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Ok gente, vediamo di riprendere il ritmo dopo il letargico agosto...in realtà non sono troppo soddisfatto del pezzo (e, men che meno, del titolo), ma spero vi accontenterete...<br><br>Scusate se ho messo tanta carne al fuoco, ma ho cercato di sistemare un po' di cose che mi lasciavano perplesso per il proseguo della storia, ma ne parliamo a fine capitolo... <br><br>Spero il capitolo vi piaccia..e, soprattutto, spero di non essere andato fuori personaggio col personale della Nave Temporale. Del caso mi affido a quelli di voi che conoscono la SIM meglio di me!<br><br>Buona lettura gente!<br><br><br><br>**********************************************************************************************************************<br>Brano: 15.06<br>Titolo: Fulcri, Catalizzatori e tanti guai (ovvero, come troppi galli in un pollaio generino solo confusione)<br>Autore: Capitano Resh Tomphson<br><br>**********************************************************************************************************************<br><br>U.S.S. Norn – Sala Tattica del Capitano - 4 Maggio 2394 - Ore 16,45 <br><br>“Una Singolarità Quantistica?” domandò il Capitano Shorek, sollevando lo sguardo dal proprio terminale e dalla complessa ricerca che il computer stava eseguendo sui diversi database temporali cui aveva accesso “Molto interessante…abbiamo traccia di tale fenomeno lungo le Linee di Divergenza Temporale sino a questo momento tracciate ed esaminate?”<br><br>Il Comandante Letok rimase immobile, nella sua posizione eretta a mani incrociate dietro la schiena di fronte alla scrivania del superiore e rispose “No, Capitano…non abbiamo mai individuato questo genere di fenomeno situato nel Quadrante Gamma…inoltre la Dottoressa Schwarzwald conferma che il viaggiatore appartiene alla nostra stessa marcatura quantica, pertanto sarebbe logico supporre si tratti di una recente evoluzione del nostro futuro, e non di un universo parallelo.”<br><br>“Una deviazione <span>i</span><span>mport</span>ante…” sottolineò il Capitano dell’unico vascello temporale della Flotta Stellare del XXIV Secolo “con conseguenze potenzialmente disastrose…abbiamo qualche indizio circa cosa possa averlo innescato?”<br><br>“Per ora nessuno…” rispose il Capo Ingegnere, trattenendosi dallo scuotere la testa in segno di diniego come invece erano soliti fare gli Umani in quel medesimo frangente “La tecnologia della navetta del Viaggiatore è specificamente progettata per sviare i nostri esami della stessa ed il Viaggiatore stesso è tutt’ora incosciente, nell’Infermeria di Deep Space 16 Gamma. Forse potremmo ottenere qualche risultato in più trasferendolo a bordo…” provò a suggerire.<br><br>Tale suggerimento, però, non colse impreparato il Capitano Shorek, che rispose prontamente con un diniego, aggiungendo quindi una spiegazione estremamente razionale del perché tale trasferimento non fosse opportuno “No Comandante…Toll è un civile ed un parente del medico di Deep Space 16 Gamma. Se cercassimo di trasferirlo, otterremmo solo ostruzionismo dall’equipaggio della Stazione e sarebbe una mossa altamente illogica, vista la natura del Capitano Tomphson, stuzzicare oltremodo la sua curiosità.”<br><br>L’ingegnere assentì a quelle parole poi, dando voce ad un pensiero che già da un po’ gli era passato per la mente, affermò “Ad ogni modo, un’anomalia del genere deve avere necessariamente un fattore scatenante ed un elemento catalizzatore e in questo settore di spazio non vi è nulla – eccetto il Tunnel Spaziale - che possa permettere una generazione casuale del fenomeno. Quindi dovremo cercare eventuali elementi esterni e propongo di cominciare dai vascelli Romulani assegnati alla Stazione o comunque al momento presenti nell’area.”<br><br>“Per via del loro sistema propulsivo,” convenne Shorek, aggiungendo “sì, mi pare ragionevole e ho già chiesto al Comandante Kai di tracciare tutti i vascelli dotati di tale propulsione nel settore…ma dovremo concentrarci anche sul fattore scatenante. Un vascello Romulano può fornire la materia prima per generare un’anomalia quantistica, ma vi deve essere un elemento di interferenza temporale per cambiare la nostra linea temporale…” Avrebbe forse voluto aggiungere altro, ma venne interrotto dal trillo del comunicatore, che calamitò subito l’attenzione dei due Vulcaniani.<br><br>La voce del Comandante Kai emerse dagli altoparlanti della Sala Tattica e, una volta ottenuto il permesso di parlare, annunciò “Signore, rileviamo una nave in avvicinamento a fattore Curvatura 7. Sembrerebbe un vascello a propulsione basata sulle Singolarità Quantiche come le navi Romulane, ma ha una configurazione non nota nei nostri database…”<br><br>“E’ possibile verificare la sua marcatura temporale e la sua firma quantica, Comandante?” Domandò il Capitano, mentre i due ufficiali si guardavano negli occhi, come a dirsi che forse avevano trovato anche il loro elemento scatenante.