[Stml21] [22.09 – Drillrush – Cambio di direzione]

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Lun 4 Nov 2019 17:55:55 CET


Si potrebbe anche fare. Lasciando in sospeso la faccenda per futuri
sviluppi.

Il lun 4 nov 2019, 16:32 Franco Carretti <rogal_dothrak a mail.com> ha
scritto:

> A me parrebbe un ottimo finale e potremmo ripartire da qui con una nuova
> missione... se proseguiamo rischiamo che il seguito sia troppo breve (siamo
> già al brano 9) o che facciamo diventare la missione 22 chilometrica
>
> Comunque bel brano
>
> *Sent:* Sunday, November 03, 2019 at 11:15 AM
> *From:* "Bryn Lwellelyn" <bryn.lwellelyn a gmail.com>
> *To:* "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
> *Subject:* [Stml21] [22.09 – Drillrush – Cambio di direzione]
> Ecco qui, scusate il ritardo.
>
> ..................................................
>
>
> *DS16 Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 7,44*
>
>
>
> Drillrush scorse rapidamente i rapporti delle ultime dodici ore, poi
> sospirò e si appoggiò allo schienale della poltrona. Potendo, si sarebbe
> inginocchiata sul pavimento dell’ufficio e avrebbe ringraziato qualunque
> dio vegliasse su di loro, comprendendo ma non limitandosi ai profeti, di
> aver risolto la scandalosa catastrofe in cui si stava trasformando il suo
> primo incarico di comando.
>
> Era preparata praticamente ad ogni genere di stranezza, ma quello no.
> Quello no. Ma che diamine.
>
> In ogni caso, la crisi era più o meno rientrata.
>
> Una volta scoperta la cura, la situazione era lentamente tornata ad una
> parvenza di normalità. Il vaccino era stato inoculato a tutti i contagiati,
> alcuni dei quali erano già in fase di ripresa. Roberts non era ancora
> rientrato in servizio, ma pareva certo che la brutta avventura non avrebbe
> avuto su di lui conseguenze a lungo termine. La quarantena era stata
> sollevata e tutti loro avevano potuto farsi una doccia e dormire qualche
> ora. Il traffico a bordo della stazione non era ancora tornato a pieno
> regime e le era toccato sorbirsi varie lamentele sul perché solo ad alcune
> navi era stato dato il permesso d’attracco. Le aveva liquidate senza troppi
> pensieri. Il personale non era ancora a pieni ranghi, la sua stazione era
> ancora piena di gente malata ed era necessario preoccuparsi anche delle
> cerimonie funebri per tutti i disgraziati che non ce l’avevano fatta. Le
> navi che Maelstrom aveva inviato stavano dando una mano e sulla loro testa
> non pendeva più la spada di Damocle dell’ordine generale 35. Anche la
> Alvarez, vista la situazione, aveva ricevuto l’ordine di fermarsi per
> qualche giorno, finchè la situazione non fosse tornata del tutto sotto
> controllo.
>
>
>
> Il suo nuovo primo ufficiale era sbarcato non appena era stato possibile e
> aveva preso servizio. Claire non ne era stata entusiasta, doveva
> ammetterlo. Vista la situazione, ogni paio di mani in più faceva comodo, ma
> non le sembrava il momento migliore per abituarsi alla presenza di un nuovo
> primo ufficiale. Tanto più che lei stessa si stava ancora abituando a
> *non* essere più il primo ufficiale.
>
> Alla loro prima conversazione via sub spazio ne erano seguite altre due di
> persona dopo lo sbarco dell’andoriano. Doveva ammettere che non sapeva
> quasi nulla degli Aenar e così non era del tutto preparata al loro incontro
> e a cosa dovesse aspettarsi.
