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<div dir="auto" style="direction:ltr; margin:0; padding:0; font-family:sans-serif; font-size:11pt; color:black">
Vanessa brano stupendo ed estremamente particolareggiato, bravissima!<br>
</div>
<div dir="auto" style="direction:ltr; margin:0; padding:0; font-family:sans-serif; font-size:11pt; color:black">
E poi tutti questi nuovi parenti che sbucano da tutte le parti .... ; ))<br>
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<div dir="auto" style="direction:ltr; margin:0; padding:0; font-family:sans-serif; font-size:11pt; color:black">
Monica <br>
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<div dir="auto" style="direction:ltr; margin:0; padding:0; font-family:sans-serif; font-size:11pt; color:black">
<div dir="auto" style="direction:ltr; margin:0; padding:0; font-family:sans-serif; font-size:11pt; color:black">
Ottieni <a href="https://aka.ms/ghei36">Outlook per Android</a></div>
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<hr tabindex="-1" style="display:inline-block; width:98%">
<div id="divRplyFwdMsg" dir="ltr"><font face="Calibri, sans-serif" color="#000000" style="font-size:11pt"><b>From:</b> Stml21 <stml21-bounces@gioco.net> on behalf of Franco Carretti <rogal_dothrak@mail.com><br>
<b>Sent:</b> Saturday, January 5, 2019 9:36:09 PM<br>
<b>To:</b> stml21@gioco.net<br>
<b>Subject:</b> Re: [Stml21] 21.04 - Durani - Parentele</font>
<div> </div>
</div>
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<div style="font-family:Verdana; font-size:12.0px">
<div>
<div>Adoro la tua "abitudine" di creare per i png complessi collegamenti interpersonali.</div>
<div>brano notevole</div>
<div>
<div name="quote" style="margin:10px 5px 5px 10px; padding:10px 0 10px 10px; border-left:2px solid #C3D9E5; word-wrap:break-word">
<div style="margin:0 0 10px 0"><b>Sent:</b> Saturday, January 05, 2019 at 6:48 PM<br>
<b>From:</b> "Vanessa Marchetti" <hazyel91@gmail.com><br>
<b>To:</b> "Deep Space 16 Gamma" <stml21@gioco.net><br>
<b>Subject:</b> [Stml21] 21.04 - Durani - Parentele</div>
<div name="quoted-content">
<div>
<div class="WordSection1">
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ufficio Capo OPS</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 08.44</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’intera squadra scientifica guidata da Ramar Roberts era all’opera per comprendere le cause della deflagrazione avvenuta a bordo del trasporto Ferengi
K'gar.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Si stava ancora ricercando la scatola nera per le registrazioni di volo, ma, nel frattempo, si tentava di ricostruire, olograficamente e fisicamente, la
struttura del cargo per poter studiare appieno le cause scatenanti del disastro.. fossero esse dovute ad un guasto improvviso oppure a qualche evento colposo o doloso.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il Ferengi Kimmar, armatore e proprietario del K’gar, era palesemente agitato, ma cercava di non darlo a vedere eccessivamente. Secondo Riccardi, che lo
conosceva da più tempo, ciò voleva dire che a bordo del cargo c’era sicuramente qualcosa di valore, ma di provenienza molto probabilmente illegale.. merci di contrabbando o peggio.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Kimmar non poteva, pertanto, sbraitare troppo, rischiando di attirare l’attenzione; cercava, bensì, di mantenere un basso profilo, ma i suoi occhietti
vispi vagavano qua e là alla ricerca di possibili indizi. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Presumibilmente voleva solo rassicurazioni sul fatto che si fosse trattato di un mero incidente, ma la sua mente aveva già elaborato la possibilità che
si trattasse di sabotaggio e voleva verificare di persona la situazione.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Era stato allontanato più di una volta oltre il perimetro di sicurezza, ma si era messo talmente tanto ad urlare che era stato convenuto, fra i Comandanti
Drillush e Riccardi, che potesse rimanere in zona, ma al di fuori dall’area rossa delle indagini.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Per controllarne le mosse gli era stato messo alle calcagna un Tellarite, della sezione Tattica di Durani, dal carattere impossibile, scontroso come pochi,
ma estremamente acuto ed attento sotto la pelliccia, oltre che dotato di un’ottima propensione alle conoscenze ingegneristiche.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Qualunque cosa fuori posto nel comportamento del Ferengi, il Tellarite se ne sarebbe accorto ed avrebbe anche potuto identificarne la causa scatenante.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Inoltre, la sua presenza permetteva alle squadre scientifiche di poter lavorare tranquillamente.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dal canto suo, pur coordinando attentamente le attività dei suoi uomini, al Comandante Roberts continuava a balenare in testa l’immagine di quel giovane
Romulano, così terribilmente affranto da quell’esplosione. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Come un rovello continuo, quella figura riappariva nelle sue elucubrazioni mentali, come se avesse notato qualcosa fra le prove esaminate e non riuscisse
a mettere pienamente a fuoco la correlazione fra quel qualcosa ed il poco più che adolescente atleta.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ufficio Capo OPS</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 09.12</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’esplosione del trasporto Ferengi K'gar aveva obbligato la sezione operazioni, guidata dal Comandante Keane, a prendere una decisione, in un certo senso,
sofferta, ma, allo stesso tempo, molto gradita ai colleghi della sicurezza, ossia destinare i quattro grandi dischi d’attracco alle altrettante potenziali squadre partecipanti ai Giochi della Gioventù.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ciò voleva dire maggior consumo energetico, maggiore dispersione di forze e di personale, possibili sovraccarichi ai generatori principali e secondari
della base, dovendo attrezzare, e mantenere in funzione, quattro enormi aree d’allenamento, con supporti olografici estremamente precisi per consentire la possibilità di un’identica preparazione per tutte le squadre in gioco.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’area d’attracco A sarebbe rimasta a disposizione della Federazione e delle eventuali navi in transito.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La scelta era stata praticamente obbligata avendo, in precedenza, spostato il rottame del cargo Ferengi in quell’area per sottoporlo alle indagini del
caso guidate dal Comandante Roberts.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La stiva principale dell’attracco, propria nel nucleo centrale del disco stesso, era stata riconvertita a sala d’addestramento olografica. Le aree laterali
erano state riconvertite a spogliatoi, aree massaggi e tutto ciò che poteva essere utile agli atleti federali.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il dispendio energetico per mantenere uno standard ottimale a tutti questi servizi era indubbiamente già di per sé notevole, lo diventava ancora ancor
di più dovendolo poi ripetere per altre tre volte. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il Comandante Keane, inoltre, aveva dovuto allestire anche quattro centri di controllo olografici di supporto, con personale dedicato, riformulando turni,
permessi, congedi e ferie. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il tutto in pochissimo tempo: una faticaccia infinita che l’aveva resa iperattiva, ma combattiva.. era una sfida con sé stessa e con le proprie abilità
da vincere a tutti i costi col miglior risultato possibile. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Certo, Tara aveva dovuto rinunciare a vedersi con regolarità con il suo amato Rogal, ma l’Ambasciatore Klingon sapeva benissimo che si sarebbero rifatti
una volta che tutta quella baraonda fosse finalmente finita. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Nonostante tutti i sacrifici, si poteva dichiarare ugualmente soddisfatta: era riuscita a riprodurre varie discipline dell'atletica leggera: velocità,
mezzofondo, salto in alto, salto in lungo, lancio del peso ed anche aree per gli sport di gruppo, scelti per quell’anno, ossia rugby per i Federali ed un paio di giochi dai nomi impronunciabili per le altre due civiltà in gara, Klingon e Romulani.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La presenza dei Jem’Hadar era stata un’incognita fin dalla loro prima apparizione, ma, nel caso, si sarebbero dovuti accontentare di ciò che era stato
approntato.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Per fortuna, il destino su una loro possibile partecipazione non era nelle sue mani, non era una cosa cui avrebbe dovuto pensarci lei; sul volto di Tara
comparve sorrisetto ironico pensando all’espressione furiosa del dottor Sonx.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dopo qualche istante, scacciando quell’immagine dalla sua mente, decise che era opportuno fare una panoramica sulle quattro Aree di Allenamento, prima
