[Stml21] Keane- 21.11 - Onore
Bryn Lwellelyn
bryn.lwellelyn a gmail.com
Mar 16 Apr 2019 13:44:49 CEST
Nessun altro?
Il lun 15 apr 2019, 08:35 Monica Miodini <hannadegliiapigi a hotmail.it> ha
scritto:
> Ragazzi ecco il mio brano
>
> Buona lettura
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> Monica
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> Ten. Com. Tara Keane
>
> Capo OPS
>
> DS16Gamma
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>
> DS16 Gamma
> Infermeria
> 01 Novembre 2398 ore - 10:15
>
> La reazione di Claire alle parole pronunciate dalla Vorta furono davvero
> immediate. Per prima cosa chiamò il Capitano dicendogli che aveva urgenza
> di parlargli e che era necessaria la presenza di T’Lani e Riccardi, poi si
> rivolse a Lara C., la giornalista che aveva fornito le immagini e le disse,
> guardandola dritto negli occhi per sincerarsi che capisse appieno le sue
> parole:
>
> “Tutto quello che hai visto e sentito deve rimanere assolutamente segreto,
> devo sequestrare la tua olocamera e non potrai pubblicare niente di tutto
> ciò, almeno sino a che non avremo scoperto come la Vorta voglia liberare il
> Fondatore. Ti prometto però che potrai dare in esclusiva la notizia, una
> volta che la questione sarà sistemata. Se ci dovesse essere una fuga di
> notizie, sarò io stessa a venire ad arrestarti. Sono stata chiara?”
>
> “Tranquilla Claire, non metterò a repentaglio la sicurezza della Base per
> uno scoop, anche se succulento. Vorrei, però, oltre all’esclusiva, anche
> quell’intervista che non mi hai concesso due giorni fa.”
>
> “Accordata. Sarai la prima a sapere quando tutto sarà finito.” Disse
> Drillrush congedando la giornalista. Poi si girò verso Ch’Idrani e gli
> chiese: “Quanto ne sa della fisiologia dei Fondatori?”
>
> “Ho studiato la cartella clinica di Odo ma credo possano essere più utili
> le mie conoscenze nel campo della stasi, perché non credo che possa essere
> rimasto nascosto per così tanti anni, qualsiasi forma esso abbia assunto,
> senza essere messo in stasi!”
>
> “Molto bene, mi segua!” disse Claire uscendo dall’infermeria per
> raggiungere Shran nel suo ufficio.
>
> DS16 Gamma
> Ambasciata Klingon
> 01 Novembre 2398 ore - 10:25
>
> An’eth K’Ploct girò l’ultimo corridoio per immettersi in quello che
> portava all’Ambasciata Klingon con la solita aria baldanzosa: certo la
> convocazione da parte dell’Ambasciatore era almeno insolita, ma
> quell’incontro avrebbe potuto trasformarsi in un’opportunità per stringere
> nuove e potenti alleanze. Dopotutto nessuno dei figli di casa Dothrak era
> sposato e sua nipote Jul’eth era davvero bella **Mai dire mai!* *pensò
> mentre entrava negli spazi dell’Ambasciata.
>
> Arrivato davanti alla porta dell’ufficio di Rogal perse parte della sua
> arroganza davanti all’aria minacciosa dei Suvwl’lw di guardia e disse:
>
> “L’ambasciatore Dothrak ha chiesto la mia presenza!” cercando di mettere
> nell’intonazione quella sicurezza che le due alte figure di rosso vestite
> facevano perdere alla maggior parte di quelli che se li ritrovavano davanti.
>
> Le guardie non mossero un muscolo, semplicemente si spostarono per far
> entrare il Klingon.
>
> Rogal era al centro della stanza, in piedi davanti alla scrivania, alla
> sua destra il fratello Angron e alla sinistra il vecchio Vorn, mentre
> quattro delle sue guardie facevano ala ai due lati dei tre.
>
> An’eth si fermò a metà della stanza e guardò con sospetto lo strano
> spiegamento di forze, non capiva bene la situazione, ma sentiva un brivido
> salirgli dalla schiena ed era un brivido di paura, perché vedeva negli
> occhi grigi di Rogal una furia a stento dominata.
>
> “Ambasciatore, è un onore poter parlare con te, ma non capisco questo
> dispiegamento di forze! Ho forse fatto qualche cosa?”
>
> “An’eth K’Ploct se avessi un briciolo d’onore non faresti questa domanda,
> sai benissimo cosa hai fatto! Ma per te Onore è solo una parola vuota di
> significato!”
