[Stml21] [23.07 - Drillrush - Menzogne]

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Mar 14 Apr 2020 12:48:28 CEST


Scusate la lunga attesa e la brevità del brano. Tra una cosa e l'altra, 
visite e mica visite, non avevo molta testa e nemmeno uno straccio di 
idea. Spero sia comunque accettabile.

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*DS16 Gamma – Ufficio del Comandante*

*22/11/2399 - Ore 13.45*

Il fatto che Roberts non fosse fuggito come previsto l’aveva colta di 
sorpresa e, onestamente, l’aveva anche un po’ irritata. Non tanto per la 
decisione in sé, che personalmente aveva apprezzato… ma che diavolo, 
avrebbe preferito saperlo prima.

Decidere di nascondere il suo ufficiale scientifico non era stata una 
scelta facile, né tantomeno poco pensata. Claire non era stupida, sapeva 
bene che nel momento in cui fosse venuta fuori la cosa la prima testa a 
cadere sarebbe stata la sua. Se aveva acconsentito a quella mossa 
estrema era perché, pur nutrendo piena fiducia nel sistema, conosceva 
bene l’ambiente politico e sapeva che ci sarebbero state pressioni per 
appianare la faccenda nel minor tempo possibile. Il suo intento era 
stato di guadagnare tempo.

Ormai era tutto pronto, tutto stabilito, perciò era rimasta alquanto 
sorpresa quando Roberts aveva fatto marcia indietro. Una decisione 
ammirevole, senz’altro, che lei stessa aveva intenzione di appoggiare. 
Ma se fosse arrivata un po’ prima, avrebbe evitato di far capire a 
tutti, inutilmente, quel che aveva rischiato di accadere.

Forse l’ammiraglio non aveva sospettato nulla, ma il commodoro Ono aveva 
capito.

Lo conosceva di fama e aveva avuto modo di approfondire quella 
conoscenza nel corso degli ultimi giorni. Era un uomo scrupoloso, 
integerrimo, rigido sotto alcuni punti di vista, abile e senza dubbio 
intelligente. Non si faceva illusioni che il loro sotterfugio fosse 
passato inosservato.

Ono doveva aver capito ciò che stava accadendo, ma la riapparizione di 
Roberts aveva reso questa sua comprensione nulla più che un sospetto non 
suffragato da alcuna prova certa.

Grazie al cielo “avevo l’impressione di” non funzionava in nessun 
tribunale.

Dopo la decisione dell’ammiraglio, Claire non aveva parlato né con 
Riccardi né con Roberts. Non aveva idea di cosa gli avesse fatto 
cambiare idea, ma allo stato attuale delle cose il tutto aveva 
un’importanza relativa. Se necessario, glielo avrebbero comunicato, se 
si si fosse trattato di un semplice rimorso di coscienza, tanto valeva 
chiudere lì la faccenda ed evitare di parlarne ancora.

Avrebbero proseguito come da prassi, sperando di arrivare alla verità e 
al colpevole, chiunque fosse, prima che i Vakiris pretendessero la testa 
di qualcuno su un vassoio d’argento, o qualunque cosa passasse per tale 
per quella gente.

I Vakiris non la convincevano. Non era solo la sua innata repulsione per 
gli insetti che le faceva accapponare la pelle ogni volta che ne vedeva 
uno. T’Lani aveva riferito loro della conversazione avuta con la sua 
vecchia amica e francamente le informazioni che le aveva fornito non la 
convincevano. Non era insolito che quando c’erano in ballo diatribe tra 
popoli in contrapposizione le storie raccontate da ciascuna parte non 
coincidessero, perciò non era rimasta del tutto sorpresa di sentire 
quando fossero differenti le due campane.

Il punto ora era appurare a chi credere e di chi fidarsi.

Claire temeva che molto probabilmente la risposta fosse di nessuno dei due.

=^= Ch’Idrani a Drillrush =^=

“Dica, Dottore.”

=^= Quando vuole, siamo pronti per l’autopsia. =^=

“Avete già avvertito il Commodoro Ono?”

=^= Sì, comandante. =^=

Claire annuì una volta a se stessa.

“Sto arrivando.”

*DS16 Gamma – Ufficio del Comandante*

*22/11/2399 - Ore 15.50*

“Non sono sicura di aver capito bene, Dottore.”

