[Stml3] R: R: [02.05] Carelli - Vuoto
illu 666
illu666 a hotmail.com
Dom 7 Feb 2016 13:19:19 CET
Ehh bisogna che trovi un avatar...
io me la immagino come una Katherine Pulaski di TNG ma un po' più in carne
Massimiliano aka illu aka Carelli
Da: Stml3 <stml3-bounces a gioco.net> per conto di Valentino Schiavetti <val94rm a outlook.it>
Inviato: domenica 7 febbraio 2016 11.58
A: stml3 a gioco.net
Oggetto: [Stml3] R: R: [02.05] Carelli - Vuoto
Non mi è dato saperlo.
Carelli non ha un viso online.
E Bruce è di gusti complicati 😊
V.
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Symon Bruce
Da: Franco Carretti
Inviato: domenica 7 febbraio 2016 12:33
A: stml3 a gioco.net
Oggetto: Re: [Stml3] R: [02.05] Carelli - Vuoto
Magari ha una cotta per la carelli :D
Sent: Sunday, February 07, 2016 at 11:23 AM
From: "Valentino Schiavetti" <val94rm a outlook.it>
To: "USS Seatiger" <stml3 a gioco.net>
Subject: [Stml3] R: [02.05] Carelli - Vuoto
Molto interessante.
Bruce è fin troppo mansueto, ma è ok.
Bel pezzo
V.
Symon Bruce
Da: illu 666
Inviato: sabato 6 febbraio 2016 21:04
A: USS Seatiger
Oggetto: [Stml3] [02.05] Carelli - Vuoto
Ecco il pezzo.
NB: ho dato arbitrariamente il nome della nostra navetta Waverider in "Remora". chiaramente si può cambiare.
le ho assegnato capacità di curvatura un po' più alta delle Aeroshuttle delle classe intrepid.
non ci sono dati ufficiali in memory alpha (in teoria potrebbe essere solo un veicolo atmosferico).
Enjoy
Massimiliano aka illu aka Carelli
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[02.05] Carelli - Vuoto
USS Seatiger - Plancia
29/11/2394, ore 13:57 – Data Stellare 71911.18
La plancia della nave federale era oppressa da una tensione palpabile.
La porta si aprì per far entrare un'Anari visibilmente preoccupata.
" Capitano. Il tenente Carelli ha chiamato? "
" Sì, tenente. Siamo pronti. Appena quell'hangar si aprirà la recupereremo. Lei e
T'Kar. "
" E Finn. "
" Certo. Anche lui. "
Anari si affrettò alla consolle scientifica.
" Preparo una scansione approfondita. Non appena saremo nell'hangar li
teletrasporteremo. "
" Signor Rashan, voglio tutte le sale teletrasporto attive, pronte per un
teletrasporto di massa. Allerti anche il dottor Bruce. Potrebbero esserci dei feriti. "
Rashan si voltò verso il Arjan.
" Capitano! Picco di energia dalla porta dell'hangar! "
Immediatamente sul monitor principale fu visibile un fiotto di detriti sparati
nello spazio. I portelli non esistevano più.
* Perché un'esplosione? *
Si domandò Kenar.
* Qualcosa deve essere andato storto. *
Si rivolse ad Anari.
" Anari. Scansioni i detriti. Potrebbe essere stata trascinata fuori. McAllan.
Ci porti all'interno. "
" Non c'è, capitano. "
Disse Anari
" Meglio così. Appena ha un aggancio stabile la teletrasporti direttamente in
infermeria. L'esposizione al vuoto non è uno scherzo. "
La nave si infilò agilmente nello spazio prima occupato dai detriti.
" Anari... ce l'ha? "
La voce dell'ufficiale scientifico era desolata.
" Non c'è, capitano. Non rilevo Droxine da nessuna parte... "
Arjan lanciò un'occhiata muta all'ufficiale scientifico.
" Quanto al salto in curvatura? "
" Tre minuti e sedici secondi, capitano. "
" Andiamo avanti con la missione. "
Anari aprì la bocca per protestare. Poi la richiuse. Capiva le ragioni del capitano.
