[Stml21] 20.01 Il cristallo del silenzio
Monica Miodini
hannadegliiapigi a hotmail.it
Sab 31 Mar 2018 13:40:36 CEST
Si hai ragione Franco, hai visto che brutto carattere ha Tara ?
Ottimo lavoro, bravo !
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From: Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> on behalf of Franco Carretti <rogal_dothrak a mail.com>
Sent: Friday, March 30, 2018 4:26:08 PM
To: stml21 a gioco.net
Subject: Re: [Stml21] 20.01 Il cristallo del silenzio
Non male, ci sono informazioni interessanti e mi pare che anche il carattere di certe persone sia cambiato.
Mi piace!
Sent: Friday, March 30, 2018 at 3:46 PM
From: Riccardi <riccardi.ds16 a gmail.com>
To: stml21 a gioco.net
Subject: [Stml21] 20.01 Il cristallo del silenzio
Ciao,
ed ecco a voi il mio contributo spero che vi piaccia.
Deep Space 16Gamma – Corridoio 3A – 17/03/2398 – Ore 22.40
Il corridoio era avvolto da una strana e innaturale oscurità. Eppure il
capitano Riccardi, che li stava percorrendo, aveva il dubbio che la
luminosità fosse sempre la stessa ma che il forte bagliore di prima lo
avesse quasi accecato rendendogli ogni penombra un’ oscurità totale.
Gli ufficiali scientifici erano al lavoro per cercare di capire che cos’era
successo non avevano spiegazioni ma avevano assicurato il capitano che non
c’erano rischi immediati e Riccardi aveva preferito lasciarli lavorare in
pace senza che la sua presenza incombesse su di loro.
Dopo aver affidato il comando al Primo ufficiale Roberts, si allontanò
dalla sala comando dirigendosi verso l’infermeria per accertarsi delle
condizioni dei feriti ma preferì allungare il giro passando per la
passeggiata in modo da poter confortare la popolazione civile con la sua
presenza. Ma come poteva tranquillizzare la popolazione civile se lui
stesso aveva quella strana sensazione? Da quando quella sfera di luce si
era irradiata dal tunnel aveva dentro di sé una sensazione che non riusciva
a definire bene. Non era un malessere ma uno strano senso di inquietudine
come se qualcosa di completamente sbagliato stesse accadendo attorno a lui
e il suo inconscio gli stesse urlando l’allarme.
Scosse la testa cercando di cacciare via i brutti pensieri.
*Dovrò parlarne col consigliere.* Si disse.
L’idea di dover parlare con un Klingon lo face sorridere, in genere i
Klingon non sono una razza empatica. Eppure quel consigliere l’aveva sempre
sorpreso e superando ogni volta le sue aspettative.
Con quel pensiero cercò di cacciar via la brutta sensazione e aprì le porte
che davano sulla passeggiata.
Per la seconda volta in quella giornata fu abbagliato.
Certo le luci non erano fortissime e l’impatto non fu così terribile come
l’esplosione di luce avvenuta in plancia poco prima, ma Alessandro rimase
ugualmente abbagliato per qualche istante.
La prima cosa che riuscì a vedere, anche se terribilmente sfocata, fu una
specie di ombra che gli si avvicinava. Poi i contorni divennero più
definiti e il capitano riconobbe un pesante mantello nero che chiudeva un
umanoide. Il cappuccio impediva di capire la razza di appartenenza della
creatura in quanto faceva trasparire soltanto un pezzo del naso.
Malgrado ciò Riccardi riconobbe l’interlocutore e salutò:”Buonasera.”
“Buonasera a lei capitano.” Rispose una flebile voce femminile.
Riccardi sorrise cercando di trasmettere sicurezza:”Tutto bene?”
“Si capitano.” Fu la rapida risposta della vecchietta avvolta nel mantello.
Alessandro si guardò interno e vice che la situazione sulla passeggiata era
tranquilla. A quell’ora c’era poca gente in giro ma le persone apparivano
calme e rilassate come se non fosse successo nulla.
Il capitano face alcuni passi intendo per controllo rare il resto della
passeggiata e dirigersi, poi, verso l’infermeria.
L’anziana signora rimase leggermente indietro ma, malgrado l’età, raggiunse
rapidamente Riccardi.
“Capitano?”
“Sì mi dica.” Rispose Alessandro rallentando leggermente.
L’anziana si mise davanti al capitano fermandolo e, prendendo fiato,
disse:”Devo parlarle.”
“Sì certo solo che oggi vado abbastanza di fretta.” Cercò si svicolare
Riccardi temendo che la donna volesse vendergli qualcosa.
