[Stml21] [18.12- Ramar Roberts- La Cattura]
Ramar Roberts
robertsramar a gmail.com
Mer 15 Feb 2017 16:26:35 CET
Ecco qui il mio primo brano. Ho fatto un'introduzione per presentare
ulteriormente il mio personaggio, in modo tale che per voi sia più facile
utilizzarlo, deducendone il caratteraccioXD Che posso dire: buona lettura e
spero vi piaccia
Marika
Deep Space 16 - Alloggio Roberts - 10/06/2396 - ore 11.00
Il d’ pad scivolò sul pavimento; quel tanto di rumore sufficiente per
ridestare il Comandante Roberts dai suoi pensieri. Infatti era rimasto
assorto da ore, seduto alla scrivania, cercando di spremere le meningi e
trovare una soluzione alla bizzarra e assurda situazione che creava a dir
pochi problemi su Deep Space 16 gamma. Gli sembrava tutto così inconsueto e
allo stesso tempo familiare, come se fosse tornato a casa dopo talmente
tanto tempo da trovare tutto irrimediabilmente alterato. Sbuffando e
trattenendo un mezzo sorriso, si chinò per raccogliere lo strumento tanto
prezioso; si, prezioso, perché Roberts ne era convinto. Si poteva trovare
una soluzione, bastava solamente incastrare i pezzi del puzzle in modo
giusto. Per lui era questa l’essenza stessa della scienza: un rebus
complicato, la cui risposta non era altro che la combinazione di
particolari che molto spesso non risaltavano all'occhio immediatamente. “Un
po' come un investigatore” pensò, stiracchiandosi sullo schienale,
accavallando le gambe e cominciando, o meglio, ricominciando a scrutare con
concentrazione il proprio d’pad. Ne era sicuro: su quella stazione avrebbe
avuto davvero poco tempo per annoiarsi. =^= CapitanoShran a Comandante
Roberts =^= * Qui Roberts* =^= Comandante, volevo avvisarla che tra
un’ora è prevista una riunione sul ponte di comando =^= *Ricevuto
Signore. Roberts chiudo*. “Perfetto, ho solo un’ora per trovare qualcosa:
mi piace lavorare sotto pressione, do il meglio di me”. Sorridendo, tenendo
qualche minuto lo sguardo fisso davanti a sé, allungò la mano, prese
un sorso del suo fido compagno di mille avventure, il proprio caffè, e
ricominciò, per l’ennesima volta, a guardare il suo prezioso strumento.
Deep Space 16 - Sala riunioni – 10/06/2396 - ore 12.00
Il Capitano Shran aspettò pazientemente che tutti prendessero posto; notò,
dai volti dei presenti, quanto ormai la situazione cominciasse a pesare,
cosa particolarmente evidente, non tanto nel suo equipaggio, quanto nel
personale diplomatico. “Ora che siamo tutti presenti” esordì “il
Dottor Sonx ha delle novità”. Si sedette e fece un cenno al Dottore,
affinché cominciasse a parlare. Il denobulano si alzò, si schiarì la voce e
cominciò ad illustrare le recenti scoperte da lui fatte. “ … E dunque è per
questo che Drillrush, Riccardi e gli altri sono stati sequestrati … I
rapimenti non sono avvenuti casualmente …” si interruppe eloquentemente,
portando il proprio sguardo a ciascuno dei presenti. “Aspetti un secondo
Dottore” proruppe l’ambasciatrice T’Lani “sta forse insinuando che tutto
quello che è successo sia stato … progettato?Come …” “Un esperimento:
esattamente. Tutti i dati finora raccolti suggeriscono esattamente
questo”. Un silenzio irreale piombò nella stanza; ciascuno osservava
l’altro, tra l’attonito e la consapevolezza che quella scoperta portava
inevitabilmente con sé. “Questo ci aiuta a capire il perché dei rapimenti,
ma non risolve il problema” sbuffò, rompendo il silenzio Dothrak “ e
speravo fossimo qui per trovare una soluzione … definitiva”.Seguì un altro