Nave sconosciuta. Locazione sconosciuta.
29/11/2394, ore 13:51 – Data Stellare 71911.17
Finn Scrutava il suo pubblico mentre suonava. Sembravano tutti bloccati.
* Oh bé... finché non mi saltano addosso è tutto grasso che cola... *
E così continuò a cantare e suonare. Stava cominciando a prendere la mano con
quello strano pianoforte. Aveva un bel suono, ricco e con tonalità profonde.
Con la coda degli occhi vide due alieni che si avvicinavano. Avevano un aspetto
vagamente ittico. Come dei pesci umanoidi color malva.
* Aia... *
Ma non si fermò.
Gli alieni raccolsero uno strumento a testa ed iniziarono a suonare, cercando di
seguirlo.
" Grande ragazzi! Avanti! Ritmo! Ritmo! "
Gli alieni, anche senza capire le parole sembrarono comprendere il senso e si
impegnarono di più.
Alla fine il brano giunse al termine. Il loro pubblico li festeggiarono con una
specie di frinio.
* Almeno spero che siano l'equivalente degli applausi. In ogni caso sarebbe peggio
mi tirassero frutta marcia. *
I suoi compagni gli si avvicinarono ticchettando nella loro lingua.
" Siamo andati proprio bene. Dobbiamo lavorare un po' sui bassi, ma per essere la
prima volta abbiamo spaccato. "
Gli altri risposero con altri ticchettii.
" Ehh... potremmo mettere su una band. Poi potremmo mettere un bel tour. Tenacious D
e la sia crew ticchettante... Nella mia carriera ho fatto di peggio... "
" tkttkk... tk! Certo che suona quel tkakk proprio da schifo. "
" Zitta... ti sente! "
" Ma no... non vedi che non capisce un kak. Il traduttore non funziona. "
" Ahem... "
I due si voltarono a guardarlo all'unisono.
" Einsomma... era la prima volta. Posso migliorare. "
" I due assunsero un colore malva più scuro. "
* è bello essere dal lato giusto di una gaffe per una volta. *
" Tu ci capisci? "
" Sembra che il mio traduttore universale si sia finalmente svegliato. "
" Ehm scusa... non volevamo offendere. "
" Nessuna offesa, tranquilli. A questo punto direi che urgono delle presentazioni.
Piacere, Dewey Finn. Sono il primo ufficiale della nave spaziale federale USS
Seatiger. "
" Io sono K'lakhk'k e la mia compagna T'ktklk. Siamo musicisti nella banda musicale
della nave. "
" Mmmm sinceramente non credo di riuscire a pronunciare i vostri nomi. Che ne dite
se vi chiamo Klak e Tak? "
I due avrebbero probabilmente replicare ma Finn non gliene diede possibilità.
" Ma siete musicisti. Allora siamo colleghi! "
" Non aveva detto di essere un ufficiale? "
" Certo certo. Anche questo. I migliori ufficiali sono anche buoni musicisti. È
un requisito nella flotta sapete? E modestia a parte io sono uno dei migliori.
La mia band... "
tut-tururuttut-tut-tut...
un debolissimo rumore appena udibile nel brusio di fondo della folla attirò la sua
attenzione.
tut-tururuttut-tut-tut...
" Ma cos'è questo rumore? "
I suoi nuovo amici lo guardarono confusi.
" Io non sento nulla. "
" Nemmeno io. "
" Ma sì... è come se qualcuno colpisse qualcosa creando un motivetto. Mi è
familiare... "
tut-tururuttut-tut-tut...
Finn si mosse in direzione di una delle pareti della sala.
tut-tururuttut-tut-tut...
" Ma questo è... Non è possibile. Ammazza la vecchia col flit?!? "
Il rumore veniva da un portello di servizio appena visibile.
" Si può aprire questo? "
" Veramente non sappiamo se è il caso... "
Ma Finn aveva già trovato la maniglia e la stava già tirando.
