[Stml3] 01-09 Hood significa Arcadia
Fabrizio Calandri
rashan.tholos a gmail.com
Mer 17 Giu 2015 11:58:03 CEST
Ciao, a tutti imploro pietà per il mega ritardo ma ecco il mio brano.
Spero che vi piaccia!
Avevo mandato tutto stamattina alle 9:00 ma non dev'essere arrivato nulla.
Temo di avere problemi alla mail.
fatemi sapere se arriva qualcosa.
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Brano 01-09
Titolo: Hood significa Arcadia
Autore: Fabrizio / Tholos
Brano precedente: 01-08 Carelli - Cosa c'è sotto
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Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 16:45
“Si rimetta i pantaloni, maledizione!” Tuonò il capitano entrando in
plancia. Con passo rapido raggiunse la sua poltrona e, sedendosi,
aggiunse:”Per il momento lei è confinato nei suoi alloggi finché non
avremo chiarito chi è veramente.”
Mentre la sicurezza trascinava via un comandante Finn disperato e
supplicante, il capitano impartì nuovi ordini:”Chiamate l’Arcadia.”
“Sì capitano.” Rispose l’OPS.
Dopo pochi istanti il volto del capitano Khayr comparve sullo schermo.
Il comandante della nave pirata cercava di assumere un’aria
impassibile e imperscrutabile ma era chiaro che qualcosa in lui stava
cambiando, forse, stava iniziando a fidarsi dei federali.
=^=Mi dica capitano.=^= Inizio Khayr con aria tranquilla.
“Volevo concludere il discorso di prima.”Disse il capitano della Seatiger.
=^=Dica… .=^= Khayr lasciò sospesa quella frase come per proiettarla
all’infinito.
“Capitano, come si chiama la sua Nave?” Quella semplice domanda
generata dal capitano Kenar lasciò interdetto il mezzo sangue ma dopo
una brevissima esitazione rispose:=^=Arcadia.=^=
“E cosa significa?” Kenar si alzò dalla poltrona.
Fu l’equipaggio della Arcadia a rispondere in un'unica possente voce
capace si propagarsi superando pure il vuoto delle stelle:”LIBERTA’!”
Il trill sorrise, fece alcuni passi e, avvicinandosi allo schermo,
aggiunse:”Allora mi permetta di raccontarle qualcosa della Hood.”
Comando della flotta stellare, ufficio dell’ammiraglio Crom Ore 16:45
Il rapporto, di massima priorità, era arrivato attraverso il sub
spazio e, infine era giunto all’ammiraglio Crom.
“Hanno bloccato Finn.” Disse lui dopo aver letto il rapido messaggio
di risposta dalla Seatiger.
“Bene.” Commentò il vulcaniano.
“La cosa strana è che sembra lui veramente.” L’ammiraglio spense lo
schermo e guardò dritto negli occhi il sottoposto:”Sembra essere il
vero comandante Finn.”
“Interessante.” Rispose il tenente inarcando il sopracciglio, poi,
dopo una breve analisi, aggiunse:”Forse è scampato all’attentato ed è
stato l’attentatore a soccombere.”
“Quell’umano è decisamente molto fortunato… ma la fortuna aiuta gli
audaci.” Commentò l’ammiraglio. “Attualmente è agli arresti sulla
Seatiger per ulteriori analisi conferme.”
“Una precauzione logica.”
L’ammiraglio annuì, batté i pugni sulla scrivania e, con aria decisa,
aggiunse:”Metta subito la flotta in massima allerta… voglio questa
minaccia debellata quanto prima, inviate una nave in rinforzo alla
Seatiger.”
Sala del trono, nel frattempo
Il comandante Heliamphora irruppe nella stanza della regina Daphne
rapidamente e, dopo un breve inchino, disse:”Porto brutte notizie
maestà.”
La regina era rimasta interdetta dall’irruzione ma non lo diede a
vedere:”Parla.”
“La nave federale… ha preso contatto con la Arcadia. Rischiamo di
venire scoperti.” Rispose Heliamphora.
“Ma non hanno prove.” Commentò la regina.
