<html>
<head>
<meta content="text/html; charset=windows-1252"
http-equiv="Content-Type">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Mi sembra ottimo... sempre più incasinato.<br>
<br>
Maddy<br>
<br>
<div class="moz-cite-prefix">Il 20/01/2016 15:09, Ileana ha scritto:<br>
</div>
<blockquote
cite="mid:CAKx-aszZGOc74d0sW27XC_OwYQ3PhDBCXhyg3k8+k13DB3VYPA@mail.gmail.com"
type="cite">
<div dir="ltr">Scusate per il ritardo nel commentare il brano...
non sto avendo un minuto libero...
<div>Nel frattempo però vi mando quello scritto sulla Marconi!!</div>
<div><br>
</div>
<div>Buona lettura!!</div>
<div><br>
</div>
<div>Ileana</div>
<div><br>
</div>
<div>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">**********************************************</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Brano: 13.04</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Titolo: Complicazioni
(esattamente ciò di cui avevamo bisogno)</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Autore: Tenente
Comandante Rekon</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Brano precedente: 13.03
– Verranno a cercarmi</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">**********************************************<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Pianeta Leinos III –
Base Terroristica – In una seconda cella - 26/07/2395 ore
02.07<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il Capo Specialista Farn
si guardò intorno stupito, cercando di ricordare come
avesse fatto a finire legato in quella che aveva tutta
l’aria di essere una cella di detenzione, anche se un po’
rozza. Un soldato Bajoriano in assetto da combattimento
lo stava tenendo sotto controllo con un fucile, ma non
pareva particolarmente preoccupato.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Io sono il Capo
Specialista Hector Farn, della U.S.S. Marconi” disse,
cercando di attirare l’attenzione del suo carceriere,
mentre la sua mente lavorava febbrilmente alla ricerca di
una soluzione o di una via di fuga da quella situazione
“Avete attaccato una unità Federale, e questo è un reato
molto grave. Perché…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Silenzio, è inutile che
protesti, Umano!” lo interruppe con un certo disprezzo il
Bajoriano “I tuoi due amici sono morti e la tua navetta è
distrutta. Ma tranquillo, il Capo non ha intenzione di
ucciderti, almeno per ora.” </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Ma…perché?” chiese lo
scienziato terrestre “Bajor è amico della Federazione da
anni…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“E’ vero…” rispose
duramente il soldato, prima di dargli le spalle “Ma la
Federazione non è amica di Bajor…quindi le cose dovranno
cambiare!”<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Pianeta Leinos III –
Base Terroristica – In una terza cella - 26/07/2395 ore
02.07<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il Guardiamarina Denora
Seti fece uno scatto indietro quando si accorse di essere
osservata da vicino ma – a causa dei legacci che le
bloccavano braccia e gambe – il suo movimento non la
allontanò che di pochi centimetri dal volto deturpato che
la stava fissando.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Non temere, bambina…non
sono qui per farti del male…” disse la voce di donna, una
voce melodiosa e gentile…una voce anziana e
tranquillizzante che mal si sposava col volto deturpato –
probabilmente dal fuoco – di chi le stava parlando.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Ma Denora era una
osservatrice piuttosto abile…una giovane addetta alla
sicurezza a cui non sfuggirono i dettagli, quali
l’orecchino e gli abiti – che facevano della donna di
fronte a lei una Vedek “Chi è lei?” chiese.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“E’ così importante,
bambina?” rispose la donna, riuscendo in qualche modo ad
apparire tranquillizzante nonostante il proprio aspetto
“Che il mio nome sia Adana o Winn…o qualunque altro…è così
importante?” ripeté, citando i nomi di alcuni importanti
leader religiosi del passato di Bajor. Quindi fece una
pausa e aggiunse “Non è forse più importante sapere che ti
sono amica e che non è mio desiderio farti del male?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Se lei non mi é nemica,
perché sono legata e perché avete sparato sulla nostra
navetta?" domandò il Guardiamarina Denora, muovendo per
quanto poteva la testa, quando la presunta Vedek che le
stava davanti sollevò la destra.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">La donna ignorò quel
tentativo della giovane Bajoriana di sottrarsi al suo
tocco e le afferrò il lobo sinistro, sondando il suo Pagh.
Quindi, soddisfatta, disse "Ragazza mia...non abbiamo certo
attaccato te, che sei una coraggiosa figlia di Bajor, ma
coloro che minacciano il futuro del nostro mondo..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Avete attaccato una
Nave Stellare della Flotta Stellare!" protestò la bionda
Bajoriana della sezione Tattica "la Federazione non é
nemica di Bajor, tutt'altro!"</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Non in senso stretto,
ragazza.." rispose la Vedek "ma la loro presenza - il loro
modo di pensare e di vedere l'universo - é comunque un
pericolo per Bajor. Inoltre il loro continuo sfruttamento
del Tempio Celeste, senza alcun rispetto nei confronti dei
Profeti che lo abitano. Quindi no..." concluse sorridendo
"la Federazione non é un nemico in senso militare, ma deve
andare via da Bajor quanto prima. Tutti gli alieni, a
qualunque razza appartengono, devono andare via da Bajor."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Senza la Federazione
Bajor sarebbe ancora sotto il controllo Cardassiano, o del
Dominio!" ribatté decisa la ragazza, venendo però
interrotta dalla donna.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Ragazza..." la ammonì,
per la prima volta con tono irato "Bajor si é liberato dai
Cardassiani per la forza dei suoi figli! Affermare qualcosa
di diverso é un insulto a tutti i morti di Bajor!"</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Conosco la storia..."
