<div dir="auto">Nessun altro ha letto? </div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il dom 31 mar 2019, 22:41 Elena Fuccelli <<a href="mailto:mf9115@mclink.it">mf9115@mclink.it</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Ecco il pezzo... Scusate il (solito) ritardo...<br>
<br>
------------------------------------<br>
<br>
INIZIO TRASMISSIONE<br>
<br>
------------------------------------<br>
<br>
*<br>
*<br>
<br>
*<br>
*<br>
<br>
*DS16 Gamma<br>
**Settore detenzione della Sicurezza**<br>
**01****novembre**2398 ore **01:30*<br>
<br>
<br>
<br>
“Sono loro?” - domandò il capitano Shran, accostandosi ai monitor. Sugli <br>
schermi, si vedevano quattro differenti immagini, provenienti da <br>
altrettante celle di detenzione. Si trattava di tre uomini e una donna, <br>
tutti cardassiani. La donna sedeva rigida sul bordo della branda. Si <br>
muoveva appena, lanciando rapide occhiate verso l’alto, in direzione <br>
della olocamera, per poi riabbassare subito lo sguardo di fronte a sé, <br>
come per timore di essere scoperta. L’uomo arrestato al magazzino, <br>
Kosloav, era in piedi con le spalle alla paratia in fondo alla cella. <br>
Anche attraverso le olocamere a media risoluzione del settore detenzione <br>
si poteva vedere che era pallidissimo.<br>
<br>
Riccardi assentì, sedendosi a braccia incrociate sul bordo della sua <br>
scrivania:<br>
<br>
“Si. Li abbiamo fermati per accertamenti con un pretesto e li abbiamo <br>
messi in celle separate.”<br>
<br>
“Che genere di pretesto?”<br>
<br>
“Piccole irregolarità doganali”<br>
<br>
Shran sbuffò. Riccardi fece una smorfia:<br>
<br>
“Si, lo so che è debole”<br>
<br>
“Non possiamo certo trattenerli a lungo, per delle piccole irregolarità <br>
doganali!”<br>
<br>
“L’unico per cui abbiamo prove da portare in tribunale è Kosloav, e lui <br>
finora non ha parlato… Del resto, lo ha visto anche lei, capitano, <br>
quando lo abbiamo preso, che non ha parlato nemmeno quando Kimmar gli ha <br>
puntato il pugnale alla gola”<br>
<br>
“Si, lo so… Anche se il ferengi ha recitato bene, si vedeva che quel <br>
tipo aveva più paura di parlare che di lui”<br>
<br>
Shran tornò a fissare i monitor, stavolta concentrandosi sugli altri due <br>
uomini. Uno dei due si era disteso sulla branda, con gli occhi e le <br>
braccia incrociate, in apparenza tranquillissimo. L’altro era vicino al <br>
campo di forze che chiudeva la cella, e fissava con occhi di fuoco le <br>
guardie dall’altra parte. Era l’unico dei fermati, Kosloav a parte, a <br>
mostrare un certo nervosismo, pensò Shran.<br>
<br>
“Siamo almeno sicuri che si tratta di loro?”<br>
<br>
Riccardi si morse le labbra prima di rispondere:<br>
<br>
“Sono abbastanza certo di non sbagliare – disse – Anche se il nostro <br>
amico del magazzino non ha voluto parlare, abbiamo tracciato il segnale <br>
del suo comunicatore fino ad una piccola nave commerciale cardassiana. I <br>
miei uomini la stanno perquisendo con cura in questo momento. ”<br>
<br>
“Abbastanza certo?” - le antenne di Shran si irrigidirono -<br>
<br>
“Non posso darle una certezza assoluta, capitano, fino a quando non <br>
avremo fatto delle indagini più accurate. Ma la nave era ormeggiata non <br>
troppo lontano da dove sarebbe dovuta approdare la nave ferengi esplosa. <br>
