[Stml21] 22.05 T'Lani - L'ipotesi del guardiamarina Challa

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Mar 27 Ago 2019 09:16:48 CEST


Molto bello.

Il lun 26 ago 2019, 00:10 Elena Fuccelli <mf9115 a mclink.it> ha scritto:

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> INIZIO TRASMISSIONE
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> DS16 Gamma – Studio del Comandante
> 20/06/2399, ore 18.25
>
> “Bauer?”
> “Si, il tenente Bauer della sua sezione, comandante Roberts. Quel
> tenente Bauer che è appena morto.”
> Claire Drillrush alzò lo sguardo. Ramar Roberts era seduto di fronte a
> lei, con una espressione di assoluta incredulità dipinta in volto.
> Durani era rimasta vicino alla porta, con le braccia incrociate
> davanti al petto. Dava l’impressione di trattenersi appena dallo
> scattare.
> “Credo che non possano esserci dubbi. Il dottor Shencran ha trovato un
> contenitore di sostanze patogene – continuò Claire – Il capo sicurezza
> me l’ha appena confermato. L’epidemia a bordo non è accidentale. E’ un
> attentato, puro e semplice”
> “Uno dei nostri…  – borbottò Durani – E’ stato uno dei nostri...”
> Roberts scosse la testa, come se cercasse di scacciare l’immagine:
> “Non capisco. Non posso dire di averlo conosciuto bene, ma a questo
> punto credo di non averlo conosciuto affatto. Bauer non corrisponde –
> non corrispondeva – al tipo del terrorista. Certo, non aveva molti
> amici, ma era qui da poco… Non aveva avuto il tempo di stringere
> grandi rapporti al di fuori del lavoro. Cosa diavolo può avere spinto
> uno come lui a fare una cosa del genere?”
> “Mi piacerebbe poterlo chiedere a lui!” - sibilò Durani.
> “Sfortunatamente, non possiamo più chiedergli perché lo ha fatto –
> disse Claire – E, soprattutto, non possiamo chiedergli come facciamo a
> fermare i contagi!”
> “Non ha detto che è stato trovato un contenitore di sostanze patogene?
> - chiese Roberts - Nel mio laboratorio…” - si interruppe.
> “Stava per dire che nel suo laboratorio avrebbe potuto trovare un
> antidoto, comandante Roberts? - domandò Durani, sarcastica – Purtroppo
> non può farlo, visto che è bloccato in quarantena con noi! E poi:
> abbiamo scoperto solo per un caso fortuito che Bauer era coinvolto in
> questa faccenda. Come facciamo a sapere se non aveva dei complici,
> persino nella stessa sezione scientifica? Complici che magari, in
> questo stesso momento stanno spargendo il batterio in altri settori
> della Base!”
> Ramar fece per rispondere. Claire lo fermò:
> “Se Bauer aveva dei complici, Riccardi lo scoprirà. Lui non è bloccato
> qui dentro, come lo siamo noi”
> Le sue parole caddero in un silenzio carico di frustrazione. Claire si
> alzò, andando ad affacciarsi alla vetrata che dava alla sala comando.
> Gli sguardi di alcuni membri dell’equipaggio si alzarono verso di lei,
> con negli occhi domande mute. Altri rimasero con lo sguardo
> ostinatamente fisso nel vuoto, e quelli, pensò Claire, erano i più
> pericolosi. Era diverso attendere di trovare la morte in una battaglia
> o nel silenzio dello spazio: a quello sarebbero stati preparati. Erano
> arrivati in sala comando con la sola prospettiva di una noiosa
> giornata di lavoro, da concludere con una partita in sala ologrammi o
> con una cena ai ristoranti della Passeggiata. Avevano invece visto uno
> dei loro cadere e morire. E adesso si ritrovavano a  rimanere lì,
> chiusi in quarantena senza far niente, e la sola prospettiva era
> diventata quella di contrarre la malattia e morire stupidamente,
> uccisi – anzi, assassinati – da un nemico invisibile. Non poteva dare
> a tutti una palla di vetro da far rotolare avanti e indietro per farli
> pensare ad altro – o meglio, per non farli pensare.  L’equipaggio
> condannato a rimanere in sala comando avrebbe presto cominciato a
> protestare, a cercare una salvezza... Anche a costo di mettere in
> pericolo la vita di altri?
