[Stml3] [MEX 04.10] Lawtoein - Bolle, sfere e piume

Consigliere Lawtoein lawtoein a gmail.com
Sab 4 Nov 2017 16:29:20 CET


Che sorriso sarebbe????? no scusa, il brano è MIO... sono io che devo 
gongolare non tu :P e per due motivi.

1. la nave è tua... sta a te recuperare la carta di cui sotto.
2. il brano è mio e te non c'entri niente

In ogni caso GRAZIE Massimiliano :D

Marty

Il 04/11/2017 14:48, Cmdr. Arjian Kenar ha scritto:
> ^___________________________^
> 
> Il giorno 4 novembre 2017 09:12, illu 666 <illu666 a hotmail.com 
> <mailto:illu666 a hotmail.com>> ha scritto:
> 
>     Ottimo ed abbondante!
>     Grande ingresso nel nostro sommergibile rosa...
>     A proposito che fine ha fatto quell'ordine di carta igienica?
>     Perché dato quello che è uscito dalla sfera ne avremo bisogno...
> 
>     Massimiliano aka illu aka Carelli
>     ------------------------------------------------------------------------
>     *Da:* Stml3 <stml3-bounces a gioco.net
>     <mailto:stml3-bounces a gioco.net>> per conto di Consigliere Lawtoein
>     <lawtoein a gmail.com <mailto:lawtoein a gmail.com>>
>     *Inviato:* venerdì 3 novembre 2017 09:54:29
>     *A:* USS Seatiger
>     *Oggetto:* [Stml3] [MEX 04.10] Lawtoein - Bolle, sfere e piume
>     *****************************************
>     Brano: 04-10
>     Titolo: Bolle, sfere e piume
>     Autore: Guardiamarina Anena Lawtoein
>     (aka Martina Tognon)
>     *****************************************
> 
>     USS Indefatigable, Zona di controllo 4T
>     02/01/2395, Ore 21:44 - D.S. 72005.22
>     =============================
> 
>     Tkar prese immediatamente in mano la situazione con la freddezza di chi
>     era addestrato ad una mentalità militare oltre che dotato di logica.
> 
>     “Finn si tolga. Il drone si sta riconnettendo alla collettività.”
> 
>     Il Primo Ufficiale sbuffò rumorosamente.
> 
>     “Ultimo. Si chiama Ultimo. E no… non si sta riconnettendo. Se si stesse
>     riconnettendo allora  non mi avrebbe spinto via – lo disse
>     massaggiandosi il petto dove era stato colpito – evidentemente non vuole
>     realmente assimilarci. Non crede?”
>     “Non è questione di credere. È un borg. A quanto pare la regina si è
>     risvegliata e quindi si sta riconnettendo alla collettività. È un
>     fatto.”
>     “E allora noi fermiamo la regina e salviamo Ultimo.”
> 
> 
>     In qualche tempo – In qualche luogo
>     Contemporaneamente
>     =============================
> 
>     “Per cortesia Capitano Kenar. Non sono in una situazione che si possa
>     definire piacevole, dentro una qualche tipo di cosa borg – e si fidi so
>     che è borg – con una specie di bestia che onestamente è alquanto brutta.
>     Oltre che terrificante.”
>     “Che razza di ufficiale sarebbe lei? Intanto non capisco dove siamo e
>     perché siamo qui e perché è vestito in quel modo?”
> 
>     Una mano con qualche brillocco alle dita si alzò a spingere indietro i
>     capelli mentre l’altra indicò con un ampio gesto il vestito prima di
>     poggiarsi su un fianco.
> 
>     “Scusi che ha il mio abbigliamento che non sia consono al ruolo di
>     barman?”
> 
>     Kenar cominciava a sentire un certo fastidio alle tempie anche in quel
>     posto… in quel… qualunque cosa fosse.
> 
>     “Ha appena detto… o forse no… non ha detto di essere un ufficiale?”