Sono sicuro che questa non è una coincidenza. Hanno fatto saltare la <br>
passeggeri ferengi – e causato tutti quei morti – solo per distrarci, <br>
per impedirci di trovare qualsiasi cosa avessero con loro. ”<br>
<br>
“E pensa di tenere quella gente – Shran puntò il dito sui monitor – in <br>
cella fino a quando? La Federazione dei Pianeti Uniti ha ancora leggi e <br>
regolamenti che dobbiamo rispettare, e questi non permettono di tenere <br>
in cella dei sospetti indefinitamente. O fino a quando non saranno <br>
terminate le indagini”<br>
<br>
“Spero almeno di trattenerli abbastanza da impedire loro di commettere <br>
l’attentato. So benissimo che se non si trova qualcosa di più valido <br>
contro di loro più che subito, rischiamo di doverli mandare via liberi e <br>
con tante scuse...”<br>
<br>
Fu interrotto dal suono della porta che si apriva. Si girò, per vedere <br>
Ramar Rogers:<br>
<br>
“Capitano, tenente...” - li salutò.<br>
<br>
“Ha qualcosa per noi?” - fece Shran. Ramar si strinse le spalle:<br>
<br>
“Non molto, purtroppo. Non ho avuto tempo di approfondire… Ho fatto <br>
qualche controllo sulla nave che ci interessa nei database della Flotta. <br>
Ho scoperto che risulta di proprietà di una società armatrice di <br>
Cardassia che è stata iscritta nei registri solo tre mesi fa. Secondo i <br>
registri, il proprietario della società si chiama Werrek”<br>
<br>
“Uhm… - fece Shran perplesso – Il nome dovrebbe dirmi qualcosa?”<br>
<br>
“Non credo proprio– rispose Ramar – Soprattutto considerando che questo <br>
Werrek risulta deceduto nella strage che seguì alla rivolta contro <br>
l’occupazione del Dominio su Cardassia!”<br>
<br>
“E’ sicuro? Non potrebbe essere un omonimo?” - domandò Riccardi.<br>
<br>
“Per iscrivere una nave in un registro commerciale di Cardassia occorre <br>
depositare l’impronta del d.n.a., tenente. Non sono possibili errori: <br>
hanno depositato il d.n.a. di un uomo deceduto da più di dieci anni… Il <br>
motivo può essere uno solo”<br>
<br>
“Già – disse Shran – Hanno creato una compagna armatrice fantasma per <br>
prepararsi nel caso che non avessimo creduto alla colpevolezza del <br>
ragazzo romulano”<br>
<br>
“Oppure non erano preparati affatto a buttare la colpa addosso al <br>
ragazzo romulano – ipotizzò Roberts – Dopotutto non potevano sapere in <br>
anticipo del suo tentativo di fuga, no? Il loro potrebbe essere un modo <br>
per approfittare di una situazione favorevole”<br>
<br>
Riccardi scrollò la testa:<br>
<br>
“No, questo non lo credo. Un attentato come quello, contro un dignitario <br>
di tale importanza e durante una manifestazione sportiva – che comporta <br>
di per sé stessa controlli ed attenzione alla sicurezza - presuppone per <br>
forza una pianificazione accurata, una organizzazione che si occupi <br>
anche dei dettagli. Del resto, Kimmar può aver detto ai cardassiani del <br>
previsto tentativo di fuga del giovane romulano…”<br>
<br>
“L’organizzazione e la pianificazione non possono essere stati tanto <br>
accurati se adesso i cardassiani sono nelle nostre celle” - obiettò Shran.<br>
<br>
“Per nostra fortuna” - aggiunse Ramar.<br>
<br>
“Già. Per nostra fortuna - commentò amaro Riccardi – Questo però non ci <br>
fa fare un passo avanti nelle indagini. Se la nave appartiene ad un <br>
armatore fantasma possiamo legalmente sequestrarla, ma dovremo pur <br>