<br><br>“E’ ancora troppo lontano, signore…” rispose l’Ufficiale Scientifico “ma forse possiamo chiedere informazioni alla Fearless…i loro sensori dovrebbero essere programmabili per rilevare questi dati e si trovano già quasi a distanza di intercettazione…”<br><br>I due Vulcaniani si fissarono per un momento. La sorpresa non è qualcosa che di norma i figli di Vulcano mostrano apertamente, ma le implicazioni della presenza della nave Federale così vicina all’astronave sconosciuta, quando in condizioni normali non sarebbe probabilmente andata ad intercettarla, erano chiare: quasi certamente avevano trovato sia l’innesco che il fulcro di quello che sarebbe potuto divenire l’Angelo Bello della Morte!<br><br>Il Capitano Shorek fu pertanto estremamente rapido ad agire e, ancor prima di essersi alzato del tutto in piedi, ordinò “plancia, effettuate immediatamente le manovre di sgancio dalla Stazione e avviate una rotta di intercettazione. Autorizzazione ad utilizzare un balzo Temporale, ma dobbiamo arrivare a quella nave prima della Fearless…e chiamatemi il Capitano Tomphson!”<br><br><br>U.S.S. Fearless – Plancia - 4 Maggio 2394 - Ore 16,53<br><br>“Il Comandante Vok cpomunica di essere pronta al trasferimento, signore…” annunciò l’addetta alle Operazioni, il Guardiamarina Rose Tyler, armeggiando per alcuni istanti con la propria consolle “La Fearless ha raggiunto la nave aliena ed equiparato rotta e velocità…”<br><br>“Molto bene…” annuì Resh Tomphson, in piedi accanto alla piccola postazione scientifica della nave di Classe Defiant, dove il Comandante Khish Chelak stava operando per creare una mappatura esaustiva della nave automatizzata, così da poter trasferire l’Ingegnere Capo della Stazione direttamente nel centro nevralgico del vascello “Allora, signor Chelak…abbiamo un bersaglio?”<br><br>“Ad occhio direi qui, signore…” rispose l’Andoriano, cercando di ignorare la sensazione di apprensione che la presenza del nuovo comandante gli generava semplicemente standogli dietro e fissandolo coi suoi occhi neri privi di iride. Le dita azzurre indicarono un’ampia area libera nei pressi del grande reattore a singolarità della nave e lo scienziato aggiunse “Se interpreto bene questa struttura dei sistemi ODN, dovrebbe trattarsi dell’alloggiamento del Computer Principale…”<br><br>“Ottimo…” assentì il Capitano, staccandosi finalmente dal sottoposto, cui era effettivamente – e consapevolmente - stato “col fiato sul collo” fino a quel momento, più per testare la sua capacità di concentrazione in situazioni di stress che per fargli realmente fretta “Passi immediatamente le coordinate alla Sala Teletrasporto…”<br><br>“Signore, comunicazione in arrivo dalla Stazione…il Capitano della Norn richiede di conferire con lei immediatamente…” lo informò l’addetto alle comunicazioni.<br><br>Resh sorrise…aveva lasciato ordine ai suoi sottoposti di non informare la Nave del Dipartimento Indagini Temporali dell’arrivo del vascello sconosciuto e di non rispondere al Capitano della stessa circa la sua presenza o meno a bordo della Fearless. Aveva ricevuto ordini precisi di collaborare con l’equipaggio della Norn circa la situazione venutasi a creare con l’arrivo del figlio del Dottor Sonx dal futuro, ma quelli del Dipartimento avevano ritenuto opportuno scavalcare lui ed i suoi ufficiali…era ora che imparassero che non è cortese comportarsi così quando si va a giocare nel cortile di qualcun altro…e quella porzione di Quadrante Gamma, per lo spazio, era il suo cortile!<br><br>“Ma davvero?” domandò quindi sornione, mettendosi comodamente a sedere sulla poltroncina del Capitano prima di aggiungere “immagino che sia cortesia rispondere…lo passi pure qui, ma prima si assicuri di pulire per bene il segnale di chiamata in entrata…non vorrei mai riceverlo con delle interferenze.”<br><br>Parecchi secondi dopo, il volto dell’Ufficiale Vulcaniano capeggiava sullo schermo della Fearless e, sorridendo, Resh gli rivolse un cordiale saluto “Capitano Shorek...di nuovo buongiorno…cosa posso fare per lei?”<br><br>“Non si trova su Deep Space 16 Gamma, Capitano…” rispose questi a mo’ di saluto, fissandolo con sguardo indecifrabile che il Betazoide sostenne senza difficoltà con la propria migliore faccia da poker.