<html>
<head>
<meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=Windows-1252">
<meta name="Generator" content="Microsoft Exchange Server">
<!-- converted from text --><style><!-- .EmailQuote { margin-left: 1pt; padding-left: 4pt; border-left: #800000 2px solid; } --></style>
</head>
<body>
<div>
<p dir="auto">Beh se è una giacca rossa ,sappiamo tutti che fine farà presto ! </p>
<p dir="auto">Ottieni <a href="https://aka.ms/ghei36">Outlook per Android</a><br>
</p>
<br>
<br>
<br>
<div class="x_gmail_quote">On Wed, Jul 20, 2016 at 1:20 PM +0200, "Maddalena" <span dir="ltr">
<<a href="mailto:vampitrill@gmail.com" target="_blank">vampitrill@gmail.com</a>></span> wrote:<br>
<br>
</div>
</div>
<font size="2"><span style="font-size:10pt;">
<div class="PlainText">Questo Deker ha le rotelle sotto i piedi... a me a Riccardi ci rianimano
<br>
con l'ossigeno e lui sale che è una cheggia... lo odio!<br>
Bel brano, mi piace la piega che stanno prendendo le cose.<br>
<br>
Maddy<br>
<br>
Il 19/07/2016 20:04, Riccardi ha scritto:<br>
> Ciao,<br>
><br>
> ecco il mio brano, spero che vi piaccia.<br>
><br>
> Nell'ultimo brano si parlava che la squadra di abbordaggio finiva in <br>
> una strana foresta ho volto ripartire da quì per la particolarità del <br>
> posto in cui sono finiti<br>
><br>
> Buona lettura!<br>
><br>
> --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
<br>
><br>
><br>
><br>
> Foresta? Luogo e tempo non definiti<br>
><br>
> Riccardi si guardò intorno decisamente confuso. Era in una foresta. La <br>
> testa iniziò a giragli impedendogli di mettere a fuoco ricordi e <br>
> pensieri. Trattenne a stendo il vomito e il tremore alla mano destra.<br>
><br>
> Dopo alcuni minuti riuscì a riprendere il controllo di sé stesso.<br>
><br>
> Così com’era iniziata la brutta sensazione sparì di colpo lasciandolo <br>
> solo in quella strana foresta.<br>
><br>
> Alessandro provò ad attivare la comunicazione.<br>
><br>
> =^=Riccardi a Drillrush.=^=<br>
><br>
> Nulla.<br>
><br>
> =^=Riccardi a Vok.=^=<br>
><br>
> Nulla.<br>
><br>
> =^=Riccardi a squadra di abbordaggio.=^=<br>
><br>
> Nulla.<br>
><br>
> Nemmeno una voce di risposta, Riccardi guardò il comunicatore e notò <br>
> che qualcosa non andava… non funzionava.<br>
><br>
> Provò a usare il tricorder e il phaser ma nemmeno questi due <br>
> componenti funzionavano.<br>
><br>
> Rimasto senza tecnologia decise di utilizzare i suoi sensi per capire <br>
> deve si trovava.<br>
><br>
> Si avvicinò ad un albero e iniziò a osservare la corteggia. Il legno <br>
> sembrava autentico non sembrava replicato o olografico ma senza <br>
> sensori non era sicuro di cosa stesse vedendo. Attorno a lui c’era una <br>
> vegetazione abbastanza normale e anonima, di quella che si trova su <br>
> ogni pianeta di classe M. Una fitta flora composta da fiori, arbusti e <br>
> qualche sasso erano sparsi quà e là. Sembrava provenire da un clima <br>
> temperato ma Riccardi non poteva dire di più senza tricorder.<br>
><br>
> D’improvviso un rumore lo face trasalire.<br>
><br>
> Temendo un aggressore Riccardi afferrò un ramo e si preparò a difendersi.<br>
><br>
> Con la coda dell’occhio vide dei movimenti in un cespuglio. Impugnò <br>
> saldamente il ramo e si voltò di colpo pronto a difendersi contro un <br>
> eventuale assalitore.<br>
><br>
> Qualcosa gli si avvicinò e Riccardi sferrò un colpo.<br>
><br>
> Alessandro arrestò all’ultimo il ramo che si fermò a pochi centimetri <br>
> dalla testa di Drillrush.<br>
><br>
> “Siamo noi comandante.” Esclamò il Claire.<br>
><br>
> “Sì mi scusi.” Rispose Riccardi imbarazzato.<br>
><br>
> “Non si preoccupi.” Con quelle parole Drillrush <br>
> <<a href="http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=424">http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=424</a>>
<br>
