[Stml21] R: [T'Lani - 20.08] Tessere di mosaico

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Ven 10 Ago 2018 17:26:04 CEST


Bellissimo brano

Il ven 10 ago 2018, 17:13 Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha scritto:

> Grazie per avermi liberata XD bel brano
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Durani della Casata di Kanjis
> Ufficiale Tattico Capo
> Deep Space 16 Gamma
> ========================
>
>
>
> *Da: *Monica Miodini <hannadegliiapigi a hotmail.it>
> *Inviato: *venerdì 10 agosto 2018 11:48
> *A: *Deep Space 16 Gamma <stml21 a gioco.net>
> *Oggetto: *Re: [Stml21] [T'Lani - 20.08] Tessere di mosaico
>
>
>
> Tutto chiaro per me Elena e mi è piaciuto molto  !
>
> Monica
>
> Ottieni Outlook per Android <https://aka.ms/ghei36>
>
>
>
> *From:* Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> on behalf of Elena Fuccelli <
> mf9115 a mclink.it>
> *Sent:* Thursday, August 9, 2018 8:39:11 PM
> *To:* Deep Space 16 Gamma
> *Subject:* [Stml21] [T'Lani - 20.08] Tessere di mosaico
>
>
>
> On Mon, 23 Jul 2018 12:31:51 +0200
>   "Franco Carretti" <rogal_dothrak a mail.com> wrote:
> > Un po9 breve ma non ero certo di cosa scrivere. Ci sono un po9 di
> >cose che non mi tornano:
>   1. Il cambio di realtà dovrebbe
> >influenzare non solo gli incarichi, ma anche la posizione dei
> >personaggi. Shran dalla poltrona di comando dovrebbe ritrovarsi in
> >quella delal sezione scientifica al cambio di realtà,
> >altrimenti si accorgerebbero subito che qualcosa non va... invece
> >devono vedere delle riprese per capirlo.  2. Il cambio non è
> >solo sulla stazione. In un brano (20.04) il Capitano Riccardi deve
> >parlare con l9ammiragliato quindi il cambio dev9essere in tutto
> >l9universo altrimenti appena chiamato l9ammiraglio gli avrebbero
> >chiesto che fine avesse fatto Shran  3. Cosa succede durante lo
> >scambio di realtà? La realtà A si interrompe e va in
> >pausa? Se così non fosse le riprese dovrebbero registrare la
> >realtà B e quindi dovrebbero vedere cos9è successo... e
> >il tempo? si accorgono che hanno perso un giorno?  3. Mi pare un po9
> >improbabile che non trovino Durani, l9ho tirata un po9 per le lunghe
> >impegnandoli in riunioni, ma hanno la posizione di Durani
> >quand9è sparita, si suppone che dopo poco la trovino nella
> >scatola anche se la scatoal amschera la sua posizione.     Insomma
> >non è semplice, spero che vi basti come proseguo della trama.
>
>
> Posto con un giorno di ritardo... Spero mi perdonerete. Ho trovato
> qualche difficoltà con le incongruenze fra i vari pezzi.
> Rispetto al pezzo precedente, ho fatto temporalmente un passo
> indietro. Si svolge prima della riunione con gli ambasciatori che era
> alla fine del pezzo precedente. Spero che sia tutto chiaro...
>
> ---------------------------------------
> INIZIO TRASMISSIONE
> --------------------------------------
>
> Stiva di carico 3 - 18/03/2398 ore 17.15 (NB: prima della riunione di
> cui al pezzo precedente)
>
>
> Lì per lì non aveva capito dove si trovasse. Era al buio. Le mancava
> l’aria e la testa le faceva male, ma ignorò il dolore. Le mani non
> erano di nessuna utilità, legate come erano dietro la schiena. Anche
> le gambe erano legate e piegate contro un muro che dava la sensazione
> fredda del metallo attraverso la tuta. In bocca sentiva il sapore di
> un fetido straccio, e questo, pensò, era un buon segno. Se si erano
> preoccupati che nessuno la sentisse, voleva dire che non l’avevano
>  portata fuori della Base, o almeno non ancora.