<br><br>“In effetti no…” convenne il neocapitano della Stazione, con un sorriso, indicando la plancia del vascello di Classe Defiant attorno a lui “sa, dopo tanti anni passati a correre nello spazio è difficile abituarsi ad una Stazione…così quando posso mi prendo il lusso di assumere il comando di questo piccolo gioiello…come adesso…” fece una pausa poi, con il suo tono più innocente aggiunse “quale migliore occasione di una semplice missione di soccorso di una nave in difficoltà?”<br><br>“Capisco, Capitano…” rispose il Vulcan in tono neutro, inclinando appena il capo per ascoltare probabilmente un rapporto che non venne captato e ritrasmesso dall’olocamera della Plancia della Norn “ma devo chiederle di rinunciare alla sua missione di soccorso e di lasciare che sia la Norn a prendere contatto con quel vascello. Abbiamo motivo di ritenere che esso sia potenzialmente pericoloso e collegato alla visita temporale da voi ricevuta…”<br><br>‘Fine dei giochi…’ pensò il Betazoide, facendo però in modo di non indurire la propria espressione, mentre rispondeva “Mi deve scusare, Capitano…ma le richieste di soccorso rivolte a Deep Space 16 Gamma sono di stretta competenza della Stazione e dei relativi mezzi di supporto. Abbiamo scansionato questa nave senza rilevare le tracce cronotoniche che invece caratterizzavano la navetta di Toll ed anche le analisi strutturali non suggeriscono che provenga da un altro tempo o spazio…ergo, non vedo prove a supporto della sua affermazione.”<br><br>“Ciononostante, in ottemperanza al costume di collaborazione tra i vari Servizi della Flotta, le chiedo di voler collaborare con la nostra indagine e di astenersi dal prendere contatto con quella nave, Capitano…” ribatté, ora leggermente alterato - nella traccia empatica se non nel tono – il Capitano della Norn.<br><br>“In nome della fattiva collaborazione tra i Dipartimenti della Flotta, Capitano Shorek…” rispose Tomphson, questa volta con un tono decisamente più freddo “vi forniremo tutte le informazioni che il mio Capo Ingegnere – già salito a bordo della nave sconosciuta – raccoglierà…e quando ci avrete raggiunti, saremo ben lieti di accettare la vostra collaborazione nella nostra indagine. Tomphson chiudo.”<br><br>In Plancia calò il silenzio non appena la comunicazione si interruppe, ma diversi Ufficiali si scambiarono occhiatine contenenti un misto tra divertimento e preoccupazione. Dopo aver lasciato all’equipaggio qualche secondo per assimilare la sfida che aveva lanciato al Capitano della Norn e – indirettamente – al suo stesso equipaggio, Tomphson si rialzò in piedi ed affermò in tono deciso “Avanti signori, mettiamoci al lavoro…i nostri colleghi del Dipartimento per le Indagini Temporali saranno qui a breve e voglio dei risultati per allora…”<br><br><br>Nave aliena – nel frattempo<br><br>Karana si materializzò in quello che – a prima vista – si sarebbe potuto scambiare per un magazzino di pezzi di ricambio di un rottamatore di astronavi. Tutt’attorno alla Mezza-Klingon in tuta spaziale volteggiavano nel vuoto decine di componenti meccaniche e informatiche delle più varie, a partire da quelli che sembravano blocchi dati isolineari fino ai ben più massicci e complessi pezzi di ricambio dei reattori RCS.<br><br>Per prima cosa, dopo un momento di stupore, la donna attivò i comandi di magnetizzazione dei propri stivali per fissarsi stabilmente al pavimento anche in assenza di gravità poi, estraendo il tricoder dalla propria cintura per gli attrezzi, eseguì una rapida scansione della stanza aprendo nel contempo la comunicazione con la nave.<br><br>“Vok a Fearless, sono a bordo…” annunciò, concentrandosi nel frattempo sulle letture dell’apparecchio di analisi “qui è tutto sottosopra…manca la gravità artificiale e numerose componenti che sembrano essere pezzi di ricambio sono sparsi per tutta la sala dove mi sono materializzata…” fece una pausa, prima di aggiungere “apparentemente non vi sono tracce biologiche quindi, se c’era un equipaggio, non è più entrato in questa zona della nave da un pezzo…”<br><br>“ E cosa ci può dire della loro tecnologia?” domandò la voce di Tomphson, che la mezza Klingon si immaginava senza difficoltà in piedi esattamente dietro l’addetto alle comunicazioni. Lo aveva visto solo una volta o due in quella folle giornata, ma gli era parso un tipo estremamente curioso, uno di quelli che si interessano anche ai minimi dettagli di quanto succede sotto la sua responsabilità.<br><br>“Sembra piuttosto avanzata, signore…” rispose allora, concentrandosi sul sistema di propulsione, la cui componente di controllo si trovava proprio davanti a lei “direi per lo meno equivalente alla tecnologia impiegata sulle prime navi di classe Galaxy…ma completamente concentrata sull’automatizzazione. C’è un sistema automatizzato di riparazione dei danni ancora parzialmente funzionante e un sistema di bypass multipli…”<br><br>La donna fece un momento di silenzio mentre, con l’ausilio del tricoder, analizzava una porta che si aprì al suo approssimarsi, mostrando una serie di automi dal corpo tozzo e cilindrico, dotati di due “gambe” laterali munite di cingoli e di una specie di testa a cupola. Gli automi erano spenti, ma ancora in discrete condizioni, nonostante la stanza mostrasse i segni dell’esplosione di un condotto del Plasma.