[Stml21] [20.00 – Drillrush – Nella mia fine è il mio principio]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Sab 17 Mar 2018 17:37:26 CET
Eccomi qua.
Ho pensato molto a questo teaser (anche se poi, come mi succede sempre,
l'ho buttato giù all'ultimo) perchè volevo sviluppare una certa idea e
spero di esserci riuscita.
Maddy
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*Deep Space 16Gamma – Sala ologrammi 3 – 17/03/2398 – Ore 20.52*
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A Claire era sembrata un’idea così buona organizzare quella piccola
festa in sala ologrammi che la delusione per la sua cattiva riuscita le
sembrava quasi insostenibile. Non insostenibile al punto ad uscire e
gettarsi giù dalla balconata della passeggiata, ovviamente, ma comunque
discretamente fastidiosa.
Era stato uno dei consiglieri della stazione a suggerirglielo con l’idea
di smorzare la tensione di un periodo particolarmente intenso per il
personale. Nell’arco degli ultimi tre mesi l’equipaggio aveva dovuto
occuparsi di un primo contatto, di ospitare due meeting per la stesura
di contratti commerciali – uno dei quali era terminato bruscamente
quando uno dei delegati si era mostrato comprensibilmente offeso dalla
tresca tra la propria moglie e un assistente della parte avversa. Poi
c’era stato l’incidente ad uno degli attracchi, quando le morse non si
erano sganciate e si erano quasi portate via metà dello scafo di un
mercantile ferengi. Avevano chiuso la serie in bellezza solo la
settimana precedente con la visita dell’ammiraglio Ranis, di passaggio
sulla via per un incontro diplomatico, il cui principale passatempo era
stato criticare a tappeto ciascuno dei loro protocolli della sicurezza.
Quando avevano salutato l’alto ufficiale alla sua partenza, Claire aveva
fissato con crescente preoccupazione una vena sulla tempia di Riccardi
che pulsava tanto da minacciare di esplodere. Dalla faccia di Sonx era
chiaro che il medico denobulano aveva avuto la stessa idea.
Lei aveva già incontrato in passato Ranis, anche se non in veste
ufficiale, durante una festa all’ammiragliato a cui suo padre aveva
portato la famiglia e sapeva per esperienza quanto potesse essere
irritante. Vista la piega che avevano preso le cose, le sembrava già un
risultato notevole non essere stata costretta a fargli scudo del suo
corpo mentre Riccardi tentava di strangolarlo a mani nude.
In nessuna di quelle occasioni era successo qualcosa di particolarmente
grave, si era trattato per lo più di affari di routine, ma la vicinanza
e la sfortuna che sembravano attanagliare la stazione in quel periodo
aveva innalzato notevolmente i livelli di stress generale. Da qui il
suggerimento del consigliere Stevens.
Inizialmente Claire aveva ignorato la faccenda. I party non la facevano
impazzire in linea generale, in particolare quelli di cui lei stessa
doveva accollarsi l’organizzazione. Ma Shran non si era opposto all’idea
– anche se definirlo d’accordo sarebbe stato alquanto azzardarlo – e nel
giro di qualche giorno si era lei stessa convinta che per il bene di
tutti valesse la pena tentare.
Lo scenario era stato curato nei dettagli e specificatamente progettato
per essere rilassante e divertente. A tutti i membri dello staff di
comando e ai personale delle principali ambasciate erano stati inviati
appropriati inviti, sottolineando come si trattasse di un’occasione
informale. L’abbigliamento d’epoca – la simulazione era ambientata in un
locale terrestre all’inizio degli anni venti, con musica e bevande
rigorosamente analcoliche a disposizione degli ospiti – era stato
suggerito senza che la cosa diventasse un’imposizione e nessuno si
sentisse a disagio.
Lei stessa indossava un abito verde corto, guanti al gomito e una fascia
con una piuma in tinta tra i capelli. E si sentiva ridicola.