Il comandante delle forze armate rimase in un tetro silenzio per circa
un minuto come per cercare le parole esatte per risponderle ma la
regina, dal mutismo della sottoposta, capì che c’era dell’altro:”C’è
qualcosa che non mi hai detto?”
“Si mia regina… una delle nostre spie… .” Heliamphora abbassò lo
sguardo per non guardare negli occhi la sua padrona:”E’ stata
catturata dai federali.”
“NO!” Tuonò Daphne:”Razza di incompetenti.”
Il comandante cercò di giustificarsi:“Mi perdoni mia reg… .”
“Accelerate i piani. Distruggete l’Arcadia e il vascello federale.”
Ordinò prontamente la regina.
“Si mia signora, mi occuperò personalmente dell’attacco.” Rispose Heliamphora.
“E non fallire altrimenti io distruggerò te.”
Arcadia, plancia 24/11/2394 Ore 16:50
Il trill sorrise, fece alcuni passi e, avvicinandosi allo schermo,
aggiunse:=^=Allora mi permetta di raccontarle qualcosa della Hood.=^=
Il comandante Khayr guardò il suo interlocutore attraverso il monitor
e, con un semplice gesto della mano, diede l’assenso a continuare.
=^=Hood significa impavido in una antica lingua terreste ma è anche il
nome di un personaggio leggendario quasi mitico che combatteva per
proteggere i deboli e gli indifesi dai soprusi dei nobili e dei
potenti. Lui rubava ai ricchi per dare ai poveri… . Era un uomo come
lei, un temerario e romantico condottiero che con una schiera di abili
seguaci combatteva duramente forze soverchianti per un mondo
migliore.=^=
Kenar fece una breve pausa:=^=Mi creda, la SUA Arcadia esisteva già
prima con un nome diverso ma con lo stesso significato: Hood.”
Seconda breve pausa:=^=Hood significa Arcadia perché tutti gli ideali
di libertà giustizia e fraternità che lei pensava di aver portato
sulla sua nave erano già presenti perché sono i nostri ideali e
quando la Hood è stata costruita. In ogni sua parte, in ogni suo
computer, sistema, sottosistema, motore, impianto e componente è stata
scritta la parola Libertà.”
Terza breve pausa:=^=Si fidi di noi capitano, possiamo aiutarla.=^=
Khayr meditò sulle parole del federale. Erano argomenti validi,
convincenti e voleva crederci. La diffidenza gli urlava contro di non
fidarsi ma tutto il suo animo pressava per ascoltare le parole
dell’ufficiale.
“Capitano non possiamo fidarci.”Commentò a bassa voce il primo
ufficiale dell’Arcadia.
Khayr percepì che il suo ufficiale esecutivo aveva parlato per
prudenza ma anche lui era rimasto compito dal discorso di Kenar.
Il capitano dell’Arcadia prese la sua decisione:”Bene capitano, voglio
crederle… . Le darò collaborazione.”
Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 16:53
Kenar sorrise vedendo che le sue sincere parole avevano fatto centro,
fu sul punto di dire qualcosa ma Tholos parlò per primo:” Capitano
rilevo delle onde di spostamento planare dirigersi verso di noi.”
L’ufficiale tattico si agganciò rapidamente al discorso:”Confermato,
impatto 6 secondi.”
Arcadia, plancia 24/11/2394 Ore 16:54
Khayr vide i sensori e gli allarmi accendersi d’improvviso e segnalare
l’impatto imminente.
Riconobbe all’istante la terribile minaccia che stava per incombere su
di loro.*No di nuovo, no!*
Alzò lo sguardo e vide, attraverso lo schermo principale, l’equipaggio
della nave federale cercare di reagire.
Aprì la bocca per cercare di informare il capitano Kenar su cosa stava
succedendo ma nello stesso istante la prima onda colpì le due navi.
Ci fu un terribile scossone.
Alloggio del comandante Finn 24/11/2394 Ore 16:50
“Fatto lei è lei.” Disse l’ufficiale scientifico posando lo strumento di misura.
Accanto a lei l’ufficiale medico capo annuì in senso di conferma.
“Certo che io sono io. Chi dovrei essere? Un sosia.. un plagio di me
stesso.” Protestò Finn. “Io odio i plagi… è come rubare l’anima degli
artisti.”
