[Stml21] [18.12- Ramar Roberts- La Cattura]

Ramar Roberts robertsramar a gmail.com
Mer 15 Feb 2017 16:54:38 CET


Che posso dire: mi piace cacciarmi nei guaiXD Comunque, effettivamente non
è evidente nel brano: solo noi "scrittori" siamo a conoscenza di che cosa
sia lo strumento, che era precedentemente stato identificato come macchia
rossa causa risse;)

Il mercoledì 15 febbraio 2017, Vanessa Reis Squirtaker <
vanessa_reis_squirtaker a outlook.it> ha scritto:

> Il brano mi piace molto ma ho una domanda: quando abbiamo noi scoperto
> come si chiama lo strumento usato x farci impazzire e menare? Qualche
> vecchio brano l'aveva esplicitamente narrato? O della sua esistenza
> sappiamo solo noi scrittori ma non i nostri personaggi? Detto questo,
> fortunatamente i commenti sui klingon sono stati fatti non in presenza
> della mia Durani. Come purosangue non avrebbe molto gradito. Sicuramente
> meno della Keane XD
>
> --
> Inviato da myMail per Android
> mercoledì, 15 febbraio 2017, 04:26PM +0100 da Ramar Roberts
> robertsramar a gmail.com
> <javascript:_e(%7B%7D,'cvml','robertsramar a gmail.com');>:
>
> Ecco qui il mio primo brano. Ho fatto un'introduzione per presentare
> ulteriormente il mio personaggio, in modo tale che per voi sia più facile
> utilizzarlo, deducendone il caratteraccioXD Che posso dire: buona lettura e
> spero vi piaccia
>
>
> Marika
>
>
>
>
>
> Deep Space 16 - Alloggio Roberts - 10/06/2396 - ore 11.00
>
>
>
> Il d’ pad scivolò sul pavimento; quel tanto di rumore sufficiente per
> ridestare il Comandante Roberts dai suoi pensieri. Infatti era rimasto
> assorto da ore, seduto alla scrivania, cercando di spremere le meningi e
> trovare una soluzione alla bizzarra e assurda situazione che creava a dir
> pochi problemi su Deep Space 16 gamma. Gli sembrava tutto così inconsueto e
> allo stesso tempo familiare, come se fosse tornato a casa dopo talmente
> tanto tempo da trovare tutto irrimediabilmente alterato. Sbuffando e
> trattenendo un mezzo sorriso, si chinò per raccogliere lo strumento tanto
> prezioso; si, prezioso, perché Roberts ne era convinto. Si poteva trovare
> una soluzione, bastava solamente incastrare i pezzi del puzzle in modo
> giusto. Per lui era questa l’essenza stessa della scienza: un rebus
> complicato, la cui risposta non era altro che la combinazione di
> particolari che molto spesso non risaltavano all'occhio immediatamente. “Un
> po' come un investigatore” pensò, stiracchiandosi sullo schienale,
> accavallando le gambe e cominciando, o meglio, ricominciando a scrutare con
> concentrazione il proprio d’pad. Ne era sicuro: su quella stazione avrebbe
> avuto davvero poco tempo per annoiarsi. =^= CapitanoShran a Comandante
> Roberts  =^= * Qui Roberts*   =^= Comandante, volevo avvisarla che tra
> un’ora è prevista una riunione sul ponte di comando =^=   *Ricevuto
> Signore. Roberts chiudo*.  “Perfetto, ho solo un’ora per trovare qualcosa:
> mi piace lavorare sotto pressione, do il meglio di me”. Sorridendo, tenendo
> qualche minuto lo sguardo fisso davanti a sé, allungò la mano, prese
> un sorso del suo fido compagno di mille avventure, il proprio caffè, e
> ricominciò, per l’ennesima volta, a guardare il suo prezioso strumento.
