[Stml21] [T'Lani - 19.07] - Stallo

Amb. Rogal Dothrak rogal_dothrak a crepuscolo.it
Dom 19 Nov 2017 20:36:58 CET


In ritardo nella lettura ma eccomi qua!

Splendido brano come sempre... e ora al prossimo l'arduo compito di 
rispindere alle domande poste dall'Ambasciatrice :)


Il 17/11/2017 01:26, Elena Fuccelli ha scritto:
>
> Ecco il mio pezzo. Scusate il ritardo!
>
>
> ----------------------
>
> INIZIO TRASMISSIONE
>
> ---------------------
>
>
> Deep Space 16 Gamma – Studio del capitano - 30 giugno 2397 - ore 5:38
>
> Shran si passò una mano sugli occhi, tentando inutilmente di scacciare 
> la stanchezza che sentiva pesargli addosso. Sarebbe dovuto andare a 
> dormire, pensò. Dopo un po' di riposo, forse sarebbe riuscito a tirare 
> fuori una qualche soluzione da quell'immane casino. Non se lo poteva 
> permettere, naturalmente. Che cosa avrebbero detto gli ammiragli della 
> Flotta Stellare, se il comandante della Base Stellare fosse stato a 
> dormire proprio nel momento in cui fuori stava scoppiando una battaglia?
>
> Si alzò, andando a guardare fuori dall'oblò, ma dal lato dove si 
> trovava il suo studio non poteva vedere le navi della Nuova Alleanza 
> che ormai da ore si puntavano le armi le une contro le altre. La 
> sezione tattica gli aveva riferito che, delle quindici navi spuntate 
> fuori dal passaggio dimensionale dell'altro universo, otto avevano 
> puntato le armi contro altre sei, mentre l'ultima nave – quella di 
> Valena – era rimasta all'attracco, in apparenza indifferente alla 
> tensione armata delle altre. Solo in apparenza: in realtà, 
> dall'ammiraglia stavano partendo migliaia di messaggi, rivolti sia 
> alle sei navi fedeli che alle otto ribelli. L'unica differenza era che 
> queste ultime non rispondevano ad alcun appello di Valena. Nemmeno a 
> quelli federali o delle altre razze presenti, peraltro.
>
> Era maledettamente frustrante, pensò Shran, Le navi rimanevano 
> immobili, con le armi puntate e gli scudi alzati, di fronte ai sensori 
> della sua Base. Immobili e pronte a spararsi addosso. E lui non poteva 
> fare niente.
>
> “Perché non posso fare niente? - aveva detto all'ambasciatrice 
> vulcaniana, quando si erano ritrovati nel suo studio, alla fine 
> dell'incontro con Valena – Lo spazio attorno alla Base Stellare 16 
> Gamma è di competenza federale. Posso ordinare alle navi aliene di 
> deporre le armi e sottoporre qualunque controversia tra di loro ad un 
> arbitrato federale.”
>
> “Fa parte dei suoi poteri – aveva riconosciuto T'Lani – Ma il potere 
> che si esercita non può permettersi di mostrare i propri limiti senza 
> mostrare anche i propri punti deboli. Il limite del potere federale in 
> questo angolo di Galassia è che siamo molto lontani dalla madrepatria. 
> Una forza militare di appoggio, in caso le navi della Nuova Alleanza 
> si ribellassero all'ordine di cedere le armi, non potrebbe essere qui 
> che fra alcuni giorni. Io non sono una esperta militare, comandante. 
> Me lo dica lei: considerando che quasi sicuramente i Klingon e i 
> Romulani deciderebbero di non assisterci, le sole difese della Base 
> potrebbero durare fino all'arrivo delle navi della Flotta Stellare?”
>
> Shran aveva scrollato la testa. Le navi dell'Alleanza erano 
> pesantemente armate.
>
> “Ma la nostra passività non sarebbe ugualmente una dimostrazione di 
> debolezza?”
>
> “Naturalmente - La vulcaniana si era alzata, stirandosi con le mani le 
> pieghe della veste – Non fare niente a lungo andare ci farebbe 
> sospettare di codardia... Ma sono abbastanza convinta che sia nelle 
> stanze della delegazione Klingon che in quelle della delegazione 
> Romulana in questo momento stiano dibattendo su quale vantaggio 
> potrebbero tirare fuori da una dimostrazione di debolezza da parte 
> nostra. Procrastinare l'azione li lascerà almeno per qualche tempo in 
> dubbio su quale tipo di provvedimento prenderà la Federazione... 