affermò allora conciliante la giovane ufficiale "ma dopo
aver cacciato i Cardassiani dal pianeta, Bajor non aveva
le risorse per difendere il nostro spazio...il controllo
dell'accesso al Tempio Celeste sarebbe stato loro, se non
ci fosse stata la Federazione a controllare Deep Space
Nine..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Vedi, mia cara…”
rispose la donna, addolcendo il tono di voce e poggiandole
una mano sulla spalla “E’ proprio questo il problema della
Federazione…forse non lo fa con intento malevolo, ma tende
a cambiare e uniformare tutte le culture con cui entra in
contatto…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Fu in quel momento che
Denora comprese che la conversazione sarebbe stata ancora
molto lunga.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">U.S.S. Marconi – Sala
Riunioni Principale – 28/07/2395, ore 11:18<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Molto bene,
signori…qualche dubbio dell’ultimo minuto, prima di aviare
l’operazione di recupero?” domandò il Capitano Shran,
guardando i suoi uomini con un chiaro messaggio nelle iridi
azzurre: non avrebbe accettato nessun ritardo ulteriore,
neppure se gli avessero comunicato che le navette si erano
improvvisamente trasformate in sculture di ghiaccio
Andoriane.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Subito dopo
l’abbattimento della navetta del Comandante Keane era stato
predisposto dall’Equipaggio della Marconi un piano di
recupero che prevedeva l’impiego delle due navette residue
per trasportare altrettante squadre d’assalto – che
sarebbero state comandate per l’occasione una da Dal e
l’altra da Durani – fino alle ultime coordinate conosciute
della Stark, procedendo a bassa quota ed in volo a vista.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il piano, purtroppo,
aveva subito un ritardo di quasi quarantott’ore a causa di
una violentissima tempesta magnetica che aveva spazzato la
superficie planetaria, spiegando per quale motivo su
quell’ammasso di acqua e fango non si era mai sviluppata
una civiltà.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Le squadre avranno meno
di sei ore per effettuare il recupero…” grugnì Rekon,
dalla sua posizione. Il vecchio Tellarita era ben conscio
della necessità di recuperare in fretta la collega ed amica
e la sua squadra, ma il suo compito principale era quello
di tenere insieme la Marconi, che in quel momento si stava
nascondendo in un dannato mare di acido “dopodiché dovremo
far necessariamente emergere la nave e decollare, se non
vogliamo fare tutti un bagno in questo puzzolente mare…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Non preoccuparti,
Rekon…” rispose Dal “Quaranta minuti di volo suborbitale
per arrivare sul posto, altrettanti di avvicinamento e un
paio d’ore di operazione…saremo di ritorno in tempo. Al
peggio decollerete e ci verrete a prendere…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Certo, perché con la
manovrabilità in atmosfera che abbiamo…” iniziò a
brontolare Rekon, ma venne interrotto da Shran, che chiese
“Altre perplessità?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Prima che qualcuno
potesse rispondere, però, la voce atona e monocorde del
Primo Ufficiale emerse dagli altoparlanti incassati nel
soffitto della sala, avvertendo che stavano ricevendo una
comunicazione dalla U.S.S. Fearless.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">U.S.S. Marconi – Plancia
– 28/07/2395, ore 11:25<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“La U.S.S. Faerless – o
comunque una nave con dimensioni e traccia energetica
comparabile ad una Classe Defiant – ha appena raggiunto
un’orbita geostazionaria…” informò il Primo Ufficiale, non
appena gli altri Ufficiali Superiori ebbero varcato la
soglia della Plancia.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Si sono già spostati in
orbita bassa per trasferirci i materiali?” domandò di
rimando Shran, prendendo posto sulla poltrona di comando e
rivolgendosi al Comandante Berthier, che stava rilevando
uno dei propri subordinati alla postazione scientifica.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Non ancora…” rispose la
Betazoide “probabilmente stanno mantenendo un’orbita alta
per ridurre al minimo il tempo di esposizione ad eventuali
attacchi dal pianeta…in fondo, anche se la Defiant è una
nave piccola e compatta, la loro capacità di volo
atmosferico è comunque limitata e faticherebbero ad evitare
attacchi come quello che ha abbattuto la navetta di Tara…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Compensazione dei
disturbi EM completata...” Annunciò nel frattempo Rekon,
che si era temporaneamente piazzato alla consolle OPS
senza neppure rilevarne l’operatore “ora ha una
trasmissione pulita e criptata, Capitano…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Shran fece un cenno di
assenso all’Ingegnere e – poco dopo - il volto del
Comandante Garcia comparve sullo schermo. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Siete arrivati, ben
arrivati…” salutò l’Andoriano con un sorriso, passando
senza neppure accorgersene al tono da Latin Lover che
spesso sfoggiava con le femmine di molte razze.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^=Grazie Capitano…=^=
Rispose il comandante Garcia annuendo, prima di aggiungere
=^=Siamo pronti a teletrasportare gli aiuti sula Marconi.