>
>
>
>
>
> Deep Space 16 - Sala riunioni – 10/06/2396  - ore 12.00
>
>
>
> Il Capitano Shran aspettò pazientemente che tutti prendessero posto; notò,
> dai volti dei presenti, quanto ormai la situazione cominciasse a pesare,
> cosa particolarmente evidente, non tanto nel suo equipaggio, quanto nel
> personale diplomatico. “Ora che siamo tutti presenti” esordì “il
> Dottor Sonx ha delle novità”. Si sedette e fece un cenno al Dottore,
> affinché cominciasse a parlare. Il denobulano si alzò, si schiarì la voce e
> cominciò ad illustrare le recenti scoperte da lui fatte. “ … E dunque è per
> questo che Drillrush, Riccardi e gli altri sono stati sequestrati … I
> rapimenti non sono avvenuti casualmente …” si interruppe eloquentemente,
> portando il proprio sguardo a ciascuno dei presenti. “Aspetti un secondo
> Dottore” proruppe l’ambasciatrice T’Lani “sta forse insinuando che tutto
> quello che è successo sia stato … progettato?Come …” “Un esperimento:
> esattamente. Tutti i dati finora raccolti suggeriscono esattamente
> questo”. Un silenzio irreale piombò nella stanza; ciascuno osservava
> l’altro, tra l’attonito e la consapevolezza che quella scoperta portava
> inevitabilmente con sé. “Questo ci aiuta a capire il perché dei rapimenti,
> ma non risolve il problema” sbuffò, rompendo il silenzio Dothrak “ e
> speravo fossimo qui per trovare una soluzione … definitiva”.Seguì un altro
> interminabile minuto di silenzio. “L’opzione della quarantena e della
> pace … imposta sembrerebbe valida” disse Jo’Trel spostando il proprio
> sguardo sul Dottore. “Valida, ma momentanea e non sicura al cento per
> cento, temo, come già ribadito" rispose Keane, con un tono di voce
> spazientito; “ Se ha una proposta migliore” riprese l’altro, alzandosi e
> spalancando le braccia “siamo qui ad ascoltarla”. Keane, e quasi
> contemporaneamente Dothrak, si alzarono bruscamente, nello
> sbigottimento generale. “Signori vi prego di calmarvi,
> IMMEDIATAMENTE!!”. Shran si era alzato a sua volta, con le mani appoggiate
> sul lungo tavolo e il busto proteso in avanti: “Capisco quanto la
> situazione sia stressante, ma non sarà certo questo a risolvere la
> questione, perciò vi prego di piantarla!”. Tutti si risedettero e cercarono
> di calmarsi, fra le occhiate torve che volavano fra la stanza. Roberts
> prese la parola, osservando apparentemente il nulla davanti a sé e
> sogghignando: “Sapete di cosa sono particolarmente gelosi gli scienziati in
> generale?”.  Tutti gli sguardi si puntarono su di lui allibiti. “Forse dei
> loro giocattoli da laboratorio?” disse Dothrak ironicamente, osservando
> il Comandante come se fosse impazzito. “Ma certo, dei loro
> giocattoli!” esclamò il dottor Sonx. “Qualcuno sarebbe così gentile da
> spiegarmi .. ” continuò l’ambasciatore klingon sempre più allibito. “E’
> semplice: per scoprire chi ha architettato tutto questo e il perché
> …” spiegò il Dottore “basterà impossessarsi e inibire lo strumento della
> loro raccolta dati, costringendoli a venire da noi” finì Roberts.  “Come?”
> chiese il Capitano, le antenne protese in avanti. “Basterà allestire un
> lauto banchetto, no?” concluse Sonx.
>
>
>
> Deep Space 16 – Luogo imprecisato – 10/06/2396 – ore 18.15
>
>
>
> C’era sangue ovunque. Perfino la terra, sotto i colpi delle
> esplosioni, aveva assunto un colorito rosso accesso e vibrante, che ad
> intermittenza si alternava con il nero della notte. Un uomo ne sosteneva un
> altro, che sembrava apparentemente privo di conoscenza, strascicandosi
> dolorosamente verso una specie di trincea, situata a pochi metri da lui. In
> prossimità di questa,l’uomo in uniforme della flotta, con un urlo feroce e
> disperato, gettò il compagno nella fessura del terreno, al pari di un buffo
> fantoccio terribilmente pesante e lo seguì immediatamente. Prima di puntare
> il fucile phaser nell’oscurità davanti a sé, sistemò il commilitone in modo
> tale che fosse seduto, come se la cosa potesse in qualche modo cancellarne
> la morte. Puntò con decisione l’arma nel vuoto: l’avrebbero pagata in
> qualche modo.Sentì dei rumori in lontananza: i klingon si stavano
> avvicinando. Ecco, ora li vedeva.  Cercò di prendere la mira; le mani gli
> tremavano. Sentì un rumore alla sua destra; un gruppo di klingon
> combattevano con le loro bat’leth accanitamente, in un feroce corpo a
> corpo. Strizzò un attimo gli occhi …  Uno di loro era vestito come un
> ambasciatore. “Impossibile riesca a resistere”sussurrò il Dottor Sonx, come
> temendo che oltre la console di controllo, isolata
> mediante delle interferenze volutamente causate, il Vimalum potesse
> sentirlo. “Già: se c'è una cosa in cui i klingon mettono anima e corpo,
> oltre l'onore, è proprio un combattimento, per quanto simulato possa
> essere” aggiunse Roberts, meritandosi un’occhiata un poco seccata del
> Comandante Keane. “Speriamo funzioni” si limitò a dire il Capitano Shran,
> fissando, assieme agli altri, gli strumenti di rivelamento, che avrebbero
> dovuto evidenziare l’arrivo della fatale macchia rossa.
