<HTML><BODY><p dir="ltr">Azz...le scale sono infide e pericolose, altro che! Io son caduto (mi son lasciato cadere, ma é un'altra storia...) da un muro di 3 metri senza farmi nulla, ma son stato ingessato un mese per essere scivolato su tre gradini lavati di fresco!</p>
<p dir="ltr">Passando al pezzo, in realtà a me é piaciuto...chissà se quei tre (due dei quali - se ho ben compreso - al momento un tantino morti) sono davvero umani...qualcosa mi dice che sono Artefici di Angeli, giunti lì per recuperare il loro giocattolo...</p>
<p dir="ltr">Quel che mi chiedo é...se volevano recuperarglielo e glielo ho impedito...il "vecchio Resh" ha inavvertitamente portato la storia a svolgersi secondo l'evoluzione conosciuta da Toll?</p>
<p dir="ltr">Credo che quelli del Dipartimento temporale avranno un sacco di che divertirsi, una volta finita questa faccenda...</p>
<p dir="ltr">Bel pezzo!</p>
<p dir="ltr">--<br>
Inviato da myMail per Android<br></p>
<p dir="ltr">martedì, 24 febbraio 2015, 00:25AM +01:00 da "Elena Fuccelli" <mf9115@mclink.it>:</p>
<p dir="ltr">On Wed, 18 Feb 2015 21:37:55 +0300<br>
federico pirazzoli < cmdrtkar@gmail.com > wrote:<br>
A certo, che domande..e io che temevo mi chiedessi una proroga fino al<br>
ventordici del mese :-)<br>
Ed ecco arrivato il ventordici del mese. Mi dispiace, il pezzo non è<br>
niente di speciale e personalmente lo butterei e ricomincerei da capo,<br>
ma - a parte che è tardi perfino per i miei abituali ritardi - in<br>
questo periodo non sono molto in me. Per di più, ci si è messo di<br>
mezzo un incidente per cui ho avuto altro da pensare... Per esempio, a<br>
come diavolo fanno i protagonisti dei film a combattere per scene che<br>
sembrano eterne senza farsi mai male sul serio, mentre basta una scala<br>
a libretto con un gancio spanato a far rischiare la pelle a chi ci<br>
sale sopra...<br>
----------------------------------<br>
INIZIO TRASMISSIONE<br>
----------------------------------<br>
Base Stellare 16 Gamma<br>
Hangar 1 – Sala comando - 14 Maggio 2394 - Ore 17:00<br>
Fece alcuni passi verso i due ufficiali mentre l’armatura perdeva<br>
leggermente brillantezza.<br>
“Buongiorno signori… ora la cosa si fa complicata.”<br>
A pronunciare quelle parole fu il capitano Thomphson... . Una versione<br>
molto più vecchia del capitano Thomphson.<br>
Wanna guardò verso il compagno, incerta sul da farsi. Il tellarite<br>
alzò le spalle:<br>
“Non ti sei sempre vantata di quei sei mesi di anzianità che hai più<br>
di me? Beh, è il tuo momento!Sei tu il capo qui, no?” - disse Bhroter.<br>
“Mi spiace farlo notare, ma il capo qui sono io” - sogghignò il nuovo<br>
arrivato - “Vi dispiace abbassare le armi?”<br>
Wanna si accorse che il suo faser puntava ancora verso Thomphson e<br>
fece per abbassarlo, ma ci ripensò. Se fosse veramente stato il<br>
capitano, lei avrebbe dovuto affrontare la Corte Marziale per aver<br>
puntato l'arma contro un superiore, ma quello non era il capitano! Il<br>
capitano Thomphson, a quanto ne sapeva lei, si trovava a bordo della<br>
Fearless, ed era molto più giovane dell'uomo che aveva davanti.<br>
Proveniva dal futuro, come il viaggiatore del tempo di cui stavano<br>
custodendo la navetta? E poi... L'armatura che aveva indosso non aveva<br>
nessun simbolo apparente. Nessuna etichetta faceva intuire la sua<br>
appartenenza alla Flotta Stellare. L'uomo la fissava sorridendo, ma<br>
lei non si sentiva affatto rassicurata da quel sorriso.<br>
“Tienilo d'occhio” - ordinò, rivolta a Bhroter, quindi alzò la mano<br>
verso il comunicatore.<br>
“Non avverta nessuno!” - ordinò Thomphson. Wanda esitò, quindi fece di<br>