sempre lasciar andare l’equipaggio non appena scaduti i termini per <br>
trattenerli.”<br>
<br>
“C’è anche di peggio” - disse Shran.<br>
<br>
“Cosa, capitano?” - domandò Riccardi.<br>
<br>
“La sicurezza non ha ancora trovato l’esplosivo – disse Shran – Se non <br>
lo troviamo più che subito, se non saremo assolutamente certi che la <br>
cerimonia di inaugurazione dei giochi sia in sicurezza, sarà necessario <br>
annullarla. Dovrò andare di fronte ai diplomatici, all’ammiraglio <br>
Maelstrom e a tutta la cricca dei giornalisti che dovevano trasmettere <br>
la cerimonia via subspazio e dire loro che non si fa più… Gli alti <br>
papaveri della Flotta Stellare saranno sicuramente contentissimi della <br>
gran figura che fa questa Base Stellare di fronte a tutti: potenze <br>
regionali, pianeti non allineati, Bajor, Cardassia… Chiunque... - fece <br>
una smorfia – E questo significa che la Flotta farà finire con la testa <br>
su un ceppo chiunque ritenga responsabile. Spero che almeno si <br>
accontentino della mia...”<br>
<br>
<br>
<br>
*DS16 Gamma<br>
**Alloggio di Durani**<br>
**01****novembre**2398 ore **02:00*<br>
<br>
<br>
<br>
La piccola Jul'eth si era addormentata su una poltrona. Jorhom non si <br>
era staccato un secondo da lei, ma era evidente che le tensioni delle <br>
ultime ore si stavano facendo sentire anche sul fisico del giovane <br>
atleta. Il ragazzo si alzò senza far rumore, stiracchiandosi le <br>
giunture, poi si avvicinò a Durani, che si era seduta di fronte alla sua <br>
consolle di comunicazione.<br>
<br>
“Funziona?” - le chiese, a bassa voce.<br>
<br>
“Credo di si” - rispose Durani. In quel momento, una sinusoide si <br>
trasformò nel volto di un anziano Klingon:<br>
<br>
=^= Q’aplà! =^=<br>
<br>
“Q’apla! Onore a te, Kheldas!”<br>
<br>
=^= Perché mi hai chiamato? Non è coraggio correre rischi inutili! =^=<br>
<br>
“Ti ho chiamato perché An'eth K'Ploct si trova qui, sulla Base Stellare <br>
16 Gamma… - disse Durani - E perché è arrivato il momento per restituire <br>
l’onore alla casata Kanjis...”<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
*DS16 Gamma<br>
**Ufficio dell’ambasciatrice T’Lani**<br>
**01****novembre**2398 ore **07:30*<br>
<br>
<br>
<br>
“Da quanto tempo ci conosciamo, ambasciatrice?”<br>
<br>
T’Lani inarcò un sopracciglio:<br>
<br>
“Da abbastanza tempo da farmi dubitare della tenuta della sua memoria, <br>
se mi fa questa domanda, ambasciatore Lamak”<br>
<br>
L’uomo si era seduto di fronte alla scrivania della vulcaniana. <br>
Contrariamente al suo solito, aveva rifiutato – per quanto garbatamente <br>
– l’offerta dell’ottimo té verde che l’ambasciatrice si faceva venire <br>
apposta da Vulcano. Riunì le punte delle dita di fronte a sé, altro <br>
gesto che la donna riconobbe.<br>
<br>
“La mia memoria non è ancora così malandata. Sono molti, molti anni che <br>
ci conosciamo. In tutti questi anni, ci siamo trovati anche su fronti <br>
differenti...”<br>
<br>
“Qualcosa che spero non accada mai più” - disse T’Lani socchiudendo gli <br>
occhi.<br>
<br>
“Sono d’accordo, ambasciatrice… Mai più” - disse con enfasi.<br>
<br>
Il discorso stava avendo sottintesi che non le piacevano affatto, pensò <br>
T’Lani. Poggiò i palmi delle mani sulla scrivania di fronte a sé – un <br>