> mise fine alla discussione: “Dobbiamo capire dove siamo.”<br>
><br>
> “Sì comandante. Sembra una foresta e dal poco che sono riuscito a <br>
> identificare sembra reale ma senza il tricorder non posso dirle di <br>
> più.” Rispose Riccardi.<br>
><br>
> “Nemmeno il mio funziona.” Aggiunse Claire.<br>
><br>
> Riccardi si stava guardando intorno quando gli venne in mente una <br>
> domanda:” Prima ha detto noi… che cosa intendeva dire?”<br>
><br>
> Claire annuì e rispose: ”Ero svenuta, mi ha trovata il marinaio Deker.”<br>
><br>
> “Deker?” Riccardi era sempre più confuso: ”Ma lui si trova sulla <br>
> stazione.”<br>
><br>
> “Vero ma si trova anche lui qui.”Claire indicò la direzione: “ Venga <br>
> andiamo da lui, si trova a poche decine di metri da quì.”<br>
><br>
> I due si incamminarono verso un piccolo sentiero in salita. Fecero <br>
> alcuni passi schivando alcuni rovi e piante quando Claire disse: ”E’ <br>
> un sentiero, sembra frequentato. Non molto ma sembra che qualcuno sia <br>
> passato di quà.”<br>
><br>
> Riccardi annuì rispondendo: ”Concordo ci sono rovi sul tragitto segno <br>
> che nessuno passa da molto ma non ci sono foglie e l’erba non è <br>
> ricresciuta sul percorso questo indica che qualcuno passa ogni tanto.”<br>
><br>
> Drillrush arrivò in piccola piazzola, fece per voltarsi per rispondere <br>
> al capo della sicurezza quando il gruppetto venne raggiunto da Deker.<br>
><br>
> “Comandante.” Esordì il giovane marinaio.<br>
><br>
> “Cosa ci fa qui Deker? Non era al controllo bagagli con Thomson?” <br>
> Chiese Riccardi.<br>
><br>
> “Sì signore ma poi è successo qualcosa e mi sono risvegliato qui… ho <br>
> vagato per alcuni minuti e ho trovato lei… cioè il comandante <br>
> Drillrush.” Fece rapporto il marinaio.<br>
><br>
> “Ha scoperto qualcosa?” Chiese il primo ufficiale.<br>
><br>
> “Sì… dovete venire a vedere.” Il marinaio iniziò a risalire la <br>
> collinetta e si mise a guardare.<br>
><br>
> I due graduati salirono e raggiunsero Deker il quale stava indicando <br>
> un punto in lontananza.<br>
><br>
> “Che cos’è?” Chiese Drillrush.<br>
><br>
> Davanti a loro a circa due chilometri si trovava una collina posta <br>
> esattamente davanti ad una valle che tagliava in due una catena <br>
> montuosa. In cima alla collinetta c’era una struttura artificiale. Era <br>
> orientata verso la valle come ad osservarla. La forma era quadrata e <br>
> aveva l’aria massiccia e robusta. Una serie di finestrone erano <br>
> situate nella sezione inferiore ad intervalli regolari. Una serie di <br>
> finestre più piccole erano situate nella zona superiore.<br>
><br>
> “E’ un forte… .”Riccardi non aveva dubbi: ”E’ un forte simile a quelli <br>
> che venivano costruiti sulla terra sei secoli fa… .”<br>
><br>
> Deep Space 16, Gamma, Plancia 09/06/2396 Ore 11:20<br>
><br>
> Keane stava ricevendo i primi rapporti dei sensori e le analisi non <br>
> erano buone.<br>
><br>
> “Capitano, mancano 27 membri dell’equipaggio.”<br>
><br>
> Shran puntò le antenne verso l’ufficiale alle operazioni e la <br>
> raggiunse con una serie di rapide falcate: ”Ha la loro posizione?”<br>
><br>
> “Nulla.” Keane era confusa.<br>
><br>
> “Come nulla?”<br>
><br>
> “Non rilevo proprio nulla… nessuna traccia residua, né cariche <br>
> elettrostatiche di teletrasporto o simili.” L’OPS richiamo le analisi <br>
> dei sensori: ”Ho condotto tutte le analisi che potevo eseguire con i <br>
> sensori di bordo ma nulla.”<br>
><br>
> Shran guardò i dati mentre Durani iniziò a parlare: ”Scudi alzati <br>
> siamo in allarme rosso.” Poi, dopo una breve pausa, riprese a parlare: <br>
> ”Non rilevo nulla sui sensori esterni… non c’è nulla di anormale.”<br>
><br>
> Shran guardò fuori tramite il visore. Lo spazio circostante alla <br>
> stazione era decisamente normale tranne che per la nave romulane che <br>