<br><br>“Tutto a posto, Comandante?” domandò attraverso il comunicatore della tuta Resh, il cui tono – comunque – continuava ad essere calmo. “Trovato qualcosa di interessante?”<br><br>“Una stanza contenente quelli che sembrano Droidi di manutenzione, signore…” rispose la donna, avvicinandosi ad una delle piccole “botti robotiche” sventrata dall’esplosione e contenente al suo interno diversi apparecchi tra i quali saldatori laser e altre attrezzature ingegneristiche “apparentemente andati distrutti da una esplosione. Forse è per questo che l’interno della nave è in cattive condizioni…”<br><br>“Quindi ritiene che si tratti di un vascello automatizzato?” domandò la voce disincarnata dell’Ufficiale in Comando della Fearless “o forse di una nave con un equipaggio minimo?”<br><br>“Qui attorno non vedo tracce di sedie e altre componenti che facciano pensare ad un ambiente atto ad ospitare forme di vita umanoidi, signore…anche i computer non hanno schermi o tastiere visibili, ma solo attacchi dati…credo sia una nave totalmente automatizzata…”<br><br>“E il messaggio di aiuto, allora?” si intromise il Comandante Khish Chelak, che stava evidentemente seguendo gli spostamenti dell’Ingegnere con i sensori della Fearless.<br><br>“Probabilmente è stato inviato in automatico quando il sistema di autoriparazione si è guastato…” suppose il Capo Ingegnere di Deep Space 16 Gamma.<br><br>“Scarichi il database di quella nave, Comandante…” ordinò allora Resh, senza esprimere la propria opinione su quanto stavano discutendo i suoi sottoposti “e veda se è possibile assumere manualmente il controllo di quella nave. Se dalle telemetrie e dai diari dovessimo appurare che non si tratta di una razza ostile, magari potremmo aiutarli riparando la nave e facendole riprendere il suo viaggio…”<br><br>“Sì signore…” rispose la Mezza-Klingon, dirigendosi verso quello che sembrava un nodo di accesso al Computer principale ed interfacciandovi il tricoder. Sarebbe certo stato interessante lavorare su quella nave, ma un piccolo tarlo continuava a roderle il cervello…cosa c’entrava quella tecnologia – avanzata ma certo non proveniente dal futuro – con il viaggiatore del tempo ricoverato nell’infermeria della Stazione?<br><br><br>U.S.S. Fearless – Plancia - 4 Maggio 2394 - Ore 17,25<br><br>“Sì signore, non ho idea di come sia possibile, ma la Norn sarà qui entro non più di 10 minuti...” la voce dell’Ufficiale Scientifico pareva estremamente stupita e, anche a livello empatico, Resh percepiva un misto di curiosità e irritazione proveniente dall’Andoriano “non so come sia possibile però…ho individuato la loro manovra di sgancio con i sensori a lungo raggio, poi sono entrati normalmente in Curvatura e…”<br><br>Lasciò cadere la frase perché proprio non sapeva come completarla…la nave era entrata normalmente in Curvatura ma, nonostante i sensori registrassero una distorsione spaziale corrispondente a curvatura 7, la Norn aveva coperto molta più strada di quella che ci si sarebbe dovuti aspettare secondo la normale equazione di Cochraine.<br><br>“Non se ne crucci, Comandante…” gli disse però il Capitano Tomphson, mettendogli una mano sulla spalla in un gesto paternalistico forse poco adatto alla poca differenza di età tra i due ufficiali “sappiamo che hanno i loro trucchi. Quello che mi preme sapere è perché sono così interessati a questa nave…siamo sicuri che non venga dal futuro?”<br><br>“Sì signore…” confermò Khish, con un leggero movimento in verticale delle antenne “le analisi del Comandante Vok confermano le nostre letture sensoriali…la datazione quantica dei materiali dello scafo risale a circa 85 anni standard fa… e l’interno ha più o meno la stessa età…”<br><br>Nessuno aggiunse che si trattava di una età davvero non da poco per una nave automatizzata, ma non ve ne era realmente bisogno. E, comunque, gli Ufficiali della Fearless avevano altri pensieri più urgenti di cui occuparsi.<br><br>“E non appartiene neppure ad un universo parallelo o robe del genere, giusto?” aggiunse Tomphson, pur conoscendo già la risposta. Avevano effettuato ogni genere di scansione su quella nave, compreso il confronto della “firma quantica” della stessa con quella della Fearless, ma l’astronave sconosciuta pareva essere esattamente ciò che sembrava, ossia un’astronave automatizzata che esplorava la galassia da circa 85 anni senza un equipaggio.