gesto che anche lui sicuramente riconosceva in lei – prima di domandare:<br>
<br>
“Non ho motivo di credere che questo possa accadere di nuovo. Lei no, <br>
Lamak?”<br>
<br>
“Forse”<br>
<br>
Bene, pensò T’Lani. Niente più sottintesi:<br>
<br>
“Per quale motivo?” - domandò, quasi brusca.<br>
<br>
“Nelle ultime ore sono stato contattato da una allenatrice spaventata. <br>
Un giovane atleta, un minore che le era stato affidato, non si è <br>
presentato agli allenamenti. La famiglia ha provato a contattarlo, <br>
inutilmente, così è stata attivata la mia ambasciata. Ho fatto cercare <br>
presso l’infermeria, ma non risultano ricoverati corrispondenti alla sua <br>
descrizione. Così, ho provato a chiedere alla Sicurezza della Base, <br>
casomai il ragazzo si fosse trovato in qualche guaio… E’ appena un <br>
adolescente, dopotutto. Ma qui, le risposte che ho ricevuto sono state… <br>
come dire? Ambigue.”<br>
<br>
Lamak si piegò verso di lei:<br>
<br>
“Come ho detto prima, ci conosciamo da molti anni. Nessuno di noi ama <br>
l’ambiguità. Quindi le chiedo: ha notizie di Jorhom G’Hmontk?”<br>
<br>
“Si”<br>
<br>
Lamak la guardò sorpreso. Non si era veramente aspettato una ammissione, <br>
o almeno non così immediata da parte sua, pensò T’Lani, sorvegliando con <br>
cura la sua espressione per non far trapelare la soddisfazione per <br>
averlo colto di sorpresa. Lamak si appoggiò di nuovo sullo schienale <br>
della poltrona:<br>
<br>
“Di che cosa è accusato?”<br>
<br>
“Nulla”<br>
<br>
“Perché viene trattenuto, allora?”<br>
<br>
“E’ stato liberato, non trattenuto. E’ stato trovato legato e <br>
imbavagliato insieme al proprietario di uno dei negozi della <br>
Passeggiata, un ferengi di nome Kimmar.”<br>
<br>
Lamak assentì lievemente:<br>
<br>
“So chi è Kimmar. Jorhom è ferito?”<br>
<br>
“No”<br>
<br>
“Posso vederlo? Avrà bisogno di assistenza dopo una vicenda traumatica <br>
come un sequestro di persona. A proposito, ci sono stati degli arresti?”<br>
<br>
T’Lani assentì:<br>
<br>
“Un cardassiano con cui Kimmar ha avuto scambi commerciali. Sicuramente <br>
ha dei complici, che la Sicurezza della Base non ha ancora individuato”<br>
<br>
“E’ per questo che Jorhom viene trattenuto? Per dare la possibilità alla <br>
Sicurezza di prendere i complici del cardassiano? Se è così, la mia <br>
ambasciata può proteggere il minore con altrettanta cura della vostra <br>
Sicurezza”<br>
<br>
“Non è la mia Sicurezza, ambasciatore. Non ho nessuna autorità su di essa”<br>
<br>
Lamak la fissò dritto negli occhi:<br>
<br>
“Non le nasconderò, T’Lani, che trovo strana questa conversazione… La <br>
mossa più logica – da vulcaniana, direi – Sarebbe stata quella di <br>
riconsegnare subito il ragazzo ai suoi genitori, o all’allenatrice, o <br>
direttamente a noi dell’ambasciata. Dunque, deve esserci un’altra <br>
logica… E mi domando quale sia. Forse dovrei presentare una protesta <br>
formale? Non posso credere che la Federazione voglia rischiare una crisi <br>
diplomatica per non voler riconsegnare alla sua famiglia e alla sua <br>
gente un ragazzo che a quanto pare non è neanche accusato di nulla!”<br>
<br>
“Jorhom non è vulcaniano e non segue le vie della logica – T’Lani <br>
sospirò – Si fa condizionare dalle emozioni. Nello specifico, si tratta <br>
di una forte emozione nei confronti di una ragazza appartenente ad una <br>