di recarsi dai suoi uomini per il briefing della situazione e, successivamente, di andare a visionare personalmente, assieme all’Ambasciatore Dothrak, la preparazione degli atleti del proprio popolo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tara diede quindi ordine al computer della base di connettere il primo schermo della sua consolle all’Area di Allenamento A, dedicata alla squadra federale.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’allenatore in capo era niente di meno che Saadrig Tirros, un Trill decisamente in forma, alto e prestante, dalla battuta pronta e dalla voce tonante,
ma dotato di un carattere bizzoso, impulsivo e, talvolta, decisamente un po’ troppo irritabile.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Era stato pluricampione in attività e, una volta conclusa la carriera agonistica, si era dato all’allenamento, con risultati altalenanti, ma la sua buona
stella gli aveva regalato più successi che sconfitte anche nella sua nuova professione.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La sua vice era una Vulcaniana allampanata di nome T’Mel: tanto il primo era impulsivo, quanto la seconda riflessiva. Cosa ovvia per una Vulcaniana, ma
faceva da giusto contraltare al Trill, permettendogli di prendere decisioni migliori. Insieme gestivano un team multirazziale di istruttori chiamati a motivare e preparare un centinaio di ragazze e ragazzi dai quattordici ai vent’anni.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il vociare e l’eccitazione era ai massimi livelli in una cacofonia di accenti ed esclamazioni tremenda: gli allenamenti non erano ancora iniziati e quindi
vi era un rincorrersi di richiami, urla ed esaltazioni tipiche degli adolescenti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Avuta conferma dalla squadra operazioni a supporto dell’area A che tutto era in ordine, il Comandante Keane ordinò al computer della base di chiudere il
loro audio, pur mantenendo attiva l’immagine video sul terminale, e di mandare sul secondo schermo le registrazioni ambientali, in tempo reale, di quanto stava accadendo nell’area di allenamento B, ossia quella destinata ai Romulani.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La loro allenatrice in capo si chiamava Thureena, ed era, inaspettatamente, molto giovane e procace.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ciò nonostante, non v’era istruttore maschio del suo seguito, ed erano solo ed esclusivamente maschi, che non la rispettasse decisamente alla lettera.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dovunque lei passava, calava immediatamente il silenzio.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’euforia, che regnava sovrana anche nel campo Romulano, si spegneva, quasi d’incanto, al suo incedere, per poi riaccendersi come un incendio mai domato
una volta che lei si era allontanata.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Tara quella donna non piaceva.. beh.. veramente non le piaceva nemmeno il Trill alla guida della delegazione sportiva federale, ma quella Thureena aveva
un non so ché di minaccioso. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Persino l’ambasciatore Romulano Lamax pareva non sopportarla.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">E, a Tara, Lamax decisamente piaceva come persona. Saranno stati i suoi trascorsi sul pianeta natale Klingon, ma quel Romulano aveva un senso dell’onore
molto simile a quello del suo popolo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non piacendo a Lamax, quindi, come associazione di idee, Thureena era risultata anche a lei, a pelle, del tutto indigesta.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dopo aver verificato coi suoi uomini la piena funzionalità della zona d’allenamento Romulana, Tara, come già fatto in precedenza, ordinò al computer di
chiudere il collegamento audio con la stessa, pur mantenendo attiva la trasmissione video, e di attivare il collegamento con l’area d’allenamento C destinata ai Klingon.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Una volta aperto l’audio, per quanto se lo aspettasse, Tara dovette chiedere al computer di bordo di prendere dovute contromisure per l’enormità vocale
che proveniva dagli altoparlanti. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Urla, imprecazioni, esclamazioni, incitamenti erano vocalizzati ad altissimo volume in un baccano assolutamente infernale.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tara sorrise della situazione e sorrise ancor di più scorgendo la sagoma della nipote Mara. Difficile, d’altronde, non notarla in quanto salutava palesemente
ogni telecamera di controllo, nemmeno fosse in un programma olovisivo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Mara era sempre stata una ragazzina molto curiosa, esuberante, tenace, ma anche sciocchina.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Come diceva sempre suo padre, il fratello minore di Tara, Mara doveva ancora assaporare sulla sua pelle gli aspetti più negativi della vita, permettendole
di formarsi un carattere più equilibrato. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Più tardi sarebbe andata volentieri a trovare la nipote, utilizzando come scusa la necessità di andare a fare da Cicerone all’Ambasciatore Dothrak per
assistere ad uno degli allenamenti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il Capo allenatore delle squadre sportive Klingon era un vecchio di nome Kresha: non aveva più un pelo del corpo che non fosse brizzolato o bianco e sembrava
incapace di alzare il timbro di voce più del normale, eppure era ubbidito, venerato e rispettato da tutti.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Pur non avendo mai gareggiato, ma era sempre stato un allenatore formidabile ed aveva formato quasi personalmente tutti gli istruttori che ora stavano
seguendo i giovani atleti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Tara Kresha era simpatico.. sarà stato il legame razziale, sarà stato l’aspetto mansueto, ma onorevole del vecchio Klingon, ma le infondeva fiducia e
tranquillità.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dopo qualche minuto di osservazione curiosa dei propri simili, in cui ebbe conferma dai suoi uomini che tutto procedeva per il meglio, Tara indugiò a lungo
prima di sospirare e dedicarsi all’area D, destinata, nemmeno a dirlo al Dominio.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Era una cosa di cui avrebbe fatto volentieri a meno, tuttavia, non poteva esimersi di verificare la conformità di quell’area di allenamento.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Qui il silenzio regnava sovrano: tutti i Jem’Hadar sembravano quasi marionette nelle mani di quella Vorta.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Conlan, all’apparenza così cortese, faceva tutto lei, portavoce, medico, allenatrice.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Anche in quel momento era al centro dell’attenzione.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Senza attendere conferma positiva da parte dei suoi uomini, Tara non poté fare altro che chiudere la trasmissione disgustata.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ufficio Capo SEC</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 09.25</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Sebbene l’esplosione della nave Ferengi fosse una cosa deplorevole e deprecabile, visto il numero dei feriti e purtroppo le vittime, l’accadimento, avvenuto
prima che il cargo toccasse la stazione, era di competenza del Tenente Durani e per il Comandante Riccardi era già di per sé una buona notizia.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Più tempo la collega Klingon passava nell’area d’attracco A, in mezzo a personale Federale, e meno lui avrebbe dovuto occuparsi di lei, distaccando uomini
per la sua sicurezza. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’arrivo di circa duecento Klingon, infatti, fra il centinaio di atleti ed altrettanti accompagnatori, era sicuramente fonte di possibili e problematiche
vista la non facile situazione del Casato di Durani presso l’Impero.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Inoltre, la decisione del Comandante Keane, supportata in toto dal Capitano Shran, di dividere la stazione in quattro aree distinte era forse una delle
notizie più gradite in assoluto ad Alessandro, seppur non lo desse a vedere.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Era decisamente più facile gestire l’incolumità di atleti, accompagnatori, semplici avventori della stazione se venivano limitate le occasioni per incontrarsi,
o, per meglio dire, di scontrarsi.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ciò andava sicuramente contro le intenzioni originarie e fondanti dei Giochi della Gioventù, ossia quelle di permettere ai futuri adulti di conoscere e
rispettare culture differenti dalla propria, intraprendere legami di amicizia e fratellanza come solo possono nascere attraverso le pratiche sportive, condite, ovviamente, dal giusto livello di competitività ed agonismo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Riccardi, però, non poteva permettersi il lusso di pensare anche a quello: ogni edizione dei Giochi portava infatti già con sé difficoltà organizzative
e problematiche di vario tipo e quella del 2398 non ne era affatto esente.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’Ammiragliato aveva optato per DS16 Gamma come territorio ideale per quell’edizione?