nuovo per premere il comunicatore. Avvertì un suono simile ad un<br>
singhiozzo, che non riuscì ad identificare, ma istintivamente si girò<br>
verso il compagno, che stava cadendo all'indietro come colpito da un<br>
maglio. Aveva ancora in mano il faser, sparò, vide il raggio colpire<br>
al petto l'armatura dell'altro e svanire come assorbito da un<br>
invisibile campo di forze. Un odore familiare la colpì, sapeva di<br>
polvere bruciata e ozono. L'uomo che non era il capitano si mosse. Lei<br>
percepì un nuovo singulto, sentì il proprio corpo sollevarsi da terra<br>
e fu l'ultima cosa che il suo cervello registrò.<br>
Thomphson accorse in tempo per reggere la ragazza che stava crollando,<br>
e ne accompagnò la caduta, appoggiando poi delicatamente il corpo a<br>
terra. Azionò il tricorder della sua armatura, e si accertò dei segni<br>
vitali dei due. Si sarebbero svegliati con qualche piccolo dolore –<br>
soprattutto il tellarite, che era atterrato in maniera rovinosa sulla<br>
paratia alle sue spalle - ma non c'era nulla che il dottore della Base<br>
non potesse curare. Gli dispiaceva dover agire a quel modo, ma se i<br>
due lo avessero portato dal capo della sicurezza, lui sarebbe stato<br>
interrogato per ore su quello che lo aveva spinto a tornare sulla Base<br>
Stellare 16 Gamma dopo tanti anni dalla sua distruzione... E invece<br>
non aveva tempo di farlo.<br>
Si tirò su, e con un gesto sganciò l'armatura che lo aveva protetto<br>
durante il viaggio. Era quasi un paradosso il fatto non avere tempo,<br>
ma aveva cercato di calcolare con esattezza l'ora di arrivo, in modo<br>
da avere il minore impatto possibile sul passato... Compatibilmente<br>
con il fatto che lui, il passato voleva effettivamente cambiarlo. Ed<br>
anche in profondità.<br>
Entrò nella navetta, e collegò l'armatura all'interfaccia. Il computer<br>
riconobbe senza sforzo la natura del collegamento, e si mise<br>
disciplinatamente ai suoi ordini. Bene, pensò Thomphson sollevato.<br>
Questa era una delle cose che lo avevano preoccupato alla partenza.<br>
Avere la navetta e la sua tecnologia alle sue dipendenze erano<br>
elementi importanti del suo piano.<br>
Fece per parlare, ma ci ripensò. La navetta era sicuramente calibrata<br>
sull'impronta vocale di Toll e avrebbe potuto innescare una reazione<br>
da parte dei sistemi di sicurezza se avesse tentato di dare ordini a<br>
voce. Non era probabile, ma meglio andare sul sicuro e far finta di<br>
avere una improvvisa raucedine. Attivò la tastiera olografica, che<br>
comparve senza rumore davanti alla postazione di pilotaggio, ed iniziò<br>
a comporre con cura le istruzioni. Sul monitor centrale comparvero le<br>
varie sezioni della Base Stellare, cominciando dal settore abitativo.<br>
Purtroppo, doveva evitare di toccare le sezioni diplomatiche: una<br>
scansione troppo approfondita sarebbe stata percepita dai sensori<br>
interni, e avrebbe innescato reazioni. Poteva soltanto sperare che<br>
quello che stava cercando non fosse all'interno delle sezioni<br>
diplomatiche.<br>
A lato delle immagini, cominciarono a scorrere gli elenchi dei segni<br>
vitali degli esseri senzienti. In grande maggioranza provenivano dai<br>
vari mondi della Federazione, come era prevedibile in una Base della<br>
Flotta Stellare. Poi bajoriani, ferengi, cardassiani, romulani,<br>
klingon... Ma erano umani le persone che stava cercando.<br>
Scaricò nel computer della navetta i nomi e le caratteristiche dei tre<br>
umani che stava cercando, quindi gli ordinò di interfacciarsi alla<br>
rete di olocamere di sicurezza.<br>