>
>
>
> Deep space 16 – Sala ologrammi - 10/06/2396 –  2 ore prima
>
>
>
> Il Capitano Shran osservava il proprio capo operazioni e ufficiale
> scientifico, impegnati a manomettere la console di controllo della sala
> ologrammi. Luogo ideale per creare una veritiera partecipazione emotiva;
> luogo ideale dove il Vimalum poteva nutrirsi. Certo, il piano prevedeva che
> qualcuno prendesse parte alla simulazione: l’ambasciatore Dothrak si era
> proposto, assieme a qualche altro membro del proprio staff. Il klingon si
> era certamente stancato di tante parole e, non appena Roberts e Sonx
> avevano esposto a grandi linee il loro piano, non si era certo fatto
> pregare. “Ci siamo” disse il bajoriano “ho bypassato il sistema." “Procedo
> a creare interferenze di distorsione a lungo raggio” disse il Comandante
> Keane. Il Dottore entrò con una certa sollecitudine nella stanza. “Bene, ho
> posizionato il narcotizzante nelle condutture aree dell’anticamera qui
> affianco. Speriamo che riescano ad uscire dalla sala prima che
> il Vimalum li renda particolarmente violenti” disse, volgendo lo sguardo
> verso il gruppo di klingon oltre il vetro “anche se storditi, rimangono
> sempre ossi duri”. Tutti gli sguardi si volsero nello stesso punto in
> cui Sonx dirigeva il proprio. “Le interferenze sono attive”comunicò il
> Comandante Keane. “Come faremo a sapere se il Vimalum sarà vicino
> abbastanza?” “Semplice Capitano: queste interferenze ci permetteranno
> comunque di rilevare le fluttuazioni latenti che renderanno possibile
> identificare la presenza dell’entità” spiegò Keane. Ci vollero un altro
> paio d'ore affinché tutto fosse sistemato. Nel frattempo, la sicurezza
> aveva avuto il compito di confinare gli altri membri dell’equipaggio
> e i civili nei propri alloggi fino a nuovo ordine. =^= Capitano, qui il
> vice capo della sicurezza. Come ordinato, sono stati tutti isolati nelle
> loro stanze =^=; * Perfetto Tenente. Lei e i suoi uomini rimanete
> nell’ufficio della sicurezza, e bloccate la porta d’accesso, fino a nuovo
> ordine*. =^= Ricevuto Capitano, chiudo =^=.  Per un minuto la sala
> controllo, rimase immersa nel silenzio. “Comandante Keane, ricontrolli che
> tutto sia pronto a dovere; una volta fatto si prepari ad attivare la
> simulazione. Vedremo se il topo cadrà in trappola” finì Shran, indirizzando
> lo sguardo nella sala, che ben presto sarebbe diventata buia e avrebbe
> cominciato a riempirsi di echi di una finta, ma vera battaglia.
>
>
>
>
>
> Deep Space 16 – Sala ologrammi – 10/06/2396 – ore 18.35
>
>
>
> I secondi passavano e si trasformarono in minuti; nessuno rompeva il
> silenzio per paura che sarebbe bastato anche il più piccolo rumore a
> svelare la loro presenza. Il lato destro della consolle, improvvisamente,
> cominciò a illuminarsi ad intermittenza, con le luci rosse che sembravano
> impazzite. “Ci siamo, si sta avvicinando” disse il Comandante Keane,
> mantenendo il proprio autocontrollo.” “Comandante Roberts, si tenga pronto
> a sbloccare la porta e ad attivare il campo di contenimento; Dottore, lei e
> il suo staff, tenetevi pronti ad intervenire, nel caso in cui il
> narcotizzante non fosse sufficiente” ordinò Shran con la bocca asciutta
> dalla tensione. Il bajoriano fece un segno d’assenso e Sonx si posizionò,
> con un paio di infermieri, davanti alla porta chiusa, voltandosi ogni tanto
> per dare un’occhiata all’interno della sala, come se potesse scorgere senza
> alcuna difficoltà l’affamata macchia rossa. “Il Vimalum si trova
> esattamente dove speravamo” comunicò Keane, a cui seguì un “Ora!” energico
> dell’andoriano. La simulazione si interruppe, lasciando visibile per meno
> di un secondo l’insaziabile macchia rossa che si era aggirata per la
> stazione fino ad ora pressoché indisturbata. Si udì il rumore meccanico
> della porta sbloccata,  in un crescendo di urla concitate, che si andavano
> scemando all'interno dell'anticamera, mano a mano che il narcotizzante
> faceva effetto; in meno di un secondo,dotati delle opportune precauzioni,
> il Dottore e gli altri addetti irruppero nella stanza, premurandosi di
> accertarsi delle condizioni dei combattenti.  Ancora una volta, in
> contemporanea all’entrata dello staff medico, la porta venne bloccata e
> allo stesso tempo il campo di contenimento si attivò. C’era voluto un bel
> po' di tempo per bypassare i comandi e riuscire nell’intento, ma, a vedere
> quel lampo rosso che appariva e spariva, sbattendo sulla sua prigione come
> un insetto contro una qualsiasi fonte di luce,sembrava fatta. I volti dei
> presenti in sala comando erano a metà tra il sollevato e il preoccupato per
> quanto avveniva nella stanza accanto. Ognuno si guardava alternativamente
> negli occhi; sembravano dirsi l’un l’altro, senza dire una sola parola,
> “non ci resta che aspettare”.
>
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