>     “Per la precisione ho detto di essere della Federazione, ma della
>     Federazione fanno parte anche i civili sa? In ogni caso sì ha
>     indovinato. Sono un ufficiale – da cosa l’ha capito poi me lo deve
>     spiegare – ma sono in congedo dopo una avventura durata tanto o niente
>     nel nexus. Faccio appena in tempo ad uscirne, i ‘capi’ accettano di
>     lasciarmi a riposo per un po’ e mi trovo sbattuto in una guerra contro i
>     borg nello spazio terrestre e ora qui… e lì… insomma fuori dalla
>     linearità.”
>     “Se qualcuno pronuncia ancora la parola linea, o lineare, o linearità o
>     qualunque altra derivata potrei dimenticarmi di essere un Capitano delle
>     Flotta Federale… non ho tempo… me la può spiegare in parole un po’ più
>     semplici.”
> 
>     Anena alzò un sopracciglio ravvivando contemporaneamente le piume del
>     suo vestito.
> 
>     “Più semplice di li…” si fermò di botto “…insomma più semplice di così
>     non so… aspetti ecco. Pensi al tempo per lei e per il suo simbionte,
>     scorrono in tempi diversi. Quella che per lei è una vita, per il suo
>     simbionte è solo una frazione di vita. Avete due linee temporali
>     diverse, eppure coesistete in quella dell’altro. Ecco qui è la stessa
>     cosa. Noi siamo in questa realtà e anche nell’altra. Però nello
>     specifico queste due linee temporali differiscono molto. Una è ‘tutto
>     insieme e nello stesso momento’ l’altra è… ‘quella cosa che non posso
>     dire’. Data questa distanza tra le due concezioni temporali la nostra
>     coscienza…” sbuffò preso dalla foga di descrivere quello che per lui era
>     chiaro come il sole “… LINEARE, ecco l’ho detto, non sopporta di stare
>     in due posti insieme. Quindi la nostra coscienza è qui. Il nostro corpo
>     è li. E qui è ‘tutto insieme e nello stesso momento’. E quelli, mi ci
>     gioco tutto il mio guardaroba, sono semplicemente profeti… e quindi ora
>     la domanda è la seguente. Dove sono i nostri corpi esattamente?”
> 
>     Il Capitano guardò quello strano individuo. Sapeva di cosa stava
>     parlando. Mentre parlava poi il suo tono di voce si era fatto via via
>     più sicuro. Quello era chiaramente il suo habitat naturale.
>     Quell’ufficiale poteva essere molto utile alla Seatiger, sempre se fosse
>     riuscito ad uscire dal ‘tutto insieme e nello stesso momento’ ed a
>     salvarlo dalla bestia… che a quanto pareva il Sig. Lawtoein percepiva
>     come una minaccia.
> 
>     “Bene. Ho deciso di fidarmi di lei. Di dove sono i nostri corpi
>     riparleremo in seguito. Ora secondo Lei basta che io voglia uscire di
>     qui e già che ci sono penso che provvederò a mandarle qualcuno a
>     salvarla.”
>     “Scusi? Ma le ho appena spiegato…”
>     “Signor Lawtoein, come Ufficiale più alto in grado le ordino di stare
>     zitto e ascoltarmi. Ho intenzione di uscire di qui e di mandarle
>     qualcuno ad aiutarla perché avrò pure dubbi su dove siamo in generale,
>     ma so per certo dov’è il suo corpo al momento. Del resto parleremo
>     dopo.”
> 
>     Se mai qualcuno era riuscito a stupire Anena, quello fu il Capitano
>     Kenar in quel momento. Incrociò le braccia al petto con aria infastidita
>     e si preparò al peggio.
> 
> 
>     USS Seatiger, Plancia
>     02/01/2395, Ore 21:24 - D.S. 72005.18
>     =============================
> 
>     Il Capitano Kenar aprì a fatica gli occhi solo per ritrovarsi a fissare
>     quello che gli sembrava essere un nugolo di volti che lo scrutavano con
>     lo stupore più palese sul viso.
> 
>     “Come cavolo è riuscito a tornare in plancia? L’ho appena dichiarata
>     inidoneo al servizio. Non dovrebbe riuscire ad utilizzare un
>     teletrasporto essendo stato.”