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Benissimo, avrebbero accettato ogni decisione che il responsabile della sicurezza di quella base avesse preso per garantire l’incolumità di tutti i partecipanti.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tutte le sue squadre erano all’opera, aveva chiesto al Tenente Durani anche parte dei suoi uomini così come ad ogni capo sezione delle navi federali attraccate
alla base. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Appartenenti alla Flotta Stellare v’erano giusto un paio di navi, mentre il resto erano trasporti o navi civili.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tuttavia, Riccardi era riuscito ad aumentare i suoi effettivi di circa una sessantina di elementi, senza contare gli uomini della sezione tattica di Durani.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Le varie ambasciate presenti sulla stazione avevano potenziato i loro sistemi di controllo e difesa e ciò gli aveva permesso di concentrare i suoi uomini
in aree strategiche per evitare ogni qualsivoglia tipo di disordini.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Inoltre, avrebbe tenuto d’occhio Kimmar ed i suoi sodali.. ci sarebbe stata la solita rete di scommesse clandestine così come pure un aumento esponenziale
del contrabbando ed una serie di attività secondarie che non poteva far finta di non vedere.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Per questi motivi, aveva allertato tutti i suoi contatti ed informatori oltre ad aver adibito all’uopo diverse squadre pronte ad intervenire.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Infermieria</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 10.36</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il Dottor Sonx aveva perso del tutto la voglia di chiacchierare, cosa strana per un Denobulano, e di essere positivo: ce l’aveva col Capitano Shran per
averlo messo in un guaio di difficile risoluzione: come poteva, da un punto di vista puramente medico, non dichiarare che l’uso del ketracel bianco era evidentemente dopante a favore dei Jem’ Hadar?</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’argomentazione della Vorta Conlan su un paragone fra ketracel e cibarie di vario tipo lasciava il tempo che trovava, sebbene avesse anche qualche correlazione
logica. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">I medici Klingon, se così si potevano definire, si erano dichiarati fortemente contrari alla partecipazione dei Jem’Hadar, parlando di onore, di lotta
alla pari, sfoderando nozioni di prestanza fisica, di coraggio, di rispetto e ben poche argomentazioni sanitarie.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">I dottori Romulani, pur essendo perfettamente allineati sulle posizioni degli omologhi Klingon, avevano portato, invece, alla sua attenzione, studi e nozioni
che tendevano ad escludere la partecipazione dei Jem’Hadar, mostrando come fosse evidente che l’utilizzo del ketracel bianco potenziasse le loro facoltà, o, per lo meno, facesse sentire loro meno fatica, meno dolore e quindi più propensione ad oltrepassare
i propri limiti, anche al costo della vita stessa.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Sullo stesso piano erano le considerazioni sue e dei suoi colleghi appartenenti alla Federazione.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Lo stallo non sarebbe mai stato superabile dal punto di vista prettamente medico, tuttavia, una flotta del Dominio era attraccata alla stazione, sulla
piattaforma D, con tutte le intenzioni di partecipare a quei giochi della Gioventù.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Erano stati confinati là per evitare guai peggiori, o così gli era stato comunicato, ma a lui era evidente che bastava la Vorta di nome Conlan per creare
inimicizie e polemiche.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Con quella voce sempre abbastanza calma, gentile, suadente, esprimeva concetti taglienti come lame con uno sguardo penetrante come un phaser.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Era evidente che non avrebbe accettato un no come risposta.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Qualunque soluzione lui avesse escogitato, occorreva che i Jem’Hadar partecipassero, ne era ben conscio.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non sarebbe, però, rimasto un attimo di più su quella stazione.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Finiti i giochi, finita la festa.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E’ evidente signori che tutti voi avete paura della nostra partecipazione..”
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La voce di Conlan risvegliò Sonx dai suoi pensieri, un attimo prima che un vociare convulso e rabbioso provenisse dai medici Klingon.. seguito a ruota
da mormorii di disapprovazione di tutti i presenti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Alla fine, il Denobulano prese la sua decisione: non sarebbe piaciuta a nessuno, a lui in primis, ma pazienza.. se ne sarebbe andato, tanto valeva sparare
tutte le sue cartucce.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“I Jem’Hadar possono partecipare”
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Esordì con voce incerta per poi aumentare di intensità e volume per far fronte alle imprecazioni provenienti da più parti
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ad una condizione.. l</span>’<span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">iridio bicantazina del Ketracel bianco
sarà somministrato dal sottoscritto, o comunque sotto mio stretto controllo, in dosi che non risultino essere elevate, controproducenti e dopanti per gli atleti”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Un boato assordante riempì l’infermeria.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Sonx dovette attendere dieci minuti buoni prima che la situazione si tranquillizzasse un minimo per continuare.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non è una soluzione onorevole, per molti di noi, lo so benissimo, ma sono sicuro che la prestanza fisica dei Klingon possa tranquillamente rivaleggiare
con quella degli Jem’Hadar sottoposti a Ketracel Bianco, così come l’agilità, l’astuzia e le abilità di tutti gli atleti, essi siano Romulani o Federali, siano sufficienti per affrontare le gare con lealtà ed abnegazione.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il brusio di sottofondo rimase elevato, ma Sonx tirò dritto</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Quello che non accetterò, e qui mi rivolgo a lei Conlan, saranno atti di violenza da parte degli atleti della sua fazione. Chiunque si dovesse macchiare
non di condotta antisportiva, che già è deplorevole di per sé, ma rientra, purtroppo, nell’agonismo, bensì di aggressività immotivata, di comportamenti violenti e pericolosi, verrà immediatamente espulso dalla gara cui sta partecipando, senza appello alcuno.