interminabile minuto di silenzio. “L’opzione della quarantena e della
pace … imposta sembrerebbe valida” disse Jo’Trel spostando il proprio
sguardo sul Dottore. “Valida, ma momentanea e non sicura al cento per
cento, temo, come già ribadito" rispose Keane, con un tono di voce
spazientito; “ Se ha una proposta migliore” riprese l’altro, alzandosi e
spalancando le braccia “siamo qui ad ascoltarla”. Keane, e quasi
contemporaneamente Dothrak, si alzarono bruscamente, nello
sbigottimento generale. “Signori vi prego di calmarvi,
IMMEDIATAMENTE!!”. Shran si era alzato a sua volta, con le mani appoggiate
sul lungo tavolo e il busto proteso in avanti: “Capisco quanto la
situazione sia stressante, ma non sarà certo questo a risolvere la
questione, perciò vi prego di piantarla!”. Tutti si risedettero e cercarono
di calmarsi, fra le occhiate torve che volavano fra la stanza. Roberts
prese la parola, osservando apparentemente il nulla davanti a sé e
sogghignando: “Sapete di cosa sono particolarmente gelosi gli scienziati in
generale?”. Tutti gli sguardi si puntarono su di lui allibiti. “Forse dei
loro giocattoli da laboratorio?” disse Dothrak ironicamente, osservando il
Comandante come se fosse impazzito. “Ma certo, dei loro
giocattoli!” esclamò il dottor Sonx. “Qualcuno sarebbe così gentile da
spiegarmi .. ” continuò l’ambasciatore klingon sempre più allibito. “E’
semplice: per scoprire chi ha architettato tutto questo e il perché
…” spiegò il Dottore “basterà impossessarsi e inibire lo strumento della
loro raccolta dati, costringendoli a venire da noi” finì Roberts. “Come?”
chiese il Capitano, le antenne protese in avanti. “Basterà allestire un
lauto banchetto, no?” concluse Sonx.
Deep Space 16 – Luogo imprecisato – 10/06/2396 – ore 18.15
C’era sangue ovunque. Perfino la terra, sotto i colpi delle
esplosioni, aveva assunto un colorito rosso accesso e vibrante, che ad
intermittenza si alternava con il nero della notte. Un uomo ne sosteneva un
altro, che sembrava apparentemente privo di conoscenza, strascicandosi
dolorosamente verso una specie di trincea, situata a pochi metri da lui. In
prossimità di questa,l’uomo in uniforme della flotta, con un urlo feroce e
disperato, gettò il compagno nella fessura del terreno, al pari di un buffo
fantoccio terribilmente pesante e lo seguì immediatamente. Prima di puntare
il fucile phaser nell’oscurità davanti a sé, sistemò il commilitone in modo
tale che fosse seduto, come se la cosa potesse in qualche modo cancellarne
la morte. Puntò con decisione l’arma nel vuoto: l’avrebbero pagata in
qualche modo.Sentì dei rumori in lontananza: i klingon si stavano
avvicinando. Ecco, ora li vedeva. Cercò di prendere la mira; le mani gli
tremavano. Sentì un rumore alla sua destra; un gruppo di klingon
combattevano con le loro bat’leth accanitamente, in un feroce corpo a
corpo. Strizzò un attimo gli occhi … Uno di loro era vestito come un
ambasciatore. “Impossibile riesca a resistere”sussurrò il Dottor Sonx, come
temendo che oltre la console di controllo, isolata
mediante delle interferenze volutamente causate, il Vimalum potesse
sentirlo. “Già: se c'è una cosa in cui i klingon mettono anima e corpo,
oltre l'onore, è proprio un combattimento, per quanto simulato possa
essere” aggiunse Roberts, meritandosi un’occhiata un poco seccata del
Comandante Keane. “Speriamo funzioni” si limitò a dire il Capitano Shran,
fissando, assieme agli altri, gli strumenti di rivelamento, che avrebbero
dovuto evidenziare l’arrivo della fatale macchia rossa.