Il computer iniziò la ricerca.<br>
USS Fearless – Plancia di comando<br>
14 Maggio 2394 - Ore 17:00<br>
Sullo schermo, l'Angelo aveva spiegato le sue ali. Attorno alla<br>
formazione apparivano migliaia di globi luminosi che il comandante<br>
Khish aveva reso più evidenti colorandoli di un rosso brillante. Al<br>
monitor al suo fianco, aveva inserito la figura stilizzata della<br>
Fearless, che appariva circondata. Ai suoi occhi stanchi, ricordavano<br>
il gioco di un bambino piccolo che aveva visto in spiaggia quando era<br>
sulla Terra. Il bambino soffiava in un cerchietto dopo averlo immerso<br>
in un tubetto pieno di acqua e sapone e si divertiva a guardare la<br>
sorellina correre per sfuggire alle bolle. I bambini ridevano<br>
entrambi, in quel caldissimo giorno terrestre, mentre adesso<br>
l'atmosfera in plancia non avrebbe potuto essere più tesa. Eppure il<br>
gioco, tutto sommato, era lo stesso.<br>
“Abbiamo un'altra bolla cronotonica dritto di prua” - segnalò,<br>
evidenziandola sullo schermo centrale.<br>
Il capitano Tomphson si chinò sulla postazione del timoniere:<br>
“Adesso, guardiamarina Tyler... - le disse – Due gradi a dritta.”<br>
Sullo schermo, la bolla parve scansare la nave, passando a pochi metri<br>
dall'uscita dell'hangar navette. Qualcuno sospirò, ma Khish non lasciò<br>
il tempo al sollievo:<br>
“Questa siamo riusciti ad evitarla, ma ci sta arrivando addosso un<br>
intero banco di bolle cronotoniche!” - quell'Angelo era un bambino<br>
maledettamente viziato, pensò l'andoriano. Gli sarebbe piaciuto dire<br>
due paroline a sua madre... Se non fosse stato che sua “madre” era una<br>
navetta con motore a singolarità quantica e che era stata distrutta<br>
dopo essere entrata in risonanza con la Norn.<br>
Il capitano intanto era tornato alla poltrona centrale. Premette il<br>
pulsante di comunicazioni:<br>
“Capitano Thomphson a comandante Vox. Ingegnere, a che punto siamo con<br>
le riparazioni? Possiamo respingere quelle bolle cronotoniche?” -<br>
domandò Resh Thomphson al comunicatore.<br>
*Ho ancora bisogno di qualche minuto per ricalibrare i deflettori* -<br>
rispose la mezza klingon.<br>
“Non abbiamo qualche minuto! - esclamò Khish – Quel banco ci sarà<br>
addosso entro 40 secondi al massimo!”<br>
*Non abbiamo ancora abbastanza energia per gli scudi! - gridò la<br>
mezza klingon al comunicatore – Posso alzare i campi di forze interni,<br>
ma qualcosa riuscirà sicuramente a penetrare la nave! *<br>
Thomphson tornò a farsi accanto alla postazione del timoniere,<br>
mettendo una mano sulla spalla della ragazza:<br>
“Coraggio, Tyler! Dobbiamo riuscire ad evitare quelle maledette bolle<br>
cronotoniche!”<br>
“Tutte quante?” - mormorò Rose Tyler, guardando lo schermo centrale.<br>
“Non possiamo certo fare favoritismi! - ribatté il capitano Thomphson<br>
– Velocità a un quarto impulso, rotta due-due-quattro-sette!”<br>
La ragazza eseguì. Khish percepì nelle antenne lo sforzo sugli<br>
smorzatori inerziali, mentre la nave si inerpicava in mezzo alla<br>
flotta di sferoidi come in un campo minato. L'andoriano si concentrò<br>
sulla sua postazione. La figura stilizzata della Fearless si girò su<br>
sé stessa, avvitò come una danzatrice in mezzo ai coriandoli per<br>
cabrare ad angolo stretto tra due nuove masse.<br>
Una luce si accese sulla sua consolle:<br>
“Una bolla cronotonica al ponte tre!” - gridò Khish.<br>
“Rapporto! Ha colpito qualcuno?”<br>
Khish controllò i dati, e si sentì gelare:<br>
“No, ma... E' vicino al contenimento dell'antimateria, capitano!”<br>
Aveva appena finito di parlare, che la nave ebbe un singulto. Khish si<br>