> Qualunque cosa, ma questo doveva essere evitato. Si voltò di nuovo
> verso i due ufficiali:
> “Siamo chiusi qui dentro, ma non è detto che dobbiamo rimanere con le
> mani in mano – disse – Comandante Roberts, si faccia mandare dalla
> Sicurezza alla sua consolle tutte le registrazioni delle olocamere
> della Base. Lei e il tenente Durani dovrete ricostruire tutti i
> movimenti di Bauer nelle ultime diciotto ore, sovrapponendo i luoghi
> dove si è manifestata la malattia. Vedete se c’è uno schema e se ci
> sono luoghi dove il batterio non si è ancora manifestato… Luoghi che
> dovranno essere sottoposti a quarantena. Io intanto, cercherò di avere
> notizie dalla Delegazione Romulana. Andate!”
>
>
> DS16 Gamma – Infermeria -
> 20/06/2399, ore 18.25
>
>
> Il romulano era ancora vivo, per fortuna, pensò il dottor Ch’Idrani,
> inserendo nell’inceneritore l’ennesima tuta protettiva usata
> dall’inizio della crisi. Almeno, abbastanza vivo da essere messo in
> stasi, in modo che il virus non potesse provocargli nuovi danni, fino
> a quando non fossero riusciti a trovare una soluzione, ma ormai le
> celle di stasi erano piene, i bioletti della sua infermeria tutti
> impegnati e chissà quanti altri avrebbero manifestato i sintomi nelle
> prossime ore. Oltretutto, aveva cominciato a diffondersi tra i
> passeggeri della Base anche la paura isterica della malattia. I suoi
> aiutanti avevano già dovuto perdere tempo con dozzine di individui
> spaventati, che adducevano i sintomi più strani ed assurdi e tuttavia
> non potevano essere trascurati. Forse avrebbe dovuto chiedere al
> comandante Drillrush di mettere intanto a sua disposizione un ramo
> della sezione abitativa e poi vedere se...
> “Dottore?”
> Nammo si girò. Dalla porta che dava sulla Passeggiata era apparso il
> capo della sicurezza. Dalla sua espressione cupa comprese che non
> aveva buone notizie da dargli:
> “Altri contagiati?”
> “No, o almeno non che io sappia – rispose Riccardi, lasciandosi cadere
> sulla poltroncina di fronte alla scrivania - Purtroppo, il senatore
> romulano e le sue guardie si sono rintanate subito nella Delegazione
> romulana e io lì non ho alcuna autorità. Mi hanno praticamente
> sbarrato la porta in faccia. E se venissero a sapere che il virus è
> stato fabbricato deliberatamente da un umano… - sospirò – Non voglio
> neanche immaginare la tempesta che si potrebbe scatenare…”
> “Non…Penserà ad una guerra?” - esclamò il dottore.
> “Forse no, forse mi sto preoccupando troppo… Lo spero”
> Nammo rifletté un momento:
> “Non credo che fosse questo il piano di Bauer. Dopotutto, le prime
> vittime sono state umane, come lo era lui”
> “Può darsi. Chissà che aveva in mente quel disgraziato. Lei ha qualche
> idea, dottore?”
> Il dottore scrollò le spalle:
> “Non sono un consigliere e i misteri della mente – soprattutto di una
> mente cresciuta in una cultura che non è la mia – sono al di là delle
> mie competenze. Ho potuto estrarre dal database medico le note
> psicologiche di Bauer, ma – a parte uno spiccato narcisismo – non sono
> riuscito a trovare niente di rilevante. Ha provato a estrarre i diari
> personali?”