> 
>     *Niente mal di testa. Niente fastidi. Niente sintomi strani. Quel
>     Lawtoein aveva ragione, bastava volerlo… o forse volerlo e capirci
>     qualcosa anche.*
>     “Dottor Bruce mi ascolti attentamente perché non c’è tempo per ulteriori
>     spiegazioni,” qualcosa nella fermezza del tono di voce del Capitano
>     fermò sul nascere tutte le proteste “se vuole mentre parlo controlli
>     pure con il suo tricoder e vedrà che sto decisamente meglio. Ho avuto
>     qualche informazione su cosa sta succedendo, non è importante ora il
>     come o da chi, ma solo cosa dobbiamo fare ora.”
> 
>     Osservò per un istante eterno il medico di bordo, che alla fine assentì.
> 
>     “Computer. Ufficiale Medico Symon Bruce. Dichiaro che il Capitano Kenar
>     può riprendere servizio immediatamente in quanto pienamente idoneo.”
>     “Bene. Primo, contattate l’away team, devono raggiungere la sfera borg
>     presente sulla Infatigable. Secondo la sfera deve essere staccata dalla
>     Infatigable per permettere… lasciamo perdere sarebbe troppo lungo ora.”
> 
>     =^= Capitano non è sinceramente il momento… Ultimo ha dei problemini…
>     pare che qualcuno abbia baciato la bella addormentata... =^=
>     “Finn mi ascolti, non so cosa stia succedendo esattamente ma raggiungete
>     la sfera borg. Ora! Preparatevi a combattere contro un qualche tipo di
>     bestia. Se riuscite ad avere la meglio bene, altrimenti affidatevi a… a
>     chiunque troviate li.”
>     =^= Capitano c’è una regina borg che si sta svegliando là dentro. =^=
>     “Faccia come le ho detto.”
> 
> 
>     USS Indefatigable, Hangar 2
>     Contemporaneamente
>     =============================
> 
>     *Cosa ho detto per fagli credere che il mio fosse un consiglio?
>     Un’indicazione su come agire? Io gli ho solo spiegato la situazione.*
> 
>     Guardò intorno a sé  trovando solo squallore, metallo e squallore.
>     Chissà come doveva risaltare lui in quel contesto, visto dall’esterno.
> 
>     *Per la miseria. In certi casi l’eleganza non paga proprio.*
> 
>     Il vestito bianco ricco di pailette e piume non poteva sicuramente
>     essere adatto ad una fuga da quella trappola borg. Fino a quel momento
>     si era nascosto accuratamente, ma ora che stava pianificando la fuga,
>     l’abbigliamento diventava davvero fuori luogo.
>     Soprattutto con quella specie di bestia la davanti tutta presa a
>     sniffare l’aria, senso al quale aveva chiaramente deciso di affidarsi.
>     Non voleva certo essere lui a provare se la vista della suddetta bestia
>     fosse ugualmente buona.
>     Osservò con un sospiro la sua mise scendendo con lo sguardo dal petto al
>     ventre alle gambe fasciate dall’abito elegantissimo che aveva indossato
>     in servizio fino a poco prima. Non c’era altro modo. Fece scendere la
>     lampo sul fianco e sfilò la tuta restando con il body nero in seta e
>     pizzo che indossava sotto.
>     Un brivido gli corse lungo la schiena, ma lo accantonò, non poteva
>     permettersi distrazioni. Almeno ora non brillava come il faro che in
>     realtà era.
>     Prese fiato correndo con la memoria all’addestramento fisico in
>     Accademia. Non era mai riuscito bene. Sicuramente non era tra i
>     peggiori, perché nonostante tutto la sua resistenza fisica era più alta
>     di quella dei Terrestri. Grazie a quel immeritato vantaggio era riuscito
>     se non altro a galleggiare un po’ sopra le ultime posizioni. Se questo
>     sarebbe bastato per scappare da quella strana pedina messa in campo
>     dalla regina borg, non poteva saperlo… l’avrebbe scoperto provandoci.