> si era inspiegabilmente fermata pochi minuti prima in concomitanza con <br>
> la sparizione delle 27 persone sulla passeggiata e della squadra di <br>
> abbordaggio.<br>
><br>
> “Capitano forse ho una teoria ma è molto azzardata.” Disse Kaene. <br>
> “Sfasamento quantico.”<br>
><br>
> “Che cosa?”<br>
><br>
> “E’ una specie di teletrasporto ma di più. E’ letteralmente far <br>
> sparire nel nulla le cose e soltanto cosa si vuole portare via.” Kaene <br>
> aveva l’attenzione di tutti e richiamò sullo schermo principale una <br>
> serie di dati: ”Immaginate che la materia venga assorbita da infiniti <br>
> wormhole infinitesimi in grado di assorbire una quantità di energia <br>
> microscopica.”<br>
><br>
> “Questo potrebbe portar via le persone?” Chiese il capitano.<br>
><br>
> “E’ solo una teoria ma potrebbe essere quello che è successo.” Kaene <br>
> scosse la testa: ”Ma questa teoria è stata dimostrata come impossibile <br>
> da imminenti fisici interstellari. E’ una tecnica che potrebbe <br>
> funzionare in teoria ma in pratica è impossibile.”<br>
><br>
> “Quindi ci troviamo davanti a qualcuno che genera l’impossibile.” <br>
> Constatò il capitano.<br>
><br>
> Buio Luogo e tempo non definiti<br>
><br>
> Karanasi trovava in un buio così intenso da causarle la claustrofobia. <br>
> Una strana sensazione di paura e ansia la avvolse sommandosi alla <br>
> claustrofobia. Le mancò il fiato e le sembrò che le avessero appena <br>
> innalzato un muro a pochi micron dal suo volto impendendole ogni <br>
> ingresso d’aria.<br>
><br>
> Spinta dalla disperazione mosse le mani nel vuoto annaspando come se <br>
> stesse annegando. Quel gesto impulsivo e istintivo fu, però, la sua <br>
> salvezza: il rapido movimento delle braccia mosse una piccola quantità <br>
> di aria che entrò nei suoi polmoni calmandola leggermente.<br>
><br>
> Il suo respiro si fece più regolare e l’iperventilazione sparì di colpo.<br>
><br>
> Aveva quasi ripreso il controllo quando una forte fitta di dolore <br>
> avvolse la mano destra e del liquido caldo iniziò a colarle lungo <br>
> l’avambraccio. Qualcosa l’aveva appena ferita.<br>
><br>
> Furiosa si portò la mano ferita a sé e si tenne pronta a difendersi.<br>
><br>
> Non accadde nulla.<br>
><br>
> Dopo alcuni istanti portò avanti il braccio sinistrò come per tastare <br>
> un eventuale aggressore ma sentì soltanto il freddo provocato dal <br>
> contatto con qualcosa di metallico.<br>
><br>
> Per un brevissimo istante le emozioni che avevano assediata e le <br>
> avevano fatto perdere il controllo si interruppero permettendole di <br>
> capire che poco fa il suo braccio destro aveva colpito un oggetto <br>
> metallico, molto probabilmente un arma.<br>
><br>
> Ma poi la rabbia, una furia omicida cieca e totale tornò a <br>
> impossessarsi di Vok. Istintivamente afferrò l’oggetto metallico e, <br>
> forse per fortuna o soltanto per caso, lo impugnò per il manico e <br>
> partì alla carica.<br>
><br>
> La sua parte razionale, logica e ingegneristica era ancora in lei ma <br>
> sembrava che fosse passata in secondo piano: viveva tutto come se <br>
> fosse in una specie di sogno in cui erano queste emozioni di odio e <br>
> paura a guidarla in quella folle e insensata carica nel buio. Molto <br>
> probabilmente, secondo la sua componente razionale, si trovava in una <br>
> stanza buia e si era ferita colpendo l’oggetto che ora teneva in mano <br>
> il quale, a giudicare dal peso e dal perfetto bilanciamento, doveva <br>
> essere un specie di spada.<br>
><br>
> La sua parte razionale intuì che la luce che era apparsa <br>
> all’improvviso era semplicemente una porta aperta si un’altra stanza <br>
> illuminata ma le emozioni di odio e terrore che guidavano Karana la <br>
> fecero caricare la luce con l’arma in pugno pronta a sventrare <br>
