[Stml21] 18.05 - T'Lani - Il giorno dei corvi

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Mer 7 Set 2016 09:55:03 CEST


Già, tutte le occasioni sono buone per rivedere TOS! :)))
Brano perfetto, come sempre!!

Il 07 set 2016 9:36 AM, "Franco Carretti" <rogal_dothrak a mail.com> ha
scritto:

> Ottimo brano, vale sempre la pena aspettare.
> Grande utilizzo dell'ambasciatore klingon :)
>
> *Sent:* Tuesday, September 06, 2016 at 10:32 PM
> *From:* "Elena Fuccelli" <mf9115 a mclink.it>
> *To:* "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml21] 18.05 - T'Lani - Il giorno dei corvi
> Mi chiedo solo quando mi manderete definitivamente al diavolo per i
> miei ritardi... *_*
>
> -----------------------------
> INIZIO TRASMISSIONE
> ----------------------------
>
> Deep Space 16 Gamma
> Studio del capitano
> 09/06/2396 Ore 17:20
>
>
> Nelle ultime ore non c'erano state altre sparizioni, e quella era una
> buona notizia. L'unica buona notizia, per la verità.
> Il capitano Shran era seduto sulla poltrona dello studio. Il monitor
> davanti a lui inquadrava la nave romulana. La nave sembrava sospesa,
> indifferente al caos che il suo arrivo aveva procurato come ai
> cadaveri che ancora si trovavano al suo interno. Shran continuava a
> fissarla come se guardandola potesse trovare qualcosa – qualsiasi cosa
> – che svelasse il suo mistero. Alzò la testa, sentendo il rumore delle
> porte che si aprivano.
> “Novità?” - disse.
> Il comandante Ramar gli porse un dipad:
> “Ho terminato l'analisi dei dati che le ha consegnato il capitano
> Jo'Trel per conto dell'ambasciatore romulano. Non c'è quasi niente da
> segnalare.”
> “Non mi aspettavo di trovare qualcosa di interessante... - sospirò
> Shran, prendendo il dipad - O i romulani non ci avrebbero consegnato i
> dati così facilmente, senza neanche aspettare una richiesta formale da
> parte nostra”
> “Ho detto quasi, capitano”
> Shran drizzò le antenne. Scorse rapidamente i dati sul dipad. C'erano
> elencati diari di navigazione, rapporti su rotte commerciali,
> documentazioni doganali.
> “Mi risparmi tempo. Dove devo guardare?” - domandò il capitano,
> accennando al bajoriano di accomodarsi su una delle poltroncine
> davanti alla sua scrivania.
> “L'ultimo viaggio – disse l'altro, sedendosi dove era stato indicato -
> La nave risulta aver visitato, fra le altre, una colonia mineraria in
> un territorio ai margini dell'Impero Romulano. E' stata l'ultima tappa
> che ha fatto, prima di scomparire”
> “E allora? Era strano? Era una deviazione dalla rotta abituale?”
> “No. Anzi, era una tappa abituale. Portavano rifornimenti e medicinali
> per la popolazione che viveva intorno alle miniere. Ma ho fatto una
> ricerca nel database, tanto per vedere se c'erano dei superstiti di
> quel periodo... Non ce ne sono.”
> “A cent'anni di distanza, mi stupirebbe il contrario”
> “...Così, sono tornato a parlare con il capitano Jo'Trel. Gli ho
> chiesto di raggiungermi qui, per raccontare anche a lei di che cosa si
> tratta”
> Pochi istanti dopo, il capitano romulano comparve di fronte alla
> porta. Shran lo fece entrare.
> L'uomo rifiutò gentilmente il the che l'andoriano gli offriva, quindi
> attaccò:
> “Non c'è bisogno che parliate con l'ambasciatore. Ho letto della
> colonia di cui mi ha chiesto il comandante Ramar. Non avevo idea però
> che quella nave... - accennò al monitor del capitano – Fosse in
> qualche modo collegata ai fatti di quella colonia. Questa è una novità
> per me, e credo che lo sia anche per lo stesso governo romulano”
> Il capitano Jo'Trel sospirò:
> “...Anche se non so quanto questo possa essere di aiuto per scoprire
> la verità. Dal punto di vista romulano, la vicenda di quella colonia è
> la fonte di innumerevoli teorie complottistiche, romanzi, pseudo
> documentari e via dicendo. Il problema, semmai, è depurare le
> informazioni ed i dati effettivi da tutte le ipotesi che sono state
> fatte negli anni e che hanno finito con il sedimentarsi anche nei
> testi più seri”
> “E, detraendo al massimo, depurando tutto il depurabile... Che cosa ci
> può dire, esattamente, capitano?” - chiese Shran.
> “La sola cosa sicura è che morirono tutti.”
> “Tutti?” - domandò Shran.
> “Tutti gli abitanti: anche i vecchi ed i bambini. Era una colonia
> abbastanza popolosa. Non ricordo esattamente il numero, ma siamo sopra
> il migliaio di individui. E morirono tutti, nel giro di pochi giorni.