squadra avversaria, che a quanto pare... condivide le sue vedute. <br>
Volevano fuggire insieme”<br>
<br>
Il volto di Lamak si rischiarò.<br>
<br>
“Tutto qui? Si è fatto una ragazza?” - si mise a ridere.<br>
<br>
“Una ragazza Klingon per la precisione.”<br>
<br>
“Oh… Beh, io sono l’ultima persona della Galassia a poter criticare. Ho <br>
sposato una betazoide, dopotutto. Ma Jorhom è pur sempre un minore ed i <br>
minori dovrebbero stare con le loro famiglie. Non crede anche lei? <br>
Dopotutto, gli amori adolescenziali spesso si consumano rapidamente”<br>
<br>
“Non solo da adolescenti… Almeno tra le specie che si fanno guidare <br>
dalle emozioni”<br>
<br>
“Innegabile. Ma comunque, il ragazzo non ha ancora l’età per lasciare la <br>
famiglia.”<br>
<br>
“Sempre che la famiglia lo rivoglia indietro”<br>
<br>
Lamak corrugò la fronte:<br>
<br>
“Ho sentito io stesso il padre e la madre di Jorhom. Erano <br>
preoccupatissimi. Perché non dovrebbero voler indietro il loro figlio?”<br>
<br>
T’Lani non rispose. Si limitò a guardare fisso in volto l’ambasciatore <br>
romulano. L’uomo si morse le labbra:<br>
<br>
“D’accordo – disse infine Lamak, alzandosi in piedi – Contatterò i <br>
genitori per dire loro che il figlio è vivo e sta bene. Sono sicuro che <br>
mi chiederanno di riportarlo a casa. E quindi, tornerò qui a presentare <br>
per vie ufficiali una richiesta formale di rilascio e riconsegna ai <br>
legittimi tutori del minore.”<br>
<br>
“L’attenderò qui” - T’Lani si alzò a sua volta. Il colloquio era finito.<br>
<br>
Per il momento.<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
<br>
*DS16 Gamma<br>
**Sala conferenze**<br>
**01****novembre**2398 ore **10:00*<br>
<br>
<br>
<br>
Le olocamere dei giornalisti illuminavano la sala come shrapnel su una <br>
trincea della prima guerra mondiale. Le domande e le proteste fioccavano <br>
da tutte le parti, fino a far perdere la testa. Claire Drillrush non <br>
capiva come il capitano Shran riuscisse ancora a stare in piedi di <br>
fronte a quel bombardamento. Il rumore era assordante, al punto che <br>
quasi non si distinguevano le domande le une dalle altre.<br>
<br>
“Lei continua a dire che ci sono motivi di sicurezza...” - chiedeva uno.<br>
<br>
“Non è possibile annullare i giochi! - proclamava un altro – Non a <br>
questo punto!”<br>
<br>
“Non sono i giochi ad essere annullati! - si sgolava Shran - “Solo la <br>
cerimonia iniziale!”<br>
<br>
Shran non aveva voluto che lei fosse al suo fianco in quel momento, come <br>
sarebbe stato teoricamente suo dovere di primo ufficiale. Le aveva detto <br>
il perché senza giri di parole, giusto prima di chiamare l’ammiraglio <br>
Maelstrom a bordo della USS White Tiger per anticipargli il contenuto <br>
della conferenza. Gli ufficiali al suo comando erano ancora giovani e <br>
con una carriera da fare. Lui voleva essere l’unico a perdere il posto.<br>
<br>
Quindi era andato da solo ad affrontare i giornalisti, i giudici e i <br>
membri delle delegazioni. Claire, nonostante l’opposizione del capitano, <br>
era andata lo stesso in sala, trovando un posto non troppo lontano da <br>
quelli riservati alle delegazioni diplomatiche.<br>
<br>
Una giornalista terrestre si girò a farle un cenno di saluto. L’aveva <br>
abbordata al bar un paio di giorni prima,presentandosi come Lara C, <br>
