<div dir="auto">Sabato ve lo pubblico e passo il turno</div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr">Il gio 4 ott 2018, 14:00 Monica Miodini <<a href="mailto:hannadegliiapigi@hotmail.it">hannadegliiapigi@hotmail.it</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
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<div dir="auto" style="direction:ltr;margin:0;padding:0;font-family:sans-serif;font-size:11pt;color:black">
Direi che è perfetto <br>
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Monica <br>
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<div dir="auto" style="direction:ltr;margin:0;padding:0;font-family:sans-serif;font-size:11pt;color:black">
Ottieni <a href="https://aka.ms/ghei36" target="_blank" rel="noreferrer">Outlook per Android</a></div>
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<hr style="display:inline-block;width:98%">
<div id="m_-4315836611039257220divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>From:</b> Stml21 <<a href="mailto:stml21-bounces@gioco.net" target="_blank" rel="noreferrer">stml21-bounces@gioco.net</a>> on behalf of Ramar Roberts <<a href="mailto:robertsramar@gmail.com" target="_blank" rel="noreferrer">robertsramar@gmail.com</a>><br>
<b>Sent:</b> Thursday, October 4, 2018 1:30:44 PM<br>
<b>To:</b> Deep Space 16 Gamma<br>
<b>Subject:</b> [Stml21] [Stml 21] – 20.11 – Comandante Ramar Roberts – Troppo tardi?</font>
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<div dir="auto">Ecco , ora dovrebbe andare, se avete altre osservazioni, fatemi sapere.</div>
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<div dir="auto">[Stml 21] – 20.11 – Comandante Ramar Roberts – Troppo tardi?</div>
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<div dir="auto">DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.00</div>
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<div dir="auto">Nella più totale oscurità dell’angusto alloggio, si avvertì una specie di squillo e uno schermo illuminarsi: una specie di ombra afferrò il D-Pad con entrambe le mani, e sembrò accomodarsi presso un tavolino, in un modo tanto naturale che sembrava
fosse per lui normale scivolare nel buio più completo. </div>
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<div dir="auto">Osservò brevemente lo schermo e un ghigno gli si dipinse sul volto, la seconda ed unica cosa che illuminò per qualche secondo la stanza. Le istruzioni erano arrivate e questo poteva significare solo una cosa: Rillar aveva fallito ed era stato
fatto prigioniero. Finalmente il divertimento avrebbe potuto avere inizio: da bravo professionista aveva già raccolto tutte le informazioni sul suo bersaglio. </div>
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<div dir="auto">Spostamenti, turni, relazioni personali e tutto ciò che era necessario; non per niente, dopo aver ricevuto l’ennesimo incarico e un anticipo considerevole, si era trasferito sulla stazione, assumendo ovviamente una falsa identità in modo da
passare inosservato, cosa che, tanto per cambiare, gli era riuscita facilmente. D’altronde sulla stazione avevano altri problemi e lui lo sapeva bene. Aveva avuto, inoltre, tutto il tempo per documentarsi sui vari sistemi di sicurezza e non aveva trovato nulla
che potesse preoccuparlo più di tanto. Aveva decisamente lavorato in ambienti peggiori.</div>
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<div dir="auto"> Certo, non era un’idiota: poteva tranquillamente aspettarsi che Rillar avesse vuotato il sacco, che la Keane sarebbe stata posta sotto una rigidissima sorveglianza e che ci fosse già qualcuno sulle sue tracce, ma gli importava assai poco: confinata
in una stanza, il Comandante sarebbe stato un obbiettivo ancora più semplice da neutralizzare, diciamo così. Aveva preso le dovute precauzioni, preventivando l’insuccesso del “collega”, elaborando un piano che non potesse avere falle: per questo aveva piazzato
un dispositivo in sala teletrasporto, la cui attivazione ne avrebbe compromesso il funzionamento per un lasso di tempo sufficiente da permettergli di portare a termine il suo lavoretto.</div>
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<div dir="auto"> In fondo era stato addestrato per questo, ci voleva un po’ di brio, la monotonia cominciava davvero a tediarlo. Sorridendo si mise in tasca il D’Pad e si diresse verso la porta dell’alloggio che dava sul corridoio: la caccia aveva finalmente
inizio.</div>
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<div dir="auto">DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.02</div>