“Sì comandante.” Rispose Anari e, in quelle parole, condensò l’assenso
per l’affermazione del superiore e la volontà di far finire la
commedia iniziata da Finn.
“Le è umano, non è un sosia o un cambiante o un camuffamento
genetico.” Spiegò l’ufficiale medico capo.
“Bene.” Finn fu sul punto di dire qualcosa ma un forte scossone fece
perdere l’equilibro ai tre ufficiali. Il primo ufficiale cadde su un
tavolino che si ruppe sotto il peso dell’umano. Anari inciampò e finì
sopra Finn. L’ufficiale medico, con un sorprendente riflesso, si
aggrappò alla porta e rimase in piedi.
“Lei mi onora signorina ma dubito che questo sia il momento.” Ironizzò
il primo ufficiale.
“Io ecco… si mi scusi signore… .” Anari cercò di rimettersi in piedi
ma un secondo scossone la fece ricadere. Solo al terzo tentativo e con
l’aiuto del dottore riuscì a recuperare l’equilibro.
Finn, libero, si alzò con uno scatto e uscì correndo dal suo alloggio.
“Dove va? Lei è confinato.” Disse Anari.
Finn si voltò e, con uno sguardo sicuro e determinato che sorprese
anche la scienziata, aggiunse:”Sta succedendo qualcosa e non mi piace…
io ballo e canto sempre dal palco… vado lì.”
“Ma il capitano… .” Provò a dire Anari.
“Il capitano può avere bisogno di noi. Io sto andando in pancia e lei
verrà con me.”
Comando della flotta stellare, ufficio dell’ammiraglio Crom Ore 17.00
L’attendente Jacobs entrò nell’ufficio dell’ammiraglio Cromm. Salutò
come di rito ma l’anziano ufficiale capì dalla poco celata agitazione
del giovane che portava brutte notizie.
“Dica Jacobs.” Iniziò a dire l’ammiraglio.
Il giovane annuì e iniziò a parlare alla velocità della luce:”La USS
Attilo Regolo, nave inviata in rinforzo alla Seatiger… ha raggiunto il
punto in cui la Seatiger sostava con la Arcadia e…”
“E?!” La voce dell’ammiraglio tradì una certa agitazione.
“Nessuna traccia delle due navi… hanno rilevato i residui di una serie
di onde di spostamento planare.” Terminò il giovane attendente.
“Cosa… .” L’incredulità paralizzò l’ammiraglio Crom.
Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 17.02
Il viaggio nel turbo ascensore fu tremendo. Mentre i due ufficiali
stavano arrivando in plancia la nave venne scossa da una forte serie
di scossoni, molto più intensi dei precedenti. Ma malgrado ciò
l’ascensore raggiunse la plancia.
Finn entrò rapidamente nel locale e rimase di sasso. Anche Anari
rimase interdetta quando entrò a sua volta.
La plancia era in penombra, le luci principali erano spente, molte
consolle sembravano senza energia e le poche che funzionavano
lampeggiavano a intermittenza. Qualche gemito segnalava che gli
occupanti erano ancora vivi.
Il primo ufficiale si precipitò sulla poltrona del capitano e constatò
che Kenar era vivo ma aveva una brutta ferita alla testa e sembrava
svenuto.
Anari corse alla postazione scientifica e cercò di attivare i sensori.
Finn sentì le porte del turboscensore aprirsi e, con la coda
dell’occhio, vide le squadre mediche entrare.
In quel momento realizzò che aveva i comandi di una nave che sembrava
pesantemente danneggiata e in una situazione critica. Un senso di
smarrimento e terrore gli attanagliò le viscere e, grazie all’assenza
delle luci principali, nessuno vide che sudava freddo. Fede per
reagire e dire qualcosa ma Anari parlò per prima:”Signore rilevo
qualcosa in avvicinamento e non è l’Arcadia.”
Il 17 giugno 2015 09:02, Fabrizio Calandri <rashan.tholos a gmail.com> ha scritto:
> Ciao a tutti imploro pietà per il mega ritardo ma ecco il mio brano.
> Spero che vi piaccia!