<br><br>“E allora, perché il Capitano Shorek vuole metterci le mani sopra e non vuole che la tocchiamo?” si domandò ad alta voce il Betazoide, decidendo di aver disturbato a sufficienza il proprio Ufficiale Scientifico e portandosi invece alle comunicazioni.<br><br>La domanda aleggiò per alcuni secondi nell’aria, ma nessuno rispose, quindi il Capitano si limitò a richiedere un aggiornamento della situazione a bordo della nave aliena.<br><br>“Abbiamo acquisito l’intero database della nave, ma è criptato con un codice frattale molto complesso…” lo informò l’Ufficiale Scientifico, che stava monitorando a distanza ogni singola lettura del tricoder di Karana “Il Comandante Vok è riuscita inoltre a bypassare i controlli automatici del timone e a trasferirne il comando alla Plancia della Fearless…sembrerebbe quasi che la nave sia progettata per accettare comandi esterni in situazioni come questa…”<br><br>“Molto bene…” rispose Resh, andandosi a sedere sulla propria poltroncina, dove avrebbe atteso la successiva chiamata del Capitano Shorek “Fate rientrare il Comandante Vok e ordinate alla nave automatizzata di modificare la rotta dirigendo verso Deep Space 16 Gamma. Timoniere, programmi per quella nave una rotta di arresto che la tenga vicina alla stazione, ma non abbastanza da poter utilizzare le sue armi. Curvatura 6.”<br><br><br>U.S.S. Fearless – Sala Tattica del Capitano - 4 Maggio 2394 - Ore 17,40<br><br>Resh guidò il suo omologo verso la sala tattica, avendo cura di eseguire ogni movimento con calcolata lentezza. Poteva sembrare sciocco da parte sua, ma non aveva nessuna intenzione di cedere posizione all’Ufficiale del Dipartimento per le Indagini Temporali, quindi intendeva rimarcare che quel colloquio riservato era una concessione che lui faceva al Vulcaniano e non viceversa.<br>Fu anche per questo che, dopo avere invitato il parigrado ad accomodarsi su una delle poltroncine poste davanti alla scrivania, il Betazoide scelse di stare in piedi, di fronte al piccolo oblò che dava sullo spazio, mentre domandava con assoluta cortesia “Mi dica, Capitano…cosa posso fare per lei, questa volta?”<br><br>“Smettere di interferire con le nostre indagini, ad esempio…” rispose il Vulcanianao con tono assolutamente neutro, senza apparentemente scomporsi in nessuna misura per i trucchetti psicologici del collega di DS16 Gamma. Peccato che, a livello empatico, Resh riuscisse ugualmente a percepire una sorta di irritazione ben controllata “e lasciare a noi il controllo della nave confiscata.”<br><br>“Premesso che quella nave non è stata confiscata ma solo ispezionata e deviata verso la stazione per studiarla più approfonditamente e – eventualmente – ripararla per permetterle di riprendere il suo viaggio…” puntualizzò Tomphson, fissando le iridi nere nello sguardo inespressivo dell’altro, come a dire che era ora che smettesse di giocare a carte coperte, che con lui non attaccava “le ripeto ciò che già le ho detto. Quella nave non proviene dal futuro né dal passato né, tantomeno, da un universo parallelo…quindi quale attinenza ha con il vostro caso, che riguarda un viaggiatore del tempo? Fintanto che non mi avrà dato una risposta chiara, Capitano, gli ordini che ho ricevuto circa la collaborazione del mio equipaggio con il Dipartimento per le Indagini temporali non si applicheranno a questo caso e questa missione sarà una missione di soccorso, eventualmente associata ad un Primo Contatto – seppur indiretto – con una specie probabilmente nativa del Quadrante Gamma.” Fece un’ulteriore pausa, prima di calcare la mano con l’ultima sua frase “Entrambe attività che riguardano le mie competenze specifiche, non le sue…”<br><br>Vi fu un lungo momento di silenzio, durante il quale il Vulcaniano valutò numerose possibili linee di azione. Il Dipartimento per le Indagini Temporali non era solito scendere a compromessi con le altre branche della Flotta per quanto riguardava le proprie indagini, ma quella era effettivamente una situazione anomala ed il Capitano Tomphson aveva affermato solo cose vere e provabili. L’equipaggio della Norn, naturalmente, aveva i propri motivi per supporre che la nave aliena in rotta verso DS16 Gamma fosse coinvolta nella futura creazione dell’Angelo Bello della Morte, ma senza condividere le informazioni ottenute dal cristallo dati recuperato dalla navetta di Toll, sarebbe stato necessario contattare l’Ammiragliato per ottenere con la forza ciò che aveva invano tentato di ottenere con la paura che normalmente la sua assegnazione generava. Solo che – qualcosa glielo diceva nel profondo – sfidare su questo campo un ex agente operativo dei Servizi Segreti avrebbe portato ad una perdita di tempo inaccettabile per il buon esito della missione. <br>Fu pertanto con un sospiro di rassegnazione appena percettibile – ma ben percepibile a livello empatico – che il Vulcaniano si apprestò a mettere a parte il parigrado di quanto avevano scoperto fino a quel momento.