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<div dir="auto">Erano tutti in attesa: dalla comunicazione del Tenente Durani, gli ufficiali si erano trasferiti nell’ufficio di Riccardi, cercando nei video qualcuno di sospetto che potesse essere stato incaricato dell’omicidio o comunque una qualsiasi informazione,
di qualsiasi natura, su questo misterioso soggetto.</div>
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<div dir="auto"> Nonostante l’attività fosse frenetica, l’ambiente era avvolto nel silenzio più tombale. Ogni tanto qualcuno alzava repentinamente lo sguardo, nella speranza di riconoscere sul volto di uno dei colleghi le tracce di una vittoria. </div>
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<div dir="auto">I loro desideri furono esauriti: Riccardi, che si stava occupando di intercettare un qualunque segno avesse lasciato il killer dietro di sé e si era messo a controllare i dispositivi più disparati, balzò sulla sedia, praticamente urlando </div>
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<div dir="auto">“Capitano, l’abbiamo beccato!”</div>
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<div dir="auto">DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.02</div>
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<div dir="auto">Finalmente: si diresse verso il divano, lasciandocisi cadere sopra. Tara era appena tornata dagli alloggi del Capitano e la giornata era stata particolarmente pesante: il pensiero di Rogal e delle parole che aveva pronunciato nell’alloggio di
Shran, tuttavia, le strapparono un sorriso.</div>
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<div dir="auto"> Si diresse verso il replicatore: non c’era niente di meglio che un bicchiere di buon vino per concludere la serata. Non fece nemmeno in tempo ad afferrare il bicchiere che la voce del Capitano la raggiunse dal comunicatore:</div>
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<div dir="auto">=^= Capitano Shran a Comandante Keane, risponda Comandante, va tutto bene? =^=</div>
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<div dir="auto">Tara fu sorpresa dal tono allarmato dell’Andoriano. </div>
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<div dir="auto">=^= Capitano Shran, qui Comandante Keane, qui tutto a posto, mi trovo nei miei alloggi. Qualcosa non va? =^=</div>
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<div dir="auto">=^= Non ho tempo per spiegarle la situazione Comandante, ma al momento è confinata nei suoi alloggi: un gruppo della sicurezza la sta raggiungendo, il teletrasporto è fuori uso, pertanto non si muova! =^= </div>
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<div dir="auto">Tara non era proprio sicura di aver compreso quanto il Capitano le stava riferendo, tanto la situazione era mutata nel giro di pochi attimi. Non voleva inoltre pensare che la notizia ricevuta poco prima, potesse già avere dei risvolti tanto
immediati. A quanto pare le cose non stavano proprio così.</div>
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<div dir="auto">=^= Capitano, io non riesco a cap ..=^=</div>
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<div dir="auto">Il Comandante non finì la frase: si voltò e vide la porta d’ingresso spalancarsi. L’istinto le suggeriva che qualcosa non andava e le confermava i presentimenti avuti poco prima. Afferrò il phaser, lo impostò su stordimento e con cautela si
avvicinò alla porta di quello che aveva sempre considerato il posto più sicuro di tutta la stazione, cosa che a quanto pare, per motivi che ignorava, non poteva più considerare tale.</div>
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<div dir="auto"> Dopo quello che sembrò un’eternità, arrivò alla porta, puntò il phaser verso l’esterno, perlustrando la zona da una parte all’altra, senza trovare nulla, se non quello che sembrava un deserto e lunghissimo corridoio. Si ritrasse leggermente,
aprì il pannello di controllo e velocemente bloccò la porta, che si serrò immediatamente con un forte rumore metallico.</div>
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<div dir="auto">“Come siete prevedibili: mi rendete sempre il lavoro semplice, vi chiudete addirittura in trappola per conto vostro! E io che pensavo che con un ufficiale della Flotta klingon, sarebbe stato più divertente!” </div>
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<div dir="auto">Una voce glaciale la fece voltare e l’unica cosa su cui riuscì a concentrarsi era il ghigno sulla faccia di quell’uomo sconosciuto che, in tutta la sua possente figura, era a pochi metri da lei. Nonostante fosse pesantemente armato e quell’arma