> Durani sentì sorgere dentro di sé una rabbia sorda. Come aveva potuto
> farsi imprigionare da un … come quel bajoriano? Lo avrebbe fatto a
> brani con le sue sole mani non appena fosse riuscita a uscire da quel
> dannato buco in cui l’aveva nascosta. Era in gioco quel poco d’onore
> che la disgrazia della famiglia Kanjis le aveva lasciato!
> Istintivamente aveva teso le gambe attraverso i legacci. Urtò la
> parete, che emise un rumore metallico. Una paratia… Si: ora che ci
> pensava, quel bastardo di bajoriano aveva detto qualcosa, mentre lei
> era ancora semisvenuta per il colpo ricevuto. Era qualcosa su una
> paratia che avrebbe impedito ai sensori di trovarla. Allora, non si
> erano dati tanto da fare per sequestrarla: era sempre in quella
> dannata stiva di carico 3!
> La rabbia che sentiva salì di un altro gradino. Non l’avevano neanche
> considerata un nemico al loro livello, se non si erano dati pena di
> nasconderla meglio!
> Le gambe si tesero di nuovo, urtando contro la paratia. Il suono si
> trasmise attraverso il metallo dritto nel cranio, strappandole un
> grugnito nello straccio che le avevano messo in bocca. Avrebbe fatto
> pagare a quel…
> Un momento.
> Quindi, si trovava nell’intercapedine tra la parete interna e quella
> esterna della stiva di carico 3. Il rivestimento esterno non avrebbe
> ceduto facilmente, ma le paratie interne venivano collocate in binari
> ad incastro, per poter effettuare eventuali riparazioni ai cavi di
> collegamento. La paratia contro la quale premeva il suo corpo… Adesso,
> quando l’aveva urtata, aveva sentito qualcosa sotto il rumore. Un
> movimento, forse?
> I legacci penetravano stretti nelle gambe, ma poteva ancora muovere le
> ginocchia. Provò a puntarle contro la parete esterna. Inarcò la
> schiena, portando le ginocchia di nuovo a colpire la paratia, e poi
> ancora e ancora, ignorando le fitte che il rumore le faceva penetrare
> dritto nel cervello. Mancava l’aria e lo sforzo quasi le fece
> inghiottire brani di stoffa. C’era troppo poco spazio per colpirla con
> violenza sufficiente a farla uscire dall’incastro, ma la sentiva
> muoversi, un po’ di più ogni volta.
> Ancora, ancora, maledizione! Per Kahless, per la nave che trasporta i
> morti disonorati al Gret’hor, muoviti, muoviti, muoviti!
> Dopo un tempo che le parve infinito, ad un lato della paratia comparve
> una sottile linea di luce. Si stava scardinando, infine! Durani
> raddoppiò i suoi sforzi, puntando verso il bordo luminoso.
> La paratia infine cedette d’un colpo, facendola ruzzolare verso
> l’interno. Durani si ritrovò sul pavimento, faccia a terra, a
> respirare la polvere e l’unto della stiva di carico.
> Iniziò a strusciare la faccia contro il pavimento, cercando di sputare
> via il bavaglio.
> Avvertì un rumore. La porta della stiva di carico. Stava entrando
> qualcuno.
> * Sono tornati! * - pensò con rabbia. Ci aveva messo troppo tempo! Se
> solo fosse riuscita a liberarsi di quelle corde infami, glie l’avrebbe
> fatta pagare!
> Dette uno strattone alle corde, cercando di svicolare al riparo di
> alcune casse.
> “Durani! Tenente Durani!” - sentì chiamare. Riccardi! Riconobbe la
> voce, ma il bavaglio le impediva ancora di parlare. Con uno sforzo, la
> donna rotolò su sé stessa e con entrambe le ginocchia colpì le casse
> che si trovavano di fronte a lei.
> “Durani!” - Dei passi la raggiunsero, delle mani le cercarono le
> corde. Tossì, mentre il bavaglio le veniva tolto dalla bocca.
> “Sta bene? - domandò Riccardi, finendo di liberarla dalle corde – Che
> è successo? Chi è stato?”