Ne emerse subito una testa impolverata fino alle orecchie a punta.
" Signor T'Kar!? Cosa ci fa qua? "
Il vulcaniano si spolverò generando una nuvoletta di polvere.
" Cercavo lei. "
" Bé mi ha trovato. Ed ora? "
" Ed ora rimaniamo qui.
" Perché? Anzi, aspetti un attimo... "
Finn lanciò un'occhiata di sbieco all'altro.
" 'Ammazza la vecchia col flit'?! T'Kar, lei conosce il motivetto di 'Ammazza la
vecchia col flit'. Si rende conto? "
" Dovendo attirare la sua attenzione ho considerato più corretto utilizzare un
riferimento musicale. Con Anari avrei utilizzato la successione di Fibonacci. O il
codice Morse. Un un processo comunicativo è vitale prendere in considerazione la
ricevente ottimizzando l'efficienza del trasporto dati. "
Si difese il vulcaniano. Ma Finn era implacabile.
" Certo certo ma... 'ammazza la vecchia col flit', si rende conto? "
" Vogliamo tornare alla crisi in corso? "
" E sia... ma non riuscirò più a guardarla come prima. Lei ha scosso le mie
certezze sui vulcaniani. "
T'Kar sospirò e raddrizzò la schiena come per darsi un contegno. Finn avrebbe
potuto giurare che il suo viso avesse una tinta più verde del solito, ma forse
erano solo le luci.
" Non riesco a comunicare con Seatiger, ma credo di aver capito il motivo per cui
la nave è deserta. Devono aver avuto un guasto agli smorzatori inerziali. Capisce
le implicazioni? "
Finn rabbrividì.
" Certamente. "
Rispose con voce grave.
T'Kar continuò ad esporre.
" Dal momento che questa sala è invece occupata è ovvio presumere che qui gli
smorzatori funzionino correttamente. E poiché questa gente rimane qui nonostante
la nave sia ferma deduco che abbiano paura che riparta. Probabilmente a causa di
una rotta programmata ed automatizzata. Quindi... "
" ...Rimaniamo qua. "
" Corretto. "
" Uhm posso presentarle dei miei nuovi amici? Questi sono Klak e Tak. Ragazzi? Vi
presento il signor T'Kar. Una gran testa. "
L'ufficiale passò sopra la presentazione dell'altro, improvvisamente interessato.
" Lei riesce a comunicare con loro? "
" Sì, il traduttore l'ha sfangata e... "
Ma T'Kar stava già armeggiando con il tricorder.
" Database linguistico sincronizzato. Questo ci apre molte opzioni. Ottimo lavoro,
signore. "
" Ehm grazie. Ho solo parlato. "
" Attività nella quale, ho notato, eccelle. "
" Grazie. Era un complimento, vero? "
Da qualche parte
29/11/2394, ore 14:01 – Data Stellare 71911.19
Droxine cercava di contenere la nausea. Era costretta in uno spazio angusto
completamente al buio che vorticava in modo folle.
Si puntellò meglio ed accese il tricorder. La debole luce che emanava lo schermo
era probabilmente l'ultima che avrebbe mai visto.
=^= Diario personale del capo ingegnere. Registro questo messaggio nell'improbabile
caso che venga ritrovato. E per distrarmi. =^=
Droxine deglutì.
=^= Un delle paure più profonde di chi prende la via dello spazio è morire nel
vuoto, al freddo. Soffocando lentamente. Tutta la nostra tecnologia ci protegge ma
la paura è sempre lì. Per quanto tu ami lo spazio quel terrore ti segue sempre.
Appena un passo dietro di te. Bene... eccomi qua. L'aria è già viziata, la
temperatura sta crollando e solo pochi centimetri di materiale mi separano da una
decompressione esplosiva. =^=
Ansimò. L'aria si stava facendo veramente troppo pesante o era una crisi di panico?