Deep space 16 – Sala ologrammi - 10/06/2396 –
<10/06/2396%20%E2%80%93%204> 2 ore
prima
Il Capitano Shran osservava il proprio capo operazioni e ufficiale
scientifico, impegnati a manomettere la console di controllo della sala
ologrammi. Luogo ideale per creare una veritiera partecipazione emotiva;
luogo ideale dove il Vimalum poteva nutrirsi. Certo, il piano prevedeva che
qualcuno prendesse parte alla simulazione: l’ambasciatore Dothrak si era
proposto, assieme a qualche altro membro del proprio staff. Il klingon si
era certamente stancato di tante parole e, non appena Roberts e Sonx
avevano esposto a grandi linee il loro piano, non si era certo fatto
pregare. “Ci siamo” disse il bajoriano “ho bypassato il sistema." “Procedo
a creare interferenze di distorsione a lungo raggio” disse il Comandante
Keane. Il Dottore entrò con una certa sollecitudine nella stanza. “Bene, ho
posizionato il narcotizzante nelle condutture aree dell’anticamera qui
affianco. Speriamo che riescano ad uscire dalla sala prima che
il Vimalum li renda particolarmente violenti” disse, volgendo lo sguardo
verso il gruppo di klingon oltre il vetro “anche se storditi, rimangono
sempre ossi duri”. Tutti gli sguardi si volsero nello stesso punto in
cui Sonx dirigeva il proprio. “Le interferenze sono attive”comunicò il
Comandante Keane. “Come faremo a sapere se il Vimalum sarà vicino
abbastanza?” “Semplice Capitano: queste interferenze ci permetteranno
comunque di rilevare le fluttuazioni latenti che renderanno possibile
identificare la presenza dell’entità” spiegò Keane. Ci vollero un altro
paio d'ore affinché tutto fosse sistemato. Nel frattempo, la sicurezza
aveva avuto il compito di confinare gli altri membri dell’equipaggio
e i civili nei propri alloggi fino a nuovo ordine. =^= Capitano, qui il
vice capo della sicurezza. Come ordinato, sono stati tutti isolati nelle
loro stanze =^=; * Perfetto Tenente. Lei e i suoi uomini rimanete
nell’ufficio della sicurezza, e bloccate la porta d’accesso, fino a nuovo
ordine*. =^= Ricevuto Capitano, chiudo =^=. Per un minuto la sala
controllo, rimase immersa nel silenzio. “Comandante Keane, ricontrolli che
tutto sia pronto a dovere; una volta fatto si prepari ad attivare la
simulazione. Vedremo se il topo cadrà in trappola” finì Shran, indirizzando
lo sguardo nella sala, che ben presto sarebbe diventata buia e avrebbe
cominciato a riempirsi di echi di una finta, ma vera battaglia.
Deep Space 16 – Sala ologrammi – 10/06/2396 – ore 18.35
I secondi passavano e si trasformarono in minuti; nessuno rompeva il
silenzio per paura che sarebbe bastato anche il più piccolo rumore a
svelare la loro presenza. Il lato destro della consolle, improvvisamente,
cominciò a illuminarsi ad intermittenza, con le luci rosse che sembravano
impazzite. “Ci siamo, si sta avvicinando” disse il Comandante Keane,
mantenendo il proprio autocontrollo.” “Comandante Roberts, si tenga pronto
a sbloccare la porta e ad attivare il campo di contenimento; Dottore, lei e
il suo staff, tenetevi pronti ad intervenire, nel caso in cui il
narcotizzante non fosse sufficiente” ordinò Shran con la bocca asciutta
dalla tensione. Il bajoriano fece un segno d’assenso e Sonx si posizionò,
con un paio di infermieri, davanti alla porta chiusa, voltandosi ogni tanto
per dare un’occhiata all’interno della sala, come se potesse scorgere senza
alcuna difficoltà l’affamata macchia rossa. “Il Vimalum si trova
esattamente dove speravamo” comunicò Keane, a cui seguì un “Ora!” energico
dell’andoriano. La simulazione si interruppe, lasciando visibile per meno
di un secondo l’insaziabile macchia rossa che si era aggirata per la
stazione fino ad ora pressoché indisturbata. Si udì il rumore meccanico
della porta sbloccata, in un crescendo di urla concitate, che si andavano
scemando all'interno dell'anticamera, mano a mano che il narcotizzante
faceva effetto; in meno di un secondo,dotati delle opportune precauzioni,
il Dottore e gli altri addetti irruppero nella stanza, premurandosi di
accertarsi delle condizioni dei combattenti. Ancora una volta, in
contemporanea all’entrata dello staff medico, la porta venne bloccata e
allo stesso tempo il campo di contenimento si attivò. C’era voluto un bel
po' di tempo per bypassare i comandi e riuscire nell’intento, ma, a vedere
quel lampo rosso che appariva e spariva, sbattendo sulla sua prigione come
un insetto contro una qualsiasi fonte di luce,sembrava fatta. I volti dei
presenti in sala comando erano a metà tra il sollevato e il preoccupato per
quanto avveniva nella stanza accanto. Ognuno si guardava alternativamente
negli occhi; sembravano dirsi l’un l’altro, senza dire una sola parola,
“non ci resta che aspettare”.
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