=^=</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Grazie a voi, procedete
pure quando sarete in posizione.” Rispose il Capitano
della Marconi, mantendosi ben retto sulla schiena. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^=Emh… sì bene. =^=
Rispose Manuela. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Shran notò una certa
insicurezza nella giovane donna, come se qualcosa che
aveva detto l’avesse in qualche modo turbata. In quel
momento, però, non c’era tempo per preoccuparsene, quindi
passò immediatamente al punto successivo “C’è un’altra
cosa di cui vorrei parlarvi… uno dei nostri ufficiali è
stato catturato.”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il volto del Capitano si
indurì a quelle parole. Manuela provò ad interromperlo per
chiedere delucidazioni, ma l’alieno dalla pelle blu non le
lasciò il tempo di dire nulla, aggiungendo “Ci prepariamo
ad una missione di salvataggio..” *che avremmo già dovuto
portare a termine, dannazione!*</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^=Avete bisogno di
rinforzi?=^= domandò il Primo Ufficiale di Deep Space 16
Gamma, non riuscendo evidentemente a cogliere dove
l’Andoriano stesse andando a parare.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“No,” rispose Shran,
scuotendo appena il capo, le antenne quasi frementi di
impazienza “ma essendo in orbita potete utilizzare i
vostri sensori per darci informazioni sulle coordinate del
luogo di scomparsa…. Ve le trasmetto ora.”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Bene aspettiamo il
materiale e le informazioni tattiche.” Aggiunse dopo un
momento, notando che l’Umana sembrava stesse rimuginando
sulla cosa, dopodiché fece chiudere la comunicazione
all’addetto alle Operazioni, visto che il Capo Ingegnere
era già sparito alla volta della Sala Macchine, dove lo
aspettava un lavoro improbo per ripristinare l’efficienza
dei Motori a Curvatura.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">U.S.S. Marconi – Plancia
– 28/07/2395, ore 12:00<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Abbiamo appena ricevuto
il primo invio di materiale…” comunicò l’addetto alla
consolle Operazioni, dopo aver scambiato alcune parole con
la Stiva di Carico principale, chiarendo “si tratta della
nuova bobina di Curvatura…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Shran a Rekon…i pezzi
che ci hanno inviato vanno bene per riparare i nostri
danni?” chiamò immediatamente il Capitano della Marconi,
supponendo che il suo Ingegnere Capo fosse appostato nella
stiva, pronto a controllare quanto ricevuto per mettersi
al lavoro.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^= Vanno bene quanto
possono andar bene dei dannati pezzi di una nave
diversa…la Bobina di riserva di una Defiant non è certo
come la nostra, visto che tra le due classi di navi ci sono
trentasette anni di differenza di progettazione e due
milioni di tonnellate di differenza…=^= cominciò a
brontolare Rekon, mentre in sottofondo si sentiva il rumore
dei forklift antigravitazionali in azione e il
chiacchiericcio di quelli della Sezione Ingegneria,
intenti probabilmente a coordinare le attività.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Appena arrivato Shran
avrebbe probabilmente interpretato la protesta di Rekon
come un problema, una bandierina alzata per avvertirlo che
ci sarebbero stati problemi a completare le riparazioni. Ma
Shran conosceva troppo bene il suo Capo Ingegnere e sapeva
che – per gli standard del Tellarita – quella protesta era
piuttosto fioca, segno che il materiale ricevuto era di
suo gradimento tanto quanto poteva esserlo data la
situazione. Per questo decise di non forzare il –
chiamiamolo buonumore - del suo ingegnere, dicendo solo
“Fate del vostro meglio. Per quando le squadre di recupero
saranno tornate sarebbe utile avere la Curvatura…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^=Sì, beh…e qui sarebbe
utile avere i cantieri orbitali di Tellar per poter fare
le riparazioni come si deve…=^= brontolò il Vecchio, prima
di iniziare a sbraitare come suo solito ordini alla sua
squadra.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Shran chiuse la
comunicazione piuttosto divertito e – volgendosi verso
Julie – chiese “A che punto sono le squadre di sbarco?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">La Betazoide – che aveva
provveduto ad interfacciare i sensori passivi della
Marconi con la griglia di rilevamento orbitale che la
Fearless aveva costituito sfruttando il proprio carico di
sonde – impiegò circa cinque secondi prima di affermare
“Si trovano a dieci minuti dal punto di atterraggio
designato. Stanno procedendo a volo radente per evitare i
loro strumenti di rilevazione” </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il punto di atterraggio
designato era una radura nella boscaglia, a circa un
chilometro dal complesso – parzialmente interrato – che la
Fearless aveva rilevato dall’orbita. Stando alle scansioni
tattiche ottenute dall’altra nave federale si trattava di