Non solo, eventuali minacce a giudici o loro collaboratori in seguito a queste espulsioni, verranno considerati atti punibili con la reclusione immediata”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La Vorta sembrò riflettere qualche secondo prima di allargarsi in un sorriso sornione, che non fece altro che rinfocolare il brusio che stava scemando.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Sonx prese nuovamente la parola alzando il braccio destro come a richiamare un attimo di silenzio</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ah dimenticavo.. questa commissione stabilirà, in base anche ai dati che lei stessa ci ha fornito, quale sia la dose di Ketracel bianco accettabile. Prima
di ogni gara, controllerò o farò controllare ogni atleta della sua fazione.. chiunque, e dico chiunque, per qualsivoglia motivo, sforerà quel limite non potrà partecipare alla disciplina.. ciò per scongiurare ogni forma di concorrenza sleale.. ed è una condizione
non suscettibile di trattabilità”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il sorriso sul volto della Vorta si spense, fissò Sonx come se fosse diventato un fastidioso parassita sul suo cammino, ma alla fine acconsentì alla richiesta,
scatenando gli applausi convinti da parte dei Klingon presenti in onore del Denobulano.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ambasciata Vulcaniana</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 11.02</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“L’ambasciatore Dothrak si scusa, ma aveva promesso ai giovani atleti del nostro popolo la sua presenza ai loro allenamenti in mattinata. Col vostro permesso,
rimarrò io, in sua vece, fino al suo arrivo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Molto bene onorevole Vorn.. prego si accomodi” la voce dell’ambasciatrice T’Lani appariva sincera, il vecchio Klingon era saggio e rispettabile, molto
meno impetuoso del suo superiore.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non di uguale avviso erano gli altri due diplomatici presenti: il legato Cardassiano Varen e l’ambasciatore Romulano Lamak K'Jad D'Kran.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il primo era fortemente irritato dalla presenza della Vorta Conlan e dei Jem’Hadar nella stazione, il secondo, invece, pur rispettando Vorn, trovava poco
onorevole che ad una convocazione di tal genere, Dothrak facesse lo sgarbo di non presentarsi per assistere a degli stupidi allenamenti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Aveva vissuto abbastanza fra i Klingon per capire l’importanza che avrebbero dato a quei giochi, pur tuttavia, c’erano protocolli ed etichette di buone
maniere da rispettare, cosa che, a quanto pare, Dothrak non aveva ancora imparato a gestire.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A quella riunione, come portavoce della Flotta Stellare, partecipava anche il Capitano Shran.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’Andoriano detestava trovarsi lì.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Faceva buon viso a cattivo gioco, dispensando sorrisi e battute da perfetto anfitrione, ma avrebbe preferito affrontare un cubo Borg a mani nude piuttosto
che doversi sorbire nuovamente discorsi pieni di niente. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Aveva provato a portarsi dietro il Comandante Drillush, ma Claire era riuscita elegantemente a svicolare e lui non aveva insistito più di tanto.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">In fondo le aveva delegato, suo malgrado, l’intera gestione della base in quei giorni.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Lui era sempre occupato in questioni politiche, diplomatiche, in discussioni su cosa fosse più giusto ed opportuno fare o non fare, mentre la sua vice
doveva gestire e coordinare quella marea di circa cinquecento o seicento persone aggiuntive sulla stazione.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non la invidiava, probabilmente anche lei avrebbe preferito combattere un cubo Borg a mani nude.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Fu in quel momento che Shran ripensò con rimpianto alla USS Marconi, alla bellezza del comandare una nave.. a viaggiare, lasciandosi alle spalle diplomazia
e politica.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Area d’allenamento C</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 11.22</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Per Kahless! Jul’eth guarda che bravo! E che bello!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mara smettila di sbraitare, di chi parli?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Oh insomma sempre a pensare al tuo Jo! Ma guardati attorno no?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E che vedo? Molti nostri coetanei sembrano ancora cuccioli di targ..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Oh? Eh? Ma smettila anche tu!.. ci sono alcuni degli eredi delle più importanti Casate del nostro popolo qui.. e tu vivi nel tuo mondo di sogni.. dai
muoviti”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Io non sogno Mara, io amo Jo.. sei tu che sogni ad occhi aperti.. e parli.. anzi urli troppo!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma chi vuoi che mi senta! Ah ciao Zula, in bocca al targ per il lancio eh? Sì si ci vediamo dopo.. ma dove sei finita? Muoviti Jul’eth!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Si può sapere dove mi stai trascinando?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uffa, muoviti e basta! Scusa.. sì ciao.. no, ma fai pure.. permesso.. sì grazie passiamo noi.. ohi attento con quel peso che ammazzi qualcuno.. permesso..
sì.. ok.. e levati.. ancora un attimo e.. ahio!!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">In una selva infernale, Mara era andata a sbattere contro un Klingon basso e tarchiato, con un volto all’apparenza innocuo, ma con occhi furbi e malevoli
ed un ghigno poco raccomandabile. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non era un istruttore, non era un guerriero, portava una sorta di mantello blu cobalto che gli copriva gran parte del corpo conferendogli un’aurea di autorevolezza
che altrimenti non avrebbe mai potuto emanare.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uhm chi abbiamo qui? Oh ma guarda la giovane rampolla della Casata VodleH!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Consigliere An’eth K’Ploct, scusi non l’avevo vista”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Me ne sono accorto, dove correvi?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ehm.. no nulla.. volevamo solo vedere alcuni.. ehm.. amici che gareggiano nel rugby.. sa quello sport Federale..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ah.. capisco.. per quanto odi queste discipline sportive importate da altre culture, posso intuire il vostro interesse.. tuo e della mia giovane nipotina
Jul’eth.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“No zio.. io veramente”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Oh smettila, non fare la timida.. so bene che ti piace qualcuno.. e non ci sarebbe nulla di male, ma sappi che il tuo legame di matrimonio avverrà quando
io lo deciderò con la persona che sarà più utile alla nostra Casata”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mia madre..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Zitta Jul’eth.. tua madre ci ha disonorati! Il mio povero fratello non l’avrebbe mai dovuta sposare!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma si amavano!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“L’amore? Oh già quella tua fissazione ridicola.. esiste solo la passione ed il sesso.. utile per riprodursi e dare eredi alla Casata.. io e tua zia non
ci siamo mai amati, ma abbiamo avuto dei figli ugualmente.. che un giorno siederanno in Consiglio al mio posto.. e i figli dei loro figli.. l’amore può esistere solo per la propria Casata..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma zio..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Nessun ma.. rimani concentrata nei tuoi allenamenti.. bella come sei, in molti ti noteranno e qua deciderò a chi mandarti in moglie.. qualcuno a cui la
nostra alleanza conterà molto di più che la tua ascendenza disgraziata!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non parlare così di mia madre! Non te lo permetto”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non mi sfidare! La Casata di tua madre è stata bandita dall’Impero! Presto o tardi tutta la sua gente verrà uccisa e portata nel Gre'thor sul vascello
capitanato da Kortar, il primo dei Klingon dove saranno eternamente sorvegliati e dannati dai Fek'lhr”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Io sono per metà una Kanjis che tu lo voglia o no! Uccidimi allora!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Tua madre lo era e, per quello, ha pagato il suo disonore con la vita! Tu sei nata K’Ploct! Ti ho salvata per un debito d’onore che avevo con mio fratello”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Che hai ucciso come hai ammazzato mia madre”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non li ho salvati, ma non li ho uccisi.. e lui non si sarebbe dovuto immischiare..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Era sua moglie! Mia madre!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“I Kanjis dovevano essere sterminati! Tuo padre avrebbe dovuto accettare la cosa! Non l’ha fatto, ma ci ha lasciati senza recare disonore su di noi. E’
già un’onta infamante per l’Impero che quella Casata sia sopravvissuta.. come è un’offesa l’inerzia di Casate importanti, ma la pagheranno.. i Goroth ed i P’ooD hanno perso ogni influenza.. i Vok non hanno quasi più potere alcuno.. mentre i VodleH, i Klaa,
i Martok ed i Dothrak subiranno presto l’ira dell’Alto Consiglio.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“I VodleH sono amati e rispettati!” intervenne Mara alla sua maniera strepitando ad alta voce</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Certo, ma tuo nonno deve decidere da che parte stare.. non può pensare di continuare a sfidare l’Alto Consiglio.. quindi care mie, pensate bene di chi..