=^= In tutto questo riesco a pensare solo una cosa. Se sopravvivo uccido il
comandante Finn! =^=
*** Flashback ***
Hangar della nave sconosciuta – 4 minuti prima
Droxine si diresse alla consolle di servizio dell'hangar.
Era proprio vicino ad una specie di sgabuzzino. Avrebbe aperto i portelli di
attracco e sarebbe schizzata nella stanzetta. Non serviva che fosse completamente
ermetico. La Seatiger l'avrebbe tratta in salvo in pochi secondi. La decompressione
avrebbe ripulito a sufficienza l'hangar. Semplice ed elegante.
Doveva solo interpretare il pannello di controllo in lingua aliena. Oh bé.
Quante consolle aliene aveva utilizzato con successo nella sua carriera?
Infatti individuò subito un'icona promettente. Quello che sembrava una porta con
una barra sopra. Sì, avrebbe scommesso su quello.
Misurò la distanza che la separava dalla porta, si mise in posizione per scattare
e toccò l'icona.
Un capo di forza lampeggiò lungo le pareti e sigillò tutto l'hangar.
Droxine si bloccò.
* Maledizione! *
Si era messa in trappola da sola.
Cercò l'icona per premerla di nuovo ma la consolle si era disattivata.
I suoi pensieri virarono ad imprecazioni più colorite.
Toccò il suo comunicatore.
" Carelli a Seatiger. Rispondete. "
Nulla.
* Ma cosa... anche un jammer? Tutto questo non può essere un caso. Questa è una
vera e propria trappola. Ma per chi? *
Controllò il tricorder. Mancavano 7 minuti alla partenza della nave. La prospettiva
di diventare bidimensionale non la solleticava.
* Non so chi abbia architettato questa cosa ma si accorgerà che il capo ingegnere
della USS Seatiger è un osso duro. *
Aveva adocchiato da prima i resti di una navetta. Era completamente andata ma uno
dei propulsori era quasi del tutto a nudo.
Il fatto era che buona parte dei detriti arano addossati sulla parete in direzione
di poppa. Lì il capo di forza sfrigolava cercando tagliare attraverso i rottami
metallici senza molto successo. Gli emettitori erano già sotto sforzo.
Avrebbe attivato il propulsore a bassa potenza.
Gli ugelli, che erano opportunamente orientati verso l'emettitore più vicino ai
portelli (aha! Errore di progettazione!), avrebbero sovraccaricato il campo. E
booom.
Il problema era che lei si sarebbe trovata in una stanza piena di detriti volanti
ad alta velocità e sparata nello spazio. Non aveva simpatia per le decompressioni
esplosive, quindi si cercò un contenitore in cui rifugiarsi. Lo trovò quasi subito.
Era poco più di una bara ma era meglio non avere troppo spazio, altrimenti si
sarebbe frantumata le ossa rimbalzando sulle pareti. Il materiale sembrava solido
ed abbastanza spesso. Avrebbe a resistito agli urti. L'aria non sarebbe stato un
problema: la Seatiger l'avrebbe recuperata quasi subito.
Ecco qua. Missione compiuta anche questa volta.
Si affrettò a mettere in pratica il suo piano. Appena attivato il propulsore si
rifugiò nel contenitore.
* Non è da tutti scegliere la propria bara. *
Pensò ridacchiando.
Chiusa al buio sentiva l'ululato del motore che copriva quasi quello degli scudi
in agonia.
Poi l'esplosione. Il rombo del vento accompagnato dall'accelerazione frammenti
piccoli e grandi picchiettavano sulla superficie esterna. Ne sarebbe bastato uno
più grosso degli altri. O dotato di sufficiente energia cinetica...
* Avanti... resisti... *
Il picchiettio rallentò, fino a terminare del tutto.
* Aventi ragazzi... mi vedete? *
Accese il tricorder solo per avere un po' di luce.
Un minuto passò. Poi due. Che velocità aveva? Quanto si era ancora allontanata
della Seatiger? Avrebbero già dovuto recuperarla.
Un'idea le attraversò la mente raggelandola. Lanciò un'analisi sulla scatola che la
conteneva.