senza altre specificazioni. Claire le sorrise di rimando sperando di non <br>
far trapelare il suo nervosismo. Avrebbe dovuto evitarla uscendo dalla <br>
sala, altrimenti avrebbe cercato di farla parlare. Lei non poteva dirle <br>
che le squadre di sicurezza in quel momento stavano pattugliando ogni <br>
centimetro quadrato – non solo della sede che avrebbe dovuto accogliere <br>
la cerimonia iniziale, ma anche spogliatoi e alloggi di atleti, <br>
allenatori, accompagnatori e personale tecnico alla ricerca di esplosivo <br>
che non si trovava.<br>
<br>
I cardassiani fermati, da parte loro, non avevano ancora fatto alcuna <br>
dichiarazione, confessione o altro. Claire non sapeva quale fosse il <br>
loro scopo, ma se si trattava di creare caos, allora c’erano pienamente <br>
riusciti, senza neanche disturbarsi a mettere l’esplosivo.<br>
<br>
Avvertì del movimento alle sue spalle e si voltò in tempo per vedere <br>
l’ambasciatore romulano entrare nella sala, scuro in volto. Dette appena <br>
un’occhiata, per poi girarsi e tornare da dove era venuto.<br>
<br>
La conferenza terminò. Shran ignorò le nuove domande che lo rincorsero <br>
fino alla porta, dove due agenti della sicurezza impedirono ai <br>
giornalisti di seguirlo.<br>
<br>
Claire si alzò, cercando di muoversi altrettanto in fretta, ma una mano <br>
scura le si posò sul braccio:<br>
<br>
“Ciao, caarissima! - la giornalista terrestre le rivolse il più candido <br>
dei suoi sorrisi. Parlava la lingua della Federazione con un accento <br>
strascicato, da America centro o meridionale – Che fai, scappi come il <br>
tuo capo?”<br>
<br>
“Ciao, Lara. A me veramente sembra che il capitano Shran sia rimasto ad <br>
affrontare le vostre domande più che a sufficienza” - ribatté Claire, <br>
cercando di liberarsi.<br>
<br>
“Vostre? Io non ne ho neanche fatte, per la verità - Lara C le si <br>
affiancò, ignorando il suo tentativo di guadagnare l’uscita – Più che <br>
quello che voleva o poteva dire il tuo povero capitano, mi interessava <br>
lo psicodramma dietro le quinte. Il presidente del collegio arbitrale <br>
sembrava sul punto di tirare fuori la bat’let e far fuori Shran sul <br>
posto… E scommetto che la Vorta gli avrebbe dato una mano, considerato <br>
quanto ha protestato per l’annullamento della cerimonia. Sembrava <br>
illividita! L’ho vista parlare fitto fitto con il suo vice durante tutta <br>
la conferenza. Non sai quanto pagherei per sapere quello che si dicevano!”<br>
<br>
“Davvero?” - fece Claire fermandosi di botto.<br>
<br>
La giornalista le scoccò un’occhiata indagatrice:<br>
<br>
“Beh, naturalmente il mio network pagherebbe latinum sonanteper delle <br>
buone informazioni...”<br>
<br>
Claire scosse la testa:<br>
<br>
“Non sto parlando di questo. Le tue olocamere hanno inquadrato la Vorta <br>
mentre parlava?”<br>
<br>
“Si, certo”<br>
<br>
“Allora ho un modo per sapere che cosa ha detto. In cambio, non voglio <br>
denaro. Voglio che nei vostri servizi trattiate Shran con almeno un po’ <br>
di rispetto. Non si merita di essere esposto al pubblico come se fosse <br>
tutto colpa sua!”<br>
<br>
Lara parve pensarci un po’ su, quindi assentì:<br>
<br>
“D’accordo, affare fatto!”<br>
<br>
“Bene. Allora, andiamo in infermeria”<br>
<br>
Lara fu sorpresa, ma non fece commenti e la seguì.<br>
