[Stml21] [ 19.11 - Ramar Roberts - Una nuova speranza ]
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Mer 31 Gen 2018 12:27:36 CET
Azz tocca stare attenti!
Ottimo finale!!
Il 31 gen 2018 12:03, "Franco Carretti" <rogal_dothrak a mail.com> ha scritto:
Caspio sei una tipa pericolosa! Io invece pratico la ginnastica da poltrona
:)
*Sent:* Wednesday, January 31, 2018 at 11:45 AM
*From:* "Ramar Roberts" <robertsramar a gmail.com>
*To:* "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
*Subject:* Re: [Stml21] [ 19.11 - Ramar Roberts - Una nuova speranza ]
Sono contenta che non risulti tale; ho praticato karate e pratici tutt' ora
judo e iaido;)
Il 31-gen-2018 09:27, "Franco Carretti" <rogal_dothrak a mail.com> ha
scritto:
>
> Bella chiusura e la parte combattimento non è spigolosa come dicevi.
> Quale arte marziale hai fatto?
>
> *Sent:* Tuesday, January 30, 2018 at 7:47 PM
> *From:* "Ramar Roberts" <robertsramar a gmail.com>
> *To:* "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml21] [ 19.11 - Ramar Roberts - Una nuova speranza ]
> Ecco il nuovo brano ragazzi. Faccio una piccola premessa: per la
> descrizione del combattimento tra Durani e Valena ho utilizzato la mia
> esperienza nelle arti marziali. Preciso questo, non per tirarmela, ma per
> giustificare la "spigolosità" della descrizione stessa: per esperienza ho
> imparato che è più facile fare, che descrivere in questo ambito!
>
> Detto questo buona lettura!
>
> Marika.
>
>
>
>
>
>
> Brano 19 – 11
> Titolo: Una nuova speranza
> Autore: Tenente Comandante Ramar Roberts
>
>
> Deep Space 16 Gamma – Alloggi VIP – 30 Giugno 2397 – Ore 22,31
>
> Dire che il volto di Valena fosse trasfigurato, era poco: chiunque avrebbe
> provato orrore anche solamente a incrociarne lo sguardo, sembrava potesse
> bruciare qualsiasi cosa ne entrasse anche inavvertitamente nel raggio
> visivo. Per questo Shran non si sentiva completamente rassicurato dalla
> presenza dei soccorsi; soprattutto perché quello sguardo folle, omicida e
> carico di un astio inusitato era rimasto indissolubilmente legato al
> proprio. Si sentiva come se qualcuno stesse marcando a fuoco tutto il suo
> essere. Il tenente Durani fece un paio di passi in avanti, pronta a
> fronteggiare la sua temibile avversaria, cercando di instaurare un contatto
> visivo; Valena non sembrava nemmeno essersene resa conto. Proprio mentre il
> silenzio cominciava ad assumere quella vena di innaturalezza propria dello
> scoppio imminente di una tempesta, una risata oscura, rauca e alienata lo
> spezzò in mille pezzi:
>
> “Maledetto, che tu sia maledetto!!! Hai distrutto tutto ciò che per me era
> importante …”
>
> Valena si interruppe, smettendo di ridere e cominciando a ghignare come se
> il suo viso fosse incapace di assumere una qualsiasi altra espressione, un
> misto tra un dolore intraducibile e una rabbia cieca, che sembrava accecare
> tutta la stanza. Portò una manica del suo abito alla bocca, come per
> pulirsela dall’amarezza e da quel male di cui non sapeva di soffrire.
>
>
> “ … e io ricambierò: comincerò disfandomi di te, per poi distruggere
> questa stazione con le mie mani!”