> Soprattutto considerando i problemi etici che la proposta di Valena ci 
> ha presentato. Proposta su cui devo fare rapporto al Consiglio della 
> Federazione”
>
> Aveva chinato leggermente la testa in gesto di commiato, quindi si era 
> girata verso la porta. Shran l'aveva richiamata:
>
> “Vuol dire che appoggerà la proposta? Ci ha chiesto di far tornare i 
> maschi della sua specie alla schiavitù!” - aveva esclamato. Con sua 
> sorpresa, aveva sentito un sospiro:
>
> “Ci sono alcune cose che mi hanno lasciato perplessa, nel racconto di 
> Valena e che mi piacerebbe approfondire.” - Non si era voltata verso 
> di lui. Era come se stesse parlando a sé stessa– Quello della 
> schiavitù della parte maschile della sua razza è solo uno degli 
> elementi. Per esempio: Chi c'è al comando dei ribelli? Ha parlato di 
> molte razze. Ad una di queste deve appartenere il cefalopode che è 
> stato trovato morto... Vuol dire che i ferormoni delle femmine della 
> sua razza avevano avuto effetto anche su altre razze? La mutazione 
> genetica di reazione ai ferormoni si è sviluppata all'incirca 
> contemporaneamente in tutte le razze presenti a bordo? Ha raccontato 
> che sono arrivate qui con quindici navi delle cinquanta con cui sono 
> partite. Perché su queste otto navi si sono ribellati solo adesso, 
> quando avrebbero potuto allontanarsi dal convoglio della Nuova 
> Alleanza insieme agli altri che hanno pure abbandonato la regina? Che 
> cosa è cambiato? Il controllo delle femmine si è allentato 
> all'improvviso solo quando sono entrati in questo Universo? Come mai 
> allora gli equipaggi delle altre navi sono riusciti ad allontanarsi 
> prima?” - aveva scosso la testa, come per scacciare via le domande.
>
> “C'è qualcosa che ci sfugge“ - aveva concluso Shran. T'lani si girò a 
> guardarlo, finalmente:
>
> “Infatti.Non possiamo agire finché non avremo compreso di che cosa si 
> tratta. O di chi si tratta...“
>
> Poi, era andata via, lasciando Shran alla sua stanchezza e alla sua 
> frustrazione.
>
>
>
> Deep Space 16 Gamma – Sala comando - 30 giugno 2397 - ore 5:50
>
>
> “Un qualchetipo di messaggio telepatico?” - fece Riccardi perplesso.
>
> “Non mi crede?” - reagì Durani.
>
> “Certo che si!” – disse Riccardi.
>
> La sala comando era in piena attività. L'allarme aveva tirato giù 
> tutti gli ufficiali dai loro turni di riposo – quelli che avevano 
> potuto riposare, data la situazione a bordo. Lei compresa, 
> naturalmente. Durani ne aveva approfittato per informare a bassa voce 
> Riccardi dell'esperienza avuta nel proprio alloggio.
>
> Il primo ufficiale era in piedi di fronte allo schermo, impegnata ad 
> osservare le navi in stallo. La klingon scommise tra sé che Claire 
> Drillrush ormai avrebbe potuto dare un nome alle navi della Nuova 
> Alleanza dalla loro posizione.Un sottoposto si avvicinò a Durani con 
> un dipad in mano. La donna accettò di siglare la nota dopo appena 
> un'occhiata. Il report diceva che tutti i sistemi della Base erano 
> stati messi in allarme. Gli scudi della Base erano in perfetta 
> efficienza... Cosa che sapeva bene, visto che leistessa aveva 
> revisionato gli schemi poche settimane prima. Il report non diceva 
> però che alla più superficiale delle valutazioni tattiche era 
> evidentequanto armate fossero quelle navi, in rapporto alle difese 
> della Base Stellare 16 Gamma.
>
> “Se la Base esce in buono stato da questa situazione, dobbiamo 
> preparare un piano per implementare la difesa” - borbottò Durani – Non 
> possiamo sempre fare affidamento sulle navi delle delegazioni 
> diplomatiche”
>
> Il sottoposto si allontanò. Riccardi tornò a parlare:
>
> “So benissimo che lei non inventerebbe mai una storia del genere. 
> Nella galassia ci sono un mucchio di specie che usano la telepatia... 
> E in nessunaspecie, purtroppo, mancano i criminali. Il fatto che le 
> abbia mostrato quelle immagini mi fa pensare che voglia essere 
> fermato, in qualche modo. Mi piacerebbe che a bordo ci fosse ancora un 
> consigliere...”