resse alla postazione, sentendo il pavimento tremare sotto i suoi<br>
piedi. Le luci si spensero, si riaccesero, si spensero di nuovo,<br>
precipitando la plancia in un buio profondo.<br>
Base Stellare 16 Gamma<br>
Passeggiata<br>
4 Maggio 2394 - Ore 17:14<br>
L'abito che aveva indossato sotto la sua armatura avrebbe potuto<br>
passare per un normale abito civile di quel periodo storico. Era stato<br>
facile da prevedere, alla partenza, che una volta individuati i tre<br>
uomini del suo obiettivo, avrebbe potuto trovarsi ad attraversare zone<br>
frequentate, ed aveva scelto apposta un abbigliamento adatto a passare<br>
inosservato nel miscuglio di razze che frequentavano la Base Stellare<br>
16 Gamma.<br>
Resh Thomphson si guardò intorno. La Passeggiata sembrava meno<br>
popolata di quanto ricordasse, ma anche più frenetica. Uomini e donne<br>
di diverse razze erano riuniti in gruppi carichi di bagagli, in piedi<br>
o seduti per terra sotto la sorveglianza di uomini della sicurezza.<br>
Alcuni si erano fermati di fronte alle ampie finestre della<br>
Passeggiata, commentando sulla partenza delle navette dalla Base. Le<br>
sue percezioni da betazoide erano confuse da una cacofonia di ordini e<br>
pensieri dominati da paure e preoccupazioni. Passando vicino ai vari<br>
gruppi, riusciva a percepire discorsi su navette che non partivano o<br>
orari da rispettare, di bambini che non volevano stare fermi, di<br>
persone che tardavano o che erano state inserite in gruppi di<br>
evacuazione differenti.<br>
Resh controllò il proprio tricorder. Pochi minuti prima, aveva<br>
individuato i tre uomini che stava cercando vicino all'ingresso del<br>
ristorante klingon, a circa trenta metri dalla sua attuale posizione.<br>
Non aveva fatto in tempo ad andare in quel ristorante nel periodo<br>
della sua permanenza sulla Base, ma ricordava di esserci passato<br>
davanti più volte, sempre ripromettendosi di provare la cucina locale,<br>
un giorno o l'altro... Che non era mai arrivato.<br>
Spense il tricorder e si incamminò, superando gruppi di persone sedute<br>
in attesa della chiamata per l'evacuazione.<br>
Resh trovò l'ingresso del ristorante, ma i tre non si trovavano più<br>
nella stessa posizione. Lento, maledizione, era stato troppo lento!<br>
A lato della porta del ristorante c'era una fioriera in cemento con un<br>
albero esotico ornamentale. Resh montò nella fioriera, sporgendosi a<br>
guardare sopra le teste di quelli che lo circondavano. Un uomo della<br>
sicurezza si girò a fissarlo, ma lui non gli badò.<br>
Si fece sfuggire una esclamazione. Uno di loro si era fermato a<br>
leggere degli annunci su una colonna di informazioni. Gli altri due<br>
non potevano essere lontani. Scese dalla fioriera con un balzo,<br>
muovendosi rapidamente per raggiungere l'obiettivo.<br>
Non lo aveva mai visto di persona. Andreas Szelany era morto, come<br>
tutti gli altri, insieme alla Base Stellare 16 Gamma, ma Resh aveva<br>
studiato con cura ogni olografia conosciuta dei tre umani prima di<br>
partire per quella impresa disperata ed era certo di non sbagliarsi.<br>
Altezza: poco meno di un metro e ottanta, magro, occhi chiari. Portava<br>
capelli piuttosto lunghi sul collo, di un biondo cenere che lui sapeva<br>
non essere naturale.<br>
Szelany si allontanò dalla colonna di informazioni. Resh fissò gli<br>
occhi sulla sua schiena, cercando di concentrare le scarse capacità di<br>
betazoide che possedeva per intercettare i pensieri dell'altro, ma<br>
c'era troppo rumore di fondo, troppa gente intorno per riuscire a<br>
percepire qualcosa.<br>