un grande complesso industriale, costruito principalmente
sotto terra in un duro terreno granitico e difeso
pesantemente da otto batterie di cannoni Polaronici
pesanti…dove accidenti i Bajoriani avessero trovato i
materiali per costruire ed armare una base del genere era
un mistero, anche se non stupiva che avessero scelto di
tentare di distruggere la Marconi per evitare che la
trovasse…</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Prima che qualcuno
potesse aggiungere qualcosa, però, il Comandante Berthie
aggiunse “Signore, la base ha appena lanciato numerosi
piccoli velivoli! Si direbbero un trasporto e cinque…no,
sette caccia!”<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Navetta Edison –
contemporaneamente<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Signore…dalla Marconi
ci segnalano diversi velivoli atmosferici in
avvicinamento!” annunciò il Capo Master Mok, voltandosi
verso Dal. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il Mezzo-Cardassiano si
trovava in piedi dietro la postazione del pilota, sulla
quale Chuck stava operando con la consumata abilità che
ormai tutti i presenti gli avevano visto esercitare in
qualche situazione di crisi. Lanciando uno sguardo ai
sensori, chiese “A che quota stiamo volando? Possono averci
intercettati?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Improbabile, siamo a
trenta metri dal suolo e ci sono alberi alti quasi dieci
metri sotto di noi…” rispose l’unico appartenente alla
Sezione Comando e Navigazione presente a bordo.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Possiamo scendere
ancora?” domandò il Capo della Sicurezza, osservando la
formazione nemica, che lo lasciava un po’
interdetto…*perché diavolo lasciano andare avanti il
trasporto, che pare disarmato, anziché mettersi in
posizione di scorta?*</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Noi sì…” rispose Chuck
con un sorrisetto, abbassandosi ancora finché le gondole
della navetta non arrivarono quasi a sfiorare le cime degli
alberi, facendo di tanto in tanto sfrigolare i deflettori
di navigazione “Non so se Max sulla Ch’oor possa fare lo
stesso, però…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Come a rispondere al
dubbio del giovane asso del timone, l’altra navetta della
Marconi si abbassò di circa cinque metri, allontanandosi
però di un paio di chilometri dalla Edison. Un secondo
dopo, la voce di Durani emerse dall’altoparlante =^=Dal,
noi non possiamo scendere più di così…ci allontaniamo, così
se ci rilevano non mettiamo in mezzo anche voi. Da quanto
vedo sono caccia atmosferici bajoriani, quindi non
dovrebbero essere un pericolo reale per i nostri scudi. In
caso di ingaggio lasciateli a noi e procedete con la
missione di recupero…=^=</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“D’accordo, buona
fortuna!” rispose il Mezzo-Cardassiano, tenendo gli occhi
puntati avanti a sé e stringendo più forte la spalliera
del sedile.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Pianeta Leinos III –
Base Terroristica – Cella di Denora Seti - 28/07/2395, ore
11:13<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Il Guardiamarina Denora
Seti pensò che il suo istruttore all’Accademia sarebbe
stato fiero di lei. Accettando di rinunciare alla propria
divisa e lasciandosi progressivamente coinvolgere nei
vaneggiamenti della Vedek senza nome, era riuscita a
guadagnarsi la fiducia dei suoi compatrioti.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Questi non erano stati
ancora così stupidi da lasciarla a piede libero, ma le
avevano tolto i ceppi che la immobilizzavano, lasciandola
libera di girare per la piccola prigione in cui era stata
rinchiusa.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Dal canto suo Denora era
quasi dispiaciuta per quella gente…le guardie che la
controllavano – con le quali aveva parlato parecchio in
quei giorni – erano per lo più persone per bene, traviate
da una ideologia folle professata da quella strana Vedek
che, dotata di un carisma impressionante, le aveva traviate
portandole a credere che la Federazione fosse un nemico di
Bajor.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">*Ma la mia fedeltà deve
andare innanzitutto alla Marconi, alla Federazione e al
mio mondo… se ci sarà modo di salvarli il Capitano lo
troverà!* si disse piluccando i resti del proprio piatto,
prima di apprestarsi a portare a termine il piano di fuga
che aveva elaborato.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Piano magari era una
parola grossa, ma almeno aveva capito come uscire dalla
cella. Dopo si sarebbe trattato di trovare il Comandante
Keane e Farn, per poi filarsela con la loro navetta o con
qualsiasi altro mezzo in grado di volare fino alla
Marconi. Certo, la Vedek le aveva detto che i suoi compagni
erano morti nello schianto della Stark, ma Denora sapeva
che non era vero. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">In quei giorni aveva
sentito spesso urla e grugniti provenire dal corridoio
