<div dir="auto"><div text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
Ecco qui, scusate il ritardo.<br>
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..................................................<br>
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<p style="text-align:justify"><b><span>DS16
Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 7,44</span></b></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Drillrush
scorse rapidamente i rapporti
delle ultime dodici ore, poi sospirò e si appoggiò allo
schienale della
poltrona. Potendo, si sarebbe inginocchiata sul pavimento
dell’ufficio e
avrebbe ringraziato qualunque dio vegliasse su di loro,
comprendendo ma non limitandosi
ai profeti, di aver risolto la scandalosa catastrofe in cui si
stava
trasformando il suo primo incarico di comando.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Era
preparata praticamente ad ogni
genere di stranezza, ma quello no. Quello no. Ma che diamine.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">In
ogni caso, la crisi era più o meno
rientrata.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Una
volta scoperta la cura, la
situazione era lentamente tornata ad una parvenza di normalità.
Il vaccino era
stato inoculato a tutti i contagiati, alcuni dei quali erano già
in fase di
ripresa. Roberts non era ancora rientrato in servizio, ma pareva
certo che la
brutta avventura non avrebbe avuto su di lui conseguenze a lungo
termine. La
quarantena era stata sollevata e tutti loro avevano potuto farsi
una doccia e
dormire qualche ora. Il traffico a bordo della stazione non era
ancora tornato a
pieno regime e le era toccato sorbirsi varie lamentele sul
perché solo ad
alcune navi era stato dato il permesso d’attracco. Le aveva
liquidate senza
troppi pensieri. Il personale non era ancora a pieni ranghi, la
sua stazione
era ancora piena di gente malata ed era necessario preoccuparsi
anche delle
cerimonie funebri per tutti i disgraziati che non ce l’avevano
fatta. Le navi
che Maelstrom aveva inviato stavano dando una mano e sulla loro
testa non
pendeva più la spada di Damocle dell’ordine generale 35. Anche
la Alvarez,
vista la situazione, aveva ricevuto l’ordine di fermarsi per
qualche giorno,
finchè la situazione non fosse tornata del tutto sotto
controllo.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Il
suo nuovo primo ufficiale era
sbarcato non appena era stato possibile e aveva preso servizio.
Claire non ne
era stata entusiasta, doveva ammetterlo. Vista la situazione,
ogni paio di mani
in più faceva comodo, ma non le sembrava il momento migliore per
abituarsi alla
presenza di un nuovo primo ufficiale. Tanto più che lei stessa
si stava ancora
abituando a <i>non</i>
essere più il primo
ufficiale.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Alla
loro prima conversazione via sub
spazio ne erano seguite altre due di persona dopo lo sbarco
dell’andoriano.
Doveva ammettere che non sapeva quasi nulla degli Aenar e così
non era del
tutto preparata al loro incontro e a cosa dovesse aspettarsi.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Le
aveva fatto l’impressione di un uomo
intelligente e perspicace ma anche spigoloso e con cui non fosse
poi così
facile andare d’accordo di primo acchito. Ad essere del tutto
onesti, la prima
volta che gli aveva parlato le aveva dato un po’ sui nervi. Era
chiaro che
fosse impaziente di essere utile, o forse di dimostrare il suo
valore, e senza
dubbio le considerazioni che aveva avanzato erano tutte
corrette… ma loro
avevano a che fare con quella storia da ben prima del suo arrivo
e non erano
tutti degli sprovveduti. Le era sembrato fin troppo entusiasta
della situazione
e un po’ deluso di essere arrivato quando ormai le cose si
stavano risolvendo,
ma si era ben guardata dall’esternare queste sue considerazioni.
</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Th’Tharek
stava svolgendo bene il suo
lavoro e, vista la situazione, Claire non escludeva che fosse il
proprio
malumore a parlarle, più che un problema oggettivo. Magari erano
tutti quanti
un po’ troppo provati per trarre delle conclusioni. </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">La
situazione poteva essere in via di
risoluzione, almeno a livello medico, ma rimaneva il fatto che
qualcuno aveva
sguinzagliato Bauer e loro non avevano ancora idea di chi fosse.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><b><span>DS16
Gamma – Infermeria -23/6/2399, ore 8,50</span></b></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Roberts
iniziava ad essere insofferente
al fatto di doversene rimanere a letto. </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Le
sue condizioni erano notevolmente
migliorate da quando Nammo gli aveva somministrato il vaccino ma
sembrava che
ristabilirsi richiedesse più tempo che ammalarsi e il medico gli
aveva
categoricamente vietato di tornare al lavoro – o di lasciare
l’infermeria, se
era per questo – almeno per altre ventiquattro ora. In compenso
aveva ceduto
sul fronte lavorativo e aveva consentito ad uno dei suoi
assistenti di
raggiungerlo e tenerlo aggiornato sulle ultime novità.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Lang
gli passò un terzo padd. “Credo che
per le riparazioni al laboratorio ci vorrà ancora qualche
giorno, non sono
esattamente una priorità che credo che il comandante voglia che
vengano
effettuate delle verifiche dopo quello che è successo a Bauer.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Per
via dell’incidente?” domandò Ramar,
che già conosceva la risposta.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Sì,
per il fatto che sia rimasto
coinvolto solo lui.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Effettivamente
è strano.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Tutto
è strano.” La ragazza scosse
lentamente la testa. “Conoscevo Bauer. Non bene, naturalmente,
ma con me è sempre
stato gentile. E ora viene fuori che potrebbe essere stato lui a
farci questo.
