[Stml21] [21.07 – Drillrush – La scomparsa]

Maddalena bryn.lwellelyn a gmail.com
Dom 3 Feb 2019 19:35:41 CET


Ecco qui.

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*DS16 Gamma - Sala Comando - 31 ottobre 2398 ore 20.22*

Claire tamburellò con le dita sul bordo della consolle e chiese, per 
quella che le sembrava la settantaduesima volta in dieci minuti, se 
c’erano novità.

Non ce n’erano.

Non che lei si aspettasse una serata tranquilla, un po’ per via della 
situazione attuale un po’ per la sua vena di vago pessimismo cosmico.

Suo padre diceva sempre “preparati al peggio, ma aspettati il meglio”. 
Lei si preparava al peggio e si aspettava comunque il peggio.

Se in più ci si sommava il fatto che per la stazione ci fossero qualcosa 
come quattro delegazioni di atleti adolescenti di razze assortite a 
piede libero e che fosse appena saltata in aria metà di una nave 
trasporto, francamente, il meglio che ci si poteva aspettare era di 
uscirne tutto d’un pezzo e senza aver assassinato nessuno. Figurarsi il 
peggio.

E poi Claire detestava i ragazzini. C’era stato un periodo della sua 
vita, anni prima, in cui aveva desiderato dei figli. Poi, 
misericordiosamente, quel periodo era passato, anche grazie all’aiuto 
del suo compagno di allora, il quale le aveva comunicato che piuttosto 
che fare un figlio si sarebbe gettato nell’olio bollente. Simon era 
sempre stato un uomo di sfumature.

Sperava ardentemente che nessuno dei giovani atleti avesse combinato 
qualcosa di incredibilmente stupido.

Perciò, Claure tamburellò con le dita sul bordo della consolle e chiese 
di nuovo se c’erano novità. Erano a 73 ora?

Non appena l’allarme di attivazione del phaser era stato rilevato, 
Riccardi e un paio dei suoi erano partiti alla volta della fonte, un 
magazzino da qualche parte nei livelli d’attracco.

Shran, che aveva già i suoi grattacapi con la cerimonia di apertura e 
con la visita dell’ammiraglio Maelstrom (il quale, tra l’altro, a lei 
era sembrato ancor meno entusiasta di loro all’idea e chiaramente 
intento a capire se poteva inventare una scusa per defilarsi all’ultimo, 
per esempio il morbo Meroviano o un attacco Borg) era sceso in 
infermeria a parlare con Sonx. Il medico, che aveva anche lui la sua 
parte di burrasca emotiva al momento, sembrava aver trovato le prove 
dell’esplosione di una bomba a bordo della dannata nave passeggeri.

Comunque la si volesse vedere, non c’era nulla di buono da aspettarsi da 
una faccenda del genere.

*DS16 Gamma - Infermeria - Contemporaneamente*

“Ne è certo, Dottore? Assolutamente certo?” domandò Shran, le antenne 
leggermente ripiegate in avanti a sottolineare l’urgenza della domanda.

Sonx passò il padd che reggeva in mano al capitano e annuì.

“Assolutamente certo. Non l’avevamo capito subito, data la dinamica 
dell’esplosione, ma come le ho mostrato l’energia cinetica necessaria a 
conferire a quel pezzo di paratia una tale velocità non può essere stata 
generata che da un’esplosione.”

“E’ possibile che non si tratti di un qualcosa di intenzionale?”

Il medico scosse la testa. “Abbiamo controllato. Non sono un esperto di 
ingegneria, naturalmente, ma in quel punto non c’è nulla che potesse 
esplodere causando un tale danno.”

Shran annuì, richiamando le schematiche della piccola nave e la lista di 
carico. Nessun componente particolare, nessun carico volatile o 
pericoloso. Non ci passavano nemmeno le condutture EPS in quella 
paratia. Non poteva essere esplosa per conto suo.

Ma che senso aveva?

“Se si tratta di una bomba,” continuò il capitano, “per quale motivo 
avrebbero dovuto piazzarla sopra una nave trasporto? Nella lista dei 
passeggeri non c’era nessun nome rilevante.”

“Potrebbe trattarsi di una vendetta privata?”

“Tutto è possibile, ma in questo caso il tentativo è stato piuttosto 
maldestro. Ci sono stati dei superstiti.”

“Il bersaglio avrebbe potuto essere una delle vittime, qualcuno seduto 
accanto alla posizione della bomba… anche se,” esitò un istante il 
medico, le ampie sopracciglia aggrottate mentre considerava le varie 
opzioni, “il passeggero avrebbe potutoalzarsi o cambiare posto o 
comunque scampare all’esposione.”

“Già, non è il modo migliore di assassinare qualcuno.”

“Ma allora qual è lo scopo?”

Shran non disse nulla per qualche istante, poi le sue antenne parvero 
afflosciarsi leggermente. “Creare caos,” disse. “Esattamente, l’ultima 
cosa che ci serve in questo momento.”