> “Qualcuno che me la pagherà caro! - sibilò la klingon – Ma prima
> dobbiamo avvertire Tara… La comandante Keane. E’ lei che vogliono
> uccidere!”
> “Cosa? Chi c’è dietro? Chi vuole ucciderla?”
> “Lasci perdere e la chiami, per Kahless! Deve avvertirla!”
> La mano di Riccardi corse al comunicatore:
> “Riccardi a comandante Keane”
> =^= Qui Keane =^=
> “Dove si trova?”
> =^= Al momento? Sono nel corridoio alloggi degli ufficiali. Perché?
> =^=
> “Abbiamo trovato Durani. Vada subito nel suo alloggio e non apra a
> nessuno. Le mando immediatamente degli uomini della Sicurezza”
> =^= Cosa? Perché? Ho fatto qualcosa? =^=
> “No. E’ che non voglio che qualcosa sia fatto a lei!”
>
>
> Corridoio alloggi ufficiali - 18/03/2398 ore 18,21
>
> =^= No. E’ che non voglio che qualcosa sia fatto a lei! =^=
> La comunicazione si interruppe. Tara istintivamente si guardò intorno,
> mettendo le spalle alla parete e la mano sull’impugnatura del suo
> phaser. Si mosse verso il proprio alloggio, sempre controllando il
> corridoio. Non aveva idea di quale minaccia stesse parlando Riccardi,
> ma l’urgenza che aveva sentito nella voce dell’umano le aveva detto
> che doveva essere qualcosa di serio… Che voleva dire che Durani era
> stata trovata? Che cosa le era successo?
> Il pavimento le aveva trasmesso un rumore, come di un passo
> trattenuto. Tara si bloccò, ascoltando l’aria oltre il rumore sordo
> dei macchinari della Base. Forse la comunicazione di Riccardi l’aveva
> fatta diventare paranoica, pensò Tara, ma c’era un mezzo per esserne
> sicuri.
> Raggiunse il proprio alloggio e chiuse la porta dietro di sé. Andò
> alla scrivania ed estrasse dal cassetto il proprio tricorder. Lo
> accese e iniziò a esplorare lo spazio circostante. C’erano segni di
> vita di un umano di sesso femminile dell’alloggio di Claire Drillrush
> – giusto, era di riposo, visto che al primo ufficiale sarebbe toccato
> il turno di notte in sala comando. Mosse il sensore in direzione del
> corridoio, regolandone il raggio. Il tricorder segnalò anche un’altra
> presenza.
> Klingon. Maschile. Fermo, in piedi, non lontano dalle porte del
> turboascensore. Per un istante, Tara pensò che fosse Rogal… Possibile?
> Non era mai venuto a trovarla nel suo alloggio, era troppo facile che
> un altro degli ufficiali li vedesse insieme.
> Ma se non era lui? Non aveva senso che un Klingon si trovasse nel
> corridoio di fronte agli alloggi degli ufficiali. Gli uffici della
> Delegazione Klingon erano distanti da lì.
> Era quella la minaccia da cui Riccardi l’aveva appena messa in
> guardia?
>
>
>
> Infermeria - 18/03/2398 ore 19.00
>
>
> “Sto bene! Sto bene! - esclamò Durani – Quante volte devo ripeterlo?”
> “Può ripeterlo quanto vuole, tenente...” – ribatté il capitano Shran.
> L’uomo era in piedi, accanto al bioletto sul quale l’avevano spinta
> dopo averla teletrasportata dalla Stiva di carico 3. Più distante, con
> le braccia conserte, stava il comandante Riccardi.
> “...Ma finché il dottor Sonx non avrà dato il suo assenso, io da qui
> non le permetterò di uscire” - accennò al denobulano che stava
> controllando i dati del biomonitor.
> “Sono io a dare il permesso di uscire dall’infermeria - sottolineò il
> dottore – L’esame sarà più rapido se deciderà di collaborare, tenente
> Durani… Per esempio, stando ferma su quel bioletto anziché muoversi
> continuamente. Così non riuscirò mai a prendere le sue letture!”
> “E’ così…” - Durani si interruppe, vedendo lo sguardo severo del
> capitano - ...Frustrante!” - completò.