> “Sono criptati, con un codice che i miei uomini stanno passando al
> computer principale per la decrittazione. Mi dia almeno lei delle
> buone notizie. Il campione che le ho fatto portare, può servire a fare
> un vaccino?”
> “Non è così semplice...”
> “Non ne dubito, ma può farlo?”
> “Mi lasci finire – disse Nammo – Un vaccino contro la peste umana in
> effetti esisterebbe già da secoli. Il problema è che il batterio del
> campione ha veramente poco a che fare con lo yersinia pestis descritto
> nella casistica umana. E’ un batterio mutageno, che reagisce in
> maniera differente a seconda della specie con cui si trova a contatto.
> Fra le altre cose, non sono ancora riuscito a capire come faccia a
> propagarsi così tanto”
> “Non ha detto che si propaga per via aerea?”
> “Infatti. Ma, se viene esposto ad una atmosfera ossigeno-azoto, come
> l’aria che respiriamo, il batterio deve trovare immediatamente un
> ospite o degrada nel giro di pochi minuti. Le persone che hanno
> contratto la malattia devono quindi essere state molto vicino ad un
> ospite attorno alle  diciotto ore precedenti al contagio.”
> “Capisco – Riccardi si alzò in piedi – Devo individuare e portare in
> quarantena tutti coloro che hanno avuto a che fare con i contagiati
> nelle diciotto ore precedenti al manifestarsi della malattia. Va bene,
> la lascio al suo lavoro…”
> Fece per girarsi, ma Nammo lo fermò:
> “Solo un momento, signor Riccardi.”
> “Cosa?”
> “L’ospite che trasporta il batterio potrebbe anche non essere un
> senziente. Secondo le ricerche mediche umane, il batterio della peste
> era trasportato dalle pulci presenti sui ratti”
> “Ratti, a bordo di una Base Stellare? - esclamò Riccardi – Tutti gli
> animali, che siano portati a bordo come cibo o come animali da
> compagnia devono passare attraverso la dogana sanitaria. Sono
> sottoposti a controlli molto accurati! E sono molto sicuro che non
> sono sbarcati ratti terrestri, da nessuna nave!”
> Nammo alzò le spalle:
> “Non sappiamo quanta fantasia possa aver usato il nostro tenente Bauer
> nel contrabbandare il suo batterio. Potrebbero essere arvicole
> cardassiane. Potrebbero essere pulci sul tappeto del suo vicino di
> alloggio o nel cuscino sul sedile del ristorante dove ha pranzato il
> romulano. ”
> “Allora, bisognerà fare come le massaie di una volta… Fare le grandi
> pulizie!” - concluse Riccardi.
>
> DS16 Gamma – Alloggio del senatore Jefferest nella Delegazione
> Romulana
> 20/06/2399, ore 18.31
>
> “Allora?” - sbraitò il senatore Jefferest. L’uomo andava su e giù per
> la stanza, incapace di fermarsi un istante. Fahren, secondo e ormai
> unico assistente del senatore, non osava alzare lo sguardo per
> incontrare quello del senatore. L’alloggio del politico sembrava
> essere stato travolto da un temporale estivo e quella – di essere
> travolto da un temporale estivo – era esattamente l’idea che aveva
> della sua posizione l’assistente Fahren. Finalmente riuscì ad
> articolare:
> “ Sulla Passeggiata si parla di uno strano morbo che ha colpito varie
> persone. Sono per la maggior parte umani, ma anche di altre specie… Si
> rincorrono voci allarmanti sulla quantità di malati.”
> “E immagino che tu sia corso appresso a tutte queste voci, vero? -
> disse Jefferest piantandosi finalmente dietro la scrivania, con i
> pugni stretti sul piano – C’è qualcosa di solido che puoi darmi,
> Fahren?”