E che forse qualcuno lo ha assassinato. E’ incredibile.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Roberts
annuì un paio di volte.Pur non
essendo rientrato in servizio, sapeva quali sentimenti
aleggiavano nel suo
dipartimento. Erano tutti sconvolti e, onestamente, non poteva
dar loro torto.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><b><span>DS16
Gamma – Ambasciata Klingon -23/6/2399, ore 9,21</span></b></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">La
situazione diplomatica al momento non
era il massimo della distensione, in più, ora che la crisi era
rientrata, Tara
era tornata al lavoro e praticamente viveva in sala comando da
quando la
quarantena era stata revocata, il che non migliorava certamente
l’umore di
Rogal.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Non
che il suo signore fosse normalmente
una persona dall’umore solare e gioioso, ma in quel momento la
maggior parte
del personale dell’ambasciata trovava altro da fare al suo
passaggio non appena
gli era possibile.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Vok,
d’altra parte, sapeva bene come
trattarlo.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Il
comandante della Stazione ha indetto
una riunione per domattina e ha richiesto la presenza di tutti
gli
ambasciatori.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Rogal
grugnì in segno d’assenso. L’idea
di partecipare ad un’altra riunione in cui i romulani li
accusavano velatamente
di avere a che fare qualcosa con la diffusione del virus gli
faceva ribollire
il sangue, e non nel modo in cui gli piaceva. Ma se c’era una
cosa che certo
non avrebbe fatto sarebbe stato fuggire di fronte a
quell’odioso, piccolo
codardo.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Vok
interpretò tutto ciò dal suo
grugnito e spuntò qualcosa sul proprio terminale, prima di
ritirarsi. Sperava
davvero, soprattutto per il suo bene, che il senatore romulano
non si spingesse
troppo oltre.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><b><span>DS16
Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 9,32</span></b></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Quindi
era questa la ragione che lo
spingeva?”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Claure
si appoggiò allo schienale della
poltroncina, al contempo inorridita e affascinata dagli abissi
in cui si può
sprofondare per amor di vendetta.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Riccardi,
accomodato in una delle due
poltroncine di fronte alla scrivania, annuì con aria parimenti
riflessiva. </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Sembra
che il professor Baure non abbia
preso bene il rifiuto al suo progetto dal parte della
commissione federale. Da
lì in poi la sua carriera è stata una discesa continua verso il
basso finchè
non si è suicidato. Da quello che si evince dai suoi diari,
almeno dalla parte
che abbiamo già decrittato, la madre ha cresciuto Bauer
nell’adorazione di suo
padre, fino ad ideare questo piano.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Per
riabilitarne la memoria.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Esatto.
Una vendetta lunga quindi
anni.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“E
nessuno si è mai reso conto di
nulla?” Le antenne di Th’Tharek piegarono appena in avanti.
“Questo Bauer
soffriva di problemi psicologici di notevole entità da lungo
tempo. Sembra
impossibile che nessuno se ne sia mai accorto.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Riccardi
annuì. “Già, considerando a
quanti controlli è sottoposto un ufficiale durante la sua
carriera. Può anche
essersi preparato a mentire, ma che abbia ingannato tutti per
così tanto tempo
è veramente incredibile.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“E se
così non fosse?” Claire si sporse
appena sul piano della scrivania, osservando i due uomini. </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Pensa
che qualcuno sapesse?” domandò il
primo ufficiale.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Beh,
se pensiamo a quello che sappiamo,
qualcuno doveva essere a conoscenza del loro piano per forza.
Bauer aspettava
un ordine dalla madre. Qualcuno simula quell’ordine, uccide la
donna e invia il
messaggio. Se è furbo se ne va dalla stazione prima che venga
imposta la
quarantena.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Le
analisi sono ancora in corso, ma gli
ingegneri ritengono che il sovraccarico in laboratorio potrebbe
essere stata
causato da remoto.” </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Sarebbe
la cosa più logica. Bauer non
ne sa nulla, crede che quel messaggio provenga davvero da sua
madre, esegue il
lavoro e muore convenientemente come previsto.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Probabilmente
credeva che il suo
segreto fosse al sicuro. Con tutta la fatica che ha fatto, si
presume che non
abbia sbandierato ai quattro venti i suoi piani.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Esatto,
perciò qualcuno ha scoperto
cosa avevano in mente Bauer e sua madre e ne ha approfittato.
Qualcuno che è
stato vicino al professore e alla sua famiglia, ma non
abbastanza da essere in
grado di influenzare Bauer, altrimenti non avrebbe avuto bisogno
di
nascondersi.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“Oppure
qualcuno che ha scoperto la sua
psicopatia,” terminò l’andoriano.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Per
qualche momento cadde il silenzio.
Il pensiero che aleggiava nella stanza era che si trattasse di
un indizio ben
scarno da cui partire. E comunque mancava un movente.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif""> </span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“La
motivazione più ovvia sembrerebbe
quella relativa ai Klingon e al fatto che non dovessero venire
danneggiati dal
virus. Forse una motivazione politica o una vendetta.”</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">“O un
tentativo di incolparli,” aggiunse
il primo ufficiale.</span></p>
<p style="text-align:justify"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Claire
osservò i due uomini per qualche
istante. “In ogni caso, credo che sia da qui che dobbiamo
partire.”</span></p>
</div></div>