> Forse perfino di poche ore”
> Puntò il dito in direzione del monitor, sul quale ancora campeggiava
> l'immagine della nave romulana:
> “Pensandoci bene, è la stessa cosa che è successa su quella nave.
> Tutti morti!”
> “Lei ha parlato di teorie, ipotesi... Quali sono le più quotate?” -
> chiese Ramar.
> L'uomo scosse la testa:
> “Alcuni parlano di una lite che è sfociata in una faida sanguinosa che
> ha finito con il coinvolgere l'intera colonia. Altri, pensano ad un
> intervento di alieni nemici. Altri ancora, di una febbre omicida... Ma
> non c'è niente che abbia un senso”
> “Forse un senso non ce l'ha – commentò Shran, a bassa voce - Però,
> direi che di sicuro, c'è un collegamento. E quindi, è un punto di
> partenza per capire che cosa sta succedendo.”
>
>
> Forte
> Luogo e tempo non definiti
>
> >Deker arrivò in cima alla salita per primo seguito a pochi passi di
> distanza dai due ufficiali
> >superiori. Fu quindi il primo a raggiungere l'entrata del forte. Il
> marinaio osservo l'ingresso
> >composto da un ponte levatoio e da un pesante portone aperto. Una serie
> di feritoie proteggevano
> >l'ingresso. Non c'erano soldati a guardia, o almeno, Derek non ne vide.
> >Poi qualcosa attirò la sua attenzione: "Venite a vedere..."
>
>
> Riccardi lo sentì, prima di vederlo. L'odore gli si infilò in gola,
> pesante e insopportabile e gli fece salire in bocca un conato di
> vomito. Odore di morte. Rimpianse la tuta extraveicolare che aveva
> dovuto indossare per salire a bordo della nave romulana.
> Il portone si apriva su un cortile lastricato in pietra, con al centro
> un pozzo ricoperto da una lastra di metallo. C'era un cadavere, nero,
> enfiato, con quello che restava della testa appoggiata al pozzo e le
> gambe nude allungate sull'impiantito.
> Serrò le narici con la mano, per potersi accostare. Era un umano,
> maschio, disteso con quello che restava della faccia rivolto verso
> l'alto. La testa mostrava un lungo taglio trasversale che lasciava
> scoperti parte dei denti. Il ventre era aperto e nello squarcio
> ronzavano delle mosche. Provò a scacciarle, ma ritornarono sul corpo
> con un ronzio rabbioso.
> “E' – era - un umano” - disse Claire Drillrush, con voce soffocata.
> Anche lei si teneva il naso per non respirare.
> “Ed è stato ucciso con un'arma da taglio... Probabilmente quella daga
> – bofonchiò, indicando una lama che spuntava da sotto il corpo. Si
> allontanò dal corpo il più possibile prima di permettere ai polmoni di
> inalare, per concludere la frase – E' proprio com'è successo sulla
> nave che siamo andati ad esplorare.”
> “Non è l'unico!” - Si udì una voce. Dall'alto di una merlatura si
> affacciò un volto noto.
> “Parmak! - esclamò Riccardi – Che ci fa qui?”
> Il cardassiano si sporse dall'apertura tra due merli:
> “Ecco una domanda cui mi piacerebbe saper rispondere...” – gridò
> Parmak. Uno stridio di corvi si concentrava sopra la torre. Strano che
> non li abbia notati salendo, pensò Riccardi. Il cardassiano continuò:
> “...Quello che so è che qualche ora fa, stavo servendo cioccolato
> aromatizzato al kanar al vostro dottore sulla Base e dopo poco mi sono
> ritrovato nel cortile dove ora vi trovate. Per farla breve: non ne ho
> la minima idea. Suppergiù la stessa cosa che ci fate voi, direi...
> Ovvero cercare di capire come sono arrivato qui e come faccio a
> tornare al mio ristorante. Vero?”
> “Vero - riconobbe Riccardi – Com'è arrivato lassù?”
> “Non ho avuto il tempo di visitare tutto il forte, ma ho visto che c'è
> una scaletta a lato di quella che sembra la sala principale – il
> cardassiano puntò un dito verso un portone che si apriva sul cortile –
> Da lì porta ai piani superiori e si sfocia su questo corridoio”
> “Ha visto niente di interessante nel forte?”
> “Solo un sacco di cadaveri. Non ne avevo visti tanti dalla fine della
> guerra - Parmak si interruppe, guardando verso l'alto, quindi continuò
> – Sono contento di non essere da solo. Solo due giorni fa, mi dicevo
> che avevo bisogno di farmi una vacanza, ma non credo che avrei messo
> questa tra le mie mete preferite. Adesso scendo e vi raggiungo”
> Scomparve dietro i merli. Il cielo era pieno di ombre nere che
> stridevano passando. Una di quelle ombre scese nel cortile, andando a
> poggiarsi sul bordo del pozzo. Li fissò con occhi neri quasi di sfida,
> quindi aprì le ali e si posò sulle pietre del selciato, accanto al
> cadavere.
