la zona motori. Qualcosa simile ad
una bolla si espanse dalla ferita, esplose in polvere e detriti e
ombre che sembravano quelle di umanoidi. La nave si spense, rimanendo
inerte e buia sullo sfondo di polveri del campo d'asteroidi.
“Colpo diretto!” - esultò Nu'Hos – Ancora uno!”
“Basta! - urlò T'Lani – Sospendete il fuoco!”
“Tu non dai ordini sulla mia nave, donna!”  - sibilò il comandante.
T'Lani si staccò a fatica dal braccio dell'ambasciatore K'ooD ed andò
a piantarsi davanti a lui:
“Non è un ordine, è una richiesta. Ho capito chi c'è su quella nave. E
dobbiamo sospendere il fuoco! Prendetela con un raggio traente!”
Grugnendo per il disappunto, Nu'Hos accennò al tattico, che manovrò
sulla sua consolle. La nave fu  centrata dal raggio traente.
“Ci stanno chiamando” - avvisò Wlaska.
“Sullo schermo!” - disse Nu'Hos.
L'immagine diventò quella della plancia di una nave. Era invasa dal
fumo. Una forma umanoide era riversa a terra, vicino alla poltrona
centrale ed era ricoperta di sangue bruno. In mezzo al fumo, emerse la
figura di un nuovo umanoide. L'uomo era pallido, sconvolto, con gli
occhi che trasudavano odio.
“Voi avete violato una nave diplomatica!” - gridò – Ci avete assalito!
Pagherete per quello che avete fatto!”
K'ooD avanzò di un passo, andando a mettersi di fronte allo schermo:
“Io credo di noi, ambasciatore Jedej” - disse – Vede: ci sono delle
controindicazioni quando si mette in scena la propria morte! O forse
dovrei dire: quella di uno dei suoi cloni?”


IRS Koraga
Alloggi - 25/07/2395 - Ore 17,10

=^=Dunque, ha organizzato l'omicidio del suo clone?=^= - domandò Resh
Tomphson dallo schermo del comunicatore.
K'ooD e T''Lani erano tornati nell'alloggio della nave, dopo che la
IRS Koraga aveva trascinato la nave di Jedej fino a Bajor. Quindi la
loro nave era ripartita immediatamente.
K'ooD assentì, quindi passò la parola alla vulcaniana seduta accanto a
lui:
“L'idea penso fosse quella di fomentare odio nei bajoriani nei
confronti dei federali con il loro coinvolgimento nel tentato omicidio
di una Kai che, come Wenn, è ostile alla Federazione. Per rendere
tutto più credibile, hanno fatto in modo che un cadavere ci fosse
davvero. Un cadavere indiscutibile, quello dell'ambasciatore vorta. ”
=^= Non capisco perché lo abbiate riportato a Bajor! - esclamò
Tomphson -  Avete detto voi che è molto probabile che ci siano state
complicità da parte dei bajoriani =^=
“Di una parte della società bajoriana – lo corresse T'Lani – Il
processo di un attentato avvenuto sul loro pianeta è comunque di loro
competenza. La pubblicità dell'evento dovrebbe impedire che nuove
azioni del genere vengano progettate... Almeno a breve termine. Ma
avrò cura di spiegarle ancora tutto non appena tornati a bordo di DS
16. ”
=^= Non ho parlato con il capitano Nu'Hos. Per quando è previsto il
vostro arrivo? =^=
“Solo qualche ora – rispose K'ooD –  La nostra nave sta per rientrare
nel tunnel spaziale. Stiamo tornando a casa.”
Tu stai tornando a casa.
Lo schermo con il volto del capitano era scomparso. K'ooD si guardò
intorno, smarrito.
Blu. Bianco accecante. Non liquido. Non solido.
"Dove sono?"
“Tu-stai-tornando-a-casa”
“Lasciatemi andare!” - gridò.
“Perché gridi? - il volto della persona che gli era di fronte era di
nuovo quello di suo padre. Sapeva con chi aveva a che fare - Tu sarai
il nostro emissario. Tu sarai come Sisko”
“Io... Perché io? Perché avete scelto me?”
Una seconda voce si aggiunse alla prima. Il volto era quello di sua
madre:
“La tua gente dovrà chiudere il secondo tempio. Dovranno farlo. Se tu
sei con noi”
“Starai bene con noi” - la voce era infantile. Quella di un bambino
che era stato un suo amico a scuola. Era morto da tantissimi anni, di
febbre tirelliana.
Amici, parenti... Era circondato di volti familiari eppure estranei.
Chiuse gli occhi, li riaprì.
“Quando la mia gente avrà chiuso il secondo tempio, mi lascerete
tornare a casa?”
“Questa è casa tua” - disse suo padre.
“Questa è casa tua” - confermò la madre.

IRS Koraga
Alloggi - 25/07/2395 - Ore 17:15

Il lungo mantello klingon era scivolato a terra, facendo leggermente
tintinnare le decorazioni metalliche. T'Lani si chinò a raccoglierlo.
Questa volta, il corpo del suo vecchio amico era scomparso. Non
sarebbe stato facile, pensò lei, far capire al capitano della Koraga
che K'ooD era stato preso dai Profeti.  Che aveva sostituito Sisko
come loro Emissario.
Addio, pensò lei.
Spero che ci sia musica, dovunque tu sia. Amico mio, addio.

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FINE TRASMISSIONE
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Ciao!
Elena
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"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678


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