“A dir la verità non sono sicuro di aver capito esattamente nemmeno io. 
La fisiologia Vakiris è completamente nuova per noi, perciò è difficile 
essere sicuri di qualcosa. Per avere delle certezze, dovremmo 
confrontarci con un loro medico, ma…”

“… ma non siamo sicuri, a questo punto, che siano del tutto sinceri.”

“Non spetterebbe a me dirlo, ma sì, esattamente.”

Claire annuì con un sospiro e si appoggiò allo schienale della 
poltroncina. Rimase in silenzio per qualche istante, poi riprese 
osservando il medico della base.

“Lei mi sta dicendo che non è stato Roberts ad uccidere quella gente, in 
definitiva?”

Ch’Idrani mosse appena le antenne in un gesto che in qualche modo 
ricordò a Claire un’alzata di spalle.

“Vorrei poterlo dire, ma in verità no. Il personale Vakiris è 
sicuramente morto in seguito all’attacco che appare nelle registrazioni. 
Quello che dico io, o meglio, che dicono le analisi, è che quella gente 
sarebbe morta comunque. Forse non immediatamente, ma la degenerazione 
nei tessuti cerebrali che abbiamo visto, anche considerando la loro 
particolare anatomia è abbastanza inequivocabile. E anche l’ambasciatore 
Vakiris sembrava alquanto sorpreso, il che ci conferma che non si tratta 
di un processo biologico normale.”

“E lei crede che siano stati avvelenati?”

“Non abbiamo trovato, come ha visto, traccia di tossine o sostanze 
estranee… ma sì, non si tratta di un processo naturale, per cui mi 
sembra l’ipotesi più credibile.”

Drillrush tamburellò appena con le dita sul piano della scrivania.

“Potrebbe essersi trattato di un fattore casuale. Magari un effetto 
collaterale di qualche esperimento, visto che tutto il personale faceva 
parte della sezione scientifica…”

“Forse. Questo dovrebbero dircelo i Vakiris, anche perché a giudicare 
dal livello di compromissione dei tessuti, l’esposizione dovrebbe essere 
stata antecedente al loro arrivo sulla stazione. Ma anche qui, sono solo 
ipotesi.”

“E come ci ha detto l’ambasciatore, tutto quello che riguarda i deceduti 
e le loro attvità non è disponibile alla consultazione. E lui non ne sa 
nulla.”

“Molto comodo, no?”

“Molto,” concordò Claire. “Ora sarebbe fondamentale capire se questo 
presunto avvelenamento è stato casuale o intenzionale. E nel caso della 
seconda ipotesi, ci sarebbe da capire come mai ce l’avevano tutti con 
questo team di scienziati.”

Ch’Ildrani annuì a sua volta, cambiando leggermente posizione sulla 
propria poltroncina. “Mi piacerebbe davvero sapere su cosa stavano 
lavorando esattamente. Se si tratta di un secondo tentativo di omicidio, 
è troppo mirato per essere casuale.”

“Concordo. Qui c’è qualcosa di davvero poco chiaro.”

*DS16 Gamma – Ufficio del Comandante*

*22/11/2399 – Poco dopo*

Ch’Ildrani se ne era andato da nemmeno dieci minuti quando Drillrush 
ricevette la comunicazione dall’ambasciatrice T’Lani, in possesso di 
alcune nuove informazioni raccolte tramite i suoi contatti.

Parlarono alcuni minuti, poi la donna chiusa la comunicazione.

Se avesse avuto bisogno di un qualche altro dato per sospettare dei 
Vakiris, e così non era, quello che le aveva detto l’ambasciatrice 
costituiva un’ulteriore botta.

Non era chiaro quale scopo intendessero raggiungere i loro ospiti 
pretendendo un’autopsia olografica, ma la sopravvivenza dell’anima 
immortale dei deceduti sembrava un’ipotesi destinata a perdere forza. 
Secondo le informazioni dell’ambasciatrice, sembrava infatti la prima 
volta che Vakiris facevano cenno alla loro spiritualità.

Poteva non voler dire nulla, naturalmente. Forse i Vakiris erano solo 
restii a parlarne in giro. Ma per qualche motivo, lei non ne era convinta.

“Paranoica come sempre, vero?” si disse a bassa voce, mentre si toccava 
il comunicatore. “Comandante Th’Tharek, mi raggiunga nel mio ufficio, 
per favore.”

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