Buttò giù in fretta il contenuto del suo bicchiere e lo affidò ad un
cameriere di passaggio. Fu Sonx a portagliene un altro. Il medico
indossava un elegante smoking e sembrava piuttosto di buon umore, uno
dei pochi nella sala.
“Si sta divertendo, Claire?” le domandò con un sorriso prima di bere un
sorso dal proprio bicchiere.
“Più o meno. Ma non era questo lo scopo…” rispose lei, buttando giù
l’intero contenuto del proprio calice. “E lei?”
“Oh, sì. Adoro queste occasioni conviviali E credo proprio che il
personale ne trarrà giovamento. Musica, bevande, relax.”
“Trova?” domandò lei guardandosi intorno. “Non mi sembra si stiano
divertendo.”
Il suo sguardo corse a Shran e all’ambasciatrice T’Lani, lui in smoking
lei con indosso una classica tunica vulcaniana, che conversavano a poca
distanza. Passando loro accanto, Claire aveva udito uno stralcio di
conversazione riguardante un rapporto diplomatico di cui avevano
discusso il giorno prima al briefing degli ufficiali superiori.
A poca distanza Tara e Rogal erano seduti allo stesso tavolino, ma non
si scambiavano una parola da almeno un quarto d’ora. La tensione tra
loro era talmente palpabile che persino le guardie del corpo
dell’ambasciatore avevano deciso di fare tappezzeriaad una certa
distanza. Claire non era una cui piaceva ficcare il naso nelle faccende
altrui ma questa cosa fra loro andava avanti da un po’. Lei non ne
conosceva il motivo, ma non ci voleva un telepate per capirlo.
Dall’altra parte rispetto al piccolo palco, un gruppetto composta da
Durani, Roberts e Riccardi, tutti vestiti per l’occasione, chiacchierava
accanto al tavolo dei beveraggi. Tutti e tre avevano l’aria un po’
stanca ma, grazie al cielo, sembravano abbastanza rilassati. Di tanto in
tanto dal loro gruppo veniva persino una risata.
Sonx aveva seguito il suo sguardo. Bevve un altro sorso. “Non tutti si
divertono o si rilassano allo stesso modo. E non è certo colpa sua se
qualcuno non ci riesce affatto,” commentò in tono gentile. “La festa è
un successo, dovrebbe esserne contenta.” Le strizzò brevemente l’occhio.
Claire aprì bocca per rispondere ma venne interrotta dal suono
dell’interfono interno.
=^= Sala comando a capitano Shran. =^=
“Qui Shran.” Le antenne dell’andoriano si drizzarono, lo sguardo rivolto
al soffitto benché la voce non arrivasse affatto da lì.
=^= Signore, mi spiace disturbarla, ma credo che lei e il comandante
Roberts dovreste venire qui. Stiamo rilevando qualcosa di strano. =^=
*Deep Space 16Gamma – Sala Comando – 17/03/2398 – Ore 21.18*
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“E ora che altro succede?”
Claire si tolse in fretta la fascia dai capelli mentre seguiva Shran
fuori dall’ascensore. Roberts, l’autore della soffocata domanda cui
tutti stavano pensando, le passò accanto aprendosi la giacca dello
smoking e andò dritto alla sua postazione.
Il personale della sala comandi rivolse loro un cenno del capo ed ebbe
la buona creanza di non sembrare stupido dal loro abbigliamento.
“Rapporto,” disse Shran mentre tutti prendevano posto, rilevando gli
addetti in servizio.
“Stiamo rilevando delle emissioni insolite dal tunne, Capitano.”
“Comandante Roberts?”
L’ufficiale scientifico sostituì l’addetto alla postazione e aggrottò le
sopracciglia. “E’ molto strano,” commentò, le dita che correvano sui
controlli.
Shran attese pazientemente che riprendesse.
“E come se il tunnel si stesse aprendo. Le emissioni che stiamo
rilevando sono compatibili con l’alterazione del gradiente gravimetrico
che si verifica quando la singolarità si apre ma…”
“Ma il tunnel è chiuso,” concluse Claire sollevando le sopracciglia.