“E’ importante.”
“E’ successo qualcosa?” Alessandro intuì che c’era qualcosa che non andava.
“Sì.”
“Ha chiamato la sicure… .” provo a dire il capitano ma fu interrotto
dall’anziana:”la sicurezza non può aiutarmi.”
“Può essere più precisa?”
“C’è un oggetto nel mio negozio.”
“Un oggetto nel suo negozio… ne ha molti.”
“Sì capitano ma deve venire a vederlo.” Insistette la donna.
“Mi spiace ma ora non ho tempo.” Riccardi scosse la testa e, pensando che
l’anziana commerciante volesse rifilargli qualcosa, disse:”Ho degli uomini
feriti in infermeria… il mio primo dovere va a loro, devo accertarmi che
stiano bene.”
“Capitano… .” provo a dire l’anziana.
“Ci vediamo dopo T’Lani.” Tagliò corto Riccardi.
Deep Space 16Gamma – Infermeria – 17/03/2398 – Ore 23.04
La situazione in infermeria era tutto sommato stabile. Alcuni pazienti in
convalescenza ma nulla di grave.
Tutto era sotto controllo o almeno così pensava il comandante Drillrush
prima che arrivassero i primi casi.
Il primo ad arrivare fu un guardiamarina della sicurezza che lamentava un
forte mal di testa, poi alcuni sotto ufficiali della sezione ingegneria e
tre membri dell’equipaggio della Faerless.
Tutti avevano gli stessi sintomi: un forte mal di testa, nausea e mancanza
di equilibrio.
Nulla di grave ma le stranezze che preoccupavano il comandante erano molte.
La prima stranezza erano i tempi: tutti i fenomeni erano avvenuti dopo il
bagliore dal tunnel spaziale.
La seconda riguardava le persone: aveva colpito persone in sezioni diverse
della stazione con ruoli diversi e che non erano venuti a contatto nelle
ultime ore.
Ma era la terza stranezza a preoccupare di più l’ufficiale medico capo che
aveva preferito parlarne prima con l’unica persona che poteva darle un
supporto: il consigliere della stazione.
“E ora sai tutto.” Claire aveva appena finito di parlare illustrando la
situazione.
Durani guardò attraverso la vetrata dell’ufficio dell’ufficiale medico capo
verso i 9 pazienti.
“Davvero strano.” Commentò la Klingon.
“Già.” Drillrush sospirò:”Difficile che sia una malattia… un virus o
batterio.”
“Un virus in grado di alterare i ricordi non è impossibile ma… .”
“… ma alterare i ricordi di 9 persone nello stesso modo mi sembra molto
difficile.” Concluse la frase Drillrush.
“Eppure ci stanno raccontando una storia… .” Disse Durani mentre nella
stanza entrava il capitano Riccardi.
“Capitano.” Salutò Claire.
“Scusate il ritardo sono stato bloccato da T’Lani.” Riccardi sospirò e
aggiunse:”Situazione.”
“Stabile.” Claire indicò i 9 pazienti:”Al netto della nausea e del mal di
testai pazienti stanno bene.”
L’ufficiale medico capo fece una breve pausa e aggiunse:”I sintomi sono
sotto controllo mediante una serie di farmaci molto blandi.”
Il comandante Drillrush attivò un monitor e iniziò ad illustrare le
analisi fatte:”Il problema sono le cause… nessun segno di virus, batteri,
parassiti o altro… persino le onde celebrali sono stabili.”
Il capitano annuì gravemente e aggiunse:”Tracce di condizionamento mentale,
ipnosi o telepatia?”
“Gli esami sono negativi.” Spiegò Claire e Durani ne approfittò per
inserirsi:”Ho provato a fare una breve seduta con uno di loro… sono
convinti di quello che stanno dicendo.”
“Ma è assurdo.” Commentò Claire.
“Sì ma loro ci credono. A prima vista non vorrei escludere un
condizionamento mentale ma dobbiamo prendere in considerazione
l’eventualità che stiano dicendo la verità.” Spiegò il consigliere.
Riccardi sospirò e Drillrush riguardò lo schermo come per chiedere
supporto alle analisi.
“Ma quindi cosa stanno dicendo?” Chiese il capitano.
“Che noi non siamo noi.” Spiegò Durani:”E’ come se fossero in un universo
alternativo in cui il comandante Drillrush è il primo ufficiale, lei è il
capo della sicurezza e io sono… “ Breve risata. “ L’ufficiale tattico… io
che non so nemmeno dove si impugna un phaser.”
