[Stml21] [23.02 - T^Lani] La nuvola

Elena Fuccelli mf9115 a mclink.it
Mar 24 Dic 2019 16:55:38 CET


Ho approfittato di questi giorni per fare una cosa che non mi capita 
praticamente mai... POSTARE IN ANTICIPO SULLA SCADENZA!


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INIZIO TRASMISSIONE
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DS16 Gamma, Sala riunioni - 20 Novembre 2399, ore 13.15

“Come facciamo a sapere se è vero?” - Fu l’ambasciatore Lamak il primo 
a rompere il silenzio:
“Si, perché quello che vedo io è solo una ipotesi… Peraltro, mi 
perdoni comandante Drillrush, anche una ipotesi molto comoda, visto 
che scagionerebbe il vostro ufficiale scientifico e di riflesso la 
Federazione dei Pianeti Uniti” – alzò una mano, per impedire a Claire 
di intervenire:
“Non sto accusando nessuno, comandante. Sto solo dicendo che l’unico 
vero indizio che abbiamo per spiegare l’inspiegabile, ossia l’assurdo 
comportamento del comandante Roberts, è la forte ionizzazione trovata 
nel suo corpo, ma questa può essere stata prodotta da altri fattori… 
Sbaglio?”
“Non sbaglia, ambasciatore – replicò Claire Drillrush, secca – Ma si 
tratta di una ipotesi che non possiamo ignorare nelle sue possibili 
implicazioni. In particolare...” - guardò verso l’ambasciatore 
o’Hucler. Le antenne dell’insettoide puntavano verso di lei, con 
attenzione, ma senza muoversi di un millimetro.
“In particolare – riprese Claire – mi preme la sicurezza della 
delegazione Varikis. Sono già state perse troppe vite in questo 
attentato, e non possiamo escludere che i colpevoli non vogliano 
colpire di nuovo. Chiunque essi siano, Dekenekak o altri. Dobbiamo 
trovarli e dobbiamo fare presto!” - lo sguardo del comandante si 
spostò sul capo della sicurezza, che assentì:
“Sono d’accordo… Ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni su 
questi Dekenekak, in primo luogo. Può farmi avere le informazioni 
presente  nei vostri database?”
Le lunghe antenne si mossero, tracciando nell’aria un arabesco che si 
interruppe a metà:
=^= Io non me ne intendo, ma il dottor  ch'Kuser potrà darvi tutte le 
inf… =^= la voce elettronica si fermò all’improvviso, mentre le 
antenne si ripiegavano verso l’interno, come per un gesto difensivo. 
Riccardi e il comandante Drillrush si scambiarono un’occhiata 
espressiva:
“Parla del capo della sua delegazione scientifica?” - domandò infine 
T’Lani -
Le antenne ripresero la loro danza, quasi in maniera frenetica:
=^= Per un momento, avevo dimenticato che il dottor ch’Kuser non c’è 
più… E’ una grave perdita per la nostra comunità scientifica. Era uno 
dei nostri massimi esperti di xenobiologia. Anni fa destò scalpore un 
suo studio – molto polemico – su quello che era successo in passato 
con i Dekenekak. Lui avrebbe sicuramente saputo darvi tutte le 
informazioni possibili… Ma è stato ucciso, e con lui tutti gli 
scienziati della mia delegazione. E questo, per noi vuol dire che i 
file della sezione scientifica della mia nave sono sigillati =^=
“Sigillati? - domandò l’ambasciatore klingon – Ma perché?”
=^= E’ la nostra legge, ambasciatore. In presenza di un atto 
criminale, tutto quello che riguarda le vittime, dai diari personali 
ai file delle loro postazioni di lavoro, deve essere immediatamente 
sigillato, in modo che nessuno possa alterare dei dati fondamentali 
prima delle indagini della nostra magistratura. =^= Il traduttore 
universale emise un rumore basso, curiosamente simile ad un sospiro:
=^= Sono stati uccisi tutti i nostri scienziati e questo vuol dire che 
nessuno potrà accedere ai database della sezione scientifica della 
nostra nave finché la magistratura non avrà fatto le sue indagini e 
dato l’autorizzazione allo sblocco. =^=
“Interessante – sottolineò T’Lani – Forse l’attacco agli scienziati 
della delegazione Varikis non ha avuto per movente solo una illogica 
vendetta.”
Rogal sogghignò:
“Capisco, ambasciatrice. La vendetta può nascondere un interesse molto 
più immediato e vitale: quello di non essere scoperti e identificati. 
E se sapevano che uccidere gli scienziati avrebbe impedito a tutti gli 
altri di accedere alle informazioni che possono portarci a farli 
identificare...”
“Avrebbero fatto in modo di uccidere gli scienziati Varikis” - 
completò Claire Drillrush.
Lamak tamburellò le dita sul tavolo:
“Mi dispiace fare la parte del guastafeste, ma… Come dicevo prima, è 
una ipotesi affascinante, ma è solo una ipotesi. Non abbiamo alcuna 
prova della presenza a bordo di questi fantomatici Dekenekak. Non 
andremo da nessuna parte finché non sapremo chi realmente ha ucciso, 
come ha ucciso e dove si trova adesso.”