>
> “Perché?” - domandò la donna.
>
> “Se il killer vuol essere trovato, vuole essere fermato... Potrebbe 
> voler dire che c'è alla base un qualche tipo di disturbo psichiatrico, 
> forse derivato proprio dall'esperienza violenta che le ha mostrato. Un 
> consigliere potrebbe darci qualche indizio su come comportarci con 
> lui. E, se vuole veramente essere fermato, potrebbe dirci come 
> accontentarlo in fretta, prima che uccida di nuovo!”
>
> “Avete provato a chiedere un parere al dottor Sonx?”-
>
> Durani sussultò. Non si era accorta che l'ufficiale scientifico si era 
> avvicinato.
>
> “Scusate se ho origliato” - disse il tenente comandante Roberts.
>
> “Il dottor Sonx è uno xenobiologo – fece notare Riccardi – Non un 
> consigliere”
>
> “Ha però almeno una conoscenza di psicologia. E in quanto xenobiologo, 
> dovrebbe avere nel suo database i dati medici di tutte le specie che 
> hanno delle capacità telepatiche”
>
> “Potrebbe essere un'idea... - disse Durani – Preparazione in 
> psicologia o no, il dottore potrebbe aiutarci a selezionare le specie 
> con le caratteristiche che ho visto nelle immagini telepatiche che mi 
> sono state trasmesse. Sarebbe un punto di partenza per trovare il killer”
>
> Riccardi esitò:
>
> “Se il killer è arrivato con le navi della Nuova Alleanza, non vedo 
> proprio come le caratteristiche della sua specie possano essere già 
> nel database medico della Flotta Stellare.” - obiettò.
>
> Durani si staccò dalla sua consolle:
>
> “Voglio fare comunque un tentativo. Se non altro, non si tratta di 
> stare qui a guardare lo spazio e aspettare che quelli – puntò il dito 
> verso lo schermo – decidano di spararsi addosso... E magari sparare 
> addosso anche a noi.”
>
> Richiamò il sottoposto ad occupare la sua consolle, quindi si diresse 
> verso il turboascensore.
>
> La raggiunse l'ufficiale scientifico:
>
> “Vengo con lei – disse – Qui non ho niente da fare. Tanto vale che 
> l'aiuti nella sua caccia all'assassino”
>
> Durani assentì. Dopo pochi minuti, sbarcarono di fronte 
> all'infermeria. Un assistente li indirizzò verso una porta dai vetri 
> oscurati. Il dottore era chino su un corpo informe disteso su un 
> bioletto. Si rizzò, sentendoli entrare:
>
> “Oh... A quanto pare sono stato beccato sul fatto!”
>
> I due ufficiali si avvicinarono. Il corpo informe appariva aperto a 
> metà, con una pelle quasi liquida scostata ai lati dell'ampia ferita, 
> che si allungava fino a raggiungere i tentacoli.
>
> “E' il cefalopode! Quello morto all'attracco!” - esclamò Durani.
>
> “Gli sta facendo un'autopsia? Senza autorizzazione?” - domandò Ramar.
>
> “Certo che no! - ribatté il dottore. Si alzò, andando a sciacquarsi le 
> mani nel lavello – Conosco la legge, sapete? So benissimo che è 
> vietato interferire nei riti di morte di razze aliene, soprattutto 
> quando fanno parte di missioni diplomatiche.” - prese una salvietta e 
> si strofinò con cura - “Quindi, ho obbedito quando mi hanno ordinato 
> di riconsegnare il corpo alla nave della nobile Valena. Solo che prima 
> di consegnarlo, ne ho fatto una scansione molecolare” - si strinse le 
> spalle.
>
> “Anche quello è proibito. E' personale diplomatico” - fece notare 
> l'ufficiale scientifico.
>
> “Allora sarà meglio eliminare le prove, no?” - tornò verso il bioletto 
> ed allungò una mano. Il bioletto si spense e con lui scomparve il 
> corpo del cefalopode.
>
> “Voilà!”
>
> “Non capisco - disse Durani – Che senso ha fare l'autopsia ad un 
> ologramma?”
>
> “Non si trattava di un semplice ologramma – rispose Ramar, andando a 
> sedersi su uno sgabello - Il nostro dottore ha fatto una scansione 
> molecolare del corpo. L'ologramma ha ricostruito non solo l'apparenza, 
> ma una copia fedele del corpo. So che è una pratica medica abbastanza 
> frequente. Gli aspiranti chirurghi provano e riprovano le tecniche su 
> olografie di corpi prima di effettuare una operazione su un paziente 
> vivo... E' esatto?”