dove spariva e compariva la Vedek e – anche se i suoni
erano distorti – lei sapeva per certo che appartenevano a
Tara Keane…erano infatti gli stessi versi di sfida che le
aveva sentito lanciare a più riprese l’anno precedente,
quando aveva aiutato a difendere la Marconi dagli
abbordaggi Borg brandendo orgogliosamente una Bath’Let.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Certa di non sbagliarsi,
la ragazza fece cenno a Berei – il giovane carceriere che
non la perdeva mai di vista – di aver finito il pranzo e si
alzò in piedi con il vassoio metallico in mano.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Come i giorni scorsi il
ragazzo – poco più che un bambino, in realtà,
probabilmente messo a controllare lei perché era apparsa
come la più docile dei tre prigionieri – si avvicinò alla
porta, attendendo ad aprirla che lei posasse il vassoio
con le stoviglie vuote sul mobiletto accanto all’ingresso
della cella.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Questa volta, però, non
sarebbe successo. Il Guardiamarina della Sezione Tattica
fece infatti appena un passo verso la porta, salvo poi
inciampare casualmente nel piede della branda e cadere in
avanti. Istintivamente sollevò il vassoio, lasciando che
fosse questo ad impattare per primo – circa un decimo di
secondo prima della sua testa – contro lo spigolo del
mobile.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Con un tonfo sordo e la
testa ovattata, poi, la giovane Bajoriana crollò a terra,
sentendo il viscidume del sangue scorrerle sulla fronte e
simulando solo in parte il dolore di un forte trauma.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Come aveva previsto,
Berei si fece prendere dal panico vedendola cadere e
sbattere la testa e, senza pensare a chiamare aiuto, si
precipitò ad aprire la porta della cella, armeggiando
diversi secondi con la chiave meccanica prima di riuscire
ad infilarla correttamente nella toppa.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Denora contò mentalmente
fino a cinque tenendo gli ogghi semichiusi poi, quando
sentì il respiro del ragazzo vicino al suo volto, strinse
la presa sul vassoio che non aveva ancora lasciato andare e
mosse il braccio destro con rapidità, colpendolo alla
tempia con la superficie di metallo con tutta la forza che
il suo corpo allenato possedeva.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Berei – colto alla
sprovvista – barcollò all’indietro e Denora fu lesta ad
alzarsi. Ignorando il dolore come Dal le aveva insegnato a
fare, la Bajoriana si avventò sul suo conterraneo e gli
bloccò il collo con una presa poi, facendo pressione sulla
trachea, lo fece svenire.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Rapidamente si asciugò
il sangue che colava da un brutto taglio sulla fronte e –
recuperata la pistola phaser, il comunicatore e le chiavi
del suo carceriere, lo chiuse nella cella.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“E adesso cerchiamo gli
altri!” borbottò, scuotendo la testa per schiarirsi le
idee.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Pianeta Leinos III –
Base Terroristica – Cella di Tara Keane - 28/07/2395, ore
11:25<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Tara era da giorni
pronta alla fuga, ma ancora non se ne era presentata
l'occasione. I suoi carcerieri la trattavano come un
animale estremamente pericoloso e la tebnevanoin una
gabbia, alla catena. I ceppi che le bloccavano i polsi le
permettevano di norma di arrivare al vassoio del cibo o
alla ritirata, ma laloro lunghezza poteva essere ridotta a
comando per consentire l'accesso alle guardie, verso le
quali non poteva fare altro che inveire e lanciare sfide
che - puntualmente - venivano lasciate cadere.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">La ragazza stava giusto
finendo di consumare il proprio pasto - un centrifugato di
certo energetico e nutriente ma che, in quanto a sapore,
faceva rimpiangere le razioni di emergenza della Flotta -
quando accadde qualcosa di strano.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Una voce in bajoriano -
Tara percepì a livello inconscio la differenza, anche se
il traduttore universale inviò il messaggio in standard al
suo cervello - chiamò la guardia che si voltò verso
l'esterno della zona celle, appena un istante prima che un
raggio phaser la raggiungesse al petto, mandandola a terra.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Un attimo dopo il
Guardiamarina Denora entrò nella stanza con indosso un
abito ed in mano un phaser bajoriano, subito seguita dal
Capo Farn, che appariva piuttosto a disagio con un'arma
identica stretta nella sinistra.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Presto, venga
Comandante!" chiamò la donna della squadra di Dal, aprendo
rapidamente ceppi e cella, prima di passarle il phaser
della guardia svenuta "Non so quanto impiegheranno a capire
che siamo fuggiti..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Meno di quanto ne
impiegheremo noi a trovare un mezzo di trasporto per