> 
>     Un rumore all’esterno catturò la sua attenzione. Forse in fondo quel
>     Capitano stava cercando davvero di salvargli la pelle.
>     La bestia voltò lo sguardo improvvisamente verso destra, dal suo punto
>     di vista poteva osservare il suo dorso tremare… fremere…
>     nell’anticipazione di qualcosa che lui non poteva comprendere. Quello
>     poteva essere il suo momento.
>     Rivolgendo un pensiero agli dei di ogni razza con cui era venuto in
>     contatto nella sua esistenza, dal basso del suo essere profondamente
>     ateo, sussurrò tra se qualche parola. Non che fosse stato redento da uno
>     qualsiasi tra quegli dei, ma tanto per stare sul sicuro…
>     Scivolò silenziosamente – quanto meno a lui così sembrava – lungo la
>     parete. La bestia si era allontanata dallo squarcio a sufficienza –
>     sempre così a lui sembrava – per permettergli la fuga.
> 
>     *Perché non ho fatto più attenzione alle lezioni di tattica e strategia
>     militare… Ha detto che mi avrebbe mandato qualcuno? Allora forse questo
>     è il qualcuno… e come faccio a saperlo?*
> 
>     Era quasi allo squarcio.
>     L’unico suo piano era quello di scivolare fuori da qualunque cosa fosse
>     quella dove stava e darsela a gambe. Non aveva previsto due cose.
>     La prima: che la cosa fosse una sfera, e quindi non c’era un angolo
>     dietro il quale nascondersi nelle immediate vicinanze.
>     La seconda: che lo squarcio fosse non proprio netto, e quindi uno degli
>     spuntoni metallici gli agganciò il retro del body trattenendolo.
>     La soluzione alla prima sarebbe stata comunque successiva alla seconda.
>     Quando optò per tirare non pensò nemmeno per un istante al rumore che
>     avrebbe fatto la stoffa nel lacerarsi. Ci pensò esattamente un attimo
>     dopo, quando la bestia voltò il capo possente verso di lui.
> 
>     “Per tutte le… ”
> 
> 
>     USS Indefatigable, Hangar 2
>     Dall’altro lato dell’Hangar
>     =============================
> 
>     Tkar entrò cautamente dentro l’hangar, ma certo non si aspettava di
>     vedere una simile creatura.
>     Collegò istantaneamente la previsione del Capitano al Cristallo. In
>     qualche modo i profeti stavano influendo su di lui, o sul Capitano. Il
>     che spiegava molte cose sicuramente.
>     Dietro di lui Finn stava trascinando un dolorante Ultimo, che non aveva
>     voluto abbandonare, utilizzando la giacca dell’uniforme come corda di
>     traino per non entrare nell’ipotetico raggio di azione del borg. Non gli
>     serviva voltarsi per sapere che gli ufficiali della Indefatigable
>     stavano sicuramente osservandolo con perplessità. Un sentimento che, per
>     quanto fosse a lui comprensibile, era più che giustificato.
> 
>     La bestia spostò immediatamente il muso verso di loro impedendogli
>     ulteriori riflessioni.
>     Cercò di ergersi eretta, ma la sua stessa struttura fisica impediva tale
>     movimento. Restava impressionante. Mosse un passo facendo stridere gli
>     artigli sul pavimento dell’hangar. Tkar puntò il phaser preparandosi a
>     sparare, quando un rumore di stoffa strappata attirò l’attenzione
>     dell’essere.
> 
>     “E quello chi cavolo sarebbe??? Da dove esce?”
> 
>     Con la schiena appoggiata al bordo esterno della sfera borg un giovane
>     dalla pelle chiara, seminudo, truccato in modo appariscente stava
>     cercando chiaramente una via di fuga alternativa, dopo essersi precluso
>     da solo la possibilità di allontanarsi non visto.
> 
>     “Quello Comandante Finn dev’essere la persona a cui il Capitano ha detto
>     che ci dobbiamo affidare.”
> 
>     Tkar ripuntò il phaser e colpì la creatura.