>
> Il klingon impallidì, ma cercò di tergiversare.
>
> “ Davvero non capisco e non tollero che un Consigliere dell’Impero sia
> trattato…” ma Rogal non lo lasciò terminare.
>
> “Taci! Davvero non immagini perché ti abbia convocato? “ disse e si spostò
> appena di fianco, lasciando che Durani si mostrasse.
>
> “Cosa ci fa qui quella rinnegata di una Kanjis? Il Casato Dothrak difende
> adesso i traditori? Lo riferirò al Consiglio!” disse e si voltò per
> andarsene, ma due dei Suvwl’lw si erano messi davanti alla porta e non
> avevano la minima intenzione di spostarsi, se non dietro ordine preciso del
> loro Signore.
>
> “Il Casato Kanjis non ha mai tradito e adesso ci sono prove che lo
> dimostrano e che accusano te di aver tramato contro di loro per cosa?
> Potere e denaro? Davvero non sei degno di essere un Klingon!”
>
> Ad An’eth gli si gelò il sangue nelle vene, nel sentire quelle parole e
> tornando a girarsi verso l’Ambasciatore quasi urlò dicendo “Prove? Quali
> prove? Io non ho fatto niente. I Kanjis hanno congiurato contro l’Impero ed
> io ho solo portato le prove che lo dimostravano!”
>
> “Prove che tu hai provveduto a costruire!”
>
> “E’ una menzogna! Chi osa affermare il contrario?”
>
> “Angron mostragli il video !”
>
> Il fratello di Rogal fece partire le immagini da un oloregistratore, che
> An’eth riconobbe come quello che aveva regalato alla nipote Jul’eth qualche
> mese prima e che la giovane usava per riprendere i suoi allenamenti per
> guardare dove sbagliava per migliorare le sue prestazioni fisiche. In
> questo caso, si vedeva in primo piano la giovane Mara VodleH, che
> probabilmente aveva preso in prestito l’oloregistratore dalla compagna di
> stanza, compiere esercizi di riscaldamento nel campo di allenamento
> allestito su DS16 e, in secondo piano, Koroth del Casato Muzak che aveva
> una discussione assai animata con T’ebax M’untok .
>
> Togliendo tutti i rumori di fondo, si sentiva chiaramente quello che i due
> ragazzi si stavano dicendo. A un certo punto della discussione, il
> giovane M’untok sosteneva che se non gli avesse chiesto scusa, avrebbe
> fatto fare al casato Muzak la stessa fine dei Kanjis e quando Koroth gli
> disse che erano solo parole in bocca a un vanaglorioso bugiardo, l’altro
> ribatté che suo padre aveva aiutato An’eth K’Ploct a rovinare i Kanjis e
> che si sarebbe assicurato che il suo casato fosse il prossimo della lista.
> Il video terminò con i due giovani che venivano separati dagli allenatori
> un attimo prima che Koroth si scagliasse contro T’ebax.
>
> Rogal guardò il klingon davanti a lui con disprezzo e gli chiese se avesse
> qualcosa da dire in sua discolpa.
>
> “Falsità, sono solo falsità. Qualcuno ha modificato quel video per farmi
> apparire colpevole.” Ribatté An’eth tentando un’ultima difesa.
>
> Vorn, rimasto in silenzio fino a quel momento, si rivolse a una guardia e
> disse “Fallo entrare”e nella stanza fu letteralmente catapultato il cugino
> di An’eth, Kapac M’untok, le cui condizioni fisiche testimoniavano di come
> l’interrogatorio cui era stato sottoposto, fosse stato duro.
>
> “Scegli meglio i tuoi alleati An’eth K’Ploct: un vero klingon non
> avrebbe ceduto così presto, per fargli confessare tutta la macchinazione
> ordita da te ai danni del Casato Kanjis, Stilgar non si è nemmeno dovuto
> macchiare le mani del suo sangue. E stando a quello che ci ha detto ci
> sarebbero anche delle prove fisiche, che stoltamente non hai badato a
> distruggere, forse per ricattare il tuo compare, nel caso avesse deciso di
> tradirti, a testimoniare le tue nefandezze!” Disse il vecchio e saggio Vorn
> guardando con disprezzo i due traditori. Il Capo del Casato K’Ploct, capì
> che tutto era perduto, i suoi sogni di gloria svaniti per colpa di una
> stupida disattenzione da parte della famiglia del suo inutile cugino, e non
> fece alcun tentativo di difendersi: semplicemente abbassò il capo e si
> arrese all’evidenza.