> L’uomo respirò visibilmente prima di rispondere:
> “Alcune ore fa era arrivata una informativa dalla sala controllo della
> Base Federale. Diceva che erano vietati i voli da e per la Base per le
> prossime ore a causa di una possibile epidemia a bordo. A nessuna nave
> è stato dato il permesso di lasciare la Base o di attraccare nelle
> ultime ore. La plancia di comando è isolata dal resto della Base
> esattamente dallo stesso tempo.”
> “Cosa? Perché IO non sono stato informato?” - Jefferest corredò l’urlo
> con una manata sulla scrivania che fece sussultare la guardia
> all’esterno.
> “L’informativa parlava di una malattia che colpisce solo gli umani.
> Non c’erano notizie che il morbo potesse fare un salto di specie…
> Anche se la delegazione Klingon è stata chiusa esattamente nelle
> stesse ore”
> “Quindi i Klingon sapevano che c’era un pericolo! I Klingon!- urlò il
> senatore – E noi… NOI! Siamo stati lasciati esposti a questa…
> questa...” s’impappinò. Fahren non osò completare la frase per lui.
> Il senatore respirò profondamente, cercando di riprendere il
> controllo:
> “E Gascer?” - articolò alla fine.
> “Sappiamo che Gascer è stato portato all’infermeria della Base. Lo
> stanno curando i medici federali, ma non siamo riusciti ad avere
> notizie sulle sue condizioni… Temiamo il peggio” - disse Fahren. La
> voce gli uscì stranamente bassa.
> “Federali? Federali? - gridò Jefferest, come se non riuscisse a
> credere alle sue orecchie – I Federali non dovrebbero neanche sfiorare
> un Romulano. Dov’è il nostro medico? Dov’è il medico della
> Delegazione?”
> “Non è sulla Base, senatore… Non ricorda? Glielo avevo segnalato pochi
> giorni fa che il medico della Delegazione non sarebbe stato presente
> ad accoglierla, perché aveva preso un breve congedo personale”
> “Un congedo personale. Siamo in mezzo ad una crisi, e il nostro medico
> ha preso un congedo personale!” - sottolineò la frase allargando le
> braccia – A quanto pare, noi dovremmo fidarci del medico federale per
> salvare la vita ad uno dei nostri. Forse a tutti i nostri, se questa
> piaga è davvero così virulenta come sembra”
> Fece una pausa:
> “Ma io non mi fido di questi Federali. Non mi sono mai fidato di loro,
> e ho sempre avuto ragione! Gascer deve avere la migliore assistenza
> che si può avere. Me ne occuperò io stesso, a costo di andare a
> prendere il medico e riportarlo qui!”
> Fahren lo guardò stranito:
> “Andare a prendere… Ma senatore, noi non possiamo muoverci da questa
> Base! Siamo in isolamento, nessuna nave avrà il permesso di lasciare
> gli ormeggi!”
> “Che si provino a fermarmi, questi Federali! – sibilò Jefferest –
> Saranno i nostri medici a fermare  questa stupida malattia degli
> umani! A costo di far saltare i ganci d’attracco! E tu, Fahren,
> organizzerai la nostra partenza, o puoi scordarti il tuo prezioso
> posto di lavoro su Nuova Romulus”
>
>
>
> DS16 Gamma – Sala comando -
> 20/06/2399, ore 21:20
>
> Gli occhi di Ramar Roberts cominciavano a bruciare, per le ore che
> stava trascorrendo a seguire le ombre del defunto Bauer lasciate nelle
> registrazioni delle olocamere, mentre alle sue spalle il personale di
> plancia tentava di contribuire con indicazioni e controlli incrociati.
> Al principio, era stato quasi divertente guardare le immagini dei
> passeggeri della Base a velocità doppia del normale, ma poi era
> subentrata la stanchezza e la tensione delle ultime ore. Adesso, era
> quasi una tortura fissare ancora gli schermi.