innamorarvi per usare un’espressione tanto cara alla mia nipotina.. perché ne andrà della vostra sopravvivenza..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth stava per rispondere a malo modo allo zio, quando Mara intervenne, sempre urlando in suo soccorso:</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ha ragione Consigliere, ma noi siamo troppo giovani per queste cose! Ci innamoriamo facilmente, ciò nonostante poi faremo il bene delle nostre Casate..
proprio come lei.. da quando ne è divenuto leader, la sua Casata siede nell’Alto Consiglio, è temuta e debitamente osservata da tutti.. sono certa che delle questioni politiche dell’Impero vi siano persone molto più venerate e rispettate di noi chiamate a
risponderne.. fra cui mio nonno e gli altri patriarchi.. quindi, se permette, noi avremmo i nostri amici da salutare! Ehi Mek!!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Un enorme Klingon più largo che alto dal viso simpatico si avvicinò al terzetto con fare sghignazzante.. “ecco dove eravate finite! Non vi trovavo più!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Eh ci credo, tu sei enorme, noi piccoline, qua in mezzo, con tutta sta baraonda rischiamo anche di incontrare brutta gentaglia!” esclamò divertita Mara’VodleH</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Sebbene all’apparenza poco sveglio, ci volle poco a Mek’Vok a capire l’antifona.. la zia Karana era stata ingegnere capo di quella stazione e, sebbene
i loro rapporti non fossero mai stati molto stretti, anche per i contrasti che la zia aveva col nonno, l’intera Casata aveva appreso con favore che l’insofferenza, più volte manifestata, contro la decisione di imporre il naDHa'ghach ai Kanjis non era errata.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La zia Karana, così come quella di Mara, si era molto prodigata, infatti, in difesa di quella che sarebbe stata la cugina di secondo grado di Jul’eth:
Durani’Kanjis, attualmente ufficiale in servizio in quella stazione.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Venite, vi scorto io.. andiamo dal tuo caro Jang, dovrebbe essere da qualche parte coi gemelli Tahl e Janul e con il loro fratello maggiore Koroth.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Gli occhi di Mara si trasformarono virtualmente di due cuoricini tambureggianti: Jang era un loro coetaneo.. quello che più di tutti poteva chiamarsi il
suo migliore amico.. sia suo sia di Jul’eth.. premuroso, attento, gentile, coraggioso, ma assennato.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">L’esatto contrario dei due fratelli gemelli più grandi: Tahl e Janul erano presuntuosi e ciò era dovuto alla loro bellezza fisica che non lasciava indifferenti..
sicuramente non lasciava indifferente Mara.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Entrambi impulsivi e coraggiosi, erano il nerbo della squadra di rugby dei Klingon.. un gioco puramente terrestre che era stato esportato e praticato anche
su Qo’nos, così come giochi Klingon erano stati esportati nelle gare federali.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Koroth, il fratello più grande del terzetto, invece, era ormai fuori dai Giochi della Gioventù.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">I suoi ventuno anni lo rendevano troppo vecchio per parteciparvi ancora, ma, essendo campione in carica in alcune discipline, aveva di buon grado accettato
l’invito del vecchio Kresha a far parte di quella spedizione. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">D’altro canto aveva anche dovuto soccombere alle pressanti richieste della madre di controllare da vicino le esuberanze e le intemperanze dei due gemelli.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La Casata dei Muzak, infatti, era relativamente giovane ed aveva bisogno di farsi amicizie più che inimicizie in un ambiente molto competitivo come quello
dei Klingon.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Jul’eth, i Muzak non piacevano granché, eccezion fatta per il coetaneo Jang.. li riteneva troppo ambiziosi e vanitosi per i suoi gusti, ma piacevano,
e non poco, alla sua amica Mara e, allora, lei faceva buon viso a cattivo gioco.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">V’era poi un altro motivo, non secondario, per cui Jul’eth si sforzava di andare d’accordo coi Muzak.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">I Muzak, infatti, mal si sopportavano con un’altra Casata, anch’essa giovanissima, presente in gran numero a quei giochi ossia quella dei cugini M’untokh</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Estremamente bramosi di potere, erano legati a doppia mandata con i K’Ploct: tanto i primi erano prepotenti e superbi, quanto i secondi subdoli ed ipocriti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Erano le due Casate che, più di tutte, avevano causato la rovina dei Kanjis e Jul’eth li odiava tutti quanti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">T’ebax e Parjigh erano coetanei dei gemelli e gli autentici capobanda di tutta la nidiata dei M’untokh.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il primo era un autentico attaccabrighe, non si poteva stare in sua presenza senza assistere o essere costretti a partecipare ad una scazzottata o una
rissa vera e propria. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Il secondo era agli antipodi del primo, ma completamente succube dello stesso, quindi disponibile a fare qualunque nefandezza T’ebax gli proponesse.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Eppure, secondo suo zio, erano due ottimi partiti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Specialmente il secondo, il primo aveva, obiettivamente, delle tare mentali che anche un cieco avrebbe notato.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">E lo zio An’eth non era cieco, né sordo.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth sapeva che presto o tardi il suo amore per Jo sarebbe stato scoperto e sarebbero stati guai.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Le avrebbe combinato un matrimonio, quanto prima, e quella era l’occasione per trovare un partito migliore rispetto ai cugini M’untokh.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Se ci fosse riuscito, avrebbe avuto un’altra Casata su cui poter allungare le sue luride zampe, in caso contrario, si sarebbe accontentato di manovrare
quei pagliacci che già pendevano dalle sue labbra.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Come se fossero stati evocati, i cugini M’untokh fecero la loro comparsa al campo di allenamento: spintoni, scherzi crudeli, bestemmie ed imprecazioni
al loro passaggio.. persino gli allenatori facevano fatica a contenerne l’esuberanza e nemmeno potevano concedere agli altri atleti di dar loro una lezione, non fino a quando c’era un esponente dell’Alto Consiglio Klingon in mezzo a loro a proteggerli.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“I soliti guastafeste” urlò Mara in mezzo a quel gran baccano “E proprio ora che avevamo mollato quella piattola di tuo zio e potevamo stare coi nostri
amici”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth guardò in giro e, sebbene lei fosse fra le più minute, notò subito una cosa: An’eth K’Ploct aveva abbandonato la sala d’allenamento, segno inequivocabile
che l’Ambasciatore Dothrak era in arrivo.. lo zio ci teneva alle sue false esibizioni di cortesia da protocollo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Qualunque cosa accada, coprimi!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Eh? Cosa?” urlò Mara stupita, poi capì.. vide una serie di sguardi partire dai gemelli Muzak rimbalzare su altri atleti, in uno scambio veloce di occhiate