<br><br>Cinque minuti dopo, Resh sedeva alla propria scrivania, le mani giunte avanti a sé e lo sguardo fisso in quello del vulcaniano, intento a riflettere sulle implicazioni delle deduzioni fatte dall’equipaggio della Norn. Quando gli era stata data la spiegazione voluta aveva immediatamente ordinato alla Plancia di uscire dalla Curvatura ed ora le due navi di Classe Defiant e la nave aliena stazionavano nei pressi della grande Nebulosa di Qorn dove – alcuni anni prima – i Borg avevano tentato di installare un proprio condotto di Transcurvatura.<br>Tuttavia, ancora qualcosa non tornava…e quindi domandò “Non capisco una cosa, però…sappiamo che la Singolarità Quantistica si scatenerà qui, perché è qui che è venuto il figlio del Dottor Sonx per cercare di impedirlo…e sappiamo che questa nave potrebbe essere l’elemento che la scatenerà, visto che possiede un motore a singolarità quantistica…ma mancano due elementi. Innanzitutto, perché questo evento non esisteva prima nelle timeline da voi studiate, mentre ora sì? E – secondariamente – quel motore è simile a quello di un Falco da Guerra di Classe D’Deridex…non ha minimamente la potenza necessaria a scatenare l’Angelo Bello della Morte…”<br><br>Il Vulcaniano fece un cenno di assenso alla frase del Betazoide e si prese un momento prima di rispondere ma – questa volta – la sua reticenza a parlare non era tanto legata alla necessità di tenere nascoste determinate informazioni, quanto al non possedere realmente tali nozioni “Quanto al fattore temporale scatenante, ritengo che esso sia associabile alla presenza dello stesso Toll nella nostra linea temporale…” rispose alla fine.<br><br>Resh rimase in silenzio a sua volta, per assimilare quell’informazione e poi domandò “Quindi..tornando indietro nel tempo avrebbe scatenato un evento che altrimenti non sarebbe accaduto? Ma come…” si interruppe, facendo cenno di no con la mano “lasci stare…gliela do per buona…quindi, diciamo che Toll, tornando indietro nel tempo, ha messo in moto una serie di eventi che potrebbero aver scatenato il fenomeno…quali?”<br><br>“La vostra presenza qui, ad esempio…” spiegò pazientemente Shorek “se Toll non fosse arrivato, lei avrebbe inviato qui la Fearless o si sarebbe aggregato alla missione di soccorso? E questo è solo un esempio…”<br><br>“O la vostra…” ribatté prontamente Resh, sottolineando che neppure la Norn si sarebbe trovata lì senza l’arrivo di Toll “ma, lasciamo stare, ho capito…e sull’altro problema? Come può un semplice reattore a singolarità di modeste dimensioni creare una anomalia spaziale in grado di devastare interi settori?”<br><br>“Questo lo ignoro…” rispose il Capitano della Norn, prima che l’Allarme Rosso risuonasse su tutta la nave, facendo alzare entrambi gli Ufficiali con il medesimo scatto, dettato da anni di esperienza al comando. Come un solo uomo, e senza dover dire nulla, i due si lanciarono verso la porta che divideva la Sala Tattica dalla Plancia della Fearless, incespicando appena per il forte rollio del ponte.<br><br><br>U.S.S. Fearless – Plancia – pochi istanti dopo<br><br>“Rapporto!” il richiamo di Resh giunse alle orecchie di Khish esattamente prima che una delle consolle ausiliarie esplodesse alla sua destra, sparando in aria una montagna di scintille e facendo indietreggiare un Marinaio che la stava in quel momento utilizzando.<br><br>L’Andoriano si alzò rapidamente in piedi dalla Poltona del Capitano, che aveva fino a quel momento occupato, per portarsi alla Consolle Scientifica. Intanto rispose “Non ne ho idea, signore…siamo usciti dalla Curvatura senza difficoltà e ci siamo portati a distanza di sicurezza dalla nave aliena come ordinato. Appena la Norn vi si è avvicinata, però, il nucleo di Curvatura alieno ha cominciato a generare un’onda di risonanza armonica…”<br><br>“Di risonanza con cosa, Comandante?” domandò Shorek, tentando al contempo di usare il proprio comunicatore per chiamare la Norn, ma senza riuscirvi.