DS16G, infermeria -
20 Novembre 2399, ore 13.15


Ancora non riusciva a ricordare il cognome dell’uomo della sicurezza 
che gli stava accanto in piedi ormai da ore. Karl qualcosa… Era 
irritante essere così confuso. Forse era un effetto collaterale degli 
antidolorifici che il dottor Ch’Idrani gli aveva somministrato, ma no: 
era da prima che non riusciva a ricordare.
Ramar Roberts si chiese che cosa sarebbe successo, ora. Aveva ucciso… 
Solo il pensiero gli faceva venire il voltastomaco. Che cosa avrebbero 
fatto i suoi superiori? Il comandante Drillrush avrebbe avuto 
pressioni perché il colpevole di quella mattanza fosse punito come si 
deve… E il colpevole era lui. Qualunque cosa fosse successa, lui era 
quello inquadrato dalle olocamere di sicurezza mentre… Chiuse gli 
occhi.
“Ha ricordato qualcosa?” - Ramar si voltò. Il dottor Ch’Idrani si era 
avvicinato al suo lettino:
“No… Niente di più – scrollò la testa l’ufficiale scientifico – In 
realtà, mi stavo chiedendo che succederà adesso. Mi manderanno sotto 
processo, immagino… Il problema è che non posso offrire nessuna 
giustificazione a… quella cosa orribile. Mi sembra tutto così 
assurdo...” - sussurrò.
“Forse dovrebbe iniziare dalle ultime cosa che ricorda. Ha detto che 
stava parlando con lo scienziato della delegazione Varikis”
“Si. Si chiama… Si chiamava ch'Kuser”
“Di che cosa stavate parlando?”
Ramar chiuse gli occhi. Erano entrati nel laboratorio scientifico. I 
Varikis non hanno vista, e Ramar aveva chiesto come facessero a 
muoversi così facilmente in un ambiente totalmente alieno, in cui 
entravano per la prima volta.
Le antenne si erano mosse come bacchette in mano ad un invisibile 
direttore d’orchestra. Di tanto in tanto, si sfregavano tra di loro, 
producendo un basso ronzio che però non era sgradevole, e finiva con 
il mescolarsi alla voce metallica che usciva dal traduttore 
universale:
=^= Le nostre antenne ci danno le informazioni che ci servono 
sull’ambiente circostante. I nostri piccoli appena usciti dalle uova 
apprendono a trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di 
ritorno, finché la lettura dell’ambiente diventa talmente rapida da 
essere praticamente immediata.=^=
Un rumore lo distrasse e lo riportò al presente. Karl si irrigidì con 
la mano sull’impugnatura del faser, per farsi incontro al nuovo 
venuto:
“Questa sezione dell’infermeria è chiusa al pubblico, per motivi di 
sicurezza!” - tuonò Karl.
“Io non sono pubblico – rispose una voce conosciuta – Sono il suo 
avvocato! E adesso mi faccia parlare con il mio cliente!”
Ramar riaprì gli occhi di scatto. Cercò di alzarsi, ma si scontrò con 
il campo di forza che lo teneva ancorato al lettino. Si sporse al 
massimo oltre la spalla del dottore, per incontrare lo sguardo di un 
bajoriano con un paio di vivaci occhi azzurri e una barba scurissima:
“Tu? - si stupì Ramar – E da quando in qua ti fai crescere la barba?”