L'uomo si stava dirigendo verso un turboascensore panoramico. E vicino<br>
al turboascensore...<br>
Eccoli, pensò Resh trionfante. Richard Mallory, il più anziano del<br>
gruppo, e Patrice Obono, il capo. Lui era sicuramente armato, pensò<br>
Resh. Ed era altrettanto sicuramente pericoloso.<br>
Obono si girò a guardare Szelany che stava arrivando.<br>
E dietro di lui, i suoi occhi incrociarono quelli di Resh.<br>
Capì. Lo aveva riconosciuto, non come il capitano della Base Stellare,<br>
ma esattamente come ciò che era, un viaggiatore del tempo.<br>
Obono spinse via Szelany, estraendo con la destra un'arma a raggi.<br>
Qualcuno urlò. Resh si gettò a terra, rotolò dietro un angolo,<br>
estraendo a sua volta le armi. Alle sue spalle, avvertì il calore dei<br>
colpi che bruciavano l'aria, distruggendo ogni oggetto sulla loro<br>
traiettoria. Le urla si erano moltiplicate, insieme al suono lacerante<br>
degli allarmi. Gli uomini della sicurezza cercavano di farsi spazio<br>
tra la folla in fuga con ordini secchi, sovrastati dalle grida delle<br>
persone che venivano calpestate. Resh si sporse, sparando a brevi<br>
raffiche con entrambe le armi, senza prendere la mira, in copertura<br>
mentre controllava la loro posizione.<br>
Obono aveva reagito troppo presto, pensò, senza pensare che si<br>
trovavano in una cattiva posizione, con solo il turboascensore alle<br>
loro spalle e nessun'altra via di fuga a parte quella che adesso lui<br>
stava chiudendo. Mallory aveva cercato rifugio nella cabina<br>
trasparente, ma questo lo rendeva solo più facile da colpire. Resh<br>
adesso mirò, sparò. Mallory venne sollevato dal colpo, cadde<br>
all'indietro lasciando una lunga striscia sanguinosa nella parete di<br>
vetro dell'ascensore.<br>
Obono era steso a terra, accanto a Szelany che si copriva la testa con<br>
le mani mentre l'altro continuava a sparare alla cieca.<br>
Tornò a rifugiarsi dietro l'angolo. Ad ogni respiro i suoi polmoni<br>
ingoiavano l'aria arroventata dai colpi. Gli uomini della sicurezza<br>
stavano convergendo nella Passeggiata da ogni parte. Fra poco li<br>
avrebbero circondati e sarebbe stata la fine, non solo per Obono e i<br>
suoi, ma anche per lui.<br>
Doveva agire.<br>
Rotolò fuori in mezzo ai colpi dell'altro, sparando alla cieca, si<br>
trovò in ginocchio e sparò ancora mirando dritto alla testa<br>
dell'altro. L'arma cadde dalle mani dell'umano. Szelany fece per<br>
prenderla, ma Resh era già su di lui. Allontanò l'arma di Obono con un<br>
calcio, quindi afferrò Szelany e lo costrinse a stendersi sul corpo<br>
del suo capo, con il proprio ginocchio sulla sua spina dorsale per<br>
impedirgli di muoversi.<br>
“Fermo!” - Resh riconobbe la voce del capo della sicurezza e si girò.<br>
Alessandro Riccardi stava avanzando alla testa di un gruppo di uomini<br>
disposti a ventaglio. Riccardi lo fissò per un lungo istante:<br>
“Capitano?”<br>
Resh si girò. Mallory sembrava una bambola rotta sul pavimento<br>
dell'ascensore. Resh capì che non avrebbe potuto prendere anche lui.<br>
“Capitano... Lasci andare quell'arma!” - ordinò Riccardi. Resh scosse<br>
la testa. La sua mano corse al braccio, premette un pulsante... E di<br>
fronte a lui, la Passeggiata svani.<br>
-----------------------------<br>
FINE TRASMISSIONE<br>
-----------------------------<br>
Ciao! ;-D<br>
Elena (dolorante)<br>
--<br>
"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma<br>
ICQ 33856678<br>
_______________________________________________<br>
Stml21 mailing list<br>
Stml21@gioco.net<br>
http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml21</p>
</BODY></HTML>