di assenso.. aspettarono che T’ebax attaccasse nuovamente per primo, facendosi forza del numero dei propri compari, e poi attaccarono in massa i M’untokh.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dall’alto di una balaustra, nascosto alla vista, l’Ambasciatore Rogal Dothrak sorrise divertito.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Area d’allenamento B</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 12.03</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Che diavolo ti prende Jorhom??” gli domandò a bruciapelo Mamee</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma niente.. rilassati che mi passa”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Come faccio a star tranquillo? Il Vecchio Vrulmeek era incollerito per i nostri tempi e quella furia che ci guida, Thureena, non ci metterà molto a prenderci
di mira.. io ho i miei interessi qui.. ho un piccolo giro di contrabbando lo sai.. procuro ciò che serve e ricavo piaceri da fanciulle riconoscenti.. non ho intenzione che mi rovini tutto con le tue prestazioni da pappamolla.. già ieri ti sono dovuto venire
a cercare, mi spieghi cosa hai?” </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“A te non ti disturba sapere che ci sono le persone che sono rimaste ferite o hanno perso la vita in quell’esplosione?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma stai scherzando? Non te n’è mai fregato niente in quasi diciotto anni che ci conosciamo.. siamo cresciuti insieme, sei sempre stato molto egocentrico
nelle tue cose e ora ti preoccupi per gente che non sappiamo nemmeno chi sia? Posso capire se ci fossero stati nostri connazionali a bordo, ma non c’erano Romulani. E’ esploso un cargo, pazienza..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì ma chi ci dice che sia un incidente?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ah.. beh se è una teoria del complotto che ti affligge allora sono con te.. io adoro le storie sulla Tal Shiar, lo sai che epr me Thureena è una spia..
ci sta controllando per sapere chi sono i migliori.. non ci posso pensare.. lo spionaggio.. le congiure, le macchinazioni, gli intrighi.. m’eccito solo a pensarci.. certo mai come una bella e procace Romulana di nostra conoscenza, ma devo dire che anche quel
paio di Bajoriane dell’altro giorno non erano male..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sei proprio un maiale, Mamee..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì e me ne vanto.. però ora tu vai a farti una doccia e ti riposti come ha detto il Vecchio.. e, se mi dovesse chiedere, gli invento io una scusa.. in
quello sono un autentico genio e lo sai.. tu vedi di riprenderti che ho bisogno di te!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Zona Spogliatoi Area d’allenamento B</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 12.18</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Psstt”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jorhom, ancora a torso nudo, con solo un asciugamano a vita, si bloccò di colpo guardandosi attorno: sembrava abbastanza inequivocabilmente un segnale
di richiamo.. per quanto debole..</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Dopo qualche istante, non vedendo nessuno, riprese ciò che stava facendo</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Psstt”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Quella volta era sicuro, c’era qualcuno che chiamava lui.. anche perché non c’era nessun altro.. che fosse qualche ragazzina curiosa? Sapeva di piacere
ad almeno quattro o cinque Romulane di età differenti ed almeno una di queste sarebbe stata disposta a fare carte false pur di averlo, ma addirittura intrufolarsi negli spogliatoi maschili gli sembrava eccessivo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Psstt scemo!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Jul’eth!! Amore mio! Dove sei?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Un armadietto doppio si aprì ed uscì la stupenda creatura dai capelli argentati e occhi, dal sorprendente color smeraldo, di cui era profondamente innamorato:
corse da lei prendendola in braccio e baciandola teneramente mentre lei avvinghiava attorno al busto di lui le sue gambe.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sei matta a venire qua.. ci ammazzano tutti e due!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mio zio credo sia occupato in questo momento e la tua famiglia non ti verrebbe a cercare qua.. non ora almeno”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Lo sai tesoro mio che la nostra nave è quella esplosa?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Volevi fuggire con quella?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì.. avevo pagato profumatamente un Ferengi, il proprietario di quella nave, per avere un passaggio..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Pagato? E con cosa amor mio?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Dei cristalli di dilitio grezzi che ho rubato ai miei..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sei proprio matto..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Più tardi rintraccio quel Ferengi.. quel diavolo di un Kimmar e pretendo che ci dia un’altra via di fuga o che mi restituisca fino all’ultimo cristallo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Bravo.. ora però baciami”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì ma..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Nessun ma.. non posso stare qua in eterno e non credere che così mezzo nudo tu non mi faccia un certo effetto.. quindi, non potendo fare altro, per ora
baciami.. ai piani di fuga pensiamo fra un poco”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jorhom sorrise ed il suo sorriso si rispecchiò in quello di lei.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Una decina di minuti di baci appassionati più tardi, decisero che era meglio tagliare la corda.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Dai, vestiti che dobbiamo andarcene..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì ma da dove? A proposito tu dove sei passata?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non certo dalla vostra zona allenamento mio caro.. ho i miei segreti.. l’hai voluta una compagna minuta e bassa oltre che velocissima?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Dai smettila..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uffa c’è un portello più avanti, dentro una specie di sgabuzzino.. credo un tempo fosse utilizzato per qualche collegamento idrico.. in ogni caso porta
esattamente in un altro bugigattolo vicino ad un’area che…”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Cioè tu sei entrata in uno stanzino a caso e ti sei ficcata dentro ad un tubo senza nemmeno sapere dove andavi?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“No no.. io lo sapevo..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E come?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Beh sì ecco.. meglio che tu non lo sappia ok? Ora sbrigati che è meglio che non mi trovino qua!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non ti faccio andare via da sola ficcandoti in qualche tubatura, vengo anche io!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ok, ma muoviti!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Area Attracco B</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Locale CH.P1</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 12.18</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Visto? Semplicissimo..” esclamò Jul’eth tutta raggiante</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“A me mancava il respiro veramente..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma come, il mio grande amore ha paura di un tubo?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Un tubo? A me pareva un tubetto, per poco non ci passavo.. sai che sono più grosso di te si?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Quante storie.. se non ti andava, potevi farla a piedi.. tu potevi”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“No no.. beccarmi quella strega o il mio allenatore pronti a farmi una lavata di capo non rientra fra le mie priorità.. io voglio andare da quel Ferengi..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ed io devo andare a cercare una persona”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Chi?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Zitto un attimo che controllo che non ci sia nessuno”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uhm ok.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Via libera, andiamo..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Allora che dicevi? Chi devi rintracciare?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Oh è una lunga storia.. una parente di mamma.. cioè anche mia, ma la Casata era di mamma..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma tua mamma è stata lasciata morire da tuo zio dodici anni fa..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth si rabbuiò.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Lo so, grazie tante!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì ok scusami, intendevo dire che questa parente di tua mamma, potrebbe non sapere nemmeno chi tu sia.. avevi due anni e, da quello che mi hai raccontato,