>
> Dalamar Sonx assentì:
>
> “Esatto. Come in un simulatore di volo. Il protocollo è stato 
> introdotto di recente, ma adesso nessun chirurgo può avvicinarsi ad un 
> paziente vivo se non ha fatto almeno una cinquantina di volte la 
> stessa operazione su un paziente olografico"
>
> “Buono a sapersi. E' rassicurante, tutto sommato. - commentò Durani – 
> Ma a che cosa è servito? A rischiare una denuncia?”
>
> Il sorriso sul volto del dottore si allargò:
>
> “Forse potrei aver trovato qualcosa di interessante. Molto 
> interessante, anzi. Ma dicendovela, vi renderei complici.”
>
> “Se può aiutarci in questa situazione, ci sto” - disse l'ufficiale 
> scientifico, e guardò verso Durani. Il dottore la fissava sornione.
>
> “E va bene. Che cosa ha scoperto, dottore?”
>
> Il dottore tornò al bioletto e lo riaccese. Il corpo del cefalopode 
> riapparve intatto, come era stato ripreso nel corridoio. Modulò 
> l'ologramma e la pelle si fece trasparente, denudandoil cranio 
> dell'essere. Quindi, girò l'immagine, illuminando la parte occipitale, 
> nel punto in cui si dipartiva un ganglio nervoso. Ramar si rialzò e si 
> accostò al letto, affascinato.
>
> “Lo vedete?”
>
> “Cosa?” - domandò Durani.
>
> “Qui” - il denobulano allargò l'immagine, fino a rendere il ganglio 
> nervoso grande come un pugno. Finalmente, anche Durani vide quello che 
> il medico le stava indicando. Al centro del ganglio, sotto la potente 
> luce del bioletto, brillava una scheggia metallica dai bordi regolari, 
> di forma esagonale. Il medico ampliò ancora la visuale della zona. Dai 
> bordi dell'esagono partivano leggeri filamenti che si infiltravano tra 
> le fibre nervose scomparendo all'interno:
>
> “Cos'è? Una placca? Un microchip?”
>
> “E' più complicato di un comune microchip. Si tratta di un congegno, 
> piazzato nella zona del cervelletto. Escludo che quel congegno 
> servisse per motivi medici: non c'è nella zona alcuna traccia di 
> lesioni che lo giustifichino. Non posso esserne sicuro al cento per 
> cento, ma credo che servisse a controllare il comportamento del nostro 
> amico morto”
>
> “Controllare? - esclamò Ramar – Vuol dire che era come teleguidato?”
>
> Il dottore annuì con forza.
>
> “Questo spiegherebbe il grido di aiuto - disse Durani – Il grido 
> telepatico che ho sentito. Se la creatura fosse stata consapevole di 
> essere teleguidata, e non le fosse possibileimpedire quello che il suo 
> corpo stava facendo, avrebbe di sicurocercato aiuto... Nel solo modo 
> in cui poteva. Con la sua telepatia”
>
> “Come potrebbe essere stato impiantato quel congegno nel cervelletto 
> dell'alieno?” - domandò l'ufficiale scientifico.
>
> “Non ho trovato tracce di operazioni chirurgiche. Nessuna aderenza, 
> nessuna cicatrice. E' come se il congegno fosse stato teletrasportato 
> dentro il suo corpo, con precisione millimetrica.”
>
> Il dottore spense di nuovo il bioletto. L'alieno scomparve.
>
> “Dottore... Crede che lui sapesse di avere dentro quel congegno? - 
> domandò Ramar – Pensa che possa esserselo fatto impiantare 
> volontariamente?”
>
> “Non lo so. Non posso saperlo. Ma non può esserselo impiantato da 
> solo. C'è sicuramente qualcuno che sapeva... E che lo ha usato.”
>
>
> --------------------------
>
> FINE TRASMISSIONE
>
> -------------------------
>
>
> Il polipo era un manchurian candidate... ^_______^
>
>
> Ciao! ;-D
>
> Elena
>
> --
>
> "Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
>
> ICQ 33856678
>
>
>
>
>
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> 	Mail priva di virus. www.avast.com 
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> 
>
>
> <#DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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GharwI' Rogal del Casato Dothrak
Ambasciatore Klingon presso Deep Space 16 Gamma

[CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=218
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Ho fatto l'errore più grande di tutti... Mi sono civilizzato. (Riddick)

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