> “Avete qualcosa per me?” -
> Si girò. Il comandante Drillrush era uscita dal suo studio e si era
> avvicinata, mischiandosi al personale, senza che lui se ne accorgesse.
> Durani rispose accendendo lo schermo principale:
> “Questo è quanto abbiamo ricavato finora” - disse. Lo schermo
> riproduceva una immagine tridimensionale della Base, con alcune zone
> segnate in rosso. Accanto ad ogni zona era segnata – sempre in rosso -
> l’ora in cui la vittima di un contagio aveva manifestato i primi
> sintomi della malattia.
> Ramar compose a sua volta una sequenza sulla sua tastiera e
> sull’immagine tridimensionale dello schermo si sovrapposero delle
> linee blu. Le linee si intersecavano tra loro e attraversavano più
>  volte le zone rosse.
> “Le linee corrispondono ai percorsi che ha fatto Bauer negli ultimi
> tre giorni, come sono stati ricavati dalle registrazioni” - disse
> Ramar.
> “Io credo che ci sia uno schema” - disse Durani. L’ufficiale tattico
> si scostò dalla sua consolle per avanzare verso lo schermo centrale:
> “Qual è il fine di un terrorista? - domandò - E’ ovvio, spargere il
> terrore uccidendo la maggior parte di persone possibile. Quindi,
> normalmente colpisce le aree più popolate, i quartieri residenziali,
> le aree divertimento dove le persone tendono ad essere più rilassate e
> più distratte. Ma qui non è successo...”
> Puntò il dito verso le aree rosse:
> “Si è registrato solo un caso sulla Passeggiata. Nelle ore precedenti,
> la vittima – il romulano – era stato nel ristorante della Passeggiata…
> Io credo che sia stato contagiato lì.”
> “Un ristorante – disse Claire – Ovvero un luogo pubblico, che è
> possibile colpire facilmente perché non ha particolari difese e dove
> si concentra molta gente”
> “Ma è stato l’unico caso in cui il batterio è stato diffuso in un
> luogo pubblico – sottolineò Durani – In tutti gli altri casi, il
> batterio è stato diffuso in luoghi dove poteva accedere solo personale
> della Flotta Stellare”
> “Stai pensando che Bauer ce l’avesse proprio con la Flotta? - chiese
> Ramar – Non gli era stata rifiutata una promozione, non ha avuto
> litigi con colleghi, il suo stato di servizio era ineccepibile… Non ha
> senso!”
> “Nessuno di noi sa che cosa Bauer avesse in mente” - disse Claire.
> Una mano si alzò dal gruppo del personale di plancia:
> “Io avrei una ipotesi, signore… Se posso”
> Gli occhi di tutti si fissarono sulla giovane donna che aveva parlato.
> Era una giovane umana dai capelli cortissimi chiari su una carnagione
> scura. La ragazza si alzò, guardandosi intorno.
> Claire la incoraggiò con un gesto:
> “Guardiamarina Challa, vero?”
> “Ecco… - si schiarì la voce, evidentemente consapevole degli occhi di
> tutti su di lei – Io personalmente non ho la preparazione di un
> consigliere, ma all’Accademia ero in stanza con una consigliera. Lei
> era appassionata di olofilm con storie di detective e spesso mi ci
> trascinava...”
> “E allora?” - la sollecitò Claire.
> “Uno degli olofilm era imperniato su una serie di incendi dolosi. Gli
> investigatori puntavano verso degli speculatori edilizi, ma alla fine
> il vero colpevole risultò essere l’eroico pompiere che tanto si era
> prodigato per spegnere quegli incendi. Io non comprendevo perché
> dovesse fare una cosa del genere. La mia compagna di stanza mi disse
> che era stato per attirare l’ammirazione dei suoi capi e della sua
> gente. Da quel poco che ho conosciuto il tenente Bauer, io credo che
> potesse essere proprio come quel pompiere: alla ricerca costante di
> ammirazione e di encomi, al punto da causare una crisi in modo da
> poterla risolvere. Può essere per questo che non ha cercato di fare
> più vittime possibili, come farebbe un terrorista, ma abbia invece
> mirato a membri della Flotta Stellare. E’ solo una ipotesi,
> naturalmente...” - terminò in un soffio.