Le si interruppe il respiro quando capì. Il materiale era un ottimo schermo per i
sensori. Forse serviva per il trasporto di campioni biologici. Più probabilmente
contrabbando. La Seatiger l'aveva mancata. Era morta.
* Non è da tutti scegliere la propria bara. *
Ma questa volta non rise.
Da qualche parte nello spazio
Ora
* Ed eccoci qua. *
L'aria che le usciva di bocca faceva nuvolette. Tremava. Faceva fatica a pensare
ormai. Era intontita. Non aveva paura. Non più. Non aveva abbastanza ossigeno nel
sangue per alimentarla.
* Dormi. Droxine. Non sei abbastanza coraggiosa per incontrare la morte da sveglia. *
Chiuse gli occhi.
...
Luce. Qualcuno le premeva qualcosa sulla bocca. I suoi polmoni si gonfiarono di
aria.
Dolce, deliziosa aria. Non si apprezzano mai le cose necessarie se non quando ti
vengono tolte.
Focalizzò a fatica il viso che la fissava dall'alto. Non sembrava contento.
" Lei è... il nuovo dottore, vero? "
Mugulò.
" Symon Bruce. Per servirla. E dico sul serio. Perché a quanto pare sono stato
rapito per servirla. Dai tempi del ratto delle Sabine questo non promette bene. "
Brontolò l'altro.
Droxine non si sentiva in grado di sostenere una conversazione complessa quindi si
guardò intorno. Riconobbe l'interno.
" Siamo sulla Remora? "
Una voce conosciuta venne dalla prua della navicella.
" Brava! Sembra chele facoltà mentali non siano state intaccate. "
" Anari! Lo sapevo. Potevi essere solo tu. "
" Concordo. "
Sottolineò la voce stizzita del dottore.
Droxine si alzò dal pavimento dove era sdraiata lottando con le vertigini e si
affrettò verso la poltrona accanto all'ufficiale scientifico, ignorando un sempre
più infastidito Symon.
" 'Grazie, dottore per avermi curata da un serio caso si asfissia e di
assideramento. Posso alzarmi ora? No? Grazie dottore. Le lo dice lei sono sicura
che sia la cosa migliore' "
Le due donne ignorarono bellamente i borbotti dell'uomo.
" Come hai fatto a trovarmi? Il contenitore era schermato. "
" Appunto. Ho cercato i contenitori compatibili come dimensioni il cui interno non
potevo scansionare. "
" Ma erano tantissimi e dispersi. Inoltre avresti potuto farlo solo a distanza
ravvicinata. "
" Bé, non riuscendo a trovarti era ovvio che se non eri nella nave dovevi essere
fuori. Ho intuito che potessi essere in un contenitore schermato. Quindi ho
convinto il capitano a farmi fare un tentativo. Poiché la Seatiger era nell'hangar
non potevo prendere una navetta, quindi ho preso la Remora, dopo aver prelevato il
dottore... "
" Mi ha teletrasportato dall'infermeria senza chiedermi niente! Avrei potuto essere
nel bel mezzo di un'operazione chirurgica! "
" ...quindi ho creato un algoritmo di scansione ed ho calcolato la rotta con la
maggior incidenza di detriti della forma e dimensione desiderati. Ed eccoci qua. "
" Capitano, navetta, rotta, algoritmo... ma quanto tempo è passato? "
" tre minuti circa. "
Droxine scosse la testa incredula.
" Sei incredibile. "
" Oh non esageriamo. In realtà avevo gli algoritmi pronti. "
" Ah ecco. Un attimo. Tu hai algoritmi di ricerca di punti ciechi già pronti? "
" Li faccio come passatempo. Non si sa mai se e quando possano tornare utili. "
Replicò Anari sulla difensiva.
" Mia cara... questo è ossessivo-compulsivo, altro che... "
" Stai forse dicendo che sono pazza? "
" Se non lo dice lei lo dico io... "
Interloquì Bruce.