> chiunque ci fosse dall’altro lato.<br>
><br>
> Spazio - Da qualche parte – Contemporanea<br>
><br>
> “Sono bravi.” Ammise una voce.<br>
><br>
> “Concordo.” La voce due parlò pochi istanti dopo.<br>
><br>
> Poi arrivò la voce tre: ”Hanno capito come abbiamo fatto a portare via <br>
> i loro compagni.”<br>
><br>
> “Ma non possono ostacolarci e nemmeno uguagliare il nostro metodo.” <br>
> Precisò la voce due.<br>
><br>
> “Vero.” La voce tre disse solo poche parole per poi chiedere: <br>
> “Dobbiamo sospendere l’esperimento?”<br>
><br>
> “No procediamo.” Sentenziò la voce uno.<br>
><br>
> Deep Space 16, Gamma, Infermeria 09/06/2396 Ore 11:52<br>
><br>
> Jo’Trel stava osservando il dottor Sonx compiere l’autopsia su uno dei <br>
> romulani ritrovati sulla nave misteriosa. Si trovava dietro un vetro <br>
> protettivo e in silenzio osservava il medico federale lavorare. <br>
> L’ambasciatore romulano aveva richiesto che ci fosse uno dei suoi <br>
> ufficiali a presenziare all’autopsia di uno dei romulani ritrovati e <br>
> Jo’Trel, in quanto comandante militare, si offrì volontario.<br>
><br>
> Vide con quanta cura, precisione e, soprattutto, rispetto il dottore <br>
> stava operando e ne rimase profondamente colpito. Ogni romulano nasce <br>
> e vive con persone che gli ricordano che le razze della Federazione <br>
> sono nemici da combattere ma nemmeno il più ostinato nemico della <br>
> Federazione non avrebbe potutoobiettare nulla all’ottimo lavoro di Sonx.<br>
><br>
> D’improvviso il graduato romulano sentì una presenza dietro di lui.<br>
><br>
> “Capitano, la aspettavo.” Disse Jo’Trel.<br>
><br>
> Il capitano Shran si avvinò alla controparte dicendo: ”E io ero quasi <br>
> sicuro che lei sarebbe venuto ad assistere all’autopsia.” Poi <br>
> avvicinandosi al vetro e, scrutando all’interno, aggiunse: ”Come sta <br>
> andando?”<br>
><br>
> “Il dottore sta lavorando con cura e rapidità… .” Rispose il romulano, <br>
> poi voltandosi verso l’andoriano, disse: ”Una volta terminata <br>
> l’autopsia vorrei dare ai miei compagni defunti una degna sepoltura.”<br>
><br>
> “Certamente.”Shran rispose rapidamentecon una tale sincerità da <br>
> sorprendere la sua controparte che disse: ”Grazie… .” Ci fu un breve <br>
> silenzio poi il romulano aggiunse: ”E’ vero quello che dicono i primi <br>
> rapporti?”<br>
><br>
> “Sì.”<br>
><br>
> “Allora è vero si sono uccisi tra loro.” Jo’Trel fece un profondo <br>
> sospirocercò di assimilare la notizia.<br>
><br>
> “Lo spazio è un luogo vasto e misterioso… non sappiamo ancora cosa è <br>
> successo all’equipaggio romulano.” Shran cercò con quelle parole di <br>
> impedire al capitano romulano di trarre conclusioni affrettate.<br>
><br>
> “Già… .” Jo’Trel rimase alcuni istanti in silenzio poi aggiunse: ”La <br>
> nave?”<br>
><br>
> “Sì è arrestata a distanza di sicurezzadalla stazione circa 30 minuti <br>
> fa.” Il capitano scollò le spalle e le antenne: ”Non sappiamo come ha <br>
> fatto a fermarsi i motori sono sempre rimasti inattivi durante la <br>
> decelerazione. Ora è in quarantena protetta dai raggi traenti. Ho <br>
> fatto teletrasportare un corpo per delle analisi.”<br>
><br>
> “Capisco.” Il romulano rimase pensieroso per alcuni secondi per poi <br>
> dire:” So che avete degli ufficiali dispersi e che alcune persone sono <br>
> state rapite dalla passeggiata.”<br>
><br>
> “Sì è vero.”<br>
><br>
> “Spero che li ritroviate sani e salvi.”<br>
><br>
> “La ringraz… .” Ma Jo’Trel riprese a parlare: “Ho fatto recuperare <br>
> tutti i dati della nave romulana sconosciuta… spero che vi possa <br>
> essere d’aiuto.” Detto ciò il romulano diede un d-padd all’andoriano.<br>
><br>
> “Grazie.”<br>
><br>
> “Non era materiale riservato.” Minimizzò Jo’Trel.<br>
><br>
> “Grazie per il suo aiuto.” Il capitano si voltò: “Bene, vado a darlo <br>
