[Stml21] [Stml 21] – [Comandante Roberts Ramar- 20.06 – L’altra faccia del cuore]
Bryn Lwellelyn
bryn.lwellelyn a gmail.com
Lun 9 Lug 2018 15:15:07 CEST
Letto ora anche io e mi è piaciuto molto.
Il lun 9 lug 2018, 09:20 Franco Carretti <rogal_dothrak a mail.com> ha
scritto:
> Bel brano, la storia del cristallo sta andando in secondo piano, ma invece
> di essere un male, si sta creando una situazione da ultimo minuto dove
> accadranno le peggio cose. Ottimo davvero
>
> *Sent:* Sunday, July 08, 2018 at 2:03 PM
> *From:* "Ramar Roberts" <robertsramar a gmail.com>
> *To:* "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml21] [Stml 21] – [Comandante Roberts Ramar- 20.06 –
> L’altra faccia del cuore]
> Scusate davvero per il ritardo, ecco finalmente il brano, spero vi
> piaccia!
>
>
> [Stml 21] – [Comandante Roberts Ramar- 20.06 – L’altra faccia del cuore]
>
>
> Stiva di carico 3 – ore 15.35
>
> “E adesso che facciamo?”. Nonostante l’aggressione, Durani riusciva
> chiaramente a sentire le voci allarmate dei cospiratori e, in particolar
> modo, i grugniti di rabbia del klingon, che girava circolarmente come un
> animale in gabbia, sbuffando e digrignando i denti.
>
> Quest’ultimo, alla fine, e con un solo balzo, prese per il bavero il
> bajoriano, che, per una persona che si trovava faccia a faccia con un
> feroce guerriero sanguinario, sembrava essere piuttosto tranquillo.
>
> “Se fossi in te, toglierei le mani di dosso, bestione!”
>
> “Cosa, moscerino?”
>
> Il Klingon sollevò rapidamente il braccio per colpire il proprio
> collaboratore, ma quello, persa la propria spavalderia, lo interruppe con
> un tono decisamente allarmato:
>
> “Hanno trovato l’altro cristallo, non ci resta molto tempo!”
>
> Il Suvwl’ Iw Klingon gettò a terra il misterioso bajoriano come se si
> fosse bruciato e ricominciò a girare in tondo, questa volta per cercare di
> schiarirsi le idee. Dopo qualche minuto si arrestò, si mise una mano tra i
> capelli, si voltò e intimò all’uomo che si stava rialzando da terra:
>
> “Una cosa per volta: occupati di lei, fa in modo che nessuno sappia dove
> si trovi. Poi torna qui, dobbiamo fare in modo di recuperare quel cristallo
> e portare a termine la nostra missione, prima che scoprano cosa sta
> succedendo! Muoviti, se vuoi la tua parte!”, ringhiò sull’ultima frase.
>
> Scosso dalle ultime parole, l’uomo, che sembrava aver recuperato il suo
> solito autocontrollo, imbavagliò Durani e cominciò a legarla più stretta
> che potè; dopo di che si guardò intorno, come se la risposta a tutti i loro
> problemi si trovasse esattamente in quella stanza. Alla fine si arrestò di
> colpo:
>
> “Cosa ne dici, starà comoda lì dentro?”, e fece un cenno verso una paratia
> e, nel mentre, la staccò, misurando con gli occhi scuri l’angusto spazio
> destinato ad ospitare lo pseudo svenuto ufficiale della Flotta.
>
> Non ricevendo alcuna risposta, se non un grugnito irritato e iroso, il
> bajoriano continuò a parlottare fra se e se, finchè decise di applaudire
> per proprio conto il suo decantato genio.
>
> “Con questo pannello potrò alterare e nascondere il tuo segnale vitale
> facilmente, dolcezza, ma non ti preoccupare: sarai presto libera, non ci
> metteremo molto, ok?”
>
> Disse, continuando a sorridere sornione e armeggiando con il vicino
> pannello.
>
> “Io devo andare, Rogal mi aspetta tra circa un’ora e forse ho un’idea che
> potrebbe indirizzare le cose nel modo giusto. Finisci, poi recati con
> discrezione nei miei alloggi, ho un piano. Potresti non essere così inutile
> dopotutto”.
>
> Senza aspettarsi alcuna risposta, si diresse verso la porta, tentando di
> riacquistare il proprio incedere sicuro: l’aspettava la missione più
> difficile che avesse mai intrapreso. Doveva cercare di ingannare Rogal,
> l’uomo diffidente per definizione; l’uomo a cui aveva giurato fedeltà
> incondizionata e da cui dipendevano le sue sorti.
>
>
> Ambasciata Klingon – ore 16.30
>
> Rogal era rimasto nel suo ufficio, pensieroso e dall’espressione glaciale.
> Era difficile capire che cosa effettivamente lo preoccupasse: se ciò che
> stava accadendo sulla Stazione o l’ultimo confronto che aveva avuto con
> Tara. Qualunque cosa fosse, era rimasto impassibile dietro la scrivania,
> con lo sguardo fisso davanti a se e le mani contratte. Ad un certo punto la
> porta si spalancò, lasciando apparire davanti ai suoi occhi uno dei suoi
> Suvwl’ Iw Klingon, Kahlal, che, con il suo solito passo sicuro e
> l’atteggiamento leggermente dimesso che dimostrava unicamente nei suoi
> confronti, lo salutò, portandosi la mano chiusa a pugno sul petto e
> inchinandosi leggermente, rimanendo poi in attesa che l’Ambasciatore gli
> ordinasse di parlare.