*DS16 Gamma - Sala Comando - 31 ottobre 2398 ore 20.34*

La settantacinquesima volta fu quella buona.

=^= Riccardi a sala comando. =^=

“Qui sala comando. Dica, comandante.”

=^= Qui non c’è nessuno. =^=

Claire aggrottò le sopracciglia. Ecco quello che si otteneva ad 
aspettarsi il meglio. “Come sarebbe che non c’è nessuno? Siete nel posto 
giusto?” Claire lo chiese, anche se sapeva benissimo che era inutile. 
Riccardi era di quanto più affidabile avessero a disposizione e 
certamente non avrebbe commesso un errore del genere. Il primo ufficiale 
aveva grande fiducia in lui. Fortunatamente Riccardi lo sapeva e non 
sembrò seccato dalla domanda, a cui si limitò a rispondere affermativamente.

“E’ possibile che si tratti di un errore? Di un falso allarme?”

=^= Non ci sono segni evidenti di lotta o di danni provocati da uno 
scontro a fuoco ma, non trovando nessuno, ho controllato le 
registrazioni di sicurezza. =^=

“E?”

=^= Non ce ne sono. Il sistema è stato manomesso in qualche modo. 
Qualunque cosa sia accaduta non è stata registrata dal sistema di 
sorveglianza. =^=

“Ma questo ci conferma che qualcosa è accaduto.”

=^= Sì, comandante. E so anche dove andare a cercare qualche risposta. =^=

*DS16 Gamma – Alloggio Durani - 31 ottobre 2398 ore 21.28*

Jul’eth era venuta da lei talmente sconvolta che in un primo momento 
Durani non aveva saputo che fare. Aperta la porta del suo alloggio, se 
l’era trovata davanti e la cugina era entrata come una furia, buttandosi 
quasi addosso a lei.

Agitatissima, aveva farfugliato qualcosa a proposito di quel ragazzo.

Durani non era avvezza a certe cose, men che meno a calmare 
un’adolescente klingon sull’orlo dell’isteria. In ogni caso c’era 
riuscita, un risultato di cui pareva stupita lei stessa.

Aveva replicato un raktajino per la cugina, l’aveva fatta sedere e, 
autoimponendosi la calma, aveva atteso che fosse in grado di parlare.

“Si tratta di Jo.”

“Questo l’avevo capito. Cosa è successo?”

“E’ scomparso!” La ragazza ingollò un ultimo sorso di raktajino cercando 
di mantenere la calma. “Gli ho parlato l’ultima volta verso le 16, 
quando mi ha detto che quel tuo collega gli aveva fatto delle domande. 
Dovevamo parlare di nuovo stasera, ma non riesco a contattarlo. Ero 
preoccupata e… ho fatto finta di perdermi per avvicinarmi alla loro area 
di allenamento… e quel suo amico mi ha detto che è scomparso… la loro 
allenatrice ne ha denunciato la scomparsa!”

Durani aggrottò leggermente le sopracciglia. “Sai a che ora è stata 
denunciata la scomparsa di preciso?”

La ragazza scosse con vigore la testa. “No. Ma tu devi trovarlo. Devi, 
ti prego!”

*DS16 Gamma - Infermeria - 31 ottobre 2398 ore 21.45*

=^= Sala comando a Infermeria. =^=

“Qui sala comando,” rispose Sonx.

=^= Dottore, il trasporto su cui viaggia il dottor Nammo della 
commissione di controllo medico è arrivato. Se non sbaglio mi aveva 
chiesto di avvertirla. =^=

“Grazie. Comunichi per favore al dottore che lo aspetto in infermeria.”

*DS16 Gamma - Passeggiata - Contemporanemante*

Il magazzino non apparteneva direttamente a Kimmar, ma Riccardi non ci 
aveva messo molto a risalire a lui. Ormai conosceva bene quel genere di 
affari loschi e non si faceva illusioni sul fatto che, qualunque cosa 
fosse davvero accaduta in quel magazzino, Kimmar non ne fosse a conoscenza.

Perciò, in mancanza di altre piste, aveva deciso di fare una visitina al 
ferengi per chiedergli se per caso in quel magazzino non fosse in atto 
qualcosa di cui sentiva la necessità di parlagli.

Ciò che lo stupì davvero, però, fu che Kimmar non si trovava. Né alla 
sua attività, né altrove.

*DS16 Gamma – Area di allenamento Dominio - 31 ottobre 2398 ore 22.10*

La Vorta prese con gesto elegante il padd che il suo assistente le 
porgeva e ne lesse il contenuto con grande attenzione. Nessun muscolo 
del suo viso si mosse mentre scorreva il rapporto. Niente nella sua 
espressione rivelò il suo disappunto per le notizie che i suoi uomini le 
avevano portato. Non un cenno lasciò capire quanto la presenza di quei 
dannati Cardassiani a bordo fosse per lei motivo di rabbia e di imbarazzo.

Si limitò a restituire il padd e tornò a seguire gli allenamenti.

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