<br><br>“Non funziona quello…” lo informò però Karana, che stava lavorando febbrilmente alla consolle ingegneristica “c’è un disturbo subspaziale troppo potente…sto riconfigurando la nostra antenna di trasmissione per inviare pacchetti di dati ultracompressi a bassa frequenza…non sarà il massimo della qualità audio/video, ma dovrebbe ridarci a breve le comunicazioni a corto raggio…”<br><br>Nel frattempo, il Comandante Chelak rispose alla domanda precedente “Non ne ho idea…su una nave di Classe Defiant non dovrebbero esserci componenti in grado di generare una risonanza armonica di quella frequenza. Ad ogni modo la risonanza ha innescato una specie di turbolenza subspaziale che è andata amplificando in maniera esponenziale…la Norn ne sembra imprigionata e lo scafo della nave aliena ha perso il 93% di integrità strutturale…”<br><br>“Una normale nave di Classe Defiant non ha attrezzature che potrebbero entrare in risonanza…” lo corresse però Tomphson, che nel frattempo aveva raggiunto la propria poltrona e vi si era seduto, richiamando sulla consolle inserita nel bracciolo i dati inerenti lo status della nave che, a parte qualche sovraccarico, sembrava ancora in buone condizioni “A bordo avete delle componenti tecnologiche che potrebbero causare questo?” domandò quindi al parigrado.<br><br>“Diverse…” convenne questi, senza però specificare di cosa si trattasse, sia perché si trattava comunque di materiale tecnologico secretato sia perché non aveva il tempo materiale per farlo. Ad ogni modo esaminò rapidamente le letture che i sensori scientifici stavano eseguendo sulla risonanza creatasi tra la sua nave ed il vascello alieno e rispose “ma credo che il problema sia relativo al nucleo di curvatura modificato…”<br><br>“Signore, lo scafo della nave aliena è collassato e la Norn ha perso gli scudi…” informò in quel momento il Guardiamarina Tyler dalle Operazioni “La sua integrità strutturale sta venendo compromessa…”<br><br>“C’è di peggio…” informò Khish, interpretando i dati che i sensori di massa gli riferivano “dove si trovava la nave aliena si sta formando un mini buco nero…sta attirando la Norn e non credo che – nelle loro condizioni – siano in grado di sfuggirvi.”<br><br>“Possiamo trainarli via?” domandò Resh, osservando il fenomeno descritto dal subordinato sullo schermo visore, attraverso le statiche generate dall’anomalia “o invertire il fenomeno in qualche modo?”<br><br>“Se ci avvicinassimo ora verremmo intrappolati dall’anomali a nostra volta, signore…” rispose prontamente l’Ufficiale Scientifico, che aveva appena lanciato una simulazione in proposito e ne stava consultando i risultati insieme al Capitano della Norn “credo che la cosa migliore sarebbe interrompere la risonanza ed agganciare la Norn con un raggio traente per allontanarla da lì…”<br><br>“Capitano Shorek?” Tomphson richiamò l’attenzione del parigrado, invitandolo implicitamente a spiegare come poter ottenere il risultato auspicato dall’Andoriano della Sezione Scientifica.<br><br>“La Norn deve espellere il Nucleo di Curvatura…” rispose rapidamente e senza particolare esitazione l’Ufficiale del Dipartimento per le Indagini Temporali “in questo modo l’interferenza dovrebbe affievolirsi attorno alla nave e la Fearless potrebbe trainarla via. Inoltre, se riuscissimo a colpire con un Siluro Quantico il nucleo a curvatura proprio nel momento in cui questi entri nell’orizzonte degli eventi dell’anomalia, esiste un 73% di probabilità che la detonazione creatasi richiuda la stessa…”<br><br>“Comandante Vok, quel comunicatore a corto raggio modificato ci serve adesso!” affermò rapidamente il Capitano Tomphson, mentre la nave veniva scossa da una distorsione gravitazionale più forte delle altre e dall’OPS annunciavano che l’integrità strutturale della Norn era scesa al 47%.<br><br>“Comunicazioni aperte, solo audio al momento…” rispose l’Ingegnere mezzosangue, reggendosi alla consolle per non cadere a terra.”<br><br>“Shorek a Norn, espellete immediatamente il nucleo di Curvatura modificato e trasferite tutta l’energia di emergenza all’integrità strutturale…” si affrettò ad ordinare il Vulcaniano, non appena le frequenze di chiamata con la sua nave furono aperte. La risposta affermativa non si fece attendere e, pochi istanti dopo, i portelli di espulsione di emergenza della Nave Temporale furono aperti e la camera di reazione MR/AMR scivolò all’esterno, subito catturata dall’attrazione gravitazionale dell’Anomalia che si stava formando. <br><br>“Operazioni, agganciate la Norn con un Raggio Traente appena le interferenze lo consentiranno…” si affrettò ad aggiungere Resh “Timone, appena recuperata, ci allontani di qui a massimo impulso. Tattico, siluri quantici di poppa agganciati sul Nucleo a Curvatura, distruggetelo appena entra nell’Orizzonte degli Eventi e poi piena potenza agli scudi di poppa per l’eventuale onda d’urto…assicuratevi che siano estesi anche alla Norn.”<br><br>Le operazioni si svolsero senza intoppi e, nel giro di pochi secondi, le due navi di Classe Defiant si allontanarono a pieno impulso dall’anomalia, mentre una coppia di sfere di energia dal colore blu eruppe dalla poppa della Fearless, andando ad impattare sul nucleo a curvatura della Norn e causando una potente esplosione di antimateria.