> “Ma una buona ipotesi - disse Claire, approvando – Una che si adatta a
> tutti gli elementi che abbiamo al momento. Molto bene, guardiamarina”
> La ragazza arrossì e tornò a sedersi alla sua postazione. Claire notò
> che un altro guardiamarina le aveva allungato una pacca sulla spalla,
> ma fece finta di niente:
> “Poniamo che l’ipotesi del guardiamarina Challa sia esatta. Dove ci
> porta?”
> “Beh, al fatto che Bauer, per mettersi in luce avrebbe dovuto avere la
> cura a portata di mano. Giusto?” - rispose Ramar.
> “Giusto –  confermò Claire – Quindi dovremo dire alla Sicurezza di
> cercare in tutti i luoghi in cui Bauer potrebbe aver nascosto la cura.
> Nei suoi diari, per esempio… Quelli che non sono ancora stati
> decrittati dal computer principale.”
> Tornò a guardare il modello tridimensionale della Base che ruotava
> sullo schermo. Le aree rosse si confondevano fino quasi a sparire
> nelle righe blu:
> “E forse, il luogo dove Bauer ha nascosto la cura è proprio di fronte
> a noi…”
> Anche Ramar e Durani si voltarono di nuovo verso lo schermo centrale.
> Per un lungo momento, nessuno parlò.
> “Quale ristorante?” - domandò improvvisamente Ramar.
> “Cosa?” - fece Durani.
> “Se l’ipotesi del guardiamarina Challa è esatta, le vittime
> predestinate di Bauer erano i membri della Flotta Stellare – disse
> l’ufficiale scientifico - Il fatto che abbia colpito un ristorante va
> fuori dallo schema. Ci deve essere un motivo per cui è stato preso di
> mira. Quindi, quale ristorante? E’ frequentato da membri della
> Flotta?”
> Durani tornò a grandi passi alla sua consolle. Premette un paio di
> tasti, quindi rispose:
> “Rinan. E’ quel piccolo ristorante bajoriano sulla Passeggiata – disse
> – I suoi clienti sono soprattutto i mercanti di passaggio. Non mi
> risulta che sia particolarmente amato dal personale della Flotta”
> “Io non ci sono mai stato” - disse Ramar.
> “Ha aperto da poco. Hanno rinnovato tutto il locale - disse Durani –
> Neanche io ci sono ancora mai stata”
> Ramar si tirò su, stiracchiando la schiena. Lo sguardo gli cadde di
> nuovo sullo schema della Base che girava sullo schermo.
> Si bloccò.
> “Un momento...” - si mosse, lentamente verso lo schermo centrale fino
> quasi a toccarlo, quindi si girò di nuovo verso gli ufficiali di
> plancia.
> “Credo di aver capito - disse – Lo vedete?”
> Puntò il dito sulle zone rosse:
> “Il ristorante sulla Passeggiata è stato rinnovato da poco. Queste
> zone, sono state tutte rinnovate negli ultimi due anni… Tutte le zone
> in cui si è manifestato il batterio sono state rinnovate da poco!”
> “Che vuol dire? - domandò Claire – Perché Bauer dovrebbe aver preso di
> mira delle zone rinnovate da poco?”
> “Non capite? Quasi tutta la nostra Base è stata costruita secondo
> vecchi criteri. Le zone rinnovate sono state invece ricostruite con
> gli ultimi ritrovati della nostra tecnica.”
> “Un momento!” - saltò su Durani – Non starai dicendo...”
> “Si. Che Bauer ha infettato delle gelatine bioneurali.”
>
>
> -----------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> ----------------------------
>
> Ciao! ;-D
> Elena
> --
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