>
>
> Cominciò a camminare velocemente in avanti verso Shran e fu in quel
> momento che si accorse che tra lei e la sua vendetta si frapponeva un
> ostacolo, un impedimento armato di strani pugnali e con uno sguardo
> altrettanto di fuoco. Valena interruppe la sua avanzata e rimase per un
> momento con la bocca aperta, come se qualcuno l’avesse colpita allo
> stomaco. Cominciò a guardarsi intorno, come per sincerarsi che non ci fosse
> nessun altro nelle vicinanze; dopo aver ispezionato velocemente la stanza,
> fissò per la prima volta da quei lunghissimi minuti in cui aveva perso
> tutto un'altra persona che non fosse l’odiato Capitano.
>
>
> “Io non so come tu sia arrivata qui … ” cominciò sibilando la Signora
> della Nuova Alleanza.
>
> “Ma ora ti conviene levarti di mezzo”.
>
>
> Concluse la frase avvicinando con aria di sfida il proprio viso a quello
> della klingon.
> Questa volta fu un’altra risata a spezzare la tensione, ma era
> completamente diversa, di sprezzo: il Tenente Durani aveva appena lanciato
> la sua sfida. Un urlo disumano, accompagnato da un digrignare di denti
> diede inizio al combattimento: Valena, frustrata e irata, sfilò dalla
> propria manica un lungo pugnale dalla lama ondulata come un serpente e
> puntò direttamente alla gola della propria avversaria. Durani non ebbe
> alcun problema a schivare la lama e rispose assestando un calcio allo
> stomaco della sovrana, che non sembrava aver accusato il colpo;
> quest’ultima si limitò ad indietreggiare di qualche passo e assunse una
> posizione di difesa, con il manico del pugnale davanti al volto e la lama
> posta trasversalmente rispetto al proprio braccio.
>
>
> Durani avanzò, colpendo la lama dell’antagonista e cercando di spezzarne
> l’equilibrio; Valena assorbì il colpo, girò su se stessa e puntò nuovamente
> alla gola della klingon, che parò nuovamente l’attacco e tentò un affondo;
> la sovrana spazzò via il colpo e in pochi secondi le tre lame si trovarono
> incrociate, le due combattenti faccia a faccia, i due sguardi incatenati e
> penetranti. Chiunque abbia mai combattuto sa che la forza, se non dosata e
> utilizzata con intelligenza, non ti permetterà mai di vincere; e che per
> impiegarla nel modo corretto è necessario che la mente sia vuota, non
> adombrata da stati d’animo che possano comprometterne l’istintività.
>
>
> Ecco perché persino una sovrana dotata di poteri telepatici, resa
> implacabile dall’odio e dalla rabbia, non poteva che soccombere davanti ad
> una guerriera dalla mente equilibrata: Durani spinse Valena in avanti con
> forza, avanzò verso di lei, pose il piede sinistro tra le gambe traballanti
> della sovrana e disegnò sul pavimento con il piede destro una mezzaluna,
> colpendo la parte posteriore della caviglia sinistra dell’antagonista, che
> cadde al suolo per aver perso l’equilibrio. Il Tenente, approfittando della
> sorpresa di Valena, la disarmò e, con aria trionfante, puntò la punta di
> uno dei due pugnali alla gola della ormai sconfitta sovrana. L’aria restò
> immobile, era come se tutto si fosse fermato: Durani inspirò, riacquistò la
> propria concentrazione, preparandosi a porre fine alla vita
> dell’avversaria, ma non fece in tempo.
>
>
> “No, fermati!!”
>
>
> Mallina, con le lacrime agli occhi e la voce rotta, corse in avanti e pose
> una mano su quella della klingon, che rimase completamente spiazzata.
>
>
> “Ci deve essere un altro modo”, continuò singhiozzando e volgendo lo
> sguardo alla platea che silenziosamente aveva assistito al combattimento,
> in cerca di una soluzione alternativa.
>
> In quel momento la voce infernale che aveva taciuto per quella che
> sembrava essere un’eternità, si impose nuovamente all’attenzione di tutti i
> presenti, ancora più cavernosa, ancora più furente.
>
> “Tu … Questa è una tua idea vero?” urlò Valena, provando a rigurgitare
> tutta la rabbia che aveva in corpo.