i Kanjis erano stati banditi poco dopo la tua nascita”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mmpfh”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Dai non mettermi il muso.. come fai a presentarti? Vai da questa parente e gli fai ciao sono Jul’eth K’Ploct, figlia di una tua parente, sono immersa
fino al collo nella cacca di un enorme Targ, mi aiuti?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mi spiace per mio padre, ma io non mi sento una K’Ploct, non sono mai stata veramente una K’Ploct.. più conosco mio zio e più io mi sento orgogliosa di
mia madre.. io sono una KANJIS! CHIARO?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth quasi urlò quella frase un secondo prima di svoltare un angolo del corridoio che stavano percorrendo.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Un secondo dopo sbatteva contro un’uniforme da Tenente della Sicurezza della stazione spaziale.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Jul’eth ghiacciò il sangue e chiuse gli occhi: si era distratta ed ora aveva combinato un pasticcio.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Jorhom mancò il fiato: di fronte a loro avevano una Klingon dai lunghi capello marroni e dagli occhi castani che scrutava entrambi in maniera severa.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Fu dopo qualche interminabile istante di assoluto silenzio che la donna si abbassò verso Jul’eth scuotendola dalle spalle.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La ragazzina aprì gli occhi e li fissò sbarrati in quelli della sua interlocutrice in attesa dell’inevitabile sfuriata.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non so chi tu sia, ma io sono Durani e sono anche io estremamente orgogliosa di essere una Kanjis!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Jul’eth scoppiò a piangere e strinse d’impeto la neo arrivata.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Area Attracco C</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Corridoi verso la Sala d’allenamento
</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 13.12</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tara aveva ricevuto comunicazione urgente da Durani di attenderla in quel corridoio.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non le aveva spiegato nulla, tranne la raccomandazione che fosse importante e che dovesse essere sola.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ora le era comparsa davanti con a fianco una ragazzina Klingon dai capelli argentati e occhi verdi, ma con un modo di camminare simile al suo.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Entrambe stavano ridendo della sua espressione stupita, quindi cercò di darsi un contegno più marziale.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Durani sorrise all’amica e poi parlò alla giovane Klingon</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Vieni ti presento la persona di cui ti parlavo: Tara’VodleH!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Oh.. molto piacere tu sei la zia di Mara! Non fa altro che parlarmi di te, di quando diventerai la prima matriarca donna della tua casata.. è eccitatissima
a riguardo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Beh.. grazie ma io spero sinceramente che mio padre possa essere ancora a lungo la nostra guida.. e tu sei?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Jul’eth K.. Jul’eth Kanjis”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Tara sbiancò fissando Durani con aria interrogativa</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Beh veramente si chiama Jul’eth K’Plotc e quel cognome l’ha salvata dalla strage che ha subito la mia famiglia”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“La nostra famiglia!” esclamò la ragazzina</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì ok, ma ora stai brava.. capisco che ti sei dovuta tenere dentro questa cosa per anni, ma ora non puoi sbandierarla ai quattro venti.. siamo ancora
marchiati dal disonore”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Colpa del fratello di mio padre e del suo arrivismo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Scusate, mi fate capire anche a me?” la voce di Tara appariva stranita</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mio zio Mlag, sai quello accusato di tramare contro l’Alto Consiglio? Beh aveva una sorella minore.. Jal’ess, ossia la madre di Jul’eth.. era andata sposa
ad un brav’uomo, forse troppo.. l’unico sano di mente dei K’Plotc.. sua madre e suo padre si amavano e mio zio Mlag decise di acconsentire a quell’unione per far felice la sorella. Solo in seguito, An’eth K’Ploct, il fratello di suo padre, fece la sua comparsa
in scena. Aveva mire ambiziose, chiese, anzi pretese il sostegno dei Kanjis per arrivare in alto.. molto in alto.. mio zio Mlag non era interessato e nemmeno il nostro patriarca Kheldas, ossia il padre di suo padre. Il bisnonno di entrambe noi due.. Non potendo
attaccare lui, An’eth decise di colpire più in basso, l’erede designato della Casata.. formulò accuse, fabbricò prove che i Kanjis stavano tramando contro l’Alto Consiglio e contro l’Impero.. cospirò, trafficò ed alla fine, come ben sai, riuscì nell’impresa”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Sì questa storia me l’avevi raccontata, non conoscevo l’esistenza di questa bellissima fanciulla”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Beh nemmeno io veramente.. quando tutto questo accadde io avevo dodici anni.. non avevo idea che zia Jal’ess fosse incinta.. An’eth pare l’abbia minacciata
costringendola a ripudiare la sua Casata ed imponendo il nome K’Plotc al nascituro.. convinto che nascesse maschio.”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Invece nacqui io, mia madre mi difese finché potette, ma poi non fu curata e venne a mancare.. distrutto dal dolore mio padre la seguì poco dopo, facendo
però giurare a suo fratello di farmi crescere sana ed incolume. Per quanto An’eth sia spregevole, ha un senso dell’onore tutto suo, quindi mantenne la promessa.. ed eccomi qui”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non ne bastava una di Kanjis a bordo, no vero? Direi che siete due testone uguali.. che non ho nemmeno bisogno della prova del DNA.. ed ora come la mettiamo?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Veramente non abbiamo finito..” disse Durani un po’ imbarazzata</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“No?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Beh no.. ho beccato la fanciulla qua presente in compagnia del fidanzato..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ma non sei piccola per certe cose?” domandò Tara con espressione fintamente contrita</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ho quasi quindici anni, quindi no.. e comunque non è successo niente!” esclamò Jul’eth “E anche se fosse.. io lo sposerò!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E sta buona un attimo..” fece Durani all’indirizzo della cugina per poi riprendere a parlare con Tara “il problema è che è innamorata persa di un Romulano
di nome Jorhom..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E lui ricambia?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Così pare..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Un bel guaio..”