puntasse direttamente sul suo cuore, Tara non riusciva a concentrarsi su altro se non sul suo volto deformato dalle smorfie di sadica vittoria a cui si mischiava una leggera punta di delusione, come se la cosa più pericolosa in quella stanza fosse proprio
quella bocca dall’incrinatura raccapricciante.</div>
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<div dir="auto">“Chi diavolo sei tu? E che cosa vuoi?”</div>
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<div dir="auto">Sibilò Tara, una volta ripresasi dalla sorpresa. Nonostante la percepibile tensione nell’aria, sembrava che Konig non avvertisse nulla, anzi: era evidente che non era sicuramente la prima volta che si trovava in una situazione simile.</div>
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<div dir="auto">“Uff …. Sempre le stesse domande …”</div>
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<div dir="auto">Rispose con un’aria visibilmente annoiata, per poi continuare</div>
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<div dir="auto">“Faccia uno sforzo Comandante … Avanti ci può riuscire”.</div>
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<div dir="auto">Ancora quel ghigno: Tara non sapeva se essere più allarmata oppure più irritata per l’atteggiamento che quell’uomo, lì per ucciderla, assumeva. Konig si voltò molto lentamente per afferrare il bicchiere che poco prima era tra le mani della
Keane, facendone vorticare il contenuto e annusandolo. </div>
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<div dir="auto">“Ah ah tesoro … non un altro passo. Avevo solo sete, non agitarti”</div>
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<div dir="auto">Disse l’uomo, voltando leggermente il viso mentre sogghignava: Tara aveva cercato invano di avvicinarsi abbastanza da disarmarlo; ora l’unica cosa che poteva fare era temporeggiare abbastanza da far sì che arrivasse la squadra della sicurezza,
anche se, considerando la situazione, probabilmente non sarebbe riuscita ad evitare di venire ferita o peggio.</div>
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<div dir="auto">“Non otterrai ciò che vuoi, uccidendomi. E’ solo questione di tempo prima che arrivino i soccorsi e, comunque finirà, ti cattureranno, ti rinchiuderanno e getteranno via la chiave”</div>
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<div dir="auto">“Ah capisco, questa è l’ultima carta che ti rimane da giocare”</div>
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<div dir="auto">Disse l’uomo con un tono sprezzante e continuò:</div>
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<div dir="auto">“Ma credo di poter soddisfare la tua richiesta; d’altronde è il tuo ultimo desiderio, no? Perciò sappi questo: l’unica cosa che mi importa è che mi accreditino quanto pattuito, perciò facciamola finita”.</div>
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<div dir="auto">L’uomo si voltò di nuovo per riappoggiare nuovamente il bicchiere sul tavolo; fu in quel momento che Tara decise di rischiare il tutto per tutto, pensando che probabilmente l’esito della vicenda non potesse cambiare. Almeno l’avrebbe trattenuto
abbastanza da far in modo che Riccardi e i suoi uomini potessero catturarlo.</div>
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<div dir="auto">DS 16 Gamma – 18/03/2398 – ore 22.07</div>
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<div dir="auto">Ormai era diventata una corsa folle quella del gruppo della sicurezza guidato da Riccardi. Dall’allarme lanciato dal Tenente Durani sembravano essere passate delle ore intere anche se non era esattamente così, ma il Capo della sicurezza sapeva
bene che in queste situazioni il fattore tempo era il più importante, se non il solo da considerare: per questo mentre il cuore pulsava incontrollato durante la sua corsa, sperava di arrivare in tempo. Sapeva anche che se l’assassino era un professionista,
come temeva, non avrebbe certo aspettato che il Comandante Keane fosse stata al sicuro, confinata nei suoi alloggi e debitamente sorvegliata.</div>
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<div dir="auto">La squadra svoltò per l’ultima volta lungo i corridoi, sfrecciando verso l’alloggio della Keane. Il silenzio era squarciato dal suono disordinato dei loro passi, finchè non se ne aggiunse un altro. Un rumore sordo, di uno sparo; un corpo che
cadeva, mobili che si rovesciavano ed un bicchiere che si infrangeva al suolo. </div>
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<div dir="auto">Forse era davvero troppo tardi?</div>
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