>
> “Valena, ti prego ascoltami ..” , replicò con voce spezzata quella che era
> stata la sua prima Assistente.
>
> “Ti sei alleata con loro, tradendo me, il tuo popolo … E per cosa, per un
> po’ di potere?”
> Strillò nuovamente un’incontrollabile Sovrana.
>
> “Ma no, no …” continuò con quella risata agghiacciante “… non ti darò
> questa soddisfazione”.
>
> E prima che qualcuno potesse rendersi conto di quello che stava
> succedendo, Valena scattò di lato, si rimpadronì della sua arma, e si
> pugnalò, colpendosi violentemente lo stomaco.
>
> Tra diverse lacrime, crollò la tirannia e con essa la follia che aveva
> portato un popolo sull’orlo della rovina.
>
>
>
> Deep Space 16 Gamma - Ufficio del Capitano – 1 Luglio 2397 – ore 8.00
>
>
> Shran stava bevendo con calma il proprio caffè, sorseggiandolo a piccole
> dosi, la mente distratta e focalizzata su quanto accaduto la sera
> precedente. Dopo che il corpo esamine di Valena si era accasciato al suolo,
> tutti i membri dello staff della Nuova Alleanza accorsero con le lacrime
> agli occhi presso il cadavere della vecchia sovrana. Mallina, con il volto
> rosso dal pianto, si era voltata verso l’oblò e, con una determinazione e
> una fermezza che probabilmente lei stessa non sapeva di avere, aveva
> intimato a tutti i protagonisti di quella tragedia di uscire dalla stanza.
>
> Questi ultimi uscirono in silenzio, guardandosi gli uni con gli altri
> senza vedersi, senza che nessuno di loro sapesse esattamente dove andare e
> cosa fare. Alla fine ognuno si recò ai propri alloggi, ma lo stesso Shran
> dubitava che coloro che avevano assistito alla scena di qualche ora prima
> fosse riuscito effettivamente a dormire. Lui di certo, nonostante i
> diversi tentativi, non aveva avuto successo. Dopo una notte insonne, si era
> recato alle 6 nel proprio ufficio, cercando di stilare un rapporto, cosa
> che riuscì parzialmente a fare. Ora non faceva altro che pensare a come si
> fosse evoluta la faccenda. I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di
> Drillrush.
>
>
> =^= Capitano, la Sovrana Mallina vorrebbe parlarle =^=
>
> Il Capitano Shran appoggiò la tazza sulla propria scrivania, inspirò
> profondamente e rispose
>
> =^= La faccia pure accomodare, Comandante =^=
>
>
> In pochi secondi Mallina entrò, e si accomodò sulla poltrona davanti alla
> scrivania. Entrambi rimasero in silenzio per qualche minuto, incrociando
> saltuariamente i loro sguardi.
>
> Fu Mallina ad interrompere quel mutismo.
>
>
> “Voglio scusarmi, Capitano, per i problemi che io e il mio popolo abbiamo
> causato sulla sua Stazione spaziale”.
>
> Shran fece un cenno, che lasciava intendere che le scuse erano accettate.
> D’altronde non si poteva imputare totalmente la colpa a Mallina e alla sua
> comunità, anche se …
>
> Mentre era perso nei suoi pensieri, Mallina si era alzata, si era
> silenziosamente congedata e si stava dirigendo gravemente verso la porta.
>
> “Aspetti” esordì Shran “non mi ha detto che cosa farà ora”.
>
> Mallina si voltò, sorrise leggermente e rispose “Suppongo Capitano che non
> mi resti altro da fare che ricominciare da zero: se c’è qualcosa che
> possiamo imparare dai nostri e dagli errori degli altri è cercare in tutti
> i modi di non ripeterli, non crede?”
>
>
> Shran sorrise a sua volta e guardò la giovane, fragile nuova Sovrana
> indirizzarsi verso la porta, sapendo che, quando l’avrebbe rivista, si
> sarebbe trovato davanti una forte, giusta e irresolubile donna.
>
>
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