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Noi ci amiamo e se voi non lo capite, è un problema vostro!!” strepitò Jul’eth ad alta voce</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Zitta un po’!” fece Durani preoccupata che qualcuno le sentisse</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non ci penso nemmeno.. Jorhom ed io ce ne andremo da qua!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E come?” domandò incuriosita Tara</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Ha parlato di un passaggio.. di un Ferengi.. o cavolo forse ho parlato troppo!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Kimmar!” esclamarono all’unisono Tara e Durani</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black"> </span></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">DS16 Gamma</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Area Attracco C</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Corridoi verso la Sala d’allenamento
</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">31 ottobre 2398 - ore 13.27</span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Congedatasi da Tara, diretta ad incontrare la nipote, approfittando della visita dell’Ambasciatore Dothrak, dopo aver fatto sgattaiolare, indisturbata,
Jul’eth all’interno della stiva adibita a campo d’allenamento dei Klingon, Durani se ne stava andando meditabonda.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La presenza della piccola cugina era una cosa da comunicare quanto prima al bisnonno Kheldas: era la prova vivente di quanto fosse subdolo il patriarca
dei K’Plotc. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Occorreva metterla al sicuro, prima che potesse utilizzarla come esca contro di loro.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Non riusciva, infatti, a pensare ad altro che l’unico motivo per cui l’avesse fatta crescere con lui fosse come arma di scambio contro i Kanjis.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">La ragazzina sembrava ribelle, di difficile gestione.. ma non le aveva dato sentore di un’abile attrice: era sincera quando affermava di amare il suo bel
Romulano e di odiare lo zio.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Se An’eth avesse voluto usarla come esca o come ostaggio non era dato saperlo, di sicuro non la poteva utilizzare come complice.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ancora assorta dai suoi pensieri, non si accorse di essere seguita.. fu parecchi metri di corridoio dopo che si avvide di non essere sola: si voltò di
colpo e rimase un secondo a bocca aperta, stupita.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Davanti a lei stava un marcantonio di Klingon puro sangue alto quasi due metri, forse poco più che vent’enne, con spalle larghe, ma bacino stretto, cosa
abbastanza inusuale nel suo popolo caratterizzato per lo più da fisici grezzi e robusti.
</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Gli occhi erano di un particolare blu cobalto e tutto l’aspetto di quel ragazzo risultava per lei inusitatamente attraente.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Ciò nonostante, un piccolo minuscolo campanellino d’allarme iniziò a suonare in testa a Durani, riportandola alla realtà.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Strizzò gli occhi e si avvide che il giovane Klingon era armato con una mek’leth ed un qutluch.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non so chi tu sia, ma spero tu ti renda conto che minacciare un ufficiale della Flotta Stellare su una stazione spaziale appartenente alla Federazione,
sebbene armato di tutto punto, sia un’enorme sciocchezza”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uh.. donna io ho il massimo rispetto per la tua uniforme.. non intendo colpirti come ufficiale, ma come traditrice dell’Impero..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“E come fai a dire che io sono la persona che tu dici?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Tu sei Durani’Kanijs.. inutile negarlo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non lo nego, sarebbe disonorevole”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Tu hai perso l’onore!!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Questo lo affermi tu ragazzino, a proposito hai un nome?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non sono un ragazzino?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“No? Giusto.. solo un bambinone troppo cresciuto potrebbe accingersi a fare quello che hai in mente te”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Potrei sgozzarti in un lampo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Certo, sono anche disarmata.. uccideresti una traditrice dell’Impero indifesa.. una nobile azione.. un vanto per la tua Casata”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Tutti i Klingon sono tenuti a colpire coloro che sono sottoposti a naDHa'ghach!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Certo, ma la degradazione e la privazione dell’onore devono essere meritati.. non macchinati a tavolino.. ma tu che ne sai?”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“So quello che mi hanno raccontato!”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Uhm.. sarai un giovane idiota appartenente ai M’untokh”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non osare paragonarmi a quella feccia”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Allora chi sei? Troppo imprudente e troppo avventato per essere un viscido K’Plotc”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Mi chiamo Koroth’Muzak ed avrò l’onore di combatterti e sconfiggerti”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Come vuoi..”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Durani estrasse da due tasche nascoste dell’uniforme i suoi due pugnali d'k tahg a lame retrattili.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“A quanto pare, non eri disarmata, traditrice”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“La mia famiglia non ha mai tramato contro l’Impero.. chiunque lo sostenga è un infame bugiardo”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Non è quello che dice An’eth K’Ploct”</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">“Appunto” rispose laconica Durani strappando un sorriso non voluto a Koroth</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Quella donna gli piaceva, era sinuosa al punto giusto, combattiva, volitiva.. armata di quei due pugnali era anche tremendamente affascinante.. se non
fosse marchiata di disonore ci avrebbe fatto volentieri un pensierino.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Koroth tentò un paio di affondi giusto per saggiare le difese dell’avversaria che si dimostrò subito scattante e reattiva.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Si affrontarono a lungo delineando un cerchio quasi perfetto fra loro seguendo uno schema abbastanza similare.. un paio di affondi lui, un paio di finte
lei.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Questo per vari minuti.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">All’improvviso, Durani partì all’attacco con una subitaneità che stupì il più giovane avversario: facendo affidamento sulla sua maggiore agilità, entrò
dentro il muro difensivo del suo rivale ed assestò un quadruplice colpo col manico dei suoi d’k tagh contro punti ben precisi del torace del suo sfidante.</span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">A Koroth mancò il fiato: per i colpi subiti.. per l’onta di essere stato battuto in così poco tempo.. per la consapevolezza che lei lo aveva risparmiato
pur potendolo uccidere.. </span></p>
<p class="MsoNormal"><span style="font-size:10.0pt; font-family:"Calibri Light" ,sans-serif; color:black">Gli mancò il fiato, ma iniziò a battergli forte il cuore: non di paura, non di spavento, non di adrenalina, ma di qualcosa di più profondo e forse mai
provato.. che fosse amore? Non l’aveva mai provato.</span></p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal"><br>
========================<br>
Tenente Durani della Casata di Kanjis<br>
Ufficiale Tattico Capo<br>
Deep Space 16 Gamma<br>
========================<br>
</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
</div>
<div id="DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2">
<table style="border-top:1.0px solid rgb(211,212,222)">
<tbody>
<tr>
<td style="width:55.0px; padding-top:18.0px"><a href="https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient" target="_blank"><img alt="" height="29" src="https://ipmcdn.avast.com/images/icons/icon-envelope-tick-round-orange-animated-no-repeat-v1.gif" width="46" style="width:46.0px; height:29.0px"></a></td>
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Mail priva di virus. <a href="https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient" target="_blank" style="color:rgb(68,83,234)">
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</div>
_______________________________________________ Stml21 mailing list Stml21@gioco.net
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</div>
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</div>
</div>
<div> </div>
<div class="signature">====================================<br>
GharwI' Rogal del Casato Dothrak<br>
Ambasciatore Klingon presso Deep Space 16 Gamma<br>
<br>
[CV]: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=218<br>
===================================<br>
Ho fatto l'errore più grande di tutti... Mi sono civilizzato. (Riddick)</div>
</div>
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</html>