>
> Le aveva fatto l’impressione di un uomo intelligente e perspicace ma anche
> spigoloso e con cui non fosse poi così facile andare d’accordo di primo
> acchito. Ad essere del tutto onesti, la prima volta che gli aveva parlato
> le aveva dato un po’ sui nervi. Era chiaro che fosse impaziente di essere
> utile, o forse di dimostrare il suo valore, e senza dubbio le
> considerazioni che aveva avanzato erano tutte corrette… ma loro avevano a
> che fare con quella storia da ben prima del suo arrivo e non erano tutti
> degli sprovveduti. Le era sembrato fin troppo entusiasta della situazione e
> un po’ deluso di essere arrivato quando ormai le cose si stavano
> risolvendo, ma si era ben guardata dall’esternare queste sue
> considerazioni.
>
> Th’Tharek stava svolgendo bene il suo lavoro e, vista la situazione,
> Claire non escludeva che fosse il proprio malumore a parlarle, più che un
> problema oggettivo. Magari erano tutti quanti un po’ troppo provati per
> trarre delle conclusioni.
>
> La situazione poteva essere in via di risoluzione, almeno a livello
> medico, ma rimaneva il fatto che qualcuno aveva sguinzagliato Bauer e loro
> non avevano ancora idea di chi fosse.
>
>
>
> *DS16 Gamma – Infermeria -23/6/2399, ore 8,50*
>
>
>
> Roberts iniziava ad essere insofferente al fatto di doversene rimanere a
> letto.
>
> Le sue condizioni erano notevolmente migliorate da quando Nammo gli aveva
> somministrato il vaccino ma sembrava che ristabilirsi richiedesse più tempo
> che ammalarsi e il medico gli aveva categoricamente vietato di tornare al
> lavoro – o di lasciare l’infermeria, se era per questo – almeno per altre
> ventiquattro ora. In compenso aveva ceduto sul fronte lavorativo e aveva
> consentito ad uno dei suoi assistenti di raggiungerlo e tenerlo aggiornato
> sulle ultime novità.
>
>
>
> Lang gli passò un terzo padd. “Credo che per le riparazioni al laboratorio
> ci vorrà ancora qualche giorno, non sono esattamente una priorità che credo
> che il comandante voglia che vengano effettuate delle verifiche dopo quello
> che è successo a Bauer.”
>
> “Per via dell’incidente?” domandò Ramar, che già conosceva la risposta.
>
> “Sì, per il fatto che sia rimasto coinvolto solo lui.”
>
> “Effettivamente è strano.”
>
> “Tutto è strano.” La ragazza scosse lentamente la testa. “Conoscevo Bauer.
> Non bene, naturalmente, ma con me è sempre stato gentile. E ora viene fuori
> che potrebbe essere stato lui a farci questo. E che forse qualcuno lo ha
> assassinato. E’ incredibile.”
>
>
>
> Roberts annuì un paio di volte.Pur non essendo rientrato in servizio,
> sapeva quali sentimenti aleggiavano nel suo dipartimento. Erano tutti
> sconvolti e, onestamente, non poteva dar loro torto.
>
>
>
> *DS16 Gamma – Ambasciata Klingon -23/6/2399, ore 9,21*
>
>
>
> La situazione diplomatica al momento non era il massimo della distensione,
> in più, ora che la crisi era rientrata, Tara era tornata al lavoro e
> praticamente viveva in sala comando da quando la quarantena era stata
> revocata, il che non migliorava certamente l’umore di Rogal.
>
> Non che il suo signore fosse normalmente una persona dall’umore solare e
> gioioso, ma in quel momento la maggior parte del personale dell’ambasciata
> trovava altro da fare al suo passaggio non appena gli era possibile.
>
> Vok, d’altra parte, sapeva bene come trattarlo.
>
>
>
> “Il comandante della Stazione ha indetto una riunione per domattina e ha
> richiesto la presenza di tutti gli ambasciatori.”
>
> Rogal grugnì in segno d’assenso. L’idea di partecipare ad un’altra
> riunione in cui i romulani li accusavano velatamente di avere a che fare
> qualcosa con la diffusione del virus gli faceva ribollire il sangue, e non
> nel modo in cui gli piaceva. Ma se c’era una cosa che certo non avrebbe
> fatto sarebbe stato fuggire di fronte a quell’odioso, piccolo codardo.