“Continuate ad investigare. Sia dal punto di vista medico che psicologico
farò venire giù Shran per valutare l’eventualità se ci sia stato uno
scambio con un universo parallelo e se ci sono collegamenti con
l’esplosione di luce dal tunnel.”
Deep Space 16Gamma – Ambasciata Klingon – 18/03/2398 – Ore 10.00
L’ambasciatrice Kaene squadrò il nuovo arrivato con sguardo di puro
disprezzo.
In tutti quegli anni di servizio sulla stazione spaziale come ambasciatrice
aveva cercato di avere una mente aperta e molte volte aveva accettato
categorie che non le andavano a genio.
Ma i commercianti di dubbia reputazione capaci solo di truffare, rubare e
imbrogliare non le andavano a genio. E il suo interlocutore aveva tutte
queste caratteristiche: una rapida analisi dei precedenti penali le aveva
dato già una bell’idea della brutta reputazione del bajoriano.
Il nuovo arrivato era in piedi davanti a lei leggermente chinato come per
renderle omaggio. Era vestito con pantaloni stretti e scuri, un phaser e un
coltello alla cintura, maglia larga con ornamenti d’orati e uno strano
tricorder agganciato all’avambraccio. L’orecchio, segno distintivo di tutti
i Bajoriani, era decisamente sgargiante, opulento e di cattivo gusto
riuscendo a risaltare malgrado la folta capigliatura grossolanamente
pettinata.
“Bene la ringrazio per avermi dato udienza vostra magnifi… “ Ma Kaene lo
sbloccò quasi subito:”Vieni al punto, feccia.”
Il Bajoriano sorrise per sdrammatizzare all’insulto aggiungendo:” Il vostro
servo Rillar vi ha portato un oggetto che le darà un vasto vantaggio sui
vostri nemici.”
“Quindi?” Kaene stava perdendo la pazienza ai lati delle porte le due
guardie impugnarono i disgregatori pronti ad ubbidire all’imminente ordine
di vaporizzare il Bajoriano.
“Le ho portato questo.” Disse il Bajoriano estraendo da un contenitore un
cristallo di sezione esagonale, lungo non più di una spanna e molto
stretto. Il cristallo emetteva una forte luminescenza che abbagliò i
presenti.
L’ambasciatrice rimase incuriosita e chiese:”Che cos’è?”
Deep Space 16Gamma – Da T’Lani antichità dallo spazio, negozio sulla
passeggiata – 18/03/2398 – Ore 10.00
“Si chiama Cristallo Silente.” Spiegò T’Lani.
Riccardi rimase sorpreso guardando l’oggetto. La luce era molto intensa e
per la terza volta in quella giornata rimase abbagliato. Distolse lo
sguardo spostandolo al resto del negozio. L’anziana vulcaniana aveva aperto
una discreta attività di vendita di oggettistica e antiquariato sulla
stazione spaziale. Aveva oggetti di ogni tipo provenienti da molte razze
della federazione e non. Aveva roba proveniente dall’Impero Romulano,
Cardassiani, Umani, Andoriani e altro. Alessandro si era sempre chiesto
avesse fatto a raccogliere tutto ciò e a farlo stare in uno spazio così
angusto.
“E lei mi ha cercato tutto il giorno di ieri per farmi vedere questo?” Non
c’era rabbia nelle parole del capitano solo confusione. Dopo mille
insistenze nella mattinata aveva acconsentito a visitare la Vulcaniana ed
era rimasto sorpreso dalla presenza del cristallo.
“Sì.” Fu la secca risposta della Vulcaniana.
“Perché?” Riccardi la guardò dritta negli occhi come per poter capire le
sue vere intenzioni:” Sa che sono un collezionista ma ciò non spiega la sua
insistenza.”
“Ha ragione capitano.” T’Lani coprì il cristallo facendo piombare il
negozio nella semioscurità. “il cristallo è molto antico addirittura
precedente ai cristalli dei profeti conosciuti. Le leggende dicono che
esistono due cristalli e pare che siano stati in grado di distruggere tutti
i più antichi imperi Bajoriani.”
“Che poteri ha?” Chiese Riccardi pensando a tutto quello che erano in grado
di fare i cristalli dei profeti.
“Nessuno lo sa.” Rispose T’Lani poi, inarcando un sopracciglio,
aggiunse:”Sono sempre stati inerti.”
“Non mi sembra molto inerte.” Fu il commento del capitano.
“No ha iniziato ad illuminarsi alle ore 21.18 di ieri.” Rispose la
Vulcaniana.
Riccardi non poté far ameno di pensare ad un collegamento col lampo che si
era propagato dal tunnel spaziale.
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Ciao
Fabio
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Alessandro Riccardi
Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
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