scappare, quindi sbrighiamoci!" affermò cupamente Tara,
prendendo il comando ed avventurandosi nei corridoi
sconosciuti alla ricerca di un terminale di computer.<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Pianeta Leinos III –
Base Terroristica – Tempio - contemporaneamente<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Quando le domandavano il
suo nome, lei era solita rispondere che non era
importante, che un nome era solo l'ombra di una cosa, non
la cosa stessa. La verità era che lei stessa non ricordava
più il proprio nome, un altro tassello della sua identità
cancellato come il volto, deturpato dal fuoco.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Ma sapeva di essere una
Serva dei Profeti, e sapeva cosa essi volessero da lei.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Quando Jodel Mass entrò
trafelato nel suo santuario, Vedek Nessuno - così si
riferiva a sé stessa - sciolse la posa meditativa e disse
placidamente "Respira profondamente, amico mio, e poi dimmi
cosa é successo."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"É scappata..." ansimò
il Bajoriano "la prigioniera che stavi tentando di
convertire...ha steso la guardia ed é scappata. Pare abbia
liberato gli altri...io..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Tu non farai nulla,
ancora..." rispose la Vedek, mentre la bocca senza più
labbra si apriva in un inquietante sorriso "dimmi, quanta
forza stanno usando per scappare?"</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Preso in contropiede,
Jodel dovette pensare qualche istante prima di rispondere
"La prigioniera Bajoriana ha abbattuto Berei con un
oggetto contundente, ferendolo senza però ucciderlo. Da
allora stanno usando le armi sottratte alle guardie in
modalità stordimento pesante..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">*La Federazione... Così
deliziosamente prevedibile...* si disse soddisfatta Vedek
Nessuno, prima di affermare col tono di chi ha la piena
autorità e la certezza che nessuno la disattenderà "Ottimo,
allora lasciali procedere nella fuga. Metti guardie nei
corridoi, ma assicurati che non siano numerose e si
facciano sparare. Fate in modo che arrivino all'hangar
secondario..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Ma..." provò ad
obiettare l'uomo, venendo però immediatamente interrotto
dalla sfregiata.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Così é la volontà dei
Profeti...vai e attendi che abbiano rubato la navetta e si
siano allontanati, prima di inviare i caccia a cercare di
abbatterli.”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Jodel Mass fece un
inchino e si ritirò, palesemente confuso in volto. Vedek
Nessuno, evidentemente soddisfatta, si recò sino ad un
piccolo altare, ove si trovava un apparato di comunicazione
schermato. Dopo averlo aperto, inviò una semplice
comunicazione " Anticipiamo la consegna, Capitano. C'é
anche un altra questione da gestire..."</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Infine, estremamente
soddisfatta, la donna riprese posizione di fronte
all'altare e, pensando a Denora Seti, affermò "Ottimo
lavoro, bambina...ancora non lo sai, ma la tua vita renderà
un grande servigio ai Profeti..."<br>
<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Navetta Bajoriana Tempio
Celeste - 28/07/2395, ore 12:00<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Tara osservò con
preoccupazione lo schermo sensore del trasporto che avevano
scelto di utilizzare per la fuga. La sicurezza nella base
Bajoriana era piuttosto rilassata ed erano riusciti a
raggiungere un Hangar con relativa facilità.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">All'interno avevano
trovato quanto restava della loro navetta, troppo
danneggiata dalle armi della base per volare ancora, e
alcuni mezzi da trasporto.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Si trattava
principalmente di mercantili leggeri e navette per il
trasporto persone, tutti di origine Bajoriana e tutti
piuttosto malandati.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Tra questi la Mezza
Klingon aveva scelto una navetta da cinque pisti, che
appariva leggermente meno malmessa delle altre e che -
oltre ai propulsori ad impulso - era dotata anche di motori
antigravitazionali che le avrebbero consentito una discreta
mobilità atmosferica.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Erano decollati mentre -
con colpevole ritardo - gli allarmi avevano cominciato a
risuonare nella grande base ma, col semplice accorgimento
di volare molto basso, erano riusciti ad evitare di venire
bersagliati dai sistemi difensivi dell'installazione. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Purtroppo la loro
fortuna non era durata fino al loro arrivo sulla Marconi,
in quanto uno stormo di caccia era stato inviato alloro
inseguimento e, nonostante l'iniziale vantaggio, adesso
erano quasi giunti all'intercettazione.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">"Alzare gli scudi!"