> “Sono corvi. Corvi terrestri” - notò Claire.
> “Davvero?” - domandò Derek.
> “Si. Non li riconosci? Credevo che fossi un umano” - chiese Claire.
> “Sono umano, ma non sono terrestre. Sono nato in una colonia – rispose
> Derek - Ho visto la fauna terrestre solo durante l'Accademia, a San
> Francisco. E no, non mi ricordo di aver mai visto uccelli del genere
> sulla Terra. Hanno un significato particolare?”
> “I corvi sono carnivori... Se qualcosa li ha attratti, vuol dire che
> qui c'è tanta carne frolla da mangiare” - disse Riccardi, con una
> smorfia che avrebbe voluto dissimulare l'orrore.
> “Vuol dire anche che siamo sulla Terra - sottolineò il primo ufficiale
> – Non mi risulta che siano stati importati corvi su altri pianeti o
> colonie. Non sono animali da compagnia né da allevamento”
> Riccardi guardò di nuovo verso il corpo disteso, senza avvicinarsi.
> L'uomo indossava i resti di una veste in tela pesante, di colore
> marrone brunastro, che lasciava scoperte le gambe. Un piede era nudo,
> l'altro mostrava un sandalo di cuoio di fattura artigianale.
> “La Terra, si. Solo che questa non è la Terra che conosciamo noi. La
> Terra del nostro tempo” - disse il primo ufficiale.
> “Avremmo viaggiato nel tem...” - Derek si interruppe a metà.
> “Qualcuno ha gridato!” - esclamò Claire, girandosi di botto verso
> l'interno del forte.
> “E' il cardassiano!” - rimandò Riccardi. L'uomo si chinò ad afferrare
> la daga che spuntava da sotto il cadavere, quindi corse verso
> l'apertura.
>
>
> Deep Space 16 Gamma
> Studio del capitano
> 09/06/2396 Ore 19:00
>
>
> “Perché, in nome di Kahless, le chiedo: perché non sono stato
> informato?” - gli occhi dell'ambasciatore klingon lampeggiavano di
> rabbia sulla pelle scura. Arrivò ad un centimetro da Shran, che
> sostenne il suo sguardo:
> “Non vedo come...”
> “Ho dovuto saperlo dai miei uomini! - urlò Rogal Dothrak – Che mi
> hanno riportato voci sentite sulla Passeggiata! Lei, capitano, lei...”
> - agitò minacciosamente un dito di fronte al capitano – Lei Avrebbe
> dovuto informarmi!”
> “Abbiamo informato la sua ambasciata!”
> “Li avete informati di un allarme generico. Non che fosse sparita... -
> si riprese Rogal – Che fossero scomparsi ben 27 esseri senzienti”.
> “Non sono stati coinvolti dalle sparizioni elementi del suo seguito –
> ribatté Shran - E nemmeno klingon di passaggio. Sono scomparse 27
> persone. Le stiamo cercando. Stiamo facendo tutto il possibile per
> ritrovarle e...”
> “E non avete fatto un solo progresso, non è vero? Non uno solo, da
> quando sono scomparse quelle persone. E questo mi dice che forse non
> volete ritrovarle”
> Shran lo fissò stranito:
> “...Ma che le salta...?”
> Rogal scosse la testa, quindi arretrò verso la porta, senza mai
> perderlo di vista:
> “Non so che cosa la sua Federazione sta complottando. Ma stia sicuro
> che qualunque cosa stia succedendo, non verrà trascurata dall'Impero
> Klingon!”
> “Ambasciatore, nessuno qui sta trascurando la situazione!” - Shran
> esclamò, girando intorno alla scrivania. Dothrak aveva raggiunto la
> porta dello studio. Aprì la porta ed uscì. Shran rimase sulla soglia,
> cercando di ripetere dentro di sé l'intera conversazione, chiedendosi
> che cosa avesse detto, che gesto avesse fatto per indurre quella
> reazione dall'ambasciatore. Chiuse la porta, pensando di raggiungere
> l'ambasciata vulcaniana. Non si accorse che alle sue spalle, poco
> sopra la finestra che dava sullo spazio, stava svanendo una vaga
> luminescenza...
>
> --------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> --------------------------
>
> Il titolo è un richiamo al titolo originale dell'episodio di TOS cui
> si è fatto riferimento all'inizio della missione, ossia The Day of the
> Dove (in italia l'episodio è stato chiamato "La forza dell'odio").
> Anche il fatto che il fenomeno si sia manifestato in precedenza in una
> colonia viene da quell'episodio... Sono dovuta andare a rivedere
> l'episodio, perché l'unica cosa che mi era rimasta in mente era la
> scena della moglie di Kang che veniva aggredita in un corridoio
> dell'Enterprise. Comunque ogni pretesto è buono per andarsi a rivedere
> TOS, no? ^_-
>
> Ciao! ;-D
> Elena
> --
> "Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
> ICQ 33856678
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> Ho fatto l'errore più grande di tutti... Mi sono civilizzato. (Riddick)
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