“Non abbiamo navi previste in arrivo prima di quattro ore,” si inserì
Riccardi.
“Né comunicazioni in entrata.” Tara ruotò appena sulla poltroncina,
perplessa. “Non ci sono tracce di segnali di soccorso o di altro genere.”
Roberts tornò a scuotere la testa. “No, il tunnel è chiuso. Non riesco a
capire, sembra quasi…”
Qualunque cosa sembrasse a Roberts, nessuno fece in tempo a sentirlo.
Sullo schermo, lo spazio vuoto dove il tunnel chiaramente non si stava
aprendo venne invaso improvvisamente da un chiarore intenso che prese ad
espandersi come un’onda d’urto, investendoli prima che chiunque avesse
il tempo di reagire.
La stazione venne scossa mentre lo schermo divenne completamente bianco
per un istante, accecando i presenti. Tutti sbatterono le palpebre per
qualche istante, poi si guardarono intorno.
“State tutti bene?” domandò Riccardi, osservando gli ufficiali mentre
guadagnava il centro della sala comando. Ricevette cenni positivi da
diversi punti della sala. Annuì. “Rapporto. Shran, cosa diavolo è stato?”
L’andoriano parve confuso per un momento, poi superò rapidamente Roberts
e prese posto alla postazione scientifica. “Non lo so, signore. Sembra
che siamo stati investiti da un’ondata di energia, forse un’onda di
shock di qualche tipo.”
“Può essere più preciso?”
“No, per ora no.” Le antenne dell’andoriano puntarono alla consolle come
se questa gli avesse arrecato un’offesa personale. Le dita presero a
correre sui comandi, mentre tentava di dare un senso alle letture che
scorrevano sul display. Per un istante si voltò verso Drillrush che, in
piedi accanto a Riccardi si teneva una mano sulla fronte, come in preda
ad un capogiro. La donna incontrò lo sguardo del marito, annuì e abbassò
la mano.
“Capitano, stiamo ricevendo rapporti danni da diversi livelli, ma
nessuno di grave entità e nessun ferito,” si inserì Roberts in tono secco,
Riccardi annuì ancora una volta. “Almeno questa è una buona notizia,
Numero Uno.”
“Signore, con il suo permesso, torno in infermeria. Anche se non ci sono
feriti ho alcuni pazienti di cui occuparmi.”
“Vada pure, dottoressa.” Drillrush uscì, mentre Keane si avvicinava alla
postazione centrale. “Capitano, crede ci sia pericolo nell’immediato?”
domandò.
“Non credo, ambasciatrice. Per il momento, la situazione sembra sotto
controllo. Con un po’ di fortuna potrebbe trattarsi solamente di un
interessante fenomeno scientifico.”
“Che tuttavia coinvolge il tunnel spaziale, a quanto sembra.”
L’espressione di Riccardi non cambiò. Se era preoccupato, non lo diede a
vedere. “Il mio personale si sta occupando dei rilevamenti del caso,”
rispose con un un’ombra di gelo nella voce.
La Keane lo fissò per un istante. “Mi aspetto di essere tenuta al
corrente di eventuali sviluppi, Capitano. Faccia cortesemente avere al
mio assistente Rogal ogni nuova informazione.”
Riccardi annuì rigidamente. L’ambasciatrice Keane uscì.
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Spero si capisca quello che intendo, perchè ero un po' in dubbio.
Qualsiasi cosa ci abbia investito ha modificato la realtà della vita
sulla stazione (chissà se anche fuori). I personaggi hanno vissuto vite
diverse e hanno ragggiunto posizoni diversi. Riccardi è il capitano e
Roberts il primo ufficiale. Shran è ufficiale scientifico e sposato con
Drillrush che è medico. Tara è l'ambasciatrice klingon e ha come
assistente Rogal. Ho modificato solo coloro che si trovavano in sala
comandi, lascio l'onere degli altri al prossimo.
Naturalmente i personaggi non hanno ricordo della loro vera identità.
Spero vi sia piaciuto.
-------------- parte successiva --------------
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