DS16G, Sala Ologrammi 2 -
20 Novembre 2399, ore 15.15

  =^=...I nostri piccoli appena usciti dalle uova apprendono a 
trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di ritorno...=^=
Rerin Th’Tharek fermò la simulazione. Gli scienziati Varikis si 
bloccarono, con le antenne levate in mezzo alla frase. Ramar era in 
piedi, apparentemente affascinato dalla spiegazione dello scienziato 
capo.
“Fin qui – disse il primo ufficiale – Non c’è niente di strano. Nessun 
sintomo, nessun indizio di quello che sarebbe successo di lì a pochi 
istanti”
“Lo so, comandante… Ho visto anche io la registrazione delle olocamere 
di sicurezza. Molte volte, a dire la verità - sbuffò Alessandro 
Riccardi – Non succede niente di strano, fino a quando il comandante 
Roberts non ha iniziato ad uccidere tutti”
“Lo lasci parlare” - ordinò il comandante Drillrush. Li avevano 
raggiunti anche Durani e Tara Keane. Il capo OPS era in piedi, accanto 
all’arco del simulatore, che era rimasto in vista. La simulazione non 
era perfetta, ma aveva dovuto arrangiarsi in fretta, pensò Rerin, 
alzando mentalmente le spalle. Per quello che gli occorreva, era più 
che sufficiente.
“Anche io ho guardato molte volte le registrazioni delle olocamere – 
riprese l’andoriano – e finché mi sono limitato a quelle, non riuscivo 
a vedere altro... Ma ero sicuro che qualcosa mi sfuggiva. E’ per 
questo che sono venuto qui e ho creato questa simulazione.”
Gli occhi di Durani erano fissi sull’immagine di Ramar. Alla cintura 
del bajoriano non era appesa nessuna arma, ma sul tavolo a pochi 
centimetri dalle sue dita c’era la penna che a momenti sarebbe stata 
conficcata tra la fra la quarta e la quinta scaglia del lato destro 
del corpo dello scienziato capo… Lui era il più vicino a Ramar. Era 
stato il primo, a morire.
“Vada avanti, comandante” - disse Claire.
Rerin assentì:
“Computer, manda avanti la simulazione a passo uno” - ordinò.
Le antenne dei Varikis tornarono a muoversi, lentamente. Le parole del 
traduttore universale si allungarono fino a deformarsi in un tono 
profondo, lontanissimo dall’originale. Anche Rerin le aveva sentite 
molte volte:
=^= fiiinnnccché llllaa llleeeettttuuura dddeeellll’aaammbbiieennnttte 
ddiivvveeennnttta ttaalllmmeeennntteee… =^=
Durani sbatté gli occhi:
“Ma...” - esclamò, mettendosi istintivamente in posizione di attacco.
“Computer, ferma simulazione!” - ordinò l’andoriano. La scena si 
congelò in un istante.
“Non capisco – disse Tara Keane avvicinandosi alla simulazione – Che 
cosa dovrei guardare?”
Durani puntò il dito sulla paratia appena sopra il tavolo. La penna 
era ancora lì, a due centimetri dalle dita di Ramar. Ma qualcosa – una 
strana luminescenza argentea, talmente indistinta da essere quasi 
invisibile – era emersa dall’impianto di ventilazione del laboratorio.
“Computer, evidenziare la luminescenza: più sei punti – ordinò il 
primo ufficiale– Colorare in rosso la luminescenza, quindi far 
avanzare la simulazione a mezzo passo. Togliere audio.”
Le figure tornarono a muoversi, ancora più lentamente. Dalla grata 
dell’impianto di ventilazione la luminescenza era diventata una nuvola 
dai colori rossastri, evidente nella sua forma. Parve appoggiarsi al 
tavolo, come per controllare la disposizione dei presenti nel 
laboratorio, quindi risalì il braccio di Ramar e scomparve.
“E’ il  vayumaya!” - esclamò Riccardi.
“Vayumaya? - domandò l’andoriano – Che vuol dire? Quello che so è che 
quella nuvola si comporta come un essere, non saprei dire se senziente 
o se si tratti di un animale inferiore. So che non era visibile alla 
semplice olovisione e che è entrato dentro il comandante Roberts un 
attimo prima che desse inizio alla sua danza macabra”
“Ce ne ha parlato l’ambasciatore o’Hucler alla riunione con gli 
ambasciatori: ghana i solidi e vayumaya i gassosi sono una forma di 
vita simbiotica, chiamata Dekenekak.” - rispose Riccardi
“Non è una prova utile per il tribunale – commentò triste Tara Keane – 
Qualunque procuratore avrebbe buon gioco nel dire che si tratta solo 
di una simulazione, che può essere facilmente manipolata. Forse non è 
nemmeno sufficiente a convincere l’ambasciatore o’Hucler e il suo 
governo sulla innocenza del comandante Roberts.”
“E’ sufficiente a convincere me!” -  disse Alessandro Riccardi - 
“Adesso sono certo che devo trovare i Dekenekak… Anche se non ho idea 
di come fare.”
“Dobbiamo trovare i Dekenekak - ribatté cupa Durani – Finché quegli 
esseri non saranno stati fermati, nessuno su questa Base può essere al 
sicuro!”


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FINE TRASMISSIONE
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So che il brano è meramente interlocutorio, ma non mi andava di 
mettere subito i nostri a caccia del/dei mostri... Ho introdotto il 
personaggio di un bajoriano ben conosciuto da Ramar: nella mia mente è 
il fratellino di Ramar Roberts, che dopo 20 anni dal loro primo 
incontro di sicuro è cresciuto e diventato adulto, ma - non sapendo se 
questo poteva o no far piacere a Marika - ho preferito lasciare la 
cosa in ombra, quindi potrebbe essere un semplice amico del periodo 
che ha passato su Bajor.

E adesso: tanti tanti tanti auguri di buone feste a tutti! ^_________^

Ciao! ;-D
Elena
--
"Ambasciatrice T'Lani"  Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678


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