>
> Vok interpretò tutto ciò dal suo grugnito e spuntò qualcosa sul proprio
> terminale, prima di ritirarsi. Sperava davvero, soprattutto per il suo
> bene, che il senatore romulano non si spingesse troppo oltre.
>
>
>
> *DS16 Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 9,32*
>
>
>
> “Quindi era questa la ragione che lo spingeva?”
>
>
>
> Claure si appoggiò allo schienale della poltroncina, al contempo
> inorridita e affascinata dagli abissi in cui si può sprofondare per amor di
> vendetta.
>
> Riccardi, accomodato in una delle due poltroncine di fronte alla
> scrivania, annuì con aria parimenti riflessiva.
>
>
>
> “Sembra che il professor Baure non abbia preso bene il rifiuto al suo
> progetto dal parte della commissione federale. Da lì in poi la sua carriera
> è stata una discesa continua verso il basso finchè non si è suicidato. Da
> quello che si evince dai suoi diari, almeno dalla parte che abbiamo già
> decrittato, la madre ha cresciuto Bauer nell’adorazione di suo padre, fino
> ad ideare questo piano.”
>
> “Per riabilitarne la memoria.”
>
> “Esatto. Una vendetta lunga quindi anni.”
>
> “E nessuno si è mai reso conto di nulla?” Le antenne di Th’Tharek
> piegarono appena in avanti. “Questo Bauer soffriva di problemi psicologici
> di notevole entità da lungo tempo. Sembra impossibile che nessuno se ne sia
> mai accorto.”
>
> Riccardi annuì. “Già, considerando a quanti controlli è sottoposto un
> ufficiale durante la sua carriera. Può anche essersi preparato a mentire,
> ma che abbia ingannato tutti per così tanto tempo è veramente incredibile.”
>
> “E se così non fosse?” Claire si sporse appena sul piano della scrivania,
> osservando i due uomini.
>
> “Pensa che qualcuno sapesse?” domandò il primo ufficiale.
>
> “Beh, se pensiamo a quello che sappiamo, qualcuno doveva essere a
> conoscenza del loro piano per forza. Bauer aspettava un ordine dalla madre.
> Qualcuno simula quell’ordine, uccide la donna e invia il messaggio. Se è
> furbo se ne va dalla stazione prima che venga imposta la quarantena.”
>
> “Le analisi sono ancora in corso, ma gli ingegneri ritengono che il
> sovraccarico in laboratorio potrebbe essere stata causato da remoto.”
>
> “Sarebbe la cosa più logica. Bauer non ne sa nulla, crede che quel
> messaggio provenga davvero da sua madre, esegue il lavoro e muore
> convenientemente come previsto.”
>
> “Probabilmente credeva che il suo segreto fosse al sicuro. Con tutta la
> fatica che ha fatto, si presume che non abbia sbandierato ai quattro venti
> i suoi piani.”
>
> “Esatto, perciò qualcuno ha scoperto cosa avevano in mente Bauer e sua
> madre e ne ha approfittato. Qualcuno che è stato vicino al professore e
> alla sua famiglia, ma non abbastanza da essere in grado di influenzare
> Bauer, altrimenti non avrebbe avuto bisogno di nascondersi.”
>
> “Oppure qualcuno che ha scoperto la sua psicopatia,” terminò l’andoriano.
>
>
>
> Per qualche momento cadde il silenzio. Il pensiero che aleggiava nella
> stanza era che si trattasse di un indizio ben scarno da cui partire. E
> comunque mancava un movente.
>
>
>
> “La motivazione più ovvia sembrerebbe quella relativa ai Klingon e al
> fatto che non dovessero venire danneggiati dal virus. Forse una motivazione
> politica o una vendetta.”
>
> “O un tentativo di incolparli,” aggiunse il primo ufficiale.
>
> Claire osservò i due uomini per qualche istante. “In ogni caso, credo che
> sia da qui che dobbiamo partire.”
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