Anari si voltò verso il dottore con un sorriso.
" Suvvia, Doc. si rilassi. In fondo abbiamo salvato il nostro capo ingegnere.
Secondo me dovrebbe fare più sesso. Tra l'altro la prima cosa che Droxine ha visto
dopo un'esperienza di quasi morte è stato lei. Se si gioca bene le sue carte sono
sicura che avrebbe una possibilità. "
" Anari!! "
Strillò Droxine arrossendo.
" Non guardare me. Se ti ricordi la mia parte l'ho già fatta... "
Il dottore aprì e chiuse la bocca un paio di volte e poi fece una ritirata
strategica verso il retro della navetta. Sapeva quando era in minoranza e la
battaglia era persa.
* Ma non la guerra. Prima o poi qualcuno dovrà pur fare una visita ginecologica. Ed
allora... *
Ora che erano sole Anari tornò a rivolgersi a Droxine.
" Allora come ti senti? Dopo un'esperienza come la tua possono anche esserci
conseguenze psicologiche. Hai un senso di soffocamento? L'impressione che le pareti
si chiudano su di te? Claustrofobia? "
Droxine boccheggiò.
" Fino ad un attimo fa no... grazie eh? "
Il tono di Anari si fece più serio.
" Scherzi a parte, Dro, come ti senti? "
Droxine rimase un po' in silenzio.
" Sono arrabbiata. Con me stessa. "
" Perché? "
" Ho fatto una serie di stupidaggini in quell'hangar. "
" Bé, ce l'hai fatta no? Hai permesso alla Seatiger di entrare. "
" Non è quello. Qualche tempo fa, quando ero molto meno sicura di me, non avrei
commesso quegli errori. "
" Nessuno è perfetto, non credere che... "
" No, ascolta. In questi anni abbiamo fatto cose al limite del possibile ed anche
oltre. Con il tempo ho cominciato a credere che tutto mi sarebbe stato permesso.
Sono diventata incurante. Troppo sicura di me. Mi manca la paura, capisci? La paura
ti tiene in riga, concentrata. In quell'hangar ero così stupidamente sicura che ce
l'avrei fatta che ho tralasciato accorgimenti che un tempo avrei usato. "
Sospirò.
" Lo spazio non aspetta altro che questo. Una distrazione e sei morta. Ed io lo
ero. Sapevo di esserlo e di essermelo meritato. "
Droxine si accorse di stare piangendo.
Anari rimase in silenzio un po' mentre l'amica si sfogava. Poi decise di rompere
piega deprimente che aveva preso la conversazione.
" E quindi? Appena tornati sulla Seatiger ci aspetta un giro di vite sui controlli
di sicurezza? Controlli tecnici maniacali a gogo? "
Droxine fece una risatina asciugandosi le lacrime.
" Diavolo, sì. Aspettatevi un fottuto regno del terrore! "
Risero entrambe.
" Parlando della Seatiger. Quanto manca ad arrivare? "
" Ecco... a proposito di quello potremmo avere qualche piccolo problema... "
Droxine la guardò senza capire.
" La nave aliena è balzata in curvatura portando via la Seatiger con sé. E noi
siamo su una nave classe Waverider. "
Droxine comprese.
" Curvatura massima 4. a che fattore di curvatura viaggiano loro? "
" Curvatura 6. "
" Oh bene. "
" Ma non sarà un problema giusto? "
" Bé abbiamo uno scienziato geniale ed un ingegnere in grado di fare miracoli qui,
giusto? "
" Mi accorgo di aver gettato parole al vento... "
" Tranquilla, in quell'hangar era da sola. Ora sei insieme a me. Possiamo veramente
fare tutto! "
Droxine alzò gli occhi al cielo.
" E se proprio non se la dovessimo fare e rimanessimo bloccati nello spazio
profondo possiamo sempre sollazzarci con il dottore... "
" ... "
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Non importa quanto una cosa possa sembrare improvvisata, c'è ancora un piano. (Col. John 'Hannibal' Smith)
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