>
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> Brano 01-09
> Titolo: Hood significa Arcadia
> Autore: Fabrizio / Tholos
> Brano precedente: 01-08 Carelli - Cosa c'è sotto
> ---------------------------------------------------------------------------------
>
> Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 16:45
>
> “Si rimetta i pantaloni, maledizione!” Tuonò il capitano entrando in
> plancia. Con passo rapido raggiunse la sua poltrona e, sedendosi,
> aggiunse:”Per il momento lei è confinato nei suoi alloggi finché non
> avremo chiarito chi è veramente.”
>
> Mentre la sicurezza trascinava via un comandante Finn disperato e
> supplicante, il capitano impartì nuovi ordini:”Chiamate l’Arcadia.”
>
> “Sì capitano.” Rispose l’OPS.
>
> Dopo pochi istanti il volto del capitano Khayr comparve sullo schermo.
> Il comandante della nave pirata cercava di assumere un’aria
> impassibile e imperscrutabile ma era chiaro che qualcosa in lui stava
> cambiando, forse, stava iniziando a fidarsi dei federali.
>
> =^=Mi dica capitano.=^= Inizio Khayr con aria tranquilla.
>
> “Volevo concludere il discorso di prima.”Disse il capitano della Seatiger.
>
> =^=Dica… .=^= Khayr lasciò sospesa quella frase come per proiettarla
> all’infinito.
>
> “Capitano, come si chiama la sua Nave?” Quella semplice domanda
> generata dal capitano Kenar lasciò interdetto il mezzo sangue ma dopo
> una brevissima esitazione rispose:=^=Arcadia.=^=
>
> “E cosa significa?” Kenar si alzò dalla poltrona.
>
> Fu l’equipaggio della Arcadia a rispondere in un'unica possente voce
> capace si propagarsi superando pure il vuoto delle stelle:”LIBERTA’!”
>
> Il trill sorrise, fece alcuni passi e, avvicinandosi allo schermo,
> aggiunse:”Allora mi permetta di raccontarle qualcosa della Hood.”
>
>
>
> Comando della flotta stellare, ufficio dell’ammiraglio Crom Ore 16:45
>
> Il rapporto, di massima priorità, era arrivato attraverso il sub
> spazio e, infine era giunto all’ammiraglio Crom.
>
> “Hanno bloccato Finn.” Disse lui dopo aver letto il rapido messaggio
> di risposta dalla Seatiger.
>
> “Bene.” Commentò il vulcaniano.
>
> “La cosa strana è che sembra lui veramente.” L’ammiraglio spense lo
> schermo e guardò dritto negli occhi il sottoposto:”Sembra essere il
> vero comandante Finn.”
>
> “Interessante.” Rispose il tenente inarcando il sopracciglio, poi,
> dopo una breve analisi, aggiunse:”Forse è scampato all’attentato ed è
> stato l’attentatore a soccombere.”
>
> “Quell’umano è decisamente molto fortunato… ma la fortuna aiuta gli
> audaci.” Commentò l’ammiraglio. “Attualmente è agli arresti sulla
> Seatiger per ulteriori analisi conferme.”
>
> “Una precauzione logica.”
>
> L’ammiraglio annuì, batté i pugni sulla scrivania e, con aria decisa,
> aggiunse:”Metta subito la flotta in massima allerta… voglio questa
> minaccia debellata quanto prima, inviate una nave in rinforzo alla
> Seatiger.”
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>
> Sala del trono, nel frattempo
>
> Il comandante Heliamphora irruppe nella stanza della regina Daphne
> rapidamente e, dopo un breve inchino, disse:”Porto brutte notizie
> maestà.”
>
> La regina era rimasta interdetta dall’irruzione ma non lo diede a
> vedere:”Parla.”
>
> “La nave federale… ha preso contatto con la Arcadia. Rischiamo di
> venire scoperti.” Rispose Heliamphora.
>
> “Ma non hanno prove.” Commentò la regina.
>
> Il comandante delle forze armate rimase in un tetro silenzio per circa
> un minuto come per cercare le parole esatte per risponderle ma la
> regina, dal mutismo della sottoposta, capì che c’era dell’altro:”C’è
> qualcosa che non mi hai detto?”
>
> “Si mia regina… una delle nostre spie… .” Heliamphora abbassò lo
> sguardo per non guardare negli occhi la sua padrona:”E’ stata
> catturata dai federali.”