>
> “Ho già informato l’Alto Consiglio di quello che ho scoperto. Voi sarete
> scortati su Qo’nos per rispondere delle vostre azioni e il nome dei Kanjis
> tornerà presto al ruolo che gli spetta. Portateli via!” disse Rogal e non
> si abbassò nemmeno a posare lo sguardo su quei klingon senza onore che
> avevano portato tanto dolore e lutto in una famiglia che, invece, non
> l’aveva mai perso. Mentre le guardie prendevano i due reietti in custodia e
> li trascinavano via, Rogal si avvicinò a Durani che fino a quel momento era
> rimasta zitta e immobile, come se una sola parola o un piccolo gesto avesse
> potuto cambiare l’esito di quell’incontro, e le disse
>
> “Durani della casata di Kanjis, l’onore della tua famiglia è stato
> ristabilito e quando il Consiglio vi toglierà il naDHa’ghach, ritornerete
> al ruolo che vi spetta nella nostra società!”
>
> “Grazie Ambasciatore per avermi ascoltata, in fondo non era tenuto a farlo
> visto la condanna che pendeva sulla nostra testa: la nostra famiglia è in
> debito con i Dothrak!” rispose sollevata dalla fine di quello che aveva
> causato la morte dei suoi genitori e di tanti membri della famiglia.
>
> “Più che me, devi ringraziare il giovane Koroth Muzak: è stato
> intelligente e astuto. Non so cosa l’abbia spinto a intervenire, ma a volte
> gli Dei agiscono in modi strani per mostrare la verità!”
>
> “E’ vero, Koroth non mi conosceva neppure sino a ieri e non era tenuto a
> farlo, gliene sarò riconoscente per sempre. “
>
> I due Klingon si salutarono con rispetto e Durani uscì dall’Ambasciata,
> per la prima volta, senza temere che qualche membro della sua stessa specie
> tentasse di ucciderla! Era una bellissima sensazione e anche se il cuore le
> urlava di correre a chiamare il patriarca della Famiglia, per dirgli che
> finalmente tutto era chiarito e che il loro onore sarebbe tornato a essere
> immacolato, percorse quei pochi metri che la separavano dall’uscita
> dall’Ambasciata con estrema lentezza, per godersi quella sensazione il più
> a lungo possibile. Ripensò anche al bel volto di Koroth, il giovane che
> dopo averla affrontata ritenendola una traditrice, si era poi prodigato per
> aiutarla. Quando se l’era ritrovato davanti alla porta del suo alloggio,
> poche ore prima temeva, che non avesse capito bene con chi aveva a che fare
> e si era preparata a subire un altro attacco. Invece lui le disse che da
> quando aveva combattuto e perso con lei, non aveva fatto altro che pensare
> che una femmina come lei non potesse appartenere a una famiglia di
> traditori e aveva cominciato a fare domande al vecchio allenatore Kresha,
> che aveva conosciuto personalmente il patriarca dei Kanjis: anche lui era
> convinto che una famiglia così antica e onorata non avesse potuto
> macchiarsi di un crimine così infamante. E poi si era ricordato che spesso
> i rampolli M’untok, solevano vantarsi di come avrebbero potuto mandare in
> rovina interi casati, se solo l’avessero chiesto al loro potente parente, e
> allora si era chiesto: e se non fossero solo vaneggiamenti di menti
> instabili? Si era così deciso a stuzzicare il fratello maggiore dei
> M’untok, chiaramente il più instabile e il più iracondo dei due, sperando
> di portarlo a fare rivelazioni compromettenti e il tutto con la
> collaborazione di Mara VodleH, che registrando come il solito i suoi
> allenamenti, aveva immortalato lo scambio tra i due.
>
> Era stato poi semplice portare all’attenzione dell’Ambasciatore Dothrak il
> video incriminante, grazie all’intercessione del Comandante Keane, e,
> bisognava ammettere, che Rogal si era mosso poi velocemente e senza tanto
> clamore: aveva fatto prelevare Kapac M’untok e lo aveva fatto interrogare
> da Stilgar, il capo delle sue guardie, il quale non aveva impiegato molto
> tempo a farlo cedere e confessare.
>
> Era ancora persa in questi pensieri, quando il suo comunicatore si attivò,
> riportandola alla realtà.
>
> =^=Tenente Durani è richiesta la sua presenza nell’ufficio del
> Capitano!=^= disse la voce del giovane addetto alle comunicazioni di turno
> in quel momento e che aveva ricevuto l’ordine di chiamare gli ufficiali
> superiori.
>
> =^=Vado immediatamente!=^=
>
>
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