> 
>     ****
> 
>     Anena osservò il gruppetto dall’altra parte della sala. Vide il
>     vulcaniano con l’uniforme con il colletto giallo e lo osservò con
>     curiosità. Aveva sempre avuto un debole per i soldati, i vulcaniani poi
>     sapevano essere così naturalmente marziali.
>     Vide chiaramente il momento in cui sparò.
>     Il sobbalzo della creatura, indecisa su quale obiettivo concentrare la
>     sua attenzione. Su chi colpire. Su chi fosse il reale pericolo.
>     Negli occhi brillava un’intelligenza elementare, ma sicura e certa.
>     Si rese conto che la valutazione che stava ricevendo era, dal punto di
>     vista dell’essere, estremamente negativa. A riprova un attimo dopo vide
>     il corpo massiccio piegarsi in avanti, in una postura quasi scimmiesca,
>     i muscoli tesi e pronti allo scatto.
>     Ma scattò lui.
> 
>     Nessuno gli aveva dato, durante gli addestramenti in Accademia, un
>     motivo per correre così velocemente. Con la motivazione giusta chissà
>     che risultati avrebbe potuto ottenere nei corsi di ginnastica, arti
>     marziali e tutte quelle altre cose che facevano sudare senza
>     divertimento.
>     Passò come un lampo di lato alla creatura, a distanza di sicurezza,
>     suscitando un sbuffo irato che gli mise in circolo un altro violento
>     fiotto di adrenalina spingendolo se possibile a correre ancora più
>     veloce.
>     L’inesperienza lo portò a mal calcolare i tempi di rallentamento, arrivò
>     chiaramente lungo.
> 
>     *No no… il nano peloso no…*
> 
>        Cercando di schivare l’umano poco distante dal vulcaniano non
>     riuscì a
>     fare altro che andare a sbattere violentemente contro la parete
>     dell’hangar.
> 
>     “Ouch.”
>     “Per favore non si faccia male, già faccio fatica  a trascinarmi
>     appresso lui.”
> 
>     Anena fissò dritto negli occhi quello che nella sua mente aveva
>     soprannominato ‘nano peloso’ prima di rispondergli piccato.
> 
>     “Non è che uno si fa male per fare un dispiacere a lei. Un minimo di
>     empatia sarebbe gradita. Ho perso chissà quanti secoli della mia vita
>     chiuso in quella gabbia con degli esseri orripilanti a capire quanto
>     sarebbe passato prima che mi assimilassero alla collettività. Poi mi
>     trovo sbattuto in una qualche forma di bolla temporale con un tale
>     Capitano Kenar che non capisce un accidente del concetto del tempo. Ora
>     lei con quel…” gli si spezzò il fiato “…borg? Ma lei si sta portando a
>     spasso un drone borg?”
> 
>     Fu in quel momento che Anena fu investito dalla più violenta forma di
>     condivisione che gli fosse mai successo di provare.
>     La sua naturale empatia si stava espandendo, dilatandosi a riempire
>     tutto lo spazio attorno a lui. Le sue percezioni corporee si zittirono
>     di colpo, mentre la sfera emotiva si attivò come un sole sul punto di
>     esplodere.
>     Crollò in ginocchio di lato al borg e prima che chiunque potesse aver
>     qualcosa da ridire allungò le mani per afferrargli il viso.
> 
>     Nello stesso identico istante la bestia che sembrava essere rimasta
>     praticamente immune al colpo di phaser di Tkar lanciò un verso che fece
>     rimbombare le pareti dell’hangar di un suono lugubre. I presenti
>     rivolsero nuovamente la loro attenzione alla creatura, solo per rendersi
>     conto che stava pesantemente e con fatica spingendo il suo corpo
>     massiccio dentro lo squarcio, in cerca forse di un rifugio da qualcosa
>     che evidentemente aveva effetto solo su di lei… e sullo strano giovano
>     in body di seta nera e pizzi strappato sulla schiena a lasciar
>     intravedere una cicatrice rosa cupo, non ancora sbiadita dal tempo.
> 
> 
>     -- 
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>     Guardiamarina Anena Lawtoein
>     Consigliere
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