> “Quello che io trovo frustrante è non capire che cosa stia succedendo
> sulla mia Base!” - brontolò il capitano –  Che cosa stanno combinando,
> i Klingon? Che cosa hanno a che spartire con quel bajoriano dalla
> fedina penale lunga da qui al Quadrante Delta? In che rapporto è il
> bajoriano con il cristallo?”
> Durani scrollò le spalle, causando un mugolio di disapprovazione da
> parte del dottor Sonx:
> “Le ho detto tutto quello che ho sentito nella stiva di carico. Non ho
> riconosciuto il klingon che stava parlando con il bajoriano… Posso
> solo dire che aveva una corazza rossa, uguale a quelle della guardia
> dell’Ambasciatore Rogal”
> “Potrebbe essere lo stesso uomo in agguato nel corridoio alloggi
> ufficiali… Anche lui ha una corazza rossa - suppose Riccardi – I miei
> uomini lo stanno tenendo sotto controllo, pronti ad intervenire se
> dovesse tentare qualcosa contro Tara Keane… O chiunque altro, se è per
> questo”
> Shran iniziò a camminare in su e in giù, parlando a voce alta:
> “Durani ha sentito quella conversazione ore fa – disse  – Mentre lei
> era in quella paratia, il comandante Keane avrebbe potuto essere
> aggredita non una ma dieci, venti volte! Perché non è ancora successo
> niente?”
> Tornò a piantarsi di fronte al lettino dove era distesa Durani e la
> fissò dritto negli occhi:
> “Non c’è niente che abbia senso. Tanto per dirne una: perché l’hanno
> lasciata dietro quella paratia? Dovevano sapere che non appena fosse
> stata rilevata la sua assenza, i sensori interni sarebbero stati
> settati al massimo per poter trovare le sue tracce. I sensori della
> Base riescono a vedere attraverso gli scafi delle navi più avanzate…
> Per proteggere la privacy dei passeggeri e degli uffici diplomatici a
> bordo, i sensori interni vengono tenuti al minimo, ma il bajoriano
> doveva sapere che sarebbe stata trovata non appena fosse scattato
> l’allarme per la sua scomparsa.”
> Durani lo fissò:
> “Sta dicendo che ci contava?”
> “E che ci avrebbe detto tutto quello che aveva sentito - assentì Shran
> – Ma che sia dannato se capisco il perché! A che gioco sta giocando… A
> proposito, come si chiama il bajoriano?” - domandò, rivolto a
> Riccardi.
> “Tra la malavita di Bajor viene chiamato Rillar, ma si tratta del nome
> di un vecchio orfanotrofio distrutto durante la guerra – rispose
> l’umano - Nel database sono elencati almeno una dozzina di suoi alias,
> capitano… Non so quale sia il suo nome vero e nemmeno se il nome vero
> sia tra quelli che gli sono attribuiti. I database bajoriani risalenti
> alla guerra di liberazione contro i cardassiani sono a dir poco
> lacunosi. ”
> “Oh-oh” - fece il dottore.
> “Cosa?” - Shran si girò verso il medico.
> “Niente… Mi è solo venuto in mente che ha l’identità di un uomo senza
> identità – se capite quello che intendo. E’ nato in un luogo distrutto
> da una guerra, non ci sono tracce delle scuole che ha fatto o delle
> persone che ha conosciuto. Una fedina penale lunga… Come diceva lei
> prima? Di qui al Quadrante Delta? Può essere falsificata con molta
> facilità. Molto comodo...” - concluse il denobulano.
> Shran rizzò le orecchie:
> “Sta dicendo che… Potrebbe essere una spia?”
> “Una spia! Una spia di chi?” - fece Durani.
> Sonx alzò le spalle:
> “E chi lo sa..? E’ solo una ipotesi, la mia.”
> “Una ipotesi che potrebbe spiegare perché non mi ha nascosto con più
> cura… O anche ucciso… Quando poteva farlo” - disse Durani.
> “Sarebbe una spia Klingon? - ipotizzò Riccardi.