ordinó il Capo OPS, sperando che quei vecchi intercettori
bajoriani continuassero ad essere i catorci che erano
stari usati dalla Resistenza contro Cardassia e non
avessero aggiornato i sistemi d'arma. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Vana speranza, in quanto
il primo colpo di phaser si infranse appena tre secondi
dopo sugli scudi della navetta, facendola rollare
pericolosamente.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Maledizione!” ringhiò
Tara, eseguendo una virata stretta per evitare il colpo
successivo, che andò ad infrangersi sulla vegetazione che
si estendeva sotto di loro, provocando un principio di
incendio “possiamo rispondere al fuoco?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Questa navetta non è
armata, Comandante…” rispose il Guardiamarina Denora,
prima di spegnere una serie di sistemi non essenziali per
convogliare più energia agli scudi.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Abbiamo un altro
problema, signore…” annunciò il Capo Farn dalla consolle
ausiliaria con la quale monitorava i sensori di volo
atmosferico “ci stanno circondando e una nave viene verso
di noi da davanti…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Non ci fu tempo di dire
altro. Con una manovra che il più dei piloti della Marconi
avrebbe considerato spericolata (e, con il termine “il più
dei piloti” venivano ricompresi tuti i piloti eccetto
Chuck), Tara fece picchiare verso il basso la navetta,
proprio nel momento in cui la nave che volava contro di
loro si alzò da una quota molto bassa, aprendo il fuoco
sui caccia inseguitori e vaporizzandone uno che – trovato a
scudi abbassati – non ebbe neppure il tempo di reagire.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Ma è una delle nostre
navette!” esclamò Denora, mentre la navetta federale
sparpagliava i caccia facendo fuoco con entrambi gli
emettitori phaser contemporaneamente.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Sì, ma facciamogli
sapere che siamo noi, o ci prenderà a bersaglio…” fece
notare il Comandante Keane, prima di aprire le
comunicazioni verso quella che aveva riconosciuto essere la
navetta Ch’oor “Qui Comandante Keane a Navetta Ch’oor,
grazie per l’assistenza!”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">=^=Di nulla!=^= rispose
secca la voce di Durani, mentre la navetta faceva
esplodere un caccia che – non considerando che i phaser
federali erano strutturati a banchi con un raggio di azione
molto ampio . aveva avuto la brillante idea di mettersi di
coda per cercare di abbatterla =^= Procedete verso la
Marconi, mentre vi copriamo…=^=</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Tara si chiese per un
momento come pensasse Durani di affrontare da sola uno
squadrone di caccia ma – proprio mentre stava per
rispondere – da un qualche punto a ridosso delle cime degli
alberi una seconda navetta eseguì una strettissima
cabrata, facendo fuoco con i Phaser ed abbattendo altri
due inseguitori.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Ricevuto, ci vediamo a
bordo!” rispose la giovane donna, impostando una nuova
rotta più diretta verso il punto dove era ammarata la loro
nave, ormai certa che Durani e l’equipaggio della Edison –
chiunque fosse a pilotarla – fossero perfettamente in
grado di occuparsi dei restanti caccia Bajoriani.<br>
<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">U.S.S. Marconi – Plancia
– 28/07/2395, ore 13:00<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Abbiamo ricevuto anche
l’ultimo carico dalla Fearless…” annunciò l’addetto OPS,
con un evidente tono di sollievo nella voce “il personale
del Comandante Rekon conferma che tutto il materiale è
compatibile…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Shran sbuffò, a metà tra
l’infastidito ed il soddisfatto. Infastidito perché – a
causa dell’anomala composizione dell’atmosfera planetaria –
avevano impiegato un’ora e mezza per ricevere tre carichi
di materiale che, in altre circostanze, sarebbe stato
allocato nelle loro stive in poco più di venti minuti.
Soddisfatto perché – nel frattempo – la missione di
soccorso si era svolta sorprendentemente bene, con il
Comandante Keane ed il suo gruppo che erano andati incontro
alle due navette della Marconi dopo essere evasi dalla
base Bajoriana.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Adesso le tre navette
stavano per entrare nell’Hangar principale e – una volta
ripristinata la Curvatura – anche la Marconi sarebbe
emersa da quel dannato mare di acido per ritornare nel suo
elemento naturale. Dopodiché, la Marconi e la Fearless
avrebbero sistemato anche quella ridicola base di
dissidenti Bajoriani, svelando il mistero sul sabotaggio
alla sua nave e portando all’arresto dei colpevoli.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Capitano…” chiamò
allarmata Julie, rompendo d’un tratto quell’atmosfera
semirilassata che si era formata dopo l’annuncio che la
missione di recupero era andata bene “le sonde hanno
rilevato delle tracce di curvatura multiple in uscita nei
pressi del pianeta!”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“la Fearless ci ha
mandato un messaggio in bassa frequenza, signore…”
interruppe l’addetto OPS, mentre provvedeva a decodificare
il messaggio “Hanno individuato sei caccia del Dominio in
avvicinamento e devono ritirarsi.”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Sei Caccia? Dove?”