>
> “NO!” Tuonò Daphne:”Razza di incompetenti.”
>
> Il comandante cercò di giustificarsi:“Mi perdoni mia reg… .”
>
> “Accelerate i piani. Distruggete l’Arcadia e il vascello federale.”
> Ordinò prontamente la regina.
>
> “Si mia signora, mi occuperò personalmente dell’attacco.” Rispose Heliamphora.
>
> “E non fallire altrimenti io distruggerò te.”
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> Arcadia, plancia 24/11/2394 Ore 16:50
>
> Il trill sorrise, fece alcuni passi e, avvicinandosi allo schermo,
> aggiunse:=^=Allora mi permetta di raccontarle qualcosa della Hood.=^=
>
> Il comandante Khayr guardò il suo interlocutore attraverso il monitor
> e, con un semplice gesto della mano, diede l’assenso a continuare.
>
> =^=Hood significa impavido in una antica lingua terreste ma è anche il
> nome di un personaggio leggendario quasi mitico che combatteva per
> proteggere i deboli e gli indifesi dai soprusi dei nobili e dei
> potenti. Lui rubava ai ricchi per dare ai poveri… . Era un uomo come
> lei, un temerario e romantico condottiero che con una schiera di abili
> seguaci combatteva duramente forze soverchianti per un mondo
> migliore.=^=
>
> Kenar fece una breve pausa:=^=Mi creda, la SUA Arcadia esisteva già
> prima con un nome diverso ma con lo stesso significato: Hood.”
>
> Seconda breve pausa:=^=Hood significa Arcadia perché tutti gli ideali
> di libertà giustizia e fraternità che lei pensava di aver portato
> sulla sua nave erano già presenti perché sono i nostri ideali e
> quando la Hood è stata costruita. In ogni sua parte, in ogni suo
> computer, sistema, sottosistema, motore, impianto e componente è stata
> scritta la parola Libertà.”
>
> Terza breve pausa:=^=Si fidi di noi capitano, possiamo aiutarla.=^=
>
> Khayr meditò sulle parole del federale. Erano argomenti validi,
> convincenti e voleva crederci. La diffidenza gli urlava contro di non
> fidarsi ma tutto il suo animo pressava per ascoltare le parole
> dell’ufficiale.
>
> “Capitano non possiamo fidarci.”Commentò a bassa voce il primo
> ufficiale dell’Arcadia.
>
> Khayr percepì che il suo ufficiale esecutivo aveva parlato per
> prudenza ma anche lui era rimasto compito dal discorso di Kenar.
>
> Il capitano dell’Arcadia prese la sua decisione:”Bene capitano, voglio
> crederle… . Le darò collaborazione.”
>
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> Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 16:53
>
> Kenar sorrise vedendo che le sue sincere parole avevano fatto centro,
> fu sul punto di dire qualcosa ma Tholos parlò per primo:” Capitano
> rilevo delle onde di spostamento planare dirigersi verso di noi.”
>
> L’ufficiale tattico si agganciò rapidamente al discorso:”Confermato,
> impatto 6 secondi.”
>
>
>
> Arcadia, plancia 24/11/2394 Ore 16:54
>
> Khayr vide i sensori e gli allarmi accendersi d’improvviso e segnalare
> l’impatto imminente.
>
> Riconobbe all’istante la terribile minaccia che stava per incombere su
> di loro.*No di nuovo, no!*
>
> Alzò lo sguardo e vide, attraverso lo schermo principale, l’equipaggio
> della nave federale cercare di reagire.
>
> Aprì la bocca per cercare di informare il capitano Kenar su cosa stava
> succedendo ma nello stesso istante la prima onda colpì le due navi.
>
> Ci fu un terribile scossone.
>
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>
> Alloggio del comandante Finn 24/11/2394 Ore 16:50
>
> “Fatto lei è lei.” Disse l’ufficiale scientifico posando lo strumento di misura.
>
> Accanto a lei l’ufficiale medico capo annuì in senso di conferma.
>
> “Certo che io sono io. Chi dovrei essere? Un sosia.. un plagio di me
> stesso.” Protestò Finn. “Io odio i plagi… è come rubare l’anima degli
> artisti.”