> Durani scosse la testa con vigore:
> “Tutto è possibile, ma è più facile che sia una spia presso i Klingon,
> che cioé abbia fatto in modo di insinuarsi presso l’ambasciatore o
> presso qualcuno dei suoi. Rogal è un uomo diffidente, difficile da
> avvicinare.”
> “Questo non esclude la possibilità che sia una spia di qualche altro
> clan Klingon, avverso a Rogal – disse Shran, quindi si rivolse a
> Riccardi - Dobbiamo trovarlo. Voglio capire esattamente chi è e quali
> sono le sue intenzioni”
> “Ho dato ordine di controllare i suoi movimenti dalle olocamere di
> sicurezza, ma sembra sparito. I programmi di identificazione facciale
> non lo hanno segnalato in nessuna delle parti comuni della Base nelle
> ultime ore” - disse Riccardi.
> “Teletrasporti?”
> “I miei uomini stanno controllando anche quelli, capitano, ma ci sono
> molti bajoriani a bordo della Base in questo periodo.”
> “Dovremmo avvertire Rogal?” - domandò Durani.
> “Avvertirlo di cosa? - Shran scosse la testa – No. Almeno finché non
> avremo le idee più chiare su che cosa sta succedendo intorno agli
> uffici Klingon, non gli diremo niente. Nel frattempo, cercheremo tra
> gli uomini della guardia dell’ambasciatore l’uomo che era insieme al
> bajoriano nella stiva di carico 3. E, anzi, tenente Durani: non diremo
> a nessuno che lei è stata trovata. Fino a nuovo ordine, lei resterà
> nascosta qui in infermeria.”
> Alzò una mano per prevenire le obiezioni della donna:
> “E’ un ordine, tenente. Ufficialmente, lei è ancora scomparsa. In
> apparenza, continueremo le ricerche per rintracciarla. Non dobbiamo
> scoprire le nostre carte, facendo sapere a tutti che sappiamo quello
> che lei ha ascoltato. Tutto chiaro?”
> Si guardò intorno per ricevere l’assenso dei suoi ufficiali, quindi
> controllò l’ora:
> “Ho un appuntamento con tutti gli ambasciatori fra poco, per
> informarli delle scoperte che abbiamo fatto a proposito dei cristalli…
> Ma ancora non so fino a che punto posso spingermi con loro”
> “Potrebbe informare prima, privatamente, l’ambasciatrice di Vulcano -
> suggerì Sonx – Lei potrebbe consigliarla meglio sull’atteggiamento da
>  tenere con gli altri diplomatici”
> Shran fece per rispondere al medico, ma sentì suonare il suo
> comunicatore.
> =^= Comandante Roberts a capitano =^=
> “Qui Shran”
> =^= Credo di avere scoperto qualcosa di interessante sul nostro
> misterioso cristallo. Posso parlare? =^= disse l’ufficiale
> scientifico.
> “Certo. Parli pure”
> =^= Non ho potuto esaminare il cristallo in sé stesso, per evitare i
> flash che abbiamo già visto, così mi sono concentrato sulla coperta
> che lo avvolge. E’ di fabbricazione vulcaniana =^=
> “Lo sapevamo già”
> =^= Ho trovato delle molecole organiche fra le sue fibre, e le ho
> identificate. Appartengono all’ambasciatrice vulcaniana T’Lani.
> Eppure, sono sicuro che non abbia toccato il panno. Almeno quando era
> in nostra presenza, non si è neppure avvicinata all’oggetto. =^=
> Shran scambiò un’occhiata sbalordita con i suoi ufficiali:
> “E’ sicuro, comandante?”
> =^= Si, signore.  Per sicurezza, ho controllato le olocamere del
> laboratorio. =^=
> “Ho capito.”
> Il capitano chiuse la comunicazione.
> “Anche T’Lani” - mormorò tra sé. Alzò lo sguardo ad incontrare quello
> del suo ufficiale medico:
> “A quanto pare, non posso seguire il suo consiglio, dottore. Non posso
> fidarmi nemmeno della vulcaniana in questo affare… ”
>
> --------------------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> -------------------------------------
>
> Spero che sia tutto chiaro e che vada bene...
>
> Ciao! ;-D
> Elena
> --
> "Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
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