<br><br>La conseguente onda d’urto colpì i due vascelli federali con forza, causando diverse esplosioni e lo spegnimento di molti sistemi, tra i quali i sensori esterni. Quando i secondari entrarono in funzione, restituendo l’energia alla Fearless, il Capitano Tomphson si affrettò ad ordinare per la seconda volta in pochi minuti “Rapporto situazione!”<br><br>“Danni a diversi sistemi secondari e scudi di poppa al 32%, signore…” rispose rapidamente Karana, esaminando i dati ricevuti dai propri sistemi di controllo danni e dalle squadre di manutenzione già allertate “nessun ferito serio.. la Norn è in condizioni peggiori. Hanno perso tutta l’energia e hanno <span>i</span><span>mport</span>anti danni strutturali. Riceviamo una richiesta di trasferire il loro personale più grave nella nostra infermeria.”<br><br>“Accordata, e predisponete un trasferimento energetico verso di loro fino a quando non saranno in grado di riattivare l’energia…” ordinò rapidamente il Capitano Tomphson, evitando di offrire al collega Vulcaniano di inviare ingegneri a bordo per le riparazioni. Con tutta la tecnologia segreta presente, infatti, immaginava che Shorik avrebbe rifiutato una tale offerta. Se ne avessero avuto bisogno, decise, lo avrebbero chiesto loro. “E l’anomalia?” domandò poi, voltandosi verso l’Ufficiale Scientifico Capo, che aveva un brutto taglio sulla fronte ma che si era già rimesso al lavoro.<br><br>“Sto reinizializzando i sensori esterni, signore…” rispose prontamente Khish poi, quando i primi dati comparvero, commentò “Signore…credo che ci sia un problema…”<br><br>Ma in effetti non serviva lo dicesse. Contemporaneamente ai sensori si era infatti riattivato anche lo schermo visore principale, che stava ora inquadrando una scena apocalittica…un microscopico buco nero che, probabilmente a causa di una forza di attrazione gravitazionale enorme, stava attirando a sé la massa gassosa della Nebulosa di Qorn, il cui pulviscolo esterno aveva ora creato due archi di materia che, entrambi diretti verso l’anomalia, formavano nel cielo stellato un’immagine in qualche modo simile a due ali stilizzate.<br><br>“Lo credo anch’io, Comandante…” commentò Resh, fissando lo schermo visore con volto corrucciato “L’Angelo bello della Morte è arrivato…ed ora sta a noi cercare di fermarlo prima che annienti tutto.."<br><br>***************************<br>END TRANSMISSION<br>***************************<br><br>Ed ora, prima di lasciarvi al linciaggio dei commenti, ho un paio di domande per voi (tre in realtà)...<br><br>1) non so se si capisce la mia idea...dato che nella linea temporale originale (quella conosciuta dall'equipaggio della Norn, per capirci) l'Angelo Bello della Morte non esiste, ho pensato servisse un elemento proveniente dal futuro per innescare il cambiamento della linea temporale e - mi sono detto - poteva essere carino che fosse proprio l'arrivo del figlio del Dottore tale elemento. Arrivando dal futuro, infatti, ha attirato l'attenzione della Norn che si è recata sul posto ed ha incontrato la nave aliena, innescando così l'anomalia a causa delle sue componenti sperimentali. Se lui non fosse venuto la Norn non ci sarebbe stata e tutto ciò non sarebbe successo...ha senso, secondo voi? Lo so che inverte gli elementi di causa ed effetto, ma alla fin fine è quello che succede anche in Ieri, oggi e domani", no? ma, soprattutto (che abbia senso o meno) si capisce dallo sviluppo della trama?<br><br>2) ho dovuto mettere la Norn fuori combattimento e distruggere la sua capacità di viaggiare nel tempo perché, altrimenti, sarebbe bastato inviarsi un messaggio dal futuro per non interferire...per farlo mi sono detto che probabilmente la componente che permette di manipolare lo spazio-tempo è associata al reattore di curvatura, che in un certo senso fa lo stesso...espellendo il nucleo ho privato la Norn di tale capacità. Ciò va contro qualcosa di già scritto su questa nave, di cui non so praticamente nulla?<br><br>3) buona parte del pezzo è incentrata sul tentativo di Resh di non subire passivamente l' "invasione" di un altro ufficiale comandante...so che non è esattamente un comportamento da capitano esemplare, ma il mio PG è uno che non ama non sapere le cose e di certo non è un tipo che si azzerbina...se Shorek avesse cercato collaborazione - come poi succede - avrebbe accettato le sue spiegazioni e si sarebbe fatto da parte senza remore, ma così...<br><br>A voi la palla, mio fido equipaggio!<br><br><br>Resh/F.<br><br><br>
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