> ai miei ufficiali per analizzarlo.” Sharn fece per uscire.<br>
><br>
> “Certamente, se ha bisogno di me mi troverà qui.<br>
><br>
> Forte, ingresso Luogo e tempo non definiti<br>
><br>
> Dei due chilometri che lì separavano dal forte Riccardi ne passò <br>
> almeno uno ad osannare la costruzione ma arrivati all’ultimo <br>
> chilometro decise di non annoiare troppo il comandante Drillrush e il <br>
> povero marinaio Deker.Aveva fatto ciò anche per non pensare troppo a <br>
> quella assurda situazione in cui erano finiti e per non intaccare il <br>
> morale della truppa. Claire aveva capito il gioco e aveva tenuto banco <br>
> all’ufficiale della sicurezza cercando di distrarre Deker il quale <br>
> stava patendo e iniziava a dare segni di nervosismo.<br>
><br>
> Tuttavia il capo della sicurezza aveva ragione: la struttura, il forte <br>
> era un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria militare. Era stato <br>
> costruito quasi certamente per proteggere e chiudere il passo alpino <br>
> che aveva davanti. Il complesso era solido, ben costruito e aveva <br>
> ricevuto costanti e accurati interventi manutentivi. Una serie di <br>
> feritoie per cannoni erano poste ad intervalli regolari e ognuna <br>
> sembrava avere la sua bocca di fuoco pronta a sparare. I finestroni <br>
> erano posti ad intervalli regolari e coprivano una rosa di 360 gradi. <br>
> Una linea di feritoie per moschetti o fucili era posta sopra i cannoni <br>
> garantendo una eguale copertura. L’unico ingresso era posto nella zona <br>
> opposta alla valle ed era accessibile soltanto attraverso una ripida e <br>
> tortuosa strada. Chiunque avesse voluto attaccare il portone avrebbe <br>
> dovuto percorrere la strada e si sarebbe esposto più volte al fuoco <br>
> dei difensori. A coprire il forte c’era un granissimo tetto con una <br>
> copertura di terra in grado di assorbire il tiro dell’artiglieria. Una <br>
> guarnigione di 200 uomini avrebbe potuto tranquillamente tener testa <br>
> ad un aggressore di 20000 uomini rimanendo asserragliata in quella <br>
> posizione strategica.<br>
><br>
> Il gruppo stava percorrendo la salita che conduceva all’ingresso del <br>
> forte. Avevano deciso che essendo l’unica costruzione artificiale <br>
> visibile era il primo luogo in cui avrebbero dovuto visitare in cerca <br>
> di indizi su dove si trovavano. Riccardi aveva proposto un approcciò <br>
> più cauto e di avvicinarsi al forte di nascosto ma Claire pensava che <br>
> se gli avessero scoperti avrebbero potuto scambiargli per aggressori <br>
> per cui optò per avvicinarsi in maniera più normale: alla vista del sole.<br>
><br>
> Avevano percorso la salita sotto un fortissimo sole che aveva <br>
> affaticato il gruppo assieme alla pendenza. Sia Claire che Alessandro <br>
> si annotarono mentalmente di fare più esercizi sul ponte ologrammi <br>
> mentre Deker non dava più segni di affaticamento anzi la salita lo <br>
> aveva ricaricato nel molare e ora era pronto ad affrontare l’universo <br>
> intero.<br>
><br>
> Deker arrivò in cima alla salita per primo seguito a pochi passi di <br>
> distanza dai due ufficiali superiori. Fu quindi il primo a raggiungere <br>
> l’entrata del forte. Il marinaio osservo l’ingresso composto da un <br>
> ponte lavatoio e da un pesante portone aperto. Una serie di feritoie <br>
> proteggevano l’ingresso. Non c’erano soldati a guardia, o almeno, <br>
> Derek non ne vide.<br>
><br>
> Poi qualcosa attirò la sua attenzione: ”Venite a vedere… .”<br>
><br>
><br>
><br>
><br>
><br>
<br>
_______________________________________________<br>
Stml21 mailing list<br>
Stml21@gioco.net<br>
<a href="http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml21">http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml21</a><br>
</div>
</span></font>
</body>
</html>