<br>
Arrivarono in infermeria. Claire scartò gli infermieri che si <br>
presentarono e chiese direttamente del medico capo. Le fu detto che il <br>
dottor Sonx era occupato con la dose quotidiana di ketracel bianco da <br>
dare ai giovani Jem’Hadar della squadra. In sostituzione, le si presentò <br>
davanti un giovane andoriano:<br>
<br>
“Dottor Nammo Ch'Idrani… Qual è il problema?”<br>
<br>
“Sono il comandante Claire Drillrush. Voglio accedere al vostro sistema <br>
di ricostruzione olografica medica, se non è attualmente occupato”<br>
<br>
Nammo si girò verso la postazione:<br>
<br>
“Sembra sia libera… Ma perché le serve, comandante?”<br>
<br>
“Tutte le sale olografiche sono naturalmente state modificate e <br>
approntate per i giochi… Altrimenti, userei una sala ologrammi”<br>
<br>
“L’olografia medica serve solo a ricostruire anatomie, comandante – <br>
disse Nammo - Non può essere usata per moltoaltro!”<br>
<br>
“Lo so, ma non ho bisogno di molto altro” - si girò verso Lara C, che <br>
aveva seguito lo scambio in silenzio:<br>
<br>
“Puoi scaricare le riprese olografiche della conferenza in quella consolle?”<br>
<br>
La donna sembrava piuttosto sconcertata, ma andò a collegare la sua <br>
olocamera alla consolle. In mezzo alla stanza comparve l’immagine di <br>
quella che era stata la sala conferenze fino a pochi minuti fa. Claire <br>
mandò avanti la registrazione, finché non si vide la figura della Vorta <br>
e del suo assistente. La selezionò, togliendo dalla olografia tutte le <br>
altre figure e la guardò parlare al suo assistente. Capì perché <br>
l’atteggiamento della Vorta avesse attirato l’attenzione della <br>
giornalista. Il dottore si avvicinò alle olografie:<br>
<br>
“E’ come se avesse paura… Ma di cosa? ” - disse.<br>
<br>
“La mia olocamera non è abbastanza potente – si strinse le spalle la <br>
giornalista – Non possiamo sentire quello che si stanno dicendo”<br>
<br>
“Ma possiamo vederlo. Giusto, dottore? - riavvolse la registrazione ed <br>
inserì una applicazione. Prima di avviare, si rivolse alla giornalista:<br>
<br>
“L’olografia può ricostruire il movimento delle labbra. Ovviamente, il <br>
movimento delle labbra corrisponde alla lingua usata… Quella che noi <br>
normalmente non sentiamo, grazie ai nostri traduttori universali. Ma <br>
possiamo ricostruire le parole usate dal movimento labiale e quindi <br>
passarle al nostro traduttore universale. La voce è una ricostruzione, <br>
quindi non corrisponderà all’originale… Ma le parole, si.”<br>
<br>
Premette un tasto. L’olografia ebbe un salto e perse definizione per un <br>
istante, ma poi si avviò:<br>
<br>
-///Questioni di sicurezza… - /diceva Conlon/- Ed hanno annullato <br>
proprio la cerimonia, quando eravamo pronti ad agire! Non può essere una <br>
coincidenza! Dobbiamo rivedere i piani… Il Fondatore deve essere <br>
liberato, a tutti i costi!” -/<br>
<br>
<br>
----------------------------------------<br>
<br>
FINE TRASMISSIONE<br>
<br>
----------------------------------------<br>
<br>
<br>
Ciao! ;-D<br>
<br>
Elena<br>
<br>
--<br>
<br>
"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma<br>
<br>
ICQ 33856678<br>
<br>
_______________________________________________<br>
Stml21 mailing list<br>
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</blockquote></div>