domandò Shran, alzandosi istintivamente in piedi, le
antenne azzurre già tese verso lo schermo visore, che in
quel momento mostrava un mare verdognolo piuttosto agitato,
intento ad infrangersi contro il massiccio scafo della
Marconi.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Stanno entrando
nell’atmosfera nei pressi della base nemica…” rispose Julie
“e stanno teletrasportando qualcosa.” Attese un momento,
prima di aggiungere “Sono molto rapidi…forse sanno come
superare le interferenze…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Il Dominio che
collabora coi Bajoriani?” si domandò ad alta voce
l’Ufficiale Andoriano in comando “Non ha senso…passiamo in
Allarme Giallo e dite a Rekon di sbrigarsi, perché potremmo
doverci muovere in fretta…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Le navette sono nella
fase finale di approccio…” annunciò l’Ufficiale Tattico di
turno, mentre la visuale sullo schermo veniva modificata
per mostrare i due vascelli Federali e quello Bajoriano che
si allineavano con la grande nave stellare, passando in
mezzo alle sue Gondole di Curvatura per accedere all’Hanar
principale. </p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Va bene, Julie…tenga
d’occhio quelle navi…” rispose il Capitano, tornando a
sedersi con una cattiva sensazione che gli irrigidiva i
muscoli del collo.<br>
<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">U.S.S. Marconi – Plancia
– 28/07/2395, ore 13:20<br>
</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Bentornata a bordo,
Comandante Keane…” la salutò Shran, quando Tara ebbe
varcato la soglia del Turboascensore. Il Capo OPS si era
presa appena dieci minuti per lavarsi e cambiarsi di
uniforme, prima di raggiungere i colleghi sul ponte di
comando.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Grazie di essermi
venuti a prendere, signore…” rispose il Capo OPS, rilevando
la propria postazione ed estendendo implicitamente il
ringraziamento a Dal e Durani, che – dopo aver messo in
fuga i caccia – avevano provveduto a scortarla fino alla
Marconi.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Prima che il siparietto
potesse continuare, il Comandante Berthier annunciò che le
navi del Dominio stavano abbandonando l’atmosfera
planetaria in quel momento “Sembra stiano attivando i
motori a Curvatura…”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Un problema in meno…”
commentò con un ghigno Dal, mentre lo schermo visore
mostrava le riprese di una delle sonde della Fearless, che
stava inquadrando dal basso i sei caccia viola mentre – una
volta abbandonata la zona di influenza del pozzo
gravitazionale del pianeta – si accendevano per un istante
della luce emessa dalle loro Gondole prima di allungarsi a
causa della distorsione ottica provocata dall’entrata nel
Subspazio.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">L’atmosfera in Plancia
si stava giusto distendendo, quando l’Allarme Rosso
scattò, attivato dalla consolle tattica “Sono usciti dalla
Curvatura, sopra di noi!” urlò Durani, mentre una pioggia
di proiettili di energia illuminava il cielo ripreso dallo
schermo visore, andando ad impattare sull’acqua.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">Prima che il nemico
riuscisse a correggere il tiro, la Marconi alzò gli scudi
evitando di subire danni rilevanti, ma anche così non
avrebbero retto un bombardamento orbitale per molto tempo.</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Che diavolo sta
succedendo?” sbraitò Rekon, entrando in Plancia con passo
di carica “Stiamo cercando di calibrare una fo***ta bobina
di Curvatura, e gli scossoni non aiutano quando devi
effettuare correzioni misurabili in Micron!”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Non ora, Rekon…”
ribatté Shran, mentre un colpo diretto li raggiungeva.
Anche se l’atmosfera impediva una mira precisa ai caccia
del Dominio, loro erano un bersaglio immobile e presto o
tardi sarebbero stati sopraffatti “possiamo decollare?”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Certo che sì…” rispose
l’ingegnere, portandosi alla consolle Ingegneria “ma a che
pro? In atmosfera abbiamo la manovrabilità di un sasso
tirato da una catapulta, ci abbatterebbero prima di aver
raggiunto lo spazio aperto..”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">“Allora non ci restano
molte alternative…” commentò il Capitano della Marconi,
mentre un colpo diretto particolarmente fortunato faceva
esplodere un condotto EPS da qualche parte, generando un
temporaneo abbassamento delle luci a bordo “Prepariamoci
ad immergere la nave verso il fondo del mare…la rifrazione
dovrebbe fornirci una difesa efficace contro le armi ad
energia del Dominio!”</p>
<p dir="ltr" style="font-size:12.8px">E così, mentre letali
proiettili di energia cadevano dal cielo come una pioggia
di stelle, la grande Nave Stellare cominciò ad immergersi
nelle profondità marine, lo scafo sfrigolante a contatto
con le concentrazioni sempre maggiori di acido di quelle
acque.</p>
<div>
<div class="gmail_signature">
<div dir="ltr"><span
style="font-family:arial;font-size:small">======================================</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
<span style="font-family:arial;font-size:small">Comandante
Manuela Garcia</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
<span style="font-family:arial;font-size:small">Primo
Ufficiale DeepSpace 16Gamma</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
<span style="font-family:arial;font-size:small">======================================</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
<span style="font-family:arial;font-size:small">Email: </span><font
size="2" face="arial"><a moz-do-not-send="true"
href="mailto:manuelagarciads16@gmail.com"
target="_blank">manuelagarciads16@gmail.com</a></font>
<div><span style="font-family:arial;font-size:small">Starfleet
Italy: <a moz-do-not-send="true"
href="http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php"
target="_blank">http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php</a></span></div>
<div><font size="2"><font face="arial"><a
moz-do-not-send="true"
href="http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php"
target="_blank"><a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php">http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php</a></a></font><br
style="font-family:arial">
</font><span style="font-family:arial;font-size:small">Sype:
dolcevoloo</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
<span style="font-family:arial;font-size:small">======================================</span><br
style="font-family:arial;font-size:small">
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
</div>
<br>
<fieldset class="mimeAttachmentHeader"></fieldset>
<br>
<pre wrap="">_______________________________________________
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</pre>
</blockquote>
<br>
<div class="moz-signature">-- <br>
Tenente Daeria Chorate <br>
Capo Operazioni DS16Gamma
</div>
</body>
</html>