>
> “Sì comandante.” Rispose Anari e, in quelle parole, condensò l’assenso
> per l’affermazione del superiore e la volontà di far finire la
> commedia iniziata da Finn.
>
> “Le è umano, non è un sosia o un cambiante o un camuffamento
> genetico.” Spiegò l’ufficiale medico capo.
>
> “Bene.” Finn fu sul punto di dire qualcosa ma un forte scossone fece
> perdere l’equilibro ai tre ufficiali. Il primo ufficiale cadde su un
> tavolino che si ruppe sotto il peso dell’umano. Anari inciampò e finì
> sopra Finn. L’ufficiale medico, con un sorprendente riflesso, si
> aggrappò alla porta e rimase in piedi.
>
> “Lei mi onora signorina ma dubito che questo sia il momento.” Ironizzò
> il primo ufficiale.
>
> “Io ecco… si mi scusi signore… .” Anari cercò di rimettersi in piedi
> ma un secondo scossone la fece ricadere. Solo al terzo tentativo e con
> l’aiuto del dottore riuscì a recuperare l’equilibro.
>
> Finn, libero, si alzò con uno scatto e uscì correndo dal suo alloggio.
>
> “Dove va? Lei è confinato.” Disse Anari.
>
> Finn si voltò e, con uno sguardo sicuro e determinato che sorprese
> anche la scienziata, aggiunse:”Sta succedendo qualcosa e non mi piace…
> io ballo e canto sempre dal palco… vado lì.”
>
> “Ma il capitano… .” Provò a dire Anari.
>
> “Il capitano può avere bisogno di noi. Io sto andando in pancia e lei
> verrà con me.”
>
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>
> Comando della flotta stellare, ufficio dell’ammiraglio Crom Ore 17.00
>
> L’attendente Jacobs entrò nell’ufficio dell’ammiraglio Cromm. Salutò
> come di rito ma l’anziano ufficiale capì dalla poco celata agitazione
> del giovane che portava brutte notizie.
>
> “Dica Jacobs.” Iniziò a dire l’ammiraglio.
>
> Il giovane annuì e iniziò a parlare alla velocità della luce:”La USS
> Attilo Regolo, nave inviata in rinforzo alla Seatiger… ha raggiunto il
> punto in cui la Seatiger sostava con la Arcadia e…”
>
> “E?!” La voce dell’ammiraglio tradì una certa agitazione.
>
> “Nessuna traccia delle due navi… hanno rilevato i residui di una serie
> di onde di spostamento planare.” Terminò il giovane attendente.
>
> “Cosa… .” L’incredulità paralizzò l’ammiraglio Crom.
>
>
>
> Uss Seatiger, plancia 24/11/2394 Ore 17.02
>
> Il viaggio nel turbo ascensore fu tremendo. Mentre i due ufficiali
> stavano arrivando in plancia la nave venne scossa da una forte serie
> di scossoni, molto più intensi dei precedenti. Ma malgrado ciò
> l’ascensore raggiunse la plancia.
>
> Finn entrò rapidamente nel locale e rimase di sasso. Anche Anari
> rimase interdetta quando entrò a sua volta.
>
> La plancia era in penombra, le luci principali erano spente, molte
> consolle sembravano senza energia e le poche che funzionavano
> lampeggiavano a intermittenza. Qualche gemito segnalava che gli
> occupanti erano ancora vivi.
>
> Il primo ufficiale si precipitò sulla poltrona del capitano e constatò
> che Kenar era vivo ma aveva una brutta ferita alla testa e sembrava
> svenuto.
>
> Anari corse alla postazione scientifica e cercò di attivare i sensori.
>
> Finn sentì le porte del turboscensore aprirsi e, con la coda
> dell’occhio, vide le squadre mediche entrare.
>
> In quel momento realizzò che aveva i comandi di una nave che sembrava
> pesantemente danneggiata e in una situazione critica. Un senso di
> smarrimento e terrore gli attanagliò le viscere e, grazie all’assenza
> delle luci principali, nessuno vide che sudava freddo. Fede per
> reagire e dire qualcosa ma Anari parlò per prima:”Signore rilevo
> qualcosa in avvicinamento e non è l’Arcadia.”
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