>
> Rogal, dopo tutto quel tempo speso ad osservare la parete come se
> quest’ultima nascondesse uno dei più grandi misteri dell’universo, fissò il
> proprio sguardo sul proprio sottoposto e, con un cenno tutt’altro che
> garbato della propria mano, lo invitò a riferirgli quanto doveva.
>
> “Mio Signore” cominciò l’uomo “ho delle notizie alquanto allarmanti su
> quanto avvenuto in questi giorni sulla stazione”.
>
> Rimase poi in silenzio per qualche secondo, probabilmente aspettandosi che
> Rogal commentasse quest’affermazione in qualche modo, cosa che però non
> avvenne e pertanto proseguì.
>
> “Ho scoperto che i Federali sono in possesso di un’arma: con essa sono in
> grado di creare una sorta di realtà alternativa, dove tutti assumono un
> ruolo diverso da quello che ricoprono tutt’ora! Non so quali obbiettivi
> vogliano raggiungere, ma sicuramente riusciranno a creare il caos
> necessario!”
>
> Rogal lo guardò veramente per la prima volta da quando era entrato:
>
> “Che diavolo vai dicendo? Anche loro sono stati colpiti da quella sorta di
> raggio!” ringhiò, più irritato che mai.
>
> “Ecco le prove” esordì l’altro. “Vede questo individuo?”, continuò,
> poggiando poco delicatamente sulla scrivania un D’Pad con la scheda del
> misterioso bajoriano aperta. “Ho interrogato questa debole feccia:
> ovviamente ha cantato subito, il codardo. Non gli ho creduto subito: i
> bajoriani sono dei viscidi bugiardi, così mi sono nascosto nella stiva di
> carico tre: circa un’ora fa il Tenente Durani si è presentata sul luogo
> dello scambio. Ha preso quello che doveva e ha ringraziato l’uomo in nome
> della Federazione, dopo di che se ne è andata e ….”
>
> Rogal battè violentemente un pugno sul tavolo, interrompendo l’altro, che
> cercò imperturbabile di mantenere il proprio autocontrollo.
>
> “Dimmi tu”, disse, sillabando le parole, alzandosi e prendendo dal bavero
> Kahlal “dimmi, cosa sei, ubriaco? Sono contento che tu ti sia divertito
> questa notte, ma ti sembra un valido motivo per venire qui a fami perdere
> tempo con le tue menzogne da avvinazzato?! Tagliarti la gola sarebbe un
> onore troppo grande che non meriteresti!”
>
> L’umore di Rogal non era certo dei migliori e non si poteva negare; ma
> Kahlal si era preparato, conosceva molto bene l’Ambasciatore e, pertanto,
> aveva tenuto conto che avrebbe potuto adirarsi.
>
> Sogghignando per un momento, un secondo, adottò nuovamente il proprio fare
> umile, per quanto umile possa essere un klingon, e, senza cercare di
> liberarsi alla stretta di Rogal rispose
>
> “Signore, se non volete credere a me, credete a lui …” e fece segno alle
> due guardie di aprire la porta. Il bajoriano, dall’aria terrorizzata, venne
> scortato dentro da altre due guardie, che senza troppo riguardo lo spinsero
> a terra “ … e a questo”.
>
> Kahlal allungò la mano sulla scrivania, interagì il più velocemente
> possibile con il D’Pad, e, al posto della scheda del suo complice, comparve
> un video della sicurezza, in cui si vedeva distintamente il Tenente Durani
> interagire con l’uomo.
>
>
> Rogal lasciò il bavero di Kahlal, prendendo con ambo le mani il D’Pad :
> scrutò con gli occhi di fuoco la riproduzione e esordì con aria feroce:
>
> “Come hai fatto ad avere questo? Come?”
>
> “C’è qualcuno all’ufficio della sicurezza che ama più l’oro della sua
> uniforme”, replicò l’altro.
>
> “Mio Signore, io vi ho sempre servito fedelmente”, continuò Kahlal.
>
> “I Federali hanno sempre avuto atteggiamenti disonorevoli e non è certo la
> prima volta che cercano di ingannarci: questo è troppo!!! Si fidi di me,
> mio Signore: affrontarli per vie burocratiche non servirà a niente. Agiamo
> come stanno agendo loro, alle loro spalle! Impossessiamoci di quel
> cristallo e facciamogliela pagare!”
>
> Se Rogal fosse stato più lucido, avrebbe sicuramente notato che il proprio
> presunto collaboratore stava sudando freddo e che le sue labbra erano
> secche, come se tutte quelle menzogne avessero prosciugato la sua bocca.
>
> Ma non fu così: Rogal aveva ignorato una ferita che non si era procurato
> in battaglia e che, nonostante ciò, non smetteva di sanguinare. Il suo
> cuore era ferito, e questo annebbiava il suo giudizio, quel tanto che
> bastava a far esplodere la propria rabbia. Tara l’aveva tradito: come
> poteva credere che non l’amasse abbastanza, come? Ed ora un altro, subdolo,
> ingiustificato colpo alla schiena, era decisamente troppo.
>
> Con una sguardo risoluto e iroso, percorse tutta la stanza, si risedette
> dietro la scrivania e ringhiò diretto al bajoriano rimasto in ginocchio a
> terra, con gli occhi inchiodati al suolo
>
> “Parla e dimmi tutto quello che sai!”.
>
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